Oggi ho creduto di aver assaporato la felicit�. Che banalit� averlo pensato. Che ingenuit� averci provato. Pochi gesti d'intesa e una vana speranza pervade l'espressione del mio volto verso niente, fermo. Dopo esili attimi la delusione delle parole, dei chiarimenti, della formalit� accettata. Il quieto vivere si pone come una mano sul capo e guida lo sguardo verso la pace sottomessa. Come � gonfio ora il mio addome, il mio collo si allarga e vibra. Sputer� tristezza dal mio incedere lento e abbandonato. Ora capisco e sono desolato, prima disorientato non sapevo e onorato di essere considerato, credevo di provare gioia. S�, fugace.