enonsoloCGILenonsoloCGILenonsolo PATRIZIO LIGABUE 0522.RE SIMONE COPELLINI
Un pellicano sta per planare sulle
pianurediFosdondo Luigi Levrini
la recensione
C
on l’apertura de “I vizi del Pellicano”, in via Ronchi 11, a Fosdondo di Correggio, si arricchisce di un nuovo locale, affiliato all’ARCI, destinato ai giovani e alla musica live. L’idea nasce qualche tempo fa dalle menti di un gruppo di amici con l’intento di offrire “intrattenimento diversificato e sensibile”: “niente roba di tendenza, ma nemmeno revival o pop. Buona musica e basta”, si legge nel bel sito www.ivizidelpellicano.org. Ampio spazio sarà dedicato all’organizzazione di rassegne, cineforum, mostre di pittura e arti visive, giusto “per solleticare l’intelletto”. Senza dimenticare la buona tavola, in un ambiente caloroso e accogliente ricavato da una ex casa colonica. Lo spirito che anima il club, dunque, sarà prettamente rock, ma non saranno tralasciati gli ambiti della classica, del jazz e dell’elettronica d’avanguardia, come nella migliore tradizione correggese. Abbiamo scambiato qualche battuta con Marco Santarello, musicista e socio fondatore, che ci ha fornito qualche dettaglio in più. Quando vi è venuta l’idea di aprire il locale? L’idea ci è venuta un anno e mezzo fa per offrire qualcosa di diverso: non il solito locale, ma un luogo che sentissimo “nostro”, che rispondesse, cioè, a precise scelte musicali ed etiche. Etiche? Prima di tutto l’attenzione ai temi della salvaguardia ambientale, che riteniamo di primaria impor tanza e sui quali organizzeremo conferenze, mostre, presentazioni di libri. In secondo luogo, la valorizzazione di proposte musicali originali, a discapito delle cover band che, sinceramente, ci hanno stancato! E il nome, da dove nasce? Il “pellicano” è Eddi, uno dei nostri soci, così chiamato per la sua nota voracità. Volevamo un nome che fosse accattivante e allo stesso tempo suscitasse la curiosità delle persone. I vizi sono il mangiare e il bere bene, ma anche la buona musica, il cinema, l’arte, la letteratura… Attraverso quali forme intendete promuovere la musica a livello locale? In estate organizzeremo delle rassegne di gruppi nel cortile che circonda la casa. D’inverno la scelta cadrà, per forza di cose, su gruppi in versione acustica, ma prevediamo di ospitare anche diversi dj set e bands di elettronica. Fra gli altri, il cantautore Francesco Camattini, i Judah, duo elettronico milanese, “La foto di Zeno”, vincitori del concorso Daolio, che si esibiranno insieme ai Padre Gutierres, e i “Celtica duo”, che presentano un interessante repertorio con arpa e ottavino. Correggio, dunque, aggiunge un altro tassello alla propria movida culturale, mostrandosi sempre più attenta alle esigenze del diver timento e dell’intrattenimento di qualità. Correggio Mon Amour, dal canto suo, cercherà di portare il proprio contributo alla buona riuscita del progetto, avviando coi gestori del locale una collaborazione che ci auguriamo possa portare a buoni risultati. Un grosso in bocca al lupo, dunque, a “I Vizi del pellicano”, con l’auspicio che possa dare nuovo impulso alla vita creativa e ricreativa della nostra città.
Fabrizio Tavernelli
D
igge&tromba&sopratoni vocali in terra reggiana, così recita il sottotitolo di questa prima riuscita opera. La provincia reggiana, Correggio in particolare, è dunque ancora in grado di sorprendere per intraprendenza musicale. Questo è il caso di “0522.RE” progetto voluto da Patrizio Ligabue che da tempo porta avanti una personale ricerca sui sopratoni e sui canti armonici bitonali (una tecnica vocale che parte dalle diafonie Tuva sino a giungere alle ricerche di Demetrio Stratos). Strumenti essenziali sono il didjeridoo (un semplice tubo cavo in legno, originario dell’Australia aborigena, che si suona soffiando e respirando nello stesso tempo) e la voce che si mescolano e si amalgamano all’elettronica e ad arrangiamenti che di volta in volta toccano l’ambient music, il funky-jazz, la musica etnica, il tutto sorretto da ritmiche ora downtempo ora breakbeat. Un disco dalle svariate influenze: Miles Davis elettrico, l’ambient music di Brian Eno, le contaminazioni di Bill Laswell, sino ad arrivare alla fusion più ortodossa. Notevole è pure il lavoro del pluristrumentista Simone Copellini che si occupa delle par ti di tromba, synth, chitarra, basso, percussioni e programmazione. Tra le undici tracce incontriamo strutture complesse e raffinate su cui si innesta, ben bilanciato ed in simbiosi sonora, il didjeridoo che in alcuni episodi diventa il padrone assoluto della scena creando atmosfere suggestive ed evocative. Richiami ancestrali che raggiungono l’apice in un paio di brani basati soltanto sui sopratoni vocali. A questo punto non ci resta che attendere un altro episodio confezionato nei
Pillole di MonAmourNews ottobre - novembre Il 3 novembre al “Fuori Orario” di Taneto di Gattatico, Little Taver presenterà il nuovo album “Almeno l’italiano sallo”, su cui torneremo nei prossimi numeri. Notevoli le esibizioni di Tiziano Bellelli con i suoi Popinga ed Alfonso Borghi con “Zingari o re” la sera del 9 settembre in piazza a Correggio. Covers d’autore e brani originali ottimamente eseguiti o riarrangiati con gusto personale. Abbiamo potuto riascoltare, fra le altre, l’affascinante “Sera di Gallipoli”, scritta dallo stesso Borghi insieme a Degola per Pierangelo Bertoli. Sul libro “Correggio mon amour”, in uscita il prossimo anno, sarà pubblicata l’intervista al musicista correggese. pagina 9