16. Prezzolini Giuseppe - Dopo Caporetto.pdf

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DOPO CAPOK ETTO

PROPRIETÀ RISERVATA

Roma



Tip.

Riccardo

Garroni, Piazza Mign anelli, 23

f^44-8a GIUSEPPE PREZZOLINI

DOPO CAPORETTO

ROMA «

LA VOCE

»

SOCIEFÀ ANONIMA EDITRICE 1919

S luglio

Queste pagine furono

vembre iQiy piccoli

e

terminate

scritte il

nei

primi giorni del no-

giorno io. Tali e quali, salvo

mutamenti di parola, oggi

le

pubblico perche t>rima

la censura non le avrebbe permesse, ne io stesso consentito

di

a pubblicarle

Caporetto

così,

e

forse avrei

perche ritengo che sul fatto

F Italia debba ancora moltcL meditare.

per giudicare queste a pieno, attendere ranno, sopra

igr().

]^ittorio

le

Prego,

pagine che segui-

Veneto.

Giuseppe Prezzolini.

Siamo ancora

così vicini alla catastrofe e an-

cora così lontani dall'avere le testimonianze prin-

possono guidare a formarci un'idea suo svolgimento, che sembra assurdo volerci

cipali

del

che

ci

fissare sopra « ciò »

pensiero e tentare

il

di capire

come

sia accaduto.

Eppure, non se ne esigenza della

può

fare a

nostra vita cercar

di

meno. È una comprendere

un momento come questo. Né so concepire una mente di italiano, che in

e lo è sopratutto in

possa pensare ad

questi giorni altro,

E

si

sforzi

poi,

se

di le

vedere

«

lo

sono

ci

su

altro.

«

sono certamente sono svolti fatti »,

come

si

i

altrettanto per formarci un' idea del

come furono

guerra,

rifletta

testimonianze

necessarie per sapere

non

altro,

possibili

giunsero

».

troppe

Durante questi anni

di

voci di osservatori e

troppo abbiamo osservato noi stessi, per non renderci rati.

sono prepacause va inoltre molto più

conto degli avvenimenti che

La ricerca delle

si

— in



IO

dello scoppio della guerra: risale alle qualità

primigenie del nostro popolo e

paese negli anni che

tiamo

la

precedettero.

coloro che

seguire

di

uomo

allo stato reale del

vanno

Non in

ci

sen-

cerca del

appagano d'un cambiamento di testa. Cadorna pagherà per sé. Ma pagherà molto di più per tutta l' Italia. E questo è grave che il suo errore serva a coprire gli errori di tanti. La storia non ammette, come la teocolpevole,

o sistema, e

si

:

logia pagana,

i

espiatorii e

capri

si

vendica ine-

sorabilmente delle colpe nascoste. Catastrofi la

presente non

casionale,

si

ma sono

esauriscono il

risultato di fattori complessi,

più ignoravano, cosicché

i

come rimase

i

problemi che fanno sor-

come nacquero,

gere sono sempre due: uno del del

una causa oc-

in

Esse rivelano una realtà che

molteplici, remoti.

l'altro

come

occulta

la

loro

prepara-

zione.

Senza entrare

suno é dato istruirne

il

damentale: militare,

nei particolari

raccogliere con

che ancora a nes-

sufficiente cura per

processo storico, questo é certo e fon-

che non

si

tratta

di

una

catastrofe

derivante soltanto da errate disposizioni

d'un generale o

di

uno

stato maggiore, o unica-

mente da un tradimento, o principalmente da inferiorità d'armi e di uomini; bensì da un disgregamento morale, repentinamente rivelatosi, in un momento critico e sopra una così larga parte del-

1

1

da

l'esercito,

perdere a questo,

far

pochi giorni, due

di

suo materiale di guerra, poconquistate in due anni e mezzo di dura

quasi

lica,

un periodo

in

terzi della sua efficienza bel-

sizioni

tutto

il

lotta.

Come classi

mai

dirigenti

sentore,

senza che

ciò è potuto avvenire,

del paese

che

senza

comprendesse

la

ne avessero

Comando

il

il

le

menomo

dell'esercito

ne

vastità, l'importanza, l'irreparabile

gravità?

Son questi

i

problemi più interessanti.

L^ impreparazione II

del

1=^

19\5.

scese

L'esercito italiano

delFesercito.

in

guerra nel maggio

assolutamente impreparato: militarmente e

moralmente. Non soltanto mesi sotto

le

armi,

riodo invernale, con

europea aveva

gli

non erano i

uomini

di

stati istruiti, nel

nuovi sistemi che

rivelato,

ma

truppa da

miancava

di

la

pe-

guerra

quel

ma-

nuovo carattere assunto da questa, specialmente dopo la battaglia della Marna, imponeva ad ogni esercito che non volesse essere

teriale

che

il

sconfitto prima di potere vedere

il

nemico.

Entrammo in guerra con un armamento « preistorico ». Non avevamo grosse artiglierie. Nessuno,

12

del nostro Stato Maggiore,

grosse

artiglierie,

Nessuno

aveva mai creduto

salvo forse

s'era corretto in

il

dieci

alle

generale Dall'Olio.

mesi

di

guerra eu-

immaginazione popolare, con suoi miti rivestenti profonde verità, aveva inventato una favola significativa che si sarebbe dichiarata la guerra appena avessimo finito il pezzo da 520, capace di tedeschi. Ciò che il buon senso del sopraffare popolo aveva grossamente capito, che la guerra poteva vincersi soltanto per mezzo di una preponropea.

L'

i

:

i

deranza

non capirono

d'artiglierie,

i

ge-

nostri

nerali.

di

La dotazione dei pezzi minori era la metà quella che si consumava in Francia nell' inverno

19 14.

non avevano

reggimenti

I

mitragliatrici

scarse. Alcuni battaglioni passarono la frontiera di

niti

bombe

mitragliatrici

a

di

mano erano

che sopravvivono

dalle

sconosciute, e

timenti con

ufficiali la

subito colpiti.

tutti

coloro

prime avanzate posson

stimoniare del terrore che truppe. Gli

mu-

legno per esercitazione. Le

te-

gettarono nelle nostre

parteciparono

ai

sciabola e vestiti in

primi combat-

modo da

essere

L'aviazione non funzionava. Nes-

aveva creduto. Era per loro un gioco. Fra l'artiglieria e le fanterie nessun serio collegamento, nessun segnale: l'artiglieria nostra

suno

dei capi vi

finiva per sparare sui nostri fanti. tagliare

i

reticolati

con

le

pinze a

Si

pretendeva

mano

e

con

i

— furon

sacrificati

e del genio.

questo

In

tubi di gelatina.

compito

impossibile

migliori elementi della fanteria

i

superiori,

I



13

che stavano nelle terze

non si arrendevano mai alla realtà e mandavano al macello, contro reticolati intatti, masse di uomini. La morte era sicura ed inutile. L'eroismo del basso si mescolava all' imbecillità dell'alto e devon datare da quel tempo le cartoline austriache lanciate fra le nostre truppe, dove si vedevano nostri soldati con la testa di leone guidati da generali con la testa d'asino. Crudele, ma linee,

i

vera caricatura.

concepiva

Si

la

come

guerra

vecchi

nei

ma-

nuali formati sulle esperienze del 1870. La coltura militare degli ufficiali era scarsissima: basta pren-

dere

riviste

le

anni per accor-

Regolameuto del servizio in guerra semplicemente ridicolo. L' attacco frontale ò.q\

gersene. è

militari degli ultimi

Il

Cadorna

è fondato

sulla

Fiandre e

guerra delle

inapplicabile sul nostro fronte. Ciò che c'è di vero è

cosa

non

di

buon senso;

è vero

lavoro

si

maginare

naviga la

che non è

nelle

viste militari,

non

di

buon senso

Ma pure

altezze.

mentalità degli

sare a gente che,

letto,

ciò

ed è pericoloso.

in

questo

Bisogna, per im-

ufficiali superiori,

dico rapporti segreti

ma neppure

i

salvo forse l'appendice,

e la rubrica dello sport.

giornali

ri-

pareva aver

la tabella del R.

Da maggiore

pen-

in su,

Lotto

sem-

— bravano quasi dall'agosto Il

ignorare ciò che era accaduto

tutti

19 14.

soldato vedeva

nemico

il

sistemi più perfezionati: si

vedeva

spiato,

ben

naturali

artiglierie

trovava

si

;

le

i

periscopi;

bombardato

sorvegliato,

buttassero giù

li

fornito di tutti

riflettori, razzi,

nemici, senza che

aviatori

nostri



14

dagli

aviatori

di fronte a linee

che aveva veduto

scelte per la difesa,

munire sotto suoi occhi mentre si temporeggiava, con ripari forniti di mitragliatrici, comodi per stare e sicuri per difendersi; si sentiva bersagliato da i

un'artiglieria superiore alla nostra e, fetti,

forse più efficace

ma sempre

mente,

tempo aveva

propri

nei

sistemi,

Alla fine del lizzate.

finito

191

1^

nei suoi ef-

moralmente che material-

spettacolosa. Cosicché in poco

per avere sfiducia nei propri capi, le

L'offensiva del

nelle

fanterie

proprie artiglierie.

erano già demora-

novembre aveva dato

loro

un colpo tremendo, per l' inutile spreco di vittime e per l'assoluta mancanza di risultati. L'anno 19 15 resterà, per chiunque sia stato allora al fronte, disastroso e deprimente.

In

esso l'esercito -fu im-

poverito dei migliori elementi che

senza

frutto,

truppe e

il

si

stancando e sfacendo

meglio

degli

ufficiali

sacrificarono il

e dei

fiore delle

volontari.

-

15

Mancanza

Fin dal primo anno

un concetto

di

mancò un concetto

stra-

Le offensive furono molteplici, senza col-

tegico.

legamento, senza previsione

mezzi, senza scopi

di

senza sfruttamento dei

lontani,

mancanza l'

strategico.

di

rincalzi o

indecisione

mente con accento e

iniziate

bene e

dei

mancanza

La

munizioni,

di

ritornavano continua-

ordini,

negli

ufficiali

la

risultati locali.

rammarico nei racconti degli come le cause di azioni

di

soldati,

male.

finite

lasciavano rinfor-

Si

dopo averle bombarsi abbandonavano senza sostegno quando avevano occupato

zare le posizioni austriache date,

senza subito attaccarle;

reparti

qualche troppe rapidità

posizione

Nel

importante.

testimonianze

è

Trentino

da

certo

che una maggiore

forti

smuniti e posizioni

avrebbe sorpreso

importanti abbandonate.

Tutta

la

cipio, dalla

sentimentali, raggiunti.

guerra è stata così rosa,

mancanza

come Trento

e Trieste,

Le azioni tendevano

cima, d'una

nome che mare, sono

fm

dal prin-

di obbiettivi guerreschi.

quota, d'una

alla

Quelli

non furono

conquista d'una

punta. Colli senz'altro

quello della loro altezza sul livello del costati

della nostra guerra

migliaia

di

ne è piena.

vittime.

La

storia

— Un

i6

assurdo dominava

rava indifendibile

il

— Mentre

tutto.

confine che

avevamo

si

e

dichiasi

muo-

veva guerra per la conquista d'un contine migliore, non si sapeva fare altro che su quell'immenso contine indifendibile stendere in magra linea tutto l'esercito, non riescendo a costringere l'Austria neppure ad immobilizzarvi, nei primi tempi, mezzo milione

uomini.

di

Soltanto col tempo, imitando tardivamente stranieri,

cercò di rompere

si

determinato

ma sempre

il

di

esse

In

uomini e sopratutto

le

offensive a spiz-

molto maggior numero

sacrificò

si

gli

un punto

con mezzi inadeguati. La

nostra specialità furono sempre zico.

fronte in

si

stancò un molto mag-

numero d'uomini, che non adopranda vigorosamente masse formidabili con deciso disegno

gior

contro un solo punto nemico.

Per

più

lo

le

offensive a spizzico erano volute

da capi che se ne aspettavano

una promozione,

chenull'altro curavano nella guerra, che carriera.

questo e

Il

si

la

propria

soldato sapeva e capiva benissimo tutto

batteva mal volentieri perchè un co-

lonnello diventasse brigadiere, o

mandante di divisione. Troppo tardi si capì che

un brigadiere

nel nostro fronte

co-

una

sola offensiva poteva riescire, ed era quella fatta

Ma neppure

in

comune con

si

rinunciò alle offensive parziali.

tutti

gli

alleati.

allora



fattore

II

trattamento dei volontari e degli irredenti.

morale

fattore

del

Era,

morale trascurato.

II

Il

cito

soldati

il

essa,

maggiore contrario

i

ed

i

soldato con

lore

venne

soldato,

masse. Mai

nemico. Mai

il

.

interessi,

la

guerra.

distribuita

troppe

Pessima poi

disci-

dati

ai

fondamentali

vantaggi

che ne

rappresentò loro

si si

cercò di legare

con premi,

con provvi-

con onori speciali dovuti a chi fa-

sociali,

ceva davvero

al

le

alla

cercò di spiegare

si

necessità

su!i

che cosa fosse

denze

Mai

perchè della guerra, la

potevano sperare

il

sempre trascuratissimo.

fu

vecchia tradizione del nostro eser-

resto,

e d'uno Stato

plina di persuasione.

di

17

la

agli

La stessa medaglia

va-

senza equità. Troppo poche ufficiali

concessione

tivazioni leggerissime

al

di

addetti

ai

comandi.

medaglie con

mo-

ad uomini parlamentari ed

che vivevano vicino al Supremo. Non già che non abbiano

a giornalisti

strato coraggio e valore,

ma

Comando essi

perchè troppo

dimodi

più

dovevano dimostrarne quasi giornalmente ufficiali ne trovavano invece

e soldati combattenti, che se privi.

L' ingiustizia

offendeva. C'erano tante sorta

e varietà di croci, che

dovuto essere f^RHZZOLINI.

la

medaglia

al

valore avrebbe

salvata. 2

— Soltanto

negli

ultimi

qualche conforto troppo

di

non combattono suoi disagi e

gli

:

truppe.

Ma

diffidenti.



alle

stanche e di

elementi che

che essa non veda affrontare

e

suoi rischi. Soltanto

i

dovrebbe essere permesso

mutilati soldati

cercò di dare

si

truppa può tollerare propaganda

la

i

tempi

propaganda

Erano già

tardi.



18

sopratutto

altri,

i

ai

di

feriti,

ai

parlare ai

borghesi, producono

contrario.

l'effetto

che avrebbero potuto compiere un'assidua opera di propaganda, erano quelli proGli elementi

venienti da partiti della guerra. spirito

In essi

popolare,

ribatterle.

popolari,

di

convertiti

lo

obiezioni, di

le

invece furono tenuti d'occhio

IVla

causa

conoscere

capacità^, di

la

sorprendere

alla

come

soggetti pericolosi. Anzi spesso le loro convinzioni

interventiste antipatie, neutralisti

di

erano odii, di

ragione

maltrattamenti, di

di

soprusi da parte di superiori,

per germanotllia o più spesso sempli-

cemente per noia della guerra. Una voce unanime salirà a guerra fmita file

dei volontari e degli irredenti, arruolatisi

soldati semplici o

fu concesso la

voce dirà

di il

come

sottotenenti,

formare barbaro

perchè avevano voluto

un

corpo

trattamento o,

come

si

ai

dalle

come

quali

non

speciale: fatto

e

ad ess

diceva per



causa della guerra. Quant drammi per ora ignorati dal gran pubblico! Gioirredenti,

erano

stati

la



fede e d'un grande avvenire

vani pieni di

morte non già nel compimento

trovato

la

dovere

uguale

per

posta esposizione infiniti

tutti

di

im-

nell'arbitraria e

nia

rattristati

e sfiduciati.

propaganda non sa che essa

più gravi ostacoli negli

i

hanno di un

pericolo voluta da superiori;

al

animi furono

Chi parla vava



19

alti

gradi.

tro-

Gli ele-

menti migliori per fede, per convinzione, per cognizioni,

si

trovarono

all'

inizio della

campagna

gradi subalterni. Soldati e ufficiali superiori

tevano

spesso

inerzia

mentale

anche E così

di gli

paragonare fronte

di

fronte

ai

gli

ai

uni agli

si

altri,

nei

po-

per

problemi generali ed

problemi tecnici della guerra.

elementi che avrebbero potuto rinnovare

trovavano spesso a combattere contro

l'esercito, si

masse senza avere l'appoggio dei e contro malanimo dei superiori senza

l'ignoranza delle superiori

il

avere l'appoggio delle masse.

Effettivi, di

Un per

le

disagio morale

complemento

e territoriali.

manifestò

nell'esercito

si

relazioni fra ufficiali effettivi e

ufficiali

di

complemento o della territoriale. primi guardavano dall'alto in basso secondi, che ritenevano I

i

poco e

la

istruiti.

I

secondi sentivano questa antipatia

ricambiavano, lamentandosi che, con

la

com-

— plicità degli



20

ufficiali superiori,

i

primi

si

riserbas-

od al fronte, in un reggimento che io conosco, di cinque subalterni effettivi che partirono per il confme, dusero

posti più sicuri nel paese

i

rante

viaggio quattro

il

trovie

ammalarono,

si

carreggio.

In generale

zione: che proprio

vano

si il

collocarono

i

re-

quinto fu destinato

al ^

notava questa contradiufficiali effettivi, che ave-

si

gli

scelta la carriera delle armi

stiere e per

nelle

guerra

quali la

come un me-

doveva essere se

non una ragione di gioia, come nei migliori, almeno un rischio preveduto, cercavano di sfuggire gli ufalle sue conseguenze e mandavano avanti tkiali

di

quali la

complemento e della territoriale, per guerra non era che un incidente della i

vita.

La ragione addotta per questo imboscamento, cioè le conoscenze tecniche degli ufficiali effettivi, cadeva di fronte al fatto che nulla in questa guerra che essi avesi applicava e rassomigliava a quello insegnava nei loro manuali. Tutto era da impiantare a nuovo e tutto da imcompleparare. La mente dei giovani ufficiali di mento e della territoriale, venuti dalle carriere li-

vano imparato

e

si

bere, più freschi e

non

interessati all'avanzamento, j

era assai più adatta criata

grizia,

in

sistemi

fissi

che non la mentalità adae comodi per l'umana pi-

degli ufficiali effettivi.

'



21

Lo stesso dualismo

si

nità militare e

i

manifestava

fra

la

Sa-

suoi elementi medici venuti dalle dagli

Cliniche,

Università, dalle

Ospedali, dalle

Condotte.

L^Ufficiale italiano.

L' impreparazione»

L'ufficiale proviene,

Ne ha

sia.

tutte

le

in

generale, dalla borghe-

qualità;

le

cattive

come

le

buone, tradotte militarmente. Quello che TUftlciale

ha

fatto

che

la

nell'esercito,

durante

la

guerra, è quello

borghesia ha fatto nel paese, dopo

il

Ri-

Né potrebbe essere diversamente. 11 nostro paese manca di una vera classe dirigente; poche regioni hanno una « borghesia »

sorgimento.

degna la

di

nome

questo

francese

del

secolo xix

;

nostra borghesia, mentre usa dei propri privi-

non sente

peso dei suoi doveri e della responsabilità che importa il posto che occupa. Parafrasate queste constatazioni in lingua mi-

legi,

litare,

gli

il

ed avrete un giudizio esatto del corpo de-

ufficiali.

È una classe dirigente

improvvisata

ed insufficiente per istruzione nella quale il senso del dovere non è molto diffuso, la serietà della ;

vita

non ha

a far valere

dove si è più proclivi propri privilegi che non a sentire

forti i

radici

e

i





22

pesi delia propria posizione. Nella si

può notare

un

parte giovane

veramente poco ordinario

di-

sprezzo del pericolo e della morte.

La borghesia

italiana in

cinquant'anni

non ha saputo creare un corpo militare.

Non ha mai avuto stima

delle armi. lasciato

che

Vi

ha inviato

i

figli

vita dell'esercito

la

per

che

spendevano

i

cessi,

in

il

si

mestiere

Ha

svolgesse se-

mai occu-

essa accadeva e del

miliardi

unità

più scadenti.

parata dalla vita della Nazione, senza parsi di ciò

di

una tradizione

e

come

si

che sempre venivano cone con disprezzo, ma

forse con riluttanza

sempre concessi. Molti borghesi che potevano non avevano fatto corsi d'ufficiale di complemento. i

I

quadri erano poverissimi. Fra effettivi e

com-

plemento avevamo

appena quindicimila ufficiali all' inizio della guerra. Tanto vale a dire che nove decimi degli ufficiali si sono dovuti improvvisare, con corsi di due o di tre mesi, e che sull' inizio sono stati mandati al fronte persino senza nessuna istruzione. Se l'ufficiale italiano così improvvisato ha dato frutti

abbastanza buoni, è stato per

il

fatto

sopra

accennato della novità completa della guerra, per la

quale

i

tecnici,

che avevano una quantità di rom-

idee e di abitudini cristallizzate, han dovuto

per con quelle prima di adottare denti alla realtà, mentre

gli

altri

nuove risponhan dovuto sol-

le

I



quando

riesciamo meglio

— lo

perchè noi

stimolo della neces-.

costringe a lavorar con

quando dobbiamo mettere per una preveggenza che

poi

e

pratica;

tanto imparare dalla

sita ci

23

in

mente, anziché

la

opera

pensiero

il

spirito

non

hanno imparato

rapi-

sul nostro

ha mai grande peso. Gli ufficiali improvvisati

damente,

ma

l'assestamento non è stato possibile

Ora

senza perdite gravi e senza disordine. il

peso della impreparazione materiale e

dell'

improvvisazione

questi, della

degli ufficiali,

mancanza

di

tutto

morale,

dei dissidi fra

un è venuto a

un concetto

e di

coordinamento strategico delle azioni, cadere, come sempre avviene per ogni disordine militare, sulle spalle del soldato.

che più ne ha

Il

soldato è

Il

soldato è quello

11

soldato italiano*

sofferto.

il

punto fondamentale sul quale

bisogna fermarsi perchè è stato l'agente principale della catastrofe.

Che i

cos'è questo soldato italiano che, secondo

giornalisti,

sarebbe stato eroico e patriotta fer-

vente per due anni e mezzo, senza esitazioni, e senza eccezioni, e che dopo due anni e mezzo sarebbe d'un

tratto

talmente cambiato da produrre

un^ rovescio

come

il

presente?





24

La pratica degli avvenimenti umani ad insegnare che non può

cia

cambiamento ciò che si è zio

che

;

che qualche cosa di doveva esserci fin dall' ini-

rivelato

Quanto al questo, vedremo chi,

sarà aggiunto per via.

velo che nascondeva tutto

messo.

l'ha

soldato italiano

Il

non è mai

stato,

essere, l'eroe continuo che raccontano sti

cominun

stato

rapido;

cosi

altro si

ci

esserci

;

non poteva esserlo perchè non

lo

né poteva i

giornali-

è in nes-

sun paese del mondo e tanto meno nel nostro che non ha avuto una tradizione militare. Le guerre del nostro Risorgimento oggi ridere.

ci

fanno sor-

La Cernaja costò diciotto morti

all'esercito

piemontese. Tutte

le

battaglie insieme del

Risor-

gimento danno una cifra di perdite non maggiore di quella di un grosso combattimento di oggi 6000 morti. L'unità d'Italia è stata definita un terno :

al lotto.

sacrifici.

mammo niali

Non è costata né molte fatiche né grandi Non avemmo capi militari e non foruna tradizione

Le guerre colo-

han riconfermato queste mancare di disciplina mili-

d'Eritrea e di Libia

esperienze. Oltre tare,

r italiano

che,

come

in

militare.

in

al

manca

di

Inghilterra,

disciplina militare,

quella disciplina si

civile

é potuta trasformare

appena se ne

é

sentito

il

bisogno.

Se

l'ufficiale

è lo specchio

della

borghesia.

— il

soldato è



25

specchio del popolo

lo

:

ed ambedue

non differiscono molto perchè un popolo ha la classe dirigente che sa esprimere dal suo sangue, popolo che sa educare e la classe dirigente ha padroni che si mee dirigere. Ogni popolo ha servitori che sa scerita, e ogni padrone ha il

i

i

gliere.

soldato italiano -non ha molte qualità mili-

il

salvo lo

tari,

slancio

nell'attacco,

capi che paghino di persona Allora lo

si

porta dove

amor

poca

patrio,

dovere. Vedete

e inspirino fiducia.

vuole.

si

non

voglia di lavorare,

ha

Manca però

debole senso

preferisce

restare

pericolo delle pallottole, anzi che scavarsi

buca più profonda e

non

gli

fare

importa correre

chiacchiera e lo

rivela al

In

guerra

la

di

fuma anche

alto

;

non vegliare

la

notte; e

se questo lo scopre e

nemico.

compenso di questi difetti, gravi per una come la presente, ha in dose enorme una ed è

qualità grandissima,

la

capacità di soffrire e

di sopportare, tino

ad un grado che rasenta

verosimile. Perché

un soldato

occorre che ogni limite

suo sfogo é piuttosto nella

il

sua

rischio d'essere scannato

il

da una baionettata pur

del

sotto

suo muretto più

il

di

molta precisione, né

disciplina,

come

purché abbia

la

umano

italiano si

rivolti,

sia sorpassato.

parola che

recente catastrofe è stato

l'in-

Il

E anche piuttosto con la l'atto.

— passività che



26

ha dimostrato fino a qual punto era

stanco e scontento.

Ma

popolo

italiano ha sempre avuto, da questa enorme qualità del sopportare, non

se

secoli,

il

come

mai, credo,

ha dato perchè, ha

ne

questa guerra

in

prova;

in essa difatti, senza sapere il combattuto contro un nemico che non odiava perchè non lo conosceva, con un clima ostilissimo,

in

condizioni disagiate

vitto insufficiente,

non

curavano

si

sotto capi di

mesi, con

negli ultimi

e,

altro

lui

che troppo spesso che per ordinargli

d'andare incontro a nuove sofferenze e a nuovi sopra

rischi,

meggiare ria la

i

quali

non vedeva nemmeno fiam-

corona della

la

vittoria:

fuga del nemico,

delle

sue

terre,

toria

che

al

la

popolo

il

conquista delle sue

sue

delle

quella vitto-

di

che per

vera, tangibile, efficace,

popolo, (più

capitali

città,

quella vit-

di

;

idealista

è

di

quanto

si

pensi) basta spesso per far tacere ogni dolore ed

ogni stimolo, per tenere luogo miglia, Il

di

restare in trincea

non è dunque

ma

enorme, se sagi inutili

di

fa-

è si

un

quando viene

grande

pensa

agli

l'eroe a getto

di giornale,

eroe strazi,

il

ha

è l'eroe attivo che questa gente fattura,

pane e

riposo e di agio.

soldato italiano

continuo dei corrispondenti di

di

che chiede

cambio; non dipinto

vittima, ai

su

passivo,

pericoli,

ai

ed incompresi. Non è una qualità

didi

— ma

prim'ordine



27

è evidente che se ne poteva ca-

vare assai più di quello che

poteva bene arrivare a non

se

cavato.

n'è

Si

una corda

spezzare

così elastica, e che aveva dato prove insuperabili di

che aveva anche avvertito,

bontà,

tempo, che

Non

la

sua

resistenza

era

estremi.

agli

è tenuto conto delle grida contro

si

molto

da

guerra;

la

delle fucilerie di protesta aperte da intieri reparti

campi dei reati crescenti di insubordinazione: dei fenomeni di ammutinamento collettivo, in giorni di offensiva; del numero imdai treni e nei

pressionante

di

:

nemico vo-

sia datisi al

disertori,

con

lontariamente, sia latitanti in paese

la

con-

nivenza della popolazione e indiscutibilmente con la

acquiescenza delle autorità

tacita

curezza e dei carabinieri

numerosi vano nei

in

;

dei

di

pubblica

si-

troppo

prigionieri,

confronto delle perdite che

si

ave-

che testimoniavano scarso spirito combattivo. Si conducevano allo sbaraglio reggimenti che si portavano bene e 'si tenevano reparti e

i

lontani dal pericolo quelli di spirito fiacco

tentando giustamente altri

il

modo

concetto che per salvar

dovevano

Non non

si

si

la

il

portarsi

pelle e

fare la guerra è,

male era

che soltanto

è saputo nulla del soldato si

il

miglior

i

« fessi

».

insomma, capito nulla

materiale, col quale

scon-

;

primi e rafforzando negli

i

partì

in

:

del

soldato;

se l'elemento

guerra

nel

mag-



28



191^ venne migliorandosi, e giunse nel 19F7 ad essere all' incirca contemporaneo, l'elemento gio

uomo andò sempre

più decadendo

l'elemento

e

morale venne sempre più trascurato. Le chiamate di

non

categorie

istruite, dei

riformati,

il

passag-

gio delle classi territoriali alla milizia mobile, l'af-

promozione di elementi di scarsa coltura e di dubbia fedeltà, corsi affrettati di Modena, di Parma, di Caserta, dettero un personale di soldati e di uftkiali sempre peggiore tìsicamente e sempre meno ben disposto moralmente. Fu pessima l' idea di obbligare coloro che avendo frettata

i

titoli

erano imboscati quali attendenti, piantoni,

si

furono

a diventare ufficiali per forza:

scritturali,

un elemento

andarono

deleterio,

fronte

al

con

rancore e col desiderio della disfatta. Si può pa-

ragonare tale errore a quello e pare sul settore gli

dove

operai di Torino,

ai

i

di

inviare sul fronte,

tedeschi poi attaccarono,

quali per

fatti

quivi av-

venuti, era stato tolto l'esonero: agirono

da pro-

pagandisti e divennero centri di pànico.

Ma

il

crollo tinaie alla resistenza

soldato, fu dato,

zione del di

vitto.

secondo chi

scrive,

Negli ultimi sei mesi

truppa mangiavano abbastanza

loro ufficiali

Nei reparti

morale dalla gli

del

ridu-

uomini

soltanto

se

i

quotavano per migliorare il rancio. dove ciò non avveniva (ed erano, si si

capisce, la maggioranza)

si

pativa

la

fame.

Que-

,



-

29

non quella, dei medici e degli che asserivano che tutto andava meglio e che il soldato aveva acconsentito

sta è

la

verità; e

ufficiali superiori

per

il

con patriottismo

alla

riduzione

dei

viveri,

ridu-

quanto veniva a pesare sopra truppe stanche di due anni e mezzo di guerra e che nel primo anno avevano goduto di un' inverosimile abbondanza, tino allo spreco. zione tanto più

impolitica

in

Gli imboscati.

è detto, con ragione, che

Si di gli

malcontento delle truppe imboscati.

E

imboscati

gli

proteste del soldato

e

erano vivissime:

giunse persino

contro

i

si

degli

delle cause

linea risiedeva ne-

di

contro

difatti

una

al

fronte,

alle

fucilate

ufficiali

ferrovieri.

L'ultimo fatto però, denota già

come questo

risentimento, giustissimo in apparenza,

un fondo

di

ignoranza e

di

grettezza

L'odio generale delle truppe e del gli

imboscati, nasceva

vivo

di

forse

giustizia offesa e di

guerra

fossero

personale.

contro

un sentimento amor per il paese, da

quale venivano sottratte forze per oppure da un egoistico desiderio che della

rivelasse

paese

al

disagi

le

distribuiti

eguale su tutti? Secondo chi scrive,

il

la i

in

difesa, rischi

e

misura

sentimento





30

che dominava era quest'ultimo e molti di coloro che più gridavano contro gli imboscati erano prontissimi ad imboscarsi

purché se

non un desiderio

tico e

mava

ne

presentasse

un pregiudizio democra-

l'occasione. Era, in fine,

di

vera giustizia che ani-

molti pubblicisti nell'appoggiare

popolare contro dell'opinione

paese, che sfazione,

gli

imboscati. Era pure per

pubblica, e i

campagna

la

non per

cercavano

ministri

terrore

il

l'interesse del

dare soddi-

di

prendendo provvedimenti contro

gli

im-

boscati. criterio

11

mento

è

curioso che ha regolato

stato,

fronte, gli inabili

non avessero,

generale, questo:

in

negli uffici.

di

uffici

il

il

;

fronte e per

un reparto! diboscamento andava fatto

ma

gli

al

una guerra come questa, spesso quasi che buon un servizio non avesse spesso mag-

buona condotta solo,

abili

in

giore importanza per

Il

gli

Quasi che

maggiore importanza del fronte

andamento

dibosca-

il

paese, della

il

di

in

base ad un

rigido criterio: -quello della utilità e spe-

ditezza dei servizi: quello della utilizzazione delle

competenze: quello paci dai posti dove paese. Invece rischi e dei ufficiali

si

si

trovavano,

dei al

veri inca-

fronte o nel

è cercata l'equa distribuzione dei

disagi di guerra sulle

e soldati.

tale che,

della cacciata

teste

dei

vari

La mentalità democratica

era

se avesse potuto, avrebbe mandato per

— sei

e

mesi

in

fanteria

ma

prima,

autoinobilisti, gli

gii

Non

munizioni.

operai delle

gli



31

per contentare

i

artiglieri

per

vincere

più.

per esempio, alle Pensioni, fosse stato ne-

Se,

un certo numero

cessario

di

abili,

perchè

il

ser-

non avrebbe concesso quanti ne occorrevano, anche a costo di creare così dei privilegiati, pensando alla utilità per vizio fosse fatto bene,

chi

paese della speditezza

di

il

Il

quell'Ufficio?

male non è stato che giovani

tenuti in uffici, in comandi,

meno

giovani e

meno

abili

abili

in posti sicuri

fossero ;

e che

stessero in prima

li-

male è che si lasciarono negli uffici degli incapaci e che talora, per ossequio alle leggi dinea:

il

che

boscatrici

certe inabilità,

volevano

certe

scompigliarono

si

soltanto

classi

dei

servizi

o

che

andavano bene. L' imboscamento è una vecchia malattia italiana, che la guerra ha reso più grave e rivelato in forme più antipatiche, ma che inquina la vita nostra è desiderio di non assumere responsail

:

bilità,

è

la

generale. il

paura

di

offendere l'opinione pubblica

non

fare

vero imboscato non era

l'uf-

Imboscarsi è semplicemente:

proprio dovere.

Il

giovane messo

in un comando; messo in un comando non faceva bene quello che doveva fare.

fìciale

era

di

bensì

classe

quello

stesso che,

Nel generale malcontento contro

gli

imboscati

troppo parlava

l'

paese. Altrimenti così ridicole

lità

invidia e poco

non

necessità d'appartener^

la

a classi anziane o d'essere inabili,

compiere

dati servizi.

il

sarebbero chieste forma-

si

come

interesse per

l'

per

restare a

sarebbe chiesta

Si

l'abilità

a quei dati servizi.

Purtroppo, nonostante

l'imboscamento

le leggi,

è restato: dico l'imboscamento vero e proprio, quale

mutare

il

tersi

leggi,

di

che

regolamenti,

i

cacciare

professione o

coloro

fra

avvocati

gli

di

meno

corrono

diventati

Le

rischio.

non potevano

circolari

le

met-

mestiere per

automobilisti

e

i

benestanti improvvisati tornitori o direttori di officine per

il

munizionamento o

agenti d'assicurazioni. Tutte

esattori le

comunali

volte che l'opi-

una che la

nione pubblica chiede qualche legge contro immoralità dilagante, legge sarà aggirata

si

o

può essere applicata

sicuri

fiaccamente.

La

Un paese sano l'imboscamento con meno leggi.

vera moralità agisce senza leggi.

reprime

Sabotaggio

Nell'interno del paese, la '

guerra.

Anche

le

le

militare e civile.

autorità sabotavano

militari.

Fosse necessità derivante da mancanza

ficiali,

fosse

di uf-

debolezza verso pezzi grossi, certo

— non

che

è

quella

la

peggiore

idea

colonnelli

e

di

silurati

dove si doveva compiere uomini per la guerra. Quando

territoriali,

preparazione degli

non

avere

generali

inviare

di

comandi

ai

poteva

si



33

erano prima, diventavano subito neutralisti,

lo

La psicologia dell'ufficiale di carriera, come è sempre r ufficiale superiore, è questa: che tutto sta nella carriera. All' infuori di quello, non vede altro. Non per

il

semplice fatto

d'essere

umiliati.

stati

un uomo: è un militare di carriera. Per riera può commettere qualunque azione.

la

car-

guerra, e

non

è

Erano incapaci a si

far

davvero

come potessero

capisce

che dovevano combattere sa perchè nei

cati,

erano

:

quali

animo pieno

di

dal

fronte

deli-

anche

di

di loro

grado in-

o malattie trattenevano lontani

con

gli

generali che nelle sedi territoriali

rale del combattente, le

e

ufficiali

le piccinerie,

che non riguardavano

nerali

si

!

Sono questi

capelli

così

Quanto meglio

bravi ufficiali,

ferite

angustiavano malità,

non

e

bisognava portare soprattutto un

fatto

che

irritati,

entusiasmo ed una volontà decisa

a vincere tutte le difficoltà.

feriore,

uomini

gli

affidassero loro incarichi

si

avrebbero

la

preparare

sue ore

di

i

con

affatto

ma

la

soldati le il

con

le

for-

punizioni per cose

fondamento mo-

sua tenuta o

passeggio.

i

suoi

Sono questi genon anima-

che viceversa ostacolavano o

PrezzOliki.

,

— vano mai nicare

gli ufficiali

alle

truppe

34



che avrebbero voluto comu-

il

entusiasmo e

loro

la

loro

fede.

Certamente nulla era più triste di quei depositi dove si doveva formare l'anima del soldato e la prima istruzione

novellino:

dell'ufficiale

pesante

più disordinato, confusionario,

per le

la

guerra.

formalismo,

Il

pedanterie, che

ma

fra loro

nulla di e

inutile

specchi,

gli

le carte,

non erano nemmeno coordinate

fonte infinita

contraddizioni, stanca-

di

vano e facevano perdere

tempo.

il

L'istruzione

delle reclute fu migliorata soltanto nei reggimenti di

nuova formazione, perchè

ufficiali

e graduati inviati dal fronte, fra

Ma anche

che mancanza

qui,

parate

inutili

di

piazza

dalla guerra vera!

rado, marcie

notte

:

quel

di

per

i

migliori.

realismo, quante

lontananza

quale

facevano

si

o troppo di

non tiri aveva una

sentieri:

zappa

specializzazione

:

e

dei

leggiamo della

che

di

d'armi,

Non

notturne,

poco lavoro

sufficiente a

a questi concorsero

si

Si

reparti.

realistica

di

in-

pensi

istruzione

vari accampi che riproducono combatdeve cidenti del teatro della guerra dove inglese: con tale istruzione si tere il soldato

inglese, fatta in

i

baionetta l'obiettivo

giunge persino a

offrire alla

d'un fantoccio

paglia e a chi

per

l'assalto

la

di

sorpresa

dello

esce

scoppio

di di

trincea

bom-



35



non offendono ma danno

bette che

l'

illusione di

quelle vere.

parliamo del primo anno

Non

di

ma

guerra:

anche dopo, quante volte è accaduto che reparti interi andassero in prima linea senza avere mai

una modestissima bomba Sipe

lanciato

Dall'altra parte, il

burocrazia

la

paese. Per quattro quinti

vevano

la

loro carriera,

litti.

Non

quanto Tinchinevolezza

tici,

tanto

la

capacità tecnica

sabotava

funzionari do-

gli alti

non sempre

alto,

!

civile

li

legale, a

aveva

Gio-

spinti in

a prestare servizi poli-

soprattutto elettorali. Direttori generali di Mini-

steri,

Corte dei Conti, Corte

di

Cassazione,

tro-

si

\'avano in queste condizioni. Quale meraviglia che

desideras-

fossero fiacchi di spirito, neutralisti e sero che

la

guerra andasse male

che aveva ragione

Tuttavia molti

Giolitti ?

avrebbero agito con minore

mano

forte dall'alto

li

avesse

sentire l'autorità dello

impudicizia vigilati e

Stato.

prefetto,

gretario

dire

di essi

se

una

avesse fatto

Ma non

che indulgenza e connivenza. Mentre

Supremo

poter

per

il

trovarono

Comando

non un generale, non un se-

licenziava a dozzine

i

generali,

non un direttore' fu ammonito, o traslocato, o rimosso

dal

grado.

non si mosse d'un centimetro, non si trasformò, non mutò un suo orario, non semplificò un suo servizio Ingigantì. La burocrazia romana

poi,

le

funzioni, moltiplicò

-

36

avventizi, trattenne più

gli

impiegati che potè quali indisponibili, impedì alle forze di manifestarsi, escluse

libere

allagò

il

paese

malessere e

di

volta fece apposta.

con

Il

di

i

competenti,

malumore. Qualche

più delle volte incosciente,

macchine che vanno con un loro ritmo meccanico senza nulla capire la

forza bestiale delle

dell'ambiente in cui lavorano. Per essa

non

la

guerra

i

conta-

esisteva.

Le vessazioni dini,

di

che davano

il

cui furono oggetto

maggior numero d'uomini

guerra, e ciò per favorire nelle città

la

alla

vita degli

bene pagati, avevano un'eco donne ai loro mariti al fronte, con si può immaginare. Metodi e per-

operai esonerati e nelle lettere delle l'effetto

che

ci

sonale delle requisizioni furon spesso quanto più impratico e bestiale

ci

potesse essere

:

di

le storie

dove germogliava, trasportato ai capoluoghi per esser di nuovo trasportato dove era stato prodotto, distribuito ai mulini in modo non equo; dei foraggi lasciati a marcire e a fermentare ecc., sono infmite. Lodel grano

spreco

si

messo

in

aggiunse

locali

alla violenza.

Soltanto

nestà e la solita anarchia del basso,

la

che è

disoil

ri-

medio tradizionale all'anarchia dell'alto, gli accoquali le persone di buon senso modamenti per chiudevano un occhio e lasciavano che ci si i

«

arrangiasse

meno

»,

resero

la



37

condizione delle campagne,

disperata.

Le licenze furono l'occasione

Da una

l'altro.

parte

i

soldati

dine

pesi

i

senza compensi

Chi accusava accusava

Come

il

paese

dall'altra

morali

le

le

du-

conta-

dell'interno.

di

scoraggiare

di

scoraggiare

l'esercito

eccitava

raccontavano

rezze senza gloria del fronte,

chi

Uno

complotti fra fronte e paese.

greti

sfoghi e se-

di

l'esercito: il

paese.

spesso accade, nessuno dei due aveva

torto,

quanto paese ed esercito si scoraggiavano a vicenda; tutti e due sbagliavano, in quanto non in

si

se

accorgevano che l'uno e le

l'altro

portavano

in

ragioni del proprio malcontento.

II

I

Comando Supremo

e

il

Governo»

loro metodi con le truppe e col paese*

Comando Supremo

Governo, quando si accorgevano di questo stato di cose, si mettevano appunto nella situazione che ho descritto, di un Il

e

il

vedendo ciascuno mali pronon volendo riconoscere mali

reciproco accusarsi, dotti

dall'altro

e

di cui ciascuno era causa. accusava la politica interna

fronte;

il

i

i

Il

Ministero accusava

Comando Supremo fiacca il

di

guastare

il

fronte di guastare

H paese. la

i

L'erroie consisteva nel

colpa era reciproca:

cava

il

-

38

paese e

Qui Non che

soldati.

stesse. Anzi.

la

non capire che

guerra fatta male stan-

paese non sostenuto stancava

il

mancava la disciplina. Comando Supremo non ci insiMa bisognava vedere come questa e



il

La borghesia divenha molto più spesso esercitato il suo potere come un mezzo di coercizione per còmodi privati che non per l'utilità comune. La disciplina x^eniva applicata.

tata ufficialità

i

disciplina in il

Italia

come obbligo verso come tutela dell'infe-

intende

si

superiore e non anche

Di qui tutta una serie

riore.

di

scherzose, che nascondono sotto rità triste

di

(per es.

:

il

massime il

militari

sorriso

la

ve-

grado è fatto per abusarne)

qui tutta una serie di abitudini e di

;

consue-

tudini tendenti a sfuggire alla responsabilità e ad evitare

gli

obblighi disciplinari senza romperli for-

malmente. Nell'esercito gran parte delle forze umane va dispersa nel nascondere la realtà. Il sommo dell'abilità d'un militare di carriera -^ dal \ecchio sergente

al

vecchio generale



consiste

non si accorga del sì come stanno le cose. Questo si chiama « esser in gamba ». Il giorno della rivista ci devono essere tutti fucili. Se mancano, un comandante di comche

nel far

il

superiore

i

pagnia a

in

gamba

« si

arrangia», cioè

una compagnia meno furba,

li

porta via

e figura bene.

Come

— con

fucili,

i

E

gradi.



39

accade così con tutto

ciò

come

spiega

ciò

e

per

tutti

i

che sapeva qua-

lunque sottotenente fornito di occhi e di orecchie, fosse ignoto

al

Comando Supremo.

La truppa non vede, troppo spesso, altra faccia della disciplina che quella rivolta a premere su superiori sacrificarsi per il dodt lei. Non vede i

vere,

mostrarsi giusti con

canza

giustizia

di

che da

ed ha reso

italiana

tutti.

secoli

popolo,

il

La vecchia man-

avvelena in

la

vita

specie quello

campagne, diffidente verso chiunque gli sia suo bene, si ritrova superiore e cerchi di fare quale, ma con effetti tale e militare vita nella

delle

il

assai più profondi e più gravi,

fondo è il

il

solco che in essa* lascia

più

pro-

l'iniziativa e

potere che sta in alto, quanto più duri sono

rapporti fra superiori i

quanto

patimenti e

litare

può

le

inferiori,

umiliazioni che

infliggere

Tale mancanza

e

di

i

quanto più gravi la

punizione mi-

senza appello, senza riscossa.

giustizia trovava

una tradizione

dominio dello Stato Maggiore accaparratore di carriere e di posti, ed una base nella formazione militare stessa che non ammette

già fondata nel

la

discussione degli ordini e Terrore dei capi.

Così è accaduto che a sentire, sotto le armi, soffrire

contro

il

popolo ha continuato

le

stesse ingiustizie e a

il

peso delle stesse camorre

le

quali l'autorità dello Stato

(furerie, ecc.)

non

si

è mai

— fatta valere;

40

mentre per

e

volavano

aria

le

pa-

role di solidarietà e di concordia patria, in pratica la

come

Patria,

stenza

disagi,

Erano cresciuti

militare.

fatiche:

le

sua esi-

nella

continuava ad essere assente nella

civile,

sua esistenza i

assente

era stata

dal padrone e

era

lontana

dall'esattore di

pericoli,

i

famiglia;

la

un tempo,

rabiniere e dal bottegaio della vita civile

non la

al

ri^ia

ca-

passare

cantiniere, la differenza

era grande: vi ritrovava

gli

stessi

sistemi e

stessa oppressione.

Nel paese visto :.he l'

furiere e

al

all'ufficiale,

dal

la

cose non potevano andar meglio,

le

classe

borghese,

del-

impadronitasi

Italia col vangelo del liberalismo, di questo

aveva conservato

[

roprio altro che la parte

non

meno

poedulitica. 11 liberalismo economico, il liberalismo catore nazionale erano stati completamente dimenLo Stato non era più l'organo vivo ed ticati.

adatta per vincere

una guerra: cioè

la libertà

coscienza etica e religiosa concepita funzionari potevano benisdalla vecchia Destra.

energico,

la

1

simo

tradire

la

guerra voluta dallo Stato, che non

erano puniti. Ai nemici era data libertà, non soltanto di soggiorno, ma di propaganda. Tedeschi piccoli e grossi

contento,

le

Ai neutralisti tanti

cariche.

si

industriavano a spargere

notizie false,

venivano

gli

il

mal-

elogi del loro paese.

affidate e

lasciate

impor-

Essi entravano persino negli organi

— della

ufficiali



41

propaganda

governo, che nei primi mesi

tusiasmo

avrebbe

popolare

ed

interna

estera!

il

guerra, per l'en-

di

chiedere

potuto

al

paese qualunque sacrifìcio e avrebbe potuto sbarazzare

che

il

la

nazione

elementi

di tutti gli

paese andasse avanti come

non fosse

non

esistita e

Mentre centinaia

di

se

guerra

la

fossero avversari della

ci

guerra che non cessavano

infidi, volle

ostilità.

le

torto o

a

generali,

ra-

a

gione, ma certo con grande energia, venivano rimandati dal fronte, per due anni di guerra nessun

nessun

prefetto neutralista,

direttore generale in-

capace, nessun pezzo grosso di tiepida fede, ve-

niva cacciato o diminuito. E pure

esempi sarebbero

bastati per mettere in corpo

recalcitranti la voglia, ai

Per

i

lettivista,

consumi che

pochi solenni

si

ai

mal disposti l'inclinazione.

conduceva una

sconvolgeva tutte

le

politica col-

vie

naturali

commercio e disgustava e impressionava tutti produttori, rendendo \e condizioni del vivere

del i

assai più

difficili

Governo non farsa delle uova

il

di si

si

quel che sarebbero fosse

occupato

mescolava

alla

di

nazionale

si

ostinava

a

voler

nulla.

tragedia

navi fatte nascondere dai calmieri, che lità

state

la

d'ogni calmiere in generale.

delle

applicare,

a capire

il

La

bestia-

corché bestemmiasse questo o quel calmiere,

male applicato, non giungendo

se

an-

come danno



42



La propaganda

socialista

e

papale»

Chi accusa socialisti, chi accusa il Papa, chi accusa ambedue, quali cause essenziali della cai

Ma

tastrofe.

può

si

attaccare

dimentica che nessuna propaganda

dove

terreno

il

e chi ha preparato-

non

sia preparato:

terreno è almeno tanto re-

il

sponsabile quanto chi getta

seme.

il

Il

grave per

una nazione non è già che gli elementi disorganizzatori possano andare esercitando la loro opera di

disgregazione e

infiacchimento, quanto che

di

gente pronta ad

essi trovino subito la

E

altrettanto

ascoltarli.

dica dei tradimenti, dello spio-

si

naggio, degli inganni nemici,

i

quali

sono

stati

sono adoprati contro inglesi e francesi, resultato che s' è visto ma non hanno avuto da noi, perchè colà la compagine nazionale è più

tentati

e

il

salda e compatta.

Un

paese come

nostro offre

il

tacolo di parti di popolazione

nemico

:

il

che

terribile spet-

inneggiano

al

di parte di popolazione che dichiara es-

serle indifferente

vivere

sotto

lo

parte di popolazione che rifornisce

nemici e fa da spia

al

grave è questo e non

nemico.

Il

straniero; i

fatto

di

sottomarini

veramente

la sobillazione socialista e

papale, che acquistano valore soltanto in forza di

quella

mancanza

di

coesione,

d'amor

patrio,

di





43

fiducia nelle classi dirìgenti,



e sentimento di indipendenza. sizione alla schiavitù in Italia

Certo che svolse con

massima

la

libertà.

connivente inconsciamente Cappellani

per via dei

dubbio,

di

efficace

farla

sul

prendere

il

pratutto nelle

campagne

Da

stesso concetto.

riori,

la

prima

dell' in-

per tutto

dirigenti

piare.

abbandono

Si

momento

in

m

la

preparazione psi-

compieva con quel

si

degli

supe-

organi

e del personale incari-

cui

gettano

si

cui

sentiva ogni forza

nelle classi

come

regioni,

sentiva ripetere lo

cato di reprimere e di sorvegliare, che è

nel

i

loro volontà

la

certe si

debolezza

di

delle classi

sociali

mesi

d'una intera brigata

di

rivoluzione

consenso

teristico

senza

fu,

Negli ultimi

rifiuto

Piemonte,. Emilia, Toscana,

tacito

Essa

cappotti d'inverno. Nel paese e so-

i

cologica per

si

Comando Supremo

il

guerra

la

socialista

Quella papale ebbe

militari.

fronte.

con

tìnita

Fu simbolico

verno. di

!

manifestavano apertamente

soldati

troppa dispo-

propaganda papale e

la

coltura

qualsiasi

di

una

il

carat-

certi

corpi

crisi sta

per scop-

reazione

di

che avevano voluto

la

cessare

guerra.

Esse

ascoltavano nei pubblici luoghi e nelle case pri-

promessa

vate

la

rale

esprimersi, senza

soffocarlo.

Spesso

Ma mentre

di rivolta,

vi

tutti

si si

il

malcontento gene-

pensare a dominarlo o a univano per debolezza. aspettavano

la

rivoluzione

— nel paese

dopo

la

44

— gettavano

guerra, e

gli

occhi

da questa parte, uno sciopero generale scoppiava in

un momento con conseguenze ben più perico-

un posto ben più

.ben più lose

critico,

pericoloso, in

era lo sciopero generale dei combattenti che

:

dove tedeschi attaccavano. La catastrofe non è che lo sciopero generale di quasi tutta la seconda armata, composta di settecentomila soldati, un terzo dell'eseravveniva

cito

di

al

fronte nel punto

prima

linea.

Che cosa sapeva

Come

mai

i

il

il

Comando Supremo»

Comando Supremo non

si

ac-

corse di questa preparazione che non doveva neppure sfuggire ad un osservatore non mediocre che avesse fatto in quei giorni una visita al fronte, purché non vestito da generale ? Al Co-

mando Supremo ma, poiché non sceva e

non

in

si

parte era noto

malessere

.

na-

gran parte dalla direttiva data dalla guerra, di questa,

e su questa

il

che

trasformando

al

si

sforzava

di influire.

Comando Supremo,

di

Ma

'ntorno

terrore delle punizioni era tale che

debole coscienza

la

l'attribuiva alla politica interna

vanamente

tutto era noto

a questo

il

rendeva conto che esso

era possibile riparare

condotta

non

in

la

molti capi preferiva tacere e

*

nascondere solito

le

magagne

siluramento

^<

».



45

rivelarle

al il

incorrendo nel

Comando Supremo non

rendeva mai conto degli incorrvenienti che na-scevano dai suoi stessi ordini, dalla condotta gesi

nerale

della

guerra,

dal

rendeva responsabili anche per preposti

comandi. Con ciò

ai

del popolo: e

carattere

essi

carriera,

per

quale ciò che occorre non è già riparare a un

ma

disordine, si

uomini

favoriva la terribile

inclinazione dello spirito militare di il

gli

nasconderlo

superiore.

al

Quando

ottiene questo, tutto va bene. Così generali e

colonnelli

hanno

rivolte,

ammutinamenti,

E

sere.

son

di

rivolta,

la

potuti

taciuto

il

preparare

Comando Supremo

al

disordini, di males-

di

panico e all'

di

lo

sbandamento

insaputa

del

si

Comando

Supremo. II

I

Un paese

corrispondenti di guerra»

velo fra ciò che avveniva sul fronte e

andavano tessendo

lo

stata da secoli tenuta su

mente

menzogne furono

le

la

Non guenze

giornali.

i

prodigate i

il

L' Italia è

menzogne, ma

a

rante questi anni. Aiutarono sura,

giornalismo»

rara-

come du-

comunicati,

la

cen-

neutralità interventista. si

del

sono mai viste sistema

della

così

bugia,

bene

le

conse-

come durante

-

-

46

questa guerra. L'effetto della bugia, che è immediato, attira sempre le piccole mentalità politiche, che non vedoncT e non mirano lungi. Esse non si accorgono dei danni profondi che la bugia reca,

appena

ci

si

ad

affida

essa

per

un poco

scopi

superiori alla vita dell'oggi.

comunicati non

1

ticenti.

Non furono

Il

naturalmente moltiplicato

tutti,

primo dubbio nasceva

permesso

fatto

dal

orecchie

alle

fantasia.

dalla

che non era

campana. non toccheremo

sentire l'opposta

La censura,

di

cui

le

corbel-

lerie

politiche, prese a curarsi soltanto delle

tizie

false

per.

le

nate cui regola

si

per

gonfiature,

quale

quelle dei comunicati notizie

cattive:

per

le

il

il

tutta

pericolo,

la

pallo-

le

giornalismo. La rigida

sole

ufficiali,

le

no-

passare,

lasciò

esagerazioni,

le

abbandonava la

ma

pessimismo,

senza capire assolutamente retorica,

re-

più creduti dopo pochi mesi.

Ciò che tacevano finiva per arrivare di

Erano

erano bugiardi.

buone

notizie

vere

eran

fu applicata per no.

Così

si

le

potè

pubblico tenendolo per un

anno alle porte di Gorizia che stava per cadere da un momento all'altro e farlo camminare per due anni stancare

il

sulla via di Trieste e di Trento.

Una

ha preso per vittorie le sconfitte e si è abituato ad una tale atmosfera di crogiolo che quando è dovuto tornare alla temparte del paese





47

peratura normale, costrettovi dalla realtà, ha sen-

una doccia fredda; e quando è venuta la doccia fredda, non si è avuto il coraggio di sommi-

tito

nistrargliela e

comunicato

Europa: cosicché pere

che

sue vergogne, salvo

italiano. Un'altra parte del paese, poi,

nemmeno

duto 1

compratori

gli

popolo

di

cre-

vero.

un soldo

bugie. I

stati

corrispondenti di giornali, in generale, sono

particolarmente

presto

odiati.

dell'eroe,

bugiardi.

Quella

fatta al

quell'osann^re a

che

tutti

vanagloria e di

teva

sui

rispetti

capi

i

della politica

il

la

si

di battaglia europei, dila

guerra, e metteva

vedeva,

in

uno si

stato di

riperco-

della pubblica opinione nei estera.

giornalisti, Fltalia

primo paese del

mondo

sembrava diven-

e la guerra italiana

il

centro di quella europea. Tutti

e

si

accanivano contro

che sentivano ttute

hanno

incapaci che

più

donchisciottismo che

movimenti

Montata dai tata

non

li

Dorta ad Udine, e

del

tav^olino

sgustava chi vedeva da vicino paese,

soldati

I

rappresentazione stereotipa

siano mostrati sui campi

il

il

sa-

di

soldati al fronte,

i

foglio: — dammi

il

in tutta

non ha

diceva

si

giornali, specie

di

dicevano prendendo di

che

ciò

a

lo stesso

leggeva intanto

si

eran ritenuti degni

tutti

verità sulle

la

censurare

è pensato di

si

ufficiale

le

gli

si

stranieri

campane, e

arrabbiavano

quando essi, non soltanto

quelle di casa nostra,

-

48

non parevano dare

no-

alla

guerra tutta l'importanza che doveva avere

stra

secondo gli strateghi delle redazioni. E tutti si pavoneggiavano tutte le volte che un quodlibettario qualsiasi, pagato

agente, faceva escire

in

qualche

da

o coccolato

riviste

o

in

nostro

giornali di

terzo ordine le stesse scempiaggini che qui ave-

vano corso come moneta di buon conio. Le campagne più assurde, che fmivano per far passare all'estero l'Italia come un paese di aggressori e di

avidi,

dai denti aguzzi e dall'appetito formida-

venivano sostenute da tutta la stampa, anche da quella che avrebbe voluto non sostenerle, ma

bile,

che,

per

la

cattiva sua

organizzazione e per

debolezza degli elementi

direttivi,

prima.

I

paesi,

che come

la

Grecia e

l'Inghilterra stessa accarezzava, dì

lasciava

pas-

che contraddiceva

sare nella terza pagina ciò

la

Serbia,

la

venivano

la

ricoperti

improperi e pareva che fosse spiritoso e pa-

triottico,

austriaci

mentre Cadorna faceva la guerra agli con le armi, condurre un'altra guerra di

penna contro L'

gli

alleaci!

interventismo, col suo

metodico e borioso

spregio del nemico, col suo parolaio e vuoto na-

zionalismo, dava

modo

al

neutralismo

di

riabili-

popolo sulla verità della guerra e delle condizioni della politica estera, preparava

tarsi e,

il

illudendo

il

ritorno di Giolitti o dei giolittiani.



49



L'errore della guerra nostra»

Bisogna qui

modo

riportarsi al

col quale è stata concepita la guerra

legata

una

fare il

con

popolo

la

nostra boria, l'idea che

guerra nostra

«

»

generale

più

da noi. Ecco, si

dovesse

ecco impiantare per

:

necessità della guerra sulle aspirazioni

la

nazionali a Trento

e

facendo centro del

Trieste,

grandioso conflitto un fatto secondario, che deve trovare tutti

la

gli

sua soluzione

altri

quella equilibrata di

in

problemi mondiali.

L'Italia

non

sa-

peva staccarsi dalla concezione casalinga e suoi uomini di Stato pareva volessero restare eternai

mente di

i

provinciali

d'Europa.

Non

parliamo poi

quelle correnti che arrivavano persino a met-

tere in rischio la nostra alleanza ed amicizia l'Inghilterra,

per

ragioni

comunali, per incidenti

di di

con

campanile, per lotte

villaggio!

Così abbiamo cominciato a dichiarare guerra

non alla Germania, e con questa abbiamo sempre mantenuto un filo di relazione, che soltanto in questi giorni si è davvero spezzato o è stato finalmente tagliato. Si sono spesso denunciati particolarismi che hanno guastato sempre Kunità dell'Intesa, e ve ne furono senza dubbio da parte di ogni nazione, ma non mancarono certo all'Austria e

i

da parte Prezzolini.

dell'Italia.

Si

voleva

arrivare

a Trieste .

— con

forze nostre

«

le

condotta

in

di

».

-

Tutta

la

politica estera fu

una sopravalutazione

base ad

ad una

nostre forze,

50

delle

chimerica rappresentazione

quello che noi eravamo e di quello che poteva

valere altre.

nostra guerra in

la Il

turgido

spirito

relazione con tutte

non

italiano

si

era

le

mai

come dopo l'avanzata sulla Bainche veniva vantata come la vittoria su tutte

tanto gonfiato sizza, le

non

forze dell'Austria e

stategico generale, che

il

era, dal

punto'^di vista

trasporto più avanti di

una linea di difesa. L'uomo geniale che la guidò non compiè, o non potè compiere forse tutto suo disegno. Militarmente si riproduceva il fenomeno diplomatico: la grettezza mentale era siffatta da non il

concepire degli

guerra

la

alleati

nostra

non per

se

lo

connessa con quella

scambio

prodotto bellico. La guerra era lasciata

di

qualche

ai

militari,

senza comprendere che essendo questa soltanto

uno

degli strumenti della politica,

guidata

non

nelle azioni,

menti politiche. responsabili

ma

Ma mentre

doveva venire

nelle direzioni,

gli

elementi

da

politici

guardavano bene dall'intromettersi

si

nelle questioni militari, lasciavano invece gli ele-

menti

militari

fare

sostenendo con annessionistici,

le

che

della loro

politica,

persino estera,

missioni certi programmi

certamente

non

a mantenerci in buoni rapporti con

giovavano

gli alleati.



^1



Leggerezza ed incoscienza

che non

paese,

ed era

giornali, fìci

che

d'altra parte

le

Se

bugie

testimonio dei sacri-

poteva perciò

utilizzati,

esser

scusato

quando si gonfiava e si illudeva, a chi era alto, dove la verità poteva essere conosciuta

meno

per quello che riguardava

scindere

la

soverchia bontà e

liana di

la

il

non

lasciare

quale

tacita

uomini

di

cognizioni

al-

di

un

altro

si-

con

Ma

propria responsabilità da esso.

lo

la

in

sforzo militare

lo

non si può perdonare la continuazione stema rovinoso. E c'era chi poteva fermarlo, se non

per

il

dei

facevano senza conoscere come male

si

venivano

regnavano.

leggeva altro che

vi

si

ita-

un posto quando programma non è mantenuto, spiegano il

sale

adesione

e

modo

complicità

la

governo cui del

maledetta abitudine

la

la

col

silenziosa

di

fede interventista e

quale l'esercito

si

le

ve-

niva sgretolando- moralmente, non mancavano.

II

Comandi

Governo provenivano dalla italiana, e impressione unanime

militari e

classe dirigente

l'

che ho colto nei migliori soluta inferiorità di chi stava

in

popolo italiano.

basso.

chi

fra

gli

stava in

Eppure

la

ufficiali

alto

è l'as-

rispetto a

classe dirigente

-

52

-

italiana nasce e proviene dalla grande massa che chiamiamo popolo. Non è separata casta. Basta risalire due o tre generazioni d'uno dei nostri borghesi e troveremo sempre l'artigiano, contadino, insomma popolo. Vi deve essere dunque una certa responsabilità anche del popolo in generale, sebbene sia indiscutibile che popolo è male rappresentato e che, dai generali ai deputati il

il

il

e

ai

burocratici,

sieme, inferiori

i

dirigenti sono, presi nel loro in-

come mente, volontà

e

moralità,

al

popolo stesso. Tale responsabilità può fermarsi

in

alcuni concetti, che

credenze

più

rompono un poco

comuni.

Forse

il

le

popolo

nostre italiano

non è così intelligente come si crede o lo è in un modo diverso da quello che si crede. Esso abbonda forse più di furbizia e di buon senso, che di intelligenza nel significato più preciso della parola (nel qual caso, però, ben pochi popoli meriterebbero di venirne contraddistinti).

La furbizia

giova piuttosto

risolvere

casi personali

al

nostro

della

sua

popolo vita,

e

per il

i

buon senso,

accompagnato da un certo scetticismo, gli serve di freno alle irruzioni che la sua furbizia e la sua intelligenza, con le quali giudica dello scarso valore

morale e intellettuale dei suoi

gerirebbero.

Perchè

il

nostro popolo non

più spesso, anzi perchè non di

Caporetto

?

Ecco

la

capi, gli

si

si

sug-

rivolta

è rivoltato prima

domanda

insistente

che

doveva Si

rivolgersi

notavano

sazione,

le

-

53

l'osservatore del nostro soldato.

improvvi-

di

trasformare

sue straordinarie doti nel

ambienti più penosi e più

gli

e

miracoli di abilità

i

con qualche

brutti,

segno di arte, proprio della nostra stirpe, ed anche difetti la sua acutezza nel notare e qualificare i

nell'apprezzarne

dei dirigenti,

nello scoprire le vie e

spesso un sergente nerali

qualità,

modi della vittoria (quanto

i

sapeva più lunga dei ge-

la

Ma perchè mai

1).

buone

le

non

ciò

riesciva a passare

concreto e collettivo? Osserverem.o anche

nell'atto

qui che l'uso di tante qualità intellettuali comincia

non sbocca in un azione. La critica sembra su-

e finisce nell' individuo stesso,

pensiero generale bito calmarsi dalla classe

e

di

appena

oppressa

può prendere

l'

individuo che

pure minore,

sia

chetto generale. Allora molto spesso si

rovesciano, per esercitarsi sopra

ferenti di ieri; l'imboscato di al

imboscamento

suo

sui suoi la

fanno

compagni i

fessi »

mente da uno

di

i

favori,

lasciati

una

è

quei

al

tipi,

quelle

fra

che ha le

pur

di

essere

tacere

chiamati

al

« la

con-

suo per-

il

loro

Ministero.

guerra

evidente-

nata

zione

far

più

i

:

deputati

a

che fino

oggi sghignazza

fetto corrispondente in quei

pronti

doti

colleghi sof-

i

fronte

frase

ban-

al

recente,

notava

si

vinti protestanti contro

passa

fa,

oppressori,

quella degli

in

parte,

la

di

opposi-

opposizioni I

peggiori





54

aguzzini e sfruttatori dei soldati sono sergenti o

sempre

lucrato

grado e

di

loro fratelli

sui

sui

furbizia,

di

sui

contabilità

« di

tipi

altri

loro

virtù,

veri,

facendosi pagare per

loro

Vi

usata.

è

la

forse

le

che hanno po'

minori

come

vizi

sui

sulle

do-

loro

tolleranze

e facen-

autorità

abusiva-

loro in

quei

stati

un

come

diritti

dosi ricompensare per

mente

loro

»

noi

italiani

troppa

ammirazione per l'intelligenza furba, che vede l'oggi e non il domani ci si lagna di questa fur:

quando è a nostro danno, ma la si adopra danno altrui, appena è in gioco nostro inte-

bizia

a

il

resse.

A

venire

forza

giocati

di

da

essere popoli

furbi,

meno

di

capire

di

troppo

ma

intelligenti

più tenaci nella loro intelligenza; e a forza

per

finisce

si

ci si

l'interesse

fronte a popoli che sentono più

disgrega,

individuale, di

noi

che

r interesse individuale è legato a quello collettivo.

Perciò

un rinnovamento generale dirigente (rivoluzione) non sembra

problema

il

della classe

di

avere mai occupato seriamente

il

nostro

popolo,

rinnovamento della classe dirigente si è fatto per rinnovamenti parziali e quasi sempre in base e

il

a prevalenza di interessi individuali e per via di

che

scaltrezza.

Ciò spiega

in

governanti siano peggiori dei governati.

Italia

i

L'esercizio di

il

fatto,

indiscutibile,

questa furbizia e scaltrezza ha

portato in alto anche l'uso della retorica,

con

la

— quale



55

cerca di impaniare

si

le

masse. Certo che

è deplorevole

la

scarsa autorità che

ragionamento

e

di

hanno sopra

cifre

popolo, in confronto con società tino

mini dotati soltanto

di

parolai.

i

Parlamento

al

uomini

gli

di

nostro

il

Dalle piccole

prevalenza degli uo-

la

pena

parola, fa

sono

ci

;

troppi avvocati e troppi oratori nei posti direttivi.

E questo

anche nell'arte, che dura e nuda spiritualmente non ci manca, che nel popolo ha sempre vive alcune polle genuine, ma che nella ammirazione generale del pubblico colto, nella modellistica delle scuole, nella tradizione ha si

riflette

pur troppo ancora troppi drappeggi ed esteriorità, troppo gonfiore e falsità. Di qui nascono infiniti veli,

buttati sulla realtà,

tutti

di. dirigersi

i

che impediscono

Da questa

retorica

spargono nella vita

politica,

e di guidare.

nflnite propaggini

si

poi a

nella scolastica e nell'educazione. Ecco, per pio,

sulla

gli

della

errori

conquista

parlare di pace

con tutt'altro mento patrio

1

fondata

non

Si

è preteso dal popolo italiano,

difesa,

sulla

carattere e senza

senza mai

potente

senti-

e l'intelligenza collettiva del

popolo

suo governo

:

quadrati e per era ignota. Tale felice e

di guerra,

e

tedesco, quello che il

propaganda

esem-

nemmeno

il

a questo

chiedeva

lottare per conquistare chilometri la

grandezza

di

propaganda era

un in

passato,



disastrosa, ignorava poi quella

la

più

che in-

degli av-

che

versari

sembrava ai

faceva

persuaso

il

breccia negli animi, e

larga

apposta per togliere

fatta

sentimenti

-

56

ed

popolo italiano

ogni

valore

più avevano

che

ragioni

alle

guerra.

alla

L'ignoranza del popolo.

A in

questi mali

alto

una

abbiamo una sembianza

e artistica, in organismi di

e di industrie,

si

zione, a traverso è

neppure

vita superiore,

di

grande nazione, come

esteriorità di

tifica

aggiunge l'ignoranza. Mentre

si

passa d'un

un

arrivata

abisso, ad

al

vita scien-

studio, di stato

senza transi-

tratto,

una massa che non che

livello del cristianesimo,

vive ancora con una mentalità trogloditica, barbara non soltanto di in

mente ma

se stessa o tutt'al più allargata

della famiglia

ma

cuore, chiusa

di

al

solo cerchio

concepita anche questa

in

un modo

piuttosto bestiale, per quanto alle volte assai ricco d'istintiva

dolcezza:

cioè quale

comodità e pro-

prietà, piuttosto che quale espansione di vita

Tutta

la

vita

italiana

si

svolge

umana.

da secoli

sopra

non facendovi mai giungere un raggio che illumini, una carezza che stringa legami, una costrinzione che innalzi, non foss'altro questa massa,

col suscitare reazione. 11

popolo

italiano,

quando

lo

si

avvicina,



— l'idea

57



d'un popolo abbandonato non da una o due

generazioni

ma

non è mai

stato trattato

mai avuto

da

secoli. Si

la giustizia.

I

sente un popolo che

con

verità,

suoi rapporti con

superiore sono caratterizzati

dalla

terrogando persone intelligenti che

hanno partecipato ad opere venute a contatto truppe,

di

da

sente

si

zione che

il

popolo

per tutto

diffida del

la

classe

diffidenza.

In-

questi anni

in

assistenza o sono

di

popolo per

col

che non ha

il

la

comando

delle

stessa osserva-

borghese,

ricco, del

chi veste meglio, di chi parla meglio, di chi sa

più 'di

lui:

chiunque

di

troppo comune,

gli

generale,

è

superiore. Ciò è

profondo perchè non

abbia una causa permanente da secoli

punto da

secoli

che

;

classi dirigenti si

le

ed è apson suc-

cedute nel paese ricordandosi del popolo soltanto per cavarne sangue e quattrini.

La responsabilità delle

Ma non dobbiamo popolo che fosse la

il

dal

proprio

delle presenti,

di

ed avrebbe saputo esprisangue un'aristocrazia migliore

capace

;

di

espropriar

potere e della proprietà, per condurre

popolo ad

altri

Invece non strofe

del

un

un'altra intelligenza

valore della istruzione e se

sarebbe conquistata

mere

enorme.

però dimenticare che

dotato

avrebbe conosciuto

classi dirigenti è

queste il

del

proprio

destini.

vede nulla di questo. La catafronte non è una rivoluzione. Non è si

stata

neppure una

cioè,

in

un

guerra,

è stato

rivolta:

uno sciopero;

suicidio.

La guerra E da

Non

poteva partire questa propaganda?

chi

mondo

parliamo del

intellettuale.

produzione giornalistica e

la

della neutralità, rola

non

(per

quale

la

in

Chi scorra del

libraria

periodo

cui tutti ebbero libertà di pa-

parlare

del

periodo seguente

censura, permettendo

parlare,

di

e le idee,

permise

l'escita

delle sole sciocchezze

rimane impressionato della povertà

interventiste)

della produzione e della banalità e retorica da le

nel

interventisti

ai soli

ambe

parti.

La cosidetta Italia

una guerra

Cominciamo



guerra

come

alle

dai

di

idee

si

è

libro

né un

più di trenta anni

in

idee.

precedenti.

Un movimento

quello irredentista non ha dato

un gran

rivelata

libro popolare.

alleati dell'Austria

all'Italia



Siamo stati per non es-

non abbiamo mai avuto su questo suoi problemi un libro ben fatto. Se

serle nemici, e

paese e sui

un giovane e

a

i

italiano

avesse voluto studiare l'Austria

problemi balcanici, avrebbe dovuto ricorrere libri

francesi,

ultimi tempi

inglesi,

tedeschi. Soltanto

abbiamo avuto un'opera

negli

discreta,

ma

d'occasione, e

un buon volume

Quando

trario all'irredentismo.

duzione dal '48 il

Balbo,

mon

il

faccio



59

'70 con

al

Cattaneo,

si

ma

confronta

Valussi,

con-

la

pro-

Tommaseo,

il

quella dei

e

nomi) non

il

si

storico,

anni

recenti

può defmire l'impres-

sione che ne riceviamo che con una sola parola:

che colpisce

decadenza. Ciò zione di

senso storico e

dove si

carattere positivo,

di

di

è

tutta

la

povertà

produ-

la

idee,

di

mentre

onestà scientifica,

trattano questioni di

si

in

idee

principio e di

rimane spaventati dalla banalità e leggerezza

di

queste.

La letteratura e dello

stesso

guerra è dello stesso genere

di

livello:

retorica,

fabbricata

bolsa,

per scopi commerciali. Vi sono poche pagine che

valgano

;

e quelle poche, di gente che

Poche anime

tore per mestiere.

si

non sono

sincere: pochissime, semplici davanti Si

resta atterriti

vedere come

al

teraria sia penetrata

nelle

vene

la

era scritrivelate

morte.

alla

malattia let-

nostra na-

della

zione, ritrovando nelle lettere di combattenti, che

pur assistevano atroci,

gli

quotidiano spettacolo

al

accenti

d'accatto e

e false dell'eroe da

dato che (

— se

detestava

trovo Barzino

commedia il

gli

le

e da farsa.

corrispondente sparo!

di

morti

posizioni teatrali



)

lo

di

sol-

giornali

ricopiava in-

consciamente quando scriveva a casa. fioriva sul terreno dell'ultima verità,

Il

La bugia con una te-

— che



6o

veramente sembra impossibile che l'abito nacia

mette

ancora vestirsi quando

perchè

spavento,

possa

della retorica

un centimetro dalla si scrive può divenda un momento all'altro la fossa dove si è

morte e tare

è ad

si

trincea dalla quale

la

sepolti per

sempre.

Pare impossibile:

ma

è questa

la realtà italiana.

Speranze che paiono

Eppure non è

l'Italia

dagli

impossibili»

tutta l'Italia è stata così.

rappresentata

dalle

canaglie

Quando

incoscienti del basso.

si

Non

tutta

dell'alto

pensa

e

allo

non mediocre occorso per decidere questo popolo alla guerra; quando si pensa alla creazione,, che sembra miracolo, d'un esercito di quattro milioni e mezzo con masse e con classi dirigenti siffatte, che ha retto per due anni e mezzo ad una guerra alla quale non era allenato tisicamente né preparato moralmente quando si pensa a tutto ciò che nell'ingranaggio mostruoso è riuscito ad sforzo

:

andare avanti, a dispetto e di ignoranze lontari,

agli

:

quando

di

pigrizie, di sabotaggi

pensa

si

esempi premiati,

ai

nascosti

eroismi,

alle umili devozioni, alle obbedienze intìnite

sogna

dire

che

c'è

qualche cosa

paese, che c'è qualcuno che

manda

vo-

sacrifici

ai

di

:

bi-

meglio nel

avanti

la

ba-

— che

racca,

soffre,

che è capace quant:» plici,

si

E

quella

allora

classe,

creda, di italiani

serii,

che stanno

tutti

capaci,

secondari, che lavorano

mantengono per vive



che lavora, che spera, che crede,

di morire.

dell'osservatore

6i

chi

si

rivela agli occhi

numerosa di probi, onesti, sempiù

o

quasi

posti

in

per chi non lavora,

che

manca, che pagano per chi

che muoiono per chi si imbosca, fugge e per chi tradisce. Tali italiani ci

debiti,

di

per chi

Sono più numerosi

sono.

Non sono

quello

che sembri. Se ne trovano negli affari, uffici, nelle scuole, nelle fattorie. Se ne tro-

negli

moltissimi.

di

vano persino nelle redazioni dei giornali. Ma non sono uniti e non sono organizzati. La guerra ne ha ri\'elati molti. La guerra non si è retta sui capi o sulle masse ma su costoro, migliori ma non erano a. capo, che che erano numero. Essi erano sani ma non erano dato nuhan numero e han fatto da capi al mero ai capi. Non potendo comandare, non peni

il

i

il

sando nemmeno che ad essi sarebbe spettato il comando, politico e militare, hanno servito con fedeltà. Sono stati il tessuto connettivo dell'esercito e del paese ed han retto fino a che, come tradimento non ha in una rete un coltello, un spezzato

le

loro maglie.

Abbiamo conosciuto queste anime

Non

c'è

altro

modo

di

indicarle,

religiose.

anche se non

— erano



62

qualche religione.

di

della vita,

obbedivano

lavoravano nell'ombra

al

Sentivano

dovere con

discreta.

ha coperto la vigliaccheria dei più: ha creato il merito dei meno. Intorno a sé ciascuna loro famiglie, ficio

di

fra gli

scuola

di

vita,

compagni d'ufha diffuso, come una fra

i

aureola, questo senso d'una vita più elevata,

che quando uno

straniero,

ramente nazioni che hanno una

rompa

l'aria

seria e più

di

quelle ve-

vita propria

come

sviluppata, v'entrava dentro sole che

loro fatica

la

queste anime, nelle

di

allievi,

eroismo

loro

Il

serietà

la

semplicità,

in

un raggio

Non sono che manca,

rimasti tanto

ma

Non

pochi.



ha trovato nella morte

poter parlare da un'altezza che

prima contesa dalla miserabilità alle

che

del

si

troveranno

ranno abbastanza per fare

la

alla

saranno

qualcuno il

modo

era

stata

paese

vòlto

gli

Mancano, ma sono più

false glorie.

Quelli

spe-

Italia.

tanto pochi, alla fine della guerra.

di

fine

alti.

non sa-

rivoluzione,

quella

vera, di caratteri, di competenze, di volontà. la

rivoluzione che

e da avidità,

la

magnole con

i

settimana o

di

fredda d'una strada chiusa,

concepiva un'altra stima e sentiva nascere ranza per r

ben

la

ci

Non

minacciano, nata da rancori

rivoluzione delle repubbliche ro-

polli a

cinquanta centesimi per una

rivoluzione delle cooperative emi-



-

63

banche messe a disposizione

liane con le

organizzati.

letari

Ma non sono neppure

sua vita nazionale, perchè possano

dalla

levarsi

liarsi,

propri

di

perchè

voglion toglier

italiano »,



di

tutto

mondo

il

quel popolo che

dopo aver



la

taccia

secondo

gli

una politica doppia, ha dovuto chiamar gli

fatto

per scappare e

finito

tutti esi-

che almeno questo peso, questo

qui, emigrare e dire

portare in

di

stranieri

ha

di

figlioli

gravame «

pochi

tanto

possa addirittura farne a meno, e cancellarli

l'Italia

ai

dei pro-

stranieri per difendere la casa propria.

Certamente

alla fine

questa guerra

di

sarà abbandonata, sfuggita, lasciata

l'

Italia

come una

terra

odiosa, da molti suoi cittadini. Le turbe delle of-

campi andranno a cercarsi salari miE questo non sarà che un vecchio feno-

ficine e dei gliori.

meno, ingrandito.

Non

non

leggi,

lusinghe,

li

tratterranno.

Ma

sarà

ci

un fenomeno

non cambia, emigreranno istruita,

anime

le

intelligenze,

religiose.

nuovo.

giovani

i

caratteri,

i

Se della

i

l'

Italia

classe

cittadini:

le

Emigreranno con dispetto e con

disgusto, con la bocca amara, senza fede nell'av-

venire del proprio paese, con sciente glia

con

abbandono la

quale

di si

chi è

atroce esperienza, d'avere

si

il

volontario e co-

separa da una fami-

dopo qualche sangue ma non l'animo

convinto, il

comune.

in

Fm

da

-

64

ora

sentono propositi

si

di

questo genere nascere dalla disillusione e dalla impotenza in cui son gettate le più sane energie; e se tale emigrazione dovesse davvero estendersi,

non resterebbe

nessun avvenire.

all'Italia

Come anderà? È curioso che per

l'Italia

chi scrive queste pagine abbia

maggiori speranze di. quel che

prima. Perchè prima di questa catastrofe capitare

all' Italia

di

raggiungere

suoi intenti ca-

i

per forza non propria e senza che

pitali

lassero le bacature del suo corpo.

una situazione superiore

alle

si

rive-

Posta allora in

sue capacità e gon-

dalla ventura, sarebbe stato

fiata

aveva poteva

un paese

di

im-

possibile orgoglio e di pronta irreparabile caduta.

Oggi e'

il

male è palese, evidente, innegabile. Non buon senso che in questi giorni

è persona di

non

sia stata costretta dagli

guardare Vorrà

zione

in il

eventi a

di

a

taccia la realtà.

nostro

paese

approtìttare

della

le-

?

Se noi esciremo dalla guerra con tini

riflettere,

i

nostri con-

naturali e finalmente consci della nostra realtà

popolo che ancora è da

riore alle grandi

che

si

fare,

di

contendono

nazione infela

direzione

-

-

65

mondo; se saremo capaci programma di prendere questa del

cominciarne l'educazione e

tremo cacciare coscienti,

dal

governo

iniziando da

il

gli

l'alto

del «

modesto e

piccola

il

popolo sarà colmato

l'altro

un ricambio

di

e

elementi malsani e in-

un regime

di giustizia

comanda

correrà

dall'uno

di

gli

stranieri

dovranno

rispettarci

fra venti

assai

più

quello che farebbero se avessimo carpito, con

immeritata fortuna, ci

al-

energie e di fiducia; allora

questa catastrofe non sarà stata invano e anni

e

dirozzamento, se po-

e di severità generale; se l'abisso fra chi e

serio

Italia »

il

posto che nel

mondo non

spettava né per forza né per maturità di animo.

Prezzolini.

INDICE

Avvertenza

Pag.

L'impreparazione dell'esercito.

Mancanza Il

di

Il

1915

un concetto strategico.

fattore morale trascurato.

Il

....

trattamento

dei

complemento

Effettivi, di

e territoriali

U

»

15

»

17

vo-

lontari e degli irredenti

....

L'Ufficiale italiano. L'impreparazione

7

»

»

19

»

21

»

23

Gli imboscati

»

29

Sabotaggio

»

32

»

37

»

42

Comando Supremo

»

44

corrispondenti di guerra.

»

45

»

49

»

51

Il

Il

soldato italiano

militare e civile

Comando Supremo con

le

Governo. truppe e con il paese

La propaganda

giornalismo.

il

I

il

L'errore della guerra nostra fi

popolo

I

loro

metodi

socialista e papale

Che cosa sapeva Il

e

italiano

.

.

L'ignoranza del popolo

»

56

La guerra

»

58

Speranze che paiono impossibili

»

60

Come anderà?

»

64

e le idee.

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