Pedemontana (a3)

  • June 2020
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La Valle dell'Agno si connetterà all’A31 tramite il traforo dello Zovo (sistema delle circonvallazioni Schio-Thiene) o attraverso l'A4, una volta ammodernati e completati i lotti mancanti della 246, che dovete impegnarvi ad ottenere. Come possono, infatti, una regione e una provincia tra le prime per gettito fiscale non riuscire a reperire le risorse finanziarie per sistemare 8-9 chilometri di 246 e far diventare l'ex statale una strada a grande scorrimento, libera e senza ulteriori tasse? Come possono appoggiare, anzi, sponsorizzare, un'iniziativa privata per un'autostrada a pedaggio, con tutte le conseguenze che abbiamo illustrato? Ha ancora senso parlare di interesse pubblico, di preservazione delle risorse naturali, di consegna di un ambiente accettabile alle prossime generazioni? Tocca voi dare queste risposte. Scongiurate il transito di ulteriori 40mila veicoli al giorno dentro la Valle, in aggiunta a quelli che già vi transitano. Scongiurate un nuovo effetto Passante di Mestre all'interno della vallata; scongiurate la prostituzione dei suoi abitanti, dell'ambiente e della salute in Valle dell'Agno. In una parola, fate il vostro dovere in difesa di vostri concittadini, senza badare al altri interessi.

le

Nuovi sindaci della Valle: tocca a voi chiedere, nelle sedi opportune che il progetto della Superstrada Pedemontana Veneta vada rivisto stralciando il tratto da Dueville a Montecchio Maggiore e prevedendo che il tratto da Spresiano confluisca, più ad Est, direttamente nella A31 Valdastico (oggi sotto-utilizzata) in prossimità appunto del casello di Dueville, senza prevedere quindi la realizzazione della galleria da Malo a Castelgomberto e della successiva tratta nella Valle dell’Agno.

o sc po

cessioni, i paracadute finanziari della Regione. E infatti, con la compiacenza di chi avrebbe avuto il dovere di tutelare l'interesse pubblico, hanno progettato, proposto e ottenuto un'autostrada a sei corsie che sventrerà la valle (dove c'è spazio al massimo per una 246 allargata), con in più due soli caselli di entrate e uscita. Così noi, per i nostri normali spostamenti lungo la valle, dovremmo sempre usare la vecchia 246, a quel punto compressa dalla nuova autostrada e non più modificabile. L'autostrada Pedemontana nella Valle dell'Agno è solo un percorso pensato per la grande viabilità internazionale, cui negli anni passati le precedenti giunte comunali hanno dato assenso senza nemmeno rendersi conto di cosa questo comportasse, con un mix di ignoranza, incompetenza e malsano mito di sviluppo basato sulla velocità. E speriamo non di peggio. Come voler dar da bere ai cittadini la balla che la Pedemontata avrebbe risolto i problemi di traffico della vallata.

Madonetta di Cereda

COMITATO DIFESA SALUTE E TERRITORIO VALLE AGNO-MALO Casello dir. Sud Ovest

AUTOSTRADA PEDEMONTANA VENETA A PAGAMENTO IN VALLE DELL’AGNO: TUTTE LE RAGIONI ED IL BUOSENSO PER DIRE NO! CONSEGNA DELLE FIRME DELLA PETIZIONE POPOLARE DI APPELLO AI SINDACI DELLA VALLE DELL’AGNO E DI MALO AFFINCHE’ SI EVITI QUESTO DISASTRO AMBIENTALE ED “ATTENTATO” ALLA SALUTE DEI CITTADINI.

S.P. 246

Rotatoria di Castelgomberto

Casello dir. Nord Est

Campi Sportivi Piscina Via Sauro

S.P. 246

Svincolo Trissino

Contrada Sandri

Imbocco tunnel Catelgomberto— Malo

Miteni

Ex Copertificio

www.nopedemontana.135.it

È ora di aprire gli occhi. È evidente che costruire un’autostrada – perché la Pedemontana è, di fatto, un’autostrada – all’interno della Valle dell’Agno non ha niente a che fare con i problemi viabilistici della zona, che potrebbero essere risolti in modo più semplice ed economico con il completamento della 246. Al contrario, la costruzione della Pedemontana è un’operazione che ha solamente finalità affaristiche e che dà il definitivo colpo di grazia ad un territorio già arrivato oltre ogni limite di tollerabilità ambientale, portando in vallata il traffico della A4. Nella Valle dell'Agno i tumori per inquinamento hanno raggiunto livelli molto al di sopra delle medie nazionali: aggiungervi l'inquinamento – atmosferico, acustico e dell'acqua di falda – causato da un'autostrada da 35-40 mila transiti al giorno, per 365 giorni all'anno, significa rendere la Valle dell'Agno una camera a gas. Con un ulteriore aumento di malattie, tumori, patologie respiratorie. Per questo è il momento di dire basta ai disastri, alla mercificazione dell'ambiente e della campagna, all'inquinamento; e di iniziare a lavorare ad un'azione di difesa e preservazione di qual poco che ci è rimasto. Già viviamo in una delle zone più inquinate e devastate d'Europa, e ancora una volta si propone di sfruttare il

BREVE STORIA 1990: IL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI

2001-2003: 2° TENTATIVO (FALLITO) DI REALIZZAZIONE DI UNA AUTO- STRADA

Consiglio Regionale del Veneto nel feb- braio 1990 prevede il “ Potenziamento dell ’ itinerario pede- montano Montebello-Valico di Priabona– Malo –Thiene – Bassano –Montebelluna –Ponte della Priula ” per tratte superstradali.

Da aprile 2001 al marzo 2002 acquisizione del progetto “Bonifica”; introito nel bilancio regionale dei 600 miliardi di lire statali; nella Finanziaria re- gionale del 2002 ulteriori 120 miliardi di lire per la realizzazione della S.P.V. Nell’aprile 2002 na- sce la Società PEDEMONTANA VENETA S.P.A.

1990-1995: FALLIMENTO DEL “PROGETTO PEDE- MONTANO” 1995: “SI OFFRE” UNA S O C I E T A ’ AUTOSTRADALE

Il 28 giugno 2002 presentazione del project financing 2003/2004 Il TAR annulla il bando di gara con Sentenza n. 680/04.

Il presidente della “PadovaBrescia” Giuseppe Barbieri, annuncia la disponibilità della sua società a costruire la “Pede- montana Veneta” con i propri fondi, “SENZA ONERI PER LO STATO”.

2004:3° PROGETTO AUTOSTRADALE (ORA IN CORSO). Il 31/12/2003 “Pedemontana Veneta S.P.A.”, presenta il “project financing” per tutto il trac- ciato sia est che ovest pari a 95 km

Gennaio 1997 lo stesso presidente della “Serenissima” ci ripensa.MA R E S T A L ’ I D E A PEDEMONTANA = AUTOSTRADA 1° agosto 1997 intesa ProdiGalan, inserisce la “Pedemontana” tra le opere da fare nel Veneto. La Regione cam bia di fatto il Piano Regionale dei Trasporti, che ancora par- lava di superstrada. 1998-2001: PRIMO TENTATIVO (FALLITO) DI REALIZZARE L’ AUTOSTRADA. Nella Legge Finanziaria per il 1999, l’allora maggioranza ulivista stabilisce un finanziamento di 600 miliardi di lire per una autostrada solo per il “tratto est” e che sia per il territorio, con “l’apertura di tratti alla libera percorrenza...”. Il 30 marzo 2001 a Castelfranco la Conferenza Servizi composta dal Ministero dei LL.PP. dalla Regio- ne, dalle Provincie interessate e dai Sin- daci,quasi all’una- nimità (Regione e Pro vincie abbandonano la riunione), decide che l’opera deve essere una Superstrada.

Il costo è pari a M€ 1.989,688. La Regione deve co- prire M€ 487,00 + IVA. La Regione Veneto dispone solo di M€ 243,75.

Fasce di rispetto 40 mt Tracciato Galleria Tracciato Autostrada Pedemontana

territorio a vantaggio di pochi e a danno di molti. Invece ci vuole un progetto che non si basi solo sulla distruzione della nostra terra (capannoni, strade, stradine e autostrade che hanno coperto tutta la pianura buona) o sullo sfruttamento e sull'inquinamento delle risorse naturali; ci vuole un'economia che non violenti ulteriormente il già compromesso equilibrio ambientale. È chiaro che tutto questo non può venire da un'autostrada che significa sviluppo solo per le tasche degli speculatori e dei faccendieri che si sono buttati sul grande affare, con il beneplacito di quelle istituzioni che avrebbero dovuto tutelare i cittadini. Inoltre la nuova Pedemontana sarà pure a pedaggio: oltre al danno dell'inquinamento, della devastazione del territorio, della svalutazione dei terreni e delle abitazioni, degli espropri, della valle ridotta ad un cantiere per almeno 6-7 anni, anche la beffa del transito a pagamento. Con un'ulteriore spesa a carico della Regione, cioè di tutti noi, qualora i gestori privati dell'autostrada non riuscissero a guadagnarci con l'affare. C'è un'espressione che descrive bene questa situazione: “cornuti e mazziati”. E poi raccontano che con il project financing il cittadino non scuce un euro. Cari valligiani, dobbiamo svegliarci, per cominciare a difendere realmente e concretamente i nostri sacrosanti diritti: la salute, un ambiente accettabile, un territorio che conservi un minimo di identità. E questo lo dobbiamo chiedere, ed esigere, anche dai nostri sindaci.

Cosa chiediamo ai sindaci e perché Con la nostra raccolta di firme e la nostra petizione popolare noi chiediamo ai sindaci della Vallata dell'Agno e della zona di Malo che organizzino una conferenza dei sindaci per analizzare il progetto e prendere atto dell'insostenibilità ambientale di un'autostrada nel nostro territorio (come documentato nella petizione); e chiediamo che adoperino tutta la propria autorità e competenza istituzionale, anche ricorrendo a forme di sensibilizzazione e mobilitazione sociale degli abitanti, per far sì che in tutta la zona siano abolite le delibere consiliari favorevoli all'autostrada, adottando invece soluzioni compatibili con il territorio. Una per tutte, l'ammodernamento e l'allargamento della statale 246, eliminando gli incroci a raso e completando i lotti mancanti da Cornedo Sud a Montecchio Nord, creando così un'arteria scorrevole più che sufficiente a togliere il traffico dai centri abitati. Questa è la vera opera viaria necessaria alla Valle dell'Agno! Un'opera da far progettare ad un organo istituzionale con criteri di effettivo interesse pubblico, con una progettazione mirata e attenta a consumare meno territorio possibile. Altro che dare tutto in mano a dei privati a cui non interessa nulla della tutela ambientale o della salute degli abitanti, e a cui cui viene addirittura affidata la progettazione: a questi signori interessa l'affare, i pedaggi, le con-

Il 29/05/06 entrano IMPREGILO, CON- SORZIO CPS (Presidente P. Baita) e altri Soci minori. D.G.R. n. 2533 del 7 agosto ’06, (CIPE)conferma del pubblico interesse D.G.R. n. 3185 del 17 ottobre ‘06, gara con approvazione del relativo bando 10/08/2007 Gara tra lATI SISscpa, ATI CINTRAsa e il Pro- motore (P.V. spa) con 2008 Aggiudicazione della gara all’ATI SIS scpa ma Pedemontana Veneta spa esercita la prelazione dichiarando di esegui re le opere alle condizioni del vincitore 2008 Ricorsi di ATI SISscpa fino al Consiglio di Sato 2009 Aggiudicazione delle opere al conzorzio spagnolo di ATI SISscpaf 10/2009 Ricorso al consiglio di Stato di Impregilo

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