Prospettiva D'interni (parte 1)

  • June 2020
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  • Words: 975
  • Pages: 11
Giovanni Oggiana

PROSPETTIVA D'INTERNI

Prospettiva d'interni

1.PROSPETTIVA

CENTRALE: IMPOSTAZIONE

1. Il posizionamento dell'osservatore Bisogna pensare al disegno della prospettiva come ad uno scatto di una fotografia. Il primo passo, sia che in uno scatto fotografico che in nell'impostazione della prospettiva, è posizionamento dell'osservatore. La posizione dell'osservatore consente di scegliere cosa mettere in evidenza e da esso dipenderà buona parte della chiarezza del disegno finale.

2 Il “Clipping” della prospettiva Per “clipping” si intende la rimozione di oggetti che si trovano troppo vicini all'osservatore (tali da nascondere buona parte degli oggetti) o troppo lontani (tali da renderne difficile la comprensione). Per ritornare al parallelo con la fotografia può essere paragonato alla profondità di campo. Nella prospettiva d'interni il clipping è utilizzato per la rimozione delle pareti poste tra l'osservatore e l'ambiente che si vuole rappresentare. Prospettiva senza Clipping

Prospettiva con Clipping

2

Prospettiva d'interni

N.B. Le prospettive raffigurate sono state ottenute con l'ausilio di un software CAD che ha la possibilità di impostare il Clip delle viste 3D.

3 Il quadro Per quadro si intende la superficie su cui vengono proiettati i raggi prospettici. Ricollegandoci all'esempio della ripresa fotografica, il quadro può essere paragonato con la pellicola su cui viene impressa l'immagine ripresa. Le dimensioni del quadro, in una prospettiva d'interni, dipendono strettamente dalle dimensioni fisiche dell'ambiente da rappresentare: ●

L'ALTEZZA: è l'altezza dell'ambiente da rappresentare (l'altezza massima nel caso ve ne siano diverse); viene proiettata dalla vista laterale;



LA LARGHEZZA: è la larghezza massima dell'ambiente visto dal lato in cui è posto l'osservatore; viene proiettata dalla pianta.

3

Prospettiva d'interni

4 Il punto di fuga La posizione del punto di fuga dipende dalla posizione dell'osservatore e dalla sua altezza.

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Prospettiva d'interni

5 Proiezione delle linee parallele alla direzione di osservazione ●

Direzione di osservazione (tratteggio rosso)



Linee parallele alla direzione di osservazione (linee continue blu)



Direzione di osservazione (tratteggio rosso)



Linee parallele alla direzione di osservazione (linee continue blu)

Tutte le linee parallele alla direzione di osservazione (cioè la direzione verso cui l'osservatore guarda) quando vengono proiettate sul quadro prospettico convergono sul punto di fuga.

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Prospettiva d'interni

6 Punto di distanza Il punto di distanza è un punto ausiliario che ci consente di proiettare le linee parallele al quadro. ●

Linee parallele al quadro (linee continue di colore magenta);



Diagonale della griglia di base

Il punto di distanza si trova sempre sulla linea d'orizzonte e non deve mai essere coincidente col punto di fuga ma deve essere situato a destra o sinistra di esso. ●

Linea d'orizzonte



Punto di distanza



Diagonale della griglia di base

Unendo il Punto di Distanza con l'angolo opposto del quadro si ottiene la proiezione in prospettiva della Diagonale della griglia di base. Tramite questa si riescono a disegnare le linee parallele al quadro. Dove la diagonale incrocia le linee parallele alla direzione d'osservazione si traccia una linea orizzontale.

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Prospettiva d'interni

La distanza tra il Punto di Distanza e il Punto di Fuga rappresenta la distanza tra l'osservatore e il quadro. Da essa dipende una buona riuscita della prospettiva e un aspetto più naturale. Anche se non si ricorre al posizionamento geometrico – che è basato sull'angolo del campo visivo umano (circa 60°) - bisogna sempre stare attenti a lasciare una congrua distanza tra il P.D. e il P.F. Esempio di P.D. troppo vicino al P.F.:

Come si vede col ridursi della distanza tra PD e PF il disegno delle linee parallele al quadro risulta più difficile man mano che ci si allontana dal quadro mentre la griglia appare distorta in prossimità di questo. Una simile prospettiva può essere paragonata ad una fotografia scattata con un grandangolo: infatti per scattare grandi soggetti a distanze ravvicinate abbiamo bisogno di aperture angolari molto ampie pregiudicando, tuttavia, la corretta percezione dello spazio.

7 La prospettiva dello spazio architettonico d'interni Per iniziare la prospettiva d'interni dobbiamo avere ben chiare le dimensioni dello spazio da rappresentare.

7

Prospettiva d'interni L'esempio in figura misura (all'interno): ●

11 di larghezza;



5 di profondità



5 di altezza.

Procediamo con la schematizzazione in prospettiva dello spazio architettonico. Si inizia con l'impostazione del Punto di Fuga e del Punto di Distanza, quindi con il disegno della griglia di base.

Notare che la griglia di base ha dimensioni 11 x 11 mentre a noi serve una griglia profonda solo 5 quadretti: terremo quindi conto solo dei primi 5 quadretti di profondità.

Procediamo col tracciare le linee di fuga di pareti e soffitto alti 5 quadretti.

8

Prospettiva d'interni

Qualcosa cambia quando si osserva la stanza dal lato corto.

In questo caso il metodo precedente concorrerebbe a formare una griglia 5x5 mentre a noi occorre una griglia 5x11. Per ovviare al problema aggiungiamo, alla fine della griglia, delle diagonali verso PD sino a raggiungere la profondità desiderata. In questo caso abbiamo dovuto aggiungere altre due diagonali. Per il resto si procede come prima.

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Prospettiva d'interni

8 Il disegno degli elementi architettonici di base: le bucature Per elementi architettonici di base si intendono le bucature (porte e finestre), colonne, lesene, gradini, aggetti e ribassamenti del soffitto.

2 1

1

2

3

3

Escludendo la parete oggetto di clipping (vedi paragrafo 1) riconosciamo in pianta 3 bucature che, seguendo le coordinate della griglia si possono facilmente individuare anche in prospettiva.

Una volta individuate le bucature procediamo con il disegno degli spessori di spalle, architravi, davanzali e soglie.

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Prospettiva d'interni

9 Il disegno degli elementi architettonici di base: lesene e colonne

1

2 1

2

Come per le bucature procediamo con l'individuazione della posizione spaziale degli elementi architettonici.

Dopo il posizionamento procediamo con il disegno delle facce del solido. Si tenga conto che la maggior parte degli elementi architettonici sono schematizzabili con un parallelepipedo (una comune scatola) per cui una volta trovata la base non resta che disegnarne le facce laterali.

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