Cara/o, iscritta/o al PD, come coordinatore per il Piemonte ti invio la lettera del nostro candidato a Segretario Nazionale Ignazio Marino, lettera che ha voluto far pervenire a tutti quanti voi, alla vigilia della discussione che tutti i circoli si troveranno ad affrontare in occasione del Congresso. Marco Bellion Consigliere Regionale Coordinatore Regionale della mozione Marino
Credo che la candidatura di Ignazio Marino e i contenuti della sua mozione siano importanti in sè, ma più importanti ancora per la vita del nostro partito e di conseguenza per il nostro Paese. La mia esperienza politica, culturale e di amministratore mi ha fatto sentire particolarmente vicino questo programma, un programma fortemente articolato su tutti i temi politici importanti e al tempo stesso semplice, comprensibile dai cittadini, come si può capire dalla sintesi che troverai in allegato. Ti invito quindi a votare Ignazio Marino per la Segreteria nazionale e Roberto Tricarico per quella Regionale. Buon congresso a tutte e tutti. Marco Bellion Consigliere Regionale Coordinatore Regionale della mozione Marino
• Fate riferimento al sito di Marino per il Piemonte: www.piemontepermarino.it • Scaricate i materiali utili alle discussioni nei circoli: • A. Mozione marino • Sintesi della Mozione Marino
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Cara iscritta, caro iscritto,
Ignazio Marino
Roberto Tricarico
sono Ignazio Marino, il terzo uomo: il candidato fuori dagli schemi, fuori dagli apparati, fuori dalle correnti e dalle appartenenze passate. Due anni fa abbiamo dato vita al PD per guardare al futuro, per riportare giustizia, affermare il merito, per mettere al centro le persone, dare loro coraggio. Ma non ci siamo riusciti, non abbiamo ancora identità, idee e proposte chiare. Perdiamo consensi anziché guadagnarne. Ecco perché ho deciso di candidarmi: voglio un PD capace di sostenere idee chiare e forti, efficaci nel rispondere alle paure delle persone e nel dare loro nuove speranze. Non mi riconosco in questo PD che parla con tante voci quante sono le correnti. Chi mi sostiene parla con una voce sola, dice si e no netti: si al contratto unico, al salario minimo garantito, al reddito di solidarietà; no al nucleare; no ai respingimenti e si a regole chiare per l´immigrazione; si alle unioni civili, si al testamento biologico. E, ancora, si al diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia, si all´energia rinnovabile, si alle pari opportunità e al merito, si al rapporto diretto tra elettori ed eletti con primarie e collegi uninominali. È con questo spirito che affronto il congresso, senza paura, senza rendite di posizione, consapevole che serve un salto in avanti e che dal confronto democratico uscirà un PD più forte e unito. Ho stima di Dario Franceschini e Pierluigi Bersani, hanno un´esperienza politica molto più lunga della mia, rappresentano elementi importanti della nostra storia, hanno avuto responsabilità politiche e di governo già nel secolo scorso. Ma alla mia proposta di un confronto pubblico per permettere agli iscritti di valutare cosa abbiamo da dire e scegliere quali idee preferiscono, Franceschini e Bersani hanno detto no: propongono di confrontarsi solo dopo l´11 ottobre, invocando il rispetto per gli iscritti. Ma proprio non capisco: è più rispettoso degli iscritti fare un confronto prima che si chiudano i congressi dei circoli o quando tutto è finito? Il partito che ho in mente è laico, federale, decentra le risorse sul territorio, considera iscritti e circoli i veri “capi" dell´unica corrente che vorrei: la corrente dei circoli. Vi invito a leggere le nostre proposte, a partecipare tutti ai congressi di circolo, a scegliere su idee e valori che preferite. Bersani e Franceschini hanno dalla loro strutture e apparati invidiabili, e tuttavia penso che il significato della mia candidatura sia più forte e capace di parlare al cuore e al cervello di quei tanti italiani che non fanno ancora parte del nostro PD. È arrivato il momento in cui il coraggio deve prevalere sulla timidezza, è arrivato il momento di rischiare con entusiasmo, di investire sul futuro, per vivere il PD e cambiare l´Italia.
Ignazio Marino
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