I Nativi Digitali

  • June 2020
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  • Words: 764
  • Pages: 2
DE Kerkhove D.

“…i nativi rendono pubblica la loro identità. La socializzano sui blog e i social network,mettendo in atto una trasversalità espressiva nuova, in cui la reputazione pubblica diventa il loro capitale. E questo potrebbe sembrare un dato positivo, ma ha anche i suoi lati negativi. …la memoria personale è ovunque…l’identità diventa sempre più fluida. In rete ci sono moltissime tracce del nostro sé: quelle lasciate da noi e quelle pubblicate da altri.” I nativi digitali È indubbio che chi è nato e cresciuto in piena rivoluzione neotecnologico porta con sé qualcosa di profondamente differente rispetto a chi è nato e cresciuto prima di questa rivoluzione. Nascere e crescere in un mondo stravolto celermente dall’affermarsi delle nuove tecnologie ha implicato un cambiamento dei processi cognitivi di base. I giovanissimi, oggi, non prendono possesso del mondo nello stesso modo in cui l’abbiamo preso noi durante i nostri anni: è una condizione che si avverte profondamente tanto da creare un divario tecnologico generazionale tra essi,chiamati nativi digitali, e noi…immigrati digitali. Ma con la nascita dei social network si è affermato un nuovo modo di socializzare che coinvolge, anzi è diventato parte integrante della vita quotidiana di ognuno di noi, indipendentemente dalla generazione cui si appartiene. Pensieri, drammi interiori, semplici battute, riflessioni ma anche risse: sul web tutto ciò che privato diventa pubblico; istantaneamente in ogni parte del mondo. Con tutti i rischi che a volte questo comporta: chi condivide filmati, foto,momenti di vita attraverso Internet spesso si rivolge ad una fascia di utenti ristretta, come gli amici, ignorando però che esiste una fascia molto più estesa di persone che possono leggere o guardare tali contenuti. Quindi possiamo affermare che se da un lato la rete rappresenta uno strumento per isolarsi, dall’altro lato è uno spazio per dire cose private in pubblico; per esprimersi, per iniziare conversazioni attraverso blog e forum su temi trascurati dalla televisione , dalla radio e dai giornali, talvolta anche dalla famiglia. È qui che i ragazzi si sfogano, si confrontano e filmano quello che vedono. Ciò che avviene con i social network è un processo che vede aggregarsi i pattern identitari: i diversi strumenti posseduti non costituiscono elementi che ci permettono di sviluppare identità sociali mutiple ma forniscono diverse espressioni che contribuiscono a rappresentare la propria identità; per cui l’identità reale e quella virtuale si sovrappongono trasformandosi in identità fisica e identità digitale ma entrambe assolutamente reali. Infatti l’intento non quello di mascherare la propria identità ma di esprimerla in forme e con strumenti diversi. Anche nella vita quotidiana ognuno di noi assume identità e atteggiamenti sottilmente differenti, basti pensare ad esempio al nostro modo di comportarci quando stiamo con gli amici che è totalmente diverso da quello che utilizziamo in famiglia o in ambiente di lavoro ecc.. . La rete nei social network come Facebook diventa un ambiente in cui il diario che si era sempre aperto ad un circolo ristretto di persone generalmente diverse da quelle frequentate tutti i giorni,diviene un diario pubblico aperto,in cui l’autore rischia di esporsi troppo se non ha la consapevolezza della scomparsa di quelle barriere che prima dividevano i diversi universi nei quali normalmente ci muoviamo. Qui l’identità diventa condivisa e le reti sociali che si sviluppano on line fanno di Internet un “condominio”,una piazza, come definiscono alcuni studiosi,in cui tutti possono sapere tutto di tutti. La privacy è un altro grande argomento su cui si discute di più da quando esistono blog e social network come Badoo,Facebook. Dovrebbe rientrare nelle norme del buon senso il fatto che pubblicando qualcosa, ad esempio su Facebook, essa diventa di fatto dominio pubblico. Tuttavia

molti lo dimenticano e non è la prima volta che si assiste a situazioni in cui incauti utenti finiscono per essere vittime delle loro confessioni on line. Sarebbe consigliabile quindi leggere attentamente tutti i diritti sulla privacy prima di iscriversi. D’altro canto i lati negativi sono più legati alla salute: molti studi hanno affermato che abusare di social network può portare le giovani menti alla depressione; quindi proprio i social network creati per stimolare l’interazione tra le persone ha contribuito alloro isolamento e all’impoverimento della capacità delle persone di leggere il linguaggio del corpo. A mio parere,ora il problema non sta nel quantificare i lati negativi e i lati positivi apportati dalla rete sociale dei network,del resto tutto ciò che riguarda la socializzazione e la comunicazione porta con sé il suo grande bagaglio di elementi che giocano a favore degli utenti e la loro controparte. Bisogna quindi trovare il modo per far sì che gli elementi positivi prevalgano sugli elementi negativi. Capasso Assunta

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