La Mente Bianca Lorenzo Franceschini3

  • June 2020
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  • Words: 393
  • Pages: 20
LA MENTE BIANCA di Lorenzo Franceschini

LA MENTE BIANCA

Per rendere impossibile anche questa parola e andare ad abitare un po’ più in là.

I.

In questo abbraccio io mi aggrappo a te per restare

la mano che chiede in affanno

il dono.

Vestita di bianco la mente si spegne alla tua fonte

m’insegni lenta dove indugiare

«supina sul silenzio ogni cosa un fiore offre».

Mi parli da quel luogo di là dove sei sempre, da quella terra che non sa maggese.

Stasera ho pregato per te che le buone poesie siano tante da farci un cantuccio per tutte le estati.

(Ah, quanto avrei voluto continuarti! – stelo bellissimo che non ha radici per chiedere).

II.

Dall’argine di queste sfasature tendiamo una mano, o solo uno sguardo.

Abitavamo quelle lande della notte quando il corpo finisce e la mente bianca – solo lì eravamo

di casa

fino a diventare due cose intransitive scordate sull’adito di casa

eppure sono sempre e solo a fianco a te. Soffro questo limite folle che la pelle m’impone – essere irrimediabilmente altro da te. Vorrei che m’impedissi di toccarti.

III.

Ma anche il letto si riscalda col mio corpo

nel sonno più non appartenevi ai sensi dove un poco si sfibrava la mia angoscia di non esserti figlio

ti prego, svegliati! e dimmi che non è la nostra meta questo bianco dove il sonno si confonde con la morte!

(Con affanno: dove ti prendo?)

«...»

(con affanno: vengo a prenderti! dove sei?)

«...»

(e sapere che nulla mi concerne di ciò che m’addolora in te).

IV.

Sapevo che ogni giorno era il tuo compleanno che ogni giorno invecchiavi, ogni giorno chiedevi una festa.

T’ho fatto da specchio, come finestra, la sera, quando vuoi guardar fuori.

V.

«Perdonami, non sono neanche qua».

VI.

(Fossi stato più forte! forse sarei riuscito... entratole in pelle sarei, come al suo posto).

(Io non sono più un luogo buono in cui stare eppure ogni pezzo sembra al suo posto, eppure ogni membro risponde al suo centro).

VII.

Vorrei posare, ora, in quelle terre dolci d’Occidente dove l’uomo è memoria, e la vita si canta.

FRAMMENTI (INTONAZIONE)

Ci sono delle cose. Esterne. Ed esse sono molteplici

esistono tutte, nella stessa misura, ed esistono proprio come [...]

tutte queste cose esistono.

Le cose che esistono sono belle, infatti sono

esse sono veramente.

Esse sono veramente.

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