Lettera- Bozza E To Della Formazione

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Il Regolamento della Formazione

Il presente documento contiene: - Lettera di richiesta al Magnifico Rettore: - Bozza regolamento crediti formativi – a cura di Simone Paratore –; - Verbale del Consiglio di Amministrazione del 12.6.07 punto VI – REGOLAMENTO FORMAZIONE PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO

I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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I Crediti Formativi Crescita culturale e professionale dei dipendenti dell’Università degli Studi di Messina

a cura di Simone Paratore

I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Bozza di Regolamento dei Crediti Formativi per il personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario dell’Università degli Studi di Messina. Oggetto: Disposizioni interne in materia di formazione del personale tecnico amministrativo e bibliotecario.

1. Introduzione Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro vigente sancisce la centralità della formazione quale leva per lo sviluppo delle competenze e la prevenzione dei rischi di obsolescenza professionale legati all’innovazione tecnologica ed organizzativa. L'art. 45, in particolare, qualifica la formazione continua come strumento fondamentale per la crescita culturale e professionale dei dipendenti in servizio e per l’innalzamento del livello quantitativo e qualitativo dei servizi prestati dall’Università. Ciò significa una fondamentale trasformazione nella gestione dell’attività di formazione e sviluppo: il passaggio da sistemi basati sulla programmazione di interventi formativi generici, a sistemi centrati sulla predisposizione di piani di crescita individuali e collettivi supportati da strategie di indagine e sviluppo continuo delle competenze. Queste prospettive evidenziano l'esigenza di una riformulazione dell'offerta formativa in funzione di una pluralità dei modi e dei luoghi di apprendimento e che permetta parimenti il riconoscimento del possesso delle competenze attraverso la loro capitalizzazione. Per la capitalizzazione delle competenze viene adottato un modello che prevede la tripartizione in competenze di base, tecnico professionali e trasversali; su tale assunto viene strutturato il sistema dei crediti formativi professionali, sistema espressamente richiamato dal menzionato art. 45 comma 5 e dall'art. 57 comma 3

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del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Comparto Università - relativo al quadriennio normativo 1998 – 2001.

La formazione e l’aggiornamento del personale può avvenire attraverso:

a) le attività programmate e organizzate dall’Amministrazione, anche attraverso istituti ed enti accreditati, eventualmente integrate dalle proposte avanzate dai singoli dipendenti e autorizzate secondo le procedure descritte nei successivi paragrafi;

b) le attività favorite mediante il ricorso agli altri istituti contrattuali previsti dal CCNL - bienni economici 1998-1999 e 2000-2001 (ad esempio, permessi retribuiti “150 ore”, i congedi finalizzati al completamento della scuola dell’obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, della laurea, ecc.).

Il presente regolamento vuole definire i criteri di riconoscimento delle attività indicate alla precedente lettera a) e le relative modalità di partecipazione. La partecipazione alle attività indicate alla precedente lettera a), purché prevedano modalità di verifica finale, dà luogo a crediti formativi (di seguito C.F.), valutabili ai fini dei passaggi dei dipendenti all’interno delle categorie da una posizione economica all’altra e della progressione verticale. La partecipazione alle attività indicate alla precedente lettera a) che non prevedono modalità di verifica finale e quelle indicate alla lettera b) costituiscono “titoli”, valutabili nell’ambito delle norme contrattuali riguardanti le progressioni verticale ed economica.

Le seguenti disposizioni sono rivolte: - ai Responsabili di Struttura e ai Responsabili delle Unità organizzative, i quali, tenuto conto degli obiettivi strategici fissati dall’Amministrazione universitaria, sono chiamati a contribuire all’individuazione dei fabbisogni formativi del personale e alla I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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valutazione del grado di implementazione delle conoscenze/capacità/tecniche acquisite nei processi organizzativi e nell’attività lavorativa; - a tutto il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario con rapporto di lavoro subordinato (a tempo determinato e a tempo indeterminato), di tutte le aree e categorie.

Art. 2 Programmazione delle iniziative di formazione – aggiornamento e modalità di finanziamento

2.1 L’Amministrazione, nell’ambito dei propri obiettivi di sviluppo e sulla base delle risorse disponibili, ai fini del costante miglioramento dei livelli di efficienza, di efficacia e di qualità, programma gli investimenti economici da destinare alle attività di formazione.

2.2 L’Amministrazione potrà stanziare un’apposita quota del fondo per specifiche attività di aggiornamento del personale in servizio nelle singole strutture, se coerenti con gli obiettivi formativi dell’Ateneo, e condotte nel rispetto dei criteri previsti dal presente regolamento. Il finanziamento dovrà tenere conto della turnazione della struttura e del personale, in correlazione con le specifiche esigenze formative indicate nel documento di rilevazione del fabbisogno di formazione dell’Ateneo. L’Amministrazione, si impegna inoltre, a formulare specifici progetti formativi finanziabili dai fondi strutturali europei, da altri programmi di finanziamento comunitari o dai fondi gestiti direttamente da Enti Istituzionali. 2.3 L’Amministrazione favorisce la partecipazione del personale ai corsi istituzionali dell’Ateneo ( Laurea triennale, Laurea specialistica, etc.), attraverso apposite misure di sostegno, economico e organizzativo, sostenendo le spese per finanziare i costi dei corsi eventualmente istituiti (Legge finanziaria L. 448/01, art. 19, comma 14). Il presente articolo 2 comma 2.3 viene enucleato nell’allegato “A” che fa parte integrante del presente regolamento. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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2.4 L’Amministrazione provvede di norma a programmare annualmente e/o triennalmente, i contenuti delle attività di formazione e aggiornamento sulla base di una periodica e continua analisi del fabbisogno (mediante questionari, interviste, ecc.), a individuare i relativi destinatari e a definire le relative modalità di accesso. Resta comunque inteso che, nella suddetta programmazione, dovranno essere coinvolti il maggior numero di lavoratori possibile ed assicurando, comunque, l’accesso al 30% delle unità di ogni struttura, garantendo la rotazione tra il personale. Nella prima programmazione delle attività formative il personale con più anzianità di servizio avrà precedenza rispetto agli altri. E’ consentito frequentare più di un corso nel caso in cui residuino posti disponibili.

2.5 Tuttavia, in ragione della specificità delle attività svolte, saranno tenute nella debita considerazione anche le proposte presentate all’Amministrazione, per il tramite

delle

strutture

competenti

(Ufficio

Formazione

Personale

Tecnico

Amministrativo) da ogni singolo dipendente in funzione del soddisfacimento di particolari bisogni formativi. In ogni caso, nell’effettuare la suddetta programmazione, l’Amministrazione preferirà le iniziative realizzabili mediante auto-formazione e corsi realizzati direttamente, anche attraverso istituti ed enti accreditati.

2.6

Per auto-formazione s’intende l’attività di condivisione e di standardizzazione

di metodologie di lavoro da parte di gruppi di figure professionali omogenee. Ciò, nel voler esplicare il concetto di sintesi significa che risulta importante la ricaduta riguardante

le

modalità

di

trasferimento

diretto

delle

nuove

competenze,

incentivando programmaticamente la Formazione a cascata: (Ufficio Formazione Personale Tecnico Amministrativo) e le strutture competenti per i vari ambiti, acquisiti mezzi e procedure, dovranno individuare caso per caso il personale maggiormente interessato alle diverse iniziative formative, favorendo la massima propagazione all’interno dell’Ateneo delle conoscenze ed abilità apprese, sia attraverso corsi e seminari tenuti dai dipendenti neoformati, sia introducendo pratiche di affiancamento e training on the job. Modalità formative particolarmente I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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efficaci in quanto strettamente calibrate sull’organizzazione “reale”, poco dispersive ed ispirate a criteri di economicità e razionalizzazione della spesa. Il Direttore Amministrativo individua, tenuto conto anche delle domande e delle disponibilità acquisite, il personale destinatario dei programmi di formazione e aggiornamento,

fornendo

comunque

a

tutti,

a

rotazione,

l'opportunità

di

parteciparvi 2.7

La partecipazione alle iniziative di formazione e aggiornamento è pianificata

dal Direttore Amministrativo in accordo con il Responsabile della struttura (di seguito R.D.S.) e, qualora presente, con il Responsabile dell’unità organizzativa (di seguito R.U.O.). Le eventuali proposte di organizzazione di attività formative e di aggiornamento da parte delle diverse unità organizzative dovranno essere trasmesse al Direttore Amministrativo, per il tramite della struttura competente Ufficio formazione, almeno 30 giorni prima della prevista data di inizio, al fine di consentire le dovute valutazioni e di informare i destinatari con un ragionevole anticipo. Si fa riserva di non prendere in considerazione le proposte pervenute oltre tale termine.

Art. 3 Tipologia della formazione e dell’aggiornamento e frequenza minima La formazione e l’aggiornamento possono essere obbligatori o facoltativi. Le attività hanno carattere obbligatorio quando sono necessarie per il perseguimento degli obiettivi fissati dall’Amministrazione e per il mantenimento delle competenze professionali. Il Direttore Amministrativo è delegato in via permanente ad autorizzare le attività obbligatorie proposte dall’Amministrazione.

Le attività obbligatorie sono considerate a tutti gli effetti tempo di lavoro. I partecipanti a tali attività dovranno garantire una frequenza minima, stabilita nella misura del 70% della ore previste di cui 2/3 di formazione assistita (guidata da un docente) e 1/3 di apprendimento individuale.

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Il rispetto del suddetto limite è condizione necessaria ai fini dell’ammissione1 all’eventuale verifica finale e del rilascio dell’attestato di partecipazione o di profitto. In caso di assenza per malattia, certificata, tale limite viene abbassato al 60%; in caso di congedo per maternità obbligatoria, si provvederà a fornire alle interessate il materiale didattico relativo al corso, dispensandole dall’obbligo di frequenza. La verifica finale della formazione sarà opportunamente effettuata alla conclusione del corso, entro tre mesi, sulla base del materiale distribuito durante le lezioni. Qualora un’attività formativa non raggiunga il numero di ore previste per il conseguimento di un CF, si possono prevedere dei crediti parziali, pari almeno alla metà delle ore necessarie all’acquisizione di un credito e comunque proporzionato alle ore di presenza, fermo restando in ogni caso l’applicazione delle proporzioni numeriche della formazione guidata e non guidata. Con riferimento alle competenze che richiedono un aggiornamento continuo (es. informatici, personale con competenze fiscali e tributarie, ecc), può stabilirsi la frequenza obbligatoria ad attività di aggiornamento individuata all’interno di uno specifico arco temporale, pena la scadenza dei CF acquisiti.

Le attività facoltative sono considerate tempo di lavoro nella misura proposta dall’Amministrazione o, nel caso si tratti di attività richieste dai singoli dipendenti, nella misura definita dal Responsabile della struttura (R.D.S) in accordo, qualora presente, con il R.U.O. La frequenza di attività facoltative comporta per i partecipanti l’impegno a seguire tali attività con le stesse modalità previste per la formazione obbligatoria, anche ai fini dell’accesso all’eventuale verifica finale e del successivo rilascio di attestati. Nel caso di attività svolte presso istituti o enti esterni, la frequenza minima dovrà risultare dall’attestato di partecipazione o, in sua mancanza, da dichiarazione sostitutiva di certificazione, ai sensi art. 46 DPR 445/2000. 1

In ogni caso, i Direttori di dipartimento, i Presidi, i responsabili di settori, ecc. non possono negare l’autorizzazione a partecipare alle iniziative approvate dagli organi di governo centrali. Tali disposizioni s’intendono riferite alle iniziative con carattere obbligatorio.

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Art. 4. Modalità di presentazione delle proposte individuali Le

proposte

individuali

dovranno

essere

adeguatamente

motivate

e

documentate. I dipendenti dovranno utilizzare l’apposita modulistica predisposta dalla struttura competente (Ufficio Formazione Personale Tecnico Amministrativo) La suddetta modulistica dovrà essere utilizzata anche per le attività di cui al successivo art. 9, nel caso in cui si ritenesse di segnalarle come attività di formazione e di aggiornamento. Si dovrà indicare la tipologia di competenze da acquisire (di base, tecnicospecialistiche, trasversali) e allegare alla modulistica il programma del corso, seminario, ecc. Il dipendente provvederà a sottoporre la propria proposta al R.U.O. (se presente), quindi al R.D.S. di riferimento, i quali, nel dichiarare il proprio assenso alla partecipazione dovranno attenersi ai seguenti criteri:

- connessione tra l’accrescimento professionale perseguito e i compiti affidati al dipendente nella sede di servizio;

-

definizione, sentito il Direttore Amministrativo, del carattere obbligatorio o facoltativo dell’attività formativa (nel caso di attività obbligatorie i R.D.S. dei centri di gestione ordinari e dei centri di spesa s’intendono delegati in via permanente a definire tale carattere);

-

impatto della frequenza delle attività facoltative sull’organizzazione dei servizi della struttura (indicazione del riconoscimento in termini di orario di lavoro e contestuale assunzione della relativa responsabilità in termini organizzativi);

-

garanzia di accesso ad uguali occasioni formative per il personale dipendente afferente alla struttura;

-

qualità dell’iniziativa, secondo indici qualitativi riconosciuti;

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-

individuazione della fonte di imputazione dell’eventuale spesa (quote di iscrizione, spese di missione, ecc.).

Il R.D.S., in accordo con il R.U.O. (se presente), dovrà altresì proporre la misura dell’attinenza dell’attività formativa all’area funzionale di inquadramento e alla categoria di appartenenza del personale, mediante la compilazione della relativa sezione a ciò dedicata nell’apposita modulistica. Ciò in riferimento alle sole attività facoltative (essendo quelle obbligatorie pienamente attinenti) e ai fini della successiva valutazione per l’eventuale attribuzione di crediti formativi, di cui al successivo art. 7. La proposta dovrà quindi essere trasmessa al Direttore Amministrativo, per il tramite

della

struttura

competente

(Ufficio

Formazione

Personale

Tecnico

Amministrativo), almeno 10 giorni prima dell’inizio dell’attività formativa, al fine di consentire le dovute valutazioni. Si fa riserva di non prendere in considerazione le proposte pervenute oltre tale termine o non conformi ai criteri sopradescritti.

Art. 5. Docenti per le attività di formazione e condivisione della conoscenza 5.1

L’attività di docenza è riservata al personale TA esperto interno all’Ateneo,

ferma restando la facoltà dell’Amministrazione di interessare il proprio corpo docente e/o soggetti e strutture esterne, stante l’eventuale assenza delle peculiari competenze in materia tra i dipendenti in servizio di ruolo a tempo determinato e indeterminato. Per i docenti interni si darà priorità al personale che abbia già avuto incarichi formalmente documentati, nonché, esperienze di docenza anche estranea all’Amministrazione e desumibili dal curriculum vitae, comprovante conoscenze culturali e comunicative in attività di formazione relativamente all’oggetto del corso da svolgere. Per le attività di formazione interna, i docenti sono nominati dal D.A.

5.2

Il conferimento dell’incarico di docenza al personale tecnico-amministrativo,

costituisce titolo valutabile ai fini della progressione di carriera.

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5.3

Per quanto riguarda la remunerazione dei docenti interni si fa riferimento a

quanto previsto all’art. 45 comma 9 del CCNL. 5.3

I materiali, la documentazione e le informazioni acquisite nel corso di

iniziative di formazione e aggiornamento sono patrimonio dell’Università degli Studi di Messina. I dipendenti sono tenuti a depositarle e a metterle a disposizione dei collaboratori e delle strutture interessate. Inoltre saranno favoriti processi di formazione interna atti a far ricadere l’accrescimento professionale acquisito dai singoli dipendenti (e le nuove o diverse metodologie e tecnologie “studiate” o “apprese”) su altri dipendenti interessati, mediante l’organizzazione (su proposta di coloro che hanno partecipato alle iniziative di formazione/aggiornamento) di specifici seminari o altre metodologie formative esterne all’Amministrazione.

6.

Orario di lavoro e registrazioni assenze A prescindere dalla tipologia dell’attività di formazione e aggiornamento

(obbligatoria o facoltativa), il tempo eccedente il normale orario di lavoro non darà luogo ad alcun compenso per lavoro straordinario. Il monte ore eccedente il normale orario di lavoro verrà considerato come ore in esubero. E’ obbligatorio registrare la temporanea assenza dalla propria sede di servizio, utilizzando gli appositi codici del sistema di rilevazione delle presenze (creazione di codici giustificativi per le attività formative), questo per le attività tenute in sede. La suddetta registrazione non riguarda le attività effettuate in trasferta (fuori sede), relativamente alle quali ogni dipendente dovrà giustificare/dichiarare il proprio orario di viaggio e di lavoro attraverso il modulo (missione) già in utilizzo dall’Amministrazione

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Art. 7. Valutazione delle attività di formazione/aggiornamento ai fini dell’eventuale attribuzione di crediti formativi – Gruppo Tecnico. 7.1

Ai fini delle valutazioni, relativamente alle valutazioni inerenti la misura

dell’attinenza

formativa

all’area

funzionale

di

inquadramento,

delle

attività

facoltative, si dovrà istituire un Gruppo tecnico di valutazione per la formazione (G.T.V.F.) composto da tre esperti nominati dall’Amministrazione rispettivamente, per l’area amministrativa, bibliotecaria e tecnica. Inoltre, nel G.T.V.F. potranno prendervi parte anche rappresentanti sindacali, uno per OO. SS. firmatarie del contratto. Per quanto riguarda le attività promosse dall’Amministrazione e prevedenti modalità di verifica finale, il provvedimento di attivazione conterrà l’indicazione dei C.F. assegnabili in corrispondenza della durata dell’attività; nel caso si tratti di attività facoltative, il Direttore Amministrativo proporrà altresì, qualora possibile e sentito il Gruppo tecnico di valutazione per la formazione, la misura dell’attinenza dell’attività formativa all’area funzionale di inquadramento e alla categoria di appartenenza del personale a cui è rivolta l’attività stessa. In corrispondenza dei valori stabiliti, verranno associati dei coefficienti applicabili

nel

calcolo

dei

C.F. da

attribuire (esempio di

calcolo

riportato

nell’appendice).

7.2

Al termine delle suddette attività, (Ufficio Formazione Personale Tecnico

Amministrativo), verificata l’esistenza delle condizioni necessarie per l’attribuzione dei C.F. (frequenza minima e verifica finale), provvederà a registrare i C.F. assegnati in un archivio informatico instaurando di fatto l’ANAGRAFE FORMATIVA di tutti i dipendenti, al fine di avere un’ottimale valorizzazione delle risorse umane. Nel caso vengano rilasciati attestati di partecipazione/profitto (purché sia accertata la frequenza minima del 70%) si provvederà d’ufficio ad inserirli nei fascicoli personali dei dipendenti interessati. Le attività obbligatorie si considerano attinenti al 100%, per cui i relativi coefficienti assumono valore pari a 1.

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7.3

Per quanto riguarda le proposte individuali, al termine dell’attività di

formazione/aggiornamento il dipendente è tenuto a trasmettere alla (Ufficio Formazione Personale Tecnico Amministrativo) l’attestato di frequenza/profitto (originale), dal quale risulti, in particolare, la durata dell’attività espressa in ore e l’eventuale superamento della verifica finale. In alternativa, può trasmettere una dichiarazione sostitutiva di certificazione, ai sensi art. 46 DPR 445/2000 . La suddetta dichiarazione sostitutiva di certificazione dovrà essere trasmessa anche nel caso in cui l’attestato non riporti la durata in ore e/o l’esito dell’eventuale verifica finale. In corrispondenza delle attività individuali concluse con il superamento della verifica finale, verranno attribuiti dei C.F. tenendo conto della loro durata e, nel caso di attività facoltative, della misura dell’attinenza delle medesime all’area funzionale di inquadramento e alla categoria di appartenenza del dipendente, definita dal Direttore Amministrativo su proposta del R.D.S. in accordo, qualora presente, con il R.U.O., così come descritto all’art. 4.

7.4

Le strutture didattiche dell’Università degli Studi di Messina, che organizzano

master, corsi di perfezionamento, corsi di specializzazione o seminari di formazione, ritenuti dalle Delegazioni della contrattazione integrativa funzionali alla crescita professionale dei dipendenti, che abbiano un numero limitato di partecipanti, devono prevedere la riserva di un congruo numero di posti per la eventuale partecipazione di personale tecnico amministrativo dell’Università di Messina nei limiti definiti dal Senato Accademico.

La selezione del personale interessato a partecipare alle iniziative formative di cui al presente comma avverrà secondo le regole stabilite dal Senato Accademico.

La quota di partecipazione dei dipendenti ammessi alla iniziativa e rientranti nel numero dei posti previsti come riserva sarà totalmente a carico del fondo generale per la formazione. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Il pagamento delle quote di iscrizione alla struttura che ha organizzato l’iniziativa formativa sarà effettuato a conclusione dell’attività a cui il lavoratore è stato ammesso e, comunque, a seguito della verifica della regolare frequenza della stessa, da parte del lavoratore interessato.

La partecipazione alle attività di cui al presente articolo, di personale non inserito nel novero della riserva di cui ai precedenti commi, rientra nella formazione facoltativa e segue le modalità di cui al precedente art. 2. La partecipazione del dipendente a Programmi di Ricerca Scientifica di rilevante interesse nazionale, bandite dal MURST sono valutati pari ad 1 CF ogni 5 giorni uomo impegnato nella ricerca.

Art. 8

Valutazione dell’Azione Formativa

Il primo livello di valutazione riguarda l’Amministrazione, l’U.O. Formazione e le strutture di supporto, l’organizzazione delle attività ed i docenti, interni ed esterni, impegnati dell’Ateneo:

per

in iniziative formative progettate e realizzate all’interno

consentire

un

esame

statisticamente

oggettivo

del

livello

organizzativo delle compagini interne impegnate sul fronte della formazione e delle capacità di ogni relatore e formatore nel trasmettere le conoscenze e le abilità in oggetto agli allievi, fine ultimo e precipuo di ogni azione formativa, vengono strutturati e distribuiti al personale fruitore dell’intervento dei questionari (customer satisfaction) di

riepilogo

in

forma

anonima, incentrati

su aspetti

quali

la

pianificazione dell’intervento, le azioni di supporto, i flussi informativi adottati, le metodologie formative scelte, il livello di competenza percepita e di attitudine al coinvolgimento del docente, etc. L’elaborazione dei dati risultanti permetterà di pianificare attività sempre più dettagliate sulle concrete necessità del personale e delle strutture, e di stilare dei data base relativi ai docenti di riferimento per ogni materia spiccatamente funzionali, tenendo conto del loro effettivo potenziale in termini di incidenza formativa.

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Art. 9 - Registrazione attività che non comportano il riconoscimento di crediti formativi I dipendenti sono tenuti ad utilizzare la modulistica allegata (con le stesse modalità descritte all’art. 4 anche per proporre la propria partecipazione a conferenze, convegni, seminari o altre simili iniziative, qualora ritenessero di segnalarle come attività di formazione/aggiornamento. Esse verranno registrate nell’apposito archivio informatico, unitamente alle altre attività formative. Tali

attività,

pur

rilevando

nella

crescita

professionale

individuale

(integrazione del curriculum del dipendente), non comportano l’attribuzione di C.F. Possono eventualmente essere comprese fra i “titoli” valutabili ai fini della progressione economica e di carriera, come già descritto all’art. 1. Anche per le suddette attività dovrà essere trasmesso l’attestato di partecipazione con le stesse modalità descritte all’art. 7.

Art. 10 - Disposizioni finali Ai fini della valutazione di cui all’art. 7, si stabiliscono le seguenti disposizioni transitorie:

In considerazione del fatto che, tutti i corsi di aggiornamento professionali sostenuti negli anni passati, di norma non prevedevano esami finali si raccomanda quanto segue. Tenuto conto che, il corsista pur non avendo sostenuto esami a beneficiato di un sicuro arricchimento professionale che in via equitativa si può formalizzare assegnando un credito formativo ogni quattro giorni di corso. Tale assegnazione fa esclusivamente riferimento alle attività prettamente attinenti al profilo professionale del dipendente, quindi con attinenza al 100%.

Le disposizioni contenute in questo regolamento entrano in vigore dalla data della medesima.

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Appendice Ai fini di una corretta interpretazione delle disposizioni contenute in questo regolamento si indicano le seguenti definizioni:

Competenze di base Comprendono le conoscenze di carattere generale richieste per lo svolgimento di un'attività lavorativa nell’ambito della totalità delle posizioni organizzative e delle strutture

d’Ateneo;

es.

informatica,

lingue

straniere,

nozioni

giuridiche,

economiche, statistiche, autoformazione individuale, ecc.

Competenze tecnico-specialistiche Comprendono le conoscenze e le capacità connesse ad una specifica attività professionale e comunque ogni attività organizzata o riconosciuta dall'Università al fine di assicurare alle persone l'acquisizione di cognizioni connesse a specifiche posizioni organizzative e strutture d’Ateneo (es. informatici, avvocati, ingegneri, sicurezza e sanità, gare d’appalto, ecc.)

Competenze trasversali Comprendono le abilità cognitive e le qualità comportamentali (abilità di tipo gestionale e relazionale, competenze manageriali, di problem solving, di analisi del contesto organizzativo, di capacità di lavorare in gruppo, di capacità di valutazione e di autovalutazione, ecc.); comprendono altresì le competenze relative ad attività non esclusive o atipiche (es. pubblicatori web, ordinatori di spesa, pronto soccorso, addetti anti-incendio).

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Credito formativo Si intende la misura del volume di lavoro e di apprendimento, compresa l’autoformazione individuale, richiesta per l'acquisizione di specifiche competenze connesse con il ruolo professionale ricoperto.

Credito formativo di base Si

intende

la

l’autoformazione

misura

del

individuale,

volume

di

necessaria

lavoro per

di

apprendimento,

l'acquisizione

di

compresa

conoscenze

di

carattere generale richieste per lo svolgimento dell’attività lavorativa nell’ambito della totalità delle posizioni organizzative e delle strutture d’Ateneo. Credito formativo tecnico professionale Si intende la misura del volume di lavoro

di

apprendimento,

compresa

l’autoformazione individuale, necessaria per l'acquisizione di conoscenze e capacità connesse a specifiche posizioni organizzative e strutture d’Ateneo.

Credito formativo trasversale Si

intende

la

misura

del

volume

di

lavoro

di

apprendimento,

compresa

l’autoformazione individuale, necessaria per l'acquisizione di abilità cognitive e comportamentali, nell’ambito della totalità o di un insieme significativo delle posizioni organizzative e delle strutture d’Ateneo.

Formazione guidata Si intendono, le modalità formative "assistite" (presenza di un docente, di un tutor o di un mentor, assistenza on line, FAD, etc.);

Formazione non guidata Si intende, l’autoformazione individuale, anche in relazione alla partecipazione a specifici progetti d’Ateneo o di struttura.

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Esempio di calcolo dei crediti formativi 1 C.F. = 20 ore di attività formativa 1 ora di attività formativa = 1/20 C.F.

Corso obbligatorio della durata di 10 ore con verifica finale. Misura dell’attinenza dell’attività formativa alla categoria di appartenenza: 100% (coefficiente corrispondente: 1)

Misura dell’attinenza dell’attività formativa all’area funzionale di appartenenza: 100% (coefficiente corrispondente: 1) Calcolo C.F.: (10 ore / 20 ore) = 0,50 [0,50 x (1 x 1)] = 0,50 Il C.F. attribuito corrisponde a 0,50

Corso facoltativo della durata di 10 ore con verifica finale. Misura dell’attinenza dell’attività formativa alla categoria di appartenenza: 80% (coefficiente corrispondente: 0,8). Misura dell’attinenza dell’attività formativa all’area funzionale di appartenenza: 70% (coefficiente corrispondente: 0,7). Calcolo C.F.: (10 ore / 20 ore) = 0,50 [0,5 x (0,8 x 0,7)] = 0,28 Il C.F. attribuito corrisponde a 0,28.

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Fonti Normative - CCNL del comparto Università - Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al quadriennio normativo 1998 – 2001 ed al biennio economico 1998 – 1999 del personale del comparto Università; - Direttiva 13/12/01 del Ministero per la Funzione Pubblica sulla formazione e valorizzazione del personale della P.A; - Decreto Legislativo n. 165/2001 (recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche"), con particolare riferimento all'art. 1 (che impone di "realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, curando la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti") e all'art. 7 del decreto (che disciplina la gestione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni), nonché alle norme in tema di dirigenza.

Fonti Documentali Direttive del Dipartimento della Funzione pubblica sulla formazione e la valorizzazione del personale e sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni; Il protocollo d'intesa firmato da Asfor (Associazione per la formazione alla direzione aziendale) e Dipartimento della Funzione pubblica per garantire la qualità dei servizi formativi offerti alle pubbliche amministrazioni; Il Memorandum sull'istruzione e la formazione permanente redatto dalla Commissione Europea; Il Piano d'azione per l'e-learning elaborato dalla Commissione delle Comunità Europee; L'attività del Servizio Formazione segue, infine, le indicazioni del programma "Cantieri", promosso dal Dipartimento della Funzione pubblica per accelerare e concretizzare i processi di innovazione nelle pubbliche amministrazioni.

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CCNL del comparto Università - Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al quadriennio normativo 1998 – 2001 ART. 45 FORMAZIONE PROFESSIONALE 1. La formazione professionale continua del personale costituisce uno strumento fondamentale per la crescita del personale e per l'innalzamento del livello qualitativo dei servizi prestati dalle amministrazioni; queste, in coerenza con gli obiettivi e gli impegni anche di carattere finanziario delineati dall'accordo per il lavoro pubblico del marzo 1997, mettono fattivamente a disposizione, anche nel quadro di iniziative nazionali promosse dalla CRUI, le proprie risorse formative allo scopo di promuovere e valorizzare la preparazione e l'aggiornamento del personale. 2. L'aggiornamento e la formazione professionali possono essere obbligatori o facoltativi e riguardano tutto il personale, con contratto sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, ivi compreso quello distaccato o comandato. 3. La formazione del personale di nuova assunzione si svolge mediante corsi teorico - pratici, di intensità e durata rapportate alle mansioni da svolgere, in base a specifici programmi definiti dalle singole amministrazioni. 4. Le iniziative di formazione e aggiornamento del personale in servizio si svolgono sulla base di programmi definiti dalle amministrazioni, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 4, comma 2, lett. e), con i seguenti criteri e modalità operativi: - i programmi debbono evidenziare puntualmente gli obiettivi formativi e gli standard quantitativi e qualitativi previsti; - le attività formative preordinate ad offrire opportunità di sviluppo professionale e retributivo debbono essere finalizzate all'acquisizione ed all'approfondimento dei contenuti di professionalità oggetto delle prove di selezione e debbono prevedere adeguate forme di verifica finale; - in sede di redazione dei programmi si terrà presente, nella misura massima possibile, l'esigenza di assicurare, oltre che la trasparenza circa gli obiettivi e le metodologie della formazione - che possono prevedere anche una loro organizzazione sotto forma di stages - la trasferibilità, in tutto il comparto, delle esperienze formative maturate; - la certificazione relativa alle attività formative deve dare compiutamente conto del percorso formativo e degli esiti in termini di qualificazione professionale aggiuntiva raggiunta; - la formazione e l'aggiornamento obbligatori sono svolti in orario di lavoro ed hanno per oggetto l'adeguamento delle competenze professionali alle esigenze anche innovative di riorganizzazione e sviluppo qualitativo e quantitativo dei servizi; - in attuazione del contratto integrativo di cui all'art. 4, comma 2, lett. e) del presente CCNL, il Direttore Amministrativo individua, tenuto conto anche delle domande e delle disponibilità acquisite, il personale destinatario dei programmi di formazione e aggiornamento, fornendo comunque a tutti, a rotazione, l'opportunità di parteciparvi e, in ogni caso, in modo da assicurare, in particolare, tempestive opportunità formative a coloro che maturino i requisiti di anzianità per partecipare alle procedure selettive preordinate alle progressioni economiche e di categoria; - verrà data informazione successiva ai soggetti sindacali di cui all'art. 9 delle attività formative svolte, dei partecipanti e degli esiti della stessa attività formativa anche rispetto ai risultati attesi. 5. La frequenza ai corsi obbligatori e facoltativi, organizzati direttamente dalle amministrazioni, anche in consorzio o sotto la loro vigilanza, nel rispetto dei criteri e delle modalità indicate nel precedente comma, purchè prevedano modalità di verifica finale, dà luogo a crediti formativi, validi in tutto il comparto, valutabili ai fini dei passaggi dei dipendenti all'interno delle categorie da una posizione economica all'altra e della progressione verticale. 6. Al fine di definire modalità attuative dei criteri di cui al comma 4, è costituito un gruppo tecnico di lavoro composto da rappresentanti delle OO.SS. firmatarie e dell'A.RA.N. Il gruppo terrà conto delle linee programmatiche espresse dalla CRUI in materia. 7. Il personale può concorrere nell'attività di formazione e aggiornamento professionale dei dipendenti. 8. L'individuazione del predetto personale che collabora all'attività di formazione e aggiornamento avviene secondo le modalità previste dagli ordinamenti delle amministrazioni, privilegiando la competenza specifica nelle materie di insegnamento. 9. L'attività di aggiornamento e formazione di cui al comma 7, se svolta fuori orario di lavoro, è remunerata in via forfettaria sulle risorse disponibili, con un compenso orario di £. 50.000 lorde. Se l'attività in questione è svolta durante l'orario di lavoro, il compenso di cui sopra spetta nella misura del 20%. La misura dei compensi può essere modificata dalle amministrazioni in relazione a specifiche connotazioni di complessità dei corsi, fino ad un massimo di £ 120.000 orarie lorde.

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Allegato “A” Le motivazioni La formazione e la valorizzazione delle competenze rappresentano da sempre una risorsa strategicamente bivalente in cui le due facce, del dipendente e dell’Università, ricevono all’unisono benefici proporzionalmente equi.

La volontà dei dipendenti di crescere e di rendere multidimensionale il proprio sapere, anche guardando oltre il proprio ruolo, diventa determinante in un contesto di forte cambiamento ed innovazione. Per realizzare le proprie aspirazioni, in questo momento, si rende indispensabile saper coniugare versatilità e competenza con una visione di più ampio respiro, che comprenda anche la capacità di sfruttare tutte le occasioni messe a disposizione dall’Amministrazione. L'acquisizione di nuove competenze aumenta l'efficacia sul lavoro e facilita l'accesso a nuovi ambiti di attività. Si tratta, quindi, della possibilità percepita da parte dei dipendenti di influenzare, con il proprio contributo, l’organizzazione nel suo insieme e il contenuto del lavoro svolto. Questo può avvenire solo ed attraverso la partecipazione e il coinvolgimento alla vita “aziendale”, che ritengo aspetti fondamentali per lo sviluppo di una “cultura d'impresa” che, coerente con i valori “aziendali”, rifletta la nostra “corporate identità”. - Quest’ultimo è un elemento enfatizzato dai dipendenti con posizioni medio-basse. Stimolare il senso di appartenenza, valorizzare le singole professionalità, "premiare" l’impegno individuale affidando anche la gestione individuale di progetti o processi di

miglioramento,

rendere

l'ambiente

di

lavoro

sempre

più

"a

misura

di

dipendente”: in una fase, quale quella attuale in cui è difficile far quadrare i conti, sono queste le leve cui l’Università deve fare sempre più ricorso per motivare i propri dipendenti. La gestione strategica delle risorse umane trova, quindi, concreta I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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realizzazione in progetti strutturati e pianificati in coerenza con i bisogni e le competenze necessarie all'organizzazione. Tali progetti mirano a sviluppare le potenzialità del personale, adeguare l'organizzazione al cambiamento e promuovere un clima di lavoro improntato ad una serena e leale collaborazione. Si rende, pertanto, necessario riconoscere come il talento, la dedizione e le energie di ciascun individuo, a tutti i livelli e nelle diverse funzioni, contribuiscano in modo determinante allo sviluppo e alla crescita dell'azienda: l'aggiornamento continuo e il potenziamento delle competenze dei propri collaboratori sono considerati elementi qualificanti e distintivi della politica di sviluppo dell'Università del futuro. Tutto ciò di conseguenza fa aumentare il livello di “engagement”, in altre parole l’investimento di energia in ambito lavorativo, che costituisce a sua volta una risorsa chiave per lo sviluppo. Tutti questi interventi potrebbero non funzionare se non accompagnati e legati ad attività formative, magari spontanee, e contraddistinte da un forte senso di miglioramento e crescita individuale, come l’iscrizione ad un corso di laurea.

La proposta Per quanto detto si prospettano alcuni interventi per favorire la partecipazione del proprio personale ad iniziative di alta formazione, sulla base di quanto disposto dall'art. 19, comma 14 della Legge Finanziaria 448/20011, dalla normativa vigente in

materia

di

formazione

e

valorizzazione

del

personale

delle

Pubbliche

Amministrazioni Direttiva 13/12/01 del Ministero per la Funzione Pubblica sulla formazione e valorizzazione del personale della P.A e, dal Decreto Legislativo n. 165/2001 (recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche").

1

Comma 14. Le amministrazioni pubbliche promuovono iniziative di alta formazione del proprio personale, anche ai fini dell’accesso alla dirigenza, favorendo la partecipazione dei dipendenti ai corsi di laurea, anche triennali, organizzati con l’impiego prevalente delle metodologie di formazione a distanza per finalità connesse alle attribuzioni istituzionali delle amministrazioni interessate. A tale fine, nei limiti delle ordinarie risorse finanziarie destinate all’aggiornamento e alla formazione del personale, le amministrazioni pubbliche e le relative Scuole o strutture di formazione, sentite le organizzazioni sindacali, possono anche erogare borse di studio del valore massimo corrispondente all’iscrizione ai suddetti corsi di laurea o provvedere al relativo rimborso. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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L'insieme di iniziative proposte riconosce l'importanza dell'alta formazione per il personale anche ai fini del miglioramento organizzativo e dei percorsi di carriera. La dimensione culturale e le conoscenze che possono essere acquisite rappresentano un reale valore aggiunto in ragione dei cambiamenti organizzativi e sociali che interessano attualmente la Pubblica Amministrazione.

I beneficiari Si propone che tutto il personale tecnico amministrativo con rapporto di lavoro a tempo indeterminato possa avere l'esonero dalle tasse e contributi universitari per l'iscrizione a corsi di laurea triennali, corsi di lauree specialistiche europee, corsi di lauree specialistiche e singoli insegnamenti (questi ultimi solo per coloro che siano già in possesso di un diploma di laurea) dell'Università di Messina nell'anno accademico 2006/2007, secondo quanto di seguito riportato.

Le modalità Corsi di Laurea triennale - Corsi vecchio Ordinamento - L'Ateneo pagherà le tasse e i contributi universitari. Resteranno a carico dell'interessato il pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio, della quota assicurativa, dell'imposta di bollo, dell'eventuale indennità di mora dovuta e di altri eventuali oneri. Tale beneficio è cumulabile con i permessi straordinari retribuiti per motivi di studio (150 ore) e sarà riconosciuto: -

per l'iscrizione presso l’Università degli Studi di Messina a tutti i corsi di laurea triennale e ai corsi di laurea specialistica europei, senza alcuna restrizione da parte dell'Amministrazione;

-

anche a chi è gia laureato;

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-

per una durata massima di 7 anni a partire dall'A.A. 2005/2006. Per gli anni d'iscrizione successivi al settimo, le tasse e i contributi universitari saranno da considerarsi totalmente a carico della persona interessata.

Corsi di Lauree specialistiche L'Ateneo pagherà il 50% delle tasse e dei contributi universitari. Resteranno a carico dell'interessato il restante 50% delle tasse e dei contributi universitari, la tassa regionale per il diritto allo studio, la quota assicurativa, l'imposta di bollo, l'indennità di mora eventualmente dovuta e altri eventuali oneri. Tale beneficio è cumulabile con i permessi straordinari retribuiti per motivi di studio (150 ore), con altri benefici e sarà riconosciuto: per l'iscrizione a tutti i corsi di laurea specialistica, senza alcuna restrizione da parte dell'Amministrazione; anche a chi è gia laureato; per una durata massima di 6 anni a partire dall'a.a. 2006/2007. Per gli anni d'iscrizione successivi al sesto, le tasse e i contributi universitari saranno da considerarsi totalmente a carico della persona interessata.

Singoli insegnamenti delle lauree triennali e specialistiche - l'Ateneo pagherà il 50% del contributo previsto. La persona interessata, già in possesso di un diploma di laurea, potrà scegliere autonomamente i corsi ai quali iscriversi, senza alcuna restrizione da parte dell'Amministrazione. Il numero di crediti formativi universitari a cui è possibile iscriversi per ciascun anno accademico è pari a 30 per i singoli insegnamenti delle lauree specialistiche, così come previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo.

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25

Prospetto riassuntivo dei principali benefici

Tipologia di Laurea

Tasse e Contributi Universitari

Tassa Regionale “Diritto allo studio” – Quota assicurativa – Imposta di bollo – Eventuale indennità di mora dovuta e di altri eventuali oneri.

Durata del beneficio

Laurea Triennale

Esonero totale dell’importo dovuto

Pagamento a carico del dipendente

Anni 7

Laurea Specialistica

Pagamento al 50% dell’importo dovuto

Pagamento a carico del dipendente

Anni 6

L’operatività I dipendenti interessati ad ottenere i benefici riportati devono: in caso di prima immatricolazione, fare l'iscrizione presso la rispettiva Segreteria Studenti e presentarsi muniti di cartellino di riconoscimento (badge). Il bollettino di pagamento riporterà la quota d'iscrizione prevista dall'esonero deliberato dal Consiglio di Amministrazione.

Stime previsionali Per avere un’idea di quanti potenziali beneficiari potrebbero chiedere dell’agevolazione dobbiamo partire da dati certi che sono legati alla concessione dei permessi di studio, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 23.08.1988, n. 395. Permessi che vengono concessi per 150 ore annue individuali, finalizzati al conseguimento di titoli di studio. I dipendenti che potranno usufruire, nell’anno solare delle riduzione dell’orario di lavoro nei limiti previsti dal citato art. 3, non potranno superare il 3% del totale delle unità in servizio all’inizio di ogni anno. Detto ciò, dagli atti interni risulta che: •

Azienda Ospedaliera Universitari “G. Martino” concessi n. 53 permessi;



Università degli Studi di Messina concessi n. 24 permessi.

Inoltre, le richieste non accettate, perché al di fuori del numero massimo consentito sono di numero quattro di cui una presentata fuori termine.

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26

Pertanto, il totale tra Policlinico e Università si attesta a 77 permessi. Tenendo in considerazione che ci potrebbero essere dei dipendenti che non hanno presentato la domanda pur frequentando i corsi di Laurea e che per l’effetto del beneficio alcune decine di dipendenti potrebbero avere l’intenzione di iscriversi, si presume che anche considerando il raddoppio del numero sopraccitato non si dovrebbe superare la quota di 150 iscritti. Se si calcola una media di 500 euro a dipendente moltiplicato 150 il costo totale annuo dell’operazione si assesta su 75.000,00 euro.

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27

Università

degli

Studi

di

Messina

___________________________________ CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Seduta del 12.6.2007 (ore 16.30) *****

Sono presenti il Magnifico Rettore, Prof. Francesco Tomasello, Presidente; il ProRettore vicario, Prof. Giovanni Dugo; i Proff. Giuseppe Carini e Antonino D’Andrea, rappresentanti dei Professori di I^ fascia; i Proff. Rosario Moscheo, Antonio Miceli (dalle alle ore 16,45), rappresentanti dei Professori di II^ fascia; i Dott.ri Giovanni Zimbaro, Paolo De Luca, rappresentanti dei Ricercatori; il Sig. Simone Paratore, rappresentante del personale tecnico-amministrativo; il Dott. Salvatore Leonardi (sino alle ore 17,30), rappresentante della Provincia Regionale di Messina; l’Avv. Luigi Impiduglia (sino alle ore 17,15), rappresentante della Regione Siciliana; il Dott. Calogero Centofanti, rappresentante del Comune di Messina; il Dott. Vincenzo Tromba, rappresentante della Provincia di Reggio Calabria; i Sigg. Pietro Adamo, Mario Caratozzolo, Alfredo D’Andrea, rappresentanti degli studenti; il Dott. Salvatore Bilardo, Direttore Amministrativo, segretario. Assenti il Sig. Maurizio Fallico, rappresentante del personale tecnico-amministrativo; la Dott.ssa Margherita Sanfilippo, su delega del Direttore Regionale delle Entrate, per la sezione staccata di Messina, in rappresentanza del Governo. Sono presenti il Dott. Luciano Calamaro - Presidente - (sino alle ore 18,25), il Dott. Raffaele Grande (sino alle ore 18,25) e l’Avv. Giuseppe Cardile (sino alle ore 18,50) componenti - del Collegio dei Revisori dei Conti. E’ presente il Prof. Giuseppe Calabrò, Coordinatore del Collegio dei Pro-Rettori, ai sensi dell’art. 9, comma 9, dello Statuto di autonomia dell’Università. La seduta è valida ai sensi dell’art. 50 - comma 1 - dello Statuto di Autonomia dell’Università. Sono ancora presenti la Sig.ra Elvira Santoro, Responsabile dell’Ufficio di Segreteria del Consiglio di Amministrazione e la Dott.ssa Roberta Giuffrida, che coadiuvano il Direttore Amministrativo nella verbalizzazione. *****

VI

- REGOLAMENTO FORMAZIONE PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO.

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28

Struttura / RPA Struttura proponente Struttura interessata esecuzione Copertura finanziaria

Visto

Direzione Coordinamento di Sviluppo

Dott. E. Vigorita

Direzione Coordinamento di Sviluppo

Dott. E. Vigorita

---------

---------

---------

---------

Fa ingresso in aula il Dott. Elio Vigorita (ore 18,00), Direttore del Coordinamento

di

Sviluppo,

invitato

a

relazionare

in

merito

all’argomento. Il

Dott.

Università,

Vigorita,

richiamando

quadriennio

normativo

l’art.

45

2002/2005,

del

C.C.N.L.

che

evidenzia

Comparto come

la

formazione professionale continua sia fondamentale per la crescita del personale e per lo sviluppo e l’innovazione delle amministrazioni, presenta all’Assemblea il regolamento per le linee guida del Personale Tecnico-Amministrativo

dell’Università,

elaborato

dalla

Direzione

Coordinamento di Sviluppo, Area Formazione, in coerenza con il piano della formazione già approvato il 6.09.2006. Le

linee

guida

disciplinano

la

tipologia

delle

attività

di

formazione e la loro programmazione, l’accesso, lo svolgimento e la valutazione delle attività, attribuendo ad ogni intervento un valore strategico

per

il

miglioramento

della

cultura

organizzativa

della

struttura amministrativa dell’Ateneo. Il

Regolamento

destinatari servizio



delle

continua

iniziative

presso

il di

l’Università,

Dott.

Vigorita

formazione sia

a

tutti tempo

i

prevede

come

lavoratori

in

indeterminato

e

determinato, che non strutturato, come Unilav SpA o con altre forme di impiego

temporaneo.

Prevede,

infine,

che

la

frequenza

ai

corsi

obbligatori di formazione organizzati dall’Amministrazione dia luogo, in presenza di esito positivo della prova finale, alla maturazione di crediti

formativi

professionali

validi

e

certificati

per

le

progressioni di carriera interne. A questo proposito – fa presente ancora

il

Dott.

Vigorita

-

desidera

ringraziare

il

Consigliere

Paratore per la fattiva collaborazione data alla stesura di questo regolamento ed in particolar modo per i crediti formativi. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

29

Il Dott. Vigorita, infine, informa che le linee guida sono state consegnate alle R.S.U. e alle OO.SS, secondo quanto previsto dall’art. 6, co.4, del vigente CCNL, nello scorso mese di novembre. Si apre la discussione. Interviene il Consigliere Paratore, il quale chiede se si ritiene incluso anche il personale della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il Dott. Vigorita risponde che non è incluso. Il

Consigliere

Paratore

invita

allora

l’Amministrazione

Universitaria a prestare attenzione a questo particolare aspetto, in quanto il personale in servizio presso l’A.O.U. “G. Martino ed in particolare modo quello della Facoltà di Medicina e Chirurgia e della Segreteria Studenti di Medicina sono unità di personale che dipendono dall’Università. A tal fine, aggiunge, non vorrebbe che succedesse che l’A.O.U.

li

dell’A.O.U..

ritenga Pertanto

universitari crede

sia

e

l’Università

fondamentale

ed

li

ritenga

indispensabile

chiarire che il personale in servizio presso dette strutture debba essere

incluso

nelle

attività

di

formazione

organizzate

dalla

Direzione Coordinamento e Sviluppo. Ancora,

il

Consigliere

Paratore

richiama

l’attenzione

dell’Amministrazione in merito all’art. 10 del Regolamento di cui si parla

“modalità

di

accesso

alla

formazione”,

nel

senso

che

il

responsabile diretto della struttura di appartenenza non possa dare parere negativo alla partecipazione di un proprio collaboratore, se non motivandolo per iscritto. A tal fine ritiene importante inserire questa variazione. Il Consigliere Paratore crede inoltre che sia necessario ed utile, ai fini della formazione, prendere in considerazione, anche alla luce delle

nuove

tecniche (FAD).

di

Una

tecnologie istruzione scelta

informatiche, assistita

strategica,

dal

sia

tutte

quelle

calcolatore

per

i

suoi

metodologie

come aspetti

e

l’e-learnig altamente

innovativi e qualificanti, sia per i risvolti logistico organizzativi. Infatti, le problematiche inerenti il reperimento di aule adatte ai corsi sono di difficile soluzione perché sempre utilizzate a tempo I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

30

pieno dalle strutture che le detengono in gestione. Ed ancora, gli spostamenti l’enorme

bacino

qualunque della

dalla

sede

di

assetto

di

lavoro,

utenza

da

Pertanto

base,

che



i

tempi

formare,

amministrativo

formazione.

formazione

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e

sulla

a

-

molte

totalità

urbana,

dura

gestionale

ribadisce

impattano

percorrenza

metterebbero

logistico

egli

di

a

prova

supporto

tematiche degli

di

utenti,

potrebbero essere progettate ed erogate attraverso una piattaforma elearnig, per mezzo della quale il corso potrebbe essere fruito da qualunque giornata, queste tutti

postazione, con

tempi

modalità quei

e

si

modi

da

casa,

che

ognuno

potrebbero

problemi

riservandosi,

anche

cui

inoltre,

stesso

presentare

qualunque

riterrà

assolvere

lo

di

a

ha

e

più

orario

opportuni.

compensare

fatto

della

egregiamente

riferimento

apposito

Con

progetto

prima,

da

porre

all’attenzione dell’Amministrazione Il Dott. Grande, componente il Collegio dei Revisori dei Conti, chiede

al

Dott.

Vigorita

se

dopo

la

frequentazione

dei

corsi

su

citati, sia prevista una verifica o un esame. Il Dott. Vigorita fa presente che per l’ottenimento dei

crediti

formativi, è previsto un attestato di valutazione a seguito di un esame o di un questionario di apprendimento. Il Dott. Grande considera che per ottenere un passaggio orizzontale è necessario un attestato di partecipazione. Il

Consigliere

formativi,

così

Paratore

come

sono

aggiunge stati

che

il

concepiti

rilascio

nel

di

crediti

Regolamento

della

Formazione al vaglio di questo Consiglio, ottemperano ed assolvono all’art. 45 del C.C.N.L. del 1998/2001 e specificatamente ai commi 4 e 5 da cui si può affermare che i crediti formativi sono sicuramente spendibili per le progressioni sia orizzontali (PEO) che verticali (PEV) ed, inoltre, sono validi in tutto il Comparto Universitario. Ciò

significa

che,

se

un

dipendente

si

dovesse

trasferire

dall’Università di Messina a quella, per esempio, di Milano, tutti i crediti conseguiti evidenziati dall’anagrafe formativa possono essere spesi

dal

dipendente

nell’amministrazione

destinataria.

Propone,

I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

31

inoltre,

l’utilità

di

monitorare

tutto

l’excursus

del

processo

formativo nella sua globalità, affinché, tramite questionari, detti anche

“customer

satisfaction”,

distribuiti

in

forma

anonima

ai

fruitori dell’intervento possano restituire un “focus” bivalente che dia

risposte

in

merito

dell’organizzazione,

ed

al

alle

gradimento

abilità

del

delle docente

strutture di

e

formare

e

trasmettere le conoscenze e le abilità ai discenti. Queste informazioni si renderanno sicuramente utili nelle successive edizioni,

innescando

un

processo

di

miglioramento

graduale

della

qualità di tutto l’atto formativo nella sua totale interezza. Conclusi gli interventi, IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE UDITA

la

relazione

del

Ditt.

Elio

Vigorita,

Direttore

del

Coordinamento di Sviluppo; VISTO

l’art.45

del

CCNL

comparto

Università,

quadriennio

normativo

2002/2005; VISTA la delibera del Senato Accademico del 12.6.2007; PRESO ATTO degli interventi; all’unanimità DELIBERA di

approvare

criteri

per

le la

allegate

linee

formazione

guida

del

che

stabiliscono

personale

principi

e

tecnico-amministrativo

dell’Università di Messina.

Il presente verbale viene approvato seduta stante.

I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

32

Linee guida per la Formazione del Personale Tecnico-Amministrativo dell’Università degli Studi di Messina Considerato che la formazione professionale continua del personale è lo strumento fondamentale per l’attuazione delle politiche di sviluppo e che essa deve coinvolgere tutti i dipendenti, garantendo un numero minimo di ore di formazione per addetto, con l’obiettivo di accrescerne le conoscenze e le capacità ai fini del miglioramento continuo del livello qualitativo dei servizi erogati dalle Amministrazioni Pubbliche; preso atto che i cambiamenti in atto nella Pubblica Amministrazione richiedono sempre più la presenza di personale qualificato, aggiornato e motivato che possa consapevolmente partecipare anche ai processi di innovazione che l’Amministrazione strategicamente affronta; l’Università degli Studi di Messina emana le seguenti linee guida che stabiliscono principi e criteri per la formazione del proprio personale tecnico-amministrativo.

Art.1 Ambito e modalità di applicazione 1. Le presenti linee guida disciplinano la programmazione e lo svolgimento delle attività di formazione professionale del personale dell’Università di Messina, in applicazione dell’art. 45 del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Università, quadriennio normativo 2002/2005. Le disposizioni in esso contenute sono rivolte: - a tutto il personale tecnico-amministrativo con rapporto di lavoro subordinato, di tutte le aree e categorie, destinatario della formazione erogata; - ai Responsabili di ogni Struttura centrale e periferica dell’Ateneo i quali, tenuto conto degli obiettivi definiti dall’Amministrazione, sono chiamati a contribuire all’individuazione dei fabbisogni formativi e alla valutazione del livello di competenza professionale che il personale matura e investe nei processi organizzativi interni. 2. Le attività formative di cui alle presenti linee guida devono essere orientate a criteri che assicurano equilibrio e coerenza tra lo sviluppo della struttura organizzativa ed amministrativa dell’Ateneo e la crescita adeguata dei livelli di competenza individuale delle Risorse Umane che, in una grande varietà di ruoli e mansioni, sono chiamate ad operare nelle Direzioni, Aree, Settori e Uffici, centrali e periferici, dell’Università degli Studi di Messina . 3. Le attività di cui alle presenti linee guida devono essere sviluppate con modalità che garantiscono il risultato della crescita complessiva dell’Organizzazione, nel rispetto di principi e criteri di imparzialità e trasparenza, attenzione alle capacità e alle potenzialità, all’anzianità e al merito, alla responsabilità e all’esperienza, che devono essere adottati a tutti i livelli di responsabilità funzionale. 4. L’accesso alla formazione è, in varia misura, obbligatorio in funzione della valutazione delle competenze del personale attuata dall’Amministrazione con il coinvolgimento dei responsabili di ogni struttura e, ove necessario, con l’ausilio di sistemi e strumenti idonei a realizzare forme di preselezione e di gradualità di applicazione. L’accesso può essere anche facoltativo su richiesta dello stesso dipendente, a seguito di autovalutazione del proprio livello di conoscenze e capacità. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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5. Le attività di formazione sono diversificabili in due macro categorie: - interne, quelle organizzate e gestite direttamente dall’Università di Messina, anche avvalendosi di soggetti esterni; - esterne, quelle programmate, organizzate e gestite direttamente da soggetti esterni, altri Atenei, Enti, Società specializzate nella formazione del personale o, ancora, esperti professionisti che non intrattengono rapporti di collaborazione di qualsiasi genere con l’Università di Messina. 6. Le attività di formazione interne ed esterne si svolgono, di norma, dalla metà del mese di gennaio alla metà del mese di luglio e dalla metà di settembre alla metà di dicembre, di ogni anno. Art.2 Risorse finanziarie per la formazione La Direzione Amministrativa, sentita la Direzione Coordinamento di Sviluppo, definisce in sede di elaborazione del bilancio preventivo dell’anno successivo, l’ammontare degli investimenti sostenibili per la formazione del personale, in base ai vincoli e opportunità di bilancio e alle eventuali disposizioni di legge e/o di contrattazione collettiva, e con riferimento alla pianificazione delle attività formative elaborata in coerenza con le necessità dello sviluppo organizzativo programmato. Le risorse assegnate annualmente, per i primi due anni di attività a partire dall’entrata in vigore del presente regolamento, sono ripartite secondo il seguente criterio: • non meno del 50% alla formazione attuata all’interno; • non oltre il 50% alla formazione esterna e ad attività di aggiornamento tipo convegni, mostre, seminari. Trascorso detto periodo, si provvederà a definire annualmente eventuali criteri diversi da quelli citati. Art.3 Organizzazione e funzioni delle strutture operative per la formazione L’organizzazione delle attività di formazione è competenza specifica della Direzione Coordinamento di Sviluppo e, al suo interno più direttamente, dell’Area Formazione Personale Tecnico-Amministrativo che si compone, a sua volta, di due Settori: - Formazione e aggiornamento manageriale; - Formazione e aggiornamento tecnico – specialistico. Queste strutture provvedono allo sviluppo di tutte le attività di formazione, identificabili in: • definizione delle politiche di sviluppo del personale; • definizione e gestione del budget della formazione; • analisi dei bisogni formativi delle strutture centrali e periferiche; • gestione delle basi di dati informatizzate della formazione; • elaborazione dei piani di formazione in base alle politiche definite e ai bisogni espressi; • strutturazione dei contenuti dei corsi; • monitoraggio dell’offerta esterna di formazione e reperimento delle iniziative coerenti con particolari bisogni interni; • promozione e organizzazione delle iniziative formative; • gestione e assistenza del processo formativo; • ricerca e sviluppo di metodologie e strumenti diversificati e innovativi di formazione; • valutazione delle attività di formazione svolte; • gestione del sistema dei crediti formativi professionali e dei libretti formativi del personale; • elaborazione di ricerche, report e statistiche sulla formazione del personale. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Art.4 Obiettivi e funzioni della formazione Nel quadro della “mission” dell’Università, la formazione è chiamata a perseguire l’obiettivo principale di promuovere e favorire l’acquisizione di una cultura organizzativa coerente con lo sviluppo strategico definito ed atteso, su base pluriennale, dagli Organi di Governo dell’Ateneo. Obiettivo secondario è quello di svolgere il ruolo di strumento–chiave ai fini dell’innovazione e del miglioramento dell’efficienza e della qualità complessiva dei servizi e prodotti formativi erogati dall’Ateneo. Le attività formative hanno prevalentemente la caratterizzazione di attività OBBLIGATORIE in quanto definite dall’Amministrazione o richieste dai Responsabili delle strutture, in funzione di esigenze operative specifiche o di sviluppi programmati o prevedibili. Gli interventi formativi di questa natura avranno come obiettivo quello di favorire la crescita professionale, comportamentale, culturale ed umana del personale che opera in tutte le strutture, attraverso l’acquisizione di conoscenze e capacità distinguibili in indispensabili, utili o migliorative, La fruizione di queste attività formative, sia interne che esterne, dà diritto a Crediti Formativi Professionali (CFP), secondo i criteri di cui al successivo art. 18. Le attività obbligatorie sono svolte di norma in orario di servizio; qualora vengano svolte al di fuori di tale orario o si prolunghino oltre i suoi limiti, le ore effettuate in eccedenza, debitamente documentate, daranno luogo a plus-orario recuperabile secondo le modalità previste dal sistema di controllo delle presenze e da concordarsi con il Responsabile della struttura di appartenenza. Le spese connesse alla formazione obbligatoria sono a carico dell’Amministrazione. FACOLTATIVE sono definite, invece, quelle attività formative individuate d’iniziativa dai singoli dipendenti e mirate all’acquisizione di conoscenze e capacità che soddisfano bisogni di crescita apprezzati o accertati a livello individuale, la cui attinenza con la qualificazione professionale e con lo sviluppo organizzativo dell’Ateneo può sussistere parzialmente o essere del tutto assente. In merito alla formazione facoltativa il dipendente può richiedere all’Amministrazione: - di organizzare e erogare direttamente l’intervento, riconoscendolo come utile o migliorativo alla stregua degli obbligatori, oppure; - di voler farsi carico, totalmente o parzialmente, della partecipazione all’iniziativa, programmata da Enti e Società di formazione esterni, riconoscendola come parzialmente utile o migliorativa, oppure, ancora; - di volergli concedere un numero adeguato di CFP per la fruizione di un corso esterno che ha comportato un investimento di tempo e risorse economiche proprie. In ognuno dei suddetti casi l’Amministrazione, e per essa la Direzione Coordinamento di Sviluppo attraverso il Gruppo Tecnico di Valutazione, vaglia la richiesta in funzione delle oggettive ricadute positive della formazione, fruita o fruibile, sulle attività svolte dal dipendente nell’ambito dell’Università, e decide se e in quale misura farsi carico delle spese previste per l’attuazione dell’intervento e se possono essere riconosciuti CFP. Le attività facoltative sono svolte fuori dall’orario di servizio, non danno luogo a plus-orario e non sono in alcun modo recuperabili. La partecipazione ad esse non deve pregiudicare il corretto funzionamento della struttura di appartenenza né produrre inefficienze nell’erogazione dei servizi che possano tradursi in evidente abbassamento del livello di qualità percepita dai clienti esterni.

Art.5 Destinatari della formazione I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Destinatari delle iniziative di formazione a carattere obbligatorio, progettate e sviluppate all’interno o proposte da altri Atenei, Enti o società specializzate, sono, prevalentemente, i dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato dell’Università di Messina, di ogni area professionale e di ogni categoria, a seconda della funzione e del ruolo effettivamente svolto nelle strutture di appartenenza. Le iniziative non sono destinate al personale universitario in servizio presso l’Azienda Policlinico che opera in regime di assistenza ospedaliera. Il personale non strutturato di Unilav SpA o con altre forme di impiego temporaneo, può anch’esso partecipare alle iniziative di formazione interna quando la specificità dei contenuti della formazione e la distribuzione dei ruoli è tale da richiedere omogeneità e completezza di conoscenze e capacità da parte di tutto il personale operante all’interno delle strutture; la partecipazione di questo personale sarà, comunque, a titolo oneroso in proporzione ai costi sopportati dall’Amministrazione per ogni iniziativa e al numero di partecipanti.

Art.6 Analisi dei fabbisogni e pianificazione delle attività formative Allo scopo di garantire ampia coerenza con gli sviluppi strategici programmati e con le esigenze organizzative diffuse, l’Area Formazione Personale conduce, con cadenza periodica annuale o, al massimo, biennale, adeguate indagini sul fabbisogno formativo, coinvolgendo sia i responsabili delle strutture operative, docenti e non docenti, che gli stessi dipendenti ad esse appartenenti. Le indagini sono condotte con l’ausilio di questionari appositamente elaborati e possono prevedere anche l’impiego di esperti esterni e ausilii informatizzati. Sulla base delle risultanze delle indagini condotte sul fabbisogno formativo, l’Area Formazione Personale provvede a pianificare e programmare i destinatari, i contenuti, le tipologie e gli obiettivi specifici delle attività di formazione, nonché le relative modalità di accesso. I fabbisogni rilevati sono strutturati in appositi data-base gestiti dall’Area Formazione e ad essi si fa riferimento per la preparazione dei piani formativi e per la pianificazione dei corsi interni ed esterni. Il programma delle attività così elaborato è comunicato alle R.S.U. e OO.SS secondo quanto previsto dall’art. 6 co. 4 del CCNL. Art.7 Ambiti di applicazione delle attività formative Con riferimento agli obiettivi e alle funzioni della formazione di cui all’articolo 4 delle presenti linee guida, si individuano tre ambiti specifici di applicazione della formazione sviluppata all’interno e all’esterno per il personale dell’Ateneo: •

ambito della formazione per le competenze o anche della formazione per l’organizzazione: ha un orizzonte di qualificazione professionale del personale verso i compiti e le funzioni assegnate o da assegnare; agisce in prospettiva semplice o complessa di gestione e sviluppo delle Risorse Umane. E’ prevalentemente l’ambito della formazione obbligatoria, di base e specialistica, ma anche della cosiddetta formazione trasversale relativa a un insieme strutturato di competenze comportamentali necessario per qualsiasi funzione e ruolo organizzativo. Sono funzionali a questo ambito formativo le seguenti macro-aree tematiche: - di natura tecnico-specialistica come: amministrazione e finanza – legale –giuridico/normativa – informatica –lingue straniere – sicurezza;

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- di natura trasversale come: comunicazione interpersonale – qualità del servizio – lavoro di gruppo – problem solving ; Questa formazione dà diritto a Crediti Formativi secondo quanto previsto dal successivo Art. 18. •

ambito della formazione per il cambiamento o anche della formazione in organizzazione: ha un orizzonte di strategia e cultura per lo sviluppo organizzativo; agisce in prospettiva di bilanciamento tra cambiamento individuale e cambiamento istituzionale, di consolidamento del contratto di appartenenza, di maturazione della relazione tra individuo e organizzazione. E’ l’ambito della formazione specialistica e trasversale, anch’essa obbligatoria per i ruoli gestionali e per gli altri dipendenti che ricoprono incarichi di rilievo ai fini dell’innovazione organizzativa. Sono funzionali a questo ambito formativo le seguenti macro-aree tematiche: - di natura trasversale e prevalentemente manageriale come: management ed organizzazione – comunicare in pubblico – qualità totale – leadership - gestione delle risorse umane; - di natura tecnico-specialistica come: amministrazione, finanza e controllo di gestione – informatica avanzata; Anche questa formazione dà diritto a Crediti Formativi secondo quanto previsto dal successivo Art. 18.



ambito della formazione per lo sviluppo personale o anche della formazione oltre l’organizzazione: ha un orizzonte di autorealizzazione in quanto agisce in prospettiva di soggettività per l’ulteriore sviluppo dell’individuo. E’ l’ambito della formazione facoltativa, non direttamente correlata al ruolo e alle mansioni svolte, sviluppata in autonomia dal dipendente, con o senza eventuali facilitazioni da parte dell’Amministrazione; talvolta è proposta dall’Amministrazione stessa per la valorizzazione delle potenzialità del dipendente. Questa formazione dà diritto a Crediti Formativi, secondo quanto previsto dal successivo Art. 18, solo quando produce positive ricadute, oggettivamente documentabili, sul lavoro sviluppato dal dipendente.

Art. 8 Tipologia e durata delle attività formative Le attività formative sviluppate all’interno possono diversificarsi in funzione della tematica trattata e dei destinatari, in: - incontri brevi, da 2-3 ore a 1 giornata, in sede o presso le strutture di società specializzate, con docenti e tutor interni o esterni, per lo sviluppo di temi particolarmente circoscritti o di esercitazioni e casi didattici concernenti aspetti comportamentali, relazionali, decisionali, di creatività organizzativa, e altro; - moduli di durata da 1 a 5 giornate, in sede o fuori sede, con docenti interni o esterni, per la trattazione di argomenti specialistici, lo sviluppo di tematiche manageriali e organizzative e, in genere, per l’acquisizione di competenze di ogni genere, anche attraverso le tecniche e le metodologie della didattica attiva e dell’outdoor training; - iter formativi di più moduli del tipo sopra descritto; - iter formativi che mixano o integrano le tipologie descritte; - moduli di autoapprendimento con l’uso di strumentazione informatica e courseware strutturato di certificata provenienza; - altri interventi di tipologie innovative progettati all’interno dell’Area Formazione o proposti da società ed enti esterni specializzati (tipo corsi in e-learning). I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Art.9 Informazione sulle iniziative L’Area Formazione Personale provvede a promuovere una costante attività di informazione di tutte le iniziative formative organizzate all’interno, dandone preventiva informazione alle OO.SS. La comunicazione dell’offerta formativa può essere effettuata attraverso la rete intranet d’Ateneo o il sito web specifico della Direzione Coordinamento di Sviluppo e/o attraverso nota informativa affissa all’albo ufficiale di Ateneo o alla bacheca assegnata alla formazione nel plesso centrale dell’Ateneo, oppure attraverso lettera diretta ai Responsabili di struttura. L’informativa deve contenere la specificazione delle caratteristiche del corso e in particolare: titolo, durata, contenuti, docenti, periodo e sede di svolgimento, tipologia delle verifiche periodiche e finali, crediti formativi professionali acquisibili.

Art.10 Modalità di accesso alla formazione 1. Di norma, l’accesso alle iniziative formative programmate e obbligatorie avviene per convocazione diretta dell’Area Formazione in base all’analisi dei fabbisogni e alla conseguente pianificazione annuale o su richiesta/segnalazione del Responsabile di struttura per i propri collaboratori, o su richiesta diretta, motivata e documentata, del dipendente. 2. In particolari occasioni formative interne ed esterne, in presenza di altre esigenze o opportunità emerse nel corso dell’anno, l’accesso può avvenire a seguito di adesione volontaria del dipendente a bando interno e alla successiva selezione delle candidature attuata in base ai requisiti specifici per la partecipazione. 3. In caso di richieste dirette provenienti dalle strutture o dagli stessi dipendenti, le richieste devono essere presentate con congruo anticipo, almeno due settimane, rispetto alla data di inizio attività cui si richiede di partecipare, al fine di consentire le dovute valutazioni. Le richieste dirette dei dipendenti, anche a seguito di bando interno, devono essere preventivamente vistate dal responsabile diretto della struttura di appartenenza, che potrà esprimere anche eventuale parere contrario e motivato alla partecipazione del proprio collaboratore, senza tuttavia bloccare il normale iter della richiesta. 4. Ad ogni iniziativa di formazione deve essere sempre favorita la partecipazione del maggior numero possibile di lavoratori, compatibilmente con i vincoli dovuti alla tipologia di attività e alla metodologia didattica impiegata. 5. Ciascun responsabile di struttura, in sede di definizione periodica del fabbisogno formativo della propria struttura, dovrà garantire ai propri collaboratori adeguata partecipazione alle iniziative formative nel rispetto di quanto previsto dall’art 1, commi 3 e 4 delle presenti linee guida.

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Art.11 Aspetti metodologici La formazione progettata e/o sviluppata all’interno, soprattutto per le tematiche di natura manageriale e organizzativa, deve essere orientata a favorire l’acquisizione di metodi, e non di soluzioni preconfezionate, facendo ricorso a forme di didattica attiva per favorire la consapevolezza dei problemi da affrontare, l’analisi del contesto all’interno del quale sussistono i problemi e la ricerca della risposta più adeguata alla specifica situazione, con il chiaro intento di promuovere una crescita culturale duratura e diffusa. Sul piano dell’acquisizione delle competenze tecniche e specifiche, l’aula deve rappresentare, oltre che sede di trasmissione di contenuti teorici, anche sede di sviluppo di esperienze pratiche, in cui si richiede ai partecipanti di individuare e definire situazioni, aspetti, problemi e modalità di lavoro proprie della realtà operativa vissuta, riconoscersi in esse ed impegnarsi nel concretizzarne soluzioni progressivamente migliorative.

Art.12 Materiali didattici Ai partecipanti alle iniziative di formazione, sia interna che esterna, deve essere fornito adeguato materiale didattico di studio e di approfondimento dei temi trattati. Questo materiale deve avere la forma di una dispensa per lo studio, soprattutto per le iniziative di maggiore ampiezza e durata; negli altri casi può essere costituito da documentazione meno strutturata tipo letture e schede tematiche di supporto, con allegate copie di slides, schemi, grafici, e quant’altro illustrato e rappresentato durante le lezioni. L’approntamento del materiale didattico è cura dei docenti e/o dei progettisti del corso, coadiuvati e supportati dal personale e dalle risorse strumentali dell’Area Formazione e delle altre strutture logistiche dell’Ateneo. In caso di iniziative acquisite dall’Amministrazione presso Società ed Enti esterni, la documentazione e i materiali didattici distribuiti ai corsi devono essere considerati patrimonio dell’Università degli Studi di Messina. Alla loro conclusione, pertanto, uno o più partecipanti devono provvedere a consegnare all’Area Formazione una copia del materiale didattico ricevuto perché sia inserito nella “biblioteca della formazione” interna a disposizione anche di tutti gli altri colleghi T/A dell’Università. Art.13 Docenza 1. L’incarico di docenza nei corsi interni potrà essere affidato a persone di comprovata esperienza e competenza nel campo dei contenuti di ciascun corso e nella fattispecie a: - personale interno dell’Università degli Studi di Messina: • professori di 1^ e 2^ fascia e ricercatori; • dirigenti; • personale tecnico-amministrativo di ogni area e categoria; - personale esterno all’Università degli Studi di Messina: docenti, ricercatori, dirigenti, personale tecnicoamministrativo o esperti provenienti da altre Università, Amministrazioni Pubbliche, Enti e Società specializzate nella formazione, nonché Liberi Professionisti esperti di settore. La Direzione Coordinamento di Sviluppo – Area Formazione, curerà l’istituzione di un elenco di docenti/formatori interni accreditati - professori, ricercatori, dirigenti ed altro personale T/A dell’Ateneo al quale si potrà accedere dietro presentazione di domanda e curriculum vitae et studiorum. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Per le docenze delle attività di formazione interna, l’Area Formazione attingerà, per le designazioni del caso, al personale iscritto in detto elenco, in base ai seguenti criteri: - livello di competenze teorico-pratiche sull’argomento oggetto del corso da sviluppare; - turnazione tra gli iscritti. Costituirà titolo preferenziale per la suddetta designazione il possesso documentato di competenze nella conduzione attiva di gruppi di apprendimento e nell’applicazione di metodologie per la formazione degli adulti. 2. La remunerazione dei professori, ricercatori e dirigenti interni che svolgeranno attività di docenza nell’ambito dei programmi di formazione dell’Ateneo è fissata in € 80,00/ora lorde, come previsto dalla delibera del Consiglio di Amministrazione del 29.12.2006. 3. Al personale tecnico amministrativo che svolgerà attività di docenza nell’ambito dei programmi di formazione dell’università di Messina ,verrà corrisposto un compenso orario lordo, suddiviso in tre fasce secondo la seguente tabella: - fascia 1: compenso lordo fuori orario di servizio € 40.00/ora - fascia 2: compenso lordo fuori orario di servizio € 60.00/ora - fascia 3: compenso lordo fuori orario di servizio € 80.00/ora Le fasce sono individuate dal Direttore Amministrativo, su proposta della Direzione Coordinamento Sviluppo, in relazione alla complessità della docenza, secondo i seguenti parametri: - complessità della materia oggetto della docenza; - grado di specializzazione richiesto al docente; - completezza e originalità del materiale didattico approntato dal docente; - impiego di metodologia didattica attiva. Il compenso sarà diminuito del 50% se la prestazione è effettuata in orario di servizio. 4. Il personale T/A cui verrà attribuito l’incarico di docente per attività formative svolte in orario di servizio, potrà richiedere il compenso orario lordo spettante per la docenza fuori orario di servizio, recuperando le ore di lavoro ordinario utilizzato per lo svolgimento dell’incarico aggiuntivo ricevuto. Il recupero delle ore utilizzate per attività di docenza dovrà essere effettuato in considerazione delle esigenze organizzative e con modalità da concordarsi con il responsabile della struttura di appartenenza. 5. Al personale dell’Ateneo che svolgerà attività di tutor per le attività esercitative dei corsi di formazione interni verrà corrisposto il compenso orario loro di € 20.00 se la prestazione è svolta fuori orario di servizio; detto compenso sarà diminuito del 50% se la prestazione è effettuata in orario di servizio. Il personale dell’Ateneo cui verrà attribuito l’incarico di tutor per attività svolte in orario di servizio, potrà richiedere il compenso orario lordo spettante per il tutoraggio svolto fuori orario di servizio, recuperando le ore di lavoro ordinario utilizzato per lo svolgimento dell’incarico aggiuntivo ricevuto. Il recupero delle ore utilizzate per attività di tutor dovrà essere effettuato in considerazione delle esigenze organizzative e con modalità da concordarsi con il responsabile della struttura di appartenenza.

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Art.14 Orario di lavoro e registrazione assenze 1. A prescindere dalle caratteristiche dell’attività di formazione svolta, il tempo eccedente il normale orario di lavoro non dà luogo ad alcun compenso per lavoro straordinario. Il Personale TecnicoAmministrativo che parteciperà a corsi di formazione svolti all’interno dell’Ateneo e deliberati dal Consiglio di Amministrazione o decretati dal Direttore Amministrativo nell’interesse dell’Ateneo, ha diritto all’assegnazione di buoni pasti aggiuntivi, quando la presenza in servizio in tali circostanze determina un numero di rientri pomeridiani ulteriore rispetto a quelli previsti dall’orario di lavoro ordinario settimanale. 2. Durante la frequenza dei corsi di formazione svolti all’interno dell’Ateneo, è obbligatorio registrare la temporanea assenza dalla propria sede di servizio utilizzando gli appositi codici del sistema di rilevazione presenze. La suddetta registrazione non riguarda le attività svolte in trasferta (fuori sede), relativamente alle quali ogni dipendente deve giustificare/dichiarare il proprio orario di viaggio e di lavoro attraverso l’apposito modulo predisposto dall’Amministrazione (missione). 3. Per la formazione interna, dal momento che ogni attività ha struttura e durata funzionali a uno specifico obiettivo didattico che ne ha determinato la progettazione, è richiesta al personale la totale fruizione delle ore di lezione teorica e la partecipazione a tutti i momenti di attività pratica, fatti salvi eventuali effettivi impedimenti dovuti a motivi familiari o di salute o a inderogabili e comprovate esigenze lavorative della propria struttura di appartenenza. 4. Qualora le ore di assenza siano superiori al 20% delle ore totali o abbiano riguardato, a insindacabile giudizio del team di docenti e/o progettisti del corso, argomenti chiave del percorso formativo, non può essere rilasciato l’attestato di partecipazione; in questo caso, qualora sia prevista una ulteriore edizione dello stesso corso entro un termine massimo di quattro mesi, il partecipante che ne farà richiesta potrà “recuperare”, nel nuovo corso, gli argomenti persi, ottenendo così il diritto all’attestato di partecipazione, che, in tal caso, riporterà espressamente la citazione “con recupero del …(giorno di effettuazione)”. 5. I responsabili delle strutture devono facilitare la partecipazione continua del proprio personale alle attività di formazione obbligatoria, predisponendo in anticipo, ed adottando concretamente, ogni possibile accorgimento operativo. Art.15 Attestato di partecipazione e certificazione dei Crediti Formativi Professionali Compatibilmente con la effettiva frequenza della prevista percentuale di ore di lezione teorico- pratiche, ad ogni partecipante alle iniziative formative interne viene rilasciato un attestato di partecipazione che evidenzia sempre titolo, durata e numero di Crediti Formativi Professionali (CFP) acquisiti dal dipendente per la frequenza dello specifico corso. Per le iniziative formative esterne l’attestato di partecipazione, rilasciato dall’Ente o Società che ha erogato il corso, deve essere presentato in copia all’Area formazione della Direzione Coordinamento di Sviluppo, per l’inserimento nel libretto formativo personale. Per particolari iniziative formative, ove richiesto da normative specifiche o regolamenti interni, l’attestato può anche riportare, le modalità di svolgimento del corso, la valutazione finale conseguita, la tipologia di competenze, nonché l’eventuale qualificazione professionale acquisita. I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Tale attestato costituisce parte integrante del libretto formativo del personale, documento che, conformemente alle indicazioni del CCNL del personale del comparto Università, certifica le esperienze di apprendimento effettuate dal singolo dipendente in ambito lavorativo. L’attestato, su delega del Direttore Amministrativo, è rilasciato dal Direttore di Coordinamento di Sviluppo. Art.16 Valutazione della formazione 1. Al termine di ogni corso deve essere sempre verificata la qualità dell’azione formativa e la sua efficacia. Ad un primo livello, la valutazione riguarda il gradimento dei partecipanti: a tale scopo si utilizzano questionari strutturati che consentono ai partecipanti di valutare tutti gli elementi strutturali dell’attività didattica svolta; il questionario può essere compilato anche in forma anonima e i risultati da esso estratti costituiscono utili elementi per il successivo miglioramento del corso e della formazione in generale. Un secondo livello di valutazione riguarda la verifica dell’apprendimento dei partecipanti, tramite test o prove di vario tipo, esami o colloqui, il cui risultato può essere riportato sull’attestato di partecipazione. In caso di attività formative mirate all’acquisizione di particolari livelli di qualificazione professionale, gli esami devono essere svolti alla presenza di commissioni appositamente nominate. In presenza di attività formative di carattere particolarmente strategico per l’organizzazione del lavoro, può essere attivato un ulteriore livello di valutazione dell’efficacia, quello dell’impatto organizzativo. Con opportune modalità e strumenti di analisi si deve cioè verificare se e quanto i partecipanti, modificando i propri comportamenti, hanno contribuito a determinare impatti significativi sull’efficienza, l’efficacia e l’innovazione dei servizi erogati. 2. Durante l’anno l’Amministrazione effettua un costante monitoraggio dello svolgimento dei corsi e provvede, anche su segnalazione dei dipendenti e delle OO.SS. ad eventuali interventi di assestamento necessari per ottimizzare l’efficacia dell’attività formativa.

Art.17 Commissione esaminatrice Le Commissioni esaminatrici preposte, di volta in volta, alla valutazione finale delle attività di formazione professionale interna sono composte da un team di 3 esperti interni o esterni, nominati con decreto del Direttore Amministrativo, su proposta della Direzione Coordinamento di Sviluppo, così costituito: due docenti delle materie oggetto dell’attività formativa realizzata, un esperto non docente ( due in caso di un solo docente del corso). I compensi spettanti ai membri della commissione di esame sono quelli di cui al precedente art. 13 comma 2.e 3. Art.18 Crediti formativi La frequenza di corsi di formazione obbligatori organizzati e tenuti dall’Amministrazione o da altri Enti e Strutture, sia all’interno che all’esterno, dà luogo, in caso di esito positivo della prova finale, alla maturazione di Crediti Formativi Professionali (CFP). I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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Gli interventi formativi che non prevedono, invece, una verifica e/o esame finale non danno luogo a CFP. I criteri che disciplinano l’assegnazione dei CFP sono quelli di seguito evidenziati. 1. Per CFP si intende la misura convenzionale del volume di apprendimento richiesto dall’attività formativa e correlato all’acquisizione delle competenze di cui agli artt. 4 e 7. 2. Il CFP corrisponde a 25 ore di formazione guidata da un docente e/o assistita da tutor. 3. Il partecipante al corso ha diritto all’assegnazione di CFP se ha frequentato, salvo quanto previsto dall’art. 14 comma 4), almeno l’80% delle ore previste dal modulo formativo e se ha superato la verifica finale di apprendimento. 4. La partecipazione a convegni, seminari e conferenze, non prevedendo alcuna forma di valutazione finale, non dà diritto a CFP. 5. Esempio di calcolo dei crediti formativi 1 C.F.P. = 25 ore di attività formativa 1 ora di attività formativa = 1/25 C.F.P. I° esempio Corso obbligatorio, con verifica finale, della durata di 10 ore. Misura dell’attinenza dell’attività formativa alla categoria di appartenenza: 100% (coefficiente corrispondente: 1) Misura dell’attinenza dell’attività formativa all’area funzionale di appartenenza: 100% (coefficiente corrispondente: 1) Calcolo C.F.P: (10 ore / 25 ore) = 0,4 [0,4 x (1 x 1)] = 0,4 Il C.F.P attribuito corrisponde a 0,4. II° esempio Corso facoltativo, con verifica finale, della durata di 10 ore. Misura dell’attinenza dell’attività formativa all’area funzionale di appartenenza: 70% (coefficiente corrispondente: 0,7) Misura dell’attinenza dell’attività formativa alla categoria di appartenenza: 80% (coefficiente corrispondente: 0,8) Calcolo C.F.: (10 ore / 25 ore) = 0,4 [0,4 x (0,7 x 0,8)] = 0,224 Il C.F.P. attribuito corrisponde a 0,224. 6. Il valore del CFP sarà definito alla conclusione del corso in funzione dell’effettiva durata delle attività formative sviluppate; detto valore sarà riportato sugli attestati di partecipazione. 7. Al riconoscimento dei CFP maturati dal personale proveniente da altri Enti della P.A. e da altre Università, provvederà il Gruppo Tecnico di Valutazione di cui al successivo art. 19.

Art.19 Gruppo Tecnico di Valutazione dei Crediti Formativi (GTVCF) Ai fini delle valutazioni inerenti la politica dei Crediti Formativi assegnati al personale, si istituisce un apposito Gruppo tecnico di valutazione che ha il compito di decidere in merito a: I CREDITI FORMATIVI - UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA – Proposta del Consigliere Paratore

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definizione dei CFP assegnabili alle attività formative, obbligatorie e facoltative, interne ed esterne; valutazione dell’attinenza delle attività facoltative con l’area di inquadramento, la categoria di appartenenza e le competenze professionali individuali; valutazione della corrispondenza dei CFP maturati presso altri Enti con i CFP maturati nei corsi interni. Il Gruppo è composto complessivamente da 5 membri: 3 esperti delle singole aree professionali (amministrativa, bibliotecaria, tecnica), 1 rappresentante dell’Area Formazione, 1 rappresentante delle OO. SS. firmatarie del contratto, designato annualmente dalle stesse. Il Gruppo viene nominato dall’Amministrazione e resta in carica per un anno. Nessun compenso economico è previsto per i componenti del Gruppo. Art.20 Ruoli di supporto alle attività di formazione Per favorire e agevolare lo sviluppo e la diffusione delle attività formative, vengono istituiti i seguenti ruoli: 1. “referenti della formazione”: personale docente e non docente dell’Ateneo impiegato nelle varie strutture, centrali e periferiche, che opera per facilitare il raccordo con la Direzione Coordinamento di Sviluppo e l’Area Formazione in fase di progetto, attuazione e valutazione dei risultati e, inoltre, per favorire il supporto e l’assistenza “on the job” ai colleghi frequentatori dei corsi, in relazione ai nuovi strumenti e prassi operative e gestionali da adottare. 2. “progettisti della formazione”: personale docente e non docente dell’Ateneo impiegato nelle varie strutture, centrali e periferiche, che mette la propria competenza al servizio della formazione fatta “in house” , coadiuvando l’Area Formazione della Direzione Coordinamento di Sviluppo. 3. “formatori certificati”: personale docente e non docente dell’Ateneo impiegato nelle varie strutture, centrali e periferiche, che ha già svolto attività di docenza in settori specifici e che ha frequentato un apposito corso di formazione - formatori per l’acquisizione di capacità di impiego di metodologie attive nella formazione del personale. Il personale che svolgerà le suddette attività di supporto e docenza verrà individuato e selezionato dalla Direzione Coordinamento di Sviluppo sulla base di bandi e richieste appositamente emanati e di sondaggi interni sulle competenze di settore.

Art.21 Libretto formativo Le iniziative formative seguite dal dipendente, all’interno e all’esterno dell’Ateneo, e le competenze acquisite a seguito della loro frequenza, devono essere registrate nel documento denominato “Libretto formativo” individuale che certifica i “crediti formativi” acquisiti, validi e spendibili ai fini delle progressioni economiche e di carriera interne. Il libretto formativo è custodito presso l’Area Formazione della Direzione Coordinamento di Sviluppo ed è disponibile per la consultazione da parte del diretto interessato. I dipendenti che hanno partecipato a eventi tipo conferenze, convegni e seminari, che non comportano l’attribuzione di C.F.P., possono richiederne la registrazione nel libretto formativo qualora ritengano di segnalarli come caratterizzati da particolare significato informativo e di aggiornamento in relazione all’incarico individualmente svolto.

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Art.22 Sviluppo dell’apprendimento organizzativo

Per favorire lo sviluppo di una cultura interna che incoraggi l’apprendimento permanente e la generazione di conoscenza a tutti i livelli, la Direzione Coordinamento di Sviluppo dovrà istituzionalizzare e supportare processi di diffusione interna dei contenuti delle iniziative di formazione sviluppate fuori sede (corsi, convegni, workshop, ecc.), coinvolgendo il personale che vi ha partecipato, al rientro, nella predisposizione di documenti informativi e/o nella strutturazione e gestione di incontri formativi a favore di altri colleghi che ne siano interessati. In merito alla diffusione di testi di studio, dispense ed altro materiale didattico ricevuto ai corsi frequentati all’esterno , si richiama quanto previsto all’art. 12 delle presenti linee guida.

Art.23 Sedi e strutture per la formazione In attesa della individuazione di una specifica sede come vera e propria Scuola di formazione per il Personale Tecnico-Amministrativo, le attività formative si svolgeranno nelle aule disponibili presso le varie sedi di Facoltà e di Dipartimento dell’Ateneo, Art.24 Accesso ai Master di Ateneo

Per favorire la crescita del personale T/A dell’Ateneo anche attraverso le iniziative di alta formazione progettate e sviluppate direttamente dall’Università di Messina, è assicurata la riserva di un posto, nei master/corsi di perfezionamento di durata non superiore alle 150 ore/anno, a favore del personale T/A che, in possesso dei requisiti previsti dalla Direzione del master, avanzi motivata domanda di partecipazione all’iniziativa. La selezione delle candidature avverrà sulla base della verifica del grado di attinenza dei contenuti del master con le competenze professionali del candidato all’interno della struttura di appartenenza. La selezione sarà condotta dal Gruppo Tecnico di Valutazione. I dipendenti ammessi a partecipare all’iniziativa saranno esonerati dal pagamento della quota di iscrizione. Art.25 Norme transitorie e finali Trascorso il primo periodo di sperimentazione di durata annuale, le presenti linee guida saranno sottoposte a revisione e miglioramento, per ottimizzare la qualità e l’applicabilità alle attività formative svolte per il personale T/A. Per quanto non previsto dalle presenti linee guida si rinvia a leggi, norme e contratti vigenti, nonché a disposizioni specifiche del comparto Università.

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Art.26 Entrata in vigore Le presenti linee guida entreranno in vigore dalla data del provvedimento con il quale il Direttore Amministrativo dell’Università degli Studi di Messina provvederà alla sua emanazione.

Fine

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