Piacenza Calcio – Progetto Portieri
LA PRESA – CONSIDERAZIONI E DIDATTICHE La presa è un gesto tecnico che il portiere esegue al fine di interrompere la traiettoria della palla bloccandola con le mani oppure bloccandola al petto (bloccaggio). La presa deve avvenire smorzando la forza d’arrivo del pallone mediante una leggera flessione delle braccia sui tiri al di sopra del petto e sui tiri al di sotto mediante una flessione del tronco contemporanea a un piegamento più o meno marcato degli arti inferiori; il busto deve essere sempre orientato verso la traiettoria d’arrivo e posto sempre dietro alla palla. Prerequisiti della presa : - capacità senso percettive - destrezza fine ( sensibilità tattile) - coordinazione oculo- manuale - differenziazione senso - motoria - differenziazione spazio- temporale - capacità di accoppiamento e combinazione. In condizioni fisiche normali, la percezione dello spazio è fornita dalla sintesi operata tra i dati di due sensi: la vista e il tatto. Tale sintesi è originaria (innata) o acquisita? Certamente, senza voler prendere posizione per l’una o l’altra tesi possiamo confermare che l’esperienza (quindi l’esercizio) vada costituendo quel patrimonio che si avvicina all’originario. Per lo sviluppo della tecnica di presa e per affinarne l’efficacia, si sono voluti prendere in esame le problematiche dei non vedenti che hanno nel tatto un valido alleato. Sfatando uno dei pregiudizi più diffusi, la tiflologia (lo studio del comportamento dei ciechi e del loro inserimento) ha dimostrato che non esiste la cosiddetta “compensazione dei sensi” e che i ciechi non dispongono di misteriosi poteri. La scienza tiflologia ha affermato che esiste il personale esercizio da cui i sensi residui vengono sviluppati ed affinati, acquisendo una capacità intelligente e per nulla casuale. Il tatto è come se fosse una vista ridotta a zero e la vista è il tatto a distanza. Fra il toccare maldestro e il palpare, affinando la presa, esiste la stessa differenza che c’è tra il semplice “vedere” e il “guardare” che segna il risultato cosciente dell’atto visivo (sapere, cioè guardando si conosce la realtà, vedendo no!) oppure la stessa differenza che c’è tra l’udire e l’ascoltare. La conoscenza tattile, quindi, è procedere per sintesi progressive, impone di insistere con pazienza e perseveranza, formando quella “memoria muscolare” che si costituisce attraverso l’esercizio, l’attenzione e lo sforzo graduale ( dal “facile” al “complesso” e mai viceversa). L’informazione tattile è fondamentale nell’uomo per capire posizione, velocità ed accelerazione delle articolazioni ma anche per stimare lo sforzo muscolare e tendineo. Il gesto tecnico della presa rappresenta spesso un elemento per individuare il bagaglio di abilità di un portiere. Ricordiamoci però che la proporzione fra la larghezza del palmo della mano di un portiere adulto e di un pallone n. 5 rispetto a quella dei portieri in età evolutiva e il pallone n. 4, è nettamente a favore del portiere adulto. Per i più piccoli, quindi, pretenderemo che posizionino Piacenza Calcio – Progetto Portieri
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correttamente le mani dietro alla palla interrompendone la traiettoria e nulla più. Nello stesso tempo va però stimolato il portiere, anche più giovane, a bloccare la palla quando si presentano delle situazioni all’altezza del suo bagaglio coordinativo. Ad esempio, si può concedere un punto in più o un gol in meno al giovane portiere che riesca a bloccare la sfera, per incentivarlo ad acquisire anche questa abilità. I guanti , soprattutto quelli di ultima generazione, facilitano una buona presa e preservano da microtraumi alle mani ma, specie in condizioni atmosferiche accettabili e ogni qual volta eseguiamo esercizi con palloni dati al portiere con le mani, il consiglio è che il nostro P adoperi mani nude per affinare il tatto, la capacità prensile e la sensibilità di ammortizzamento. Errori più frequenti : - posizione di partenza degli arti superiori. - posizione delle dita e delle mani sul pallone. - movimento asincrono degli arti superiori, asimmetrico, a forbice. - mancata fase di ammortizzamento. - posizione del busto rispetto il pallone.
ESERCIZI RISCALDAMENTO : - IN ORDINE SPARSO I P PALLEGGIANO CON UNA MANO, DUE MANI, MANI ALTERNATE - FANNO ROTOLARE DAVANTI IL PALLONE E LO RIPRENDONO - A COMANDO P FA RIMBALZARE DAVANTI A SE LA PALLA E LA RIPRENDE ALL’ALTEZZA DEL VOLTO - A COMANDO P ALZA IL PALLONE E CON LEGERO STACCO ESEGUE UNA PRESA ALTA. - P LANCIA DIETRO-ALTO LA PALLA E CERCA DI AFFERRARLA DIETRO LA SCHIENA ( E VICEVERSA). - COME SOPRA MA LANCI IN ALTO “FUORI ASSE” - CON PALLONE FRA LE MANI ALL’ALTEZZA DEL VISO P SI INGINOCCHIA SUL POSTO ALTERNANDO GAMBA DX E SX CONSECUTIVAMENTE. - P DAVANTI ALLA PALLA A TERRA A COMANDO RACCOGLIE RAPIDO LA PALLA E LA PORTA DAVANTI AL VISO, ALTA SOPRA LA TESTA, AL PETTO A SECONDA DEL COMANDO VOCALE O VISIVO DI M. ALLENAMENTO ALLA PRESA : - P BENDATO E IN POSIZIONE DI ATTESA. M DA VICINO PORGE A P PALLE CON LE MANI A P CHE A
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COMANDO TENDE LE BRACCIA, POLLICI IN FUORI E BLOCCA LA PALLA AL PETTO. - P BENDATO COME SOPRA MA PALE DAVANTI AL VISO. P AL COMANDO DI M ALZA LE BRACCIA E CERCA DI PORRE LE MANI DIETRO LA PALLA, POLLICI VICINI, CERCANDO DI ESEGUIRE LA PRESA DAVANTI AL VOLTO. - P BENDATO E IN PIEDI. M DA A P PALONI RASOTERRA. A COMANDO P PIEGA IL BUSTO ED ESEGUE LA PRESA. - P BENDATO E IN POSIZIONE DI ATTESA. M DA VICINO LANCIA LA PALLA CONTRO OGNI PARTE DI P (BRACCIA, GAMBE, PETTO, SPALLA), P DEVE REAGIRE PRONTAMENTE AL TOCCO E CERCARE DI BLOCCARE IN PRESA LA PALLA. - P SENZA BENDATURA : PRESA PALLA RASO CON PIEGAMENTO DELLE GINOCCHIA SUL POSTO : PIEDE SX APPOGGIATO A TERRA VERSO L’ESTERNO, GINOCCHIO PIEGATO A MENO DI 90° E GAMBA DX IN APPOGGIO SU AVANPIEDE CON TALLONE IN ALTO, QUASI PARALLELA AL SUOLO, CON GINOCCHIO PIEGATO A CIRCA 20 CM. DAL TALLONE SX. LA PALLA VA RACCOLTA FRA IL TALLONE E LA PUNTA DEL PIEDE. - A CIRCUITO VARIE PRESE STATICHE RASO, AL PETTO, AL VISO, SOPRA LA TESTA, ALTE ( ANCHE CON PALLONE DA 1 Kg.) - COME SOPRA MA IN MODO DINAMICO ( DOPO SKIPPINO FRONTALE O LATERALE) OPPURE TOCCO PALO E PARO. DAPPRIMA PALLONI DATI DA M CON LE MANI, POI CALCIATI. - IN CIRCUITO “A SECCO” SIMULARE PRESE DAPPRIMA DAVANTI A PERCORSO DI PALETTI O BIRILLI ( POI FUORI DAI BIRILLI) DISPOSTI A LISCA DI PESCE. POI, IN PROGRESSIONE, CON PALLE FERME, PALLE IN MANO A P E PALLE DATE DA M A P. ( CON OGNI TRAIETTORIA : RASO / BATTENTE/ M.H./ ALTA ). - CON UN PALLONE DA M A P : 2 PRESE VELOCI UNA AL PETTO E UNA ALTA A SX ( POI A DX) / UNA RASO A SX E UNA ALTA A DX / ECC.ECC. - COME SOPRA MA CON 2 PALLONI DA M A P. - DALLA PORTA IN CIRCUITO PRESE IN AVANZAMENTO A DX E SX DAVANTI A PALETTI O BIRILLI POSTI LATERALMENTE AVANTI A 3-4 MT. (TUTTE EL TRAIETTORIE). SUBITO DOPO LA PRESA P DEVE PROSEGUIRE LA CORSA PER EVITARE IL CONTATTO O L’EVENTUALE CARICA DELL’AVVERSARIO. - DAL PALO P SI MUOVE VERSO CENTRO AREA DI PORTA ED ESEGUE TUTTE LE PRESE CON PALLONI DATI DA M PRIMA CON LE MANI, POI CON I PIEDI. M PALLEGGIA CON P DI DX E SX E ALL’IMPROVVISO DA PALLE RASO, RIMBALZANTI, ALTE A P CHE DEVE ESEGUIRE UNA PRESA SICURA.
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- DA POSIZIONE LATERALE ALLA PORTA M DA PALLONI AL LIMITE AREA DI PORTA A P CHE DEVE ANTICIPARE IN PRESA L’INTERVENTO DEGLI ALTRI P CHE FUNGONO DA AVVERSARI ATTIVI. TUTTE LE TRAIETTORIE MA L’ORDINE DELLE TECNICHE D’INTERVENTO POSSONO ESSERE LIBERE O ANNUNCIATE DA M. E’ CERTO CHE SE IL PORTIERE NON CONOSCE PRIMA LA TRAIETTORIA DELLA PALLA CHE GLI ARRIVERA’, MIGLIORERA’ LE PRORIE CAPACITA’ DI ATTENZIONE, CONCENTRAZIONE E INTERPRETAZIONE. FARE SEMPRE “TANTO DI POCO” E MAI “POCO DI TANTO “ PER ARRICCHIRE QUELLA “ MEMORIA MUSCOLARE” A CUI ACCENNAVAMO PRIMA.
Massimo Marandolani
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