Politica interna di Napoleone Napoleone, nato ad Ajaccio, si distinse nella rivoluzione francese, scalando velocemente i gradi della gerarchia militare e ottenendo il favore dell'esercito. Tornando vincitore da diverse battaglie si era guadagnato anche la simpatia popolare, così nel 1799 sciolse i due consigli legislativi imponendo un consolato, con lui stesso console. Ciò non era sgradito alla borghesia che ormai sentiva la necessità di uno stato più ordinato. Con varie vittorie seguenti Napoleone si conquistò il favore del resto del popolo, e grazie a varie riforme il potere si era accentrato su di lui, portando nuovamente la Francia ad una monarchia. Ristrutturazioni napoleoniche Prime trasformazioni • • • • •
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Approvazione definitiva dei passaggi delle varie proprietà terriere avvenute durante la rivoluzione, a favore della borghesia e di parte dei contadini. Venne invece quasi del tutto cancellata la libertà di stampa, infatti i giornali diventarono dei semplici opuscoli con il compito di rendere gloria al regime. Rafforzò la burocrazia, reintroducendo i prefetti, ovvero dei funzionari che nominava il ministro degli interni. Riformò anche il sistema giudiziario, i magistrati ora dovevano dipendere ed essere nominati dal governo (prima erano eletti dalla popolazione). Per quanto riguarda il clero invece, l'intero corpo vescovile venne rinnovato per mettere fine ai vari antagonismi tra i vescovi pro-repubblica e quelli contro. Il papa aveva ancora il potere di consacrazione e riprese il possesso dello Stato della chiesa, mentre il console Napoleone aveva la facoltà di scegliere i componenti del clero, che erano stipendiati dallo Stato. Il console pose delle tasse doganali molto alte, per evitare l'importazione di manufatti esteri (soprattutto dell'Inghilterra). Infatti favoriva parecchio l'industria francese, e con lui l'economia del Paese visse un periodo di crescita.
Riforma finanziaria Il sistema monetario necessitava di un cambiamento, infatti venne eliminata tutta la cartamoneta (data dagli assegnati) inutile e si tornò alle monete metalliche. Inoltre la banca di Francia poteva liberamente emettere cartamoneta convertibile in moneta metallica. Nonostante questa riforma però la Francia rimase indietro rispetto ad altre potenze come ad esempio l'Inghilterra, che aveva una banca di stato da più tempo; infatti il sistema monetario francese rimase meno evoluto.
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Moneta della repubblica Cisalpina.
Riforma scolastica Con il governo precedente (quello dei montagnardi) le scuole elementari erano affidate al controllo dello stato, mentre ora, con Napoleone erano tornate sotto il potere ecclesiastico. Tuttavia le scuole superiori erano dello stato, e avevano il compito di preparare i giovani al loro futuro di dirigenti amministrativi e militari. Era data moltissima importanza alla scuola, probabilmente perché formava le basi appunto della società. Il codice civile Era un codice di leggi con cui il signor Bonaparte era riuscito a dare maggiore stabilità allo Stato. Infatti prima e dopo la rivoluzione le leggi erano tutte mischiate e alla rinfusa, la divulgazione di un unico codice civile invece permetteva di ottenere una legge sicuramente più chiara. Questo codice, chiamato anche napoleonico, venne emanato nel 1804 e garantiva principalmente: – l'uguaglianza del cittadino di fronte alla legge. – Il carattere assoluto della proprietà privata. – La libertà di iniziativa economica.
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Prima pagina dell'edizione originale del 1804. Tale codice venne poi preso ad esempio dal resto dell'Europa.
Divorzio e condizione della donna Il divorzio fu introdotto anni prima, per ottenerlo serviva la richiesta di uno dei due coniugi, aventi stessi diritti. Con il codice civile cambiarono le cose, il divorzio venne mantenuto ma in maniera molto più limitata per la donna. Infatti: • Se il marito commetteva adulterio, era condannabile solo se ne aveva dato scandalo (ad esempio portando l'amante in casa). Ad ogni modo poi doveva pagare una specie di multa. • Se la moglie tradiva il coniuge, veniva in ogni caso mandata in una casa di correzione (da 3 mesi a 2 anni). Poiché il codice civile vedeva la donna come debole sia fisicamente che intellettualmente, e sempre sottomessa ad un tutore (prima il padre, poi il marito), non le riconosceva praticamente diritti. Ad esempio la sua testimonianza non aveva valore legale. Nel matrimonio poi, la disparità fra i sessi era ancor più chiara; infatti la donna possedeva beni solo in una lontana teoria, visto che erano sempre e comunque amministrati dal marito e lei non poteva mettervi mano.