06-04-2009

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  • Words: 403
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29, Aprile 2009

06/04/2009 : “Una notte indimenticabile” Quella tragica notte ero nel pieno del sonno come milioni di italiani, quando all’improvviso verso le 3 e 30 sento gridare, il mio primo pensiero è stato “ok, vale ha fatto uno dei suoi tanti incubi” ma poi queste urla continuano, e gridano “il terremoto” così mi alzo di scatto dal letto come fanno anche mio padre e mia madre e ci accorgiamo che il lampadario oscillava, il vetro della porta del bagno tremava come d’ altronde anche i nostri letti, questa volta non era un sogno di mia sorella ma era ben si una scossa di terremoto, anche se qui a Napoli è stata avvertita in modo molto lieve, io mi sono spaventata. Dopo aver trascorso una notte praticamente in bianco guardo il telegiornale, non ho mai guardato così tanti telegiornali come quel maledetto giorno. L’epicentro del terremoto è stato ad un km di distanza da L’Aquila devastando molti paesi tra cui Onna che è ormai rasa completamente al suolo e Paganica. Ma la zona più colpita del sisma è stata il centro storico de L’Aquila dove sono crollati palazzi, infrastrutture, ospedali università e la casa dello studente. I morti accertati sotto le macerie sono circa 300, migliaia sono i feriti e tantissimi gli sfollati. Tutto questo, la forza maledetta della natura lo ha causato in soli 20 secondi, solo il pensiero che in così poco tempo si possano distruggere le vite delle persone più care,i propri ricordi, i propri beni, mi vengono i brividi. Per fortuna gli abruzzesi, nonostante tutto hanno dimostrato una gran voglia di ricominciare, ad esempio una coppia di fidanzati doveva sposarsi ad aprile in una chiesa ormai inesistente, lo hanno fatto lo stesso ma in una delle tende allestite da alcuni volontari e dalla protezione civile per dare una sistemazione momentanea agli sfollati. Proprio ieri seguendo il telegiornale ho ascoltato che alcune famiglie abruzzesi sono ritornate nelle loro abitazioni,mentre per gli altri non c’e stato nulla da fare e attendono che il governo trovi delle occupazioni adeguate. Gli italiani e non solo, hanno dimostrato un gran cuore facendo donazioni e offrendosi come volontari dando a queste persone aiuto e conforto. Spero che quest’ incubo per il popolo abruzzese finisca al più presto,auguro a queste persone di ritrovare quella serenità che avevano prima dell’accaduto anche se mi rendo conto che è molto difficile. Fine AUTRICE

Sarnelli Carmen COLLABORATORE

Quartuccio Antonio