La.gazzetta.dello.sport.29.06.09.italian.ebook-diver

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Lunedì 29 giugno 2009 1 e

NUOTO DOPO IL RECORD

Oggi in regalo il poster

pilota perfetto»

Ora Fede è nella storia

Burgess: «Rossi non ha punti deboli, con lui stiamo viaggiando in territori mai frequentati»

Il c.t. Castagnetti: «E’ come Shane Gould»

Pagine 19-20-21-22 FALSAPERLA e IANIERI

Pagina 29 BOZZA

«Valentino

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MOTOGP PARLA IL SUO TECNICO

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 113 - Numero 151

FEDERICA PELLEGRINI, 20 ANNI

Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281

L’INTERVISTA Il nuovo acquisto: «Se poi arrivasse Deco sarebbe fantastico»

MAI UN’INTER COSI’ Thiago Motta: «Con Ibra possiamo vincere la Champions» Il brasiliano ringrazia il Genoa («Resterà grande perché ha un allenatore straordinario»), abbraccia l’Inter e pensa alla Coppa. «Sono felice. Ibra è uno dei tre migliori giocatori al mondo, Maicon è il numero 1 nel suo ruolo: devono rimanere, ma solo se felici di farlo. Deco è il centrocampista più completo che ci sia» Pagine 2-3 DA RONCH

MERCATO MILAN

Dzeko: Galliani insiste Pato: rialzo Chelsea

CONFEDERATIONS CUP

Usa e getta Rimontona Brasile dallo 0-2 al 3-2 Pagine 14-15-16-17 I protagonisti del trionfo: da sinistra Lucio, realizzatore del terzo gol, Maicon che bacia la Coppa festeggiato da Kakà e Julio Cesar AFP

il commento E L’ITALIA RIPARTA DAI RAGAZZINI di PAOLO CONDO’

A un anno dal Mondiale in Sud Africa il Brasile riguadagna la sua naturale posizione in griglia: la pole. Per iscriversi al posto che gli compete sceglie il modo più rocambolesco, una vittoria in rimonta sugli Stati Uniti grazie

a un travolgente secondo tempo. Succede al culmine di una Confederations Cup che ha mandato diversi altri segnali, primo fra tutti la grande crescita nel torneo particolare fondamentale in un Mondiale - degli yankees.

Pagine 6-7 BOCCI, CAPONE e LAUDISA SEGUE A PAGINA 7

STRATEGIE JUVE

Camoranesi si mette nel rombo di Ferrara Pagina 8 CURINO

IL ROMPI PALLONE di Gene Gnocchi

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Problemi fiscali per Valentino Rossi. Ha vinto 100 Gran Premi, ma ne ha denunciati soltanto 70.

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’INTERVISTA Tanto è un gioco

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di LUIGI GARLANDO

IL PRECEDENTE DI OTTOBRE

La disfatta azzurra in Confederations Cup ha avuto un piacevole effetto collaterale: ha indirizzato altrove gli occhi di tanti sportivi italiani. Immersi Valentino Rossi, 30 Reuters nelle suggestioni della vigilia di una finale Italia-Brasile, non avremmo dato la giusta attenzione alle imprese di Valentino Rossi e Federica Pellegrini; distratti da Pirlo e Kakà, non avremmo forse provato orgoglio nella misura adeguata per le 100 vittorie di Valentino e per il settimo record mondiale di Federica. Forse dovremmo cominciare ad abituarci. A naso, visto l’andazzo del nostro pallone (decaduto) e quello degli altri (ricco), saranno sempre più frequenti le occasioni in cui ci faremo rappresentare con orgoglio da campioni di altri sport, ai quali magari concediamo solo una finestrella olimpica ogni quattro anni. Potrebbe non essere un male per la nostra mono-cultura sportiva che considera i Giochi un periodico disturbo all’eccitante calciomercato. E poi da Valentino e Federica il calcio può imparare qualcosa. Valentino non ha mai urlato: «Il migliore sono io! Dove sono i giovani?». Due settimane fa a Barcellona, all’ultima curva, Valentino ha guardato nel casco Jorge Lorenzo, compagno di spogliatoio, 8 anni in meno, poi gli ha mostrato la ruota posteriore. Sabato lo ha tenuto dietro a 5 secondi. E ha spiegato: «In moto si può stare al top fino a 34 anni». Si è posto un limite. Lo sport non è mai una gara di sopravvivenza. Valentino non corre per durare o per riconoscenza, ma perché a ogni curva dimostra di essere il più forte. Non gode a battere record di presenze, gode a battere gli altri. Lezione illuminante per Lippi. Ma anche confortante: chi ha vinto tanto, può rivincere. Il c.t. Castagnetti raccomandava a Federica: «L’amore può farti male». Lei si è fidanzata lo stesso col suo Luca, si diverte coi tacchi a spillo e si è pinzata un capezzolo senza il consenso euforico della mamma. Cassanate? Ma senza il cuore in festa probabilmente non avrebbe vinto l’ansia dei 400 sl, che la braccava quasi come Gilardino quando giocava a San Siro o Montolivo quando ha gli occhi addosso. Lo tenga presente il calcio, quando pretende di normalizzare i Cassano o si spaventa per l’esuberanza dei Balotelli. Salva l’educazione, l’allegria è energia. Si vince sempre col cuore.

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Che litigio con lo svedese «Tutto dimenticato al fischio finale»

HA DETTO

V su Maicon Lui e Ibra devono restare, ma solo se sono felici di farlo. Non si può giocare a calcio senza sorriso

«E’ Inter d ALESSIO DA RONCH

V su Ronaldinho È un mio grande amico. Gli auguro di tornare a sorprendere il mondo con le sue giocate

LA SCHEDA

Al Genoa è rinato dopo l’infortunio V su Leonardo Sono pronto a scommettere su di lui. È una persona intelligente, sa imparare da chi ha davanti

Thiago Motta è nato a Sao Bernardo do Campo, in Brasile, il 28 agosto 1982. Centrocampista centrale, inizia a giocare nel Juventude. Trasferimento nel 1999 al Barcellona, dove vince 2 Liga, 2 Supercoppe di Spagna e una Champions League. Nel 2007 passa all’Atletico Madrid, ma perde quasi tutta la stagione per infortunio. Nella scorsa estate lo acquista il Genoa, dove Motta colleziona 27 presenze con 6 gol.

dPraia do Forte è un paradiso naturale sulla costa atlantica del Brasile, a 50 chilometri da Salvador de Bahia. Lì tartarughe marine e balene corrono a procreare, ci sono sole e spiagge a perdita d’occhio e polpette di baccalà indimenticabili. Neppure da lì, però, si riesce a liberare la mente da un’ossessione calcistica. «È vero — confida Thiago Motta —, voglio tornare a vincere la Champions per questo sono all’Inter e solo per questo ho trovato la forza di abbandonare il Genoa. A Genova sono stato benissimo, ma io mi ero posto un obiettivo e dovevo provare a inseguirlo».

THIAGO MOTTA

Il calcio a lezione da Fede e Vale

Qualcuno si sente tradito. Vanno via due come lei e Milito.

«Ma io sono stato onesto. Quando andai da Preziosi e lo vidi perplesso gli dissi: mi dia una chance e vedrà che tra un anno ci saranno grandi squadre a cercarmi. Sono felice che sia arrivata l'Inter. I tifosi rossoblù non si preoccupino: il Genoa resterà grande perché ha un allenatore straordinario. Gasperini è uno dei migliori in Europa. Tiferò per loro». E contro il Barcellona. È in cerca di una rivincita?

«Tanto è un gioco» tornerà il 2 agosto

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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3 R

ha detto

SULLA RISSA DI TORINO

«Qualcuno mi ha dato la colpa della rissa di Torino-Genoa nel finale di campionato. Quel giorno sentivo gridare dalla panchina di rompermi le gambe, ma io facevo solo il mio dovere. Avrei dovuto resistere, ho sbagliato e me ne scuso. Ho i miei momenti fuori controllo»

Thiago Motta ha già vinto la Champions nel 2006 con il Barcellona (qui fa festa tra Maxi Lopez e Ronaldinho), anche se non giocò la finale e contro il Milan in semifinale entrò per soli 15 minuti

a Champions» «Rivoglio la Coppa Con Ibra si può fare» Il brasiliano: «Scelgo i nerazzurri per rivincere in Europa Ma il Barcellona fa paura. Adoro Deco, il più completo» «Non cerco rivincite, ma successi. Quando ero infortunato ci pensavo spesso, sognavo di competere ancora per la Champions, è stata la motivazione che mi ha aiutato nei momenti difficili».

Che cosa pensa di Mourinho?

davvero servire all'Inter?

«Le mie parole non possono aggiungere niente ai fatti. Per lui parla quello che ha fatto con Porto, Chelsea e Inter».

«In quella squadra giocava il miglior Ronaldinho e stava esplodendo Messi, ma il punto di riferimento di tutti era Deco. E’ il centrocampista più completo che ci sia. Sarebbe un rinforzo fantastico».

Pensa che l’Inter sia pronta per vincerla?

«Ibra è uno dei tre migliori giocatori al mondo, Maicon è il numero uno nel suo ruolo. Devono restare, ma solo se sono felici di farlo. Non si può giocare a calcio senza il sorriso».

«È pronta per provarci. Il Barcellona è un passo davanti a tutti, conosco i catalani, sono cresciuto con molti di loro. Hanno dimostrato che la strada giusta per vincere è il gioco. Chi fa anticalcio può raggiungere traguardi intermedi, chi ha qualità ed equilibrio può arrivare ovunque». Ma il segreto qual è?

«Osservate il Barcellona. Il centravanti è il primo a difendere, i difensori sono i primi ad attaccare. Si vince giocando ogni momento per fare gol».

Tante voci di mercato coinvolgono Ibrahimovic e Maicon.

E pensare che lei in campo litigò con Ibrahimovic.

«Chi ha personalità e dà tutto per la sua squadra finisce inevitabilmente per scontrarsi. Cose che svaniscono appena arriva il fischio finale». Potrebbero arrivare anche Deco e Carvalho. Il primo ha giocato con lei a Barcellona, può

A proposito di Ronaldinho. Partito Kakà potrebbe diventare il nuovo simbolo del Milan. Che ne pensa?

«Ronaldinho è un mio grande amico. Gli auguro di tornare a sorprendere il mondo con le sue giocate e di arrivare secondo. Il primo posto deve essere nostro». Parliamo del campionato. La Roma è in difficoltà. Milan e Juventus si sono affidate a due allenatori esordienti: Ferrara e Leonardo. Pensa che l'Inter continuerà a dominare?

«Si parte tutti alla pari, da zero

w I NUMERI

6,48

la media voto di Thiago Motta nelle pagelle Gazzetta della Serie A. Tra i centrocampisti meglio di lui solo Cambiasso (6,59)

punti e la competizione sarà dura. La Juventus ha preso Diego, un ottimo giocatore. Il Milan ha qualità. Conosco poco Ferrara e Leonardo, ma sul secondo sono pronto a scommettere. E' una persona intelligente e in quanto tale sa imparare da chi ha davanti. Sono sicuro che metterà a frutto i segreti rubati ad un grande allenatore che ha avuto: Telè Santana. L'Inter dovrà sfruttare la sua mentalità vincente, chi gioisce da quattro anni si è abituato a quel gusto dolce e non può rinunciarci».

la foto

p

Parla come se stesse già assaporando quel gusto?

«In realtà non è così. C'è una cosa che mi tormenta». A che cosa si riferisce?

«Alla sfida con il Torino, con la rissa della quale qualcuno mi voleva addossare la colpa. Mi rendo conto di quanta amarezza si provi retrocedendo, ma io stavo solo facendo il mio dovere. Giocavo e sentivo gridare dalla panchina di rompermi le gambe. Lo facevano dei giocatori, ma anche un dirigente. Avrei dovuto resistere, dovevo far finta di niente, ma non ci sono riuscito e ho fatto segno di tacere. Ho sbagliato e me ne scuso con tutti. Il Torino è retrocesso per gli errori fatti in una stagione, non per quella partita. Mi dispiace, auguro loro di risalire in fretta».

Mou: la famiglia in copertina Nessuna separazione in vista A vederli così, in posa sotto il sole di Bora Bora insieme ai figli, non sembrano proprio una coppia in crisi. È attraverso il settimanale Lux che José Mourinho risponde alle voci di un’imminente separazione dalla moglie Matilde a causa della presunta infedeltà dello «Special One». In copertina la secca smentita dell’allenatore portoghese: «Nessuno minaccia la nostra tranquillità». Alberto Francescut

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

fUno dei grandi della storia interista passa

MERCATO

in rassegna la campagna di rafforzamento

Mazzola

27 maggio ’64: Angelo Moratti festeggia la prima Coppa dei Campioni (3-1 al Real)

«Inter, Melo sì Deco non serve» LUCA CALAMAI JOHANNESBURG (Sud Africa) d«Con-

siglio a Massimo Moratti di dare il via alla stagione dell’Inter ricordando una celebre frase di suo padre: "Alleniamoci in campionato per vincere in Europa". Con questo slogan noi conquistammo scudetto e Coppa». Sandro Mazzola fu uno dei protagonisti della squadra che alzò l’ultima Coppa dei Campioni. «Il rivale più pericoloso dell’Inter è l’ansia di vincere. La Champions è diventata un’ossessione. Atteggiamento sbagliato». La formazione di Mourinho ha i valori per primeggiare in

Sandro Mazzola, 66 anni, segnò due gol della finale ’64 di Coppa Campioni AGI

x HA DETTO

«E’ un’operazione che non capisco. E’ nella fase calante della carriera. Io comprerei subito Felipe Melo. Immaginatelo in coppia con Cambiasso davanti alla difesa. I nerazzurri si avvicinerebbero a Real e Barcellona». E tratta Carvalho.

SU IBRA Ibrahimovic? Resta, resta. Queste storie di mercato sono la tassa estiva che il procuratore presenta a Moratti

L’ex nerazzurro: «Ibra fa le solite bizze estive. Bene Carvalho, ma non è titolare» DAL NOSTRO INVIATO

5 R

«Bravo, ma inferiore a Samuel e Cordoba. Diciamo che può essere una riserva migliore rispetto a Burdisso». Maicon ha tanti corteggiatori.

«Non lo cederei per nessuna cifra. Maicon è importante quanto Ibra. Lui è due giocatori in uno: un grande difensore e un micidiale attaccante di fascia. Quando parte ti ammazza». Mourinho potrebbe spostare Santon a destra.

Europa?

«La mia Champions vede in prima fila Real e Barcellona. L’effetto Kakà e Cristiano Ronaldo sarà esplosivo. E non è finita. Vedrete che Perez acquisterà altri campioni».

«Sono diversi. Santon diventerà un grande difensore». Il suo giudizio su Balotelli?

SU DECO Mah, questa è un’operazione che non capisco. Deco è nella fase calante. Meglio Felipe Melo, una belva davanti alla difesa

E in seconda fila?

«Metto l’Inter. Davanti al Liverpool. Il Manchester, invece, per il momento è in terza fila anche se ha a disposizione una montagna di soldi da investire. I nerazzurri hanno tutto per vincere la Champions. Campioni, potenza economica, prestigio». Ibra e compagni sono ancora una volta i favoriti per lo scudetto.

«Favoriti? Direi, senza rivali. L’Inter è una squa-

dra marziana in A. Juve e Milan sono sempre più indietro».

che il procuratore di Ibra presenta a Moratti».

Come giudica la campagna acquisti nerazzurra?

E’ arrivato Thiago Motta.

Se Ibra resta.

«Qualità, senso tattico e qualche gol. Perfetto. E’ il giocatore di cui l’Inter aveva bisogno visto che Vieira non ha conquistato Mourinho e Stankovic ha sempre problemi fisici».

«Resta, resta. Queste storie di mercato sono la tassa estiva

L’Inter vuole Deco.

«Mi piace Milito. Mi ricorda Paolo Rossi. Con Ibra formerà una coppia micidiale».

«E’ un mostro. Ha forza, tecnica, talento. Tutto funziona al 100 per 100 meno la testa. Ma è giovane. Può migliorare anzi, deve. Ho letto che è in contatto con Cassano. Beh, non mi sembra un modello ideale anche se Cassano è cambiato. Balotelli non ripeta gli errori del Cassano giovane». Mourinho è chiamato all’esame Champions.

«Mi piace il suo modo di allenatore. Meno atletica, più pallone. E mi piace per come sa gestire i giocatori più "a rischio". E’ stato bravo con Balotelli. Mi piace meno il suo tentativo di copiare gli atteggiamenti di Herrera. Il Mago resterà inimitabile».

BRANCA AL LAVORO

VOLUMI IN LIBRERIA

Sono i giorni di Carvalho e Arnautovic

Facchetti jr e un manuale per sorridere

Marko Arnautovic, 20 ITALYPHOTO

Gianfelice Facchetti, 34 anni

MILANO dComincia una settimana decisiva per gli acquisti di Arnautovic e Carvalho. Il d.t. Marco Branca e il consulente di mercato Lele Oriali sono attesi tra oggi e domani a Enschede e a Londra per discutere col Twente e col Chelsea i dettagli dei due affari. Molto avanzate le trattative con gli olandesi, perché Arnautovic ha già un pre contratto con l’Inter ed è chiaramente un fatto che pesa nel dialogo con la sua attuale società. L’Inter ribadirà l’intenzione di prendere il ragazzo attraverso la formula del prestito con riscatto già fissato a gennaio 2010 per nove milioni di euro.

MILANO dGianfelice Facchetti presenta questa sera a Milano (ore 19, via Galvani 24) il «Manuale di prostituzione intellectuale» curato dal Collettivo Bauscia, un gruppo di blogger interisti di diversi siti riunitosi per scrivere un libro che analizzi i rapporti a volte controversi tra la loro squadra del cuore e il mondo dei media. Il volume, scritto con pungente ironia e quindi divertente nella sua vena polemica è edito da Mursia (14 euro) e va a fare compagnia all’ultimo lavoro di Pierluigi Arcidiacono che si è avvalso della collaborazione di Cristiano Marzorati per dedicare un’ode a Javier Zanetti (il Flabello, 15 euro).

Carvalho Tutto da trovare l’accordo col Chelsea per Carvalho, trattativa che Branca intende sganciare dall’eventuale affare Deco. Bisogna ancora capire se ad Ancelotti può andar bene la contropartita tecnica offerta dai nerazzurri, cioè Burdisso. Anche qui il Chelsea conosce perfettamente la volontà di Carvalho di raggiungere Mourinho a Milano. ni.ce.

Il capitano «Milano siamo noi» (il cuore del capitano), è il racconto dettagliato della splendida avventura umana e professionale di un argentino trasferitosi a Milano poco più che ventenne e poi impostosi come uno dei fedelissimi della squadra di Moratti, al punto da diventarne il capitano. ni.ce.

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fIl club rossonero continua a sondare più

MERCATO

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domande a... ADRIANO GALLIANI amministratore delegato del Milan

«Abbiamo pazienza Il giocatore vuole noi con tutte le forze» di ANTONELLO CAPONE

Adriano Galliani, lei non perde le speranze per Dzeko, vero? 1«L’attaccante ha parlato molto chiaramente: vuole venire al Milan e il Wolfsburg sa benissimo anche attraverso una lettera ufficiale che il Milan è interessato ad acquistarlo. Edin ha un contratto fino al 2011 ed è il Wolfsburg che decide se cederlo o no. Continua a dire che non lo farà, ma io aspetto ancora prima di battere altre piste. Nel mercato la pazienza ha un valore». Quanto è disposto ad aspettare la risposta del Wolfsburg? 2 «Da lunedì (oggi, ndr) attendo altre 48 ore. Soltanto da giovedì prenderò eventualmente in considerazione altre ipotesi. Noi sappiamo che è difficile trattenere un giocatore che vuole fortissimamente andare via. Ma non siamo un club che rapisce i giocatori altrui». I tedeschi potrebbero ammorbidirsi di fronte ad un’offerta consistente? 3 «No, non dipende dalla somma. Il no del Wolfsburg è stato finora sempre di principio. Tanto è vero che mai noi abbiamo fatto un’offerta, né mai ci è stata richiesta». Quando darà il completamento 4 dell’attacco a Leonardo? «Non aspetteremo certo il 30 agosto, la chiusura delle liste. Ma non ci facciamo prendere per il collo. La pazienza paga anche con il portafogli. Sento Leonardo due volte al giorno dal corso di Coverciano: avrà una squadra competitiva». Intanto sta prendendo un altro gioiellino? 5 «Un giovane per la prima squadra e la Primavera. E’ molto forte, ma non c’è ancora la firma. Neanche per Zigoni c’è la firma, ma ha già fatto le visite mediche e siamo a posto. Per quest’altro giocatore preferisco aspettare (in realtà il nome c’è: Beretta dell’AlbinoLeffe, come spiegato nel pezzo qui a fianco)».

di una soluzione per rinforzare l’attacco

Dzeko

Il Wolfsburg alza il muro Il Milan insiste Il club tedesco vuole quintuplicargli lo stipendio, lui sogna i rossoneri. Preso il giovane Beretta

Edin Dzeko, 23 anni, punta del Wolfsburg REUTERS

CARLO LAUDISA [email protected]

MILANO d Il Wolfsburg alza una

muraglia su Edin Dzeko, ma il Milan non s’abbatte e aspetta che il club tedesco e il centravanti bosniaco chiariscano meglio le reciproche posizioni. Non sarà un’attesa lunga, ma l’a.d. rossonero Adriano Galliani conta di trarre le conclusioni entro la fine di questa settimana. E’ vero, infatti, che Dzeko sabato ha avuto uno stop dai suoi attuali dirigenti. Anzi, gli hanno proposto di rinnovare l’attuale contratto in scadenza nel 2011. E con un rialzo da record. Il suo attuale stipendio è di 600 mila euro, ma già due settimane fa gli era stato prospettato un aumento a 2,3 milioni. Guarda caso ad una settimana dal blitz di Galliani a Sarajevo che aveva promesso al ragazzo un ingaggio da 2 milio-

ni netti. Bene, l’ultimo rilancio tedesco è a 3 milioni. Una cifra che farebbe venire l’acquolina in bocca a chiunque. Da qui il dubbio che Dzeko possa adagiarsi e ammainare bandiera. L’attesa Ma in casa rossonera danno per scontato che il ragazzo e il suo agente Irfan Drazapagic torneranno presto alla carica. Magari già oggi. Anche perché Dzeko non è ancora aggregato alla prima squadra. Essendo arrivato in ritiro cinque giorni dopo i suoi compagni per ora s’allena a parte. E questa strana situazione permette che in parallelo possano esserci nuovi contatti di mercato. Di sicuro il Milan ha già presentato una richiesta formale al Wolfsburg per aprire la trattativa. E se in casa tedesca dovessero cambiare idea... Il suo sogno «Dove giocherò la

s BABY

V Giacomo Beretta 17 anni, arriva al Milan dalle giovanili dell’AlbinoLeffe. E’ considerato il miglior ’92 italiano

prossima stagione? Al Wolfsburg», ha detto Dzeko ai microfoni di Sky «Il Wolfsburg non mi lascia andare. Tutti sanno - ha aggiunto il centravanti, 23 anni - che il Milan è la squadra dei miei sogni, ma non ci posso fare niente: è così». Al momento appare determinante il faccia a faccia con il tecnico dei campioni di Germania, Armin Veh. «Il nuovo allenatore mi ha detto che devo rimanere qui, per la prossima stagione abbiamo grandi ambizioni, per la Bundesliga e per la Champions League. E poi - conclude Dzeko - mi ha detto che sono uno dei giocatori migliori della squadra e quindi devo rimanere». L’alternativa Se la pista Dzeko dovesse davvero chiudersi nelle prossime ore, va messo nel conto che il Milan sterzerebbe subito su Emmanuel Adebayor, attaccante togolese del-

l’Arsenal. Non a caso Galliani ha già fatto un sondaggio con Arsene Wenger. Ma neanche in questo caso l’esito va dato per scontato. Adebayor guadagna poco meno di 4 milioni all’anno e ha aspettative economiche importanti. Senza parlare

gazza&play GUARDA I GOL DI ADEBAYOR Inquadra* il codice oppure invia un SMS al 34 04 34 34 34 con 3002

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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zo con un altro brasiliano. Però su Pato conta moltissimo, e il ragazzino è stato l’unico dichiarato più che indispensabile alla ripartenza rossonera. Perché, se è vero che un giocatore diventa incedibile nel momento in cui si rifiuta un’offerta, Pato è incedibile già da qualche mese.

Il Chelsea ci riprova: 600 60 milioni per Pato

INGAGGIO

mila euro E’ stato l’ingaggio percepito da Dzeko nella passata stagione al Wolfsburg

2

milioni di euro L’offerta del Milan al giocatore: contratto quadriennale, stipendio più che triplicato

2,3

milioni di euro Il Wolfsburg non ci sta, non ha problemi economici e rilancia: 300 mila euro in più del Milan

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dell’Arsenal che chiede 30 milioni di euro. Perciò il Milan vuole tenere aperti più fronti. Il futuro Intanto ieri Adriano Galliani a Villa Simius ha preannunciato un colpo, con l’ingaggio di un attaccante. Oggi anche giovane. Appena preso Gian Marco Zigoni (oggi la firma) dal Treviso, è imminente anche l’acquisto di Giacomo Beretta dall’Albinoleffe, 17 anni. Per strapparlo alla concorrenza di Fiorentina, Juve e Genoa i rossoneri ora hanno investito 800 mila euro e hanno il riscatto a 1,5 milioni. Cifre importanti per un talento che dopo essere stato il cannoniere all’ultimo Europeo under 17, è già nel giro dell’under 19. Il talento è indubbio, il migliore della sua età. La notizia è che nel nuovo Milan verde questi investimenti aprono un ciclo tutto da scoprire.

milioni di euro L’ultimo rialzo, sempre del Wolfsburg. Dzeko guadagnerebbe 5 volte tanto rispetto alla scorsa stagione

Ancelotti lo ha richiesto, ma per il Milan resta incedibile Capitolo Pirlo: l’offerta dei Blues arriverà in settimana ALESSANDRA BOCCI MILANO d Cinquanta milioni

non sono bastati e a sentire Adriano Galliani neppure sessanta saranno abbastanza. Il Chelsea vuole prima di tutto Pato, e secondo il News of the World il club ha pronti cento milioni di sterline per accontentare Ancelotti. La metà di questi dovrebbe servire per convincere il Milan a cedere Pato, ma la lista dello shopping consegnata ad Abramovich è stellare: oltre a Pato, il nuovo allenatore avrebbe consigliato Pirlo, Ribery, Torres, Xabi Alonso, Cesc Fabregas. Su Fabregas ha già detto la sua Arsene Wenger ed è stato categorico: l’Arsenal non venderà i suoi fuoriclasse al Chelsea. E se Wenger è pronto a parlare di Cesc e di Adebayor con il Milan, non è altrettanto ben disposto nei confronti dei vicini di casa. Ma neppure con il Milan i dirigenti del Chelsea avranno vita facile. Matrimonio Di fronte alle nuove indiscrezioni della stampa

Stipendi D’altra parte. Galliani e Berlusconi hanno dichiarato guerra agli ingaggi faraonici, e dopo aver alleggerito il bilancio dello stipendio di Kakà il club non ha alcuna intenzione di ricominciare la corsa al rial-

AFFARI ROSSONERI

Sponsor e Milan: Nokia precisa Nessun matrimonio tra Milan e Nokia. La società produttrice di apparecchiature per telecomunicazioni non sarà uno dei nuovi sponsor dei rossoneri. La comunicazione è arrivata attraverso una nota ufficiale di Nokia Italia, in cui si smentisce «che ci siano accordi conclusi o in essere con il Milan».

Pato, 19 anni, e Ancelotti: si ritroveranno? PEGASO

STADIO NOVITA’ PER LO STADIO MEAZZA IN VISTA DELLA PROSSIMA STAGIONE

A San Siro meno barriere, più sky box Dopo i lavori, i tifosi ospiti andranno al terzo anello anche nelle gare dell’Inter DAL NOSTRO INVIATO

ANTONELLO CAPONE VILLASIMIUS (Ca) d«Il pubblico di San Siro e gli sponsor avranno uno stadio migliore». Lo annunciano al workshop economico il vice presidente del Milan Adriano Galliani, il direttore marketing Laura Masi, il direttore ven-

dalla prima

T

di PAOLO CONDO’

E L’ITALIA RIPARTA DAI RAGAZZINI Le esperienze europee hanno irrobustito i fondamentali degli americani senza togliere loro il sacro fuoco da «yes, we can» che li rende speciali. Altri messaggi dal Sud Africa: se metterà a punto gli ultimi dettagli limando per esempio gli eccessi di narcisismo, la Spagna più forte di sempre sarà la co-favorita del torneo; nel primo Mondiale che organizzerà, il calcio africano potrebbe esprimere almeno una semifinalista; Marcello

inglese (50 milioni di sterline, oltre 58 milioni di euro), l’amministratore delegato del Milan non ha fatto una piega: «Abbiamo già rifiutato un’offerta più alta, perciò non vedo il problema», ha detto Galliani. Pato tornerà in Italia dopo il matrimonio, previsto ai primi di luglio in Brasile. Raggiungerà la squadra negli Stati Uniti il 18, ma non giocherà la prima partita, contro il Galaxy a Los Angeles. Sarà pronto per il derby con l’Inter, in programma a Boston a conclusione della tournée. La possibilità che Pato non sia un giocatore del Milan per la prossima stagione non viene neppure contemplata. Il ragazzo avrà un ritocco dell’ingaggio e dovrà convincersi che il Milan punta forte su di lui anche se non lo ricopre d’oro.

Tentativi Status che invece non è stato acquisito da Pirlo, perché il Milan non ha dovuto ancora dire no ad alcuna offerta. Il Chelsea sarebbe pronto a formulare la sua proposta nella prossima settimana, perché Ancelotti vorrebbe mettersi al lavoro il 6 luglio con le idee chiare sull’organico per la prossima stagione. Ma è molto difficile che il club di Londra riesca a portare a termine il suo mirabolante mercato in pochi giorni. In ogni caso, almeno a sentire il Milan, non ha possibilità di raggiungere l’obiettivo numero uno.

Lippi non ha più un minuto da perdere se nel 2010 vuole presentare un’Italia da primi quattro posti, il traguardo tecnicamente programmabile. La vittoria non si programma, si centra se nell’ultima frenetica settimana del torneo ogni congiunzione astrale funziona al bacio. La penosa esibizione contro il Brasile ha diffuso scoramento nell’ambiente azzurro, ma proprio la parabola recente dei loro rivali autorizza al

dite Mauro Tavola e il direttore di San Siro per la società rossonera Daniela Gozzi, che approfondisce: «La decisione dell’Inter con cui gestiamo San Siro di destinare i tifosi ospiti non più nel settore blu del primo anello, ma al terzo anello come facciamo noi del Milan da tempo consentirà una nuova organizzazione di tutto il primo anello. Infatti spariranno le barriere che finora separavano le zone destinate agli ospiti e l’intera area sarà più confortevole. Progettiamo un primo anello con posti di alta qualità per gli spettatori e la realizzazione di nuovi sky box destinati alle azien-

contrario qualche speranza. Un anno fa la Seleçao giocava così male, e con risultati così scarsi, da rendere la conferma di Dunga un’autentica scommessa; dopo il flop di Pechino, il c.t. ha tirato le somme di due anni di lavoro riallacciando i rapporti con Kakà — sin lì assai freddini —, scegliendo i titolari con chiarezza (ieri Luis Fabiano l’ha ripagato) e trovando in Felipe Melo l’ultimo tassello del mosaico. In meno di dodici mesi il Brasile è decollato, e la vittoria in Confederations è lo schiaffo di chi si sente il migliore alla scaramanzia che sussurra di un torneo da gatto nero. Il problema di Lippi non è soltanto il ritardo da Dunga in termini di lavoro (un anno di mandato contro tre), ma anche la precedente storia personale: il brasiliano ha

de. Alla fine copriranno l’intero perimetro dello stadio. Aumenteranno le opportunità per gli spettatori e per le aziende che finora hanno acquistato gli sky box realizzati lungo le tribune. Di nuovi ci saranno quelli in «curva». Sarà anche l’occasione per ridiscutere con il Comune di Milano la convenzione: versiamo 8 milioni l’anno e finora i 4 che ogni anno avevamo deciso di destinare a lavori di miglioramento dello stadio — a cominciare dai servizi igienici — sono stati investiti in tornelli e misure di sicurezza».

w NUMERO

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i milioni di euro l’anno che il Milan versa al Comune di Milano: la metà è destinata ai lavori di miglioramento dello stadio

Cuore rossonero Gozzi specifi-

dovuto, ma anche potuto, ricostruire da zero — nella formazione di ieri c’erano solo due titolari del 2006, Lucio e Kakà — mentre l’italiano si è ricollegato a un Mondiale vinto, tanto che nel debutto in Confederations i reduci di Berlino erano nove. Molto è già stato scritto sul tema anagrafico e su quello collegato della riconoscenza, ed è inutile ripetere i soliti concetti, che peraltro non smettono di essere veri. Di certo però Dunga riceve l’aiuto degli allenatori di tutto il mondo, che appena si trovano un brasiliano in rosa — di qualsiasi età — lo fanno giocare. Lippi, invece, in questo senso fatica a trovare alleati per lo scarso spazio che il nostro calcio concede ai giovani. Nella sfortunatissima semifinale dell’Europeo Under 21, l’Italia

Un pensieroso Marcello Lippi, 61 AP

ca anche il programma della meritocrazia destinato ai tifosi possessori della tessera Cuore rossonero: «Sono 160 mila, ma cresceranno. Riceveranno premi o diritti di prelazione per i biglietti di partitissime i tifosi che si dimostrano più attaccati alla squadra: chi viene da più lontano, chi c’è sempre anche nelle gare di minor richiamo, chi è abbonato da più tempo. Stiamo infatti realizzando l’archivio storico degli abbonati: un’operazione anche culturale che mira a scoprire e rinsaldare le radici del tifo. Per conoscerci tutti meglio e stare bene assieme».

ha sprecato mille palle-gol con difensori e centrocampisti. Poche, viceversa, le tracce lasciate da attaccanti come Balotelli e Giovinco, la cui classe pure non ammette discussioni; ma quel loro entrare e uscire mentalmente dalla partita era un classico segnale di desuetudine al ruolo da protagonista, l’unico che convincerebbe Lippi a inserirli. E a prescindere dalle idiosincrasie del c.t., molti dei talenti che vorremmo vedere o rivedere in Nazionale, da Cassano a Pazzini, da Acquafresca a D’Agostino se l’Udinese non lo venderà alla Juve, nella stagione premondiale non giocheranno né in Champions né in Europa League. Il vero blocco al rinnovamento è questo.

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCATO

fPer l’esterno un 2008 difficile, tra infortuni e

battibecchi con Ranieri. Ma Torino è casa sua

Camoranesi riparte con il rombo Juve Che arrivi o no Grosso da Lione, il nazionale resterà bianconero E si metterà a disposizione di Ferrara nella nuova formula LUCA CURINO

s OBIETTIVI

V Gaetano D’Agostino, 27 anni, 36 partite e 11 gol nel campionato scorso con l’Udinese

TORINO dForse Grosso verrà al-

la Juventus. O forse no. Quel che è certo è che Camoranesi non andrà al Lione e resterà a Torino. «Ho saputo anch’io a Buenos Aires di questa ipotesi di scambio — conferma con voce arzilla il procuratore Sergio Fortunato —. Ma scherziamo? Mauro vale molto di più. E se la Juve vuole tornare grande ha bisogno di lui. Che oltretutto non ci pensa nemmeno ad andarsene dalla Juve. Ha due anni di contratto e tre figli: ormai la sua vita è organizzata a Torino, ha anche comprato una nuova casa». Eppure, Grosso o no, la questione Camoranesi poco tempo fa in sede si è posta. Perché si tratta di un giocatore prossimo ai 33 anni, reduce da una stagione fisicamente tribolata durante la quale ha avuto diversi problemi con Ranieri, e poi è un esterno che potrebbe non ritrovarsi nel rombo di Ferrara. Ma Fortunato smonta punto per punto i dubbi sull’italiano d’Argentina, che a suo parere «ha davanti a sé altri 5 anni di carriera». I problemi di quest’anno Comincia proprio dall’età e dai guai di quest’anno: «Mauro fisicamente è un toro. Da quando è alla Juve non ha giocato meno di Buffon. Salvo nell’ultima stagione, quando è stato coinvolto in una catena di 70 infortuni: la colpa evidentemente non è sua ma di chi non c’è più». Quanto agli scontri con Ranieri, Fortunato precisa che «ha avuto un paio di discussioni sulla posizione in campo, mentre con gli altri allenatori che ha avuto a Torino non ci sono stati problemi e ha sempre giocato». «Mauro — racconta — a un certo punto gli ha fatto il favore di giocare mediano, si è fatto ma-

V Mohamadou Diarra, 28 anni, centrocampista maliano che gioca nel Real Madrid dal 2007

V Andrea Pirlo, 30 anni, è al Milan dal 2001 (332 gare e 39 gol). Con l’Italia 59 partite e 8 gol Mauro German Camoranesi, 32 anni, è alla Juventus dal 2002 con 254 partite e 28 gol LAPRESSE

so il centro, perché calcisticamente è nato come terzo centrocampista di destra e sa fare il mediano. Ma quali difficoltà? Per lui non c’è niente da scoprire». Neanche nel rapporto con l’allenatore. «Ciro e Mauro si conoscono molto bene, sono stati compagni per diversi anni. Ferrara ha ridato alla Juve la sua identità. A Siena ha detto: "Siamo la Juve, dunque andiamo in campo e vinciamo". E dopo due mesi sono tornati a vincere. Quella è la Juve, quello è il suo spirito, che è lo stesso di Mauro. Ciro sa bene che se vuole riportare questa squadra in vetta non può privarsi di giocatori come lui. Non è mica scemo».

le e quando è guarito l’allenatore lo ha lasciato in panchina. Non si è sentito rispettato, tutto qui». Nato nel rombo La questione tattica, però, rischia di ripresentarsi con Ferrara, che per esaltare le qualità di Diego medita di adottare il 4-3-1-2. E’ un modulo che non prevede l’ala classica e Camoranesi rischia di ritrovarsi in una posizione simile a quella contestata con Ranieri. «Ma guardate che lui ha imparato a giocare proprio col rombo, come si usa in Argentina — garantisce Fortunato —. In Italia ha sempre giocato sulla fascia, però ha la tendenza naturale a spostare il gioco ver-

L’AGENTE DEL CENTROCAMPISTA

«Ledesma sarà della Juve o del Milan» TORINO dMentre né da Udine né da Torino arrivano segnali di ripresa delle trattative per Gaetano D’Agostino, da Roma giunge la conferma che la Juventus in alternativa ha contattato anche Cristian Ledesma, per quanto il laziale — come Mahamadou Diarra — abbia caratteristiche diverse. «Abbiamo parlato con la Juventus — ha detto Vincenzo D’Ippolito, il suo procuratore —. Però a Torino stanno ancora decidendo cosa fare con D’Agostino, dopodiché se molleranno il centrocampista dell’Udinese penseranno a Ledesma. Il fatto di essere una seconda scelta non ci interessa, anche perché siamo in contatto con un altro club di pari livello rispetto alla Juve. Sto parlando del Milan. La questione è chiara: a Milano se parte Pirlo la prima scelta è Ledesma. Quindi, o Juve o Milan, Cristian se ne andrà. Questo lo do per certo».

Lotito fa il prezzo Ma la Juve per D’Agostino e Diarra ha adottato una tattica attendista, mentre la cessione di Pirlo al Chelsea è ancora tutta da definire. Sono situazioni che potrebbero costringere Ledesma a partire con la Lazio per il ritiro di Auronzo, per poi eventualmente lasciare nel mezzo della preparazione. «Ma sono anni che i giocatori iniziano il precampionato con un club e poi vanno a giocare altrove — minimizza D’Ippolito —. Se accadrà pure questa volta non ne faremo un dramma. Io ho parlato con Lotito e ho trovato un’intesa economica per cedere il giocatore: si sono già definite le cifre e come tutti sanno il cartellino di Cristian vale 15 milioni di euro. A questo punto dobbiamo attendere qualche sviluppo di mercato legato a Milan e Juve, ma sul futuro del giocatore ho solo una certezza: Ledesma non giocherà più nella Lazio». Senonché, come ha rivelato il patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo, anche per D’Agostino c’è l’interesse del Milan, quindi c’è il rischio di un’asta come l’anno scorso per Flamini, alla quale i dirigenti torinesi non hanno alcuna intenzione di partecipare. Loro contano sulla volontà del giocatore, che ha detto chiaro di preferire la Juve. l.c.

L’EVENTO APPRODA IN ITALIA IL TORNEO DI CALCIO DI STRADA. QUEST’ANNO E’ DEDICATO A CANNAVO’

taccuino

A Milano il Mondiale dei senzatetto

CALCIO ESTIVO

All’Arena 480 ragazzi di 48 Paesi si sfideranno dal 6 al 13 settembre FRANCESCO VELLUZZI MILANO dTocca all’Italia. Toc-

ca a Milano. Sarà la città che nel 2015 ospiterà l’Expo ad accogliere «Homeless World Cup 2009», 7ª edizione del torneo di calcio 4 contro 4 di calcio di strada riservato ai senzatetto. La data dell’evento, che ha un importante ruolo sociale, è fissata: 6-13 settembre. Anche la sede: l’Arena Parco Sempione. Protagonisti Sono 480 i «calciatori» attesi, in rappresentanza di 48 Paesi. Uomini e donne,

tra i 25 e i 30 anni, selezionati attraverso specifici programmi di accoglienza e reinserimento sociale uniti dal desiderio di uscire dalla condizione di emarginazione e povertà. L’idea dell’organizzazione è quella di farli ospitare nelle caserme di Milano e dintorni. Il report stilato ogni anno a fine manifestazione sostiene che il 77% dei partecipanti, dopo aver disputato il torneo, ha migliorato le proprie condizioni di vita e ha trovato nuove motivazioni per vivere. Dimostrare che lo sport ha il potere di mutare lo stato sociale delle persone è l’obiettivo di «Homeless World Cup». Sostegni Sono tanti i personaggi di spicco che si sentono coinvolti nella manifestazione e sono diventati ambasciatori. Eric

Oggi la finale del Trofeo Mero dOggi al Tanka Village di Villasimius (ore 19) finale dell’ottava edizione del trofeo dedicato al calciatore scomparso Vittorio Mero. In campo 4 squadre rinforzate da alcuni giocatori di A e B (ieri il calcio d’inizio è stato dato da Galliani). fra cui Di Vaio, Sculli, Pazienza, Aronica, Cesar, Floro Flores, Criscito, Paolo Cannavaro, Zenoni, Testini, Della Rocca. Totti, che è in vacanza a Villasimius, non ha giocato.

ALLIEVI E GIOVANISSIMI

Vincono Sardegna e Piemonte Mondiale senza tetto: ecco un gol durante Irlanda-Italia del 2005 AP

Cantona è l’ambasciatore ufficiale, ma anche Rio Ferdinand e Didier Drogba sono parte attiva del progetto sponsorizzato da grandi gruppi come Nike e Vodafone. In più c’è il contributo dell’attore e regista Colin Farrell, che ha ideato anche il documentario relativo alla rassegna. In Italia Candido Canna-

vò, proprio una settimana prima della scomparsa, era rimasto particolarmente toccato dall’iniziativa in arrivo a Milano. E per questo gli organizzatori hanno deciso di dedicare l’evento all’ex direttore della Gazzetta dello Sport che è sempre stato attento ai temi sociali.

dSi sono giocate ieri le finali per rappresentative regionali Allievi e Giovanissimi. Il titolo Allievi va alla Sardegna (2-1 sul Veneto), quello Giovanissimi al Piemonte V.A. (2-0 sul Friuli V.G.). Finale Coppa Allievi professionisti: Mezzocorona-Vibonese 6-5 (dopo rigori); finale Coppa Giovanissimi professionisti: Sorrento-Olbia 1-2.

DOMANI IN LEGA

Abete presenta il nuovo pallone dDomani alle 12, nella sede della Lega in via Rosellini, a Milano, sarà presentato il pallone ufficiale della prossima stagione. Ci saranno Abete, presidente Figc e commissario straordinario della Lega, e Andrea Rossi, general manager di Nike Italia.

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIl caos societario costringerà il giallorosso ad

MERCATO

andare in ritiro con il contratto in scadenza

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Roma: Totti fissa il secondo appuntamento

LE SCADENZE DEI BIG

Aquilani 2013

Juan 2013

Slittato il rinnovo in giugno, adesso il capitano vuole l’accordo entro il 16 luglio MASSIMO CECCHINI ROMAd Avviso agli estimatori

dei fuoriclasse over 30: tra 366 giorni Francesco Totti sarà libero. Anzi, a pensarci bene, tra appena sei mesi è giuridicamente in grado di firmare un contratto con qualsiasi formazione senza incorrere in nessuna sanzione sportiva. Ovvio che stiamo parlando di calcio virtuale, visto che il futuro del numero dieci giallorosso — anche quando avrà smesso di giocare — è solidamente ancorato alla Roma. Una cosa però è certa: il suo appello di un paio di mesi fa è stato inascoltato. Totti avrebbe voluto cominciare la prossima stagione con il contratto già rinnovato ma, a tre giorni dall’inizio della preparazione, tutto ciò non è avvenuto, e di questioni da mettere a punto ce ne sono.

w I NUMERI

5

milioni è l’ingaggio che il capitano ha chiesto per firmare il contratto fino al 2014. Il taglio sarebbe del 15%

sto momento la famiglia Sensi è senz’altro alle prese con qualcosa di più importante persino del contratto del suo capitano, visto che l’entourage di Fioranelli ha ancora spostato la data dell’arrivo delle nuove garanzie ad oggi. «Resto molto fiducioso — ha ribadito lo stesso agente —. Avremmo preferito giocare nella Champions League. Con me verranno professionisti seri, cercheremo tutti insieme di dare quelle soddisfazioni che si merita questa città, e poi credo che anche Fioranelli e Flick non sono persone a cui piace perdere. Stiamo già lavorando a una grande Roma». Sarà vero? Si vedrà. Di sicuro UniCredit ha pronta una carta di riserva (straniera?), che è pronta ad entrare in scena non appena la questione legata all’agente Fifa si concluderà definitivamente in un modo o nell’altro. E il commissario per gestire il mandato a vende-

Pizarro 2013

Vucinic 2013

De Rossi 2012

Doni 2012

Mexes 2011

Perrotta 2010

Totti 2010

Francesco Totti, 32 anni, campione del mondo nel 2006 in Germania SCOLPINI

re (ancora da firmare da parte dei Sensi) potrebbe essere lo stesso Cappelli di UniCredit, attualmente membro del Cda della Roma. Sconto contratto In questo contesto, Totti capisce come la calendarizzazione sia saltata. In ogni caso, la posizione del capitano è già nota alla proprietà: ingaggio ridotto di circa il 15% (da 5,8 a 5 milioni) e contratto fino al 2014. Ovvio comunque che — qualora il declino fisico dell’attaccante si accentuasse in modo rapido ed imprevedibile — lui stesso sarebbe il primo a chiamarsi fuori, visto che è già pronto per lui un nuovo contratto da dirigente. Fine ritiro In ogni caso, adesso che il capitano della Roma sta per cominciare la sua diciottesima stagione da professionista, vorrebbe che la questione legata al suo rinnovo fosse conclusa entro la fine del ritiro, cioè il 16 luglio. Basterebbe l’accordo sulla parola, perché la firma poi si potrebbe apporre anche più tardi. In ogni caso, l’ultima considerazione (dal sapore fantacalcistico) è doverosa: un Totti svincolato potrebbe approdare in tanti club di primo piano in Italia e in Europa, guadagnando — visto che il cartellino non costerebbe niente — una cifra anche superiore all’attuale. L’impressione è che non accadrà, ma di sicuro il capitano giallorosso ha voglia di chiudere il discorso al più presto. D’altronde la Roma di questi tempi non ha bisogno davvero di ulteriori tensioni.

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCATO TUTTE LE TRATTATIVE DELLE SQUADRE DI A

Livorno sceglie: c’è Beretta in pole L’ex tecnico del Lecce può farcela nel ballottaggio con Ruotolo. E Siena aspetta il sì di Giampaolo ATALANTA

BARI

BOLOGNA

CAGLIARI

CATANIA

ALLENATORE ANGELO GREGUCCI NUOVO

ALLENATORE GIAMPIERO VENTURA NUOVO

ALLENATORE GIUSEPPE PAPADOPULO CONFERMATO

ALLENATORE MASSIMILIANO ALLEGRI CONFERMATO

ALLENATORE GIANLUCA ATZORI NUOVO

Davide Carrus 30 anni, torna dal prestito a Empoli (12 gare) LAPRESSE

Piermario Morosini 22 anni: è nel mirino del Cagliari

Andrea Catellani 21 anni, 7 gol con il Modena in B

INSIDE

LAPRESSE

Nicola Madonna 22 anni, figlio d’arte, 6 gol in 33 gare con l’AlbinoLeffe

Edgar Alvarez 29 anni, 5 gol in 27 gare a Pisa LAPRESSE

ACQUISTI Tiribocchi (a, Lecce), Bianco (d), Acquafresca (a, Cagliari), Cia (c, Alto Adige), Madonna (c, AlbinoLeffe), Zagari (c, Carpenedolo), Arrigoni (c, Mezzocorona).

ACQUISTI Carobbio (c, AlbinoLeffe), Lamberti (p, Sapri), Alvarez (c, Pisa), Langella (a, Chievo), Belmonte (d, Siena), Statella (c, Benevento, f.p.), Piccinni (c, Noicattaro).

CESSIONI Floccari (a, Genoa), Cigarini (c, Napoli), De Ascentis (c, sv.), Parravicini (c, Siena), Plasmati (a, Catania, f.p.), Cerci (c, Roma, f.p.).

CESSIONI Lanzafame (a, Palermo, f.p.), Bianco (d, Juventus, f.p.), Guberti (c, Roma), Doumbia (c, Eupen). OBIETTIVI Meggiorini (a, Cittadella), Cerci (a,

ACQUISTI Carrus (c, Empoli, f.p.), F. Della Rocca (c, Sassuolo, f.p.), Coda (a, Cremonese). CESSIONI Antonioli (p, Cesena), Castellini (d, sv.), Belleri (d, sv.), Bombardini (c, sv.), Cesar (c, sv.), Rodriguez (c, sv.), Amoroso (c, sv.), Confalone (c, sv.), Marchini (c, sv.).

ACQUISTI Nenè (a, Nacional), Peana (d, Alghero), Cocco (a, Alghero). CESSIONI Bianco (d, Atalanta), Acquafresca (a, Atalanta).

ACQUISTI Campagnolo (p, Reggina), Barrientos (c, San Lorenzo), Plasmati (a, Atalanta, f.p.), Augustyn (d, Rimini), Sardo (d, Chievo, f.p.), Bellusci (d, Ascoli), Andujar (p, Estudiantes), Catellani (a, Modena), Bica (d, Vibonese), Di Fatta (d, Pistoiese), Iannelli (a, Catanzaro), Profeta (c, Cosenza).

OBIETTIVI Cacia (a, Lecce), Succi (a, Palermo), Calaiò (a, Siena), Dessena (c, Sampdoria), Bentivoglio (c, Chievo), Amodio (c, Napoli), Morosini (c, Vicenza).

CESSIONI Paolucci (a, Juventus), Acerbis (p, Grosseto, f.p.), Bizzarri (p, Lazio), Stovini (d, sv.), Spinesi (a, sv.), Silvestri (d, sv.), Baiocco (c, sv.).

OBIETTIVI Meggiorini (a, Cittadella), Barreto (c, Reggina), Almiron (c, Fiorentina), Bentivoglio (c, Chievo), Pulzetti (c, Livorno), Raimondi (c, Vicenza), Benussi (p, Lecce).

Roma), Diamoutene (d, Roma), Castillo (a, Lecce), Buscè (c, Empoli), Bonucci (d, Pisa), Calaiò (a, Siena), Allegretti (c, Triestina), Padelli (p, Avellino).

OBIETTIVI Barreto (c, Reggina), Valdez (d, Reggina), Obodo (c, Udinese), Mareco (d, Brescia), Pesce (c, Ascoli), Pulzetti (c, Livorno), Sereni (p, Torino), Pelizzoli (p, Lok. Mosca), Marcelo Silva (d, Danubio).

CHIEVO

FIORENTINA

GENOA

INTER

JUVENTUS

ALLENATORE DOMENICO DI CARLO CONFERMATO

ALLENATORE CESARE PRANDELLI CONFERMATO

ALLENATORE GIAN PIERO GASPERINI CONFERMATO

ALLENATORE JOSÈ MOURINHO CONFERMATO

ALLENATORE CIRO FERRARA CONFERMATO

OBIETTIVI Greene (d, Feyenoord), Masucci (a, Sassuolo).

Hernan Crespo 32 anni, 2 gol in 17 gare nell’ultimo anno all’Inter ANSA

Ricardo Quaresma 25 anni, rientra dal Chelsea (solo 4 gare) AFP

Sergio B. Almiron 27 anni, 11 gare a Firenze (prestito): partirà di nuovo AFP

ACQUISTI Floccari (a, Atalanta), Tomovic (d, St. Rossa), Crespo (a, Inter), Bolzoni (c, Inter), Bonucci (d, Pisa), Forestieri (a, Vicenza, f.p.), Pelè (c, Portsmouth), Kharja (c, Siena), Borghese (d, Alghero), Renzetti (d, Albinoleffe).

ACQUISTI Milito (a, Genoa), Thiago Motta (c, Genoa), Siligardi (a, Piacenza, f.p.), Quaresma (c, Chelsea, f.p.), Arnautovic (a, Twente), Litteri (a, Slavia Praga), Lombardo (c, Legnano), Marino (d, Sambenedettese).

ACQUISTI Diego (c, Werder Brema), F. Cannavaro (d, Real Madrid), Bianco (d, Bari, f.p.), Almiron (c, Fiorentina, f.p.), Paolucci (a, Catania).

CESSIONI Milito (a), Thiago Motta (c, Inter).

CESSIONI Cruz (a, sv.), Figo (c, sv.), Crespo (a, Genoa), Bolzoni (c, Genoa), Jimenez (c, West Ham), Biabiany (a, Parma).

CESSIONI Knezevic (d, Livorno, f.p.), Nedved (c, sv.), Mellberg (d, Olympiacos).

Inter), Natali (d, Torino), Drenthe (c, Real Madrid), Cassetti (d, Roma), Beck (d, Hoffenheim), De Silvestri (d, Lazio), Lichtsteiner (d, Lazio), Luisao (d, Benfica), Caracciolo (a, Brescia), Rispoli (d, Brescia).

OBIETTIVI Sorrentino (p, Chievo), Moretti (d, Valencia), Dembelè (a, AZ Alkmaar), Romo (p, Llaneros), Zambelli (c, Brescia).

OBIETTIVI Carvalho (d, Chelsea), Deco (c, Chelsea), Eto’o (a, Barcellona), Drogba (a, Chelsea), Sneijder (c, Real Madrid), Boateng (d, Amburgo), Diamanti (a, Livorno).

LAZIO

LIVORNO

MILAN

NAPOLI

PALERMO

ALLENATORE DAVIDE BALLARDINI NUOVO

ALLENATORE GENNARO RUOTOLO CONFERMATO (?)

ALLENATORE LEONARDO NUOVO

ALLENATORE ROBERTO DONADONI CONFERMATO

ALLENATORE WALTER ZENGA NUOVO

Ivan Fatic 20 anni, riscattato dalla comproprietà con l’Inter LAPRESSE

ACQUISTI Girardi (a, Verona, f.p.), Iunco (a, Salernitana, f.p.), D’Anna (c, Pisa, f.p.), Gasparetto (a, Pisa, f.p.), Granoche (a, Triestina), Parolo (c, Verona), Moracci (d, Verona), L. Rigoni (c, Vicenza), Antonazzo (d, Frosinone), Fatic (d, Salernitana), Oliveira (c, Cittadella). CESSIONI M. Esposito (a, Roma, f.p.), Makinwa (a, Lazio, f.p.), Pinzi (c, Udinese), Langella (a, Chievo), Sardo (d, Catania, f.p.), Di Donato (d, Vicenza). OBIETTIVI Altobelli (a, Tigre), Volpe (c) e Pulzetti (c, Livorno), Cacia (a, Lecce), Hallfredsson (c, Reggina), F. Coppola (Atalanta).

Royston Drenthe 22 anni, esterno del Real Madrid e dell’Olanda LAPRESSE

ACQUISTI Di Tacchio (c, Ascoli), Acosty (a, Reggiana), Arati (c, Reggiana). CESSIONI Zauri (d, Lazio, f.p.), Bonazzoli (a, Sampdoria, f.p.), Storari (p, Milan, f.p.), Almiron (c, Juventus, f.p.), Lupoli (a, Ascoli), Mazuch (d, Anderlecht, p.). OBIETTIVI Marchionni (c, Juventus), Cruz (a,

Stephen Makinwa 25 anni, rientra dal Chievo (9 gare, 1 gol)

Cristiano Lucarelli 32 anni, può tornare a Livorno dopo due stagioni LAPRESSE

LAPRESSE

ACQUISTI Bizzarri (p, Catania), Eliseu (c, Malaga), Berni (p, Salernitana, f.p.), Bonetto (d, Livorno, f.p.), Scaloni (d, Maiorca, f.p.), Stendardo (d, Lecce, f.p.), Zauri (d, Fiorentina, f.p.), Baronio (c, Brescia, f.p.), Correa (c, Pro Patria, f.p.), Firmani (c, Al Wasl, f.p.), Makinwa (a, Chievo, f.p.). CESSIONI Matuzalem (c, Saragozza, f.p.). OBIETTIVI Ederson (c, Lione), Simplicio (c, Palermo), Banega (c, Atletico Madrid), Battaglia (c, Boca Juniors), Fernandez (d, Dinamo Mosca), Elias (c, Corinthians), Bogliacino (c, Napoli).

ACQUISTI Knezevic (d, Juve f.p.). CESSIONI Bonetto (d, Lazio, f.p.), Rossini (a, sv.), Terranova (d, Palermo, f.p.), Rosi (d, Roma, f.p.).

OBIETTIVI C. Lucarelli (a, Parma), Raimondi (c, Vicenza), Stovini (d, Catania), Sala (d, Udinese), Bentivoglio (c, Chievo), Rosi (c, Roma), Troest (d, Parma), Micael (c, Nacional Madeira).

OBIETTIVI D’Agostino (c, Udinese), M. Diarra (c, Real Madrid), Grosso (d, Lione), Oddo (d, Milan), Kolarov (d, Lazio).

Davide Di Gennaro 21 anni, è stato riscattato alle buste

Luca Cigarini 23 anni, 3 gol in 23 gare con l’Atalanta

Davide Lanzafame 22 anni, ha portato il Bari in A

LAPRESSE

LAPRESSE

LAPRESSE

ACQUISTI Thiago Silva (d, Fluminense), Storari (p, Fiorentina, f.p.), Oddo (d, Bayern, f.p.), Diniz (d, Crotone, f.p.), Digao (d, Standard Liegi), Abate (c, Torino), Zigoni (a, Treviso), Di Gennaro (c, Reggina), Beretta (a, AlbinoLeffe).

ACQUISTI Quagliarella (a, Udinese), Cigarini (c, Atalanta), Bucchi (a, Ascoli, f.p.), De Zerbi (a, Avellino, f.p.), Rullo (d, Triestina, f.p.), Campagnaro (d, Sampdoria), De Sanctis (p, Galatasaray), Zuniga (d, Siena).

CESSIONI Kakà (a, Real Madrid), Shevchenko (a, Chelsea, f.p.), Senderos (d, Arsenal, f.p.), Mattioni (d, Gremio, f.p.), Emerson (c, sv.), Aubameyang (a, Lille).

CESSIONI Russotto (a, Bellinzona, f.p.), Mannini (c, Sampdoria).

OBIETTIVI Dzeko (a, Wolfsburg), Cissokho (d, Porto), Adebayor (a, Arsenal).

Pasqual (d, Fiorentina), Pellissier (a, Chievo), Rispoli (d, Brescia).

OBIETTIVI Canini (d, Cagliari), Paletta (d, Boca), Boselli (a, Estudiantes), Rigoni (c, Vicenza), Dias (d, San Paolo).

OBIETTIVI De Ceglie (d, Juventus),

ACQUISTI Bertolo (c, Banfield), Lanzafame (a, Bari, f.p.), Raggi (d, Sampdoria, f.p.), Ciaramitaro (c, Salernitana, f.p.), Dellafiore (d, Torino, f.p.), Agliardi (p, Rimini, f.p.), Sirigu (p, Ancona, f.p.), Terranova (d, Livorno, f.p.), Pastore (c, Huracan), Polito (c, Vibonese). CESSIONI Fontana (p, sv.).

PARMA

ROMA

SAMPDORIA

SIENA

UDINESE

ALLENATORE FRANCESCO GUIDOLIN CONFERMATO

ALLENATORE LUCIANO SPALLETTI CONFERMATO

ALLENATORE LUIGI DEL NERI NUOVO

ALLENATORE MARCO GIAMPAOLO CONFERMATO (?)

ALLENATORE PASQUALE MARINO CONFERMATO

Pablo Fontanello 24 anni, è alto 1.93 e arriva dal Tigre

Stefano Okaka 19 anni, 16 gare e 2 gol a Brescia

Daniele Mannini 25 anni, 24 gare e 1 gol con il Napoli

Gael Genevier 27 anni, con il Pisa 40 gare e 5 gol

Fabian Orellana 23 anni, cileno, attaccante esterno

AFP

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ACQUISTI Fontanello (d, Tigre), Galloppa (c, Siena), M. Coppola (c, Siena), Biabiany (a, Inter), Cordova (c, Grosseto), Dal Sole (c, Carpenedolo), Lebran (d, Venezia), Mandorlini (c, Foligno), Moretti (c, Varese), Savi (c, Spal), Ferrato (d, Melfi), Paponi (a, Rimini, f.p.).

ACQUISTI Andreolli (d, Sassuolo, f.p.), Antunes (d, Lecce, f.p.), Cerci (a, Atalanta, f.p.), Faty (c, Nantes, f.p.), Okaka (a, Brescia, f.p.), Rosi (d, Livorno, f.p.), M. Esposito (a, Chievo, f.p.), Barusso (c, Siena, f.p.), Guberti (c, Bari).

ACQUISTI Poli (c, Sassuolo, f.p.), Volta (d, Vicenza, f.p.), Rossini (d, Cittadella, f.p.), Koman (c, Avellino, f.p.), Bonazzoli (a, Fiorentina, f.p.), Mannini (c, Napoli), Bonanni (c, Grosseto, f.p.), Bianco (d, Empoli), Romeo (a, Cavese).

ACQUISTI Garofalo (d, Grosseto), Genevier (c, Pisa), Jajalo (c, Belupo), Pegolo (p, Parma), Reginaldo (a, Parma), Parravicini (c, Atalanta), Caetano (a, Crotone).

CESSIONI Pegolo (p, Siena), Reginaldo (a, Siena), Pambianchi (d, Pergocrema). OBIETTIVI Viviano (p, Brescia), Santana (c,

CESSIONI Panucci (d, sv.), Diamoutene (d, Lecce, f.p.).

CESSIONI Da Costa (d, Fiorentina, f.p.), Raggi (d, Palermo, f.p.), Campagnaro (d, Napoli).

CESSIONI Eleftheropoulos (p, sv.), Barusso (c, Roma, f.p.), Frick (a, San Gallo), Amoruso (a, Torino, f.p.), Manitta (p, sv.), Kharja (c, Genoa), Galloppa (c, Parma), Zuniga (d, Napoli), M. Coppola (c, Parma), Belmonte (d, Bari).

Fiorentina), Di Natale (a, Udinese), Diamanti (a, Livorno), Domizzi (d, Udinese), Bianchi (a, Torino), Caracciolo (a), Rispoli (d), Zambelli (c, Brescia).

OBIETTIVI Sorrentino (p, Chievo), A. Esposito (d, Lecce), Canini (d, Cagliari), Fathy (c, Al Ahly), Cavani (a, Palermo), Iezzo (p, Napoli), Lugano (d, Fenerbahce), Pavlyuchenko (Tottenham).

OBIETTIVI Mater (d, Valenciennes), Donati (c, Celtic Glasgow), Tissone (c, Udinese), M. Rossi (d, Parma), Perez (c, Estudiantes).

OBIETTIVI Edkal (c, Juventus), Aguirregaray (d, Penarol), Paolucci (a, Catania), Nainggolan (c, Piacenza), Rivas (d, Inter), Viatri (a, Boca).

ACQUISTI Corradi (a, Reggina), Pinzi (c, Chievo, f.p.), Orellana (a, Audax), Alemao (a, Santos), Romero (c, Albacete), Morosini (c, Vicenza), Cuadrado (d, Medellin). CESSIONI Quagliarella (a, Napoli). OBIETTIVI Matic (c, Kosice), Abdi (c, Zurigo).

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

11 R #

fOggi il club di Ruggeri jr avrà le firme

MERCATO

di Acquafresca e dell’esterno Raimondi

Cagliari su Morosini Meggiorini: è asta Il Bari torna sull’attaccante e sfida l’Atalanta Il Siena vuole Rivas. Cuadrado all’Udinese MILANO dE’ il giorno dell’ufficia-

lità di Acquafresca all’Atalanta: oggi incontro col Genoa per mettere nero su bianco per il prestito; con i rossoblù l’Atalanta discuterà anche di Meggiorini: il Bari è tornato sulla punta e si profila un’asta, si deciderà in giornata, quando anche l’esterno Raimondi (Vicenza) firmerà un triennale per i nerazzurri, nonostante il pressing del Livorno. Per il centrocampo caldissime le piste Barreto (Reggina) e Bentivoglio (Chievo), seconda fila Almiron (Juve). In uscita il difensore Pellegrino: ha offerte dall’estero. Siena su Rivas Il Siena cerca un difensore centrale e nel mirino c’è il colombiano Rivas che non rientra nei piani di Mourinho. Complicazioni per la punta argentina Viatri: oggi i bianconeri aspettano Paolucci dalla Juve. Capitolo allenatore: oggi si attendono sviluppi dall’incontro fra il presidente

Punto Bari Stasera Ventura sarà a Bari per presentarsi a Matarrese e confrontarsi sul mercato col d.s. Perinetti: domani la presentazione. Oltre a Cerci (c’è anche il Chievo che ha proposto al Verona lo scambio di portiere Squizzi-Rafael), Bonucci, Diamoutene e Castillo, il Bari, è vicinissimo ad Allegretti. Per il portiere, come vice Gillet, timido interessamento per Padelli. Intrigo Viviano Raggiunto l’accordo con l’Inter per il prestito di Viviano, il Brescia però non ci sta perché vuole vendere la sua metà: il Parma è fiducioso, perché fa leva sulla volontà del portiere che non vuole andare a Bologna (in corsa per Pelizzoli e Sereni. Per la difesa dall’Uruguay circola la voce di un interessamento per il difensore Marcelo Silva del Danubio). Calda la pista per il difensore: i gialloblù si avvicinano a Dellafiore (Palermo).

CALVI-COMETTI-DI CHIARA

Piermario Morosini, 22 anni. Ha partecipato all’Europeo Under 21 LAPRESSE

Lombardi Stronati e Giampaolo per provare a ricucire lo strappo. Baroni (favorito) o Cappellacci sono alla finestra. Mosse Palermo Ormai Pastore è del Palermo. Lo conferma il d.s. rosanero Sabatini: «Trattativa ben avviata, incontro decisivo il 5 luglio». Si attende l’ultima sfida di campionato dell’Huracan contro il Velez. Soffiato all’Udinese: Nicola Rigoni è

del Palermo in comproprietà, ma resterà un anno a Vicenza. . Morosini in Sardegna? Il Cagliari cerca un centrocampista centrale: il nome nuovo è l’azzurrino Morosini, riscattato venerdì dall’Udinese; altre ipotesi Dessena (Parma, difficile) e Bentivoglio (Chievo). Per l’attacco c’è in ballo Calaiò ma è tornato sotto il Bari che lo ave-

s

va cercato già a gennaio.

Trattative varie Oggi vertice per decidere il tecnico del Livorno: ballottaggio Beretta-Ruotolo col primo favorito. Proposti il difensore Troest (rientrato al Genoa, piace pure al Chievo) e il centrocampista portoghese Micael (Nacional Madeira). Samp: oggi dal Napoli arriva Mannini. Colpo dell’Udinese: ha preso l’esterno colombiano Juan Guillermo Cuadrado (’88) dell’Independiente Medellín. Il Catania è a un passo dall’olandese Greene: l’a.d. Lo Monaco sta per chiudere col difensore del Feyenoord.

OBIETTIVI

QUI BOLOGNA MENARINI IN USCITA

Società nuova, cambio in panca? E’ pronto Conte VINCENZO DI SCHIAVI

V Nelson Rivas, 26 anni, difensore colombiano in forza all’Inter REUTERS

V Paolo Hernan Dellafiore, 24 anni, difensore italoargentino AP

V Juan Cuadrado, 21 anni, terzino (Independiente Medellín) ITASPORTPRESS.IT

BOLOGNAd Dopo una salvezza acciuffata per i capelli all’ultima giornata, per il Bologna doveva essere l’estate della rifondazione e della programmazione e invece attorno a Casteldebole sta montando una fiction densa di misteri. Il mercato è come paralizzato, la proprietà si è arroccata da settimane in un mutismo ostinato, mentre sotto i portici soffia impetuosa la voce di nuovi potenziali soci ormai sulla soglia di casa Menarini. Saranno solo compagni di viaggio o i futuri padroni?

Mister X Secondo alcune fonti gli attuali proprietari sono in uscita: sia il patron Renzo che la figlia Francesca sarebbero ormai saturi e intenzionati a passare la mano, mentre il mister X in entrata pare essere una figura legata al mondo del calcio. Rileverebbe inizialmente una quota di minoranza ma significativa (almeno il 40%) e porterebbe con sé un manager a cui spetterebbe la gestione tecnica del club. Tra le tante indiscrezioni galoppa anche quella legata a un soggetto proveniente dalla galassia dell’ex Gea e che avrebbe come terminale ultimo, anche se non coinvolto in prima persona, Luciano Moggi. Nella piazza che fu del suo grande nemico, il moralizzatore Gazzoni? Arduo da credere. Di fatto c’è che i Menarini hanno ordinato lo stallo di tutta la programmazione tecnica e a breve potrebbero annunciare novità nella governance del Bologna: l’avvento di un socio porterebbe a una nuova pianificazione e, si sussurra, a un clamoroso avvicendamento tecnico tra Papadopulo e Conte. Intanto il d.s. Salvatori si barcamena con margini di manovra molto stretti. Se ci riesce, ha il mandato di vendere chi non rientra più nei piani societari come Marazzina, Adailton e Volpi.

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

fStretta finale per l’approdo in viola

MERCATO

dell’olandese del Real in prestito

Drenthe in arrivo Vargas in Turchia? Il Fenerbahçe sul peruviano. Alla Fiorentina piace Cassetti. Se Dainelli parte, Frey capitano? MATTEO DALLA VITE FIRENZEd Il cambio di ali. Il tut-

to in questa settimana che sa di decollo. Fiorentina che comincia a prendere velocità: dopo due giorni di relax, il ds Pantaleo Corvino si rimette in cabina di pilotaggio. L’equipaggio è folto: Vargas, Drenthe e Cassetti da una parte; Semioli, Beck e Marchionni dall’altra. Si va da sinistra a destra, si profila una mini-rivoluzione sulle corsie? Drenthe e Vargas La storia spacciata per «ultima ora» è di cinque giorni fa: il Fenerbahçe vuole Juan Manuel Vargas. Voce arrivata direttamente dalla Turchia, voce registrata, che con l’andar dei giorni è divenuta frastuono. Il dopo Roberto Carlos potrebbe essere il laterale mancino peruviano che un anno fa la Fiorentina pagò 12 milioni di euro. Sarebbero 13,5 i milioni offerti dai turchi ai viola. E sarebbe (condizionale) la seguente frase di Corvino a far salire l’audience dell’affare: «L’offerta del Fenerbahçe per Vargas è concreta - avrebbe detto il d.s.

w I NUMERI

12

i milioni di euro pagati la scorsa estate dalla Fiorentina per acquistare il peruviano Juan Manuel Vargas dal Catania

32

gli anni di Marco Cassetti, difensore della Roma, in scadenza di contratto nel 2010, che piace alla Fiorentina

Juan Manuel Vargas, 25 anni, laterale viola ANSA

su haberaktuel.com. I turchi potrebbero arrivare a offrire 15 milioni. Ma prima di parlarne, vogliamo chiudere la trattativa con il Real per Drenthe». Frase molto esplicita, forse troppo, ma qualcosa c’è. Cassetti e Marchionni E qualcosa c’è, nel giro di poche ore dovrebbero arrivare la firma di Drenthe (prestito con diritto di riscatto fissato a 9,5 milioni), il prolungamento di contratto (fino al 2012) di Manuel Pasqual, l’ipotetica cessione di Gobbi (Cagliari o Napoli) e un’accelerazione verso una new entry: Marco Cassetti, 32 anni, destro e sinistro, scadenza del contratto, che non dovrebbe essere rinnovato, nel giugno 2010. Il contatto fra i giallorossi e i viola è di pochi giorni fa. Detto che sono sempre valide le piste legate a Beck, De Silvestri o Lichsteiner (in prestito) eccoci a Marchionni: a Del Neri piace Semioli, sui 5 milioni l’affare andrà in porto; a Prandelli piace Marchionni, a 2,5 l’altra metà sarà viola. Futuro Capitano e Luisao Occhio a Dainelli, attuale capitano: fonti accreditate dicono che lascerà la Fiorentina. Lazio e Parma lo vorrebbero, il tutto sarà fatto non prima che i viola abbiano individuato il sostituto. Il primo nome è Luisao, difensore centrale brasiliano del Benfica che potrebbe arrivare in cambio di Da Costa e conguaglio, ma piace anche Natali. Partendo Dainelli, chi sarà il futuro capitano? Quotatissimo Frey, già graduato nell’ultimo campionato; segue, quasi da vice, Riccardo Montolivo.

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MONDO

fSeconda squadra di Manchester scatenata:

assalto agli attaccanti di Barcellona e United

Un City senza limiti C’è Tevez con Eto’o

L’EX DEL CHELSEA

Scolari amaro: «Drogba non mi rispettava»

Lo sceicco Mansour pronto a sborsare 65 milioni per le punte Record di spesa per il Marsiglia: 17 milioni per Lucho Gonzalez FILIPPO MARIA RICCI MADRID dIl Manchester City ci

sta provando sul serio. Lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan vuole costruire uno squadrone e dopo aver speso circa 40 milioni di euro per Gareth Barry e Roque Santacruz alza il tiro e la posta: pronti altri 65 milioni per Eto’o e Tevez. Il primo diventato «persona non grata» al Barcellona, il secondo lasciato al suo destino dal Manchester United. Undici milioni Per il camerunese il club inglese ha offerto 30 milioni di euro ai campioni d’Europa, cifra che in Catalogna considerano ragionevole, ma soprattutto un salario da 180 mila sterline nette a settimana a Eto’o (più i premi). Il suo avvocato ne aveva chieste 200 mila, ma anche chiudendo 20 mila sterline sotto non c’è da lamentarsi: al cambio odierno si tratta di oltre 211 mila euro ogni sette giorni, poco più di 11 milioni all’anno, e il contratto sarebbe per il prossimo lustro. Un’offerta che il presidente blaugrana Laporta, amico e strenuo difensore di Eto’o, ha definito «stratosferica», invitando dai microfoni di iCat fm il suo pupillo a prendere i soldi e scappare in Inghilterra: «Samuel comincia a rendersi conto che quella che gli hanno fatto è un’offerta brutale. Lui vuole restare al Barça, ma certe proposte non si possono rifiutare. Se Eto’o dovesse accettare,

13 R

Carlos Tevez, 25 anni REUTERS

Il camerunese Samuel Eto’o, 28 anni, attaccante del Barcellona AP

è chiaro che dovremo prendere qualcuno». Il ricambio Probabilmente David Villa, oppure Diego Forlan. Per l’asturiano si parla di un’offerta al Valencia da 40 milioni di euro più Keirrison, appena preso dal Palmeiras, e l’uruguaiano Caceres. Eto’o dopo aver giocato lunedì scorso in Ruanda per beneficenza e ieri alle Isole Reunion nell’addio al cal-

cio di Didier Agathe il camerunese è atteso a Parigi. Poi proseguirà la tournée: Zidane l’ ha chiamato in Canada con Vieri, Gattuso, Barthez e altri per partite pro-Unicef, magari ci arriverà via Manchester. Anche Tevez L’offerta di cui parla Laporta è stata sbandierata ieri dal News of the World, che ha anche dato per fatto il passaggio di Tevez al City: 35 mi-

Lucho Gonzalez, 28 anni AFP

lioni di euro e 8.5 milioni d’ingaggio netti per 4 stagioni. In attesa dell’offensiva dello United per Benzema, dell’Arsenal per Ribery e della chiusura del Real Madrid per Xabi Alonso, c’è ancora chi guadagna molto meno. Lucho Gonzalez si appresta a passare dal Porto al Marsiglia che ha stabilito il proprio record di spesa sborsando 17 milioni: all’argentino 2 milioni netti a stagione.

Comandano loro, i giocatori. «Sono i veri padroni del calcio. Questo è stato il mio problema al Chelsea». Felipe Scolari, l’allenatore licenziato da Abramovich l’inverno scorso, ha scelto di emigrare in Uzbekistan, al Bunyodkor di Rivaldo, squadra che l'anno scorso ha vinto tutto con Zico in panchina. «Ho un anno e mezzo di contratto, ma ogni sei mesi faremo un bilancio e sia io che la società saremo liberi di decidere se andare avanti o meno». Ma intanto, in una lunga intervista a Globoesporte.com, l’allenatore campione del mondo nel 2002 chiude i conti con l’Europa e con l’esperienza fatta al Chelsea. Un’avventura cominciata bene e chiusa in modo amaro. «L’allenatore, nella maggior parte dei club europei, non ha la forza di opporsi ai giocatori. Alla fine sono sempre gli allenatori a pagare, a essere licenziati. E i giocatori lo sanno. Questo è stato il mio problema. Drogba, Ballack e Cech non accettavano i miei metodi di allenamento o le mie richieste». Un bell’avviso per Ancelotti, che comincerà la sua avventura con il Chelsea il 6 luglio. La squadra inglese si trasferirà negli Stati Uniti a metà mese. Primo impegno, il test con l’Inter, il 21 a Pasadena.

taccuino SPAGNA

Real, altro scandalo per l’ex Calderon MADRID dRamon Calderon coinvolto in un nuovo scandalo. Secondo «Marca», l’ex presidente del Real Madrid avrebbe infranto le regole della Fifa e degli agenti di calciatori pagando una commissione di 4 milioni di euro per il trasferimento di Diarra, il 22% dei 18,9 milioni della cifra versata al Portsmouth per il suo cartellino. La Fifa impone di non superare il 3% del valore complessivo dell’affare ai mediatori, mentre il regolamento degli agenti fissa il limite tra il 5 e il 10%.

IRAN

Nastri pro-Mussavi Nessuna punizione TEHERAN dLa Fifa si è detta soddisfatta delle spiegazioni della Federcalcio iraniana, che ha negato la sospensione di alcuni giocatori della nazionale scesi in campo con al polso nastri verdi in segno di sostegno al candidato moderato alle presidenziali Mussavi. Tra i puniti, secondo la stampa, vi erano Ali Karimi, Mehdi Mahdavikia, Hosein Kaabi e Vahid Hashemian. Il presidente della Federazione iraniana, Ali Kafashian, ha risposto che nessuna misura è stata presa contro i calciatori, ma ha chiesto come procedere, visto che le norme sulle partite internazionali vietano ai giocatori di esibire simboli politici o religiosi.

PORTOGALLO

Scontri tra tifosi a derby giovanile LISBONA dQualche ferito e decine di automobili danneggiate: è il bilancio degli scontri scoppiati durante il derby di Lisbona tra le formazioni giovanili di Sporting e Benfica. Al 26’ la partita è stata sospesa per gli incidenti che hanno coinvolto le due tifoserie e anche le forze dell’ordine, costrette a sparare proiettili di gomma in aria per cercare di far tornare la situazione alla tranquillità. La polizia ci è riuscita soltanto dopo due ore.

EUROPEO UNDER 21 QUESTA SERA IN SVEZIA LA FINALE

Germania-Inghilterra, sfida spuntata In campo senza attaccanti veri. Il collettivo inglese contro la miglior difesa: ha subito un solo gol DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI MALMOE (Svezia) Più guardi l’orco

Horst Hrubesch e più ti convinci che, anche a livello estetico, accanto a «Psyco» Pearce per introdurre la finalissima dell’Europeo Under 21 avrebbe meritato di sedersi Gigi Casiraghi. Invece stasera allo stadio di Malmoe (ore 20.45) sarà la Germania dei 27 tiri subiti in semifinale contro l’Italia a sfidare l’Inghilterra in un epilogo che più spuntato non potrebbe essere. Sono infatti squalificati gli unici veri attaccanti di entrambe le squadre: Agbonlahor e Campbell tra gli inglesi, Dejagah dall’altra parte. Finale spuntata Pearce sposterà al centro del tridente la stellina Theo Walcott, finora intermittente come esterno, mentre Hrubesch dovrebbe punta-

re sull’acerbo Wagner, a meno che non s’inventi Ben-Hatira al fianco dell’altra vedette della finale: Mesut Ozil. Ma la forza delle due squadre risiede altrove. Invertendo una tendenza ben radicata, i tedeschi sono solidissimi - e fortunati - in difesa (un solo gol subito nel torneo, per di più nel «biscotto» contro gli stessi inglesi, e appena quattro in tutte le qualificazioni) grazie alla maturità del portiere Neuer e alla coppia centrale Howedes-Boateng, con quest’ultimo che è pure l’uomo che imposta l’azione. Gli inglesi invece si fanno preferire come collettivo, hanno giocatori con maggiore esperienza, pericolosi sulle palle inattive (5 reti su 8 sono arrivate da calci d’angolo) e una manovra più fluida. L’Inghilterra però è senza portiere, visto che Hart è squalificato (diffidato, ha pensato bene di farsi ammonire durante i rigori che hanno deciso la semi-

finale con la Svezia) e nessuna delle due riserve dà piene garanzie. «La mia scelta l’ho fatta, ma la comunicherò ai giocatori solo all’ultimo» ha detto in conferenza Pearce. Loach sembra favorito su Lewis. Momenti magici In molti qui ritengono che, per il gioco mostrato, la finale più giusta sarebbe stata quella tra i padroni di casa e l’Italia. Eppure noi abbiamo completato l’annus horribilis, mentre il calcio inglese rischia di mettere la ciliegina su una stagione magica (i club da anni dominano in Europa e con Capello, atteso stasera in tribuna al pari di Lowe, la nazionale maggiore è alla settima vittoria consecutiva nelle qualificazioni mondiali) e la Germania, che non ha mai vinto questa manifestazione, potrebbe centrare una storica tripletta a livello giovanile (Europeo U. 19 nel luglio scorso, in finale contro l’Italia, e quello Under 17 un mese fa).

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONFEDERATIONS CUP LA FINALE 2 3

STATI UNITI BRASILE

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Dempsey (U) al 10', Donovan (U) al 27' p.t.; Luis Fabiano (B) al 1' e al 28', Lucio (B) al 40' s.t. USA (4-4-2) Howard; Spector, DeMerit, Onyewu, Bocanegra; Dempsey, Clark (Casey dal 42' s.t.), Feilhaber (Kljestan dal 29' s.t.), Donovan; Davies, Altidore (Bornstein dal 29' s.t.). ALLENATORE Bradley. PANCHINA Robles, Pearce, Beasley, Wynne, Guzan, Adu, Torres. BRASILE (4-2-3-1) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Luisao, Andre Santos (Dani Alves dal 20' s. t.); Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires (Elano dal 20' s.t.), Kakà, Robinho; Luis Fabiano. ALLENATORE Dunga. PANCHINA Gomes, Kleber, Miranda, Josuè, Julio Baptista, Kleberson, Pato, Nilmar, Victor. ARBITRO Hansson (Svezia). ESPULSI nessuno. AMMONITI Felipe Melo (B), Bocanegra (U) e Andre Santos (B) per gioco falloso; Lucio (B) per proteste. NOTE Spettatori 52.221. Recuperi: p.t. 1'; s.t. 3.

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO

c GOL! 10' cross di Spector e deviazione vincente di Dempsey. c GOL! 27' contropiede americano: da Donovan a Davies ancora a Donovan, che supera Ramires e segna. SECONDO TEMPO

c GOL! 1' Maicon pesca Luis Fabiano sulla linea dell'area: il centravanti brasiliano si volta e batte Howard. 16' colpo di testa di Kakà: Howard respinge, ma la palla era entrata. c GOL! 28' Centro di Kakà, Robinho batte sulla traversa, Luis Fabiano realizza di testa. c GOL! 40' Angolo di Elano e colpo di testa vincente di Lucio.

Usa e getta Dallo 0-2 al 3-2 Cin cin Brasile da cardiopalmo Gli americani sorprendono Kakà e compagni, poi arriva la rimonta con Luis Fabiano e Lucio DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI JOHANNESBURG dSono cattivi.

Orgogliosi. Feroci come il loro allenatore Carlos Dunga. E' un Brasile diverso quello che si aggiudica la Confederations Cup risalendo al primo posto nel ranking mondiale. Una squadra che al talento dei suoi campioni ora unisce una mentalità di stampo europeo. Anzi, italiano. Le statistiche hanno un

loro valore. Chi ha vinto questo torneo non ha mai conquistato poi il titolo mondiale. Ma questa Seleçao sembra costruita per combattere contro chiunque. Anche contro i ricorsi storici. Finisce 3-2. Per un tempo in campo ci sono solo gli americani, che segnano due reti e sfiorano la goleada. Ci sarebbero le premesse per cambiare undici uomini nell’intervallo. Invece Dunga rimanda in campo i «soliti». Un

L’orgoglio e la classe portano i brasiliani alla grande rimonta dopo la clamorosa doppietta degli Usa nel primo tempo

gesto di sfida che funziona. La Seleçao travolge gli avversari. Segna tre gol e un quarto, un bel colpo di testa di Kakà respinto da portiere Howard quando la palla ha già superato la linea di fondo, gli viene negato. Una lezione di calcio. Il Brasile vince la sua terza Confederations, Luis Fabiano conquista il titolo di capocannoniere del torneo (cinque centri) e Kakà viene premiato come l'uomo partita. Dimenti-

cate la cabala: chi vorrà vincere il Mondiale dovrà fare i conti con questa Seleçao affamata. La chiave L'inizio è tutto a stelle e strisce. Gli americani non hanno soltanto più fiato: hanno anche più idee. La nazionale di Bradley prende subito il comando della partita andando a pressare i brasiliani in ogni angolo del campo. E al 10' passa in vantaggio. Sul cross di Spector sono fuori po-

LE PAGELLE

di FABIO LICARI

STATI UNITI HOWARD FELINO, CLARK È UNA DIGA

BRASILE MAICON FA LA DIFFERENZA, KAKÀ SPINGE

7

7

Senza energie negli ultimi 45’, restano pressing e grande tattica

R7

h 7,5

B. Bradley

Donovan

Gran merito di questa finale è del suo eccellente 4-4-2: forse insiste troppo con Altidore, ma ha creato una squadra vera.

Anima degli Usa, chiude a lungo Maicon, riparte senza sprecare un pallone, cede comprensibilmente nel finale. Il 2-0 è da fuoriclasse. AFP

L’ALLENATORE

IL MIGLIORE

Come col Sud Africa: trionfa all’ultimo. Più europeo che brasiliano

R7

h8

Dunga

Luis Fabiano

Qualche scelta discutibile (insiste su Ramires e A. Santos) ma trasmette il suo messaggio: lottare fino all’ultima palla.

A lungo chiuso da Onyewu e DeMerit, s’inventa un gol con un tiro da fuori ed è al posto giusto sul 2-2. Decisivo con 5 centri. REUTERS

L’ALLENATORE

IL MIGLIORE

7,5

6,5

5

7

6

6,5

6

7

7

6

5

6

Howard

Spector

DeMerit

Onyewu

Bocanegra

Dempsey

Julio Cesar

Maicon

Lucio

Luisao

Andre Santos

Gilberto Silva

Poco stile, un po’ di scena, le prende tutte. Il balzo all’indietro su Maicon è felino, l’uscita su Luis Fabiano perfetta. Non ha colpe sui gol.

Kakà cerca spazio a sinistra, dopo un paio di azioni gli prende le misure. Diligente su Robinho, finisce però troppo schiacciato.

Sempre più frenetico di Onyewu, finché le gambe reggono annulla qualche assenza. Poi si perde Luis Fabiano e va in confusione.

Di testa le prende tutte, è notevole anche sulle palle basse, non perde la testa quando in emergenza. Uno da prendere subito.

Non ha il ritmo dei compagni, Ramires non ne approfitta. Elano lo impegna di più, ma è dal suo lato che il Brasile doveva spingere.

Ancora in gol, il 3˚ del torneo. Un gran lavoro di copertura tra mediana e fascia sinistra, qualche imprecisione quando attacca.

Un po’ sorpreso sul tiro di Dempsey, respinge di pugno su Donovan. Non colpe gravi, ma non gli sono mai riusciti i miracoli.

La cerniera Bocanegra-Donovan per un tempo gli toglie il respiro, Howard il gol. Nella ripresa affonda come sa e fa la differenza.

Meno blindato di altre occasioni in difesa, sbilancia il Brasile sul 2-0 di Donovan, ma il gol decisivo è suo. Un gran torneo comunque.

Più anonimo di Lucio, lotta soprattutto con Altidore ma non ha mai la determinazione del compagno di reparto. Juan è meglio.

Sull’1-0 di Dempsey, per quanto un po’ casuale, è il primo colpevole poiché si dimentica dell’americano. Male fino alla sostituzione.

Sente la fatica e forse l’età, in ogni caso gioca al risparmio e lì in mezzo, finché gli Usa corrono, il Brasile va sempre in inferiorità.

7

6,5

6

5

5,5

5,5

6,5

5

6,5

6

6,5

6,5

Clark

Feilhaber

Davies

Altidore

Bornstein

Kljestan

Felipe Melo

Ramires

Kakà

Robinho

Daniel Alves

Elano

Completa la diga davanti alla difesa con anticipi e grinta unici. Sbattono tutti da lui, anche Kakà. Di più non poteva. (Casey s.v.).

Non fa rimpiangere Bradley per 45’: raddoppia, s’appiccica a Kakà, ha i piedi per far ripartire il gioco. Poi cala ed esce stremato.

Lotta spesso da solo, velocissimo, ma impreciso: gli manca quasi sempre l’ultimo tocco. L’assist a Donovan, però, è da urlo.

Non il solito lavoro in appoggio: resta fuori dal gioco e si limita a fare a sportellate con Lucio. Esce, troppo tardi, per Bornstein.

Entra per Altidore, fa l’esterno sinistro del centrocampo per respingere l’assedio brasiliano, ma soffre l’asse Maicon-Elano.

Entra subito in partita al posto di Clark, questo sì, ma non riesce a far fronte al ritmo di Melo nel finale.

S’adegua ai ritmi di Gilberto per un tempo, poi cambia passo e detta tempi e geometrie: la riscossa parte anche dal suo ritmo.

In attacco non si vede, chiuso com’è da Dempsey. Sul secondo gol è lui l’ultimo uomo: segno che qualcosa è saltato. Sostituito tardi.

Ci prova a portare avanti i suoi ma Clark e Feilhaber lo asfissiano. Ai lati non ci sono spazi, non si arrende. E segna un gol non visto.

Due volte al tiro da sinistra, abbastanza pericoloso, ma tutto sommato Spector lo controlla bene. Mai determinante.

Anche lui nettamente meglio di A. Santos ma, si sa, Dunga ha certe «fisse». Ed è anche vero che gli Usa sono ormai scarichi.

Dentro per l’irriconoscibile Ramires, spinge e soprattutto dipinge l’angolo per il 3-2 di Lucio. Doveva entrare prima.

TERNA ARBITRALE: HANSSON 5 Qualche teatralità, rigoroso non sempre al momento giusto, e soprattutto non vede il gol di Kakà: poco assistito dal guardalinee. Andren 5; Nilsson 6

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ECCO L’ALBO D’ORO

Ecco l’albo d’oro della Confederations:

1992 ARGENTINA

1995 DANIMARCA

1997 BRASILE

1999 MESSICO

2001 sizione sia Andre Santos che Lucio. Dempsey, che balla in mezzo ai due difensori della Seleçao, gira il pallone con bravura battendo Julio Cesar. Per il centravanti del Fulham è il terzo centro in questa Confederations. Poi è il fuoriclasse del Galaxy a dare un tocco di talento in più ai fisiconi americani. Landon Donovan realizza il gol del 2-0 dopo una micidiale azione di contropiede partita da un passaggio sbagliato di Maicon. Il talento

americano imposta, allarga per Davies, quindi raccoglie il pallone di ritorno. Un dribbling secco sul disorientato Ramires e conclusione in diagonale che spiazza Julio Cesar: 2-0 e ci sta tutto. Seleçao alla riscossa Dunga inizia la ripresa con i soliti undici. Scelta coraggiosa, ma vincente. Dopo solo un minuto il Brasile accorcia le distanze. Maicon pesca Luis Fabiano al limite dell’area di rigore. Il cen-

FRANCIA

2003 FRANCIA

2005 BRASILE

2009 BRASILE

travanti del Siviglia si gira e con un perfetto rasoterra batte Howard. Maicon spinge come un forsennato sulla corsia di destra. Cercando gli inserimenti dei compagni, più che i cross. Gli americani sembrano impauriti, il contropiede parte a fatica. Al 14' Howard schizza come una molla per respingere un colpo di testa di Lucio. Due minuti dopo il portiere americano vola ancora per deviare un altro colpo di testa, stavolta di Kakà. Ma la palla aveva già superato la linea di porta, come chiariscono le immagini rallentate. Assedio brasiliano E' un'altra partita. Donovan, sempre lui, prova ad alleggerire la pressione con un destro che Julio Cesar respinge a fatica. Dunga, finalmente, ricorre alla panchina inserendo Elano e Dani Alves al posto dei deludenti Andre Santos e Ramires. La Seleçao riesce ad alzare il ritmo e Howard, al 25', è bravissimo a chiudere lo specchio della porta a Luis Fabiano. Manca all’appello Kakà. Ma Ricky, finalmente, entra in scena. E' il 28'. Lo scatto del fuoriclasse di San Paolo è micidiale e il cross da fondo campo è perfetto. Robinho batte a colpo sicuro, ma centra la traversa: la palla torna in campo, si impenna e Luis Fabiano la devia in rete di testa. E' il quinto centro per il centravanti del Siviglia. Il Milan farà bene a farci un pensierino. La Seleçao insiste. E al 40' passa in vantaggio. Angolo di Elano e capocciata vincente di Lucio. E la festa è tutta verdeoro.

LA MOVIOLA

di Francesco Ceniti

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Palla oltre la linea L’arbitro non vede una rete di Kakà

IL TRIONFO E IL GOL NON VISTO In alto, i brasiliani con il trofeo. Nella foto sotto, il gol di Kakà non visto dall’arbitro sull’1-2: il pallone era dentro AFP e RICHIARDI

Fischia poco, ma sa come farsi rispettare Hansson che non perde mai il controllo della partita neppure quando commette un errore grave. E allora partiamo subito dall’episodio più controverso: minuto 15 della ripresa, gli Usa sono avanti 2-1 quando Andre Santos crossa dalla sinistra per Kakà. Il colpo di testa ravvicinato del brasiliano è respinto sulla traversa dal portiere Howard quando la palla ha superato per intero la linea di porta. L’arbitro (male assistito da Andren) non si accorge del gol e lascia continuare. Per il resto normale amministrazione. Nel primo tempo gialli ok per Bocanegra (placcato Kakà), a Felipe Melo (litigio con Onyewu) e Andre Santos (falciato Altidore). Nella ripresa il Brasile trova subito il gol che riapre la partita e il ritmo si alza. Ammonito Lucio dopo un contrasto con Altidore. Il pari di Luis Fabiano arriva dopo una traversa colpita da Robihno: i sudamericani chiedevano subito il gol, ma in questo caso il pallone era rimbalzato nettamente in campo (a circa 15 centimetri dalla linea di porta).

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CONFEDERATIONS CUP LA FINALE

Luis Fabiano è un tesoro Capocannoniere, 5 gol in 5 gare, il Milan ci pensa. Kakà: «Avevo segnato anch’io» sare ancora a Ricardo Kakà e allo sconfinato patrimonio di calcio che ha traslocato a Madrid e domani sera il Real presenterà orgoglioso al mondo, non serve più. Fa soltanto male - ma continuerà a farlo - vederlo con un’altra maglia prendere l’ennesimo titolo di «Man of the match», perché ha appena cambiato l’inerzia della partita, mangiando il campo e spaccando a metà la difesa avversaria come ieri sera: quan-

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE JOHANNESBURG dE adesso, magari, qualcuno in Italia ci penserà davvero. Un club che ha bisogno di un difensore in grado di dare ancora 2-3 stagioni ad alto livello penserà a Lucio, visto che - così pare - il Bayern non pensa più così tanto a lui, che ha solo un altro anno di contratto e nei giorni scorsi non ha usato giri di parole per decifrare il suo futuro: «Se credono di non aver più bisogno, non starò a Monaco un giorno di più: il Bayern non è stato il mio primo club e non sarà l’ultimo». Una decina di milioni e se ne può parlare: bisognerà solo capire se questa Confederations Cup - giocata da Lucio a ottimi livelli sia in difesa che come contributo offensivo, fino al gol partita di ieri - convincerà il Bayern che è meglio non lasciarlo scappare o se lui farà la voce grossa per ottenere un’altra destinazione a condizioni favorevoli per chi lo cercherà.

do ha rimesso prima in piedi il Brasile che aveva preso due cazzotti dagli Usa e poi il risultato, depositando la pietra più importante del 2-2.

Kakà miglior giocatore del torneo e Luis Fabiano goleador con 5 reti AP

Gol decisivi E lì, a completare quell’opera, ha pensato Luis Fabiano: l’attaccante che chiamavano «o Fabuloso» e che ultimamente, in Brasile, avevano ribattezzato «signor un gol a partita». Da ieri sera hanno dovuto aggiornare il titolo, per-

Il c.t. Bradley: «Siamo grandi anche noi» DAL NOSTRO INVIATO JOHANNESBURG (Sud Africa) Cadono sul più bello gli Stati Uniti, ma non si può cancellare il ricordo di una Confederations incredibile, soprattutto dopo le sconfitte con Italia e Brasile nelle prime due giornate. Dempsey piange alla premiazione, il c.t. Bradley ha la faccia della disperazione: «Questa sconfitta fa veramente male. Sono orgoglioso dei miei giocatori, peccato esserci lasciati sfuggire quest'occasione. Spero tutto il mondo abbia visto che oggi siamo una grande squadra».

Grande Howard Dopo la finale, Tim Howard, ex Manchester United, è stato premiato miglior portiere del torneo (e Kakà miglior giocatore). Nella lista dei dieci selezionati dalla Fifa ci sono altri due americani, Dempsey e Donovan, esterni che col loro continuo pressing hanno tenuto alto il baricentro della squadra di Bradley. Sarebbe entrato nel gruppo anche il figlio Michael, se non fosse stato squalificato per la finale. Gli altri sono: Luis Fabiano, Kakà, Robinho (Brasile); Xavi, Villa, Torres (Spagna); Parker e Pienaar (Sud Africa). Fabio Licari

Mercedes-Benz è un marchio Daimler.

Uomo partita E magari il Milan penserà davvero a Luis Fabiano: si convincerà, se davvero sarà troppo complicato arrivare a Dzeko, che potrebbe essere lui il suo uomo. Tanto, pen-

Anche Lucio potrebbe arrivare in Italia: il Bayern non sembra più interessato a tenerlo

ché nelle ultime sette partite ne ha fatti otto e i due segnati agli Usa sono stati decisivi per prendersi quella coppa, prima ancora che per diventare il capocannoniere del torneo: cinque gol in cinque partite qui in Sudafrica, avamposto della macchina da gol verdeoro che ne ha fatti 14; sei reti nelle ultime sei gare di qualificazione al Mondiale; l’uomo che Dunga orfano di Ronaldo, Adriano, ma anche del Pato che vuole lui - ha messo al centro del suo progetto offensivo, capace di partorire ieri sera l’ottava vittoria consecutiva (tre di qualificazione al Mondiale contro Perù, Uruguay e Paraguay, più le cinque di Confederations Cup), nonostante i suoi soldati - quasi sempre gli stessi - giocassero la quinta gara in 14 giorni, la settima in 23 considerando gli impegni sudamericani. «Volevamo questa vittoria a tutti i costi - dice Kakà -. E’ il successo di un grande gruppo che può ancora migliorare tantissimo da qui al Mondiale. Nel primo tempo abbiamo faticato, poi nell’intervallo ci siamo detti: "yes, we can...". Ci siamo ripresi e abbiamo dimostrato di meritare di vincere questo torneo. Il gol che non mi hanno dato? Per me c’era: mi dispiace perché avrei voluto segnare nella finale».

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CONFEDERATIONS CUP FINALE TERZO POSTO SPAGNA SUD AFRICA dts

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HA DETTO

GIUDIZIO 777

Ho dimostrato all’allenatore che ci sono anch’io. Al di là della doppietta sono contento perché la sconfitta in semifinale con gli Stati Uniti ci aveva fatto davvero male

PRIMO TEMPO 0-0 (2-2 al 90’) MARCATORI Mphela (Su) al 28’, Guiza (Sp) al 43' e 44’, Mphela (Su) al 48’ s.t., Xabi Alonso al 2' s.t.s. SPAGNA (4-4-2) Casillas 6; Arbeloa 6, Albiol 5,5, Piqué 5,5, Capdevila 6; Cazorla 6,5, Busquets 6 (dal 36' s.t. Llorente 6), Xabi Alonso 6, Riera 6; Torres 5 (dal 12' s.t. Guiza 7), Villa 5,5 (dal 12' s.t. Silva 5). ALLENATORE Del Bosque 6,5. . SUD AFRICA (4-5-1) Khune 6,5; Gaxa 7, Mokoena 6, Booth 6,5, Masilela 6; Pienaar 5,5 (dal 19' s.t. Mphela 7), Tshabalala 6 (dal 39' s.t. Mhlongo 6), Sibaya 6, Modise 5,5 (dal 24' s.t. Van Heerden 6), Dikgacoi 6; Parker 6. ALLENATORE Santana 6. ARBITRO Breeze (Aus) 4. NOTE Spettatori 31.788. Angoli 4-3 per il Sud Africa. Ammoniti Busquets, Albiol, Piqué e Llorente (Sp), Masilela (Su). Recuperi: 1' p.t., 3' s.t, 1' p.t.s.

L’amarezza dei sudafricani dopo la rete del 2-1 di Guiza. Inutile il pari che ha poi portato ai supplementari, alla fine ha vinto la Spagna AFP

La Spagna si sveglia quando sembra finita All’88’ e 89’ rimonta da 0-1 a 2-1, è ripresa poi vince nei supplementari L’arbitro peggiore in campo, nel Sud Africa si rivela Gaxa: merita l’Europa DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI RUSTENBURG (Sud Africa)d La ma-

no del diavolo e il tiro della domenica. La finalina per il terzo posto della Confederations Cup incorona la Spagna dopo i tempi supplementari, ma i momenti cult di 120 minuti si sono materializzati in una manciata di secondi. Sono quelli che passano dal calcio di rigore negato alle furie rosse per un fallo di mano in area di Mhlongo, visto dall'Antartide al Polo Nord e dall'Amazzonia alla Grande Muraglia, al gol-partita di Xabi Alonso, con una punizione calciata da lontano e che buca Khune, con il pallone impazzito tra una foresta di gambe. Poi c'è il resto, un'ora di noia e un'ora di fuochi d'artificio. I sussulti arrivano con le doppiette di Mhpela e Guiza, panchinari buttati nella mischia per dare una scossa

w I NUMERI

6

gli spagnoli andati in gol nel torneo: Villa e Torres (3 gol a testa), Guiza (2), Fabregas, Llorente e Xabi Alonso (1)

a due squadre addormentate. Lo scandalo Ora va bene tutto: allargare le frontiere, offrire a tutti una seconda possibilità, non farsi condizionare dai pregiudizi. Ma affidare la finalina all'australiano Breeze, che già aveva combinato i suoi guai come quarto uomo nella partita Brasile-Egitto, è stato un azzardo. Breeze, stavolta nel ruolo di arbitro, si è ripetuto. Ha qualche problema con i rigori. La domanda però è molto semplice: come ha fatto a non vedere un fallo di mano con il braccio allargato e in una visuale perfetta come quella in cui è venuto a trovarsi, a pochi metri dal fattaccio? L'azione, al 14' del primo tempo supplementare, non era neppure difficile da seguire: cross di Arbeloa, zuccata di Silva e mano di Mhlongo. Del Bosque, seduto pacificamente in panchina, è saltato dicendo una sola parola: mano. Ed è quello che han-

no pensato tutti, compresi i sudafricani, perché lo stesso Mhlongo ha guardato l'arbitro. Tutto ciò è accaduto sotto gli occhi del presidente della Fifa, Blatter, in tribuna d'onore con il presidente sudafricano Zuma. La chiave Tre minuti dopo, al 2' del secondo tempo supplementare, il 3-2 finale, firmato da Xabi Alonso con un tiro che ha sfiorato il gomito di Llorente, ma in questo caso era quasi impossibile accorgersi del misfatto. La rete di Xabi ha chiuso i conti di una partita che fino a metà ripresa aveva dato ragione a chi considera le finali del terzo posto le gare più inutili del calcio. Per un'ora hanno dato spettacolo i tifosi, con le loro vuvuzela e le ola di origine messicana. Quaggiù fanno ancora furore. L'unico sussulto si è avuto al 3' della ripresa, con il gol annullato a Busquets per fuorigioco di Tor-

res su punizione calciata da Villa. Cambi giusti Gli inserimenti di Guiza da una parte e di Mphela dall'altra hanno dato la scossa. Mhpela ha portato sull'1-0 il Sud Africa, con un sinistro a chiudere un'azione in cui la difesa spagnola ha dormito sonni pesanti. Guiza in due minuti, al 43' e 44' della ripresa, ha rovesciato il risultato. Il primo gol è stato un pezzo da centravanti vero, controllo del pallone e tiro secco. Il secondo, un capolavoro: un pallonetto in diagonale che ha colpito il palo interno. Mphela, con una punizione da 20 metri, ha consegnato al Sud Africa la chance dei supplementari. Alla fine, ha vinto il più forte, ma il Sud Africa esce a testa alta dalla Confederations Cup. Un consiglio per gli acquisti: Siboniso Gaxa, esterno destro del Mamelodi Sundowns, 25 anni, merita una squadra europea.

sul futuro Dopo l’annata vissuta in Turchia col Fenerbahce non mi dispiacerebbe tornarmene in Spagna. Tra l’altro, so che il Valencia sta cercando un centravanti

Daniel Guiza, 28 anni, attaccante del Fenerbahce ANSA

LA BEFFA

Doppietta di Guiza ma niente premio DAL NOSTRO INVIATO

RUSTENBURG (Sud Africa)d Il pasticcio del premio. La Fifa elegge uomo-partita Xabi Alonso perché il voto viene espresso al 43' del secondo tempo. In quel momento, Guiza sta firmando il primo gol. La fretta della Fifa viene punita un minuto dopo, quando Guiza concede il bis con una rete capolavoro. Il premio però è già stato assegnato e a Guiza non resta che consolarsi: «Ho cercato di dimostrare all' allenatore che ci sono anche io. Sono contento non solo per i due gol, ma anche perché la sconfitta con gli Stati Uniti ci aveva fatto male. Il mio futuro? Dopo l'annata vissuta in Turchia, al Fenerbahce, non mi dispiacerebbe tornare in Spagna. So che il Valencia cerca un centravanti». Xabi Alonso arraffa il premio e dice: «L'amarezza per la sconfitta con gli Usa resta, ma era importante reagire».

I ct Del Bosque è pronto per godersi una vacanza a Marbella, a pochi passi dalla villa di Capello. Il ct spagnolo è soddisfatto: «I miei giocatori hanno avuto un comportamento magnifico. Togliendo il brutto giorno con gli Stati Uniti e la prima parte di questa finalina, si può essere soddisfatti. Era importante vincere per mostrare la compattezza di un gruppo che deve restare unito. E' importante non perdere quel senso di appartenenza che ha permesso alla Spagna di vincere l'Europeo 2008». Il suo collega brasiliano, Joel Santana, che in meno di due anni sudafricani ha guadagnato quanto aveva incassato nella sua carriera di allenatore, è contento per aver messo alla corde gli spagnoli: «Abbiamo giocato una grande partita. Per noi questa Confederations Cup è stata una grande esperienza. Ci ha dato sicurezza e tranquillità. Abbiamo scoperto giocatori come Mphela. Il Sud Africa può fare un grande mondiale». bold

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SERIE B L’INTERVISTA

«Chi resta al Toro rinunci a qualcosa» Cairo e una proposta choc per risvegliare l’orgoglio granata «I giocatori si riducano lo stipendio: tornati in A, riavranno tutto» TORINOd Flashback. Dal giorno

della Sconfitta con la S maiuscola a ieri sono passate quattro settimane tonde. Un mese dopo la retrocessione, Urbano Cairo si concede qualche ora in spiaggia con i figli a Forte dei Marmi e torna a dire la sua.

«Molto dolorosa. In vita mia non mi era mai successa una cosa così negativa. Mi son fatto un bell'esame di coscienza e ora ho tanta voglia di reagire, facendo tesoro degli errori commessi».

Il presidente torna a parlare un mese dopo la retrocessione: «E’ stata molto dolorosa, ho voglia di reagire» Uno dei momenti felici della vita granata di Urbano Cairo, 52 anni: qui esulta sotto la Maratona INFOPHOTO

«Ora si riparte per far bene. Voltiamo pagina e apriamo un capitolo nuovo. Ho un'energia forte, positiva». Quanto ci rimette lei di tasca con il Toro in B?

«Dipenderà dal mercato. Ma perdiamo il 60% del fatturato e quindi dovremo usar bene i 7,5 milioni di paracadute Lega». Quindi?

«Quindi serve oculatezza. Conserviamo il settore giovanile e i giocatori importanti, purché siano motivati a restare». Che risposta si aspetta dai big?

«Che restino con la voglia di fare un grande campionato. Ma visto che quando un giocatore gioca bene chiede più soldi, mi aspetto che qualcuno rinunci ad una parte dello stipendio per poi riaverla quando torneremo in A. Sarebbe un bel gesto».

IL FATTURATO In serie B perdiamo il 60 per cento del fatturato, dobbiamo usare bene i 7,5 milioni del paracadute Salvatore Mastronunzio, 29 anni, 19 gol nell’ultima stagione con l’Ancona (2 nei playout) LAPRESSE

ROSINA E’ il capitano, se vuole restare mi fa soltanto piacere. E ci terrei che rimanessero anche Bianchi e Dzemaili

Presidente, com'è stata questa retrocessione?

Qualcuno le ha già fatto un discorso del genere?

«No, ma magari succede. Io con i giocatori non ho parlato, anche perché è iniziato il Cairo-2, io ho delegato davvero Foschi. L'uomo-mercato è lui. Ha le idee chiare e i nostri colpi consisteranno nel tenere i giocatori importanti». Colantuono è l'uomo giusto per ripartire?

«Credo proprio di sì. Ha le idee chiare, è quel che ci voleva». Bianchi e Dzemaili partiranno?

«Ci terrei molto che rimanessero. Loro come altri. Ma conta la motivazione, perché vogliamo risalire subito in A». Intanto ha ingaggiato Gorobsov e riscattato Gasbarroni.

«L'argentino è un giovane di talento, Gasbarroni può essere un'ira di dio». Rosina cambierà aria?

«Ale è il capitano. Se vuol restare mi fa solo un piacere». Le ha fatto male la contestazione sotto l'ufficio a Milano?

«No, c'è libertà di espressione. Ma erano solo 20 persone, non rappresentano il milione di tifosi granata. Non c’ero, altrimenti sarei sceso a parlare». Come si riconquistano i tifosi?

«Con i risultati e con i fatti. Serve una linea societaria precisa, ma la gente del Toro è con me e sa che in questi quattro anni ho investito 25 milioni, mica bruscolini». E cosa si sente di garantire?

«Faremo un campionato per salire in A, ma non sarà una passeggiatina». Le mancherà il derby?

«No. Ne ho giocati quattro: un pari e tre k.o. con due gol in fuorigioco. Tornati in A, saremo più competitivi».

CLIC IL RADUNO? A VERONA PER EVITARE I TIFOSI Raduno -10: fra dieci giorni il Toro torna al lavoro. Anche per evitare mugugni e contestazioni di una piazza inquieta e demoralizzata per la retrocessione, i granata si radunano il 9 luglio a Verona all'ora di pranzo. Un boccone che permetterà di conoscersi e ritrovarsi; poi tutti a Folgaria, in Trentino, per iniziare a sudare agli ordini di Colantuono. Un ritiro decisamente lungo, che finirà soltanto venerdì 31 luglio. Poi la truppa tornerà a Torino.

LE TRATTATIVE

HA DETTO

COLANTUONO Credo sia l’allenatore giusto per ripartire, ha le idee chiare. Come Foschi, che è diventato l’uomo mercato

FABRIZIO TURCO

E adesso?

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I TIFOSI Si riconquistano con i risultati. La gente del Toro è con me, sa che in questi anni ho investito 25 milioni, non sono bruscolini

Mastronunzio verso la Reggina Brescia su Pinardi Offerta Padova per Possanzini Gerardi è vicino all’Ancona Il Frosinone va su Del Prete BIANCHIN-COMETTI-D’ANGELO MILANOdOre decisive per il passaggio di Mastro-

nunzio alla Reggina: l’attaccante dell’Ancona sarà il primo tassello dell’attacco di Novellino, operazione che si può chiudere per 1,2 milioni. Ed è viva pure la pista Rincon. Ai calabresi è arrivata un’offerta del Wisla Cracovia per Stuani e Alvarez. All’Ancona si sta per accasare la punta Gerardi dall’Udinese. Mosse Padova Offerta del Padova per Possanzini: 2,5 milioni per il Brescia, pronto un triennale per il giocatore. A sorpresa c’è il divorzio col d.s. Tosi (al suo posto De Franceschi): si riparla di un suo possibile ritorno a Modena. Portiere Brescia Nonostante l’intrigo Viviano, il Brescia si è comunque mosso per cercare il sostituto: sondaggi per Guarna e Benussi, piace anche Agliardi (Palermo, già coi bresciani per 3 stagioni). In difesa c’è l’ipotesi Castellini (svincolato dal Bologna); a centrocampo, oltre a De Ascentis (svincolato), si tengono d’occhio Baronio (tornato alla Lazio), Iori (Cittadella) e Carrus, che il Bologna vorrebbe inserire per arrivare a Caracciolo; in attacco sondaggio col Modena per Pinardi, c’è interesse per il promettente Del Sante (Varese), seguito pure dal Vicenza (in pole per il giovane Misuraca del Palermo). Si lavora con la Triestina allo scambio Nassi-Testini: ma alla fine potrebbe andare Gorzegno a Trieste. Affari vari Il Mantova (che si è inserito fra Luisi e il Frosinone) e il Sassuolo (quest’ultimo vicino a Falcinelli del Pontevecchio) stanno pensando all’attaccante Pereira (Itala San Marco). Nell’affare Belingheri, il Torino potrebbe girare all’Ascoli la punta Moro (era alla Spal). Il Lecce sta facendo un pensierino a Forestieri (Genoa), ma prova a convincere i rossoblù a cedere qualche pedina fra Bonucci, Bolzoni, Fatic e Meggiorini. Gli obiettivi più vicini sono Baclet (Arezzo) e Arma (Spal). Seguiti pure Lepore (Varese) e si attendono evoluzioni per lo scambio con l’Atalanta Defendi-Benussi. C’è il Frosinone su Catinali, ma dal Siena potrebbe arrivare Del Prete.

LEGA PRO IL MERCATO Il Pergocrema prende in comproprietà dall’Empoli il difensore Nello Panariello (classe ’88), nella passata stagione alla Giacomense. Il Lumezzane ha ufficializzato l’acquisto di Antonio Cinelli, capitano della Primavera della Lazio.

Benevento vicino a Scarpa Pergocrema: c’è Panariello Cinelli passa al Lumezzane. Appello on line dei tifosi della Pro Sesto BENTIVOGLI-D’ANGELO

dSarà presentato questa mattina il nuovo allenatore del Ravenna, Vincenzo Esposito, 46 anni, ex tecnico della Primave-

ra dell’Inter con la quale ha vinto un Torneo di Viareggio, uno scudetto e perso una finale contro la Sampdoria. Inizialmente il Ravenna sembrava aver scelto Pergolizzi (tecnico campione d’Italia Primavera col Palermo), che però aveva già dato la parola a Zamparini. Inoltre, Pergolizzi non ha trovato l’accordo su contratto e programmi con i romagnoli. Scelto il tecnico, il Ravenna si tuffa sul mercato: domani saprà se si è ag-

giudicato il difensore Ferrario alle buste, dopo aver ottenuto per intero Robson Toledo, sempre alle buste — per 70 mila euro — con l’Udinese. Come Toledo, anche Fofana ha brillato nella Pro Patria ma è tornato a Ravenna per fine prestito. Aspettando Acori Il Benevento (che in settimana incontrerà Acori per la panchina) aspetta oggi in sede Pacciardi (Crotone), pronto a firmare un trien-

Francesco Scarpa, 30 anni LAPRESSE

Il brasiliano Caetano, 25 anni PIPITA

nale; si cerca sempre un nome importante per l’attacco: sfumato Caputo del Bari, tra le ipotesi più probabili ci sono Caetano del Siena (autore del gol promozione del Crotone pro-

prio al Benevento) e Di Gennaro del Gallipoli; da registrare anche un interesse importante per Scarpa, che la Paganese ha appena riscattato dalla Salernitana per 200 mila euro.

In Seconda La Pro Sesto cerca acquirenti, la famiglia Pasini ha comunicato che il 30 giugno lascerà la guida del club, così i tifosi hanno messo un annuncio su «sestonotizie.it»: «A.A.A. cercasi imprenditori che anche temporaneamente acquisiscano la proprietà della Pro Sesto, società di calcio professionistica di una città di 83.000 abitanti, con una storia quasi centenaria».

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MOTOGP DOPO L’IMPRESA AD ASSEN

I 10 grandi di sempre Rossi e Ago per noi sono pari Dopo le 100 vittorie giochiamo a mettere in fila le leggende della moto. Con un primo posto per due dVale arriva a 100, sempre più nell’Olimpo dei Grandi. Il più grande? Forse sì, forse no. Allora proviamo a fare una classifica, ma che responsabilità mettere in fila i 10 più grandi del motociclismo senza mancare di rispetto a nessuno. Restano fuori veri miti come Geoff Duke, 6 titoli, inventore della tuta in pelle intera, Eddie Lawson, l’efficienza in moto, o ancora Mick Doohan. Prendiamolo come un «gioco» per ripercorrere 60 anni di moto, tra miti e imprese, come le 100 vittorie di questo ragazzo che ha saputo entrare nella storia con il sorriso sulle labbra e la cattiveria nel polso destro. Abbiamo immaginato un pari merito tra Rossi e Giacomo Agostini per il numero 1, perché se le 122 vittorie sono un obiettivo possibile per Rossi, i 15 titoli resteranno un record di Ago. Un testa a testa che andrà avanti un bel po’. Che piacere!

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Valentino Rossi, 30, anni, fa festa ad Assen EPA

MICHAEL SCHUMACHER 7 MONDIALI E 91 VITTORIE «Ha la mia ammirazione»

Alla fine non sono sorpreso. Sappiamo cosa Valentino è in grado di fare sulla sua moto: più di chiunque altro. 100 GP vinti, questo è un numero davvero impressionante. Da uomo di sport, Valentino ha il mio più grande rispetto. Da fan, ha la mia ammirazione

f.f.

LA CLASSIFICA

di FILIPPO FALSAPERLA

I COLLEGHI

«Adesso è nella storia»

1

1

3

4

5

Giacomo Agostini Valentino Rossi

Mike Hailwood

Kenny Roberts

John Surtees

Chi gli vuole bene dice che i numeri non ingannano; 122 gran premi vinti e 15 titoli (’66-75) non possono essere frutto del caso. Chi non lo sopporta replica che sono stati vinti contro «signori nessuno»: ma quando ha iniziato, per esempio, dominava un certo Mike Hailwood, che ha dovuto abbassare la testa al nuovo arrivato. Sicuramente un fenomeno, anche di longevità agonistica in senso lato. Ancora oggi a più di 30 anni dal ritiro se arriva su una pista si fa capannello.

È troppo facile vedere il presente come il meglio di sempre. Ma Valentino non domina (8 titoli, ’97-08) semplicemente da 14 anni, dopo aver attraversato tutte le categorie del Motomondiale. Lo fa sfruttando al meglio la popolarità che i mass media possono dare o togliere a qualsiasi fenomeno. Lui ha saputo cavalcare vittorie e comunicazione con una spontaneità che ne ha fatto un mito planetario, amato e osannato in patria, ma anche a casa del nemico di turno.

Quando il nome con cui entri nella leggenda è «The Bike», La Moto, significa che non hai solo vinto, ma hai segnato la storia di uno sport. Mike che ha rischiato l’inverosimile in pista, ma se n’è andato presto per un banale incidente d’auto, ha dominato con tutto e dappertutto. Anche dopo essersi ritirato, al Tourist Trophy, con la Ducati, in una gara epica. Ha corso e vinto (9 titoli, ’61-67) in tutte le categorie, magari nello stesso GP. Per esempio al TT del ’59 e ’60: 4 classi, 4 centri!

Kenny Roberts, quello «vero», il papà, ha cambiato il motociclismo. Si arrivava dallo stile pulito e dalle gomme quasi stradali del motociclismo vecchio stile, ma con il californiano si è entrati nel futuro: tuta colorata, protezioni rigide per strisciare a terra con il ginocchio aperto a compasso, le super gomme con il battistrada liscio, impennate per festeggiare le vittorie. Il Marziano è arrivato così: poche parole, tanti fatti, vincendo 3 Mondiali (’78-80).

Big John è stato uno dei più grandi di sempre nelle moto (7 titoli dal 1956 al 1960, 4 in 500), ma soprattutto è stato l’unico pilota in grado di passare alla Formula 1 vincendo il titolo e poi diventando anche costruttore. Un personaggio incredibile, per i risultati, ma anche per la capacità, alla sua veneranda età, di emozionarsi ancora per le corse in moto e per i giovani, che cercano di emularlo. Come Valentino Rossi, a cui suggerì di passare alle 4 ruote... per batterlo.

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Freddie Spencer Wayne Rainey

Jarno Saarinen

Barry Sheene

Angel Nieto

Una meteora che ha segnato un’epoca con le sue vittorie travolgenti e i suoi misteri. Un mito appannato da un ritorno infausto e imbarazzante. Spencer è stato un pianeta inesplorabile: dalla vita privata, al modo di affrontare le corse. Ma quando chiudeva la visiera del casco era un portento, soprattutto per la capacità di distruggere gli avversari nei primi giri. Soprattutto è stato l’ultimo a vincere 2 dei 3 titoli (250-500, ’83-85) nella stessa stagione.

Ha lasciato la sua traccia indelebile nella storia, malgrado il libro dei record parli solo di un titolo 250 (’72). Jarno Saarinen ha rappresentato il sogno mai sbocciato, con la sua visione estrema della moto e la sua velocità impressionante. Prima che il terribile Curvone di Monza se lo portasse via insieme a Renzo Pasolini, in sella alla «terribile» Yamaha aveva dimostrato che era finito il regno dei 4 tempi e forse anche quello di Agostini.

È stato il vero anello di congiunzione tra motociclismo eroico e moderno, dove i piloti sono anche star. Sheene, scomparso nel 2003, viene ricordato per la capacità di correre e vincere in tutte le classi (perfino la 50!), per i 2 Mondiali (’76-77), ma soprattutto per il sorriso perenne, la sigaretta in bocca dopo l’arrivo, la Rolls Royce luccicante, la moglie-modella Stephanie con cui aveva posato anche per Playboy. Un fenomeno in pista e fuori.

Si può essere stelle anche se si corre «soltanto» nella 125 e nella 50. Angel Nieto lo ha dimostrato anche se i timidi tentativi di salire di cilindrata non sono andati a buon fine. Tredici titoli (12+1 per lui che è molto superstizioso, ’69-84) e una fama che lo segue ancora oggi che frequenta il paddock, come team manager o commentatore tv. Amico dei grandi, non solo delle moto, ha sempre la stessa voglia di divertirsi di quando correva.

L’essenza del pilota. Una persona affabile, disponibilissima, che quando saltava in sella alla sua Yamaha diventava una belva assetata di velocità. Ha vinto 3 titoli (’90-92)e il quarto è rimasto sul più bello col terribile incidente di Misano che lo ha paralizzato. Ma prima ha fatto vedere come si può vincere con una moto e delle gomme che tutti, compresi gli avversari, giudicavano inferiori alla concorrenza. Correre «sopra» i problemi, un credo incrollabile.

dLe 100 vittorie di Rossi viste dal motomondiale: Vito Ippolito (Presidente Federazione internazionale): «Sono felice che sia toccato a me dargli la coppa della 100ª vittoria. È bello vedere come a 30 anni abbia la voglia di uno che ha appena vinto la sua prima gara». Loris Capirossi (pilota Suzuki): «Se lo merita. Sono contento per lui, ha fatto una carriera incredibile. Insieme abbiamo fatto grandi battaglie, come in Malesia 2006, quando vinse gara e titolo». Andrea Dovizioso (pilota Honda): «Non c’è niente da dire tanto di cappello, è uno dei più grandi e forse il più grande di sempre». Marco Melandri (pilota Kawasaki): «Vincere 100 gare vuol dire essere una parte importante della storia della moto. È stato bravo a essere al vertice in ogni categoria e situazione. A me piace ricordare di quando da piccoli giravamo in minimoto anche con la neve e poi mettevano le calze ad asciugare sulla stufa». Nicky Hayden (pilota Ducati): «I numeri dicono tutto, provate a contarle e vedete quanto tempo ci mettete. Ho tanto rispetto per lui, è impressionante». Sete Gibernau (pilota Ducati): «Per quelli a cui piace la moto, vedere un campione così è bellissimo. Per me, averlo battuto qualche volta è un onore. Le gare che ho fatto con lui sono nella mia memoria, non tutti possono dire di averlo messo in difficoltà». p.i.

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I 100 CAPOLAVORI

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MOTOGP DOPO L’IMPRESA AD ASSEN

«Io, tecnico di un pilota perfetto» Burgess: «Vale sta viaggiando in territori mai frequentati, non ha punti deboli, vincerà ancora» PAOLO IANIERI

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dPer capire tutto, basta una frase: «Con Valentino stiamo viaggiando in territori mai frequentati da nessuno». Parole che fotografano uno dei migliori piloti (il migliore?) che il motociclismo ha offerto alla storia. Davanti a un bicchiere di birra quasi vuoto, Jeremy Burgess parla lentamente e sorride: in 74 delle 100 vittorie di Vale c’è la sua firma. Un matrimonio, quello tra il folletto di Tavullia e l’australiano di Adelaide, che dura da 10 anni ma che profuma ancora di luna di miele.

HA DETTO TRIONFI Welkom 2004 è stata l’emozione più grande, ha motivato tutti: quella gara ci ha portato dove siamo ora SORPASSO Con l’accelerazione delle 800, il sorpasso all’ultima curva di Barcellona in pochi hanno il coraggio di farlo

Burgess, lo confessi: ma Rossi ha qualche punto debole?

«Se parliamo del pilota io non ne vedo». Impressionato anche lei?

«Con lui tutto è possibile, niente può essere scontato».

DESIDERIO Voglio restituirlo alle faccende domestiche al 100% della sua efficienza. E ringraziare Graziano e Stefania

Allora iniziamo dal futuro: raggiungerà il record di Agostini?

«Noi corriamo solo la MotoGP, senza il lusso delle due classi di Ago, anche se oggi ci sono più gare e abbiamo Vale. Ma 22 vittorie sono tante, Kenny Roberts in carriera ne ha vinte 22, Spencer, Sheene o Gardner si sono fermati prima. E Valentino nei prossimi cinque anni potrebbe non essere più quello che è adesso». Lei lo conosce bene, per quanto pensa che continuerà?

«Ho solo un desiderio, restituirlo alle faccende domestiche al 100% della sua efficienza. E ringraziare Graziano e Stefania, fantastiche persone, per avermi permesso di lavorare con Valentino. Però...».

Valentino Rossi e Jeremy Burgess, qui sul podio di Jerez ’09, lavorano assieme dal 2000, quando Vale arrivò alla Honda 500: assieme hanno vinto 74 gare e 6 Mondiali: 2001, 2002 e 2003 con la Honda, 2004, 2005 e 2008 con la Yamaha MILAGRO

Però?

«Fino a quando fa gare come quella di Barcellona...». Si fa fatica a dimenticare quel sorpasso all’ultima curva.

«Io sono qui "solo" da trent’anni, ma non mi ricordo tre piloti

a pari punti dopo sei gare. È come se fino ad Assen avessimo fatto le prove libere. E a Barcellona si è visto come lui abbia tanto da offrire: sapeva che avrebbe fatto quel sorpasso, e forse lo sapeva anche Stoner, i due si erano passati in quel punto due anni fa. Io, come credo Lorenzo, avevo pensato alla curva 9 come ultima possibilità. Perché se con le 500 era possibile sorpassare all’ultima curva, con l’accelerazione delle attuali 800, in pochi hanno il coraggio di farlo». Anche per lei il Montmelò è stata una delle sue migliori gare?

«Sì. Ho visto la classifica delle sue più belle vittorie sulla Gazzetta: c’è Welkom 2004, che a me ha dato le emozioni più grandi. Ha motivato tutti e fatto vedere alla Yamaha che noi eravamo lì per dare il 100% da subito. Quella gara ci ha porta-

to dove siamo ora: abbiamo sviluppato una moto che tutti possono guidare forte. Come la Honda NSR degli Anni ’90 o la Honda RC211V. Quella moto ora è la Yamaha». Si aspettava un Mondiale così?

«Il bello del motociclismo è che bisogna sempre aspettarsi l’impensabile». Parliamo dei rivali: Lorenzo.

«Mi ricorda molto Doohan. Non per la guida, ma per le prestazioni. Lo scorso anno ha fatto degli errori, ma ha capito, ha imparato e quest’anno è ripartito da un foglio bianco. Come Mick nel ’99, sa cosa fare: la sua stagione invernale è stata perfetta per capire le differenze tra 250 e MotoGP. Per la Yamaha la sua è una presenza fantastica se Valentino dovesse ritirarsi tra un paio di anni».

LA GUIDA Domenica MotoGP a Laguna Seca Gara alle ore 23 Domenica a Laguna Seca si corre il GP degli Stati Uniti, 8ª tappa (su 17) del Motomondiale 2009. In pista solo la MotoGP. Ecco il programma tv (diretta integrale su MotoGP Premium) con gli orari italiani. VENERDÌ Ore 19-20 e 22.55-23.55 prove libere. Sintesi su Italia 1 alle 0.45. SABATO Ore 19-20 prove libere. Ore 22.55-23.55 qualificazioni. Diretta Italia1 dalle 22.45. DOMENICA Ore 18.40-19 warm-up. Alle ore 23 il via del GP Diretta Italia1 dalle 22.45. CLASSIFICA 1. Rossi (Yamaha) p. 131; 2. Lorenzo (Yamaha) 126; 3. Stoner (Ducati) 122.

SCOMMESSA Io metto tutti i miei sforzi su Valentino e tutti i miei soldi sui miei sforzi. Abbiamo vinto tanto ma non ci fermiamo

LA SCOMMESSA

«Attenti a Sissis È un altro Stoner»

(p.i.) Che farà Jeremy Burgess da «grande»? «Al ritiro di Rossi — dice il capotecnico — avrò 60 anni e non so quanta voglia di lavorare con un pilota di 20. Però c’è un australiano, Arthur Sissis (nella foto MILAGRO), 14 anni, che lo scorso anno ha fatto 3˚ ai Mondiali junior di speedway e ora corre nella Ktm Rookie Cup: lo guardo e mi dico che lo vorrei aiutare. In lui io vedo un altro Stoner».

E Stoner?

«Casey ha guidato tutte le moto e le usa come un attrezzo: sa come prendere il meglio da quello che ha, mentre altri piloti magari più esperti cercano invece di adattare la moto a loro. Ma non puoi essere sempre il più grande. Il 2007 è stato brillante per lui e super-brillante per la Ducati. È come se improvvisamente la Ferrari si fosse materializzata battendo i grandi colossi: Honda e Yamaha avevano il potenziale per fare una grande moto ma non c’erano riusciti. La Ducati sì. Però da allora noi abbiamo recuperato». Punta su Vale campione?

«Io metto tutti i miei sforzi su Valentino e tutti i miei soldi sui miei sforzi. Abbiamo vinto tanto ma non ci fermiamo, sappiamo cosa fare e come mettere pressione agli avversari. Siamo una squadra forte».

CROSS MONDIALE IN LETTONIA

Cairoli dà spettacolo Ora è a +57 su Nagl Due rimonte da favola per Antonio Philippaerts (6o) cede nel finale MASSIMO ZANZANI KEGUMS (Lettonia) dAntonio Cairoli superlativo nel GP di Lettonia, novità nel calendario del Mondiale cross. Il pilota siciliano, alla 29ª vittoria iridata (4ª stagionale), ha dato spettacolo nella MX1 costruendo il successo con testa e muscoli: posto d’onore in gara-1 al termine di un impressionante rush finale (miglior tempo all’ultimo giro), poi sonora lezione agli avversari in gara-2 dopo rimonta dalla 8ª posizione. «Ho la tecnica giusta per anda-

re forte sulla sabbia senza affaticarmi — ha spiegato Cairoli —. Ho aspettato un paio di giri prima di prendere il ritmo e come le altre volte ho semplicemente forzato negli ultimi 10 minuti». Sul podio Clemente Desalle (Honda) che ha preceduto Joshua Coppins (Yamaha). Solo 6˚ David Philippaerts (Yamaha), veloce nei primi giri ma poi costretto a cedere per la scarsa tenuta fisica (in settimana si sottoporrà ad accertamenti clinici). A 5 prove dal termine del Mondiale, Cairoli ha ora 57 punti di vantaggio su Max Nagl (KTM) e 58 su Philippaerts. Nella MX2 un 1˚ e un 2˚ posto a testa per gli ufficiali KTM Rui Goncalves e Marvin Musquin (leader del campionato). Quinto Davide Guarneri (Yamaha).

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SUPERBIKE GP GRAN BRETAGNA s

Spies fa doppietta Haga k.o. adesso trema Noriyuki a Donington rotola con la sua Ducati e si rompe il polso destro Salterà il prossimo gran premio. Biaggi (2o in gara 1) s’infortuna a un piede PAOLO GOZZI DONINGTON (Gran Bretagna) d«Avrei

preferito un epilogo diverso, non è bello festeggiare una doppietta sapendo che il tuo avversario si è fatto male». Ben Spies riprende il volo (10˚ successo in 18 gare) ipotecando il Mondiale Superbike nel giorno più drammatico del rivale Noriyuki Haga che cade rovinosamente e, incredibilmente, rifiuta l’assistenza dei soccorsi. Stop Il giapponese ha ancora 14 punti di vantaggio ma salterà sicuramente la prossima gara a Brno del 26 luglio. Lo aiuta la lunga sosta: potrebbe rientrare al Nürburgring il 6 settem-

bre. Le speranze iridate Ducati sono anche nelle mani di Michel Fabrizio che in carriera ha vinto una sola volta. Ma è stata una giornataccia pure per il romano: problemi al cambio lo hanno retrocesso al 12˚ posto in gara-1, poi ha fatto 3˚ e ora è a -37 punti dal texano. Bravo Max Spies ha dato la spallata decisiva con un portentoso successo in gara-1, davanti ad un grandissimo Max Biaggi sull’Aprilia RSV4. Haga, a secco da quattro gare, si è ritrovato di nuovo alle corde: 3˚ a 10" dal talento Yamaha per il 100˚ podio senza soddisfazione. «Così non va, nell’intervallo cambieremo qualcosa» aveva

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Le vittorie di Ben Spies in 18 gare disputate. Il 23enne pilota texano della Yamaha, alla prima stagione nel Mondiale Superbike, ha anche conquistato 8 pole in 9 gran premi

promesso teso. Invece ecco l’incidente che nessuno si aspetta. Investito Evitato per un soffio Biaggi caduto davanti a lui nella parte lenta del tracciato, Haga si è gettato all’inseguimento di Spies. Alla curva Coppice, in 3ª marcia a circa 190 km/h, la Ducati F08 ha perso aderenza e lo ha sbalzato in aria. Noriyuki è atterrato pesantemente sull’asfalto restando investito dalla moto che gli è passata sopra. Curva stregata per la Ducati: nel 2007 tradì Troy Bayliss, tre volte campione del mondo, che ritirandosi in ottobre ha lasciato la prima guida a Haga. L’australiano volò via con l’identica dinamica lascian-

do sulla pista una falange del dito mignolo della mano destra e subendo la sera stessa un delicato intervento chirurgico ai testicoli. E ora Troy (chissà) potrebbe sostituirlo a Brno. Rifiuto Haga, 34 anni, 266 gare e 39 vittorie, si è rialzato da solo rifiutando il soccorso del personale medico di pista. «È arrivato in ambulanza al centro medico, aveva perfino preteso di stare in piedi ma ho capito subito che c’era qualcosa di grave», racconta il dottor Massimo Corbascio responsabile medico della Superbike.

PAGELLE

SPIES 10 Yamaha (voto 8) permettendo, è di un altro pianeta

BIAGGI 7,5 Crea grattacapi al mattatore texano. La caduta ci sta

FABRIZIO 7 Si complica la giornata con due brutte partenze

Intervento? Il primo bollettino parlava di frattura delle verte-

bre T8 e T9, nella zona del torace, oltre al polso destro (da operare) e scapola destra. Ma la risonanza magnetica serale sembrerebbe avere escluso fratture alle vertebre e si attendono ulteriori esami. È il terzo incidente grave della stagione: Règis Laconi, 33 anni, si è fratturato due vertebre in prova in Sud Africa (adesso sta meglio ma la carriera è finita), Karl Muggeridge ha avuto lo stesso infortunio in gara negli Usa, ma vuole tornare a Brno (26 luglio). Infrazione Biaggi invece si è rialzato senza un graffio, ma al rientro in pista si è toccato con Alex Polita, procurandosi una infrazione al terzo metatarso del piede destro. Stringendo i denti ha chiuso ultimo, ma è stato multato di 2.000 dollari perché per i giudici (troppo severi) avrebbe dovuto attendere il passaggio del gruppo. Delusione Spies ha vinto in scioltezza controllando l’idolo di casa Leon Haslam e il nostro Fabrizio. «In gara-1 si è rotta la prima marcia ed è stato un calvario (12˚ posto), poi sono partito male e l’inseguimento a Spies era un miraggio — ha ammesso il 24enne romano —. Ho rischiato un paio di volte di finire fuori e quando ho visto Haga a terra ho deciso che era meglio accontentarsi».

LA CLASSIFICA

Fabrizio a -37 dal texano della Yamaha Risultati del GP Gran Bretagna, 9ª prova (su 14) del Mondiale Superbike. GARA 1: 1. Spies (Yamaha) in 34’57"230 media 158,831 km/h; 2. Biaggi (Aprilia) a 7"156; 3. Haga (Ducati) a 10"968; 4. Haslam (Honda) a 18"843; 5. Byrne (Ducati) a 19"125; 12. Fabrizio (Ducati) a 35"093. GARA 2: 1. Spies in 35’14"788 media 157,512 km/h; 2. Haslam a 6"622; 3. Fabrizio a 6"816. SUPERSPORT: 1. Crutchlow (Yamaha); 2. Lascorz (Kawasaki) a 5"391; 3. McCoy (Triumph) a 14"918. MONDIALE: 1. Haga 308; 2. Spies 294; 3. Fabrizio 257; 4. Rea 177; 5. Haslam 167; 6. Biaggi 155. PROSSIMO GP: 26 luglio a Brno (Repubblica Ceca).

Max Biaggi, 38 anni, scivola in gara-2 a Donington. Haga (dietro) cadrà un giro dopo PORROZZI

FORMULA 1

SUPERLEAGUE

Mosley: «Non sono ancora morto» «I team sbagliano a ballare sulla mia tomba». E attacca Montezemolo PAUL SANTANDER

d «I team hanno sbagliato a danzare sulla mia tomba prima che fossi morto. Sono sotto pressione e ora tutto il mondo mi chiede di ricandidarmi ma non voglio farlo perché mi sento vecchio». Max Mosley, con un’intervista al Mail on Sunday, edizione domenicale del Daily Mail, attacca ancora la Fota, l’associazione dei team, e promette vita dura a chi lo vuol

mettere da parte. «Dopo 16 anni — dice — voglio veramente fermarmi ma non lo farò se ci sarà un grosso scontro con la Fota. Non è nella mia natura abbandonare una battaglia». «Se qualcuno non è soddisfatto di ciò che è stato fatto — continua — dovrebbe dirlo e avremmo una votazione. Non ho il potere di imporre una dittatura, posso solo rendere esecutive le decisioni del Consiglio Mondiale». Veleno Mosley poi si è lasciato andare a una serie di attacchi velenosi al presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo: «Non mi aspetto che si scusi, nel mondo dei motori nessuno lo prende sul serio. È il presidente della Fiat, ma chi coman-

da davvero è Sergio Marchionne. Credo che non si preoccupi molto di lui». Montezemolo, come aveva fatto anche sabato dialogando con i tifosi sul sito Internet della Ferrari, ha scelto la strategia del silenzio evitando di replicare al presidente della Fia. Per Maranello l’accordo fatto a Parigi è saldo e il resto sono attacchi personali. Successore Se l’accordo è saldo a Mosley non resta che cercare di esercitare la sua influenza all’interno della Federazione. Il progetto dell’avvocato inglese, come abbiamo scritto sabato, è di portare Jean Todt alla presidenza per farsi eleggere al Senato della Fia. Uno scenario poco gradito alla Fota, che, come ha detto il vicepresidente John Howett (Toyota), vuole un candidato «realmente indipendente, anche da noi in questo momento e in relazione al passato».

Pantano-Milan subito primi a Magny-Cours

RALLY

Hirvonen vince e passa al comando Mondiale: Citroën in Polonia rallenta i suoi piloti e Loeb prende due punti

(ro.chi.) Gran partenza di Giorgio Pantano e del Milan (foto) nella 2ª edizione della Superleague Formula, serie con le monoposto che portano i colori dei grandi club del calcio. Pantano ha vinto gara-2 a Magny-Cours (Fra) su Davide Rigon (2˚ con l’Olympiacos). In gara-1 vittoria dello spagnolo Adrian Valles (Liverpool), a segno pure nella finale (100.000 e al primo) davanti a Pantano.

GUIDO RANCATI MIKOLAJKI (Polonia) dDa non credere. E difatti Malcolm Wilson ci mette un po’ a convincersi che Jari-Matti Latvala ha buttato via un 2˚ posto che nessuno poteva togliergli. Il finlandese è andato a sbattere a poche centinaia di metri dalla pedana d’arrivo. Davanti ai suoi occhi. «Non è vero, non può essere vero...», mormora il padre-padrone della Ford nei rally. Capita a

tutti di commettere un errore. Non così, però. Non in una prova di 2.500 metri che non aveva più niente da dire. Prima c’era stato l’abbandono di Sébastien Ogier, tradito dal turbo della C4 mentre era 4˚. Così gli strateghi della Citroën non hanno esitato a rallentare Evegny Novikos e Conrad Rautenbach, dello Junior Team, per dare un punto a Sébastien Loeb. Lo sciagurato Latvala gliene ha regalato un altro. Il comando del Mondiale però è passato allo stesso a Hirvonen. I RISULTATI: 1. Hirvonen (Fin-Ford) in 3h07’27"5; 2. Sordo (Spa-Citroën) a 1’10"3; 7. Loeb (Fra-Citroën) a 19’15"1. Classifica: 1. Hirvonen 58 punti; 2. Loeb 57; 3. Sordo 39

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

CICLISMO SULL’AUTODROMO DI IMOLA

PRIMO E SECONDO: COME AL TRICOLORE ALLIEVI 1997 Pozzato e Cunego: classe 1981, rivali da sempre. Già al Tricolore allievi ’97, a Savignano (Forlì), Pippo aveva battuto Damiano. Che ieri sul podio (sopra) non era proprio felice. «Poz» ama le Ferrari: a sinistra, con il trofeo della Sanremo 2006 e la Rossa BETTINI

Pozzato tricolore Volata da F.1, Cunego ko Trionfa il vicentino col pallino della Ferrari: «Portare la maglia al Tour? Già godo» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI IMOLA (Bo) d«E ora di che colore

faccio bici e pantaloncini? Eh sì, questi sono problemi». Filippo Pozzato scherza, lancia battute, provoca, si pavoneggia. Gioca a fare l’attore: vorrebbe fingere di essere distaccato, ma dentro bolle. Ha battuto Damiano Cunego e Luca Paolini in volata ed è il nuovo campione italiano. Forte, talentuoso, bello, stravagante: come personaggio potrebbe essere l’erede di Mario Cipollini. Pozzato, che volata è stata?

«Difficile. Ai 500 metri ero un po’ incastrato, poi ho preso la ruota di Cunego ed è andata bene». A un certo punto non sembrava la situazione tattica ideale.

«Quando è partito Pellizotti ho preferito aspettare per vedere come si muoveva Cunego. Ottima scelta».

che da tutte la parti perché non vincevo. Questa è anche la vittoria della volontà, oltre che del talento». Pozzato, Cunego e Paolini. Tre grandi appassionati di motori sul traguardo nell’autodromo Ferrari a Imola. Curioso, no?

LO SPRINT

Io farò il possibile per essere convocato, con coscienza e scrupolo come sempre. Se mi chiamerà... bene».

«E’ stato difficile. Quando è partito Pellizotti, ho preferito aspettare per vedere come si muoveva Cunego»

Correvate in due con la maglia della Katusha: lei e Luca Mazzanti. Che importanza ha avuto Luca nel suo successo?

IL SIMBOLO

«E’ stato fondamentale, immenso, non ha sbagliato nulla. Questa maglia è veramente anche sua».

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ha detto

«Donne e motori» (ride, ndr). Con questa maglia lei è un simbolo del ciclismo italiano.

«Quante volte ve l’avevo detto? Bastava avere pazienza... Questa maglia mi rende felice, ma è anche una grossa responsabilità. So che sarò ancora di più al centro dell’attenzione e appena andrò un po’ meno forte saranno critiche. Ci sono abituato, so com’è la storia. Però già andare al Tour (scatta sabato da casa sua, il Principato di Monaco, ndr) con questa maglia mi fa godere. In Francia voglio vincere almeno una tappa».

«Quante volte ve l’avevo detto? Bastava aver pazienza. E in Francia voglio vincere almeno una tappa»

IL TALENTO «Ho continuato a lavorare bene e duro anche quando prendevo critiche da tutti. E’ la vittoria del talento»

«Lo spero. Ma Tchmil sa che cosa fare. Con lui ho parlato anche l’altra sera e mi ha detto che a questa maglia ci teneva in modo particolare. Per lui è molto più importante una corsa di un giorno, meglio ancora se con una maglia in palio, che una vittoria di tappa al Tour».

Le darà ulteriori stimoli?

«Ma io ho sempre bisogno di essere stimolato?».

Fino all’anno scorso lei puntava solo ai grandissimi obiettivi. Ora la sua voglia di vincere s’è allargata a tutte le corse.

A chi dedica la vittoria?

«A me stesso. Sono sempre stato capace di credere in me, di proseguire a lavorare bene e duro anche quando prendevo criti-

La sua squadra, nonostante il budget più ricco al mondo, ha avuto un avvio stentato nel ciclismo. Per l’immagine, ora è una manna.

Con il Tricolore è più facile candidarsi all’azzurro.

«Non c’è Ballerini qua? L’unico sicuro di fare il Mondiale è lui.

LE PAGELLE DEL CAMPIONATO ITALIANO SU www.gazzetta.it

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«Col tempo si matura, ma non ci si snatura. Ho voglia di vincere per recuperare un po’ di vitto-

Re di Sanremo e 2o a Roubaix Filippo Pozzato è nato il 10 settembre 1981 a Sandrigo (Vicenza). Ha giocato a hockey su pista dai 4 ai 12 anni, poi è passato al ciclismo. Da junior, ai Mondiali ’98, è stato argento in linea e bronzo nella crono. Nel 2000 è passato da junior a pro’ nella Mapei. E’ esploso nel 2002 con 14 vittorie. In carriera ha totalizzato 36 trionfi, con la Tirreno-Adriatico 2003, Amburgo 2005, la Sanremo 2006, 2 tappe al Tour e il Tricolore 2009. Quest’anno ha vinto anche il Gp Harelbeke ed è stato 2˚ alla Roubaix.

rie che mi sono sfuggite. Quest’anno è dal Qatar che vado forte. Però non sono Cavendish, non vincerò mai 20 corse all’anno. Se ne centro 7-8, è una grande stagione». Podio, inno di Mameli: Pippo è serissimo, il suo d.s. Orlando Maini, non un novellino, ha le lacrime agli occhi. Pozzato è anche questo, ha una capacità diabolica di conquistare.

LA CRONACA

LO SCONFITTO CUNEGO NON FA POLEMICHE CON I COMPAGNI PER LA VOLATA

Nibali ci prova due volte Mazzanti, che stopper

«Al Mondiale sarà diverso» IMOLA dSudato e con la faccia

IMOLA — (c.ghis.) Il Tricolore entra nel vivo a 52 km dall’arrivo. Davanti restano 17 corridori, tra cui l’iridato Ballan. Allunga Tizza, seguito da Santaromita, Proni, Stortoni, Marzano, Alessandro Bertolini, Torosantucci e Andrea Masciarelli. A 30 km dall’arrivo hanno 36". Sul Frassineto attacca Pellizotti, Gasparotto chiude e Nibali riparte. Insegue Luca Mazzanti. Davanti restano Marzano, Proni, Bertolini e Masciarelli. Il plotone torna compatto ai piedi dei Tre Monti: Nibali riparte, Bertagnolli lo bracca e rilancia. Con lui vanno Pellizotti, Caruso, Reda, Callegarin e Canuti. Ai 3 km, ancora sotto la spinta di Mazzanti, il gruppo torna compatto. La volata la lancia Manuele Mori. Ma i Lampre fanno confusione, tanto che Gavazzi (4˚) più che lanciare Cunego lancia se stesso.

annerita dallo sporco che gli si è incollato addosso. La smorfia di Damiano Cunego appena raggiunge una sedia prima delle premiazioni è eloquente. «Cosa volete che vi dica?», afferma un po’ incredulo. «Ecco l’ennesimo secondo posto. Secondo al Mondiale, secondo qua... Ormai ci sono quasi abituato. Al campionato italiano allievi avevo già fatto secondo dietro Pozzato». Sì, era il 1997, sempre in Romagna, a Savignano sul Rubicone. «Meno male che adesso vado in vacanza. Chissà che do-

po la fortuna giri un po’ anche dalla mia parte». Allo sprint forse qualcosa non ha funzionato. Il 4˚ posto di Francesco Gavazzi è la dimostrazione che i Lampre non sono stati uniti. «È stato un arrivo affollato. Io mi sono destreggiato bene, ma Pozzato è stato più forte». Cunego non fa polemica, ma se lui s’è «destreggiato bene» vuol dire che altri non l’hanno aiutato. Prima dei saluti, sottovoce, una frase che è già un sfida: «Al Mondiale ci saranno 1500 metri in più di dislivello. Tutta un’altra storia». c.ghis.

ALL’ESTERO

Il campione del Belgio è Boonen dDomani attende il giudizio definitivo sul caso cocaina per correre il Tour, ma intanto Tom Boonen ha vinto ieri il campionato belga. Prestigiosi successi per Andy Schleck (Lus) e Fabian Cancellara (Svi). I titoli:

Austria: Markus Eibegger Belgio: Tom Boonen Danimarca: Matti Breschel Estonia: Rein Taaramae Francia: Dimitri Champion Germania: Martin Reimer Kazakistan: Dmitriy Fofonov Lussemburgo: Andy Schleck Norvegia: Kurt-Asle Arvesen Olanda: Koos Moerenhout Polonia: Krzysztof Jezowski Portogallo: Manuel Cardoso Rep. Ceca: Martin Mares Russia: Sergei Ivanov Slovacchia: Martin Velits Spagna: Ruben Plaza Svezia: Marcus Ljungqvist Svizzera: Fabian Cancellara

PAOLINI TERZO ARRIVO: 1. Filippo POZZATO (Katusha) km 257 in 6.34’45", media 39,109; 2. Damiano Cunego (Lampre-Ngc); 3. Luca Paolini (Acqua& Sapone-Mokambo); 4. F. Gavazzi; 5. Bertolini; 6. Marcato; 7. Bosisio; 8. Gentili; 9. Scognamiglio: 10. Callegarin: 11. Solari: 12. Bellotti; 13. Zen; 14. Capecchi; 15. Bertagnolli; 16. Pozzovivo; 17. Reda; 18. Canuti; 19. Nibali; 20. Man. Mori; 21. Ballan; 22. Giunti; 23. Caruso a 4"; 24. Pellizotti a 5"; 25. Mazzanti a 36"; 26. Marzano; 27. Ratti; 28. Marzoli a 1’40"; 29. Biondo: 30. Proni; 42. Gasparotto a 1’57"; 62. Bruseghin a 5’48"; 81. Tizza a 6’11". Partiti 159, arrivati 81. ALBO D’ORO (recente): 2003 e 2006 Bettini, 2004 Moreni, 2005 Gasparotto, 2007 Visconti, 2008 Simeoni, 2009 Pozzato.

Il podio: da sinistra Cunego, Pozzato e Paolini, 32 BETTINI

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x HA DETTO IL C.T.

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PERSONAGGIO DA COPERTINA

Ciclista modello che ama vestiti e champagne

R FRANCO BALLERINI «Sono contento per la vittoria di Pozzato e perché la corsa ha dato un grande ordine d’arrivo. Però questo circuito, tranne che per la distanza, è completamente diverso da Mendrisio. Pozzato per essere convocato dovrà essere "Superpippo"»

Rettilineo dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari: Filippo Pozzato, 27 anni, batte Cunego (il primo a sinistra) e Paolini, al centro (foto Bettini)

Pozzato e la bella vita: negozi alla moda e residenza a Montecarlo LUIGI PERNA

d «Se divento campione del mondo compro un motorhome tutto nero con la scritta P&P e la jacuzzi sul retro e faccio salire i giornalisti per bere champagne Krug. Oppure affitto una Rolls Royce bianca e vado alle corse con l’autista». Pippo Pozzato ha il gusto della battuta esagerata e spesso gioca a prendersi in giro. Ma quello che diceva l’anno scorso, a proposito dei suoi «sogni proibiti», sembra il ritratto del personaggio. Un ragazzo che ama le cose belle, siano la Ferrari F430 Scuderia o gli orologi Franck Muller, e non rinuncia a godersi le fortune della vita, a dispetto di un ambiente per cui lo ste-

reotipo del ciclista «faticatore» è l’emblema sommo della virtù. Glamour Pozzato al contrario incarna l’immagine del corridore moderno, che passa dalle telecamere alle passerelle, dai ristoranti eleganti ai negozi alla moda, e per questo si attira spesso critiche ingiuste. Delle quali però riesce a non curarsi, con la leggerezza spensierata da Peter Pan di cui è il volto perfetto. Non a caso si è fatto tatuare sulla schiena la frase: «Solo Dio può giudicarmi». Ha la passione delle auto veloci, che sfoga anche in pista, e quella del vestire («Sono nato con la camicia, ma firmata Gucci»). Vive a Montecarlo, però (credeteci) non frequenta discoteche e luoghi del jet-set. La sua indole dionisiaca si esprime con l’allegria. E in corsa diventa ambizione, voglia di grandi traguardi. Come la Sanremo 2006, come il Tricolore di ieri e magari un Mondiale, «il» sogno proibito.

PALLAVOLO Terzo weekend di World League

L’Italia di Travica non perde la testa Olanda schienata Anastasi conferma il regista e gli azzurri infilano il secondo successo. Vistosi progressi nel gioco FREDERIKS PAULIDES EINDHOVEN (Ola) dCresce la nuova Italia: dopo il sofferto successo al tiebreak di sabato si è ripetuta ieri, superando nettamente una balbettante Olanda. Due successi importanti per un gruppo che sta lavorando per trovare le proprie certezze. In campo si è visto un sestetto improvvisamente sicuro dei suoi mezzi, assolutamente padrone della situazione. Cernic e compagni sono rimasti sereni nel combattuto primo set, chiuso di misura, poi nel secondo e nel terzo hanno lasciato le briciole al sestetto guidato da Peter Blangé (il famoso abbassatore, come era stato soprannominato quando giocava in Italia), che accusava si l’assenza dello schiacciatore Horstink (il prossimo anno al Sisley Treviso), ma che ha lasciato una impressione negativa.

Più sicuri «Dopo la vittoria di sabato siamo scesi in campo più sicuri - ha detto un soddisfatto Matej Cernic –. Abbiamo messo sotto pressione l’Olanda sin dall’inizio e non le abbiamo mai permesso di ra-

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ha detto

MATEJ CERNIC Dopo la prima vittoria eravamo più sicuri. Abbiamo messo sotto pressione l’Olanda sin dall’inizio e non le abbiamo mai permesso di ragionare

gionare. Il primo set è stato abbastanza combattuto, poi loro hanno mollato e per noi è diventato tutto più facile». Anastasi ha riproposto la squadra della grande rimonta di gara-1, insistendo sulla diagonale Travica-Lasko (palleggiatore e opposto), una formazione che non ha fatto dimenticare la sensazione di rendimento altalenante che ha condizionato il risultato nelle sfide con gli Stati Uniti. Manià ha ricevuto bene e difeso molto, i centrali sono apparsi più reattivi e convincenti. Lasko è stato marcato a vista degli olandesi e seppur non ha ripetuto la superprestazione della gara precedente, ha chiuso con uno score di rispetto: 55 per cento in attacco e ben 3 muri vincenti,

per un totale di 15 punti. È piaciuta anche la regia di Travica, anche se in talune circostanze ha abusato delle sue invenzioni. Dragan ha utilizzato con equilibrio tutti gli attaccanti, ed è stato bravo anche in difesa e soprattutto determinante al servizio: sia nel secondo che nel terzo set due lunghi turni di battuta hanno fatto la differenza. Tutto questo ha lasciato soddisfatto Anastasi: «Abbiamo giocato bene dal punto di vista tecnico. Siamo venuti in Olanda per dimenticare le 3 sconfitte consecutive e ci siamo riusciti. Le finali di Belgrado? Il k.o. che abbiamo subito con la Cina a Verona è una grossa penalizzazione per la classifica, ma continuiamo a giocare gara dopo gara e alla fine faremo i conti. Intanto godiamoci queste vittorie e soprattutto i progressi del gruppo». Vermiglio Gruppo a cui da domani si aggrega anche Valerio Vermiglio. Il capitano non sarà certamente pronto per le nuove sfide con l’Olanda del prossimo weekend, venerdì a Mantova e domenica Modena, ma farà parte della comitiva che partirà per la doppia trasferta negli Usa e in Cina.

Nel prossimo fine settimana ultimo appuntamento casalingo per gli azzurri ancora contro l’Olanda FIVB

OLANDA ITALIA

0 3

(23-25, 15-25, 20-25) OLANDA: Kooistra 6, Van Dijk 10, Rauwerdink 8, Bontje 3, Van Harskamp 2, Trommel 4; Maan (L), Vlam, Snippe 2, Ro. Rademaker, Ri. Rademaker, Loersheijd 2. N.e. Kooy, Klapwijk. All. Blangè. ITALIA: Birarelli 9, Lasko 15, Savani 10, Sala 8, Travica 3, Cernic 8; Manià (L), Parodi, Fortunato. N.e. Martino, Bari (L), Sintini, Gavotto , Piscopo. All. Anastasi. ARBITRI: Gaupp (Fra) e Hobor (Ung.) NOTE Spettatori 3000. Durata set: 25’, 22’, 25’; totale 72’. Olanda: battute sbagliate 14, vincenti 2, muri 5, 2ª linea 9, errori 22; Italia: battute sbagliate 14, vincenti 5, muri 9, 2ª linea 11, errori 21. FORMULA La prima di ognuno dei 4 gironi, più la Serbia e la migliore delle seconde si qualificano per le finali di Belgrado.

LA GUIDA A Bagnoli il "derby" Russia-Bulgaria (a.a.) Terzo weekend, con Bagnoli che pareggia il derby con Prandi. Girone A:Olanda-Italia 2-3, 0-3; Stati Uniti-Cina 3-0, 3-0 (25-20, 25-23, 25-22). Classifica: Stati Uniti 14; Olanda 11; Italia 8; Cina 3. Girone B: Serbia-Argentina 2-3, 3-0 (25-19, 27-25, 25-19); Francia-Sud Corea 3-1, 3-2 (25-23, 24-26, 34-32, 20-25, 15-10 ). Classifica: Francia 11; Serbia 10; Argentina 8; Sud Corea 7. Girone C: Russia-Bulgaria 1-3, 3-0 (25-22, 25-18, 25-22); GiapponeCuba 0-3 (22-25, 21-25, 18-25). Classifica: Cuba 15; Russia 12; Bulgaria 6; Giappone 3. Girone D:Polonia-Brasile 0-3, 0-3 (19-25, 21-25, 20-25); FinlandiaVenezuela 3-2, 3-0. Classifica: Brasile 17; Finlandia 9; Polonia, Venezuela 5.

VELASCO OLE’ (a.a.) Doppie vittorie dell’imbattuta Spagna di Julio Velasco nel 4˚ weekend di European League con la Croazia (3-1, 3-1), della Turchia di Fausto Polidori in Gran Bretagna (1-3, 0-3) e della Slovacchia di Emanuele Zanini con la Bielorussia (3-0, 3-0). La Germania di Raul Lozano 1-1 (1-3, 3-1) in Grecia. MERCATO (an.me. - l.min.) La Rpa Perugia ha ufficializzato il centrale Stefan Hubner, 34 anni, prelevato da Treviso. «Era il momento giusto per arrivare in un ambiente nuovo e Perugia il posto ideale». Doppio acquisto per la Nava Gioia: dal Bassano arriva il libero 27enne Matteo Pagotto, dal Terlizzi (lo scorso anno in B-1) arriva il ventiduenne schiacciatore Francesco Del Vecchio.

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CICLISMO SPECIALE MOUNTAIN BIKE 1

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Foto 1 L’esultanza all’arrivo del ligure Mirko Celestino, 35 anni Foto 2 Un passaggio in un guado di Celestino, a destra, e Simoni Foto 3 La stanchezza del trentino Gilberto Simoni, 37 anni, già tricolore 2007 (foto NEWSPOWER)

Celestino, è lui l’uomo-Marathon Fango, sassi, ghiaia, acqua: l’ex professionista ligure, che da due anni si dedica alla Mtb, conquista il Tricolore DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI MONTEBELLUNA (Treviso) dMarato-

neti a pedali. Dieci chilometri di asfalto e cento di fango, melma, erba, terra, sassi, ghiaia, buche, più un ponte di 20 metri sopra il Piave, costruito in un giorno, distrutto in una tempesta di pioggia e ricostruito in una notte. Il maratoneta a pedali, campione d’Italia 2009, è Mirko Celestino. Lui, proprio lui: che è stato campione europeo a 21 anni fra i dilettanti, ma su strada, che ha corso 12 anni da pro’, sempre su strada, e che sulle strade di Amburgo e del Lombardia ha vinto le due più prestigiose fra le 15 vittorie in carriera. Due anni fra i «bikers» e adesso, a 35 anni, la maglia tricolore, assegnata dalla Gunn-Rita Marathon-Granfondo del Montello.

Protesta La mountain bike sta al ciclismo su strada come la pallanuoto ai tuffi: non c’entrano niente, a parte la bici nel primo caso, e l’acqua nel secondo. Qui, nella mountain bike, può sempre succedere di tutto. Infatti, neanche si parte e già succede: gli italiani lasciano partire i sette stranieri per protesta. Secondo molti degli italiani (non tutti), la presenza degli stranieri nel campionato italiano può falsare la gara. Due minuti e mezzo, poi scattano anche i nostri. Facce da stradisti: come quelle di Celestino e Gilberto Simoni, Ivan Degasperi, Roberto Traficante, Manuele Spadi. Facce da specialisti: come il campione uscente Mike Felderer, nonostante il nome altoatesino di Sarentino. Facce da corridori: come quella di Enrico Franzoi e Stefano Boggia, che dopo cross

Donne: Lechner reginetta Mirko Celestino festeggia la maglia tricolore, che non ha mai indossato da pro’, con la bolzanina Eva Lechner, 23 anni, prima tra le donne NEWSPOWER

e strada provano anche «le ruote grasse». Facce eterne: Mauro Bettin e Dario Acquaroli. Fango Succede anche che, mentre il belga Rol Paulissen voli solitario dalla partenza all’arrivo, gli italiani si studino. «Ottanta chilometri e ancora un bel gruppo — racconta Felderer —. A quel punto sono stato io ad attaccare: in salita e in discesa, nel fango, dove mi trovo più a mio agio». Selezione dura. «Me la sono vista brutta — spiega Celestino —. La catena s’ingrippava, impastata, non riuscivo più neanche a cambiare. Per fortuna che a un punto di assistenza i miei amici mi hanno resuscitato la bici: mani e braccia, acqua e olio, rapidi come a un pit stop di F.1». Ai -15 è toccato a Simoni scendere dalla bici e tentare di aggiustarla al volo: ci è riuscito, ma addio corsa. Felderer: «Ai -2 c’era un ultimo strappo, 3-400 metri da fare a piedi. Ho preso un po’ di vantaggio». Celestino: «Mi sono venuti i crampi. Mi sono detto: addio. Come un anno fa, quando sono caduto a 300 metri dall’arrivo». Felderer: «Speravo proprio di farcela». Celestino: «Invece mi sono rifatto sotto e, dall’ultimo chilometro in poi, ho sognato». Primo Celestino, secondo Felderer. Mirko filosofeggia: «Qui ci vogliono gambe e testa. Le gambe per spingere, la testa per non perdersi. Perché, anche quando navighi in gruppo, sei sempre solo. Tu e la tua bici».

y Le miss? Qui IL FENOMENO

Simoni a 5’20" La Dahle ok

Uomini élite 1. Mirko CELESTINO (ASD Team Alba) km 117 in 4.33’56"; 2. Felderer a 2"; 3. Pirazzoli a 2’; 4. De Bertolis a 4’46"; 5. Simoni a 5’20".

Donne élite 1. Eva LECHNER (Gauss) 117 km in 3.48’51"; 2. Gasparini; 3. Gaddoni a 2’12"; 4. Giacomuzzi 7’24"; 5. Ghezzo

Gunn-Rita Marathon Uomini: 1. Roel PAULISSEN (Bel). Donne: 1. Gunn Rita DAHLE (Nor)

sono «pedaline» d(past.) La bici è ciclismo, il fango è rugby, la corsa è campestre. Invece per Felderer «la marathon è come la vela in solitaria. Ogni volta che corriamo è come se attraversassimo l’oceano: i velisti devono affrontare le onde, noi la terra. Sia noi sia i velisti siamo sempre, disperatamente, soli. E’ questo che ci rende più forti».

Part-time E’ forte, questo mondo. Semplice, divertente, spontaneo. Un fuoriclasse come il belga Paulissen, campione del mondo, è da 150mila euro l’anno; Felderer faceva l’idraulico, da campione italiano (nel 2008) strappava rimborsi-spese di 2-300 euro a corsa, e lavora ancora part-time in un negozio di bici; Michele Casagrande ha mollato il lavoro di meccanico, adesso ha un ingaggio di 800 euro al mese per scoprire se può diventare un campione; Simoni corre per passione. E’ un mondo così: pronti-via e via-a-tutta; le miss sono chiamate «pedaline»; il motto è «mai dire chi vince fino all’ultimo metro»; la convinzione è che «è più facile che un "biker" diventi stradista che non uno stradista diventi "biker"», e che una sola corsa su strada assomigli alla marathon. Il Fiandre.

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GIOCHI DEL MEDITERRANEO

Filippi Alessia, l’altra primadonna Record italiano Nei 200 dorso stampa 2’08"03 toccando male «Dovevo fare un’altra bracciata, ma ci sono!» DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA PESCARA d Alessia Filippi sa scherzare sui suoi errori, anche su quello che le toglie quasi mezzo secondo, ma non le impedisce di stabilire il nuovo record italiano dei 200 dorso, in 2’08"03. «Sono arrivata male, dovevo fare un’altra bracciata

LA CRONOLOGIA Si è migliorata di 41/100 dai Primaverili 2’13"76

Lorenza VIGARANI

1992

2’13"56

Lorenza VIGARANI

1993

2’11"94

Lorenza VIGARANI

1993

2’10"92

Lorenza VIGARANI

1994

2’09"76 Alessia FILIPPI

2006

2’09"04 Alessia FILIPPI

2007

2’08"44 Alessia FILIPPI

2009

2’08"03 Alessia FILIPPI

2009

— spiega —. E’ stato un mio errore e me lo prendo. Però non mi do una coltellata per questo». Il record è quasi annunciato, sin dalla mattina, non tanto dal tempo in batteria (2’11"32 in scioltezza), quanto dalla stessa Filippi: «Oggi pomeriggio devo battere il mio primato». E il record italiano, poi, è a un passo. Infatti, eccolo arrivare, col quin-

to tempo mondiale dell’anno (già in possesso di Alessia in 2’08"44, a Riccione l’8 marzo), a un secondo circa dal migliore, il 2’06"99 di Kirsty Coventry (primatista mondiale in 2’05"24). La corsa di Alessia è regolare, una progressione costante ma inarrestabile: 31"38 ai 50 metri, con la francese Castel davanti in 30"93, ma l’azzurra ha già innestato la marcia superiore, la supera ai 100, con i secondi 50 in 32"04 e poi continua in 32"24. A questo punto, si aspetta lo sprint e in effetti Alessia accelera, appare chiaro che è sotto i 2’08", ma lei calcola male la distanza dalla piastra e dà lo stop alle bracciate per arrivare al tocco col braccio teso. Lo fa quando è ancora troppo lontana e il suo arrivo è al rallentatore. Primo amore «Sicuramente, ero sui 2’07"70 o giù di lì — dice, un po’ sconsolata —, sono piccole cose, ma ti fanno perdere le gare importanti». Beh, meglio che sia avvenuto qui, in «solitaria». Cambia qualcosa per i Mondiali? «No, perché i 200 dorso sono in programma nello stesso giorno degli 800, incompatibili. Diciamo che volevo provare le giuste sensazioni in vista di Roma, perciò sono tornata al mio primo amore, il dorso». E a riscoprire i suoi limiti in questa specialità. Il segnale è

chiaro. Ma, come per la Pellegrini, c’è un’altra sensazione particolare: grandi tempi in fase di carico. Alessia spiega: «Lo sport è cambiato. Prima, si parlava di periodi di forma, si facevano i tempi solo in scarico. Secondo me, è un bene che si allunghi il periodo delle buone prestazioni. Ed è positivo questa ricerca dei tempi anche quando non si è in forma, lo è soprattutto da

IL PROGRAMMA

Oggi Magnini-Bernard Nel fioretto c’è la Vezzali Beach volley: prima fase. Bocce: dalle 18 finali. Calcio: Italia-Grecia alle 20. Ginnastica artistica: alle 15 prima suddivisione. Golf: dalle 8.30 prima fase. Lotta: dalle 10 eliminatorie, dalle 18 finali. Nuoto: dalle 10 batterie, dalle 18 finali (Magnini-Bernard). Pallacanestro: dalle 14 gironi eliminatori. Pallamano: dalle 14 gironi eliminatori. Pallavolo: dalle 10 gironi eliminatori. Pugilato: dalle 16 terzo turno. Scherma: dalle 10 fioretto donne (Vezzali-Granbassi), alle 18 finale. Pesi: dalle 16 finali. Tennis: dalle 9 singoli e doppi. Tennis- tavolo: dalle 9.30 singoli e squadre. Tiro a segno: dalle 9 eliminatorie, alle 18.15 finale carabina donne. Tiro a volo: dalle 9 fossa uomini, alle 13 finale (Pellielo). Vela: dalle 12 regate. IN TV Diretta Rai Sport più alle 18. RISULTATI A PAGINA 35

LA STORIA VALENTINA DI BRONZO DOPO IL FRATELLO

Minguzzi, la lotta è questione di famiglia DAL NOSTRO INVIATO

TIZIANA BOTTAZZO PESCARA dQuattro su 5 è una

buona media: Andrea, Luca, Valentina, Mirco. Tutti a far lotta. Colpa di papà Massimo Minguzzi, medagliato all’Universiade ’73, che a casa ha messo anche le materassine per non perdere tempo. Dopo Andrea, Luca (17 anni), Valentina (23) ora sta «allevando» Mirco, 11 anni, che si accarezza la sorella Valentina, ieri bronzo nei 55 kg, mentre l’olimpionico Andrea si sgolava: «Attacca, attacca», il braccio al collo per l’infortunio patito giovedì, quando gli è sfuggito l’oro. «Se ci penso, mi incavolo da

Valentina e Andrea Minguzzi DIFELICIA

morire. Ora poi devo stare fermo almeno un mese, e a settembre ci sono i Mondiali». Dna Il Dna della lotta, quello dei fratelli Minguzzi. Soltanto la sorella Serena ne è sfuggita e studia lingue all’università.

Alessia Filippi, 22 anni, polivalente romana, è vicecampionessa olimpica degli 800 sl e bicampionessa europea AP

&

un punto di vista mentale». Mondiali Donne di ferro, dunque, e lo testimonia il fatto che gli ori, nel nuoto e non solo in questi Giochi del Mediterraneo, siano solo femminili. «Siamo una forza, già a Pechino eravamo state le migliori. La bandiera rosa rimane in alto». E adesso Roma. «Finalmente, i Mondiali nella mia città». Le polemiche sugli impianti? «Stanno montando tutto. Io non ho mai avuto problemi ad allenarmi: sarà tutto pronto per i Mondiali». E quelle sui costumi? Certo, col suo fisico non è avvantaggiata. «Già, i costumi appiattiscono le prestazioni. Io ho buona tecnica e galleggiabilità, chi è più robusta se ne avvantaggia». Quindi è sfortunata ad avere questo bel fisico? E lei ride: «Certo che no». Segat-Palloni E ride anche Francesca Segat, dopo la delusione di sabato. Una dimenticanza dei medici (per richiedere l’autorizzazione a usare un farmaco contro l’asma) l’aveva bloccata nei 200 misti. Arriva il «sì» e lei vince i 100 farfalla. «Mi dispiace, ma ormai è andata così. Guardo ai Mondiali. Mi manca ancora un po’ di velocità, ma sono contenta». Anche perché è sbocciato l’amore con il suo tecnico Andrea Palloni: entro un anno le nozze.

MEDAGLIE ITALIANE ORO Alessia FILIPPI

Nuoto

200 dorso

Francesca SEGAT

Nuoto

100 farfalla

Sabrina ESPOSITO

Lotta libera

59 kg

ARGENTO Lorenzo BERTINI

Canottaggio

Singolo pl

Laura MILANI

Canottaggio

Singolo pl

Elisabetta SANCASSANI Canottaggio LUINI-MIANI

Canottaggio

C. CHIUSO e G. TECCHIO Nuoto

Singolo Doppio pl uomini 50 sl (pari merito)

Sebastiano RANFAGNI

Nuoto

200 dorso

ITALIA

Nuoto

4x100 sl uomini

Deborah GELISIO

Tiro a volo

Trap

BRONZO Romano BATTISTI

Canottaggio

Singolo

RAINERI-STEFANINI

Canottaggio

Doppio uomini

TAMBOLONI-MAI

Canottaggio

Doppio pl donne

Federico MANEA

Lotta libera

55 kg

Valentina MINGUZZI

Lotta libera

55 kg

Federico BOCCHIA

Nuoto

50 sl

Damiano LESTINGI

Nuoto

200 dorso

Ilaria BIANCO

Scherma

Marco DE NICOLO

Tiro a segno

Sciabola individuale Carabina 50 m

DONNE LIBICHE SONO IN SQUADRA CON 40 UOMINI «Seguivo Andrea in palestra, non pensavo di incominciare anch’io. Giocavo a palla, correvo intorno — dice Valentina — a 17 anni provo e vinco subito. Poi i miglioramenti e ora eccomi qui a puntare a un podio ai Mondiali in Danimarca. Qui potevo ottenere di più, ma mi sono addormentata con la tunisina. Consigli da Andrea? Non so, non me ne accorgo: a casa parlare di lotta è naturale». L’oro (59 kg) l’ha vinto Sabrina Esposito, uno scricciolo che ha travolto la francese in finale. Anche per lei la «colpa» è del fratello: «Ho scelto il suo sport perché quelli di squadra non mi piacevano. Lui ha smesso e io penso ai Mondiali. Lottare è stare lì sopra, un’emozione forte, frastornante. Ora capisco». Qualche mese fa la sua compagna Agata di Bello si è fatta male seriamente al collo: «Cose che ti fanno pensare. Dedico l’oro ad Agata e a mia mamma che non mi vede mai».

Sette pioniere contro i pregiudizi PESCARA dPer Ebthal Abboud e Nagah Zutani è la prima volta in Europa. Sono due delle sette atlete della Libia. Privilegiate. Grazie allo sport. Capelli nerissimi a boccoli, cappellino verde intenso della divisa nazionale, la prima lanciatrice del disco, la seconda saltatrice in lungo: «I nostri genitori amano lo sport, l’hanno anche praticato. Mio padre era triplista, mia madre faceva karate — racconta Ebthal — sono stati loro a iniziarmi all’atletica. Ma so bene di essere una mosca bianca nel mio Paese. Le ragazze non possono, non devono fare sport. Devono stare a casa. Punto e basta». La fortuna di Nagah è stato il padre campione di sollevamento pesi.

Le sorelle Farhat, nuotatrici ZANI

Differenza Sette donne su quaranta uomini: alla sfilata della cerimonia di apertura questa differenza spiccava. Alcune con il velo, altre a volto scoperto si sbracciavano alla volta di Mohamed Gheddafi, figlio del presidente Gheddafi e presiden-

te del comitato libico: «Doctor, lo chiamano tutti così — spiega Farhat Kamal — sette anni fa ha preso in mano lo sport della Libia e molte cose sono cambiate. Lui è aperto, si adopera molto affinché anche le donne possano fare sport. Un processo lungo». Kamal è padre di due nuotatrici: Laila e Asmahan. Tarchiate, rotondette, americane. Il padre è emigrato negli States, sono nate lì e papà le ha introdotte al nuoto diventando loro coach. Asmahn ha conquistato la partecipazione a Pechino e Doctor Gheddafi, incurante del passaporto Usa, le ha dato una borsa di studio. «All’Olimpiade sono arrivata cinquantesima. Ero felice». Ebthal e Nagah le guardano come marziane: «Ci siamo incontrate per la prima volta qui, chiedono incuriosite com’è l’America», confida Laila che prima di tornare negli Usa vuol vedere Roma e il Colosseo. t.bot.

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GIOCHI DEL MEDITERRANEO

Pellegrini «Ormai è tra le più grandi della storia» Castagnetti mette Fede sul podio dello stile libero dopo il record nei 400: «E’ al livello di Shane Gould» DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA PESCARA dFederica Pellegrini

nell’Olimpo del nuoto femminile. Lei idealmente sul primo gradino di un podio universale insieme a Shane Gould, l’australiana che vinse l’oro nei 200, 400 e 200 misti ai Giochi di Monaco ’72 e che stabilì,

la pillola di NICOLA BRUNI

UN RECORD DELLA FEDE Altro record mondiale: una Fede a prova di Pelle(grini)

unica nella storia, tutti i record mondiali dai 100 ai 1500. Il «giudice» è Alberto Castagnetti, commissario tecnico azzurro e allenatore personale di Federica, che ripercorre la storia del nuoto moderno e fa una comparazione tecnica, al di là delle medaglie vinte, fra le più grandi campionesse. E Federica ne esce vincitrice a pari merito con la Gould.

Paragoni difficili Il c.t. azzurro fa una premessa: «Non è facile fare raffronti fra epoche diverse. Provo a dare indicazioni tecniche in modo da avere un quadro il più possibile completo». Alberto fa una smorfia quando si parla di Kornelia Ender e delle tedesche: «Lei era più velocista, però, capite bene che è difficile fare un’analisi di quella nazionale». Quindi, meglio mettere da parte la Germania Est. Di quell’epoca è la statunitense Shirley Babashoff, oro sui 200 e 400 ai Mondiali ’75 di Belgrado (dove Novella Calligaris fu d’oro con record nel mondo negli 800 sl). Come la Pellegrini per quanto riguarda le distanze. Però... «Alta e magra, grande ritmo, poche gambe, perché allora la scuola di pensiero privilegiava le braccia». Restiamo in Usa, qualche anno dopo: la grandissima Janet Evans, 3 ori a Seul ’88. «Piccola e snella, un fuscello con bella tecnica, anche lei gran ritmo ma solo di braccia. Dava due colpi di gambe per ogni ciclo di bracciata». L’evoluzione Non ci distacchiamo da quell’epoca, ma andiamo in Australia: Tracey Wickam, ori mondiali sui 400 e 800 nel ’78, nessuno olimpico a causa del boicottaggio del 1980 contro Mosca. «Velocità

più tecnica, poco fisico, ma gli australiani avevano carichi di lavoro incredibili». E torniamo ai colpi di gambe, ecco la novità: Shane Gould. «Ne faceva 4 per ogni ciclo di bracciata. Era più potente, come struttura fisica è quella che si può considerare più vicina a Federica». E Fede quanti colpi di gamba fa? «Quattro, sia sui 200 che sui 400». Appunto.

PESCARA dIl record del mondo sui 400 dovrebbe portare solo gioia. Invece, per Federica Pellegrini c’è uno strascico un po’ amaro. Il fatto di aver coperto il marchio del suo costume, la Jaked, «per rispetto al mio sponsor» come ha spiegato Fede riferendosi alla Mizuno, causa la reazione della ditta che fornisce i costumi agli azzurri ed è sponsor della Fin.

Disappunto La Jaked fa i complimenti a Fede, ma poi le ricorda: «Ha inteso cancellare il marchio per non offendere il suo sponsor, senza pensare che avrebbe potuto danneggiare Jaked. Se nuota con Jaked non può annullarne la presenza con iniziative unilaterali». La Pelle-

Pellegrini col marchio cancellato ZANI

grini risponde: «Mi sembra che ci sia accanimento verso me. Ci sono stati altri atleti che, anche a Pechino, hanno coperto il marchio perché avevano altri sponsor. Perché prendersela solo con me?». La Filippi è uno di

PIERANUNZI

Federica Pellegrini e il c.t. Alberto Castagnetti ZANI

POLEMICA COSTUMI BOTTA E RISPOSTA TRA JAKED E FEDERICA

«Non cancelli il logo» «Ce l’hanno con me»

Federica Pellegrini, 20 anni di Spinea, olimpionica, detiene il record mondiale di 200 e 400 sl (1’54"47 e 4’00"41)

Forse l’azzurra ha una tecnica migliore? «Della Gould abbiamo una visione lontana, che ci può far ingannare, ma era un fenomeno. Direi che la tecnica di Fede è alla pari con la sua». Infine, Franziska Van Almsick e Laure Manaudou. «La tedesca aveva una struttura potente, eccezionale per l’epoca, ma è andata bene solo sui 200. La francese è leggera, azione più di braccia, non bella ma efficace».

LE ALTRE REGINE

Il confronto Insomma, due grandi modelli: la leggerezza e la potenza. Ed ecco Federica. «Lei, pur essendo robusta, è proporzionata, galleggia molto bene ed esprime potenza, cosa che le permette un avanzamento migliore nell’acqua. Diciamo che è una Brawn e non una Ferrari: il motore non c’entra, contano la stabilità dell’auto e la penetrazione nell’aria». Difetti? «Nella respirazione gira di scatto la testa verso destra. Non la gira insieme al collo, sul suo asse. Perciò, la mano sinistra esce dalla linea ideale dell’entrata in acqua, va più all’interno, deve recuperare e non garantisce la spinta massima». Quanto perde? «Sui 200, forse 2 decimi a vasca». Corretta, andrebbe quasi a 1’53", l’obbiettivo per Londra 2012, la conferma che merita di stare, insieme alla Gould, più in alto di tutte.

Q L’australiana Shane Gould fu oro nei 200 e 400 sl (nonché nei 200 misti) ai Giochi di Monaco ’72, e spaziava dai 100 e ai 1500 REUTERS

Q L’americana Janet Evans è stata oro olimpico a Seul sia nei 400 che negli 800 sl nonché primatista di 400, 800 e 1500 sl AP

Q La francese Laure Manaudou è stata primatista mondiale di 200 e 400 sl nel 2007, quando fu eletta miglior nuotatrice AP

TRIALS TEDESCHI NEI 200 SL E RANA

questi: sponsorizzata Arena, gareggiò all’Olimpiade coprendo il marchio Jaked. Sui «complimenti» Fede ironizza: «Mica potevano dire che mi mandavano a quel paese». C’è poi un equivoco che provoca un’ulteriore battuta. Le viene riferito un fantomatico «mal di pancia» nel comunicato Jaked. Lei dice: «Spero che gli passi». Ma quella frase la Jaked non l’ha mai scritta. Oggi, comunque, Federica penserà solo a Luca Marin, impegnato nei 400 misti. Domani tornerà a Verona. Magnini-Bernard E oggi c’è Magnini-Bernard nei 100 sl. L’azzurro aveva invitato il francese a gareggiare solo con gli slip a questi Giochi. L’olimpionico: «Magari un giorno succederà, ma non qui e non ai Mondiali, e non sfido solo Magnini». L’iridato non ribatte: «Sono qui solo per divertirmi, non voglio pensare a questa polemica». g.b.

Biedermann e Koch che record europei dIl sipario sui Trials tedeschi di Berlino è calato con due record europei: uno atteso, l’altro no. Paul Biedermann s’è ripetuto come due settimane fa a Montecarlo nei 200 sl migliorando il limite continentale da 1’44"88 a 1’44"71, dunque sorpassando al 3˚ posto mondiale di sempre il crono del coreano Park Tae Hwan (1’44"85). Adesso davanti al tedesco ci sono solo Thorpe (1’44"06) e Phelps (1’42"96). Allenato ad Halle da Frank Embacher, il primatista ha anche ottenuto i record nazionali di 100 e 400 sl. L’altro record europeo è del diciottenne Marco Koch, che nei 200 rana cancella in 2’08"33 il primato europeo del magiaro Gyurta di Pechino: è

Paul Biedermann, 22 anni AP

il 3˚ crono dopo il mondiale di Kitajima (2’07"51) e il 2’08"25 dell’altro nipponico Tateishi. Scavalcato il brasiliano Barbosa (2’08"44) che aveva destato sensazione non meno di questo Koch, il cui passaggio ai

cento metri di 1’01"71 ha praticamente oscurato il personale di cui disponeva fino alla scorsa stagione: 1’01"98. Miracoli dei body... s.a. Finali. Uomini, 200 sl Biedermann 1’44"71 (rec. europeo, prec. 1’44"88 del 14-8 a Montecarlo, pas. 24"88, 51"29, 1’18"08), Rapp 1’48"36, Wallburger 1’48"83, S.Deibler 1’48"63, Wolf 1’48"89; 100 dorso Meeuw 53"08 (r.n., prec. 53"10), Keil 54"27, Di Carli 55"14; 200 rana Koch 2’08"33 (rec. europeo, prec. 2’08"68 Gyurta, Ung, del 12-8-’08 a Pechino, pas. 29"26, 1’01"71, 1’34"54, rec. naz., prec 2’11"97 Losel del 2007)), Neumann 2’09"87, Vom Lehn 2’13"65; 100 farf. Starke 51"47 (r.n.), Meeuw 52"26, Embacher 52"79. Donne, 50 sl Steffen 24"45, Brandt 25"05, Schreiber 25"34; 800 sl Wolfgarten 7’49"37, Kubusch 7’55"05, Biere 8’06"93; 100 dorso Samulski 1’00"46, Mensing 1’02"54, Zenner 1’02"84; 200 rana Ruhnau 2’26"14, Degenhardt 2’28"88, Rathsack 2’32"58; 100 farf. Melhorn 58"45 (r.n.), Kalla 58"98, Hentke 59"61.

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TENNIS WIMBLEDON: OGGI GLI OTTAVI importante. Sono meno emozioni e più concentrazione. In questo, Nadal è un maestro», spiega la Schiavone. Ricordando la Davenport: «Non dimenticherò mai tre anni fa, a New Haven, facevamo tutti scambi combattuti, ma lei vinceva tutti i punti. L’ho guardata per bene e ho notato tante cose, l’attenzione che ci metteva, la sua lettura della partita».

Schiavone «Basta alti e bassi Imparo da Nadal a non mollare mai»

Pennetta «La Schiavo aveva bisogno di star un po’ da sola», dice Flavia Pennetta. «Diceva che non poteva giocare sull’erba. Ma, a parte che questa è un’altra erba, era solo un’idea sua», incalza. «Con Razzano si trova bene, ha il gioco per darle fastidio, e la francese gioca piatto e non le mette ansia perché viene poco avanti. Se dovessi farle da coach, le direi: "Gioca molto il back, corto, che hai"».

L’ultima azzurra sfida Razzano: «Non è facile giocare come me. Mi alleno ascoltando Mozart» [FIRMA3A]DAL NOSTRO INVIATO [/FIRMA3A]VINCENZO MARTUCCI WIMBLEDON (Londra) dSenza alle-

natore. Per pensare, crescere, decidere. «Non è solitudine, è desiderio di cercare soluzioni da soli, ed esprimersi, in campo. E’ maturità», puntualizza Francesca Schiavone, l’ultimo italiano nella seconda settimana di Wimbledon. Forse il più inatteso, a 29 anni, dopo il secondo strappo da coach Daniel Panajotti, a Verona, l’avventura subito fallita, a Roma, e quella di Barcellona, con l’amica Flavia Pennetta e Gabriel Urpi. Nel tourbillon di città, stili e tecnici e ricerca, che caratterizzano carriera e opere della milanese. Fino all’incrocio di questi Champioships del rilancio: gli ottavi di oggi contro Virginie Razzano (battuta finora 3 volte su 3). Personalità Francesca è super-atleta dal gran cuore, rove-

LA GUIDA Prova Soderling per Federer Su Sky dalle 13 OGGI, ottavi uomini e donne. Campo centrale: Soderling (Sve) c. Federer (Svi); Safina (Rus) c. Mauresmo (Fra); Murray (Gb) c. Wawrinka (Svi). Campo 1: V. Williams (Usa) c. Ivanovic (Ser); Verdasco (Spa) c. Karlovic (Cro); Berdych (R.Cec) c. Roddick (Usa). Campo 2: Vesnina (Rus) c. Dementieva (Rus); Hantuchova (Slk) c. S. Williams (Usa); Hewitt (Aus) c. Stepanek (R.Cec). Campo 3: Azarenka (Biel) c. Petrova (Russia); Sela (Isr) c. Djokovic (Ser); Ferrero (Spa) c. Simon (Fra). Campo 4: Andreev (Rus) c. Haas (Ger); Wozniacki (Dan) c. Lisicki (Ger). Campo 18: A. Radwanska (Pol) c. Oudin (Usa); Razzano (Fra) c. SCHIAVONE. IN TV Diretta Sky Sport su 6 canali dalle ore 13.

Mozart All’università, Francesca sceglierebbe medicina

scio a una mano, buon servizio e dritto, propensione offensiva. Se spinge e va avanti, vale le prime 15-20 del mondo (come a gennaio 2006, fu 11), se sta indietro, scende all’inferno. Perché nel tennis donne così monotono non ci sono altre Schiavone? «E’ difficile giocare come me», ridacchia «Franci», timida/generosa che si difende con l’aggressività. «Il risultato riassume quello che sei: personalità, carattere, lavoro, emozioni, tutto». Esperienza Il risultato, spesso, è stato discontinuo, anche nella stessa partita. Ma, a Wimbledon, ecco tre vittorie solide, contro la concreta Wozniak, contro baby De Brito e l’ex finalista di Wimbledon 2007, Bartoli. «Adesso, dopo il primo set, penso che devo ricominciare, e ogni "15" è ugualmente

«Non sono sorpresa, ma felice: so quanto lavoro c’è dietro, sto giocando bene e non mi metto limiti»

Francesca Schiavone, 29 anni e numero 43 della classifica mondiale, per la prima volta si è qualificata agli ottavi di Wimbledon AP

(«Devo trovare il modo per salvare qualcuno»). A tennis, giudica: «La superficie non c’entra, noi italiani — guarda Seppi —, lavoriamo tanto e bene, abbiamo le qualità per esplodere. Perciò, oggi, non sono sorpresa, ma felice: so quanto lavoro c’è dietro questo Wimbledon, sto giocando bene e non mi metto limiti». Nella vita, si spiega: «Non sono tutta alti e bassi, sorrisi e facce scure. Quando sono concentrata, anche per rispondere ai giornalisti, ci metto attenzione». Oggi, in allenamento, ascolta «Mozart, lui è meraviglioso». Tre anni fa, sulla stessa erba, chiese aiuto a Navratilova e perse d’acchito contro Melanie South. Ma questa è un’altra storia.

TABELLONE E PRONOSTICI SEMPRE FAVORITI FEDERER, MURRAY E LE WILLIAMS SINGOLARE MASCHILE HEWITT (Aus) STEPANEK (R.Cec) BERDYCH (R.Cec) RODDICK (Usa) MURRAY (Gb) WAWRINKA (Svi) FERRERO (Spa) SIMON (Fra) ANDREEV (Rus) HAAS (Ger) SELA (Isr) DJOKOVIC (Ser) VERDASCO (Spa) KARLOVIC (Cro) SODERLING (Sve) FEDERER (Svi)

SET 9-0 9-2 9-0 9-3 9-1 9-1 9-3 9-1 9-2 7-3 9-2 9-1 9-2 9-1 9-1 9-1

GAME 91 125 82 121 103 126 122 97 116 114 117 103 115 113 118 92

VINTI 58 71 54 68 62 91 69 60 67 60 65 62 67 65 68 61

PERSI 33 54 28 53 41 35 53 37 49 54 52 41 48 48 50 31

% 63,7 56,8 65,9 56,2 60,2 72,2 56,5 61,9 57,8 52,6 55,6 60,2 58,3 57,5 57,6 66,3

FAVORITO

SAFINA (Rus) MAURESMO (Fra) WOZNIACKI (Dan) LISICKI (Ger) V. WILLIAMS (Usa) IVANOVIC (Ser) A. RADWANSKA (Pol) OUDIN (Usa) RAZZANO (Fra) SCHIAVONE VESNINA (Rus) DEMENTIEVA (Rus) AZARENKA (Biel) PETROVA (Rus) HANTUCHOVA (Slk) S. WILLIAMS (Usa)

GAME 61 64 60 71 50 73 78 88 25 75 65 48 42 59 67 53

VINTI 39 41 41 44 36 45 47 50 21 43 41 36 31 39 40 37

PERSI 22 23 19 27 14 28 31 38 4 32 24 12 11 20 27 16

% 63,9 64,1 68,3 62,0 72,0 61,6 60,3 56,8 84,0 57,3 63,1 75,0 73,8 66,1 59,7 69,8

A

Hewitt 60%

di RINO TOMMASI

Roddick 55%

Uomini: sorpresa doppia Riecco Hewitt e Ferrero

Murray 75% Simon 55% Haas 60% Djokovic 85% Verdasco 55% Federer 75%

SINGOLARE FEMMINILE SET 6-0 6-1 6-1 6-1 6-0 6-1 6-1 6-3 3-0 6-1 6-1 6-0 5-0 6-1 6-1 6-0

la ribalta

FAVORITA Mauresmo 55% Wozniacki 70% V. Williams 80% Radwanska 60% Schiavone 55% Dementieva 60% Azarenka 65% S. Williams 75%

Rispetto alle previsioni della vigilia del torneo, la prima settimana di Wimbledon non ha introdotto novità clamorose. L’uscita di scena dell'argentino Juan Martin Del Potro non si può considerare una vera sorpresa. Interessanti i recuperi di Lleyton Hewitt e soprattutto quello dello spagnolo Juan Carlos Ferrero, un altro ex numero uno ma con minore attitudine a questi campi. Ferrero ha onorato così la wild card che gli avevano concesso gli organizzatori, mentre gli era stata rifiutata a Roma, dove pure aveva vinto, in passato. Ferrero e Hewitt sono anche, con l’israeliano Dudi Sela, i soli ad aver raggiunto la seconda settimana senza essere compresi tra le teste di serie. Comunque tra i

Juan Carlos Ferrero, 29 anni AFP

primi otto mancano solo Rafael Nadal e Del Potro, gli altri ci sono tutti. Nel tabellone femminile invece spiccano tre assenze tra le prime otto, con Vera Zvonareva e Jelena Jankovic bloccate da infortuni o malori, mentre la vera sorpresa è la sconfitta della Kuznetsova, la campionessa del Roland Garros. Sempre più probabile una finale tra le sorelle Williams mentre la Safina dovrà guardarsi dalle ritrovate ambizioni di Amelie Mauresmo.

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ATLETICA

fAltro exploit dell’uomo più veloce del mondo nei campionati giamaicani a Kingston

Bolt ora balla anche in gara Ma sui 100 vola sempre Mimica e danza: Usain vince i 100 in 9"86 Powell, secondo in 9"97, punta su Roma

GIANNI MERLO

dUsain Bolt non si è portato solo il dito indice della mano destra al naso dopo l’arrivo dei 100 in cui ha strapazzato con 9"86 ancora Asafa Powell a Kingston, nei campionati giamaicani, come si vede nella foto. Cinque metri prima dell’arrivo aveva già assunto una figura di danza, avvicinando le due dita indice agli occhi... Ora non si limita ai gesti ballati prima della partenza, ma ha deciso di esibirli anche in piena velocità! E’ unico. E non lo ha fatto per umiliare Asafa, che ha finto di non vedere il gesto, ma perché vuole divertirsi e allentare la pressione a cui è sottoposto. Usain ormai vive lo sprint come la musica.

Il giudizio Asafa è stato più lesto di lui in partenza, ma quando Usain è riuscito a trovare l’assetto giusto, dopo la messa in moto sempre un poco laboriosa anche per le sue lunghe leve, si è ingoiato tutti in un amen. Lo stile di corsa di Bolt è sempre straordinario, nell’incedere sembra appena sfiorare il terreno. Aveva un alito d’aria che gli soffiava in faccia, non lo spingeva alle spalle, e per questo si è lasciato andare: «Non voglio sottovalutare Tyson Gay, che ha fatto 9"75 con un ventaccio che lo aiutava, ma credo che sia difficile per lui battere il mio primato. La sua gara non sono i 100 metri, ma nei 200 a mio parere è pericoloso». Poi ha aggiunto: «Io non mi preoccupo per i record, sono unicamente interessato a vincere titoli. E’ più difficile es-

sere pronti al momento giusto, che non trovare un primato quasi per caso, per un pizzico di fortuna». Lo scorso anno Bolt aveva vinto i titoli nazionali dei 100 e dei 200, impegno che si è assunto anche quest’anno. In Giamaica per lo sprint i campionati valgono anche come selezione per i Mondiali e in questo caso Usain invece di incassare 500.000 dollari per le due gare, ha corso a zero lire. Asafa Powell è sceso per la prima volta in questa stagione sot-

Bolt: «Macché record, voglio solo vincere» Powell: «Corro con una gamba sola» to i 10 secondi, 9"97, e ha fatto un notevole passo avanti rispetto alle ultime deludenti uscite dovute all’infortunio patito a inizio stagione: «Purtroppo — ha confessato — corro ancora con una gamba sola, per questo sono molto soddisfatto del risultato». Dopo avere affrontato Bolt il 10 luglio al Golden Gala di Roma incontrerà Tyson Gay e Rodgers, quindi avrà il quadro completo di cosa aspetterà ai Mondiali di Berlino. A Roma mancherà solo Usain nella prima grande sfida Giamaica-Stati Uniti, perché le statunitensi Carmelita Jeter e Muna Lee (10"72 ventoso a Eugene) affronteranno Shelly-Ann Fraser, campionessa olimpica, 10"88 ieri controvento e Kerron Stewart, 10"93.

L’arrivo di Bolt, 22 anni, davanti a Powell, 26. A destra mentre lasciano la pista REUTERS-AP

TRIALS USA L’OLIMPIONICO HA PERSO 10 CHILI E CON 8.57 VENTOSO VA A BERLINO

Phillips dimagrito per saltare lungo DAL NOSTRO INVIATO

LE GARE

A Crawford i 200 19"73 ventoso Il vento ha vanificato per la storia gli ottimi tempi ottenuti la scorsa notte. Shawn Crawford ha vinto i 200 in 19"73 (+3.3) davanti a Clarke (20"00) e Spearmon (20"03). Stessa sorte nella finale femminile per Allison Felix, campionessa Usa con 22"02 (+3.2) davanti a Muna Lee (22"13) e la Hooker (22"36). Gran tempo anche per Dawn Harper nella finale dei 100 hs, 12"36 (+2.2) davanti a Powell e Cherry nella gara dove Lolo Jones in semifinale si è fermata sul 4˚ ostacolo. Nella notte di sabato significativo 48"03 di Bershawn Jackson nella finale dei 400 hs. Infortunato invece Alan Webb che ha rinunciato alla finale dei 1500, mentre Oliver nei 110hs non è neppure sceso in pista.

MASSIMO LOPES PEGNA

d EUGENE (Oregon, Usa) Dwight Phillips è euforico: ai Trials danza, scherza, da spettacolo. Si è appena messo in tasca la qualificazione per Berlino con un balzo di 8.57 (+2.2) e rimpiange il panamense Saladino, il suo grande rivale: «Avessi avuto in pedana qualcuno come lui e con questo vento a favore sarei volato più lontano. Invece, non c’è stata gara. Al primo salto di 8.49 ho battuto almeno mezzo metro dietro all’asse». Ride e spara: «Sto bene, battermi sarà dura per chiunque».

Lo smacco Le cose cambiano in fretta: 12 mesi fa, qui a Eugene, Phillips, il due volte campione del mondo (Parigi 2003 e Helsinki 2005) e oro ad Atene 2004, si era mangiato la qualificazione per Pechino. Spiega: «Non volevo accampare scuse, ma avevo perso otto

Dwight Phillips, 31 anni, ha vinto un titolo olimpico (Atene ’04) e due mondiali (’03 e ’05) AP

settimane di preparazione per una serie di infortuni. Ero frustrato, mi sono persino rifiutato di vedere in tv il lungo di Pechino. Ho riflettuto: forse, gli anni migliori se n’erano semplicemente andati, non avevo più uno sponsor e ho pensato seriamente al ritiro». La dieta A dicembre ha cambiato idea e ha affinato la tecnica: «Perché in questi anni ho vinto saltando malissimo: mi sosteneva la velocità e la volontà». Ha perso 10 chili: «Un mio amico mi chiamava il più grande

lunghista del mondo: intendeva dire che ero il più grasso. Ora sono 80kg e un fulmine. Proverò i 100: sono convinto di scendere sotto i 10"». E soprattutto sono arrivati i risultati: a Baie Mahault (8.51), poi a Hengelo (8.54), battuto per due cm da Saladino. Quindi l’immediata rivincita sei giorni dopo qui a Eugene: vittoria con 8.74. Dice: «Dal boato della gente ho pensato di aver fatto il record del mondo: quando ho visto 8.74, ci sono rimasto male». Questo è Dwight Phillips, folto pizzetto, fresco tatuaggio sul collo («Blessed», benedetto), uno che non si accontenta: «Dopo l’8.74, gli sponsor hanno ricominciato a chiamare, ma le offerte sono troppo basse. Non capisco perché ora che sono più forte di prima devo accettare meno soldi?». Se ne va con un’idea fissa in testa: i 9 metri. RISULTATI A PAGINA 35

&

y taccuino

Alla Fraser i 100 MARCIA IN IRLANDA donne La Rigaudo è terza Schwazer si ritira Finali. Uomini: 100 (v. -0.2 m/s): 1. Bolt 9"86; 2. Powell 9"97; 3. Frater 10"15; 4. Anderson 10"18; 5. Mullings 10"08; 6. Blake 10"09: 7. Clarke 10"25. 400 hs: 1. I. Phillips 48"96; 2. McFarlane 49"97; 3. Robertson 50"77. Donne. 100 (-1.5): 1. Fraser 10"88; 2. Stewart 10"93: 3. Brooks 11"16; 4. Facey 11"45; 5. Bailey 11"30; 6. Henry 11"36; 7. McLaughlin 11"39. 400 hs: 1. Walker 54"70; 2. Spencer 54"71; 3. Wilson 56"01

DUBLINO (Irl) Elisa Rigaudo si è piazzata terza sulla 20 km di marcia nel centro di Dublino. La cuneese, scesa come Schwazer solo da tre giorni dalla dura sessione di allenamento a Livigno (So), ha chiuso in 1h33’40". Ora, per far crescere il suo ematocrito, salirà per due settimane al rifugio Torino, sul monte Bianco, per scendere ogni mattina ad allenarsi in val Ferret. Alex Schwazer si è invece ritirato dopo 16 km nella 50 che rappresentava il suo unico test sulla distanza prima dei Mondiali di Berlino. Il campione olimpico si è fermato due volte a vomitare, probabilmente a causa di un colpo di freddo, e al 16˚ km ha deciso, insieme al tecnico Sandro Damilano, di non continuare.

R Shelly-Ann Fraser, 22 anni,olimpionica a Pechino EPA

Fabio Cerutti, 23 anni OMEGA

IN SVIZZERA

Cerutti 10"15 sui 100 CHAUX DE FONDS (Svi) Ottima prestazione di Fabio Cerutti sui 100 metri del meeting svizzero di Chaux de Fonds dove si è imposto in 10"15 con un vento a favore di un metro al secondo, tempo a due soli centesimi dal personale stabilito lo scorso anno ai tricolori di Cagliari. Alle spalle del finanziere piemontese si è piazzato Maurizio Checcucci che, con 10"26, a 35 anni ha migliorato di un centesimo di secondo il primato personale. In un’altra serie 10"68 e terzo posto per Giuseppe Aita. Uomini - 100. Serie. I (v. +1 m/s): 1. Cerutti 10"15; 2. Checcucci 10"26; 3. Lawal-Baloctum (Gb) 10"29. II (+0.4): 1. Coiffic (Mri) 10"46; 2. Arminana (Fra) 10"58; 3. Aita 10"68.

TRIALS BAHAMAS

Thomas non vola più (si.g.) Nei campionati nazionali e Trials delle Bahamas, a Nassau, due vittorie per Debbie Ferguson-McKenzie. Imbarazzante 2.17 nell'alto dell'iridato '07 Donald Thomas. Uomini. 100 (-0.7): Atkins 10"25. 400: C. Brown 45"21; Miller 45"35. 110 hs (-2.3): Brathwaite 13"57. Alto: 3. Thomas 2.17. Triplo: L. Sands 17.17 (-0.9). Donne. 100 (-0.1)/200 (-1.7): Ferguson-McKenzie 11"12/22"83; Sturrup 11"22.

TRIALS KENIANI

Torna la Jelimo (si.g.) Si è rivista Pamela Jelimo nei campionati kenyani a Nairobi, validi come Trials iridati solo nei 10.000 metri. La campionessa olimpica '08 degli 800 ha corso l'ultima frazione della 4x400 con il club della Polizia, che ha vinto in 3'35"95. Nelle siepi caduto Ezekiel Kemboi, mentre Paul Koech è finito oltre i primi 10. Uomini. 5000: J. Kitur 13'47"0. 10.000: Kitwara 27'44"46; Ngatuny 27'44"77; B. Kipyego 27'44"80: M. Masai 27'44"88. 3000 sp: Mateelong 8'14"2. Donne. 10.000: L. Masai 32'49"3; Chepkurui 32'57"3.

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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L’INIZIATIVA IN EDICOLA

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LA COLLANA

Ogni uscita ha le pagelle stile Gazzetta

FABIO LICARI

dNon è mica così facile affrontare la Galactik Cup. Gli Snow Kids, entusiasti quanto inesperti, se ne accorgono presto. E con le prime partite rischiano di arrivare anche le prime batoste inattese (quanto salutari). «Galactik Football» entra nel vivo con il secondo bellissimo dvd che, in vendita oggi con la Gazzetta dello Sport a 9.99 euro (più il prezzo del quotidiano), contiene altri tre episodi dello straordinario cartone animato francese che ha conquistato il mondo.

Che spettacolo! Si va subito in campo, dopo gli straordinari allenamenti olografici, contro avversari temibili e fortissimi. Sta per cominciare la Galactik Cup: meglio essere in tribuna, o davanti alla tv, per non perdere neanche una partita. Anche perché è difficile assistere ad azioni così emozionanti e spettacolari: grazie all’avanzatissima grafica e agli effetti speciali, sarà come essere in campo ad ogni partita, sentire il sibilo del pallone, il respiro degli avversari, il pubblico attorno. Un'esperienza unica. La prima partita Prima del torneo, però, ci sono le amichevoli di rito. E gli Snow Kids se la

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dGalactik Football non si ferma ai dvd. Con ogni uscita in edicola anche le schede dei protagonisti più ogni gara corredata da pagelle, tabellino e la situazione nella Galactik Cup. La terza uscita, «Un’altra possibilità», sarà in edicola da lunedì 6 luglio, e la collana proseguirà a cadenza settimanale fino all’ultimo numero, previsto per lunedì 7 settembre. Per completare la raccolta, rivolgersi al servizio arretrati (www.gazzetta.it), telefonando allo 02/63798511 o inviando una mail a [email protected].

IL PREZZO

9.99

è il prezzo (più il costo del quotidiano) del secondo dvd della collana Galactik Football, in edicola da oggi

Galactik Football

Esce oggi il secondo dvd: tra gol, amori e rivali scorretti gli Snow Kids all’assalto della Coppa Galattica A sinistra, Tia, instancabile centrocampista degli Snow Kids, che patisce la lontananza dei genitori. In basso, un tiro di Sinedd: attaccante di grande valore che però sente molto la rivalità con D’Jok, inizia con gli Snow Kids ma poi...

vedranno con una squadra fortissima, i Wambas, abitanti di un pianeta lontano e civile. Il che non significa che i suoi calciatori facciano sconti, anzi. Al debutto in una gara ufficiale, gli Snow Kids si troveranno ad affrontare tutti i problemi della «prima volta»: l'intesa in campo, i sincronismi, la collaborazione. A proposito della quale cominciano i primi scricchiolii nel gruppo? Che cosa vuole veramente Sinedd? Giocherà per la squadra o per se stesso?

so la testa per Mei che pare invece disinteressata alle sue premure. Rocket non riesce a trovare un equilibrio tra lo zio Aarch, che l'ha nominato capitano, e il padre che cerca bruscamente di impedirgli di diventare un calciatore. Tia, poi, sente lontanissimi i suoi genitori non soltanto per la distanza galattica che li separa. E Micro-Ice, beh, i «no» di Mei non gli fanno per niente bene, anche se il suo carattere burlone e l'amicizia con D'Jok l'aiutano. Per il momento...

E Micro-Ice... Ma se le partite sono il momento più emozionante del dvd, impossibile trascurare l'avvincente soap-opera che si sviluppa tra i giovani protagonisti. Micro-Ice, per esempio, ha letteralmente per-

Via ai playoff Ma poi si fa sul serio. La Galactik Cup. I playoff. Se gli Snow Kids perdono con i fortissimi e sleali Red Tigers, addio torneo. Comincia la partita e dopo il primo tempo è già...

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’EVENTO LA QUARTA TAPPA DI GAZZETTA RUN y l’analisi 1

Prossima tappa San Benedetto

La partenza della competitiva a Udine

Mucerino trova il bis sulle salite di Udine

Così a Udine (9,3 km). Uomini: 1. Mucerino 31’37"; 2. Spinelli Barrile 32’14"; 3. Cattaneo 32’58"; 4. Cargnelutti 33’09"; 5. Ringhofer 33’15". Donne: 1. Di Bert 38’18"; 2. Bonanni 39’01"; 3. Salvadego 40’15"; 4. Parrella 42’16"; 5. Ricciardi 42’22".

Prossime tappe San Benedetto del Tronto 25/7, Jesolo 5/9, Pisa 19/9, Genova 27/9, Desenzano 3/10, Napoli 24/10

Dopo Mantova il ferrarese trionfa in Friuli. Tra le donne prima la Di Bert ALBERTO FRANCESCUT UDINE dGazzetta Run, Udine cit-

tà dello sport e del Tiepolo: il connubio ha funzionato. Per il piacere dei partecipanti, piccoli e grandi, bravi e meno bravi, che hanno potuto sfidarsi e contemporaneamente ammirare alcune bellezze della città, sia durante la non competitiva di 4,6 km, sia nella competitiva di 9,3 km. Si è chiusa con un successo anche la quarta tappa di Gazzetta Run, corsa sabato nella città friulana. Un appuntamento particolare anche per il tracciato che hanno dovuto affrontare i partecipanti. Tra le peculiarità del circuito, 2335 metri percorsi quattro volte, c’era infatti la salita del Castello, 70 metri di dislivello in 400 metri di lunghezza e di fatiche. La gara Dopo il rientro con vittoria alla tappa di Mantova, il campione di Gazzetta Run dell’edizione 2007, Giuseppe Mucerino, ha trionfato anche nel capoluogo friulano, per la prima volta coinvolto nel circuito

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rosa, e si candida come uno dei pretendenti alla vittoria finale. Con un allungo al terzo dei quattro giri della gara competitiva stacca tutti e arriva al traguardo in 31’37" precedendo Carlo Spinelli di 37" e Mauro Cattaneo di 1’21". In classifica

si conferma leader Alberto Cestrone su Giovanni Cremonte e Mucerino. Tra le donne successo in solitaria, con 38’18", della specialista di duathlon, Ljudmila Di Bert, davanti a Valentina Bonanni staccata di 43" e a Desy Salvadego di 1’57". Nella graduatoria generale rimane leaVIESTE 60 ettari vendesi - eventuale campo golf - fotovoltaico. No intermediari. Corriere 516-XZ - 20138 Milano.

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der Irene Nacci che precede Ylenia Riccò e Gillian Mc Gowen. Naso in su Spettacolare la cornice della manifestazione, organizzata in collaborazione con il Cus Udine. A partire proprio da Piazza Duomo, sede del villaggio e partenza della gara: nella chiesa sono infatti custodite alcune opere del Tiepolo. Cinquecento metri più in là il Giardino Ricasoli con il monumento di Vittorio Emanuele II. Poco dopo la salita del Castello, con tracce di storia di oltre mille anni. Aspetti a cui Gianluca Impastato — uno dei quattro «Turbolenti» che avrebbero animato la serata — deve aver pensato poco, o niente: «Diciamo che non avendo fatto la ricognizione del percorso non ho notato le salite impegnative che mi avrebbero tagliato le gambe...». Tre gli starter d’eccezione: Chechi, Paolo Vidoz, il pugile di Lucinico (Go) che a settembre combatterà per l’Europeo dei pesi massimi, e Alessandro Pittin, iridato juniores di combinata nordica. GATTEO MARE Hotel Milano, tre stelle, 0547.68.00.00. Centrale, vicino mare, park, ascensore, climatizzato, animazione. Ideale famiglie. Camere ogni confort. 2 menù scelta. Pensione completa da 33,00. All inclusive da 40,00. RIMINI Hotel Daria Tel. 0541.47.88.42 - 50 metri mare, pensione completa compreso acquascivolo. Luglio Euro 37,00 Agosto 44,00. VARAZZE Albergo Tennis giugno Euro 42 luglio Euro 47. www.albergoaltennisvarazze.it

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(a.fr.) Paolo Vidoz e Alessandro Pittin al Villaggio Rosa. Due atleti agli antipodi: Paolone 38enne (39 il 21 agosto), Ale 19 anni, talento precoce delle Fiamme Gialle. Il pugile estroverso, lo sciatore silenzioso: il duetto tra i due si consuma in poche battute. Dove vorresti sfidare Vidoz? «Correndo» dice Pittin. «Bene — replica Paolo —: ti aspetto sul ring. Accetti?». Risposta secca e sorriso appena accennato: «No». Il goriziano alto e robusto (121 kg), il carnico basso e magro. in realtà, con la corsa non hanno feeling. «Il problema è che a Gorizia — scherza Vidoz — tre anni fa mi ha battuto un anziano di 82 anni. E' stata la mia ultima gara. Non vado avanti, è come se avessi un’ancora sulla schiena». Sempre attraccato. «Anni fa facevo 10 km in 39’, ora reggo solo 37’». «E si fa pure superare da nostro figlio Artiok (11 anni, ndr)» — interviene la moglie Monica. Pittin, invece, pratica skiroll e ciclismo: si prepara così al Grand Prix di combinata nordica in programma ad agosto tra Italia, Germania e Svizzera. Entrambi sempre di corsa. E verso i propri obiettivi.

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Ho provato per la prima volta la non competitiva di Gazzetta Run. Ma a Udine avevo già corso nel 2002 con Venanzio Ortis, in occasione degli Italiani di mezza maratona, lungo i 7 chilometri del giro poi riproposto ai Mondiali della Mezza nel 2007. Ricordo bene: una ragazza mi disse che voleva rallentare pur di correre con me, ma al traguardo arrivai ugualmente stanchissimo. L’esordio nel circuito rosa mi ha consentito di iniziare a preparare la gara sui 10 chilometri che disputerò alla quinta tappa in programma sabato 25 luglio, a San Benedetto del Tronto. Quello di Udine si è rivelato un tracciato impegnativo. Mi riferisco, in particolare, alla salita verso lo splendido Castello: il percorso in pavé ha reso l’ascesa ancora più difficile.

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Che fatica sul pavé al Castello

Come al solito, però, è stato bello correre al fianco di persone che amano questo sport, che lo praticano per divertimento: anziani e giovani, grassi e magri. Tutti assieme in gara, accomunati dalla voglia di stare bene, come dev’essere lo spirito delle corse, soprattutto se sono non competitive.

Vidoz starter: «Non corro Gli 80enni mi superano»

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI ATLETICA

BASKET: «CONSIGLI PER GLI ACQUISTI» ALLE SQUADRE DI SERIE A

Da Matthews junior a un altro Blair Bocciati dalla Nba, oro per l’Italia MASSIMO ORIANI

dIl draft Nba rappresenta la svolta nella vita di molti giocatori. Per alcuni in positivo, per altri, un po’ meno. L’azzurro Daniel Hackett ha visto svanire il sogno pro’, ma in tasca aveva comunque già un triennale con la Benetton Treviso. Come lui, tanti collegiali di medio alto livello non sono riusciti a strappare una chiamata dalla Nba. Il clima economico ha spinto qualche squadra a scegliere giocatori che potrebbero essere mandati (o lasciati) a maturare all’estero, avendo intenzione di ridurre i roster a 12 (anziché i soliti 14) per risparmiare. Molti — scelti e non, con questi ultimi che proveranno a far ricredere qualche gm durante le summer league estive — li troveremo in Europa fra qualche mese. Ecco i nostri «consigli per gli acquisti» alle italiane, nella speranza di vedere un campionato più spettacolare dell’ultimo. Sam Young Ala, Pittsburgh (scelto da Memphis con il 36). Previsione forse un po’ ottimistica visto che potrebbe restare in Nba nonostante l’inspiegabile calo nel draft (veniva dato tra i primi 20). Ma sarebbe fantastico per l’Europa.

Wesley Matthews, 22 anni AP

Papà Wes (sin) contro Brian Shaw

Giocatore che ricorda molto Sam Hines. Wesley Matthews Guardia, Marquette (non scelto). Figlio di Wes, a Varese nell’89-90 a 22 punti di media. Simile al padre, grande attaccante e penetratore. Jerel McNeal e Dominic James, guardie, Marquette (non scelte) Compagni di Matthews ai Golden Gophers, James è un play

esplosivo, McNeal una guardia capace di crearsi il tiro. Jeff Adrien Ala pivot, Connecticut (non scelto). Grande lottatore, uomo d’area, piccolo per i pro’ (2 metri scarsi) molto forte spalle a canestro e ottimo rimbalzista (9 a partita con gli Huskies). Eric Devendorf Play, Syracuse (non scelto). Pare abbia già un precontratto con una squadra europea, per fare il

regista di riserva. Ottimo tiratore da tre. Jeremy Pargo Play, Gonzaga (non scelto). Fratello di Jannero, quest’anno all’Olympiacos. Quattro stagioni ai Zags, ogni anno con assist in crescita e palle perse in calo. DeJuan Blair Centro, Pittsburgh (scelto da San Antonio con il 37). Devastante uomo d’area, mani dolcissime, un mini Moses Malone, ma troppo piccolo per la Nba (1.99). E con due legamenti crociati delle ginocchia già saltati. Ma gli Spurs, a cui servono uomini d’area, potrebbero dargli un posto in roster. Altrimenti è da Eurolega. Non è parente di Joseph... Ben Woodside Play, North Dakota State (non scelto). Velocissimo, leggerino ma devastante in contropiede e tiratore super. Goran Suton Ala, Michigan State (scelto con il 50 da Utah). Ricorda molto il predecessore (con gli Spartans) Erazem Lorbek. Già convocato da Repesa per la Croazia, ha un ottimo tiro frontale e buoni movimenti spalle a canestro. Patrick Mills Play, St.Mary’s (scelto con il 55 da Portland) Già ammirato all’Olimpiade con l’Australia (14.2 punti di media), un razzo tascabile (meno di 1.80).

Risultati Trials Usa

GOLF

La 3a giornata dei Trials Usa a Eugene (Oregon). Finali. Uomini. 400: 1. Merritt 44"50; 2. Roberts 44"93; 3. Clement 45"14. 110 hs (v. +1.7): 1. Payne 13"12 (13"115); 2. Trammell 13"12 (13"118); 3. A. Merritt 13"15. 3000 sp: 1. McAdams 8’29"91; 2. Huling 8’32"86; 3. Alcorn 8’34"65. Asta: 1. Walker 5.75; 2. Scott e Miles 5.75. Lungo: 1. Phillips 8.57 (+2.2); 2. B. Johnson 8.26; 3. Kitchens 8.23. Martello: 1. Kruger 75.31; 2. Freeman 74.64; 3. Mai 73.80. Marcia 20 km: Seaman 1h26’14"; 2. Stroupe 1h26’41"; 3. Shorey 1h27’17". Donne. 400: 1. Richards 50"05; 2. Dunn 50"79; 3. Beard 50"81. 1500: 1. Rowbury 4’05"07; 2. Wurth 4’06"00; 3. Willard 4’07"70. 400 hs: 1. Demus 53"54; 2. Tosta 54"54; 3. T. Williams 55"18. Giavellotto: 1. Patterson 63.95; 2. Yurkovich 59.31; 3. Kreiner 58.00.

Diana Luna vince l’Irish Open

BASEBALL

Bologna incalza Rimini (m.c.) Gara3. Montepaschi Grosseto-De Angelis Godo 4-3. Punti, Godo 000.000.102: 3 (10bv-0e); Grosseto 040. 000.00X: 4 (5-1). Lanc.: v. De Santis (3bv-6rl), p. Luciani, s. Ginanneschi. Palfinger Reggio-Bologna 1-5. Punti, Bologna 010.000.022: 5 (11-1); Reggio 000.000.010: 1 (6-0). Lanc.: v. Betto, p. Nielsen, s. Milano. Danesi Nettuno-Cariparma 4-5. Punti, Parma 200.000.003: 5 (10-1); Nettuno 300. 100.000: 4 (7-1). Lanc.: v. Newman, p. Masin, s. Salsi. T&A S. Marino-Telemarket Rimini 2-10. P, Rimini 002.221.030: 10 (11-1); San Marino 000.002.000: 2 (2-0). Lanc.: v. Patrone, p. Martignoni, s. Quattrini. Class.: Rimini 727 (24-9); Bologna 697 (23-10); Parma e S.Marino 576 (19-14); Nettuno 545 (18-15); Grosseto 454 (15-18); Reggio e Godo 212 (7-26).

BEACH VOLLEY

Momoli-Gioria occasione mondiale STAVANGER (Nor) (m.sal.) Oggi Giulia Momoli e Daniela Gioria con un successo sarebbero certe di passare ai sedicesimi. Le avversarie sono Fernandez Grasset-Esteves Ribalta, cubane che nelle uniche 2 tappe di Swatch World Tour ’09 non hanno brillato. Ma sabato hanno battuto le favorite del girone, le tedesche Holtwich-Semmler. Più interlocutoria la situazione dei ragazzi: Matteo Varnier e Paolo Nicolai oggi cercano il risultato contro i campioni d’Europa olandesi Schuil-Nummerdor, ex stelle dell’indoor (il primo era nell’Olanda che sconfisse l’Italia nella finale olimpica di Atlanta ‘96).

BOXE

IPPICA / GP TRIOSSI

Roma elegge il miglior 4 anni

CANOA

Lisa America tenta il colpo DE NARDIN

FOOTBALL

Europei, K1 500 Parisse: squalifica Super Bowl Ifl solo quinta la Idem di otto settimane Bolzano campione

Tordivalle (inizio del convegno alle 20) festeggia i festeggia i suoi due patroni, i Santi Pietro e Paolo, con un’edizione molto bella del Triossi per i 4 anni. Le Varennine Lana del Rio e Lisa America e Le Touquet sono sfidati dai validissimi francesi Royal de Crepon, Royal Crown e Repeat Love. 7ª corsa - 23 - Pr. Tino Triossi - m 2100: 1 Le Touquet (P. Gubellini); 2 Libeccio Grif (M. Smorgon); 3 Royale de Crepon (D. Locqueneux); 4 Royal Crown (J. Verbeeck); 5 Light Kronos (E. Bellei); 6 Lester (G. Pistone); 7 Lana del Rio (Santo Mollo); 8 Lisa America (A. Guzzinati); 9 Repeat Love (J.P. Dubois); 10 La Dany Bar (A. Gocciadoro); 11 Like di Poggio (R. Vecchione); 12 Lambro (G. Fulici); 13 Lorenz del Ronco (M. Minopoli jr); 14 Larry Bird (R. Andreghetti); 15 Ludwing Bi (D. Nuti). IGOR 4˚ Dopo l’Elitlopp, Torvald Palema (A. Svanstedt) vince anche il Forus Open (m 1609) a Stavanger, in Noprvegia, in 1.10.7 su Nimrod Borealis, Adrian Chip e il nostro Igor Font (B. Goop). Glen e Going Kronos penultimo e ultimo. DERBY IRLANDESE A Dublino l’Irish Derby (gr. 1, m 2400) va a Fame and Glory (J. Murtagh, trainer Aidan O’ Brien, al 7˚ successo) che era finito 2˚ a Epsom dietro Sea the Stars, ieri assente. Secondo Golden Sword.

RUGBY

L’azzurra Josefa Idem, 44 anni AFP

Si chiude con un altro quinto posto la spedizione azzurra agli Europei di velocità a Brandeburgo. Neppure a Josefa Idem, medaglia d’argento di Pechino, è riuscita la zampata vincente. Anche la finale del K1 500 donne è stata dominata dall’ungherese Katalin Kovacs tornata con successo al K1 dopo essersi dedicata al K2: 1’49"644 il suo tempo. Come già in Coppa tre settimane fa, Sefi è partita leggermente in ritardo (5ª a metà gara in 56"12) ma questa volta non è riuscita a completare il recupero, chiudendo la seconda metà in 56"823, sempre quinto tempo del lotto per un complessivo 1’52"943. Nella finale del K1 500 uomini, soltanto ottavo Michele Zerial (1’39"998) nella gara vinta dallo svedese Gustafsson in 1’35"894. Il triestino non ha ancora pienamente recuperato dall’infortunio a una spalla che ormai da alcuni mesi gli impedisce di rendere al meglio. Prossima verifica per gli azzurri sul lago di Bomba venerdì e sabato per i Giochi del Mediterraneo.

Il capitano azzurro Sergio Parisse è stato sospeso per 8 settimane, con decorrenza dal 2 agosto, per aver colpito a un occhio il 2ª linea degli All Blacks Isaac Ross al 58’ del test perso sabato 27-6 contro la Nuova Zelanda. Paul Tully, il «judicial officer» di Christchurch ha ritenuto che la scorrettezza di Parisse fosse involontaria (la mano ha toccato prima lo zigomo e poi è scivolata sull’occhio, secondo Tully) e quindi «di fascia bassa» (massimo 12 settimane di stop). Considerando che Parisse in 65 test non ha mai preso un giallo, la squalifica è stata ridotta a otto settimane, appellabili, dalla data di inizio della stagione italiana. Parisse non potrà giocare fino al 26 settembre, perdendo ben otto turni del Top 14 con lo Stade Français. Intanto Jonah Lomu ha annunciato il rientro. Il mito degli All Blacks, 34 anni, giocherà con il Vitrolles Marsiglia in Fédérale 1 (3ª divisione francese). Lomu, che ha fermato la carriera internazionale nel 2002 e nel 2004 ha subito un trapianto di fegato, non gioca dal 2005-06 (Cardiff e North Harbour).

Sergio Parisse, 25 anni, numero 8 AP

Il kickoff di Arrigo Sacchi, 63 anni

(a.m.v.) I Giants Bolzano sono campioni d’Italia IFL, dopo aver battuto 35-21 (28-13) i Marines Lazio nell’Italian Super Bowl (il kickoff iniziale è stato dell’ex c.t. azzurro, nonché allenatore del Milan, Arrigo Sacchi) disputato sabato sera allo Stadio dei Pini di Milano Marittima (Ra). Dopo tre tentativi andati a vuoto in passato, gli altoatesini sono riusciti finalmente a cucirsi lo scudetto sul petto. I Giants, che avevano posto fine al dominio (11 titoli consecutivi) dei Lions Bergamo battendoli in semifinale, sono andati in vantaggio 14-0 (con due tochdown di Piva e Marty), per poi controllare il primo tempo grazie a due segnature di Green che ha replicato prima a Gaudio e poi a Pruitt. Inizio di ripresa costellato da molti errori da una parte e dall’altra, fino al terzo touchdown di Green, eletto mvp (miglior giocatore) del match. I Marines nell’ultimo quarto sono andati a segno con Eyde e recuperato subito palla, ma non sono più riusciti a riavvicinarsi nel punteggio.

Impresa di Bundu (r.g.) Alla Max Schmeling di Berlino, davanti a 9000 spettatori che lo hanno applaudito, Leonard Bundu (19-0-1) ha difeso con successo la cintura Ue dei welter contro Frank Shabani (17-1), nativo di Pristina ma naturalizzato tedesco, nettamente favorito dai pronostici. Bundu ha tenuto sotto pressione l’avversario e vinto con verdetto unanime (116-113, 115-113, 116-113). L’armeno Arthur Abraham (30) ha difeso la cintura medi Ibf battendo il turco-tedesco Mahir Oral (25-1-3) kot 10. MONDIALI (r.g.) Ad Atlantic City (Usa), Juan Manuel Ortiz (P.Ric., 26) mantiene la cintura supergallo Wbo contro Lontchi (Can, 18-1-2) kot 10. A Los Angeles (Usa) l’argentino Maidana (26-1) conquista l’interim Wba superleggeri su Ortiz (Usa, 24-1-2) che aveva imposto tre kd nei primi round al rivale, contato a sua volta. Al 6˚ round, stop del medico per ferita di Ortiz, in difficoltà. A Tamaulipas (Mes) Linares (Ven, 27) resta titolare superpiuma Wba: kot 8 al locale Perez (12-2).

EQUITAZIONE SALTI A FIRENZE Si è concluso al centro ippico toscano il concorso internazionale di Salto Ostacoli. La gara principale, il GP Banca CR Firenze, è stata vinta da Antonio Alfonso (Poupee des Collines) davanti a Filippo Baldini (Lukas). A CATANZARO Il tre volte campione italiano Filippo Moyersoen (Loro Piana Eclypso del Colle) ha vinto il GP di Catanzaro davanti a Roberto Arioldi, 3˚ Garcia.

IPPICA A MERANO Il Premio Ezio Vanoni (m 3900, steeple) è stato vinto da Sharpmon (D. Fuhrmann) su Maple Driver. OGGI TRIS A SAN GIOVANNI (inizio convegno alle 20.25): scegliamo Frankie Gar (17), Frap di Casei (16), Fritz Ferm (9), Falcao Tibur (5), Fulton (10) e Bello Caf (11). SECONDA TRIS A Padova (1ª corsa, ore 19) indichiamo Il Che Um (18), Cosir (7), Indira d’Asolo (3), Ej Pizz (17), Ironduke Rivarco (6) e Cluster (2). SI CORRE ANCHE Follonica (20.35), Albenga (20.30), Corridonia (20.45), San Siro (16.25) e Taranto (16.45).

PENTATHLON MODERNO EUROPEO A Lipsia (Ger) finale maschile dell’Europeo: 6o posto per Benedetti (5948), grazie a una grande rimonta nel combined event. Gli altri azzurri: De Luca 20o (5756), Giancamilli 21o (5712) e Quarto 34o (5424). Oro al ceco Polivka (6060), argento al russo Frolov (6036) e bronzo per l’ungherese Marosi (6032).

SOFTBALL CAMPIONATO (m.c.) Il 12˚ turno: Sanotint Bollate-Fiorini Forlì 7-9, 0-8; Museo d'Arte Nuoro-Amga Legnano 4-2, 2-5; Cassa Padana Parma-Mosca Macerata 6-8, 1-9 (5˚); Titano Hornets San Marino-Des Caserta 2-6, 1-2 (9˚).

Diana Luna (205, 68 69 68) ha vinto l’Aib Irish Open del Ladies European Tour a Portmarnock (Irlanda). Chiudendo a -11, l’italiana ha preceduto di 4 colpi la francese Nocera, l’inglese Parker e la svedese Gustafson. Per la Luna è il 2o successo dopo l’Open di Tenerife 2004.

Class.: Caserta 750 e Forli (18-6), Bollate 667 (16-8); San Marino 542 (13-11); Macerata 458 (11-13); Nuoro e Legnano 375 (9-15); Parma 083 (2-22).

TUFFI

Tania: ok da 3 m, ko da 1 m COSENZA I tricolori. Uomini, 1 m: 1. Malusardi 372.65. 3 m: 1. Benedetti 399.50. 10 m: 1. Dell’Uomo 413.80. 3 m sincro: 1. Benedetti-Rinaldi 363.72. 10 m sincro: Dell'Uomo-Chiarabini 362.58. Donne, 1 m: 1. M. Maroni 269.10; 4 Cagnotto 234.55. 3 m: 1. Cagnotto 290.55. 10 m: 1. Marocchi 273.95. 3 m sincro: 1. Cagnotto-Dallapè 291.60.

VARIE

Risultati Mediterranei Basket. Uomini, girone B: ITALIA-Albania 106-69. Class.: Italia, Turchia 2; Albania, Montenegro 0. Donne, gir A: ITALIA-Albania 118-35. Class.: ITALIA, Croazia 2; Albania 0. Canottaggio. Uomini, singolo: 1. Christou (Gre) 7’03"05; 3. BATTISTI 7’12"56; doppio: 1. Francia 6’21"86; 3. RAINERI-STEFANINI 6’27"83; 2 senza: 1. Grecia 6’38"42; 5. CARBONCINI-DE VITA 6’46"85; singolo pl: 1. Grecia 7’02"85; 2. BERTINI 7’06"42; doppio pl: 1. Francia 6’28"36; 2. LUINI-MIANI 6’31"04. Donne, singolo: 1. Spagna 7’53"46; 2. SANCASSANI 7’57"00; singolo pl: 1. Grecia 7’50"81; 2. MILANI 7’52"84; doppio pl: 1. Grecia 7’12"63; 3. TAMBOLONI-MAI 7’28"65. Lotta. Libera. Uomini, 55 kg: 1. Akgul (Tur); 3. MANEA; 60 kg: 1. Ibrahim (Egi). Donne, kg 59: 1. ESPOSITO. Nuoto. Uomini, 50 sl: 1. Bousquet (Fra) 21"17; 2. Bernard (Fra) 21"62; 3. BOCCHIA 22"05; 4. ORSI 22"10; 200 do: 1. Wildeboer (Spa) 1’54"96; 2. RANFAGNI 1’58"59; 3. LESTINGI 1’59"96; 100 fa: 1. Lendjer (Slo) 51"79; 5. NALESSO 53"03; 4x100 sl: 1. Francia 3’12"03; 2. ITALIA (Calvi, Orsi, Maglia, Galenda) 3’13"78. Donne, 50 sl: 1. Metella (Fra) 24"88; 2. CHIUSO e TECCHIO 25"56; 200 do: 1. FILIPPI 2’08"03 (rec. it., prec. 2’08"44, 8/3/09 Riccione; pass. 31"38, 1’03"42, 1’35"66); 4. LUCCONI 2’13"74; 100 fa: 1. SEGAT 59"13; 4. BIANCHI 59"88. Pallamano. Uomini, gr. 2: Turchia-ITALIA 28-24. Class.: Tunisia 4; Turchia, Bosnia 2; ITALIA, Grecia 0. Donne, gr. 1: Turchia-ITALIA 36-21. Class.: Turchia 6; Croazia 4; Spagna 2; Grecia, ITALIA 0. Pesi. Uomini, 77 kg. Strappo: 1. Qerimaj (Alb) 156 kg; 10. CANGEMI 135; slancio: Abdelbaki (Egi) 193 kg; 8. CANGEMI 0. Donne, 63 kg. Strappo: 1. Ahmed (Egi) 103 kg; slancio: 1. Ahmed (Egi) 125 kg. Pallavolo. Donne, gruppo B: ITALIA-Algeria 3-0 (25-15, 25-14, 25-17). Scherma. Donne, sciabola. Finale 1˚ posto: Vergne (Fra) b. Perrus (Fra) 15-13; 3˚ posto: BIANCO b. Vougiouka (Gre) 15-10. Tiro a segno. Uomini, pistola 10 m: 1. Carrera Vazquez (Spa) 684.3; 4. DI DONNA 676.1; 9. GIORDANO 573. Carabina 50 m a terra: 1. Sauveplane (Fra) 699.3; 3. DE NICOLO 695.6; 11. PAPPALARDO 586. Tiro a volo. Donne, trap: 1. Dal Din (Smr) 92/100; 2. GELISIO 85/100; 5. ROSSI 84/100.

VELA MONDIALE X35 (r.ra.) Lelagain di Alessandro e Franco Solerio con Michele Paoletti alla tattica, ha conquistato a Kiel in Germania il Mondiale di X 35. In seconda posizione lo scafo finlandese RoxAnna, 3˚ l’olandese Just4Fun, 5˚ l’italiano Giochelotta di Francesco Conte. VOLVO RACE (pe.m.) Telefonica Black (Spa, Echavarri) ha vinto la 10ª e ultima tappa della Volvo Race (da Stoccolma a San Pietroburgo) seguita da Puma e Telefonica Blue. Classifica finale: 1. Ericsson 4 (Sve, Grael) 114,5 punti; 2. Puma (Usa, Read) 105,5; 3. Telefónica Blue (Spa, Bekking-Martinez) 98; 4. Ericsson 3 (Sve, Olsson) 78,5; 5. Green Dragon (Cin-Irl, Walker) 67; 6. Telefonica Black (Spa, Echavarri) 58; 7. Delta Lloiyd (Ola, Bermudez) 41,5; 8. Team Russia (Rus, Hanakamp) 10,5. Prossimo appuntamento nel 2011.

PROVINCIA DI PESCARA ESTRATTO AVVISO DI RETTIFICA E PROROGA Concorso di progettazione 09_20CP. Scadenza presentazione progetti prorogata alle ore 12.00 del 7.7.09. Bando con rettifiche e altri elaborati comprese F.A.Q. su www.provincia.pescara.it - Inviato in GUCE il 11.6.09. Pubblicato su GURI n. 75 del 29.6.2009. RUP (Ing. V. Di Biase).

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ALTRI MONDI

fTensione a Beirut, in Libano: uccisa una donna negli scontri tra sciiti e sunniti; sette i feriti

x NOTIZIE TASCABILI

Il fatto del giorno / 5 domande 5 risposte

Il caos in Iran

HANNO DETTO IL MINISTRO REPLICA ALLA STAMPA ESTERA

Tremonti: «Un governo tecnico durerebbe quanto uno yogurt»

Ahmadinejad vuole davvero sfidare l’intero Occidente?

S Ali Khamenei Alcuni responsabili occidentali, con i loro commenti idioti sull’Iran, parlano come se avessero risolto i loro problemi e come se l’Iran fosse il loro unico cruccio

In cella 8 dipendenti dell’ambasciata inglese (alcuni già rilasciati?): è la reazione del regime alle critiche di Usa e Ue

«Un governo tecnico come suggerisce la stampa estera? Durerebbe quanto uno yogurt». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. E sull’inchiesta di Bari: «Guardare dal buco della serratura nuoce all’Italia». Inchiesta alla quale anche ieri i più noti giornali inglesi, Sunday Times e Telegraph, hanno dedicato un’intera pagina.

CACCIA AI DUE KILLER

Milano, spari in strada dalla moto Ucciso operaio egiziano 42enne Tornava da una serata con gli amici, a Settimo Milanese (Mi), quando due uomini su una moto gli hanno sparato tre colpi di pistola, uccidendolo. Trasportato in ospedale, l’uomo, un operaio egiziano di 42 anni, incensurato e con regolare permesso di soggiorno, è morto dopo aver subito un’intervento chirurgico. Ora è caccia ai killer.

ZELAYA PORTATO IN COSTA RICA GIORGIO DELL’ARTI [email protected] a cura del service G.L. S.r.l.

Otto funzionari dell’ambasciata inglese a Teheran sono stati arrestati con l’accusa di aver avuto «un ruolo attivo e importante» nei disordini di questi giorni.

1Sono inglesi? No, sono iraniani. Otto funzionari iraniani dell’ambasciata del Regno Unito. Se fossero otto inglesi, ci troveremmo in una situazione simile a quella del 1978, quando l’ambasciata americana venne occupata dagli studenti e Khomeini salì al potere. Ma anche così il gesto è gravissimo e infatti da Corfù, dove sono riuniti per il vertice Ocse i ministri degli Esteri europei, David Milliband, capo del Foreign Office, ha qualificato gli arresti come «minacce e intimidazioni» e ha invitato le autorità iraniane al «rilascio immediato dei funzionari» (alcuni di loro, non si sa quanti, secondo quando scrive «Voice of America» sul proprio sito web, sarebbero stati rilasciati già nella notte). C’è agitazione anche nelle altre cancellerie: nei giorni scorsi il leader supremo Khamenei e il presidente Ahmadinejad avevano indicato in Inghilterra, Francia, Germania e Stati Uniti i burattinai – secondo la loro espressione – delle rivolte iraniane. Il no-

stro ministro degli Esteri Frattini ha detto che a questo punto bisognerebbe che l’Europa prendesse una posizione comune sulla questione. Fatto non semplice, bisogna dire. L’Iran è un partner commerciale molto importante di parecchi Paesi europei (a cominciare dal nostro) e a tirar troppo la corda – è il retropensiero dei politici – si possono rischiare rappresaglie dolorose, specialmente in questo momento di crisi.

2 È il caso di fare questi ragionamenti? Lì è in corso un massacro.

Ieri la Federazione Internazionale dei diritti umani ha dichiarato che le persone arrestate in Iran dopo il 12 giugno sono duemila. Gli scomparsi sarebbero centinaia. Ieri ci sono state altre dimostrazioni e incidenti. Era stata autorizzata una manifestazione in memoria dell’ayatollah Mohammed Behesti, ucciso da una bomba ad Amburgo nel 1981. I seguaci di Mousavi e del movimento cosiddetto riformatore ne hanno approfittato per riunirsi e gridare slogan contro la polizia. A quel punto la manifestazione è stata considerata illegale e sono cominciate le cariche e il lancio di lacrimogeni, seguiti da almeno trenta arresti. I blogger dicono che tra i manifestanti c’era la figlia di Rafsanjani, che era già stata arrestata qualche giorno fa. Gli scontri so-

no avvenuti nelle strade intorno alla moschea di Ghoba. Le persone coinvolte dovrebbero essere tremila.

3 Ma allora gli oppositori non sono ancora sconfitti?

Oggi dovrebbe essere in programma una catena umana da piazza Tajrish a piazza Rah Ahan attraverso la via Vali Asr. Se i giovani ci riusciranno, si formerà un lungo cordone umano che attraverserà Teheran da nord a sud. Altre forme di opposizione: scrivere slogan sulle banconote, soprattutto il motto di questa rivoluzione «Dov’è il mio voto?». Ma è assai poco probabile che il regime lasci correre e non è difficile prevedere qualche incidente grave anche oggi. Ieri Khamenei ha lanciato un appello: «Chi non accetterà le vie legali per la protesta dovrà affrontare conseguenze più amare». Ha poi definito «idioti» i commenti dei leader occidentali sulle elezioni.

4 Se non ho capito male, questo Khamenei è la vera anima nera del regime. È lui che ha voluto far vincere Ahmadinejad con l’imbroglio. Ma quando finirà di essere la Guida suprema e di dar ordini a questo e a quello?

La Guida suprema è eletta a vita. L’organismo che la elegge è il Consiglio degli esperti, presie-

duto da Rafsanjani, uno dei nemici di Khamenei e di Ahmadinejad. Rafsanjani sta tentando di mettere insieme una maggioranza di esperti che destituisca Khamenei con la motivazione – ammessa - «che non mostra saggezza». Pare che fino a questo momento abbia tirato dalla sua 40 capi religiosi su 86. L’arresto degli iraniani e il nervosismo evidente dei capi è dovuto al fatto che lo scontro all’interno dei gruppi di potere è fortissimo e molto equilibrato. Come ho già detto molte volte, Ahmadinejad e Khamenei hanno un forte seguito nel Paese e il loro rovesciamento avrebbe conseguenze difficili da immaginare.

5 Insomma, è una guerra tra preti.

Non esattamente. Secondo quello che ha scritto ieri Barbara Spinelli, è una guerra tra il potere militare divenuto sempre più forte negli ultimi anni e il potere clericale, a cui Ahmadinejad toglie via via spazio. In altri termini: Ahmadinejad, con l’appoggio di Khamenei, starebbe addirittura tentando di trasformare l’Iran in uno stato laico. Intendiamoci: "laico" come poteva esser laica la Germania di Hitler. Una dittatura, cioè, priva di ogni spiritualità, e convinta che stia arrivando il tempo di rovesciare le sorti del mondo. Come scrive la Spinelli: l’Apocalisse.

S Unione europea «Basta con l’intimidazione e la persecuzione dei dipendenti di organismi dell’Ue, altrimenti ci sarà una forte e comune risposta europea

Golpe nell’Honduras Arrestato il presidente

Colpo di stato in Honduras: il presidente Manuel Zelaya è stato sequestrato (insieme agli ambasciatori di Venezuela, Cuba e Nicaragua) e trasferito in Costa Rica. I militari (nella foto Ap) hanno agito ieri mattina, prima che iniziasse il referendum col quale Zaleya voleva riformare la Costituzione, per essere rieletto. Il Parlamento di Tegucigalpa ha destituito Zelaya ed eletto capo dello Stato ad interim il presidente del Congresso Roberto Micheletti: le elezioni si terranno il 29 novembre.

IN PROVINCIA DI POTENZA

È morta nonna Lucia: aveva 113 anni Era la persona più vecchia d’Europa Lucia Lauria, la persona più anziana d’Europa, è morta ieri a Pietrapertosa (Potenza): nonna Lucia aveva 113 anni, 4 mesi e 25 giorni, era la 9ª più vecchia della Terra e negli ultimi 30 anni era stata accudita dal figlio, oggi 83enne, e dal genero. «La sua è stata una vita normale e regolare», ha detto il sindaco di Pietrapertosa.

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ALTRI MONDI

Moccia presto papà. Lo scrittore e regista si fFederico è confidato a «Gente»: «Mia moglie Giulia e io aspettiamo

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FEDERICO MOCCIA SCRITTORE E REGISTA

un figlio: nascerà a dicembre. È una grande emozione»

L’Italia verso il G8 Riecco le frontiere

ANNUNCIO DEL PAPA

Sonda nella tomba di San Paolo: «C’è davvero lui»

s LA SALUTE CARO SPIAGGE: PRIMA DI TUTTO SIAMO AL TOP IN EUROPA

di PAOLO ROSSI CASTELLI*

Da ieri e sino al 15 luglio stop al trattato di Schengen Code al confine con la Slovenia, okay gli aeroporti CARLO ANGIONI

S dQualche intoppo sulle autostrade, superlavoro nei porti, pochissimi disagi negli aeroporti. In Italia, il primo giorno della sospensione del Trattato di Schengen (in vista del G8 dell’Aquila, dall’8 al 10 luglio), che dal 26 marzo 1995 permette ai cittadini di alcuni Paesi europei di circolare liberamente tra i rispettivi confini senza obbligo di controlli alle frontiere, è passato con relativa tranquillità. Al Brennero, una ragazza nigeriana che viaggiava sola su un treno internazionale e non aveva il permesso di soggiorno è stata respinta e consegnata alla polizia austriaca; a un austriaco diretto in macchina a Gardaland, invece, sono state sequestrate due mazze da baseball perché ritenute «sospette»: l’uomo è stato denunciato. Tutto regolare alla frontiera con la Francia, a Ventimiglia. Qualche problema, invece, tra l’Italia e la Slovenia, ai valici Fernetti e Rabuiese, in provincia di Trieste: qui, sia in uscita sia in en-

La coda che si è formata ieri al confine italo-sloveno di Rabuiese (Ts) ANSA

trata, nelle ore di punta si sono avute file lunghe alcuni chilometri. Colpa, come ha assicurato la polizia di frontiera, dei restringimenti della carreggiata, decisi per rendere più facili le verifiche dei documenti. Aerei e navi Situazione più fluida nei più importanti aeroporti del Paese: la reintroduzione dei controlli alle frontiere (che durerà sino al 15 luglio) non ha

causato rallentamenti né allo scalo di Fiumicino né a Linate e Malpensa; qualche problema, invece, c’è stato a Orio al Serio (Bergamo). Infine, i porti: a Genova e Vado Ligure (Savona), controlli serrati sulle navi da e per il nord Africa, ma anche sulle linee con Barcellona e Corsica; pochissimi disagi a Bari e Brindisi, dove il maltempo ha limitato partenze e arrivi. (ha collaborato Andrea Saule)

L’annuncio lo ha dato papa Benedetto XVI «con profonda emozione». Dopo la prima indagine compiuta, attraverso una sonda, nella tomba di San Paolo (foto Ansa) sotto l’omonima basilica a Roma, i reperti trovati — frammenti d’ossa, grani d’incenso, laminato di oro zecchino e tessuto — sembrano confermare la tradizione secondo la quale, proprio in quel sarcofago, ci sono i resti di Paolo di Tarso, il principale missionario del Vangelo tra i pagani greci e romani. Di cui l’Anno Paolino, che termina oggi, celebrava il bimillenario della nascita. Le analisi dei frammenti ossei sono state compiute da esperti ignari della loro provenienza. L’arciprete della basilica, il cardinale Lanza di Montezemolo, aveva più volte smentito che ci fossero ricerche in corso.

RIVELAZIONI LA FAMIGLIA CONTRO IL MEDICO: RIANIMAZIONE SBAGLIATA, IPOTESI DOPPIO TESTAMENTO

La tata: «Disintossicavo Jacko» L’ex-babysitter dei figli di Jackson: «Gli servivano continue lavande gastriche» dL’idolo morto è già un business: un’agenzia di tour in bus a Los Angeles sta per aggiungere una tappa a Holmby Hills, dove viveva Michael Jackson. Morto giovedì per un mix di medicinali, abituale tentativo di alleviare i tanti problemi fisici degli ultimi 25 anni.

Lavanda In attesa dei risultati della seconda autopsia, giungono le condoglianze del presidente Usa Barack Obama: «Era un artista spettacolare. Ha avuto una vita dagli aspetti tragici e tristi». La polizia ha ascol-

le foto

p

Migliaia di tende e ragazze sexy Glastonbury boom Anche senza la pioggia e il fango, Glastonbury non ha tradito le attese. Migliaia di persone (tutte con la tenda d’ordinanza) e tante belle ragazze (nelle foto Afp e LaPresse) hanno «invaso» il celebre festival musicale inglese, dove si sono esibiti, tra gli altri, Bruce Springsteen e la E Street Band, Lady Gaga, Neil Young, Tom Jones.

tato Conrad Murray, il medico che era con Jacko giovedì: non ci sono sospetti a suo carico. Il suo legale nega che Murray abbia iniettato antidolorifico a Jackson. «Lo ha trovato che già non respirava». Ma i parenti della popstar pensano che il medico abbia praticato il massaggio cardiaco in modo errato. Intanto Grace Rwaramba, 42 anni, per oltre 10 tata dei figli del cantante, svela all’inglese Times di

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gli album in classifica Dopo la morte di Jackson, la raccolta «Number One» è diventata l’album più venduto in Gran Bretagna. Altri tre cd di «Jacko» sono nella Top 20

aver effettuato molte lavande gastriche a Jackson. «Prendeva così tanti farmaci: a volte stava così male che impedivo ai bambini di vederlo». La donna è stata licenziata da Jacko dopo aver chiesto alla madre del cantante di convincerlo a smetterla con le pillole. Grace racconta che Michael era un «nomade» senza senso del denaro: lo teneva nei sacchi dell’immondizia. Ma dopo il lutto mamma Jackson le ha chiesto: «Dove nascondeva i soldi?» Michael Jackson sulla copertina di «Time»: l’autorevole settimanale americano dedica un numero speciale al re del pop in uscita oggi

Cause Il quotidiano Independent sostiene che Jackson potrebbe aver lasciato due testamenti e valuta in oltre 660 milioni di dollari i guadagni della popstar dagli Anni 80, ma ricorda i debiti e le cause aperte. Per ora, i fan di tutto il mondo lo ricordano e lo piangono. f.riz.

Classifica del Codacons Le spiagge italiane sono tra le più care in Europa. Lo dice una ricerca del Codacons: per una giornata al mare (lettino, sdraio, ombrellone, due bottiglie d’acqua e due panini acquistati in spiaggia), si spendono 35 euro a coppia, contro i 20 euro della Croazia, 22 della Grecia, 24 della Spagna. Solo le spiagge francesi e tedesche sono più care delle nostre

Se chiedete un favore fatelo all’orecchio destro Dovete chiedere un favore a qualcuno? Fatelo parlando vicino al suo orecchio destro (e trascurando quello sinistro): così avrete maggiore probabilità di ottenere una risposta positiva. L’hanno dimostrato i ricercatori dell’Università di Chieti, eseguendo alcuni test su 176 persone. I suoni che arrivano dall’orecchio destro — spiegano gli studiosi sulla rivista tedesca Naturwissenschaften — vengono decodificati e gestiti soprattutto dall’emisfero sinistro del cervello, che è maggiormente specializzato nelle funzioni logiche e linguistiche. La richiesta viene elaborata e percepita meglio ed è più facile che ottenga una risposta positiva...

Attacco di appendicite? Te lo dicono le urine Come si fa a capire se un bambino con il mal di pancia deve essere operato urgentemente di appendicite? Esistono diversi metodi, molti dei quali portano però ad errori: si stima che fino a un terzo degli interventi sia effettuato inutilmente. Ora però i ricercatori del Children’s Hospital di Boston propongono, sugli Annals of Emergency Medicine, un test rapido delle urine che può fornire una risposta in pochi minuti. L’esame permette di misurare la concentrazione di una proteina chiamata LRG, presente in modo massiccio quando è in corso un’infiammazione acuta dell’appendice. Una prima sperimentazione su 67 bambini ha dato risultati positivi.

Usate sempre l’aceto Aiuta a non ingrassare L’aceto ha poche calorie e può anche aiutare a perdere peso (o a non aumentarlo) in modo «attivo». Lo sostiene uno studio giapponese, che verrà pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo una serie di esperimenti sugli animali da laboratorio: quelli che venivano nutriti con una dieta arricchita di acido acetico (il principale componente dell’aceto) hanno mostrato una massa grassa minore del 10%. Come mai? Probabilmente l’aceto favorisce l’ossidazione dei grassi, riducendone l’accumulo. Questo non deve spingere, però, ad abusarne... *Coordinatore scientifico mensile Ok!

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A cura di Beppe Severgnini

Se Acquafresca fosse «Aguafria»

Il carattere degli italiani si riflette anche sugli azzurri Attaccare Lippi (nella foto Ap, ndr), dopo la Confederations Cup: troppo facile. Non è il caso di drammatizzare, ma qualcuno ha deciso di sparare a zero sul c.t.: saranno gli stessi che l’hanno osannato quando ha vinto il Mondiale. A chi parla di «nazionale di vecchi», chiedo se avrebbe voluto l’esuberante Balotelli in prima squadra.

zione nazionale (eh, sì). Ce l’hanno messa tutta, e la fortuna li/ci ha premiati (posso dirlo? L'avevo previsto, in una rubrica sul «Corriere» nel maggio 2006, e per una volta l'ho imbroccata!). Il carattere italiano — non solo calcistico — è più bravo a reagire che ad agire. Per reagire, infatti, occorrono orgoglio, coraggio e fantasia, che non ci mancano. Per agire sono necessarie affidabilità, buona organizzazione e lungimiranza, che possediamo in misura minore. Accadrà nuovamente in Sud Africa 2010? E' possibile: ma dovremmo combinarne di MOLTO grosse, per risalire dal buco in cui ci siamo cacciati. I campioni del mondo sembrano appagati e rallentati. L’esperienza non basta a compensare gli anni che avanzano, lo scatto che manca, la voglia matta e la beata incoscienza. Buffon, per ora insostituibile, è intimorito. Zambrotta, Toni, Camoranesi, Materazzi e Del Piero hanno già dato. Grosso, Iaquinta e Gilardino reggono: ma per quanto? Cannavaro è a fine corsa, e Chiellini non ha ancora la personalità per so-

Fabrizio Vinci

Ciao Beppe, una considerazione sul rendimento della Nazionale in Confederations. Prendendo spunto da quel tuo pensiero che ci ha accompagnato durante il Mondiale 2006, cioè che la vittoria si spiega anche con la sofferenza e il degrado del calcio in quella stagione, non pensi che ci troviamo ora in una fase sportiva (e sociale) di un tale piattume che abbiamo i risultati che ci meritiamo? Andrea Greco Manca la conclusione logica, al tuo ragionamento, caro Andrea. In Germania abbiamo vinto perché avevamo bisogno di una rivincita. Gli azzurri dovevano riscattare se stessi, la professione, l’ambiente, la reputa-

IL TEMPO

stituirlo. Chiunque abbia guardato giocare Criscito, Motta, Giovinco o Balotelli nella sfortunata Under 21 ha pensato: ecco, così si gioca in un torneo internazionale (con questo rispondo alla domanda di Mr Vinci). Stimo Lippi, e credo stia pagando la riconoscenza verso gli uomini che l’hanno fatto vincere. E' umano: lo stesso meccanismo psicologico, se ci pensate, ha rallentato il Milan negli ultimi due anni. Donadoni aveva cominciato il rinnovamento della Nazionale. Ma, come sai, è stato cacciato senza cerimonie dopo un decoroso Europeo, e un pareggio contro una grandissima Spagna (destino simile toccò a un altro ottimo allenatore, Dino «desaparicido» Zoff). Morale: oggi come oggi, dubito che l’Italia abbia più del 15% di possibilità di difendere vittoriosamente il titolo in Sud Africa. Ma questo non è un male: se quest’anno dominassimo il calcio mondiale, andremmo in giro tronfi come ministri di prima nomina, e l’anno prossimo cadremmo come pere cotte.

Ciao BSev, da buon fratello nerazzurro mi daresti una mano a portare alla luce un piccolo record compiuto dalla Polisportiva Antares di Montale nel vittorioso campionato di calcio 2008/09 della 3ª categoria Pistoia? Ebbene abbiamo collezionato ben 16 vittorie su 16 gare casalinghe (più un 2 su 2 in Coppa Toscana) sul terreno di gioco del Valentino Mazzola da noi rinominato «La Bombonera». Allenatore della squadra? Mauro Meoni, per tutti ormai «Maurinho»! Francesco Pagliai

Ecco qui, Francesco: W la Pam (Polisportiva antares di Montale) e complimenti all’allenatore. Spero che Maurinho, a differenza dell’originale, non voglia riempire a squadra di compaesani trentenni. Mou sta per farlo. Torna Quaresma, e va be' (il sospiro di sollievo a Genova, dopo il suo «no» al trasferimento in rossoblù, quasi provocava un maremoto). Arriva Carvalho, e passi. Ma dar via Acquafresca e pigliarsi Deco (un po' lento in campo e irrequieto fuori)! Boh, non capisco. Ho espresso le mie perplessità il 18 giugno, durante la diretta-video di «PuntoItalians», ospite Ernesto Paolillo (mille messaggi ricevuti in 45 minuti). L’amministratore delegato dell’Inter ha risposto, con sorprendente concisione, a tutte le domande (per esempio: Ibra va? Sì, se lo pagano come Cristiano Ronaldo). Ma su Acquafresca non mi ha con-

vinto. Io avrei tenuto il ragazzo, perché è forte — non c'era bisogno dei gol con l'Under 21 per capirlo. Toni è in fase calante, come l'inutile e trombettistisca Confederation Cup ha dimostrato. Un prossimo attacco azzurro con Balotelli e Acquafresca è possibile, se non probabile (Amauri? No grazie, la Nazionale campione del mondo non è un ripiego, dopo il rifiuto di Dunga). Perché rinunciare a Robert, e spedirlo a Genova per vederlo finire a Bergamo o a Torino? Si fosse chiamato Aguafria o Freshwater, non sarebbe accaduto.

Quel paragone Riva-Adriano Caro Beppe, cito un passaggio da una tua vecchia risposta per «SportItalians»: «Gigirriva (tutto insieme, doppia "r") è stato un grande attaccante: un Adriano bianco dei suoi tempi». A distanza di qualche anno, faresti ancora questo paragone? Andrea Collu

Io pensavo al giocatore, non all' uomo: quindi sì, rifarei il paragone. Stessa forza, stesso stile, stesso unico piede (il sinistro), stessa efficacia di testa, stessa irruenza. Ovviamente Riva aveva un'altro cervello: quello che gli ha consentito di fare ciò che ha fatto col Cagliari, in Nazionale, ora come dirigente azzurro. Riva era psicologicamente forte. Adriano — le ultime ricadute brasiliane lo dimostrano — è psicologicamente debole. Aggiungo: la Sardegna, rocciosa e generosa come lui, ha molto aiutato Gigirriva. Amarla, ed esserne ria-

Galliani, il Milan e il mistero Kakà Caro Beppe Severgnini, ultimamente nel mondo del calcio sono successe e si sono dette delle cose «strane». Per cominciare vorrei ricordare al signor Galliani che è vero che gli stranieri in Spagna pagano meno tasse, ma è anche vero che loro ricevono meno soldi dai diritti tv. Questo succede da sempre, mica da ieri. Ma stranamente questa cosa viene tirata fuori solo quando altri club non italiani vincono o club esteri fanno grandi acquisti. Poi sento tanti milanisti dire che non è «etico» comprare giocatori a certi prezzi. Ma sono stati loro con il loro presidente ad introdurre questa politica vent’anni fa. Se certi club si possono permettere certi acquisti è giusto che li facciano. E te lo dice uno che tifa Chievo. Saluti da Bolzano, Thomas Fleischmannn

La cessione di Kakà resta un mistero, per me. Con tutti i soldi che ha — un patrimonio stimato intorno ai 14 miliardi di euro, 208 milioni di dividendi appena incassati di Fininvest — la famiglia Berlusconi non poteva tenerselo? Unica spiegazione: il ragazzo non voleva rimanere; e tenerlo a Milano per un (altro) anno di sabbatico non aveva senso. Detto ciò, Paolo Maldini ha ragione. Vincere la Champions senza Riccardino appare molto difficile, se non impossibile.

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a cura del Col. Giuliacci

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Nuvoloso

Te

mato, è stata la chiave di tante cose. Se il tuo cognome non m'inganna, penso tu sia d'accordo.

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La tiratura di domenica 28 giugno è stata di 526.080 copie

COLLATERALI * Con Garzantine 2008 N. 27 e 10,99 - con I Mitici Disney N. 21 e 9,99 - con Sergio Leone e il Grande Western all’italiana N. 19 e 10,99 - con Supereroi N. 15 e 10,99 - con Ferrari F1 Collection N. 14 e 10,99 con I Record degli Animali N. 12 e 10,99 - con La Storia del Fascismo N. 10 e 10,99 - con Giro Io Ti Amo N. 7 e 11,99 - con Pallone El Diego e 15,99 - con DVD Inter N. 4 e 13,99 - con GazzaMusic Card e 10,99 - con Il Grande cinema di Clint Eastwood N. 2 e 10,99 - con Galactik Football N. 2 e 10,99

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

39 R

TV E RADIO I FILM DI STASERA

Voce del verbo...

La cena per farli...

Identità violate

Spider-Man 3

27 volte in bianco

Natale a New York

sDi A. Manni, con S. Rocca (Ita-

sDi P. Avati, con D. Abatantuo-

sDi D.J. Caruso, con A. Jolie

sDi S. Raimi, con T. Maguire

sDi A. Fletcher con K. Heigi

sDi N. Parenti, con C. De Sica

lia, 2007) Francesca e Ugo sono sposati da dieci anni: sono in crisi e decidono di separarsi...

no (Italia, 2006) Per attirare l’attenzione, un attore tv in declino inscena un suicidio quasi fatale

(Usa, 2003) Una brillante psicologa dell’Fbi è alle prese con il caso di un serial killer...

(Usa, 2006) Un parassita intacca il costume di Spider-Man e Parker mostra il lato peggiore...

(Usa, 2008) Jane Nichols è stata damigella per 27 volte ai matrimoni di amici e conoscenti

(Italia, 2006) Filippo, un giovane chirurgo, ha solo quattro giorni per sposarsi a New York

COMMEDIA Canale 5, alle 21.10

COMMEDIA Canale 5, alle 23.30

THRILLER Premium C., alle 21

FANTASTICO Sky C. Hits, alle 21.15

COMMEDIA Sky Cinema 1, alle 21

COMMEDIA Sky C. Family, alle 21

RADIO

IN CHIARO RAIUNO

RAIDUE

RAITRE

TG1 14° DISTRETTO TG1 LA SIGNORA IN GIALLO TG1 - TG1 ECONOMIA VERDETTO FINALE UN MEDICO IN... TG PARLAMENTO - TG1 CHE TEMPO FA TELEFILM REAZIONE A CATENA TG1 SUPERVARIETÀ BREANCH L’INFILTRATO Film 23.10 TG1 23.15 LA VALIGIA CON LO SPAGO 0.15 TG1 - NOTTE 0.50 CHE TEMPO FA

CARTOON FLAKES TG2 ESTATE AMERICAN DREAMS DESPERATE... TG2 7 VITE TELEFILM DUE UOMINI E MEZZO SIAMO ANCORA AMICI RAI TG SPORT - TG2 SITCOM SQUADRA SPECIALE... TG2 - 20.30 CRIMINAL MINDS Telefilm 22.40 LIFE ON MARS 23.35 TG2 23.50 STRACULT SHOW 1.20 TG PARLAMENTO 1.30 PROTESTANTESIMO

8.40 9.05 10.35 13.05 14.00 15.05 16.30

8.00 10.40 11.30 11.40 13.30 14.10 15.00 16.50 17.10 17.15 18.50 20.00 20.30 21.20

7.30 10.40 11.25 12.05 13.00 14.00 14.25 17.25 17.40 18.10 19.00 19.35 20.30 21.05

17.15 18.00 18.55 20.00 20.10 20.35 23.10 23.15 23.45 0.40

BIG LA VIA DEL CUORE BUTTATI BERNARDO COMINCIAMO BENE TERRA NOSTRA TGR - TG3 TREBISONDA GIOCHI DEL MEDITERRANEO SQUADRA SPECIALE... GEOMAGAZINE 2009 METEO 3 - TG3 - TGR BLOB AGRODOLCE EUROPEI U21: GERMANIA - INGHILTERRA TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE CORREVA L'ANNO APPUNTAMENTO AL CINEMA

CANALE 5 8.30 9.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.35 17.40 18.50 20.00 20.30 21.10 23.30 1.30 2.00 2.45

FINALMENTE SOLI UN AMICO DA SALVARE FORUM TG5 SOAP IL SOGNO DI MIO PADRE SETTIMO CIELO CARABINIERI SARABANDA TG5 PAPERISSIMA SPRINT VOCE DEL VERBO AMORE Film LA CENA PER FARLI CONOSCERE TG5 - NOTTE PAPERISSIMA SPRINT THE GUARDIAN

ITALIA 1

RETE 4

LA 7

Radio 105

CARTONI ANIMATI TELEFILM STUDIO APERTO STUDIO SPORT MOTOGP-QUIZ CARTONI ANIMATI TELEFILM HANNAH MONTANA CARTONI ANIMATI STUDIO APERTO STUDIO SPORT SITCOM MERCANTE IN FIERA BEVERLY HILLS COP III Film 23.15 TV MODA 0.55 POKER1MANIA 1.50 STUDIO APERTO LA GIORNATA 2.05 TALENT 1 PLAYER

7.25 9.50 10.35 12.25 13.30 14.05 15.10 16.10 16.30 18.55 19.35 19.50 20.30 21.10

TELEFILM SOAP TELEFILM DISTRETTO DI POLIZIA I TG4 - TELEGIORNALE FORUM IL FUGGITIVO SENTIERI MISSILI IN GIARDINO TG4 - TELEGIORNALE IERI E OGGI IN TV TEMPESTA D'AMORE NIKITA ALASKA Film 23.30 TOP SECRET TERRORISM 0.20 VOLESSE IL CIELO 2.05 TG4 - RASSEGNA STAMPA

OMNIBUS 2' UN LIBRO CUORE E BATTICUORE MIKE HAMMER TG LA7 - SPORT 7 L'ISPETTORE TIBBS TOTÒ E LE DONNE STAR TREK CLASSIC LA7 DOC TELEFILM TG LA7 SPECIALE TG LA7 ABRUZZO 21.10 IL DESERTO DEI TARTARI Film 23.55 VALIGIA DEI SOGNI 0.25 TG LA7 0.45 MOVIE FLASH 0.50 L'INTERVISTA 1.20 ALLA CORTE DI ALICE

Il Centocinquista

7.50 9.45 12.25 13.00 13.35 13.40 15.00 16.55 17.30 18.30 19.00 19.25 20.15 21.10

DIGITALE TERRESTRE

LO SPORT IN CHIARO E SUL SATELLITE IN DIRETTA CALCIO

NUOTO 18.00 GIOCHI DEL MEDITERRANEO Da Pescara. Finali Raisport Più e Eurosport

17.00 ITALIA - GRECIA Giochi del Mediterraneo. Da Pescara Raisport Più

20.35 GERMANIA INGHILTERRA Finale Europeo Under 21 Raitre

TENNIS 13.00 WIMBLEDON Sky Sport 3 e Sky Sport Extra

Da Pescara. Raitre

BASEBALL 01.00 MILWAUKEE BREWERS NEW YORK METS MLB. ESPN America

04.00 OAKLAND ATHLETICS DETROIT TIGERS MLB ESPN America

SKY SPORT 2 MOTORI: DTM NORISRING 2009. 10.30 VOLLEY: ITAS DIATEC TRENTINO - COPRA NORDMECCANICA PIACENZA.

14.00 BASEBALL: NEW YORK METS NEW YORK YANKEES. MLB.

16.00 VOLLEY: COPRA NORDMECCANICA PIACENZA ITAS DIATEC TRENTINO.

9.30

SKY SPORT 1

ATLETICA LEGGERA 16.30 GIOCHI DEL MEDITERRANEO

16.30 FAN CLUB FIORENTINA. 17.00 FAN CLUB JUVENTUS. 17.30 FAN CLUB MILAN. 18.00 FAN CLUB INTER.

10.30 CALCIO: NAPOLI - FIORENTINA. Serie A.

11.00 CALCIO: FIORENTINA - REGGINA. Serie A.

11.30 CALCIO: NAPOLI - JUVENTUS. Serie A.

12.00 CALCIO: GENOA - MILAN. Serie A.

15.30 FAN CLUB ROMA. 16.00 FAN CLUB NAPOLI.

OROSCOPO

Finale scudetto maschile. Gara 3.

11.30 RUGBY: NUOVA ZELANDA ITALIA. Test Match.

13.00 BASKET: LOTTOMATICA ROMA LA FORTEZZA BOLOGNA. Finale coppa Italia maschile

7.00 10.15 10.25 11.30 12.30 13.00 14.00 16.05 17.10 18.05 20.00 20.30

Finale scudetto maschile. Gara 4.

17.00 MOTORI: DTM NORISRING 2009. 18.00 BASKET: PARTIZAN BELGRADO - LOTTOMATICA ROMA. Eurolega - Top 16.

19.00 RUGBY: AUSTRALIA FRANCIA. Test Match.

20.30 BASEBALL: NEW YORK METS NEW YORK YANKEES. MLB.

PREMIUM

SKY SPORT 3 8.00

TENNIS: WIMBLEDON. Il meglio della settimana.

21.00 TENNIS: WIMBLEDON.

EUROSPORT 9.00

SUPERBIKE: CAMPIONATO DEL MONDO. Dalla Gran Bretagna. 2ª manche.

10.15 CALCIO: EUROPEO DONNE UNDER-17. Finale. Dalla Svizzera.

12.00 GIOCHI DEL MEDITERRANEO. Dall’Italia. Giorno 2.

13.00 CANOA: EUROPEI VELOCITÀ. Dalla Germania. Giorno 3.

14.00 CANOA: EUROPEI VELOCITÀ. Dalla Germania. Giorno 4.

15.05 STAR TREK. Steel 15.19 PRIMA O POI DIVORZIO! IV. Joi 15.44 L&O: CRIMINAL INTENT V. Joi 16.00 ROBOCOP. Steel 16.30 EVERWOOD. Joi 16.45 BIG BANG THEORY II. Steel 17.16 DIETRO LE QUINTE DI 'I LICEALI 2'. Joi 17.28 I LICEALI 2. Joi 17.30 WEST WING II. Steel 18.15 R.I.S. 5 DELITTI IMPERFETTI. Steel 19.04 PRIMA O POI DIVORZIO! IV. Joi 19.15 R.I.S. 5 DELITTI IMPERFETTI. Steel 19.29 PUSHING DAISIES. Joi 20.14 LEVERAGE I. Joi 20.15 BIG BANG THEORY II. 21.00 U.S. MARSHALS. Steel 21.00 IL MIGLIORE. Joi 23.02 THE MENTALIST. Joi

Partecipando al gioco di Radio 105 si può vincere l’album dei Placebo (nella foto), intitolato Battle For The Sun

Radio Monte Carlo RMC in tempo reale Alle 12, su RMC, con Max e Fernando, Neffa (nella foto) presenta il nuovo album Sognando contro mano

Confederations Cup Interviste ai protagonisti dopo la finale Brasile-Usa

Oguchi Onyewu, difensore degli Stati Uniti A Tutto Gas Il commento di Gianluca Gasparini al GP di Olanda

Superbike Gli highlights del GP di Gran Bretagna, nona prova del Mondiale

Virgin Revolver Alle 9, Ringo presenta Spiderband, primo singolo dall’album di esordio degli Andead (nella foto), «Hell’s Kitchen»

Sport Tg Tutte le news sportive nel telegiornale di Gazzetta.it

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

Ariete 5,5

Toro 6-

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

Gemelli 8

Cancro 5,5

Leone 7,5

Vergine 5,5

Impicci e tensioni vi irriteranno. E la firma di un contratto chiederà prudenza. Insomma, la settimana inizia in salita. Discese sudombelicali.

I risultati saranno mediocrini. Ma amicizie e alleanze potranno intervenire là dove voi doveste rivelarvi opachi. Arresto ormonale temporaneo…

IL MIGLIORE Grazie all’intuito, al talento e all’aiuto della fortuna stravincete. E il saldo bancario s’irrobustisce. Vigore suino super.

L’ostilità lunare si riflette su ogni ambito. Così, la fortuna latita e la vostra anima sfigolagnosa emerge. Fornicazioni rinviate.

Potete trovare soluzioni ottime ai problemi. E una proposta di lavoro o un contratto fanno la vostra fortuna. L’ormone volteggia e suineggia.

Lo stress monta. E voi rischiate di annegare nell'incertezza. Anche in merito a una faccenda di soldi. Calmatevi, nuotate, non fatevi fregare.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

Bilancia 7,5

Scorpione 6-

Sagittario 7+

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

VENUS WILLIAMS

Capricorno 5,5

Acquario 7

Pesci 6+

Se il buongiorno si vede dal mattino, la fortuna la si vede dal dérrier. E il vostro sta aumentando: amore e lavoro promettono ogni successo!

La Luna è un invito a starvene un tantino isolati. Anche perché da soli lavorerete con metodo e creatività. Sudombelico sfigato, però.

Luna foriera di amicizie e progetti utili. E Giove porta successo nel lavoro. Oltre che negli intimi corpo a corpo… Economia in ripresa.

La tennista statunitense, numero 3 del mondo, è nata il 17 giugno 1980 a Lynwood (California)

Velleità tante, pragmatismo poco. Rischiate di perdere posizioni e punti. Anche in amore. E la forma fisica si sfascia pure: ussignùr...

Tutto vi sarà concesso, tutto procederà secondo i vostri desideri. L’aggressività potrebbe però essere il vostro tallone da killer: cuccia.

Venere aiuta. Ma la Luna stressa e lugubreggia: rilassatevi e non vi portate sfiga da soli col pessimismo. Conforti economici e suini.

LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI

40 R

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT