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giovedì 29 ottobre 2009

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SPORT

15

Giovedì

a cura di

Italo Cucci

IL COMMENTO

Con questo spirito non è un sogno fare risultato a Torino Di Raffaele Auriemma Non è mai un caso quando le partite si vincono dalla panchina, grazie ai calciatori lanciati nella mischia a gara in corso, quando si è ad un passo dalla sconfitta. La fortuna, è ovvio, non deve mai mancare in ogni impresa terrena, però se Cigarini e Denis, finora bistrattati e male utilizzati, hanno evitato il ko al Napoli, vuol dire che questa è diventata finalmente una squadra. Che pure quelli in attesa del loro turno sono certi di godere della considerazione dell’allenatore e che non accettano il cambio sol perché stipendiati. Il pareggio di ieri

CHE CUORE

sera non equivale ad un punto in classifica, ma alla conquista di una dimensione che sembrava sparita dagli spogliatoi del Napoli. Uno spirito battagliero ed uno piglio vincente tale da pensare di poter fare risultato sempre, dovunque, in ogni momento di ogni sfida. E se i calciatori in campo vedono che il proprio allenatore si dimena nonostante si stia perdendo 0-2, che incita, ci crede da fuori campo, ormai ad un soffio dalla fine, pure loro prendono coscienza che non esistono limiti, che con l’orgoglio si possono superare tutti gli ostacoli. Anche quelli propri. Come l’insopportabile

rilassamento iniziale al cospetto del Milan. Si possono regalare due gol nei primi cinque minuti ad una squadra così quadrata, tecnica ed esperta come quella rossonera? E’ un suicidio, al quale il Napoli si era prestato in maniera incosciente. E si sarebbe pure consumato se ci fosse stata in campo la stessa formazione di appena un mese fa. Per fortuna i calciatori utilizzati sono gli stessi, anzi qualcuno di loro si è pure scrollato di dosso un po’ di naftalina, ma sono cambiati tutti nella testa. Pazienza ed orgoglio sono state le armi che hanno permesso al Napoli di far gioire i propri tifosi, di rendere epico un pareggio casalingo. La pazienza

di non avvilirsi nella consapevolezza che gli avversari avevano eretto una diga davanti a un Dida di nuovo insuperabile. L’orgoglio di spingere sull’acceleratore con il serbatoio ormai a secco e l’avversario ad un passo dal traguardo. Con queste armi e con la solidità nervosa che imprese simili possono regalare, il Napoli cancellerà presto la stanchezza di questi 96 minuti di infuocato duello con il Diavolo, per proporsi coraggioso e sfrontato anche sabato a Torino, nel primo match in programma per il turno numero undici di questo campionato. In precedenza si era sempre detto che il Napoli

raggiungeva i risultati con quel pizzico di buona sorte che Reja si era portato appresso nella sua avventura partenopea. Ora non più. Oggi ogni punto è sudato, portato a casa con le unghie il lavoro di chi sa che deve allenarsi duramente per reggere il passo delle grandi e rimontare una classifica balorda in avvio. E chissà che sabato all’Olimpico, magari con il turn over che Mazzarri ha già dimostrato di saper utilizzare al meglio, si possa centrare un altro risultato importante. Per il morale, per la classifica, per la crescita di una squadra, di un club, finalmente al passo con la dimensione che si intende raggiungere. L’Europa.

UNO DUE DEL MILAN NEI PRIMI CINQUE MINUTI MA GLI AZZURRI NON MOLLANO E RIMONTANO NEL FINALE

Napoli infinito, pari al 93’ Inzaghi e Pato gelano il San Paolo, Cigarini e Denis lo fanno impazzire di Mimmo Carratelli

C

uore e batticuore per un Napoli che non muore mai nella notte del “San Paolo” gonfia d’entusiasmo, in 60mila sugli spalti. Punita nel finale, all’ultimo respiro, la presunzione del Milan d’avere già vinto. Pronti, via e, in cinque minuti, la squadra rossonera, con un inizio perentorio, colpiva due volte. Ma in tre minuti, nel finale allo spasimo, il Napoli gli rendeva la pariglia (2-2). Un pareggio che vale più di una vittoria a conferma della grinta, della carica, dello spirito irriducibile che Mazzarri ha trasmesso alla squadra. È il pareggio dei panchinari. A segno Cigarini (63’ al posto di Pazienza) e Denis (70’ al posto di Quagliarella ancora spento). È il successo del gruppo ricompattato da Mazzarri. Negli ultimi dieci minuti, recupero compreso, il Milan ha giocato in dieci per l’espulsione di Abate (doppio giallo). Ma il pari è strameritato perché a inizio di ripresa il Napoli, copiando il fulmineo avvio del Milan nel primo tempo, bersagliava Dida, il portiere delle papere in serata fantastica, che sventava due gol sicuri. È stato straordinario il Napoli a credere fino in fondo di poter rimediare al risultato avverso. Il Milan, dopo le fiammate iniziali, si è rattrappito, ha cercato di congelare il match, non ha quasi più attaccato (Grava umiliava Ronaldinho: 12 palloni rubati al Dentone, strappati, contesi e guadagnati), si è coperto (60’ Flamini per Ronaldinho) per fronteggiare meglio la foga azzurra. Vacillando, la squadra milanese ha inserito Borriello (73’ per Inzaghi) cercando energie fresche che allarmassero il Napoli. Ma la formazione azzurra non s’è spaventata. Recuperava palla e attaccava. Nell’area rossonera doveva giganteggiare Thiago Silva spazzando via ogni pericolo. Ma, alla fine, il Milan si è dovuto arrendere. Quasi dimenticato lo sforzo di Firenze. Il Napoli è arrivato al finale di partita con tanto coraggio, grosso impegno fisico, determinazione e corsa. Come contro il Bologna e a Firenze, il Napoli ha colpito sul filo del traguardo, irriducibile, da applausi. Schema ormai collaudato (4-2-3-1): Grava a destra, Aronica a sinistra, centrali Rinaudo, altra prova maiuscola, e il recuperato Campagnaro. Pazienza e Gargano davanti alla difesa. Maggio, Hamsik e Lavezzi dietro Quagliarella.

Il gol del Tanque. Denis salta più tutti e pareggia facendo gioire il San Paolo

Un’altra grande prova di Hamsik, improvvisamente maturato, uomosquadra. Elettrico Lavezzi. Incisivo Maggio. Il Milan col 4-3-3, Pato e Ronaldinho larghi sulle fasce ad aprire la difesa azzurra, Inzaghi al centro pronto alla rapina. Dava fastidio Seedorf tra le linee. Pirlo play molto arretrato. L’inizio era choccante. Nella metà campo azzurra quasi vuota, il tocco lungo di Seedorf lanciava Inzaghi fra Grava e Rinaudo e Pippo-gol, giunto davanti a De Sanctis, infilava in rete (2’). Come se non bastasse, tre minuti dopo, ancora un rilancio dalla retrovie rossonere trovava sguarnita la metà campo napoletana e il colpo di testa di Inzaghi, da centrocampo, lanciava in gol Pato sul filo del fuorigioco (5’). Sarebbe crollata qualsiasi squadra. Il Napoli andava in confusione, ma si riprendeva presto. Il Milan costretto a rinunciare a Nesta per infortunio (8’ Kaladze in campo) ammainava le vele, abbassava il ritmo, faceva un continuo giro-palla per stancare gli azzurri che replicavano con troppi errori sull’ultimo passaggio e non arrivavano mai a centrare lo “specchio” di Dida. Fuori due tiri di Hamsik (11’ e 42’). Dida si salvava in angolo su un’altra conclusione di Marek (15’). Concludeva fuori Quagliarella (19’). L’occasione buona scoccava al 30’ quando Rinaudo batteva fuori di testa da posizione favorevole. Dopo l’intervallo, il Na-

poli partiva a razzo. Sentiva di poter recuperare. Martellava il Milan ormai sulla difensiva. Clamorose le prime occasioni-gol. Dida salvava consecutivamente su Lavezzi e Maggio (48’). Consecutivamente e per tre volte si opponeva alle conclusioni ravvicinate di Gargano, Quagliarella e Lavezzi (58’). Un flipper sfortunato. Il portiere brasiliano sugli scudi. Mazzarri chiedeva ad Aronica di spingere di più (3-4-3). Faceva rifiatare Pazienza, puntuale e concreto, inserendo Cigarini (63’). Sganciava Datolo dalla panchina per Campagnaro (67’). Era il messaggio chia-

ro di osare, di non dare respiro al Milan, di aggredirlo. Fuori anche Quagliarella, infrantosi contro un superbo Thiago Silva, e dentro Denis (70’). Il Napoli aveva forza e ardore per cancellare lo 0-2. Hamsik giostrava alla grande senza dare punti di riferimento. Si batteva generosamente Gargano. Strattonato da Thiago Silva, Denis andava giù in area e poteva essere rigore (81’). Il Milan soffriva. Perdeva Abate per la doppia ammonizione. E il Napoli era là, a mordere sul collo il Diavolo. Il Milan ormai era tutto dietro (4-4-1) affidandosi in avanti a qualche spunto di Pato, né l’inserimento di Borriello vivificava l’attacco ormai spento. Il Napoli attaccava a tutto spiano e, alla fine, strappava il risultato positivo. Corner di Datolo, respinta di Seedorf e, da fuori area, Cigarini, piede magico, sganciava un missile terra-aria che andava a scuotere la rete di Dida. Dimezzato lo svantaggio, il Napoli si dedicava all’impresa di acciuffare il pareggio in extremis, all’ultimo respiro. Assediava il Milan che non aveva più energie. Filtrava da destra il cross di Maggio, stella filante nel cielo di Fuorigrotta, e Denis con uno stacco perentorio e un colpo di testa liftato metteva la palla dove Dida non poteva arrivare (93’). Due a due. Missione compiuta. Sabato a Torino, contro la Juve che si è divertita con la Sampdoria (51), serve un’altra impresa. Si può chiedere tutto ai leoncini azzurri. Contro il Milan, l’intera squadra sugli scudi. Da 29 notti, il Napoli non perde al “San Paolo”. Brillano le stelle e il cielo delle notturne è sempre più azzurro.

NAPOLI

MILAN

2

2

De Sanctis Grava Campagnaro

Dida Abate Nesta

5,5 7 5,5 6 5,5 5,5 5,5 6 6,5 6,5 6 6 5 8

21’ st Datolo

Rinaudo Aronica Maggio Gargano Pazienza 18’ st Cigarini

Hamsik Lavezzi Quagliarella 25’ st Denis

Iezzo, Cannavaro Bogliacino, Pià Allenatore: Mazzarri 7,5

8’ pt Kaladze

Thiago Silva Zambrotta Ambrosini Pirlo Seedorf Pato Inzaghi 28’ st borriello

Ronadinho 15’ st Flamini

6,5 5 sv 6 6,5 6 6 7 7 7 6,5 6 5,5 6

Roma, Antonini, Oddo, Huntelaar Allenatore: Leonardo 6

Arbitro: Rizzoli (Bologna) 5 Assistenti: Giorgiano-Ghiandai/Ciampi Reti: Inzaghi 2’ pt, Pato 5’ pt, 91’ st Cigarini, 93’ st Denis Ammoniti: Abate, Pirlo, Campagnaro, Rinaudo, Aronica Espulsi: Abate Spettatori: 55.709 Incasso: 1.334.120,50 euro

IL CLICK

STATISTICHE GARA La zuccata vincente, la corsa sotto la Curva B, pazzo di gioia, e poi via, verso la panchina. Dove ad aspettarlo c’era Fabio Quagliarella. Fotogrammi di una serata da incorniciare per German Denis, El Tanque argentino che con la sua prodezza ha regalato al Napoli un pareggio che a cinque minuti della fine sembra una pura chimera. Ma l’immagine più bella della serata è quell’abbraccio: German e Fabio, uniti per un Napoli che vuole essere sempre più protagonista. E che punta anche su di loro per sognare.

MILAN

NAPOLI

DENIS, CHE BELL’ABBRACCIO CON QUAGLIARELLA

52% 2 7 10 2 13 19 3 0

POSSESSO PALLA GOL TIRI IN PORTA TIRI FUORI FUORIGIOCO CALCI DʼANGOLO FALLI SUBITI AMMONIZIONI ESPULSIONI

48% 2 2 1 3 1 13 2 1