Foundations Of The Italian Military Library

  • December 2019
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* Il progetto di una Biblioteca Militare Italiana * Statuto dell’Associazione * Atto costitutivo * Le Cariche sociali * Elenco dei Soci * Come aderire

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20 settembre 2008 Inaugurazione

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L’AABMI è una libera associazione, senza scopo di lucro, di enti, studiosi e cultori di storia e scienze militari e di studi strategici, con sede presso la Biblioteca Civica di Varallo (VC). Essa ha per scopo la conservazione, la tutela, l’incremento, la fruizione e la valorizzazione anche internazionale del patrimonio librario e museale italiano, pubblico e privato, relativo allo studio della guerra e dei sistemi di difesa e sicurezza, nonché delle scienze e arti militari e della storia militare.

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La struttura della Biblioteca Fondo Virgilio Ilari parte 1 parte2 Fondo Ferruccio Botti Fondo Marina Militare Biblioteca Militare Virtuale agg 01-2009 Cineforum di guerra

A tal fine si impegna alla conservazione, classificazione e valorizzazione del Fondo Militare di 25.000 volumi costituito presso la Biblioteca Civica “Farinone Centa” di Varallo e ne promuove l’incremento mediante donazioni e scambi di doppioni con altre biblioteche; inoltre mantiene contatti con le biblioteche, i musei e gli enti e istituti culturali militari pubblici e privati, sia nazionali che esteri, e promuove la diffusione e lo scambio di informazioni e il libero accesso alle biblioteche e ai musei militari, in particolare mediante attività editoriali, il proprio website, viaggi collettivi di studio e facilitazioni di soggiorno per gli studiosi e gli studenti non residenti in Valsesia che intendono compiere ricerche nel predetto Fondo Militare.

* Commissioni Nazionali di storia militare * Le Biblioteche militari italiane * Le Biblioteche militari europee * Le Biblioteche militari degli Stati Uniti * Manuali americani di storia militare online Prof. Raimondo Luraghi Presidente Onorario

IL PROGETTO DI UNA BIBLIOTECA MILITARE ITALIANA FOUNDATIONS of the ITALIAN MILITARY LIBRARY Tra le carte di Cesare Balbo c’è un breve appunto, di una sola pagina, intitolato “Idea d’una Biblioteca militare italiana, cioè Raccolta di libri da pubblicarsi”. Ne dette notizia Ercole Ricotti, a p. 468 del suo saggio biografico su Balbo (Della vita e degli scritti del conte Cesare Balbo. Rimembranze, Firenze, Le Monnier, 1856). E’ uno dei tanti libri italiani, dimenticati e difficilmente reperibili, che ora ci tornano dagli Stati Uniti, e a tiratura illimitata e mondiale, grazie all’iniziativa di google books di mettere online i libri di pubblico dominio posseduti dalle biblioteche universitarie americane. E tra questi l’intera collezione dell’Antologia militare di Antonio Ulloa, una delle prime riviste militari europee, e la prima italiana (pubblicata a Napoli dal 1836, vent’anni prima della Rivista militare italiana), nonché la Bibliografia militare italiana di Mariano d’Ayala (Torino, Stamperia Reale, 1854), insieme ad altre migliaia di classici della nostra storia militare dall’epoca di Machiavelli al Risorgimento. Senza essersi potuto avvalere di tale facilitazione, il colonnello Ferruccio Botti ha dedicato allo studio di questa nostra letteratura militare i primi due volumi della sua ponderosa e acribiosa opera Il pensiero militare e navale italiano, pubblicata dall’Ufficio Storico dello SME a cavallo del secolo scorso e del presente;

una delle due maggiori che gli dobbiamo, insieme alla Logistica dell’Esercito Italiano, e che segnano entrambe un primato italiano rispetto alla storiografia militare di tutte le altre nazioni. Sfogliando le sue pagine, e quelle dei “nostri” libri che, grazie a google, abbiamo recuperato su copia cartacea dagli scaffali delle università americane, avvertiamo tutto il peso di una cesura epocale. Quelli – e anche i libri di Ferruccio, e i miei, e del generale Carlo Jean, fondatore del Centro Militare di studi strategici – furono scritti “sul tamburo”, nell’intento forse ingenuo ma generoso di giovare alla patria, al nostro stato, al nostro esercito. Ci sentivamo ancora parte – in quegli anni Ottanta del secolo scorso ancora segnati dalla guerra fredda che furono per noi i più fecondi e anche i più felici – di una tradizione nazionale, impegnati nella critica e nella riforma delle nostre istituzioni preposte alla politica di sicurezza e di difesa e in un dialogo rispettoso e sempre più spesso ecumenico con la tradizione pacifista e antimilitarista. Abbiamo avuto invece in sorte il dono doloroso ma per noi impegnativo di vegliare durante un tramonto; di trasformare in coscienza storica quel che abbiamo vissuto con distratta assuefazione. Le istituzioni politiche e militari di tutte le nazioni europee sono ora totalmente e definitivamente integrate in un complesso sistema mondiale che oltrepassa la portata della nostra flebile voce. Per l’Italia non è una situazione del tutto nuova: per secoli, dal Rinascimento all’epoca napoleonica, i nostri capitani, i nostri ingegneri e architetti, i nostri scrittori militari, i nostri picari trasformati in soldati, hanno attraversato tutte le guerre sotto tutte le bandiere, incluse quelle che consideravano le loro. E la terminologia militare occidentale deriva in parte dall’italiano, anche perché i tre quarti dei primi libri militari pubblicati in Europa nella prima metà del Cinquecento furono stampati a Venezia. Qual è dunque oggi, il nostro dovere? A quale Principe dobbiamo dedicare, con scrupolo e rispetto, i nostri studi, la fruizione dei testi che abbiamo raccolto? Le istituzioni e perfino le nazioni passano, restano le persone. I giovani che ci ricordano quelli che noi siamo stati, quando cercavamo con fatica e tante delusioni dove e da chi apprendere. Gli anziani che vogliono comprendere il senso di ciò di cui sono stati testimoni. Gli studiosi che vanno a colpo sicuro e quelli che si lasciano sorprendere. La donazione della mia biblioteca, da cui ha avuto origine il progetto della Biblioteca Militare Italiana, è la storia, sofferta, di un preciso giudizio storico e di una consequenziale scelta culturale. Quella di “mettere in congedo” non me stesso, ma l’esercito dei miei libri, trasformandolo da “bene per la difesa” in “bene culturale”. Se non sono più un esercito, essi restano nondimeno una milizia, sia pure di altro ordine, non più al servizio delle istituzioni ma delle persone. Ho doverosamente valutato di lasciare i miei libri alla Biblioteca Militare Centrale, gestita dall’Ufficio Storico dell’Esercito al quale va la mia riconoscenza per aver sostenuto le mie ricerche acquistando i miei diritti d’autore e pubblicando tante mie opere. Tuttavia ciò avrebbe implicato disperdere la serie e il contesto, sopprimere il significato epistemologico che si ricava proprio dai criteri di raccolta e dalla contiguità fisica dei volumi relativi ad un medesimo argomento, ad un medesimo approccio disciplinare. Inoltre mi avrebbe per sempre impedito di coronare il mio sogno di professore universitario italiano: quello di poter fare finalmente lezione anch’io, come i colleghi europei e americani, dentro una biblioteca, “mostrando” agli studenti le fonti del mio dire e gli strumenti per criticarlo e oltrepassarlo. Se lo scopo fosse stato soltanto quello di conservare i miei libri e le mie carte, le avrei fatte oggetto di un legato testamentario. La donazione è invece un “atto tra vivi”, che implica una privazione del donatore, ma non la sua scomparsa né la sua latitanza. Non l’ho fatto a cuor leggero e per levarmi il pensiero, ma

per il dovere di assumere una responsabilità assai più gravosa e che impegnerà tutto il resto della mia vita. Una responsabilità che si moltiplica ad ognuna delle altre donazioni che si sono già aggiunte e certo si aggiungeranno alla mia, a cominciare da quelle di Rosangela Iussa, coraggiosa e indomita sposa di Ferruccio, e dell’Ufficio storico della Marina Militare, grazie alla mediazione prestigiosa del professor Mariano Gabriele, presidente della Società Italiana di Storia Militare. Grazie al sagace mecenatismo di Carlo Rastelli, presidente del consiglio della Biblioteca Civica “Farinone-Centa” e già mio allievo all’Università Cattolica di Milano, il Comune di Varallo, piccolo per numero di abitanti ma grande per storia, arte e cultura, ha accettato l’onere di accogliere un primo fondo di 25.000 volumi “militari” che si aggiungono agli 85.000 “civili” già in carico alla Biblioteca e superano la capienza dello storico Palazzo Racchetti. E’ stato tuttavia possibile ottenere temporanea ospitalità nell’unica sala ancora libera, sufficiente per esporre e attivare la I sezione della futura Biblioteca Militare Italiana, in attesa di poterla riunire in una sede adeguata, che è stata già individuata tra gli edifici demaniali in concessione al Ministero per i Beni e le attività culturali e che il sindaco, on. Gianluca Buonanno, ha già ufficialmente richiesto in comodato d’uso al ministro competente. Abbiamo già inaugurato questa sezione il 20 settembre 2008 e in tale occasione abbiamo costituito, con 56 soci fondatori, l’Associazione Amici della Biblioteca Militare Italiana, di cui il professor Raimondo Luraghi ha accettato la presidenza onoraria. Scopo dell’Associazione è “la conservazione, la tutela, l’incremento, la fruizione e la valorizzazione anche internazionale del patrimonio librario e museale italiano, pubblico e privato, relativo allo studio della guerra e dei sistemi di difesa e sicurezza, nonché delle scienze e arti militari e della storia militare” (art. 1 dello Statuto). Varallo, situata nella Media Valsesia, non è dietro l’angolo. Ma è pur sempre a due ore di treno da Milano e da Torino e a tre di macchina dalla Svizzera. La Biblioteca Militare Federale di Berna, la Biblioteca Militare Presidiaria di Milano (situata presso la Scuola Militare Teulié) e la Biblioteca della Scuola d’Applicazione dell’Esercito a Torino saranno le prime alle quali chiederemo di entrare in rete e in sinergia con noi, e di partecipare alle nostre iniziative culturali, come la proiezione commentata di film e documentari e la summer school di studi strategici e storia militare che intendiamo organizzare stabilmente a Varallo insieme ad altri istituti di ricerca italiani e stranieri. E’ cominciata una bella avventura. Metteremo le ali alla nostra Biblioteca. Virgilio Ilari

LA STRUTTURA DELLA BIBLIOTECA – STUCTURE OF THE LIBRARY The Italian Military Library was founded in September 2008 with a lot of 25,000 books coming from the Virgilio Ilari’s and Ferruccio Botti’s private libraries and from a donation of the Italian Navy Historical Service. Il Fondo Militare della Biblioteca Civica “Farinone Centa” ha avuto origine dalla donazione della biblioteca del prof. Virgilio Ilari, docente di storia delle istituzioni militari dell’Università Cattolica di Milano. La donazione, concordata con il dott. Carlo Rastelli, già allievo di Ilari e presidente della Biblioteca Civica, è stata rogata a Varallo l’8 giugno 2006. Al fondo Ilari, attualmente composto da circa 13.000 volumi e raccoglitori, si sono in seguito aggiunti la biblioteca del colonnello Ferruccio Botti, donata dalla vedova, signora Rosangela Iussa, il 6 aprile 2008 e composta da circa 5.000 volumi e raccoglitori, e circa 7.000 volumi donati dall’Ufficio Storico della Marina Militare il 15 maggio 2008. Il prof. Ilari si è inoltre impegnato ad accrescere il fondo con i propri futuri acquisti e con la catalogazione sistematica di oltre 4.000 volumi di pubblico dominio diffusi online dai siti www.google.books e www.gallica.bnf.fr. Il Fondo Militare, catalogato da Alexander Sivak sotto la direzione del dott. Rastelli, è stato ordinato dal prof. Ilari in quattro grandi sezioni: I Lo studio della guerra (The Study of War): opere di storia militare generale, strategia, arte, tecniche e scienze militari, geografia, geopolitica, sociologia, economia, politica, teologia, comunicazioni sociali, studi di genere (books on strategy, art of war, military terminology, general military history, theory of military history, military science, geopolitics, geostrategy, sociology, economy, administrative, penal and international law, International security, political theory, intelligence theory, gender studies, moral and theology involving war, peace and military)

II Storia militare antica e medievale (Ancient and Medioeval Military History) III Storia militare italiana (Italian Military History): A) Antichi stati (Ancient Italian States) B) Regno d’Italia – Storia delle istituzioni (Kingdom of Italy – History of military institutions) C) Regno d’Italia – Storia delle guerre (Kingdom of Italy – History of wars involving Italian territory and/or Italian forces or volunteers) D) Repubblica Italiana (Italian Republic military and security institutions and Italian participation in Cold War and postwar international security)

IV Storia militare estera (Military History of Other countries, regrouped by geopolitical areas): A) Europa Continentale e Asia Centrale (Continental Europe and Central Asia)

B) ex-Impero Britannico (former British Empire and Commonwealth) C) Stati Uniti d’America (United States) D) America Latina (Latin America) E)

Medio Oriente e Africa (Near and Middle East and Africa, Arab Countries, Israel)

F)

Estremo Oriente (Far East)

FRIENDS OF THE ITALIAN MILITARY LIBRARY (AABMI) Associazione Amici della

Biblioteca Militare Italiana _______________________

HOW BECOME A MEMBER OF THE AABMI Associazione Amici della

Biblioteca Militare Italiana

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DOMANDA DI ADESIONE APPLICATION FOR ADMISSION Il sottoscritto _________________________________ professione _________________________ nato a _________________ il _________ residente in _______________________ Prov. _______ indirizzo _____________________________N_____ CAP ________ tel. ____________________ e-mail _____________________________________ chiede di aderire all’Associazione Amici della Biblioteca Militare Italiana, dichiarando di aver preso visione dello Statuto e di autorizzare la trattazione dei dati personali ai fini associativi, inclusa

ovvero esclusa [sottolineare l’opzione prescelta] l’eventuale pubblicazione del nome e cognome nel sito web

dell’Associazione. Qualora ai sensi dell’art. 3 dello Statuto non abbia titolo alla qualifica di socio donatore o benemerito1, si impegna inoltre a versare le quota associativa annuale di euro 50 Data in _____________________ il __________________ Firma _______________________________________ La domanda, corredata dall’indicazione di un referente tra i soci ovvero da un breve curriculum, va spedita al Segretario, sig. Ian Dominic Hall-White, via Osella 15/7, 13019 Varallo, [email protected] tel. 349-4191818 e possibilmente comunicata anche per via telematica a: [email protected] Please read the AABMI statute in the site wwww.bibliomil.com, download the above application model, fill in the application with the data requested, sign it and send it to our Secretary, Mr Ian Dominic Hall-White, via Osella 15/7, 13019 Varallo, [email protected] tel. 349-4191818. Il versamento della quota va effettuato dopo l’accoglimento della domanda e sul conto c. c. b. intestato a "Amici della Biblioteca Militare Italiana - Varallo" presso Banca Popolare di Intra Ag. di Briga Novarese. Codice IBAN IT30 S055 4845 2400 4857 0292 036. Per i versamenti dall’estero account 0292036 Swift: BPINIT24XXX.

1

“Sono soci donatori, esonerati dal pagamento della quota sociale e membri di diritto del Consiglio Direttivo, gli enti e i privati che abbiano donato al “Fondo Militare” della Biblioteca Civica “Farinone Centa” di Varallo un patrimonio librario militare di significativa consistenza, ovvero abbiano liberalmente concorso in misura significativa al finanziamento di borse di soggiorno per scopi di studio o di altre iniziative sociali. Sono soci benemeriti, ed esonerati dal pagamento della quota sociale, gli autori e gli editori di opere a carattere militare che si impegnano a donare al predetto Fondo Militare una copia di ciascuna pubblicazione anteriore e successiva alla data di adesione all’associazione.”

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