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IMPIANTO DI PRETRATTAMENTO DELLA FRAZIONE RESIDUA DEI RIFIUTI URBANI LOCALITA’: PALERMO
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05/03/2007 Emesso per AIA DATA
DESCRIZIONE
PEA REDATTO
PEA – IPT BELLOLAMPO
PEA
PEA
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INDICE PREMESSA
3
1 INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE E STATO AUTORIZZATIVO
4
2
1.1 IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO E STATO AUTORIZZATIVO
4
1.2
4
INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE
CICLI E ATTIVITA’ PRODUTTIVE 2.1
4
PREMESSA
4
2.2 DESCRIZIONE DEL PROCESSO E DEI COMPONENTI DI IMPIANTO 2.2.1
Potenzialità impianto
5
2.2.2
Operatività
5
2.2.3
Schema di processo e planimetria generale
5
PLANIMETRIA GENERALE
7
2.2.4 Descrizione delle fasi di trattamento
7
2.2.4 Descrizione delle fasi di trattamento
8
2.2.4.1
Premessa
8
2.2.4.2
Conferimento, accettazione e stoccaggio rifiuti
8
2.2.4.3
Selezione frazione secca e umida
8
2.2.4.4
Biostabilizzazione frazione organica
9
2.3
3
4
5
Approvvigionamento idrico
9
ENERGIA
9
3.1
PRODUZIONE DI ENERGIA
9
3.2
CONSUMI DI ENERGIA
10
EMISSIONI E SISTEMI DI CONTENIMENTO
10
4.1
EMISSIONI IN ATMOSFERA
10
4.2
SCARICHI IDRICI
11
4.3
4.2.1 Sistema di raccolta e trattamento delle acque di processo
11
4.2.2 Sistema di raccolta e trattamento degli scarichi civili
12
4.2.3 Sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche
12
EMISSIONI SONORE
12
5 CONCLUSIONI
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PREMESSA L’impianto oggetto della presente relazione è costituito da un impianto di selezione e biostabilizzazione della frazione organica separata meccanicamente dai rifiuti solidi urbani al netto delle operazioni di raccolta differenziata (RU). Il sito dell’impianto è localizzato nel comune Palermo, località Bellolampo nella zona confinante con l’attuale discarica AMIA tra Pizzo Cardillo, Pizzo Femmina Morta e Pizzo Cozzo. Il sito ha un’estensione di circa 82.300 m2 . L’impianto è di proprietà della Società Palermo Energia Ambiente che ha sede legale a Palermo in via Messina, 22 (tel. 091 6056201; Fax 091 6056213). Il legale rappresentate è l’ing. Carmelo Tantillo e il referente ambientale è l’ing. Monica Simonetti L’ impianto di selezione e biostabilizzazione di BELLOLAMPO è autorizzato all’esercizio delle operazioni di trattamento biologico, di trattamento fisicochimico e al deposito preliminare di rifiuti secondo la normativa vigente e le autorizzazioni in essere. L'impianto è stato progettato per una potenzialità di trattamento di 655.000 t/anno pari a circa 2.100 t/giorno su 312 giorni/anno lavorativi. La potenzialità di selezione autorizzata è di 36,5 t/h x 4 linee di trattamento.
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INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE E STATO AUTORIZZATIVO
1.1
IDENTIFICAZIONE AUTORIZZATIVO
DELL’IMPIANTO
E
STATO
L’impianto si inquadra nell’ambito della proposta tecnica economica volta a rispondere al Bando di Gara pubblicato sulla G.U.R.S. del 09/08/02 avente per oggetto “ Avviso pubblico per la stipula di convenzioni per l’utilizzo della frazione residua dei rifiuti urbani, al netto della raccolta differenziata, prodotta nei comuni della Regione Sicilia” L’impianto è parte del sistema integrato proposto per la gestione dei rifiuti residuali della raccolta differenziata al servizio del bacino di utenza comprendente i seguenti ambiti territoriali ottimali (ATO): PA1,PA2,PA3,PA4N,PA5,TP1. All’impianto qui descritto saranno conferiti in particolare i rifiuti provenienti dagli ATO PA1,PA2,PA3,PA4N,PA5. Il proponente ha ottenuto per l’impianto in oggetto l’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio ex art. 27 e art. 28 D.L. 22/97 con Ordinanza Commissariale n. 1455 del 29/11/2004. L’impianto, è stato approvato con parere favorevole n° 590 del 10/06/2004 dalla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (nota Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio L’autorizzazione alla emissione in atmosfera è stata rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con il Ministero della Salute e con il Ministero delle Attività Produttive con il Decreto Interministeriale GAB/DEC/41/06 del 15/02/2006.
1.2
INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE
L’impianto sarà localizzato nella località Bellolampo,nel Comune di Palermo. Ad esso si accede attraverso la strada provinciale S.P. n° 1 Palermo– Montelepre. La zona in esame presenta altimetrie variabili con una quota media di 486 m.s.l.m. e morfologie collinose. L’area dell’impianto ha una superficie di circa 82.300 m2 dei quali circa 37.200 sono edificati, la restante parte è costituita da piazzali, viabilità ed aree a verde.
2 2.1
CICLI E ATTIVITA’ PRODUTTIVE PREMESSA
L’impianto oggetto della presente relazione è costituito da una fase di selezione mediante separazione meccanica delle frazioni organica e secca PEA – IPT BELLOLAMPO
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presenti nei rifiuti solidi urbani (RU) e da una successiva fase di biostabilizzazione della frazione organica così separata.. La seguente tabella elenca le tipologie di rifiuto trattabili dall’impianto di Bellolampo in base alle autorizzazioni esistenti, specificando per ognuna il relativo codice del Catasto Europeo dei Rifiuti.
CODICE CER 20.03.01
DESCRIZIONE
15.01.06
rifiuti urbani non differenziati altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11* Imballaggi in materiali misti
20.01.08
rifiuti biodegradabili di cucine e mense
20.02.01
rifiuti biodegradabili
20.03.02
rifiuti dei mercati
20.03.07
rifiuti ingombranti
20.03.99
rifiuti urbani non specificati altrimenti
19.12.12
2.2
DESCRIZIONE DEL PROCESSO E DEI COMPONENTI DI IMPIANTO
2.2.1
Potenzialità impianto
L'impianto è stato progettato per una potenzialità di trattamento nominale di 655.000 t/anno di rifiuti in ingresso. 2.2.2
Operatività
L’operatività dell’impianto è di seguito riportata:
2.2.3
Giorni lavorativi per settimana
6
Turni giornalieri
2
Ore di funzionamento impianto per turno
8
Ore di funzionamento macchine
16
Esercizio impianto (giorni/anno)
312
Esercizio fase di biostabilizzazione(giorni/anno)
365
Schema di processo e planimetria generale
Lo schema di processo adottato prevede la produzione di: Materiale organico stabilizzato proveniente dalle operazioni di selezione e biostabilizzazione della frazione organica contenuta nei rifiuti urbani restanti a valle delle raccolte differenziate attuate alla fonte. PEA – IPT BELLOLAMPO
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Questo prodotto può essere destinato al recupero ambientale di aree degradate oppure smaltito nella discarica di sistema; Frazione secca ottenuta dalle operazioni di selezione dei rifiuti
urbani.
Questo
prodotto
sarà
destinato
all’impianto
di
termovalorizzazione e produzione di energia elettrica localizzato nello stesso sito; Materiali ferrosi destinati alla reimmissione nel ciclo produttivo.
Di seguito si riporta lo schema generale di funzionamento e la planimetria generale dell’impianto di selezione e biostabilizzazione di Bellolampo.
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PLANIMETRIA GENERALE 1) RICEZIONE RU
7) PESE AUTOMEZZI
13) CABINA ELETTRICA RICEZIONE
19) SERVIZI GENERALI
2) SELEZIONE RU
8) LAVAGGIO RUOTE
14) CABINA ELETTRICA SELEZIONE
20) UFFICI 21) EDIFICIO INGRESSO
3) BIOSTABILIZZAZIONE
9) TRATTAMENTO ACQUE
15) VASCA ACQUA INDUSTRIALE
4) BIOFILTRI
10) SERBATOIO GASOLIO
16) RILEV. RADIOMETRICO
5) TRATT. ARIA RIC./SELEZIONE
11) CABINA ELETTRICA BIOFILTRI
17) VASCHE ACQUE REFLUE
6) SCRUBBER BIOFILTRI
12) GRUPPO ELETTROGENO
18) OFFICINA/MAGAZZINI
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2.2.4 Descrizione delle fasi di trattamento 2.2.4.1 Premessa
L'impianto progettato consentirà il trattamento dei rifiuti attraverso una tecnologia che punta alla massima semplicità di funzionamento unita ad un elevato rendimento ed elasticità del processo. ll sistema proposto, pertanto, consentirà di trattare i rifiuti producendo una frazione secca (prevalentemente materiale cartaceo, plastiche ecc.) destinata alla termovalorizzazione e materiale organico stabilizzato smaltito nella discarica di sistema o utilizzabile come materiale di copertura e/o ripristino ambientale. E’ inoltre previsto il recupero dei metalli ferrosi presenti nel rifiuto conferito. Tutte le operazioni di movimentazione, selezione, produzione del combustibile e biostabilizzazione della sostanza organica saranno eseguite all’interno di corpi di fabbrica completamente chiusi e posti in depressione per eliminare il rischio di emissioni maleodoranti. Il complesso sarà articolato nei seguenti reparti: Reparto ricezione RU; Reparto selezione e trasferimento frazione secca; Biostabilizzazione frazione organica; Trattamento aria dagli edifici Servizi ausiliari (impianto elettrico, impianto depurazione acque reflue, ecc.). 2.2.4.2 Conferimento, accettazione e stoccaggio rifiuti
Gli automezzi di raccolta in entrata all'impianto sono pesati su una pesa a ponte all'ingresso dell'impianto. La pesatura dei mezzi di trasporto è automatica e consente l’identificazione delle provenienze dei vari mezzi. All’ingresso dell’impianto vengono altresì effettuati i controlli di accettazione dei rifiuti. Effettuate le operazioni di pesatura e di controllo degli RU, gli automezzi che trasportano i RU sono abilitati a scaricare i rifiuti accedendo al capannone di ricevimento mediante porte automatiche ad impacchettamento rapido; l’apertura dei portoni avverrà automaticamente all’avvicinamento del mezzo. 2.2.4.3 Selezione frazione secca e umida
La fase centrale della lavorazione dei rifiuti è costituita da una selezione meccanica che permette di separare la frazione umida (a contenuto prevalentemente organico) dalla frazione secca (carta, plastica, cartone, imballaggi ecc.). Il trattamento della frazione secca, destinata alla produzione della frazione combustibile riutilizzabile nell’adiacente impianto di termovalorizzazione dedicato, è basato sulla triturazione del rifiuto e in una sua successiva separazione mediante vagli a tamburo rotante.
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La separazione dei metalli ferrosi è effettuata sia sul flusso complessivo dei rifiuti dopo triturazione, sia sulla frazione organica separata prima della biostabilizzazione. La frazione secca prodotta viene trasferita al termovalorizzatore mediante un sistema di nastri trasportatori. La frazione organica selezionata meccanicamente è convogliata con un sistema di nastri trasportatori alla sezione di biostabilizzazione aerobica, realizzata in bacino aerato all’interno di un edificio chiuso e coperto, nel quale viene periodicamente rivoltata mediante apposite macchine. 2.2.4.4
Biostabilizzazione frazione organica
Il sistema di biostabilizzazione è formato principalmente da: •
sistema di caricamento e distribuzione del materiale organico nel bacino;
•
sistema di rivoltamento e trasferimento meccanico del materiale da trattare dal lato di carico al lato di scarico mediante rivoltatore trainato da trattore;
•
sistema di aerazione forzata attraverso il pavimento del bacino;
•
sistema di raccolta e drenaggio del percolato
Il sistema di stabilizzazione prevede l'impiego di aie aerate nelle quali il materiale è mantenuto in condizioni ambientali controllate per tutto il periodo di fermentazione ed è rivoltato periodicamente mediante attrezzature mobili. Il tempo di trattamento previsto per la biostabilizzazione della sostanza organica è pari a 4 settimane in ambiente controllato. Lo scarico del materiale trattato avviene mediante pale gommate.
2.3
Approvvigionamento idrico
I prelievi idrici necessari a soddisfare le esigenze industriali dell’impianto avvengono attraverso il collegamento all’acquedotto. Si stima un fabbisogno idrico per le esigenze di processo dell’impianto di pretrattamento RU di circa 3.000 m3/anno. L’acqua per uso potabile, pari a circa 4.000 m3/anno, sarà approvvigionata dall’acquedotto.
3
ENERGIA
3.1 PRODUZIONE DI ENERGIA L’impianto di pretrattamento non produce alcuna forma di energia.
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3.2 CONSUMI DI ENERGIA I dati di consumo di energia per l’impianto sono riassunti nella seguente tabella:
Sezione
Ricezione e Selezione Biostabilizzazione frazione umida Trattamento aria
Energia Elettrica Consumata (MWh/anno)
Prodotto principale della fase Frazione secca destinata alla termovalorizzazione
5.500
Consumo elettrico specifico (kWh/t rifiuto trattato) 8,4
8.000
Frazione organica stabilizzata --
12,2
Impianti ausiliari
3.500
--
5,3
TOTALE
21.000
4.000
6,1
32
Il consumo specifico è riferito alla capacità produttiva di 655.000 ton/anno di RU in ingresso all’impianto.
4
EMISSIONI E SISTEMI DI CONTENIMENTO 4.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA
L’impianto è dotato di un sistema di ventilazione che garantirà la messa in depressione di tutti i locali in cui si compiono lavorazioni sui rifiuti, così da evitare fuoriuscite di aria maleodorante nell’ambiente e consentire un adeguato numero di ricambi ora per ogni reparto. Ogni sistema di ventilazione è collegato ad un sistema di trattamento delle arie prima della loro espulsione in atmosfera. L’aria fresca, proveniente dall’esterno degli edifici, entrerà attraverso apposite griglie d’ingresso aria che, propriamente posizionate, garantiranno comunque un flusso d’aria fresca in ingresso al locale, anche in condizioni di prolungata chiusura degli accessi. Lo schema adottato pertanto prevede: -
L’installazione di n° 2 gruppi di ventilazione e trattamento aria (filtro a maniche + scrubber) dedicati al sistema di ventilazione dell’edificio di ricezione RU ed edificio selezione della portata di 140.000 m3/h cad. (122.000 Nm3/h cad.), per un totale di 280.000 m3/h (244.000 Nm3/h) di aria aspirata e trattata;
-
L’installazione di n. 8 gruppi di ventilazione e trattamento aria (scrubber umidificatore + filtro biologico) dedicati agli edifici di biostabilizzazione della frazione organica della portata di 50.000 m3/h cad. (44.000 Nm3/h cad.), per un totale di 400.000 m3/h (352.000 Nm3/h) di aria aspirata e trattata.
L’impianto presenta pertanto 10 punti di emissione complessivamente.
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I limiti di emissione sono quelli previsti dalla autorizzazione agli scarichi in atmosfera ex DPR 203/88 in essere e dalla normativa vigente in materia. L’impianto di trattamento per l’aria degli edifici di ricevimento e selezione rifiuti risulta costituito da due linee di trattamento indipendenti, ognuna delle quali è costituita da condotte di aspirazione, filtro a maniche, due scrubber orizzontali a due stadi con utilizzo di reagenti (ciclo acido-base), due ventilatori e camino di espulsione. L’impianto di trattamento per l’aria dell’edificio di biostabilizzazione della frazione organica risulta costituito da otto linee indipendenti, ognuna delle quali comprende condotte di aspirazione, umidificatore verticale, ventilatore e biofiltro. Nell’impianto è presente anche un gruppo elettrogeno di emergenza da 1.300 KVA in grado di alimentare l’impianto di trattamento aria anche in caso di black-out elettrico.
4.2 SCARICHI IDRICI Il sistema di raccolta, trasporto ed allontanamento delle acque meteoriche e degli scarichi liquidi che interessano l’area dell’impianto, è realizzato in modo tale da riutilizzare gran parte delle acque reflue, dopo opportune operazioni di trattamento. Il sistema di raccolta e trattamento delle acque reflue è strutturato nelle seguenti reti distinte: • Acque meteoriche provenienti dal dilavamento dei piazzali e delle aree di viabilità • Acque meteoriche provenienti dalle superfici coperte; • Percolati e acque reflue di processo; • Reflui provenienti dai servizi igienici dell'impianto
4.2.1 Sistema di raccolta e trattamento delle acque di processo
Alla rete di raccolta acque di processo confluiscono i reflui drenati dalle diverse zone dell’impianto IPT che vengono avviati all’impianto di trattamento unitamente alle acque di prima pioggia. L’impianto di trattamento delle acque di processo è del tipo ad osmosi inversa a doppio stadio preceduto da un pretrattamento di chiariflocculazione e filtrazione Si prevede di trattare circa 101.000 m3/anno di reflui idrici nell’impianto di trattamento, da cui derivano circa 56.000 m3/anno di reflui destinati al ricircolo sui cumuli in biostabilizzazione e circa 45.000 m3/anno di reflui depurati (permeato) destinati agli usi interni all’impianto (irrigazione biofiltri, reintegro acque di processo, ecc.).
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4.2.2 Sistema di raccolta e trattamento degli scarichi civili
I servizi igienici dell’impianto sono localizzati: -
nella palazzina uffici nei locali adibiti a sala comando e controllo nell’edificio selezione nell’officina presso il termovalorizzatore.
Attualmente nella zona in esame non risulta presente un recapito finale costituito da fognatura pubblica. Si prevede pertanto il pretrattamento di detti reflui mediante fosse Imhoff e impianto biologico a fanghi attivi e il loro successivo invio alla vasca di equalizzazione degli scarichi di processo di cui al punto 4.2.1, per il trattamento finale mediante chiariflocculazione e osmosi inversa, propedeutico al loro riutilizzo.
4.2.3 Sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche
La rete di raccolta delle acque meteoriche sarà suddivisa in: - rete per strade, piazzali - rete per le superfici coperte Per quanto concerne le acque meteoriche raccolte da strade e piazzali, è stata stimata una portata dell’ordine di 41.000 mc/anno di acqua da trattare. L’acqua di prima pioggia (circa 20.000 mc/anno) viene accumulata all’interno di un’apposita vasca, dalla quale viene inviata, dopo grossolana sedimentazione, al trattamento di chiariflocculazione e successiva osmosi inversa di cui al precedente punto 4.2.1. L’acqua pulita di seconda pioggia (circa 21.000 mc/anno) viene avviata direttamente alla vasca di accumulo per gli utilizzi interni; l’eventuale quantitativo non riutilizzato viene avviato allo scarico finale. Le acque meteoriche raccolte sulle coperture degli edifici ammontano a circa 32.000 mc/anno e sono rinviate alla vasca di accumulo iniziale per poter essere riutilizzate all’interno dell’impianto. . 4.3 EMISSIONI SONORE Il sito di ubicazione del polo impiantistico di Bellolampo si trova nel territorio del Comune di Palermo, che attualmente non risulta dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica. In assenza di una classificazione acustica del territorio valgono quindi i limiti di immissione previsti dal DPCM 1/3/1991. Nella stima degli impatti dovuti alla realizzazione del progetto non sono stati tuttavia utilizzati come riferimento tali limiti ma i limiti più restrittivi indicati dal DPCM del 14/11/1997, validi in presenza di una zonizzazione acustica del territorio. Il clima acustico attuale nell’area di studio è stato valutato attraverso una campagna di monitoraggio svolta nei giorni 25 e 26 novembre 2003 da un tecnico competente in acustica ambientale appositamente incaricato dalla Società Palermo Energia Ambiente S.c.p.a. .
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La propagazione del rumore dovuta al futuro esercizio del polo impiantistico di Bellolampo è stata stimata con il modello di calcolo Sound Plan della società SoundPLAN (USA), considerando tutte le principali sorgenti di emissione sonora degli impianti. I risultati del modello hanno evidenziato che, sia nel periodo diurno che in quello notturno, l’esercizio dei nuovi impianti non altera il clima acustico della zona e, in particolare, quello in prossimità dei ricettori, ubicati in vicinanza dell’area prevista per l’insediamento dell’impianto, per i quali vengono rispettati tutti i valori limiti imposti dalla normativa vigente.
5 CONCLUSIONI L’impianto di preselezione e biostabilizzazione di Palermo/Bellolampo è inserito nel sistema integrato di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti urbani previsto dalla Regione Sicilia. L’impianto è localizzato in area destinata specificatamente al trattamento dei rifiuti. Esso è studiato per produrre 3 frazioni riutilizzabili: -
frazione secca: utilizzata per produzione di energia elettrica nell’apposito impianto di termovalorizzazione,
-
frazione organica stabilizzata: utilizzabile per ricoprimenti di discariche e per ripristini ambientali;
-
frazione ferrosa: recuperata nell’industria siderurgica.
Le emissioni in atmosfera dell’impianto sono presidiate in continuo e trattate al fine di rispettare i limiti normativi in materia. L’impianto minimizza la produzione di scarichi idrici, in quanto ricircolati in massima parte per gli utilizzi interni. Allo scopo è prevista la realizzazione di sistemi di trattamento specifici per acque nere, acque di prima pioggia e acque di processo al fine di ottimizzare i sistemi depurativi e consentirne il riutilizzo. Le emissioni sonore dell’impianto garantiscono il rispetto dei limiti vigenti in materia. La realizzazione e la gestione degli impianti, oltre a consentire un miglioramento delle condizioni ambientali legate allo smaltimento dei rifiuti, promuovono un incremento dei livelli occupazionali e dell’attività imprenditoriale locale indotta.
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