Menegazzi Catalogo 2008 Acquarelli

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  • Words: 769
  • Pages: 16
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CALLIANO 61X45

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BINDE 36X51

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ARCO 51X35

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ARCO STRANFORA 51X35

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ISERA 51X36

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NOMI 51X36

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VAL SUSA 57X38

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ZAFFONI 36X51

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PIAZZA DANTE 56X42

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PIANEZZE 61X46

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ROVINE 51X36

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DOLOMITI 61X46

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VIBRAZIONI DELL’OCCHIO E DEL CUORE La pittura di Claudio Menegazzi evidenzia una delicata interpretazione del paesaggio lagarino visto come luogo di equilibri temporali e spaziali e come luogo privilegiato di armonie interiori. Il linguaggio di questa pittura cerca di esprimere l’anima del paesaggio attraverso l’uso molto meditato ed approfondito del colore che nelle sue variazioni riesce a trasmettere successive vibrazioni dell’occhio e del cuore. Il colore di Claudio Menegazzi esce dalla fonte inesauribile dell’acquarello, si muove con docilità sotto la sua mano, imprime alla composizione una velatura poetica, che ammorbidisce scorci, vedute, volumi, fino a invitare lo sguardo in una prospettiva confidenziale, quasi affettuosa. Ci troviamo di fronte a una ricerca molto paziente, tenace, che ancora potrà rivelare curiose sorprese. Mario Cossali

IL PAESAGGIO STORICO COME UNO SPECCHIO L’acquarello di Claudio Menegazzi è stimolato soprattutto dalle trame della storia, le segue come esperto segugio e le fissa in immagini, che ne esaltano le forme. Nonostante ad ogni intervento pittorico corrisponda un luogo determinato, così come vengono fissate dall’acquarello le forme delle antiche memorie appaiono a volte in una strana atmosfera, frutto di progressiva rarefazione quasi “tolte” al dominio del tempo e della storia stessa. Dominano le architetture, nei particolari e negli sfondi, nelle prospettive e negli scorci e proprio il loro dominio determina la cifra metafisica di questi paesaggi “storici”. Giriamo tra portici, palazzi, castelli, camminiamo tra piazzette e viuzze e ci viene spontaneo interrogare ogni pietra, ogni tetto, ogni anfratto: non siamo alla ricerca del passato, ma alla ricerca di noi stessi. Siamo di fronte alla pagina bianca di un diario, che ci invita ad una riflessione senza pregiudizi sulla nostra interiorità più ricca e più difficilmente comunicabile. Ogni acquarello di Claudio Menegazzi è come uno specchio. Mario Cossali

ACQUERELLI È il primo e l’ultimo sole del giorno che illumina i paesaggi di Claudio Menegazzi, quello che maggiormente imprime calore ai volumi delle architetture dei borghi lagarini da lui prediletti. Le sottili vibrazioni cromatiche, i passaggi lievi della luce e le trasparenze proprie dell’acquerello sono gli elementi cardine della sua pittura. Alla veduta tradizionale l’artista preferisce la rappresentazione di un paesaggio “architettonico”, o meglio, detto con le sue parole, un “ritratto di architetture”. Sono realizzazioni rispettose delle leggi prospettiche scientifiche, accurate nel dettaglio ed estremamente realistiche, ma andando oltre questa prima impressione scopriamo che il paesaggio viene visto, esplorato, epurato e reinterpretato dall’artista, che così facendo se ne appropria, trasmettendovi i propri sentimenti ed emozioni. Nei suoi soggetti Menegazzi ricerca una sorta di “aura”, anche solo in un muro scrostato che testimonia la sua storia; si riscontra in tutto ciò un tentativo di idealizzare il paesaggio, di renderlo immortale. La luce, i toni di colore e soprattutto la scelta di evitare la figura umana o di ridurre all’essenziale l’ambiente naturale danno talvolta alle opere un alone quasi metafisico, dove piazze, pievi, case coloniche, palazzi cittadini e borghi rurali diventano unici protagonisti di un mondo senza tempo. Le opere di Menegazzi sono il risultato di una paziente ricerca, condotta con metodo e coerenza in questi ultimi anni, nella quale il punto di approdo diventa l’oggetto compiuto, la perfetta riuscita degli effetti cromatici e luministici desiderati. È una soddisfazione che l’artista rinnova di volta in volta in questi suoi lavori, eseguiti con quell’estrema perizia tecnica che contraddistingue da sempre l’acquerellista esperto. Gabriella Parisi

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biografia Claudio Menegazzi nasce nel 1949. Inizia a disegnare a quasi due anni e da allora non smette. Si applica negli studi tecnici fino alla laurea in ingegneria nel 1974. Si dedica alla pittura nel 1980. Frequenta l’atelier della scuola Martini fino all’’89, con il prof. Umberto Savoia, esponendo in mostre collettive. Nel ’94, ‘95 e ‘96 espone in molte mostre personali. Dal ‘97 al 2004 sospende la pittura per un periodo di ripensamento e studio dell’arte moderna. Riprende nel 2005 con la pittura ad olio e acquarello. Nel 2006 tornano le presentazioni. Espone presso la Galleria “CASA TANI”, via Rialto 14, Rovereto. Claudio Menegazzi Tel. 328 95 24 642.

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