Corso di medicina interna 1 Paolo Emilio Manconi 2007
Il paziente edematoso
2007
EDEMA: Aumento di volume dei liquidi interstiziali •localizzato (o distrettuale) • generalizzato
ascite e idrotorace: forme particolari di edema localizzato dovute all’accumulo di liquidi, rispettivamente, nei cavi peritoneale e pleurico Anasarca: edema massivo generalizzato
anasarca
Edema distrettuale: infiammatorio allergico da compressione o ostruzione di una vena da compressione o ostruzione di un collettore linfatico
Edema generalizzato: da insufficienza cardiaca (edema cardiogeno) da nefrosi (edema nefrosico o renale) da tossiemia gravidica epatico da malnutrizione
La forma generalizzata si riconosce per la comparsa di gonfiore al volto (maggiore in regione periorbitale) e per la persistenza dell’impronta lasciata sulla cuta dalla pressione digitale (edema con fovea)
Le forze di Starling regolano la distribuzione di liquido nell’ambito del compartimento extracellulare: la pressione idrostatica all’interno dei vasi e quello colloidoosmotica nel liquido interstiziale tendono a promuovere lo spostamento dei liquidi dei vasi verso lo spazio extravascolare. al contrario la pressione colloidoosmotica delle proteine plasmatiche e la pressione idrostatica del liquido interstiziale (tensione tissutale) spingono i liquidi nel compartimento vascolare. In genere esiste un equilibrio tra le forze tale da mantenere invariata l’ampiezza dei compartimenti intravascolare e interstiziale, pur consentendo gli scambi fra i due. Nel capillare arterioso i fluidi escono, in quello venoso rientrano.
L’edema può dipendere da: 1- Aumento della pressione idrostatica dei capillari 2- diminuzione della pressione oncotica 3- Aumento della permeabilità capillare
L’edema può dipendere da: 1- Aumento della pressione idrostatica dei capillari per: processo infiammatorio compressione o occlusione di vene e linfatici (edemi meccanici) edema cardiaco
L’edema può dipendere da: 2- diminuzione della pressione oncotica (ipoalbuminemia)
- edemi della nefrosi - tossiemia gravidica aumentata eliminazione: - cospicua emorragia - perdita proteica attraverso il tratto g-e
diminuita sintesi:
- edema epatico - edema da malnutrizione
L’edema può dipendere da: 3- Aumento della permeabilità capillare: edema infiammatorio edema allergico edema angioneurotico
L’edema è conseguenza anche del danneggiamento della parete capillare che può essere provocata da agenti chimici e batterici e da traumi termici e meccanici
Altre cause di edema:
ipotiroidismo (mixedema tipicamente in sede pretibiale e può
essere associato a edema periorbitario)
ipercorticosurrenalismo da cause esogene gravidanza da farmaci idiopatico
Diagnosi Differenziale anamnesi esame obiettivo: sede dell’edema, colore, spessore e sensibilità
della cute (per es: una iperestesia e un aumento dal calore fanno pensare ad un edema infiammatorio; edema circoscritto: una cianosi distrettuale fa pensare ad un’ostruzione venosa; in edemi ripetuti la cute diventa ispessita, dura e spesso arrossata)
esami strumentali e di laboratorio: es: misurazione pressione
venosa (l’aumento in un distretto fa pensare ad un’ostruzione venosa, mentre un aumento della pressione venosa sistemica fa pensare ad un’insufficienza cardiaca congestizia); esame urine, albuminemia
Approccio al paziente con edema l’edema è circoscritto o generalizzato? cause determinanti
studio del paziente Se è generalizzato: - c’è ipoalbuminemia (< 2.5 gr/dl): anamnesi, EO, esame delle urine e di laboratorio: diagnosi differenziale tra cirrosi epatica, grave malnutrizione, gastroenteropatia protidodispendente e sindrome nefrosica - non c’è ipoalbuminemia: valutare se sono presenti segni di insufficienza cardiaca congestizia - valutare se la diuresi del paziente è quantitativamente adeguata o se c’è oliguria o addirittura anuria
Edema distrettuale: Linfedema
Congenito:
- linfangectasia congenita - linfoedema congenito ereditario
Acquisito:
- post-linfangitico - post-flebitico - neoplastico - tubercolare - da terapia radiante - resezione linfonodi regionali - da filaria
Edema distrettuale: Linfedema
Congenito:
- linfangectasia congenita - linfoedema congenito ereditario
Acquisito:
- post-linfangitico - post-flebitico - neoplastico - tubercolare - da terapia radiante - resezione linfonodi regionali - da filaria
Edema distrettuale: Linfedema Caratteristica dell’edema: localizzato più frequentemente agli arti inferiori non scompare con la digitopressione (edema duro) non si attenua col riposo o con il sollevamento dell’arto non è doloroso non è accompagnato da alterazioni trofiche
Indagini strumentali: Rx, TC, RMN, linfografia, linfoscintigrafia
Edema distrettuale: Linfedema Terapia - anticoagulanti - antiinfiammatori - diuretici - riposo a letto con gambe sollevate - compressione intermittente con appositi apparecchi
Medica:
Chirurgica
Edema distrettuale: Fleboedema tromboflebiti Lo si osserva in corso di: sindrome mediastinica
Caratteri dell’edema nella sindrome mediastinica: localizzato al viso, alle palpebre, alle labbra, alla cute del collo, delle spalle e della metà superiore del torace (edema a mantellina) ipertensione a monte della stasi cianosi inturgidimento delle vene giugulari eventuale presenza di un circolo collaterale di compenso (reticolo venoso sottocutaneo)
Edema distrettuale: Fleboedema Sindrome mediastinica: sintomi associati all’edema dispnea inspiratoria disfonia disfagia tosse sindrome di Claude Bernard Horner (ptosi miosi anidrosi sul lato della paralisi simpatica)
Esami strumentali: Rx, TC, RMN, endoscopie, mediastinoscopia
Edema generalizzato: edema nello scompenso cardiaco Caratteristiche dell’edema: simmetrico, rilevabile nelle parti più declivi (arti inferiori). Nei soggetti che mantengono la posizione eretta per gran parte della giornata si localizzano spt in sede pretibiale e nelle caviglie, mentre nei soggetti allettati si osservano nella regione sacrale. L’interessamento degli arti superiori e del viso è raro e tardivo.
Sintomi associati: dispnea ortopnea dispnea parossistica notturna respiro di Cheyne Stokes astenia, stancabilità, riduzione della resistenza nicturia
Edema generalizzato: edema nello scompenso cardiaco Reperti obiettivi:
ipotensione cianosi labiale e ungueale tachicardia sinusale incremento della pressione venosa (distensione delle giugulari) reflusso epato-giugulare presenza di 3° e 4° tono cardiaco polso alternante Esami strumentali: Rx, ECG, rantoli polmonari ecocardiogramma idrotorace e ascite epatomegalia da stasi diuresi ridotta estremità pallide e fredde
Terapia dello scompenso cardiaco riposo e norme igieniche di vita farmaci inotropi: digitalici, catecolamine farmaci che riducono il precarico: diuretici, vasodilatatori venosi farmaci che riducono il postcarico: vasodilatatori arteriosi
Diuretici tiazidici, furosemide associati a diuretici risparmiatori di potassio (attenzione al dosaggio)
Edema polmonare Classificazione dell’edema polmonare in base ai meccanismi eziologici: I- squilibrio delle forze di Starling - aumento pressione capillare polmonare - riduzione pressione oncotica del plasma (ipoalbuminemia) - aumento della negatività della pressione interstiziale (rapida risoluzione di un pneumotorace mediante applicazione di pressione negativa; asma) II- alterazione della permeabilità della membrana alveolo-capillare (sindrome da distress respiratorio dell’adulto: fattori infettivi e tossici, CID, pancreatite acuta emorragica, ecc) III- insufficienza linfatica IV- meccanismi sconosciuti o solo parzialmente noti: - embolia polmonare - eclampsia - edema polmonare neurogeno - edema polmonare da altitudine - altri
Edema polmonare acuto All’esame obiettivo si evidenziano rantoli umidi e ronchi bilaterali Il paziente diventa ansioso, vi è una sudorazione profusa, espettorato di aspetto schiumoso e un colore rosato, ipossia e cianosi All’Rx torace si evidenzia una velatura diffusa con maggiore opacità delle regioni ilari più prossimali
Terapia dell’edema polmonare acuto morfina (riduzione dell’ansia, vasodilatazione arteriosa e venosa) ossigeno al 100% il paziente deve stare seduto, con gambe declivi, per ridurre il ritorno venoso diuretici dell’ansa ev nitroprussiato di sodio se grave ipertensione digitale ( salasso) (applicazione lacci a rotazione alle estremità)
Edema generalizzato: edema nello sindrome nefrosica Caratteristiche dell’edema nefrosico: la mattina è più evidente e localizzato al volto, in sede periorbitale nel paziente allettato interessano soprattutto la faccia posteriore delle cosce e della regione sacrale nel bambino la localizzazione al volto conferisce il tipico aspetto “paffuto”
Sintomi associati: idrotorace ascite riduzione PA (a volte può aumentare)
Edema generalizzato: edema nello sindrome nefrosica Esame urine: proteinuria > 3.5 gr/24h possibile presenza di microematuria glicosuria (con glicemia normale) alterazioni del sedimento urinario
Alb <<, α2>>
(cilindri)
Assolutamente tipica è l’alterazione del tracciato elettroforetico Indagini di laboratorio e strumentali: Indagini ematochimiche e test di funzionalità renale (azotemia, creatininemia, clearance della creatinina)
Edema generalizzato: edema nella glomerulonefrite cronica e in altre forme di insufficienza renale Caratteristiche dell’edema: tende a comparire nelle aree a bassa pressione tissutale come la regione periorbitale può progredire fino a interessare le parti più declivi del corpo possibile presenza di ascite e versamenti pleurici
Sintomi associati: ipertensione arteriosa e polmonare oligo-anuria ematuria macroscopica
L’esame urine è fondamentale: ematuria, proteinuria, cilindri ematici e granulosi nel sedimento;
indagini morfo-funzionali renali
Terapia dell’edema conseguente a glomerulonefrite cronica e in altre forme di insufficienza renale norme dietetiche: restrizione di sale, riduzione assunzione di cibi ricchi di potassio, fosfati e proteine controllo pressorio: Ace inibitori e altri antiipertensivi correzione squilibri idro-elettrolitici dialisi trapianto renale
Terapia degli edemi nefropatici
controllo della eccessiva ritenzione di acqua e di sale riduzione dell’apporto di NaCl con la dieta solo in caso di edemi senza ipovolemia si danno diuretici a dosi moderate (furosemide), infondendo ev plasma e albumina
Edema generalizzato: edema nella cirrosi epatica L’edema di origine epatica è caratterizzato dalla presenza di ascite. Questa riconosce una triplice eziologia: ostacolo al drenaggio linfatico ipertensione portale ipoalbuminemia
L’ipoalbuminemia, insieme all’ostacolo al ritorno venoso offerto dall’elevata pressione addominale, è responsabile anche della comparsa di edemi, localizzati prevalentemente agli arti inferiori (piedi e caviglie).
Edema generalizzato: edema nella cirrosi epatica Sintomi e segni associati (1):
apparato digerente:
- ipertensione portale - anoressia - faetor hepaticus - ematemesi-melena
- anemia - leucopenia sistema ematopoietico: - piastrinopenia - diatesi emorragica
Edema generalizzato: edema nella cirrosi epatica Sintomi e segni associati (2):
sistema endocrino:
- ginecomastia - atrofia testicolare, amenorrea - spider nevi - eritema palmare
- tachicardia - ipotensione apparato cardio-vascolare: - shunt artero-venosi - scompenso ad alta portata
Edema generalizzato: edema nella cirrosi epatica Sintomi e segni associati (3):
sistema nervoso:
sintomi sistemici:
- encefalopatia epatica - coma epatico - deperimento - astenia - subittero sclerale o ittero franco - caput medusae
Edema generalizzato: edema nella cirrosi epatica Esami di laboratodi laboratorio e strumentali:
ecografia
studio funzionalità epatica:
- bilirubinemia - ALT, AST - fosfatasi alcalina - γGt - LDH - elettroforesi proteine ematiche (dosaggio albumina, globuline) - dosaggio fattori di coagulazione
Terapia della cirrosi epatica scompensata con ascite ed edemi discrasici Somministrazione di albumina e diuretici
(furosemide, acido etacrinico) e/o antialdosteronici, badando a mantenere un buon equilibrio idroelettrolitico
Edema indotto da farmaci FANS Antiipertensivi
•Vasodilatatori diretti Minoxidil Clonidina Metildopa •Calcioantagonisti
Ormoni steroidei
•Corticosteroidi •Anabolizzanti •Estro-progestinici
Ciclosporina GH IL2
Edema indotto dalla somministrazione cronica di diuretici La somministrazione cronica di diuretici porta ad una lieve riduzione del volume ematico con conseguente iperreninemia cronica e iperplasia iuxtaglomerulare con conseguente ritenzione di liquidi e edema. La sospensione della terapia diuretica paradossalmente causa diuresi.
Edema idiopatico: Più frequente nel sesso femminile ed è caratterizzato dalla comparsa periodica di edema, non in relazione al ciclo mestruale, frequentemente associato a distensione addominale La terapia si basa sulla riduzione della somministrazione salina, riposo in posizione supina per diverse ore del giorno, indossare calze elastiche al mattino prima di alzarsi. Ace inibitori, progesterone, bromocriptina (inibitore del recettore per la dopamina) e la destroamfetamina (amina simpaticomimetica) vengono usati con beneficio. I diuretici sono utili solo in un primo momento, perdono efficacia dopo un uso prolungato: usare con parsimonia.
Ascite: edema localizzato accumulo di liquido nel cavo peritoneale Solitamente è una manifestazione clinica di una malattia già nota: - cirrosi epatica, epatocarcinoma - insufficienza cardiaca congestizia - nefrosi - carcinomatosi peritoneale - trombosi della vena porta - peritonite batterica
Ascite: edema localizzato Anamnesi: - abuso di alcool, episodi di ittero e di ematuria, alterazioni dell’alvo, pregressa cardiopatia - distensione addominale notata dal pz (per esempio allargare abiti o cinti) - la presenza di dolore indica un interessamento di un organo addominale (per esempio fegato da stasi); poco frequente la presenza di dolore nell’ascite da cirrosi - presenza di dispepsia e pirosi: legate all’aumento della pressione addominale - dispnea, ortopnea e tachipnea: legati all’innalzamento del diaframma o alla presenza di un eventuale idrotorace associato per stravaso di liquido attraverso i vasi linfatici Esame Obiettivo Esami strumentali: Rx addome senza e con mdc (valutazione presenza di livelli idroaerei o presenza di masse intestinali, ecc); ecografia, TC
paracentesi Esami preliminari: ECC PT PTT Vuotare vescica Semiseduto a letto Linea mediana addome a metà tra ombelico e pube. Disinfettare cute Inserire ago da 18 con siringa da 50 ml, si entra (si sente “pop”) Aspirare delicatamente
paracentesi Citologico Chimico: proteine Amilasi cultura
Paracentesi evacuativa Ago da 14 collegato con sistema a depressione (debole) Non togliere più di 8 litri Può dare ipotensione da redistribuzione liquidi Complicanze: emorragia, prolungata fuoriuscita di fluido in corrispondenza dell’ago
Ascite: edema localizzato Paracentesi esplorativa (50-100 ml) aspetto macroscopico (per esempio se è evidente la presenza di
sangue è possibile che si tratti di una peritonite tubercolare o da malattia neoplastica)
valutazione
- contenuto proteico - numero di cellule e tipizzazione cellulare (> linfociti: tubercolare, > PMN: batteri gram +) - colorazione gram e per batteri alcool-acido resistenti e coltura - esame citologico del sedimento (carcinoma) Ascite chilosa: presenza di un liquido peritoneale torbido, lattescente o cremoso per la presenza di linfa toracica o intestinale (liquido ricco in trigliceridi)
Ascite: edema localizzato Viene distinta in trasudativa o essudativa a seconda del gradiente albumina sierica/ albumina ascitica:
Ascite trasudativa (a gradiente elevato): gradiente > di 1.1 g/dl: per
esempio in caso di ipertensione portale, proteine < di 2.5 gr/dl, peso specifico < di 1.016 - cirrosi epatica occulta - ipertensione distretto venoso destro (valvulopatia cardiaca dx, pericardite costrittiva, trombosi vene sovraepatiche)
- ipoproteinemia da nefrosi o enteropatia protidodisperdente - tumori ovarici Esami ematochimici, misurazione della pressione della vena porta, TC, ecografia, biopsia epatica
Ascite essudativa (a gradiente basso): gradiente < 1.1 g/dl
- legata ad un processo peritonitico primitivo o tumorale - ascite pancreatica
Idrotorace: edema localizzato accumulo di liquido nel cavo pleurico
Si distingue in trasudatizio o essudatizio a seconda del LDH e delle proteine del liquido. È essudatizio se è positivo almeno uno dei seguenti criteri, altrimenti è trasudatizio: proteine del liquido pleurico/proteine sieriche > 0.5 LDH liquido pleurico/LDH sierico > 0.6 LDH del liquido pleurico superiore di 2/3 del limite superiore dei valori normali del LDH sierico Se è essudatizio bisogna determinare la concentrazione di glucosio, amilasi, GR e GB, eseguire esami microbiologici e citologici Empiema pleurico: versamento grossolanamente purulento Chilotorace: quando si ha rottura del dotto toracico con passaggio di chilo nello spazio pleurico Emotorace: liquido pleurico emorragico con ematocrito > del 50% di quello del sangue periferico
Idrotorace: edema localizzato Trasudatizio: legato solitamente a fattori sistemici: insufficienza ventricolare sinistra embolia polmonare cirrosi epatica sindrome nefrosica ostruzione vena cava superiore altre
Idrotorace Essudatizio: legato solitamente ad alterazione dei meccanismi locali di
regolazione degli scambi dei liquidi: patologia infettiva malattia neoplastica (mesotelioma, metastasi) embolia polmonare patologia gastrointestinale (patologia pancreatica, ernia diaframmatica, perforazione esofagea, ecc) malattie del collageno tumori ovarici affezioni pleuriche da farmaci (in questo caso il liquido è spesso ricco in eosinofili), (amiodarone, nitrofurantoina) terapia radiante emotorace chilotorace altre
Idrotorace: toracentesi
Paziente seduto con le braccia in avanti poggiate Ago va inserito nello spazio intercostale immediatamente sovrastante il liquido, linea medio-scapolare Si punge seguendo la costa inferiore (alcuni fanno anestesia con lidocaina 1%) Ago 16 con rubinetto a 3 vie con siringa 50, introdotto perpendicolarmente alla parete Si prelevano 30-100 ml, fino a 1500 se evacuativa non aspirare con forza! Interrompere subito se dolore forte, bradicardia, malore o altri sintomi importanti. Dopo tolto l’ago fare rX Complicanze: emorragia, sincope, infezione, perforazione fegato e milza.
Edema generalizzato Principi di terapia
Ci sono tre diverse possibilità per tentare di mobilizzare e mantenere poi costante il volume del liquido extracellulare: correggere l’affezione primaria ridurre l’assunzione di sali di sodio sopprimere la capacità di riassorbimento del tubulo renale per mezzo dei diuretici
Diuretici: farmaci che aumentano la produzione di urine nelle 24h Funzione propria: mobilizzano i fluidi extracellulari
Farmaci d’elezione nella terapia dell’edema
Classificazione dei diuretici:
diuretici osmotici: mannitolo, isosorbide, urea, glicerina
diuretici tiazidici: clorotiazide, idroclorotiazide, benzotiazide
diuretici dell’ansa: furosemide, bumetamide, torasemide, acido
etacrinico
inibitori dell’anidrasi carbonica: acetazolamide
diuretici risparmiatori di potassio: - amiloride, triamterene - antagonisti dell’aldosterone: spironolattone, canrenone, canreonato di potassio
Meccanismo d’azione dei diuretici osmotici: pura osmolarità a livello del tubulo prossimale aumento flusso renale attraverso un meccanismo mediato dalle prostaglandine
riduzione iperosmolarità midollare renale riduzione dell’assorbimento di acqua nella parte discendente dell’ansa di Henle riduzione dell’assorbimento di sodio nella parte ascendente dell’ansa di Henle aumento dell’escrezione di acqua e di sodio con le urine
Meccanismo d’azione dei diuretici dell’ansa: sostanze acide
determina blocco del cotrasportatore Na+-K+-2Cl- nella porzione ascendente dell’ansa di Henle
azione diretta sui vasi dovuta all’aumento della produzione di prostaglandine venodilatazione dei grossi vasi di capacitanza riduzione del ritorno venoso al cuore migliora lo stato di congestione polmonare Sono detti diuretici drastici
Meccanismo d’azione dei diuretici tiazidici: Agiscono sul cotrasportatore Na+Cl- nel tubulo contorto distale Azione modica Si usano a lungo termine Col tempo determinano riduzione di liquidi e di Na+ sufficiente a trattare gli edemi
Bisogna associarli ai diuretici risparmiatori di potassio
Meccanismo d’azione dei diuretici risparmiatori di potassio:
bloccanti il canale del sodio a livello dei tubuli collettori: amiloride, triamterene antagonisti dell’aldosterone: spironolattone
Meccanismo d’azione degli inibitori dell’anidrasi carbonica: Agiscono a livello del tubulo prossimale bloccando l’enzima anidrasi carbonica che è importante per il riassorbimento dei bicarbonati e quindi di sodio-bicarbonato e potassio-bicarbonato
MIXEDEMA UN PARTICOLARE TIPO DI EDEMA SPESSO ASSOCIATO ALL’OFTALMOPATIA INFILTRATIVA SI OSSERVA NELLA MALATTIA DI GREAVES ED IN ALCUNI PAZIENTI CON IPOTIROIDISMO
MIXEDEMA
MIXEDEMA INFILTRATO CUTE E SOTTOCUTE CONSISTENZA AUMENTATA NON DOLENTE, ASINTOMATICO SE NON DA UN PUNTO DI VISTA ESTETICO ACCUMULO GLICOSAMINOGLICANI (AC IALURONICO, ETC)