Intervento Placido Su Bilancio 2009

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Consiglio regionale del 23 dicembre 2008 - Adunanza n. 396

OMISSIS ***** Esame disegno di legge n. 579 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2009-2011" OMISSIS PRESIDENTE La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.

PLACIDO Roberto Grazie, Presidente. Proverò

ad impiegare meno di dieci minuti, per recuperare il tempo che ha

utilizzato in più il collega Chieppa, anche perché non ho presentato e non ho intenzione di presentare emendamenti al bilancio. Tuttavia, ci tenevo a fare alcune riflessioni e provare a dare un contributo su un tema così importante, considerato che, di fatto, questo è l’ultimo bilancio vero della legislatura. Come sanno benissimo i colleghi che come me sono stati eletti anche in altre legislature, quello del prossimo anno (2010) sarà un bilancio tecnico: poi il problema lo affronterà chi vincerà le elezioni. E io mi auguro e farò il possibile affinché le elezioni le vinca nuovamente il centrosinistra.

(Commenti in Aula)

PLACIDO Roberto

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Consiglio regionale del 23 dicembre 2008 - Adunanza n. 396

Poiché i conti si fanno sempre alla fine, si vedranno i risultati nell’estate del 2010. Sul bilancio, invece, svolgo alcune riflessioni, anche perché mi sembra normale, naturale ed anche logico, dopo le molte riunioni in cui la maggioranza e il Gruppo del quale faccio parte - il Gruppo del Partito Democratico - in queste settimane si sono esercitati ed impegnati per provare a dare delle risposte ai molti problemi che sono legati al bilancio. Provo ad elencarne alcune. È un bilancio, a mio parere, eccessivamente rigido e del quale ho visto un progressivo irrigidimento. Se togliamo al totale le risorse reperite con i mutui, penso che si possa ragionare su una somma di circa 200 milioni di euro. Ora, 200 milioni di euro (su oltre 12 miliardi di euro complessivi) per intervenire su tutti i settori sono oggettivamente pochi. Questo

non è un problema di

maggioranza o di opposizione, perché, a parti invertite, in questo momento sarebbe la stessa cosa. Ripeto, sono oggettivamente pochi e non permettono di fare politiche serie di interventi (poi, su come fare le politiche ci si può dividere) con risorse importanti, a meno che non si accendano mutui: ma su quello dirò dopo. La prima considerazione è dunque la rigidità del bilancio. E’ una situazione pesante, ereditata dalla scorsa legislatura, che non ha certamente favorito il lavoro di questa legislatura e di questa maggioranza. Mi rivolgo al collega Dutto, visto che è l’unico rappresentante, baluardo della Lega, “l’ultimo dei mohicani“ della Lega in Consiglio. Caro Dutto, quando si parla di federalismo - cosa che, per quanto mi riguarda, condivido all’interno di una solidarietà nazionale, ma naturalmente questa è la mia opinione - dico che, se non ora, quando, il federalismo? Perché il rischio è che si arrivi morti alla fine. E il problema delle risorse del federalismo, in un quadro di solidarietà nazionale, non riguarda solo il Piemonte, ma riguarda anche la Lombardia, il Veneto e tutto il sistema delle Autonomie locali, che in questa situazione hanno difficoltà ad andare avanti. Sul bilancio, però, pur non rimpiangendo il ruolo delle Prefetture - noi siamo passati dal ruolo delle Prefetture (superato e non rimpianto) al ruolo dei Co.Re.Co. (superato anche quello) a quello della Corte dei Conti – ora un

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ragionamento su chi controlla i bilanci, in particolare dei Comuni piccoli o medi, qualche riflessione bisognerà pure farla. Ma non è questa l’occasione. Cosa vedo? Io segnalo una preoccupazione forte. Credo e penso che chi si troverà nella prossima legislatura dovrà avere un forte coraggio, cosa che per certi versi non è stato possibile fare - non c’erano le condizioni e oramai non ci sono più i tempi - per intervenire sul bilancio in maniera strutturale. Quando parlo di intervenire sul bilancio in maniera strutturale intendo riferirmi a come vengono gestiti tutti gli Assessorati, perché la situazione che è in essere lo imporrà, a chi se ne dovrà occupare nella prossima legislatura. Non mi riferisco necessariamente al fatto di reperire da una parte o dall’altra 40-80 milioni di euro, ma al fatto di trovare le risorse per intervenire già quest’anno - e questa è la cosa che penso possa trovare la condivisione di tutti o dei più, ma mi auguro di tutti - in modo da sostenere l’occupazione, garantire lo stato sociale, garantire la quantità e la qualità dei servizi in sanità. Su come garantire la quantità e la qualità dei servizi in sanità, io dissento dall’amico e compagno Chieppa, e anche collega (così non dimentico nulla e potrei aggiungere anche qualche altra cosa, sempre con la “c”, ma sono aspetti personali, ma visto le facce di coloro che pensavano chissà che cosa, preciso che la C sta per “corregionale”). La Sanità si può “toccare”. Si tratta di capire come e cosa; io penso che si possa anche toccare di più, con l’obiettivo di garantire quantità e qualità dei servizi. Questo è l’obiettivo, ma - come dicevo - sarà un problema che dovrà affrontare la prossima legislatura. Su questo, sul federalismo e sul problema della finanza locale e dell’autonomia, caro Dutto, c’è un ritardo di questo Governo.

(Commenti in Aula)

PLACIDO Roberto Collega Botta, io aspetto fiducioso, ma dopo le dichiarazioni iniziali di un federalismo spinto - io parlo, invece, di federalismo solidale all’interno di un

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quadro nazionale - rilevo un ritardo ed una sottovalutazione da parte del Governo. Su questo due ultime riflessioni - così sto nei dieci minuti e possibilmente anche qualche secondo in meno - penso che in questi anni (non solo in questo ultimo anno) ci sia stato - e io lo sottolineo - un eccessivo tecnicismo nella gestione dei bilanci, che ha sostituito la responsabilità politica o ha teso a sostituire la responsabilità politica. Considerato il nostro ruolo di assemblea legislativa, si debba riprendere il ruolo della politica nell’individuare, nell’intervenire, nel dare indicazioni che poi devono essere applicate. Vediamo tutti cosa hanno prodotto gli eccessivi tecnicismi in giro per il mondo; la tecnica, da sola, non basta ad affrontare e risolvere i problemi. In conclusione, esprimo la mia preoccupazione, sulla quale molti colleghi mi hanno sentito parlare in queste settimane e in questi mesi, rispetto al vero problema che bisognerà affrontare la prossima legislatura: l'eccessivo - così ritengo - indebitamento, non solo della Regione, ma di molti enti locali. Concludo leggendo una parte di una dichiarazione resa nel corso di un'intervista recentissima (di circa una decina di giorni fa), apparsa su un noto quotidiano nazionale. La dichiarazione è del premio Nobel per l’economia Paul Samuelson. Sono poche righe, e con questo termino: "Su un punto bisognerà soprattutto intervenire: deve finire questa corsa al debito, deve diventare più difficile sia accumulare prestiti che concederne a condizioni particolarmente aggressive. Tutto questo si è creato in momenti in cui è stato troppo facile indebitarsi, e poi di nuovo prendere in prestito i soldi con cui pagare i debiti. Un meccanismo da bloccare". E io non posso che

essere - per quanto mi riguarda - assolutamente

d'accordo con il premio Nobel Paul Samuelson. Grazie, colleghi.

OMISSIS

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