pro manuscripto
Anno X - Luglio-Agosto 2007 n° 7-8
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S. MESSA S. MESSA ROSARIO VESPRI S. MESSA S. MESSA*
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S. MESSA* ROSARIO VESPRI S. MESSA
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ORE 8,00 ORE 9,30 ORE 18,00 ORE 18,40 ORE 19,00 ORE 20,15
ORE 8,00 ORE 18,00 ORE 18,40 ORE 19,00
* solo mesi di Luglio e Agosto
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
Deus Caritas est - Un cuor solo, un’anima sola pag. 1 “Mi sta a cuore…” pag. 2
Prepararsi al Sacramento facendo un attento e prolungato esame di coscienza.
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Essere pentito del male commesso e del bene non fatto.
IL PARROCO E’ DISPONIBILE TUTTI I GIORNI FERIALI PER LE CONFESSIONI NEGLI ORARI SEGUENTI, TRANNE IMPREVISTI E/ O IMPEGNI PASTORALI.
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Promettere fermamente a se stessi e a Dio di cambiare vita.
- AL MATTINO DOPO LA S. MESSA DELLE ORE 8
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Accusare fedelmente i propri peccati al ministro di Dio.
- IL POMERIGGIO DALLE ORE 17,30 ALLE 18,30 E DOPO LA S. MESSA DELLE ORE 19.
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Eseguire la penitenza, data dal confessore, come segno di buona volontà e di riparazione.
Si ricorda ai fedeli che per fare una buona confessione occorre:
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Avviso di Pastorale Giovanile pag. 4 Jamboree pag. 4 Dalla Festa del Cuore Immacolato di Maria pag. 6 Orario celebrazioni liturgiche pag. 8
'(86&$5,7$6(67 XQFXRUVRORXQ¶DQLPDVROD La Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria ha celebrato la sua festa nei giorni 16 e 17 giugno con una novità infatti la comunità parrocchiale ha voluto presentare tutte le realtà che la compongono. Tutte le associazioni o gruppi hanno avuto a disposizione uno spazio dove mostrare e far conoscere i propri carismi, e quindi le proprie iniziative e attività. Il titolo dato alla festa rispecchiava lo stile e le ragioni delle scelta che ci hanno portato ad organizzare questo evento e cioè se l’amore è il fondamento della nostra vita anche se ci sono diversità di carismi e di stili, la fede che ci accomuna ci rende corresponsabili e cooperatori. Penso che questa occasione sia infatti servita anzitutto a noi operatori parrocchiali che a volte siamo presi dalla cura del nostro “orticello” perdendo di vista un dato di fatto importante e cioè che lo scopo e quello di portare l’amore di Cristo a tutti e che il modo poi, ognuno lo sceglie in
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base alle proprie possibilità, situazioni, idee.Abbiamo respirato l’aria della festa proprio come quando in una famiglia ci si prepara per vivere un momento importante quale può essere un matrimonio o un compleanno:le persone care collaborano con gioia perchè tutto vada bene e se la gioia è grande diventa contagiosa e costringe a far festa anche quelli che non si conoscono. La voglia di accogliere, di conoscere e di farsi conoscere ha infettato tutti. Certo ci sono tante cose da migliorare sia sotto l’aspetto organizzativo che sotto quello della collaborazione fraterna ma come dice il proverbio chi ben comincia è a metà dell’opera e noi abbiamo anche il sostegno di Maria nostra Madre.
Don Lorenzo Milani, sacerdote ed educatore, è il fondatore della famosa scuola postelementare di Barbiana, il primo tentativo di istituto a tempo pieno espressamente rivolto alle classi popolari. Su una parete di questa scuola compare una scritta in inglese: “I CARE”, che significa “me ne prendo cura”, “mi sta a cuore”. E’ il motto di don Milani. Egli lo adotta soprattutto per denunciare l’indifferenza e il disinteresse della ricca società borghese nei confronti dei suoi amati poveri. Ma potrebbe essere anche il motto di ogni cristiano che, di fronte al relativismo e alla noncuranza, sceglie la strada dell’affezione e della dedizione totale. Don Lorenzo ha a cuore la realtà, la vita, il mondo che lo circonda, la sorte dei suoi fratelli poveri ed indifesi; quando capisce che non è possibile amare fattivamente tutti gli uomini, sceglie di prendersi cura in modo appassionato e viscerale delle persone concrete che il Signore quotidianamente gli mette accanto: i ragazzi della sua scuola. Lorenzo Milani nasce a Firenze il 27 maggio 1923, da un’ agiat a famiglia di
3)Chiesa comunità quando si decide di uscire e seguire le orme che vanno oltre…..dove l’uomo vive,nell’ambiente di lavoro, nelle case,per le strade,con i tempi propri di chi deve fare i conti per sopravvivere alle difficoltà materiali e morali. 4) Chiesa comunità, che decide di camminare insieme trà associazioni, movimenti ecclesiali,gruppi spontanei etc.. al fine di evitare la frantumazione pastorale e l’evangelizzazione risulti un impegno armonico e la testimonianza dell’appartenenza ad una comunità sia evidente e produca i suoi effetti nel contesto umano in cui si è collocati. 2) Chi esa com unit à com uni one (”Stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune”.Atti 42,4 )deve diventare la condizione per fare emergere i carismi, servizio vissuto e realizzato come dono.
E’ fondamentale concepire la comunità come la famiglia dei figli di Dio il cui Padre si prende cura con estrema attenzione di tutti, e tutti i suoi figli, insieme, ricambiamo il Padre con la lode , la preghiera,la gratitudine. Si scambiano amore ed attenzione. Cosi facendo danno testimonianza al mondo, sino a fare esclamare:”guardate come si amano”. Tutto ciò è motivo per realizzare il Regno di Dio nell’oggi,convinti di quanto ha detto Gesu:”il Regno di Dio è dentro di voi, il Regno di Dio siete voi”. Ci auguriamo reciprocamente un Buon Cammino.
'$//$)(67$ '(/&825( ,00$&2/$72', 0$5,$ Sono ancora visibili sul marciapiede antistante la Chiesa le orme dei passi che segnavano il percorso delle varie attività della Parrocchia, presentate dai gruppi con l’allestimenti di stands in occasione della festa del Cuore Immacolato di Maria. Osservando la direzione dei piedi orientati verso la strada, quasi a sciamare dalla parrocchia per andare dove c’è chi aspetta di udire il lieto messaggio dell’amore di Dio. Annuncio quanto mai urgente per una comunità che si sente in missione ed è la conseguenza più adeguata a seguito di momenti forti di preghiera, spiritualità e comunione , in preparazione della festa del Patrono.
Dalla verifica fatta da tutti gli operatori della pastorale,circa la celebrazione della festa, è emerso che il tentativo di mirare all’essenziale più che all’aspetto esterno di folcrore, è risultato positivo ,non solo, è percorso da continuare, migliorandolo. Tutti siamo convinti che è importante ed interessante impegnarsi nella linea dell’essenziale , ma non basta farlo in prossimità della festa ,deve essere impegno di tutto l’anno pastorale e di tutti i gruppi che a vario titolo si esprimono nella comunità ecclesiale. 4XDOHSRWUHEEHHVVHUHLOSHUFRU VR" 1 )Programmazione pastorale ,dove è priorit ario un it inerario di f ede,impegno a portare la Parrocchia ad essere segno tra le problematiche dell’uomo di oggi.(Uscire dalla tenda ,essere profeti anche fuori dalla tenda)
intellettuali fiorentini. I suoi genitori, non credenti e anticlericali, lo battezzano solo perché temono le leggi razziali fasciste, dato che la madre Alice ha origini ebraiche. Lorenzo abbraccia il cristianesimo per caso, affascinato dalla pittura sacra e dalla lettura di un vecchio messale, grazie al quale scopre la bellezza della liturgia cattolica. Nel suo cammino di conversione è sorretto da uno stimato sacerdote, don Raffaele Bensi, che diventa il suo direttore spirituale. Ostacolato e incompreso dalla famiglia, Lorenzo entra in seminario il 9 novembre del ‘43. Viene ordinato il 13 luglio 1947 dal cardinale di Firenze, e inviato come coadiutore dell’anziano parroco a San Donato di Calenzano. Qui comincia la sua attività di educatore, fondando una scuola serale per i figli degli operai e dei contadini: gente povera, sfruttata, costretta a lavorare nelle fabbriche con turni massacranti, spesso senza assicurazione e con un misero stipendio. Don Lorenzo vuole restituire loro una dignità, aprire le loro menti, formare le loro coscienze; insegna loro a leggere e scrivere, eleva il loro livello culturale e li aiuta ad affrontare
le ingiustizie che ogni giorno subiscono sul posto di lavoro. La sua attività viene però contestata a lungo dalle autorità civili e religiose del luogo. Nel dicembre del 1954, a causa degli screzi sempre più numerosi con i preti dei paesi vicini, viene mandato in “esilio” a Barbiana, minuscolo e sperduto paesino di montagna, con una chiesetta, qualche casa e pochissimi ragazzi semianalfabeti, figli di
operai e contadini. Ragazzi senza futuro, senza istruzione, destinati ad un’esistenza di sofferenze e umiliazioni. Per loro don Milani apre una scuola che inizia alle 8 del mattino e termina a notte inoltrata. Una scuola senza ricreazione né vacanze, che aiuta questi ragazzi a prendere coscienza del loro valore civile e sociale e li aiuta ad uscire dall’isolamento provocato dalla scuola di stato, a quel tempo riservata solo ai ricchi borghesi. Con l’esperienza di Barbiana don Lorenzo non ha creato solo una scuola, ma piuttosto una comunità, una famiglia. La sua è stata una vita spesa esclusivamente per i
“suoi” ragazzi, che ha amato più di qualunque altra cosa e per i quali si è speso grat uit ament e giorno dopo giorno. Nel suo testamento si legge: «Cari ragazzi... Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto sul suo conto». Tutta l’attività pastorale di questo prete straordinario trova fondamento nell’amore profondo verso Dio; i suoi ragazzi lo sentono spesso ripetere: «Se dicessi che credo in Dio direi troppo poco perché gli voglio bene». Nonostante riceva aspre critiche anche dalle autorità religiose, egli si mantiene sempre obbediente e fedele alla sua Chiesa; in una lettera del ’53 scrive: «Da dieci anni io vivo in stretto concubinato con la Chiesa e l’amo oggi più ancora di quando dieci anni fa l’incontrai la prima volta». Il 26 giugno scorso è stato celebrato il quarantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta a Firenze nel 1967.
-$0%25(( Il Jamboree, dalla parola originaria in lingua indiana che significa “Incontro di tribù”, è un’esperienza concreta di incontro e scambio tra scout e guide di tutto il mondo. Consente infatti a ragazzi provenienti dai Paesi più diversi di realizzare azioni e progetti insieme, mantenendo ognuno la propria lingua e la propria identità, conoscendo e
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Carissimi giovani, vi ricordiamo che le iscrizioni per partecipare all’incontro nazionale con il Papa che si svolgerà a Loreto l’1 e il 2 settembre prossimi, sono aperte fino al 31 luglio 2007. Gli interessati possono reperire le schede d’iscrizione in chiesa, presso la bacheca degli avvisi parrocchiali. Per la riconsegna delle schede e per eventuali informazioni, potete rivolgervi ad ALESSANDRA o ad ENRICA al n° 339-1031790.
rispettando al contempo la cultura altrui, accogliendo e apprezzando le differenze. L’idea del Jamboree nasce nella mente e nel cuore di Baden Powell (fondatore del-
lo scoutismo) con l’obiettivo di sviluppare tra i ragazzi un senso di amicizia e legame internazionale at t r averso la f r at el lanza sco u t , p e r consentire loro di essere portatori di pace, f el i ci t à e sper anza n e l mondo. Il 21° Jamboree si svolgerà dal 27 luglio all’8 agosto 2007 in Regno Unito, a Hylands Park e coinvolgerà circa 40.000 scout provenienti da quasi tutte le nazione del mondo. Costituisce inoltre un’occasione speciale e irripetibile per celebrare il centenario dello scoutismo che cade proprio in questo anno. Il motto è: “Un solo mondo, una sola promessa” e intende sottolineare il forte legame che lega tutti gli scout e le guide del mondo, nono-
stante le differenze culturali, linguistiche, etniche, religiose.
Fin dal principio, i ragazzi che vi hanno partecipato, hanno ricevuto l’incarico di ambasciatori, una volta tornati a casa, dei valori di fraternità e solidarietà vissuti al Jamboree. Anche il gruppo Scout di Silvi avrà il suo ambasciatore, si chiama Ronca Federico, è un novizio di 17 anni ed è stato scelto già dallo scorso anno a rappresentare il nostro gruppo e la nostra città. Un augurio da tutto il gruppo scout e non solo, affinché Federico viva con vero spirito di fratellanza scout questa esperienza sicuramente indimenticabile.