Book Mostra Del Cinema

  • December 2019
  • PDF

This document was uploaded by user and they confirmed that they have the permission to share it. If you are author or own the copyright of this book, please report to us by using this DMCA report form. Report DMCA


Overview

Download & View Book Mostra Del Cinema as PDF for free.

More details

  • Words: 1,303
  • Pages: 22
PROGETTO DI UNO STAND SU SERGIO LEONE Atelier di Allestimento 3 Prof. Rossetti Prof. Corsetti Studenti: Leandri, Lini, Pennesi

SERGIO LEONE BIOGRAFIA col mitologico “Il colosso di Rodi” (1961) il primo lungometraggio tutto suo. E’ del 1964, tuttavia, il film che lo imporrà all’attenzione generale: “Per un pugno di dollari”, firmato con lo pseudonimo di Bob Robertson in omaggio al padre, indica una convincente via al western autarchico lungo i sentieri d’una narrazione barocca e survoltata, roboante ed iperviolenta (pur sulla base d’uno spunto non originale, mutuato con evidenza da “La sfida del samurai” di Akira Kurosawa). I successivi “Per qualche dollaro in più” (1965) ed “Il buono, il brutto, il cattivo”(1966) completano quella che verrà definita la “trilogia del dollaro”, incassano cifre enormi, ripropongono una formula vincente: aggressiva ed accattivante colonna sonora di Ennio Morricone, interpretazioni sornione e grintose di Clint Eastwood (ma anche degli ottimi Gian Maria Volonté e Lee Van Cleef), cui s’aggiunge - a livello stilistico una iperbolica dilatazione dei tempi narrativi che diventa, a tratti, paradossale ieraticità del gesto. “C’era una volta il West”(1968) conferma ed infrange nello stesso tempo gli schemi di cui sopra, inscenando la fine del West e del mito della Frontiera: l’icona Henry Fonda assume per l’occasione i tratti d’un assassino feroce ed inesorabile, il ligneo profilo di Charles Bronson gli si contrapppone in una cupa vicenda di vendetta e di morte. Se il successivo “Giù la testa” (1971), colorito e movimentato pot-pourri sulla rivoluzione ambientato nel Messico di Villa e

Nasce a Roma il 3 gennaio 1929 da Vincenzo Leone, regista del muto noto con lo pseudonimo di Roberto Roberti, e da Bice Valerian, attrice di vaglia del medesimo periodo. Esordisce nel cinema lavorando come assistente volontario e comparsa, fra l’altro, in “Ladri di biciclette” (1948) di De Sica. In seguito, è a lungo aiuto regista di Mario Bonnard: nel ‘59, essendo quest’ultimo ammalato, lo sostituisce sul set de “Gli ultimi giorni di Pompei” per completarne le riprese. Dopo aver fatto l’aiuto regia del “Ben Hur” (1959) di William Wyler e diretto la seconda unità in “Sodoma e Gomorra” (1961) di Robert Aldrich, egli licenzia infine

2

Zapata, ristagna un po’ fra manierismo e ritualità, è con “C’era un volta in America” (1984) che il cineasta romano dà vita al suo capolavoro. Frutto d’una lunghissima gestazione, il film colloca negli anni ruggenti del proibizionismo una storia di gangster ed amicizia che si dipana per quasi quattro ore tra piombo e sangue alla Damon Runyon ed intenerite parentesi di fitzgeraldiano struggimento; il tutto, all’insegna di un’acuta cognizione della memoria di sapore proustiano, con il contributo di attori mirabili (De Niro è il più citato, ma James Woods gli tiene testa benissimo) e del suggestivo commento sonoro di Ennio Morricone. La parabola artistica di Leone si conclude qui: un infarto lo stronca nella sua casa romana il 30 aprile 1989, mentre è alla prese con il laborioso progetto d’un film incentrato sull’assedio di Leningrado.

Filmografia Regista • Gli ultimi giorni di Pompei (1959) non accreditato, subentrato a Mario Bonnard • Il colosso di Rodi (1961) • Per un pugno di dollari (1964) • Per qualche dollaro in più (1965) • Il buono, il brutto, il cattivo (1966) • C’era una volta il West (1968) • Giù la testa (1971) • C’era una volta in America (1984)

3

IL CANYON RENDER

4

5

IL CANYON RENDER REALISTICI

6

7

IL CANYON PIANTA, PROSPETTO E SEZIONI

pianta 1:100 - unità m

8

prospetto 1:100 - unità m

sezione B 1:200

sezione A 1:200

sezione D 1:200

sezione F 1:200

sezione C 1:200

9

sezione E 1:200

LA STRUTTURA PER LE PARETI ESTERNE

10

scala 1:25

11

I PANNELLI ESPOSITIVI TAVOLE TECNICHE scala 1:50

12

13

I PANNELLI ESPOSITIVI

14

15

PAVIMENTO Si è adottato un pavimento sopraelevato per evidenti motivi di adattabilità a diverse superfici e facilità di passaggio servizi (elettricità telefono, collegamenti computer)

Il pavimento è del tipo UNIFLAIR 30LF dotato di rivestimento inferiore in lamiera zincata e rivestimento superiore il laminato . Oltre le caratteristiche tabellate, vanno notata le ottime caratteristiche di sicurezza per quanto riguarda la resistenza al fuoco e il collegamento elettrico a terra

Il tipo di configurazione prescelta è la H - una classe UNI 4 . Il carico ammesso è di oltre 2000 kg/mq, valore assai elevato ma che mette al sicuro da imprecisioni di montaggio e usura materiali

Il montaggio di questi pavimenti è rapido . Si stima che due operai possano montare circa 90 mq/turno . Nel caso , considerando i tagli dei pannelli , si può stimare che il montaggio possa essere completato da due operai in due turni di lavoro di 8 ore . E’ disponibile completa la dotazione di accessori per i collegamenti elettrici, telefonici, computer e per il montaggio (ventose ) ,

16

CARATTERISTICHE FISICHE DEL PANNELLO SENZA FINITURA test standard Dimensioni nominali Spessore Differenze diagonali Densità Peso Resistenza elettrica trasversale Autoestinguenza dei bordi Resistenza al fuoco Reazione al fuoco

u.m.

valore

mm mm mm

600 x 600 28 ≤ 0,4

kg/m³

650 kg

EN 1081 Ω UL 94 CIRC 91/61 CSE/RF/2/75/A

6,6 ≤ 1x 1010 VO REI 30 Classe 1

CONFIGURAZIONE STRUTTURA UNI4 / UNI8 S= senza traversi L= traversi leggeri M= traversi medi P= traversi pesanti H= traversi extrapesanti (UNI4) CARATTERISTICHE MECCANICHE EN 1285 S tipo carico per pannelli con finitura superiore: L Concentrato*, flessione 2,5 mm Massimo ammissibile** Uniformemente distribuito, flessione 2,5 mm Classe secondo EN 12825***

kN kN kN/m²

17

2,9 5,5 13,0 3

30LF+config. struttura L M P

2,9 5,5 13,0 3

3,4 5,6 15,0 3

3,8 5,7 19,0 3

H

4,4 6,3 21,0 4

LA STRUTTURA DEL CANYON Il materiale scelto per l’ossatura delle e pareti è costituito da strutture reticolari TETRART . La principale caratteristica è quella di essere trasportabili in una valigia e di aprirsi con facilità e rapidamente sul luogo di utilizzo.

I display TETRART sono realizzati con tubi di alluminio anodizzato e snodi in nylon. La struttura è composta da moduli base di cm 70 x 70 e profondità 34.

La modularità del sistema e le numerose soluzioni compositive permettono l’allestimento degli spazi espositivi più articolati. I dispaly possono essere composti in strutture dritte o curve di varie altezze, multiple di 70 cm , Pur limitati nel carico massimo, possono completarsi di nicchie, ripiani ,luci di vario tipo , e permettono il facile aggancio dei teli tamponatura.

Completa la gamma di pezzi speciali, terminali, colonne, cilindri ed altro realizzati con lo stesso modulo universale. Fra gli accessori la valigia di trasporto dei display chiusi .

18

19

ALTRI MATERIALI Il materiale utilizzato per la costruzione degli espositori è costituito da lastre di policarbonato compatto della SIR Divisione Materie Plastiche . Grazie alla leggera curvatura degli espositori, è sufficiente utilizzare una lastra di spessore 3 mm.

Robustezza, trasparenza, leggerezza, flessibilità e resistenza alla fiamma e agli urti sono le tipiche caratteristiche . E’ disponibile in numerose colorazioni e livelli di trasparenza. In particolare, per l’uso negli espositori, si sottolineano la leggerezza, l’infrangibilità e la elasticità che ne rendono l’impiego facile e sicuro.

Il materiale utilizzato per le pareti che vanno a dare forma al nostro canyon è costituito da lastre di PVC colorato con i colori che vediamo nei rendering. Queste lastre di PVC hanno spessore di 2 mm.

Il sistema di illuminazione impiega lampade fluorescenti OSRAM Lumilux HO di diametro molto ridotto (16 mm), potenze fra 24 e 54 W e lunghezze fra 950 e 1200 mm.

20

I corrispondenti porta lampade sono OSRAM Lumilux Vario N dotati di riflettore orientabile. La scelta si basa sulle ridotte dimensioni trasversali del sistema lampada plafoniera, sulla gamma di potenze e di dimensioni disponibili, sulla qualità dei prodotti, e sulla presenza del riflettore orientabile che funge da protezione e permette di ottimizzare il posizionamento del flusso luminoso.

21

Related Documents

Book Mostra Del Cinema
December 2019 6
Cartell Mostra Cinema
November 2019 6
Mostra Del 900
December 2019 8
Fatture Mostra Del Fiore
December 2019 8
Stelle Del Cinema
October 2019 21