Dnews: Digital Divide Commento Di Davide Bennato

  • April 2020
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“PUNTI CALDI” CERCASI PER LE CITTÀ ITALIANE Accesso a Internet senza fili e gratis nei luoghi pubblici? Lo fanno in tutta Europa, ma non da noi >> Angelo Di Mambro Milano

pesso si parla di macchine meravigliose che permettono di esercitare la “connettività”, l’esserci dell’era digitale. Una condizione cercata sempre di più non solo dalla postazione Internet fissa,ma anche in mobilità. Il boom dei mini notebook (+ 23% di vendite in un anno) e dei telefoni smart (+52%) ci dice proprio questo. E come garantire a una domanda in forte crescita l’accesso ai servizi online in mobilità? All’utente basta un dispositivo con connessione senza fili Wi-Fi (in attesa della banda larga Wi-Max). Tutti i gadget della connettività ce l’hanno, anche l’iPod touch. Chi fornisce il servizio invece ha bisogno di una infrastruttura leg-

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gera in grado di garantire l’accesso in banda larga e la sua gestione: cavi in fibra ottica dove le antenne di trasmissione wi-fi caricano e scaricano il traffico dati. Mondi a confronto A Helsinki, Finlandia, terra del “Connecting People” di Nokia, la connessione gratuita nei luoghi pubblici è considerato un diritto di cittadinanza. A Berlino è normale andare in Postdamer Platz e in altri “hotspot” della città (i “punti caldi” con rete gratis) col proprio portatile per accedere al web. Situazione tutto sommato analoga a Londra, dove sta per partire anche il progetto Bt Myplace, che offre nella zona di Westminster non solo connessione free a Internet ma anche contenuti dedicati (informazioni turistiche e pubblicitarie)

per i residenti e non. Vale a dire 256mila abitanti del distretto e 800mila persone in transito ogni giorno. E da noi? In Italia gli hotspot sono merce rara. Eppure anche qui la domanda c’è. L’alta velocità Milano-Roma, ad esempio, è affollata di portatili. Perché non pensare a un collegamento wificompreso nel prezzo del biglietto? Invece il traffico dati in mobilità passa tutto dagli operatori telefonici. Sia che si usi un telefono per navigare, sia un mini notebook, con le “chiavette”. Sulledistorsioni diquestomer-

cato, Altroconsumo (www.altroconsumo.it) ha pubblicato un’interessante ricerca su quanto ci costa navigare tra tariffe capestro e informazioni poco chiare che generano equivoci pagati a peso d’oro. Aldilà di questo, se si considera, alla Obama, Internet una risorsa che crea valore sociale, politico, economico, va da sé che dovrebbe avere un interesse pubblico. «È il problema dell’accessibilità - spiega Davide Bennato, che si occupa di nuovi media all’Università di Catania -. In molti Paesi dell’Unione europea e

Diritto e rovescio Sovrapposizione «In Ue e non solo Non c’è coordinamento il web è considerato tra i diversi soggetti uno strumento che promuovono di cittadinanza» hotspot a livello locale

non solo l’accesso alla rete è garantito e gratuito perché il web è considerato uno strumento di cittadinanza attiva. Da noi questa consapevolezza manca e l’accesso è colonizzato dal mercato della telefonia. Ma il dramma non sono gli operatori tlc che, in fondo, fanno le imprese, ma che a livello politico non ci sia la lucidità per capire l’importanza strategica dell’accesso alla rete garantito». Eppure ci sono aree in Italia dove questo diritto è riconosciuto da volenterose amministrazioni locali. A Soveria Mannelli, sulla Sila, la wi-fi è gratis per tutti i cittadini che la richiedono. A Cremona avanza la rete wireless più grande d’Italia. E poi piazze e parchi di alcune città, come Bologna, hanno accessi gratis, previa registrazione secondo il decreto Pisanu anti

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| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | || | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | || Milano più cablata Roma più accessibile ● 3

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terrorismo. Misura di sicurezza tuttora ignota a Paesi che col fenomeno hanno avuto problemi ben più grossi dei nostri (vedi Usa e Regno Unito) e che complica non poco la vita a chi voglia realizzare un hotspot. Rovescio della medaglia dell’attivismo locale è il rischio di sovrapposizione tra i vari soggetti, spesso comuni e province. «Non c’è un coordinamento delle infrastrutture a livello nazionale - denuncia Fiorello Cortiana, già senatore e ora consulente per l’innovazione alla Provincia di Milano -. Si rischia un po’ ovunque una politica contraddittoria da parte dei vari enti. Perché non si capisce l’importanza di una infrastruttura nazionale, una public company fatta da pubblico e privato, che assicuri la neutralità della rete. Come le dorsali e le autostrade hanno avuto un ruolo fondamentale per il boom degli anni sessanta, così è oggi per le infrastrutture informatiche. Tra l’altro possono essere molto più leggere dal punto di vista dell’impatto ambientale. Stiamo posando fibra in tutta la provincia di Milano sfruttando i condotti fognari, senza bisogno di scavare. Ma - conclude Cortiana - la nuova produzione di valore che queste reti potrebbero innescare viene vissuta come una turbativa di posizioni di rendita del secolo scorso, che vivono essenzialmente della condizione di scarsità e controllo dell’accesso alle informazioni e aisaperi». <<

In vetrina >Le città e la connessione senza fili, tre casi Nella Capitale già da anni sono attivi alcuni hotspot, nel capoluogo lombardo li aspettano, da poco Verona ha inaugurato 3 punti di accesso gratuito alla rete grazie a un progetto comunale

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1 A Berlino va bene Ragazze si connettono gratuitamente a Internet in Postdamer Platz (foto Casini) 2 3 4 Senza fili Led di un router domestico, mini notebook con internet card, un iPod touch. Il wireless è ovunque: ci sono le Pan (domestiche), Wlan (Wireless Local Area Network), le Wan (Wide Area Network), le Bwa (Broadband Wireless Access) con tecnologia WiMax (Lapresse) 5 A Roma Il presidente della Provincia Di Roma Zingaretti inaugura un hotspot: sono 50 in tutta la provincia (Omniroma) 6 A Verona Piazza delle Erbe, dove di recente è stato attivato un hotspot 7 Milano Nessuna notizia sul piano comunale, la Provincia si sta impegnando per attivare gli hotspot.

_Trionfo del privato Milano è la città più cablata d’Italia, ma l’accesso gratuito alla rete è un miraggio. Molto fa l’iniziativa privata: hotel, lounge negli aeroporti, negozi. Poi ci sono gli hotspot messi a disposizione da associazioni culturali (come la Scighera alla Bovisa), dalle Università, dalle istituzioni culturali come l’Acquario civico, dall’Atm alla stazione metro di Cadorna. Nel 2007 il comune ha iniziato una sperimentazione per due anni di un hotspot a Parco Sempione, in attesa di un piano specifico dell’assessorato all’innovazione per coprire tutta la città. I due anni stanno per scadere ma finora, oltre alle aree di intervento, nulla si sa su tempi e luoghi specifici. La Provincia sta posando 1.800 km di fibra ottica a basso impatto sfruttando i condotti fognari. Dalla prossima estate all’Idroscalo sarà attivato il primo hotspot che si appoggia alla nuova rete. _Ville e Bus Oltre all’offerta privata, analoga a Milano, col progetto Roma Wireless la capitale ha acceso diversi hotspot a Villa Borghese e uno a Villa Torlonia. Da fonti del Campidoglio si apprende che il prossimo intervento in materia sarà Wi-Mov, la wi-fi gratis sugli autobus cittadini. La Provincia sta facendo lo sforzo maggiore: a dicembre 2008 sono stati attivati 50 hotspot su tutto il territorio provinciale. Diventeranno 500 entro il 2010. _Verona Nel capoluogo scaligero ci si può collegare gratuitamente negli hotspot attivati di recente a piazza Bra, Piazza Erbe e nella Biblioteca civica di Via Cappello. L’assessorato comunale alle pari opportunità vuole ampliare l’offerta.

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