Biciclettere00 Full Web Def

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Periodico d’informazione degli Amici della Bici Corrado Ponzanelli di Brescia - FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta

parole in movimento

numero zero

novembre 2007

Le Biciclettere, strumento di comunicazione

periodico degli Amici della Bici Corrado Ponzanelli FIAB / UISP di Brescia progetto grafico e impaginazione in proprio di

Ho accettato con un entusiasmo sincero l’invito degli Amici della bici di Brescia a firmare come responsabile Le Biciclettere, periodico destinato a tutti coloro – me compreso – che nella nostra città utilizzano, o potrebbero Editoriale utilizzare la bicicletta. Sono un giornalista del quotidiano Bresciaoggi e da cinque anni mi occupo in prevalenza di tematiche ambientali: inquinamento industriale, da traffico, nuovi progetti impattanti per il nostro territorio (la centrale di Offlaga ma anche impianti per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e speciali), le contraddizioni dell’agricoltura intensiva… Capitoli che contribuiscono al continuo peggioramento della qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo. Purtroppo viviamo in una delle province più inquinate d’Europa. Una provincia che però è leader italiana nella produzione di acciaio, ma anche di latte, carne suina, polli e tacchini e… rifiuti industriali. «Non si può arrestare il progresso»: una affermazione retorica sentita troppo spesso. Una affermazione che non tiene conto di una variabile fondamentale: il progresso industriale ed economico deve essere accompagnato da tecnologie, comportamenti e stili di vita sostenibili. Un esempio? Recarsi in ufficio in bicicletta. In un’epoca dove la tecnologia permette di essere applicata a tutta una serie di fonti inquinanti (dalle aziende alle autovetture), dove una nuova coscienza ambientale pare avanzare meno timidamente che in passato (mai come oggi nella nostra provincia si registra un numero così elevato di comitati ambientalisti), dove si inizia a parlare di «decrescita felice» e di affrancamento dalla logica della bulimia consumista, anche la decisione di inforcare la bicicletta per recarsi al lavoro, per andare dal panettiere, o in videoteca a consegnare un film, è un gesto di un’importanza capitale per il nostro ambiente. Ogni chilometro percorso in automobile mediamente costa all’atmosfera ben 162 grammi di CO2 (anche se certi Suv o macchine sportive arrivano ad emettere 400-500 grammi/km): in una città come Brescia, che sfora per circa 60 giorni l’anno il limite di tolleranza per le polveri sottili (50microgrammi/metro cubo), è facile capire quale sia l’importanza dei ciclisti. In epoca di trigliceridi, colesterolo alle stelle, malattie cardiovascolari, usare la bici non giova solo alla salute del pianeta ma anche alla nostra. Purtroppo Brescia, ha una percentuale di amanti del peda-

Massimo Braghini

le tra le più basse d’Italia: solo il 5% della popolazione inforca con una certa quotidianità la propria bici. A Bolzano e a Ferrara la percentuale è 6 volte maggiore. Mi si dirà: Brescia non è una città a misura di pedale, troppo traffico, troppi pericoli. Questo è vero. Basta contare il numero degli incidenti stradali dove sono rimasti coinvolti ciclisti, spesso con esiti estremi. Una incidentalità che dovrebbe spronare l’amministrazione comunale ad aumentare le piste ciclabili e la sicurezza dei ciclisti (anche se molto è stato già fatto in questo senso dalla Giunta Corsini, in particolare grazie all’assessore all’Ambiente E. Brunelli) ma pongono innanzi tutto un inquietante interrogativo: la considerazione degli automobilisti bresciani nei confronti dei ciclisti è davvero scarsa. Un fatto di cultura. Le cose cambieranno certamente se aumenteranno il numero degli amanti del pedale: quando ad ogni incrocio semaforico, nel centro storico, lungo le strade a scorrimento veloce troveremo decine di biciclette, di conseguenza anche negli automobilisti crescerà la soglia d’attenzione nei confronti di tutte le due ruote. Ma il cuore del problema è anche altrove: la bici non è usata per pigrizia, per conformismo, per sudditanza mentale nei confronti dei simboli del benessere: l’auto innanzi tutto. Meglio sorbirsi 20 minuti di coda uscendo dal lavoro per andare in palestra, anziché inforcare quotidianamente la propria bicicletta, con il vantaggio di risparmiare qualche centinaio di euro in benzina e in fitness abbonamenti. Se questo periodico e le sue argomentazioni riusciranno a far inforcare la bicicletta anche a un solo bresciano, avrà centrato il suo obbiettivo. Pietro Gorlani

www.amicidellabicibrescia.it [email protected] www.fiab-onlus.it

A s s o c i a

z i o n e d i P r o t e z i o n e A m b i e n t a l e

il 2007 Cari Soci e simpatizzanti, l’anno che realtà del nostro territorio curate dall’involge al termine è stato ricco di avveni- sostituibile arch. Dezio Paoletti, ormai menti portatori di numerose e grandi una colonna portante della nostra Associazione. prima vera gita scatta a il 2007 con gli Amici della bici La metà marzo con gli AdB di Corrado Ponzanelli Verona coi quali siamo sempre in stretto contatto. Da questa soddisfazioni per gli Amici della bici. data, ogni domenica è un susseguirsi di Ciò che segue non intende essere un gite ed eventi, ognuna diversa ma caratricapitolo cronologico di tutti gli even- terizzate da una consistente ed allegra ti bensì una traccia per evidenziare gli partecipazione. Alla Brescia-Desenzano ambiti principali in cui l’associazione partecipano personaggi di primo piano si è mossa. Le attività iniziano con la della Fiab, un nome tra tutti Gigi Ricpresentazione di un nutrito programma cardi. Il resoconto della giornata vede eventi e gite. In inverno, sfruttando in circa 400 ciclisti in sella ed è rilanciato particolare le giornate di blocco del traf- dal sito www.fiab-onlus.it. fico e festa cittadina, si cura soprattutto Il numero dei soci a fine aprile è già conla promozione dell’associazione con i sistente: circa 260 mentre a fine giugno numerosi banchetti e attività del gruppo supererà l’anno precedente (385) per tapromo. L’Associazione è attiva su ogni gliare il traguardo dei 400 a fine luglio. fronte; eventi come Tutta mia la città, Gli AdB vengono invitati a prendere pardi grande impatto e portati in evidenza te a manifestazioni come la Festa delle da un notevole lavoro comunicativo, associazioni al Parco Castelli, fornendo richiamano l’attenzione della Fiab e di volontari oltre che alla funzione di provarie altre associazioni verso gli Amici mozione, anche come aiuto concreto al della bici Corrado Ponzanelli. Veniamo raduno. invitati a due trasmissioni televisive di Gli Happy Bike Hour (HBH) imperPunto TV su temi riguardanti la mobilità versano in città dimostrando ai cittalocale. Con il Comune presentiamo i dati dini e agli automobilisti come la birelativi al Censimento dei ciclisti 2006, cicletta può concretamente essere un impegnandoci a ripetere la rilevazione; i mezzo alternativo in ambito urbano. giornali danno spazio più volte alle no- A luglio l’importante rinnovo della stre iniziative e vengono inviate lettere convenzione che permetterà all’ufper commentare i fatti di cronaca. ficio PiùBici di proseguire l’attività Con le serate culturali abbiamo tratta- per ulteriori due anni. to diversi argomenti, sugli aspetti più Si collabora con le Circoscrizioni e tecnici della manutenzione del mezzo, con diversi comuni, organizzando sull’evoluzione della mobilità in Italia, biciclettate per promuovere nuove ad aspetti tecnico-scientifici delle reti piste ciclabili o per evidenziare prociclabili, spaziando attraverso accatti- getti di sviluppo sostenibile; i contatti vanti viaggi sino alle presentazioni delle con la Fiab diventano più assidui e arriva la richiesta, graditissima, di organizzare la Assemblea Nazionale 2008 dei delegati di tutta Italia. L’Associazione porta a compimento, in collaborazione col Comune, gli eventi della Settimana europea della mobilità sostenibile/Lombardia in bici; collabora alla realizzazione della manifestazione degli studenti del

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Liceo scientifico Copernico: centinaia di ragazzi partecipano ad una intensa giornata in bicicletta, completata da dibattiti e happening musicali; con oltre venti volontari, ripetiamo il Censimento della popolazione ciclistica a Brescia. Il nostro sito è costantemente aggiornato e sempre ricco di informazioni e notizie viene visto da sempre più visitatori. Nel frattempo fervono i preparativi per Paciclica 2007, la spedizione coordinata anche quest’anno da Massimo Braghini che porterà un nutrito gruppo di soci Fiab (non solo di Brescia) a Perugia per la Marcia Perugia-Assisi ai primi di ottobre. Sarà un successo che andrà ben oltre le aspettative, con circa 40 partecipanti arrivati a destinazione. Anche i media nazionali si interessano a Paciclica e arriva anche la comunicazione Fiab che la manifestazione nel 2009 sarà organizzata a livello nazionale. Per l’immediato futuro, abbiamo ottenuto dal Comune di indicarci il loro programma per lo sviluppo della mobilità sostenibile e ciclistica in particolare: verrà estesa a tutti gli utenti la possibilità di segnalare problemi ed inconvenienti,

investendo l’ufficio PiùBici di rinnovata importanza. Verrà aperto un C/C, dando più autonomia all’Associazione e permettendo un tesseramento più agevole. Verranno approfonditi nuovi contatti per dare sempre maggiore spessore e visibilità agli Amici della bici. Altri importanti progetti si stanno sviluppando. Ringrazio fortemente coloro che hanno prestato il proprio aiuto e invito chi ha veramente a cuore l’Associazione di continuare a proporsi fornendo il proprio indispensabile contributo. Grazie a tutti.

[email protected]

il presidente Mario Leoni

Lo sportello informativo Più bici a Brescia di piazza Loggia, 6, aperto dal mese di ottobre 2005 ogni giovedì pomeriggio ed i sabati mattina, è uno dei

con gli studenti-ciclisti del Liceo Co- per i partecipanti, curare i comunicati pernico di Brescia. stampa, preparare volantini. Inoltre, Oltre la semplice attività di sportello nel caso specifico, c’era da noleggiainformativo «più bici a Brescia» si è re le bombole di elio per i palloncini speso nella promozione e, non ultimo, da reperire biciclette per Lo sportello PIÙ BICI a Brescia di manifestazioni e sit- gli studenti desiderosi di partecipare in in bicicletta. L’Happy ma sprovvisti del mezzo a due ruote. una voce per il ciclista di tutti i giorni bike hour, l’aperitivo in Con il supporto degli AdB Brescia la fatti nuovi nella politica di promozio- bicicletta, a cadenza mensile, pur in manifestazione ha avuto un’ottima rine della mobilità ciclistica. Fortemente una cornice giocosa e scanzonata, in- uscita, sia per numero di studenti coinvoluto dall’assessore all’ambiente Et- tende richiamare l’attenzione, di am- volti che per interesse suscitato nei cittore Brunelli, Più Bici è sorto, nell’ot- ministratori utenti della strada verso la tadini. tica della sussidiarietà, proprio da una sicurezza dei ciclisti urbani. Le iniziative congiunte e «sul campo» convenzione tra gli AdB e l’Assessora- Ogni appuntamento ha un tema pri- si sono ripetute fino all’ultima in ordine to all’Ambiente. vilegiato (difesa delle Ztl, riflessione di tempo, la grande manifestazione di In questi due anni di esistenza i volonta- sul rischio velocità, inquinamento da sabato 22 settembre di quest’anno, in ri allo sportello hanno potuto constata- traffico dell’aria, occupazione abusiva occasione della Settimana europea delre, attraverso il contatto con i cittadini, delle piste ciclabili...). Su questi temi la mobilità sostenibile, a conferma delquanta richiesta di mobilità alternativa si è sviluppata una forte collaborazione la proficua collaborazione con questi ci sia in città e in provincia. con il Meetup di Brescia degli Amici di ragazzi la cui intraprendenza ha stupito Siamo convinti che la domanda di ser- Beppe Grillo. gli stessi Amici della bici. vizi per facilitare chi usa (o vorrebbe) Ulteriore significativo incontro, di parusare la bicicletta con assiduità abbia ticolare valore, è quello con i ragazzi Angelo D’Errico un potenziale di crescita enorme. del Liceo scientifico Copernico. Il privicepresidente AdB Brescia Ciò che si chiede agli enti preposti − mo contatto risale a più di un anno e abbiamo constatato − è di rendere più mezzo fa quando, per la sicuri e piacevoli i percorsi, di dotare la preparazione di una macittà di una capillare offerta di parcheg- nifestazione in bicicletta gi e di garantire una segnaletica appro- alcuni studenti dell’Istitupriata a percorsi ben definiti. to, raccolti nel gruppo By Una cura assidua alla manutenzione or- Bike, chiesero agli Amici dinaria, come la pulizia, e straordinaria della bici consigli e assicome il rifacimento della segnaletica stenza per la buona riuscita orizzontale. Lo sportello porta le ri- dell’evento. chieste all’attenzione dell’Assessorato Organizzare una manifee per suo conto monitora periodica- stazione in bicicletta ben mente il loro adempimento. strutturata non è infatti cosa semplice: c’è da avAzione! La propaganda «sul campo» visare le autorità per la per una politica pro-bicicletta scorta su strada, stipulare Happy bike hour estate 2007, sulla destra, con casco e L’Happy bike hour e la collaborazione una copertura assicurativa radiomicrofono, Angelo responsabile di Piubici 1a Parte

Che la bicicletAlcuni buoni motivi per utilizzare la bici ta possa per divertirsi, per lavorare e per molteplici e s s e r e attività della nostra ordinaria quotidianità. inserita a pieno titolo nei successi della catena evolutiva dell’umanità lo aveva evidenziato il nostro indimenticabile Corrado. Genialmente e creativamente aveva illustrato, in sintetici fotogrammi, due milioni di vita terrestre. Poi, passato poco più di un secolo dal suo ultimo fotogramma, cosa è successo da quando l’erede diretto dell’homo sapiens sapiens ha iniziato ad appoggiare

Mondo bici dal Tempo libero al Tempo pieno

il popò sulla sella per stare comodo a trasmettere la propulsione orizzontale? Sono accadute sostanziali trasformazioni culturali e... (è una lunga storia: continua su Le Biciclettere n°1) arch. Dezio Paoletti

[email protected]

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Progetti Scuola Da tanti anni insegno al Liceo scientifico Copernico di Brescia, ma non avevo mai pensato di accompagnare gli studenti in gita in bicicletta. Due anni fa ho

Garda e poi in sella fino a Mantova lungo il fiume, infine ritorno a Brescia in treno. Studenti contenti ed entusiasti per il cicloturismo. Nessuno aveva mai visto il M i n c i o : Liceo scientifico Copernico, Brescia troppo insegnanti e studenti progettano i vicino! Il Tevere e percorsi ciclabili per arrivare a scuola il Tamigi molto più cominciato. Inutile dire che le resisten- noti. ze erano tante: difficoltà organizzative, Siamo nel 2006 e un gruppo di stupericolo d’incidenti, stanchezza e scar- denti della scuola si accorge che anso allenamento dei giovani. Pensandoci dare in bici non è solo un modo per bene però, è più difficile organizzare rispettare l’ambiente, come si spiega viaggi all’estero con pullman per gli un po’ moralisticamente, ma anche un modo veloce di muoversi e divertirsi. E così fondano l’associazione bybike con sito internet www.noielabicicopernico.tk metterà poi in pratica?». La risposta è Che cosa possono fare però quesì. Quattro classi si mettono al lavosti studenti? Si sa, i giovani d’oggi ro con due colleghi architetti, Tiziano sono poco interessati a discussioni Lorandi che conosce bene i problemi inconcludenti stile anni ’70. Nasce di progettazione urbanistica e Sandro l’idea di sottoporre un questionario Gerelli, un artista. Due classi si dedicaai compagni di scuola per «meglio no al progetto tecnico e due classi alla delineare il rapporto esistente fra parte artistica. studenti del Liceo Copernico e i Marzo 2007: il progetto è finito, grazie mezzi pubblici e per individuare i anche alla collaborazione dei tecnici spostamenti ed è più pericoloso andamotivi che spingono o scoraggiano del Comune e in maggio nel palazzo re sulle strade con gli automezzi che in gli studenti a recarsi a scuola in bici». della Loggia se ne inaugura la mostra. bicicletta sulle piste ciclabili. Inoltre ci Sono 206 gli alunni intervistati. MolIn autunno cominceranno i lavori per si stanca di più restando ore e ore sui ti vorrebbero venire in bici, ma non si costruire le piste ciclabili. mezzi di trasporto che pedalando in sentono sicuri. Che fare? Servono piste Paolo Vitale compagnia. Ma dove si può andare in ciclabili che dalle diverse zone della gita in bici? Non a Parigi o Barcellona e città raggiungano la nemmeno a Firenze o Roma, ma solo in scuola. E allora perché posti vicini, scontati e forse privi d’in- non progettarle? Ottiteresse. ma idea, ma chi prenHo provato lo stesso a proporre l’idea derà in considerazione a una classe quarta e siamo andati da l’idea? Brescia a Iseo sulla pista ciclabile che Nel frattempo divento attraversa la Franciacorta e le Torbie- consigliere comunale re sebine. Nulla da organizzare, se non dei Verdi a Brescia, il punto di ritrovo. Niente agenzie di dove anche l’assessore viaggio e nessuna spesa. Una giorna- alla mobilità è un verta intera a pedalare per più di sessanta de e un accanito ciclichilometri. E gli studenti? Entusiasti, sta, Ettore Brunelli. A anche se stanchi. I luoghi attraversati questo punto è facile erano meno noti di Parigi, proprio per- informarsi e porre diché così vicini e normali. Pochi ci era- rettamente la domanno già stati. da «se gli studenti studenti, insegnanti e l’assessore Brunelli durante la L’anno successivo altra gita in bici lungo faranno il progetto, il mostra allestita in Vanvitelliano il Mincio: in treno fino a Peschiera del Comune li aiuterà e lo

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www.noielabicicopernico.tk

Paciclica Ebbi l’idea di Paciclica nel 2003 rileggendo un passo di un discorso di Corrado Ponzanelli «...ci piacerebbe proprio vedere in sella alcuni personaggi oggi intenti a percuotere i tamburi della guerra. Chissà: forse

oggetto di una cronica disattenzione da parte dei media nazionali. Come riconoscimento verso gli AdB Brescia, la Fiab ha deciso che Paciclica 2009 sarà un’iniziativa nazionale e saremo noi di Brescia i capofila. Ma un riconoscimento dal Paciclica valore aggiunun altro viaggio per un altro mondo possibile to pacifismoambientalismo il procedere ad una velocità a mi- della nostra Marcia in bici è venusura d’uomo, tale da consentire di to anche dal calore dimostratoci da soffermare lo sguardo sui volti della comuni cittadini lungo il percorso: gente comune, sui bambini, sui fiori, un’immagine su tutte a Mantova sul volo degli uccelli, farebbe capi- poco dopo la notizia data dal Tg3. re loro molte cose» tamburi di guer- Una quarantina di ragazzini ci vede ra cui contrapporre una velocità a transitare proprio all’interno misura d’uomo. Avendo intenzione di un parco. Si dispongono quell’anno di partecipare alla tra- uno fianco all’altro porgendo dizionale Marcia per la Pace decisi il palmo delle loro mani alle di prendere alla lettera la visione di nostre trasformando il rimCorrado: andarci in bici, percorren- balzo sonoro in un’incredibido l’intero tragitto da casa e poi, dal le esplosione di gioia; chi vi 2005, naturalmente in gruppo. E con scrive si è commosso. un gruppo così eterogeneo – giovani, Vedere bandiere della pace anziani, donne – erano aboliti già in su veicoli a emissione zero di partenza anche i presupposti per la gas e anche di rumori, a vecompetizione: non violenti fino in locità d’uomo, doveva essere fondo. Il modo giusto di partecipare un bel vedere ed è sembrato a una manifestazione così simbolica il modo più coerente di andare alla della nonviolenza, la Marcia di Aldo manifestazione indetta dalla Tavola Capitini. della Pace. Poteva sembrare una scommessa: Del resto a sancire che Pacifismo e invece il successo della prima spe- Ambientalismo sono strettamente dizione ci ha spinto a ripetere gli connessi è giunto proprio in questo appuntamenti successivi suscitando fine anno di guerra 2007 la motival’entusiasmo di amici della bici di zione con cui è stato attribuito ad Al altre città, attirando via via l’interes- Gore il Nobel per la Pace: per aver se dei media. L’edizione di quest’an- allertato con il suo documentario no ha avuto uno spazio al Tg3, a choc Una verità scomoda gli effetti Caterpillar di RAI Radio2 e in tutti disastrosi, generatori di inevitabili i media locali. È stato un eccellente conflitti, del riscaldamento climatispot anche per la federazione Fiab, co dovuto alle emissioni di CO2 . Il Progetto - 37 pedalatori (di cui 8 donne!) e cinque addetti all’assistenza. Coinvolgimento di ben 4 Comuni, due partner sostenibili come Banca Popolare Etica e La220. Diretta collaborazione con Fiab e Uisp più tutto il lavoro preparatorio di mesi, con assemblee affollatissime, affinché ogni tassello del puzzle si coagulasse: e

www.paciclica.org

qui mi sia concesso un caloroso grazie a Mario Leoni, presidente AdB, per la concretezza e il fattivo aiuto. Una menzione particolare anche a Lisa Mazur, la nostra stilista, per il design tecnico. In totale abbiamo pedalato Km 504 più 22 a piedi. Quattro indimenticabili intensi giorni dalla Pianura padana al cuore degli Appennini nella città di Perugia − ormai città simbolo della pace e del dialogo interreligioso. Nella piazza principale di Perugia il gruppo degli AdB Brescia, assieme agli AdB Fiab di Roma e Ostia, ha avuto poi l’ultima dose di omaggi da autorità politiche e religiose: primo fra tutti

dalla vicepresidente del Parlamento Europeo l’on. Luisa Morgantini − infine siamo stati accolti da decine di ragazzi dell’AGESCI sventolanti una enorme bandiera della pace sotto cui, uno alla volta, ognuno di noi è passato in bicicletta. Concludo con un frammento scritto da Alberto Nencioni, paciclico ’07: «...mi ha colpito il senso di aggregazione e lo spirito di gruppo che si è instaurato tra tutti i partecipanti. In un mondo dove ormai si parla e si ragiona in prima persona singolare, il famoso IO prima di tutto, siamo riusciti a ritagliarci una parentesi dove l’imperativo era NOI ed è stato commovente l’essermi trovato partecipe di questa comune. Grazie ancora non tanto per il traguardo ma per il modo in cui è stato raggiunto.» E infine a Cinzia Bonizzoli poiché senza il suo entusiasmo, anzi il suo infinito entusiasmo, Paciclica non sarebbe mai esistita: grazie Cinzia.

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Massimo Braghini

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il viaggio: l’Olanda Nel programma degli Amici della Bici 2007 c’era una settimana d’agosto in Olanda. Numero chiuso

Bici e tulipani ciclo-viaggio in Olanda

per motivi organizzativi a 30 partecipantri (avrebbero voluto venire molti di più). Per la preparazione ci siamo divisi i compiti e gli incarichi: itinerari, ricerca e prenotazione degli alloggi, noleggio del furgone e dell’autobus per gli aeroporti, orari dei treni, cassiere, infermeria, meccanici, cineoperatori. L’inizio della pedalata parte subito dall’aeroporto di Amsterdam (Gianni e Beppe ci hanno raggiunto col furgone e tutte le bici smontate, Fiorenza e Maurizio... in bicicletta da Brescia, 1.300 km in 8 giorni! Cosa che meriterebbe un racconto a parte)... Alle 14 di Lunedì 6 , è iniziata l’avventura. “Were is the bike-road for Amsterdam, please?” “Very easy: follow the signs” - semplice, segui i cartelli. Ti sembra di essere in un altro mondo: piste o strade per bici ovunque, cartellonistica specifica per le bici, con indicazione delle destinazioni e delle distanze. In corrispondenza degli incroci più trafficati vi sono sottopassi e svincoli per bici. I bambini hanno capito subito che erano in un mondo a misura loro ed hanno preso la testa del gruppo, pedalando senza pericoli; ai semafori Paolo pigiava il pulsante e l’icona

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della bici diventava verde. In realtà non sono solo le bici ad essere privilegiate, tutti i mezzi di mobilità hanno pari dignità. Le barche hanno una rete di canali a disposizione; quando una barca deve passare, il semaforo della strada diventa rosso, la strada-ponte levatoio si alza, la barca passa tranquillamente mentre le auto, fossero anche 100, aspettano. I treni sono puntuali al minuto, per cui le coincidenze sono date a 5 minuti tra un treno e l’altro. Per arrivare ai binari vi sono ascensori capaci per bici o carrozzelle. A proposito di carrozzelle è significativo che se ne vedano tante potendo muoversi autonomamente su piste ciclabili che sono lisce, senza i gradini, buche ostacoli delle nostre. Ma torniamo ai magnifici 30: il gruppo era formato da soci dai 7 ai 77 anni di età, che hanno convissuto piacevolmente ed in allegria per 9 giorni, adattandosi ai piccoli inconvenienti che possono capitare. La piacevolezza dello stare insieme è stata possibile, oltre che per la disponibilità dei singoli, per il modo stesso del viaggio in bicicletta, che permette di chiacchierare con tutti, di vedere insieme le cose, commentarle, viverle, fermandosi quando si vuole, aiutando chi ha bisogno. Ogni mattina, dopo la colazione (ma quanto mangiano gli Amici della bici?!) ognuno preparava la bici caricando le borse, verificando i pneumatici. Tutti pronti? Partiamo! Ricordava la partenza delle carovane cammelliere o quella dei carri alla conquista del west. E il paesaggio inizia a scorrere ai nostri fianchi: i prati, le casette col tetto di paglia, gli

animali, i canali, i boschi, i fiori, le nuvole. Il viaggio itinerante in bicicletta in gruppo è un’esperienza bellissima che tutti dovremmo fare. L’itinerario scelto ci ha fatto conoscere diversi ambienti dell’Olanda: le città storiche di Delft e Gouda, i villaggi caratteristici di Monnikendam, Marken, Edam. Le dune di sabbia della costa; l’isola ventosa e verdissima di Texel; il parco nazionale Hoge Veluwe, con le distese

di erica fiorita a perdita d’occhio, il museo Kroller Moeller, ove scopri 250 quadri di Van Gogh magnificamente esposti; il villaggio di fiaba di Ghiethorn, che abbiamo girato sulle barchette noleggiate. E ovunque animali al pascolo: mucche, pecore, cavalli, asini, oche, cigni (!), persino struzzi e lama. L’Olanda è pianeggiante, ma il vento è forte. Un giorno abbiamo deciso di percorre tutti la diga di Afsluitdijk: 35 chilometri di rettilineo tra mare e mare, col vento contrario costante e inesorabile. Il piccolo Paolo continuava a chiedere: quando finisce la salita? I bambini sono stati meravigliosi e si sono divertiti un sacco; hanno pedalato sino 100 km in un giorno! (Le tappe mediamente erano di 40-70 km). La più lunga, facoltativa, doveva essere di 130 km, ma il percorso sulla carta non era veritiero (troppo lungo spiegare) e alla fine il conteggio dava 170, compensati da una cena indimenticabile. Un’esperienza da consigliare e da ripetere. Giorgio Guzzoni

www.ecf.com www.fiab-onlus.it

Brescia-Tailandia in bici A tutti i soci e simpatizzanti dell’Associazione Amici della bici Corrado Ponzanelli. Il nostro vulcanico Massimo, non pago di tutti

Lanzhou, Regione di Gansu (Cina), 16 novembre 2007

gli intrallazzi che coltiva, ha così inventato anche quella del Giornalino dell’Associazione (credo comunque che abbia un sosia che puntualmente lo sostituiusca in certi impegni ufficiali). Cosa volete che vi dica, dal lontano spazio interstellare, a 13130 km luce dal pianeta Brescia? Qui le creature che incontro non sembrano ostili e l’aria ha una percentuale di ossigeno simile alla nostra. Magari vorreste chiedere se non sono stanco e se non vorrei ritornare sul mio pianeta... La voglia di andare avanti, di vedere che cosa c’è un po’ più in là, è ancora ben presente. Bisogna però vedere se la salute non mi abbandonerà e se la mia navicella, ormai alquanto sgangherata, per quanto potrà ancora volare. Sto vivendo questa esperienza non come una sfida o come un’impresa sportiva; semplicemente affronto ogni giorno calato nella dimensione di una persona che ha scelto e ricercato un proprio stile di vita (per ora). Non fraintendetemi; non ho scoperto la felicità (magari) anche se il viaggio che sto compien-

do mi fa sentire spesso libero come una rondine. A volte, sopratutto quando fatichi come una bestia pedalando controvento oppure se c’è da alzarsi al mattino e fuori dalla tenda si gela, costa un certo sforzo imporsi di salire in sella e dire anche oggi pedala! Ricordi particolari? Tanti, soprattutto riguardo le innumerevoli persone che ho incontrato, che molte volte bene, e qualche volta male, hanno ospitato o interagito con questo strano vagabondo biciclettato. Maglia nera degli episodi spiacevoli come non ricordare la polizia uzbeka o quel ragazzo venditore ambulante – sempre in Uzbekistan – che al mio rifiuto di volermi fermare mentre stavo pedalando, mi ha mollato un calcio nella schiena... Ma non dimenticherò nemmeno l’anziana e occhialuta signora di Masshhad in Iran, una befana buona, che appena parcheggiata la bici mi offre 3 mele. Io entro in una locanda a mangiare e dopo 5 minuti la vecchina si ripresenta con una borsa piena di frutta e nonostante il mio insistente e imbarazzato rifiuto, senza dire una parola me la porge, mi sorride, con un gesto mi saluta, esce e se ne va (anche il padrone della locanda, infine, non mi fa pagare il pranzo). Tra tutti i biker di varie nazionalità

Un importante mezzo di comunicazione dell’Associazione è stato svolto in questi ultimi quattro anni dal nostro sito internet: vi trovate costantemente aggiornate le News www.amicidellabicibrescia.it (notizie) degli appuntamenti, degli il sito internet eventi e informa sulle più significative notizie riguardo il mondo del cicloambientalismo. Dall’home page di www.amicidellabicibrescia.it potete immediatamente trasferirvi in pagine fotografiche e testuali riguardanti le iniziative in corso o appena terminate: in quattro anni vantiamo un accesso alle varie photogallery di oltre 68mila contat-

che ho fino ad ora conosciuto lungo il percorso diretto verso oriente, soltanto in 3 (il mio amico olandese Dick, un signore austriaco ed io) siamo riusciti a percorrere fisicamente metro dopo metro tutto il tracciato overland. Gli altri, chi per problemi con i visti, chi per gravi guasti meccanici, chi semplicemente perché non ne aveva più voglia, hanno preso la scorciatoia dell’autobus o addirittura dell’aereo. In effetti l’Asia è immensa: con-

tinui a macinare chilometri e poi quando guardi la cartina ti accorgi di essere avanzato solo di qualche centimetro. La sola Cina è grande quanto gli Stati Uniti (ossia 30 volte l’Italia) e la strada da percorrere sembra non finire mai. Ora chiudo perché vado a mangiare un po’ di trippa verde che qua gli alieni mangiano sempre. Un caro saluto a tutto il pianeta Brescia. Ciao! Francesco Gusmeri

ti. Nel mese di settembre, grazie al viaggio di Gusmeri (aggiornato quasi quotidianamente) e della spedizione Paciclica, abbiamo stabilito un piccolo record: oltre 13mila contatti. Un altro enorme volume di lavoro è svolto dal costante aggiornamento dei soci e simpatizzanti tramite la newsletter alla quale ci si iscrive scrivendo a [email protected] che settimanalmente contatta tutti gli associati dotati di posta elettronica per una puntale informazione sulle iniziative promosse dall’Associazione e su eventi collaterali di indiscusso rilievo in ambito cicloambientalista.

www.amicidellabicibrescia.it

Franco Pedrotti e Massimo Braghini

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A cosa serve un giornale Il giornale degli Amici della bici di Brescia nasce in un momento maturo della nostra associazione, cresciuta vistosamente negli ultimi anni sia come numero di soci e simpatizzanti che come quantità A cosa serve un giornale e qualità di iniziative. Serve a questo punto un bel passo avanti nella nostra comunicazione, non solo quella immediata e obbligata per via elettronica, il sito Internet aperto al mondo con le foto e i filmati delle cose fatte e la mail ad uso dei soci con il programma delle cose da fare. Ora anche il buon vecchio giornale cartaceo. Nella sua fisicità, con la sua cadenza periodica (possibilmente stagionale) è quel che ci vuole per farci conoscere dai cittadini, farci sentire dagli amministratori e anche raccontarci a noi stessi. Dicendo a chiare lettere come gli AdB intendono la bicicletta e come la vivono nella loro città. Dal resoconto di un viaggio avventura alla relazione tecnica su un percorso ciclabile, dalla testimonianza su un’esperienza vissuta alla presa di posizione su un provvedimento in tema di mobilità, il menù del giornale dovrebbe interessare tutti, ciclisti e non, arricchendosi via via di stimoli idee suggerimenti per contribuire al formarsi di una cultura della bici come ogni tanto capita di sognare pensando ai famosi paesi nordici. Una cultura non ideologica ma razionale basata sulla consapevolezza di quello che la bici può rappresentare per risolvere efficacemente problemi individuali e collettivi non solo in fatto di spostamenti quotidiani, ma di stile di vita in generale, di socializzazione, di rapporto con la natura. I tempi sembrano propizi a un cambio di mentalità in questo senso. Concetti come mobilità sostenibile e risparmio energetico entrano pian piano nel lessico comune e anche nella pratica, con qualche aiutino. L’urgenza di trovare soluzioni alternative all’auto per spostarsi può essere la prima spinta a provare la bici, poi possono venire tanti altri stimoli dall’informazione corrente fino ai continui appelli a favore dell’esercizio fisico. Il nostro contributo sarà all’insegna del bici è bello, sano, soprattutto moderno. Per esempio, sapere quanto sia adatta la bici ad approfondire l’arte e la storia della propria città magari accompagnati da un esperto d’eccezione

come è nelle possibilità degli AdB, può far cambiare programma a chi ha solo l’auto nei propri orizzonti domenicali. Sapere che c’è un nuovo percorso ciclabile in sicurezza, testato dai volontari-competenti in materia di AdB, che dal proprio quartiere di residenza ci porta in ufficio o a scuola può spingere anche i pigri a provarlo. E per chi crede che l’uso quotidiano della bici sia sminuente per il proprio status, sapere che nella patria dei Lord è stato calcolato che il 20% più ricco pedala il doppio rispetto al 20% più povero, può indurre qualche dubbio. Anche le notizie dal mondo possono aiutarci a ragionare “nel nostro piccolo” . Come il recente Rapporto Onu sul Riscaldamento del Clima che dà l’allarme per gli effetti disastrosi delle emissioni di CO2 o la direttiva Europea che impone ai paesi membri di ridurre le emissioni del 20% entro 10 anni. Chiunque capisce che si è tutti chiamati a fare il possibile per alleggerire la propria “impronta ecologica” e la bici è sempre lì a portata di mano come piccola grande soluzione. Il discorso riguarda soprattutto le giovani generazioni che, più consapevoli dei grandi problemi ecologici, sono più facilmente portate alla coerenza nei propri comportamenti. Il successo di esperienze nate in collaborazione con gli AdB come quella del liceo Copernico per adattare alla bici la viabilità verso la scuola e quella delle elementari di Borgosatollo che ha coinvolto oltre 250 bambini in lezioni di educazione ciclistica, ci dice la facile presa che può avere la bici fra i giovani. È anche per questo che il giornale avrà un’attenzione costante sul mondo della scuola grazie alla collaborazione di studenti e insegnanti amici. Quelle amichevoli collaborazioni che anche in altri settori della società il giornale, già per il solo fatto di esistere saprà spontaneamente attivare, saranno preziose per farne un vero e proprio organo di rappresentanza AdB. Nell’insieme dovrebbe uscire il ritratto di un’associazione innanzitutto ambientalista, fatta di cittadini convinti della convenienza del mezzo bici per i loro bisogni di spostamento e di svago ma che ne fanno anche la premessa per un discorso culturale più ampio che riguarda la qualità della vita e il rispetto della natura. Ci fa piacere che Pietro Gorlani abbia preso la responsabilità del giornale per la sensibilità che gli viene dal seguire nella cronaca i temi ambientali ma anche perché scrive sotto la stessa testata che fu del nostro Corrado Ponzanelli, ciclo-ambientalista convinto e geniale precursore in fatto di mobilità sostenibile. Gino Ferri

Direttore responsabile Pietro Gorlani Direttore redazione Gino Ferri Redazione e grafica Massimo Braghini Presidente Mario Leoni Associazione ciclcoambientalista bresciana Amici della bici Corrado Ponzanelli Fiab-Uisp via Berardo Maggi n°9 Brescia c/o Uisp Circolo Vivicittà per informazioni scrivete a [email protected]

www.amicidellabicibrescia.it [email protected]

www.fiab-onlus.it

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