Basi del linguaggio Java Struttura di un semplice programma Java Il programma Java più semplice che si possa scrivere è descritto nella figura seguente:
class nome_classe { public static void main (String args[]) { corpo del programma } } Come potete notare, sono presenti due blocchi, delimitati dalle coppie di parentesi graffe, posti uno all’interno dell’altro. Il primo blocco
class nome_classe { ................. } consente di attribuire un nome al programma (che in Java si chiama classe). Il secondo blocco, più interno
public static void main (String args[]) { corpo del programma } contiene il codice Java. Il codice del blocco più interno è sempre spostato un po’ verso destra, rispetto al codice del blocco più esterno (indentazione), per aumentare la leggibilità complessiva. Questa è una convenzione che adotteremo sempre. Le parole in blu sono parole riservate del linguaggio, dette anche parole chiave o, in inglese, keywords. Ogni linguaggio di programmazione definisce un insieme di parole riservate, che non possono essere utilizzate come identificatori (di variabile, costante, ecc.) dal programmatore. Per un elenco completo delle parole chiave di Java, si veda http://www.lattecafe.net/java/articoli/javakeyword.htm. In arancione sono indicati gli identificatori scelti dal programmatore. Il corpo del programma è costituito da istruzioni e dichiarazioni.
Autore: Cinzia Bocchi Ultimo aggiornamento: 20/09/08
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Identificatori Gli identificatori possono essere scelti liberamente dal programmatore in accordo con le seguenti regole: iniziano con una lettera dell’alfabeto; possono contenere il carattere di sottolineatura “_”; non possono contenere spazi; non possono essere uguali a una parola chiave. Inoltre, si raccomanda di seguire le seguenti convenzioni: gli identificatori di classi iniziano con una lettera maiuscola; tutti gli altri identificatori hanno iniziale minuscola; in un identificatore composto, ogni parola successiva alla prima inizia con una lettera maiuscola (es: identificatoreLungo identificatoreMoltoLungo); questa notazione si chiama Camel Case.
Dichiarazioni Le variabili e le costanti devono essere dichiarate prima del loro uso. La dichiarazione permette di specificare sia l’identificatore (di variabile o costante) che il tipo, cioè l’insieme dei valori che la variabile/costante può assumere. Una dichiarazione può essere fatta in qualsiasi punto del corpo del programma ma noi, almeno inizialmente, scriveremo tutte le dichiarazioni prima delle istruzioni. Vediamo allora qual è la sintassi per le dichiarazioni in Java. •
Dichiarazione di variabile
; L’identificatore di tipo è una parola chiave che indica il tipo, per esempio: int numeroIntero; Si possono dichiarare contemporaneamente più variabili dello stesso tipo separandole con una virgola, per esempio: int num1,num2,num3; •
Dichiarazione di costante
final = ; La dichiarazione di costante differisce da quella di variabile perché in essa compare la parola chiave final e anche il valore che la costante deve assumere. Per esempio: final int annoCorrente = 2007; Il valore assegnato inizialmente non potrà più essere modificato in fase di esecuzione (a run time). Autore: Cinzia Bocchi Ultimo aggiornamento: 20/09/08
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Nota: In realtà, Java non obbliga il programmatore a specificare il valore della costante all’atto della dichiarazione, ma questa scelta è preferibile all’inizio, quando non si ha ancora molta dimestichezza con la programmazione. •
Inizializzazione di una variabile in fase di dichiarazione
= ; Per esempio:
int numeroIntero = 3;
Anche le variabili possono assumere un valore all’atto della dichiarazione (inizializzazione). Vedremo in seguito che, in alcuni casi, l’inizializzazione è una scelta obbligata.
Istruzione di assegnazione Le istruzioni che compaiono nel corpo del programma possono essere di vario tipo; per il momento prendiamo in considerazione la sola istruzione di assegnazione. La sintassi dell’assegnazione è:
= <espressione>; Per esempio: int intero; dichiarazione intero = 100 +15; assegnazione La semantica dell’assegnazione è:
Viene valutata l’espressione a destra dell’uguale. Il risultato della valutazione viene assegnato alla variabile posta a sinistra dell’uguale.
Commenti All’interno di un programma Java è possibile inserire commenti, cioè righe che non saranno prese in considerazione in fase di elaborazione, ma che consentono al programmatore di inserire note di vario genere (es. nome autore, data, significato di un’istruzione, ecc.). I commenti sono di due tipi: Commenti su una linea Iniziano con il simbolo doppio slash (//) e terminano alla fine della riga; utili per commenti brevi. es. //questo è un commento su una linea Commenti su più linee Iniziano con uno slash seguito da un asterisco (/*); possono proseguire su un numero di linee maggiore di uno; terminano con asterisco seguito da slash (*/). es. /*questo è un commento che si estende su più linee */ Autore: Cinzia Bocchi Ultimo aggiornamento: 20/09/08
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Autore: Cinzia Bocchi Ultimo aggiornamento: 20/09/08
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