Trad Fiere Quarta Parte

  • November 2019
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verrebbe influenzato negativamente in caso di un divieto generale di sovvenzioni con l'annullamento dell'incremento delle fiere estere. 6.2.3Ipotesi C Ipotesi C: La struttura del capitale tipica delle grandi società fieristiche tedesche conduce a reazioni sub-ottimali per quanto riguarda gli attuali e futuri cambiamenti nel settore fieristico! La domanda diretta se la struttura del capitale tipica delle grandi società fieristiche tedesche possa essere considerata una causa dello sviluppo da stagnante a regressivo in Germania, circa il 46% degli intervistati è stata giudicata come non pertinente, circa il 17% degli intervistati hanno risposto a questa domanda con un'opinione neutrale. Allo stesso tempo la crescita futura delle società fieristiche senza aree fieristiche, sia in patria che all'estero, viene giudicata più positivamente, della crescita di società fieristiche con aree fieristiche proprie. Per il futuro si dovrebbe perciò prendere in considerazione la forma organizzativa delle società fieristiche tedesche come società di gestione e proprietarie con i loro tipici capitali giuridicamente pubblici, in modo che non debbano perdere la battaglia sulle quote di mercato contro le società di gestione private. Gli intervistati ritengono, per il 90%, che la politica di posizionamento isolato delle grandi società fieristiche tedesche, che viene forzata in modo non irrilevante dalla struttura tipica del capitale, costituisca un ostacolo alla cooperazione per quanto riguarda la collaborazione delle società fieristiche tedesche in patria e contemporaneamente il 70% degli esperti stima le cooperazioni utili per lo sviluppo dell'economia fieristica. Anche la mancanza di cooperazione motivata in gran parte dalla politica economica regionale di posizionamento isolato delle società fieristiche tedesche deve essere presa in considerazione nuovamente sullo sfondo della crescente internazionalizzazione. Per quanto riguarda gli influssi sulle rendite indirette delle fiere sull'economia regionale, circa il 79% degli esperti valutano la struttura tipica del capitale come neutrale, allo stesso tempo circa la metà degli esperti fieristici reputano una privatizzazione delle società fieristiche come piuttosto incentivante per lo sviluppo della rendita indiretta dell'economia regionale. Un argomento fondamentale per la proprietà di diritto pubblico contro la privatizzazione delle società fieristiche tedesche è tuttavia proprio il pericolo di una riduzione della rendita indiretta dell'economia regionale in patria. (cfr. cap. 3.6.2). Così oltre il 60% degli esperti considera il rischio di costi riferiti direttamente a una privatizzazione, come l'aumento degli affitti degli stand o il rincaro dei servizi tipici delle fiere, come piuttosto problematico (circa un terzo degli esperti reputa questi rischi come neutrali). Allo stesso tempo una riduzione degli effetti dell'economia regionale o il pericolo di un indebolimento della posizione fieristica della Germania viene valutato come problema da meno del 20% degli intervistati. Come logica derivazione dalle

affermazioni degli esperti si desume che l'aumento dei prezzi, che altrimenti in condizioni costanti produrrebbe un regresso degli effetti dell'economia regionale, verrebbe compensato da una crescita dell'economia fieristica. Questo tuttavia è in contrasto con le prognosi proprie degli intervistati. Perciò a questo punto si deve dedurre che gli attori intervistati, nonostante l'anonimato del sondaggio (come già detto nel cap. 6.1), abbiano risposto in conformità alle aspettative sociali o politiche.

6.3

Derivazione degli scenari futuri

Sui dati del sondaggio Delphi sono stati derivati tre corrispondenti scenari in quote metodiche (cfr. immagine 6). I singoli scenari si basano sulla variazione delle rilevanti condizioni di sovvenzioni all'economia fieristica prese in esame nello studio Delphi (cfr. cap. 5.6). La possibilità di inserimento di fattori di disturbo viene ogni volta valutata intorno al 50%. Dalla maggioranza viene calcolato un tale inserimento non prima di seidieci anni. L'influenza della internazionalizzazione viene supposta come costante. Il grafico seguente illustra le diverse direzione dei corsi di sviluppo pronosticati.

Abb. 63: Szenarien für die zukünftige Entwicklung der deutschen Messewirtschaft Scenario A Come premessa per il verificarsi dello scenario positivo estremo descritto di seguito sono valide due ipotesi: ● L'economia fieristica si internazionalizzerà ulteriormente ● la pratica delle sovvenzioni all'economia fieristica in Germania non subisce cambiamenti Come conseguenza dei processi di internazionalizzazione che si stanno ulteriormente rinforzando non si possono più raggiungere in Germania in futuro quote di crescita così alte come in passato. Nonostante l'aumento di competizione in patria e all'estero gli esperti prevedono per i prossimi tre- cinque anni uno sviluppo dell'economia tedesca da stagnante a leggermente in crescita. Come conseguenza della competizione fieristica distorta e forzata dovuta alle sovvenzioni, ci si deve tuttavia aspettare una battaglia concorrenziale ancora più forte su temi fieristici, espositori e visitatori, che potrebbe sfociare in quella “concorrenza rovinosa” più volte citata. Sul terreno delle singole posizioni fieristiche pertanto ci si deve aspettare nei prossimi anni una maggiore fluttuazione nelle rendite delle rendite indirette per le singole posizioni fieristiche, che potrebbero essere causate per esempio dalla sottrazione da parte delle grandi fiere o di fiere concorrenti in altre ubicazioni. Di conseguenza molte società fieristiche in futuro dovranno combattere con ancora più forza per lo sfruttamento dei loro spazi espositivi. Scenario B

Come premessa per il verificarsi del scenario tendenziale descritto di seguito sono valide due ipotesi: ● L'economia fieristica si internazionalizzerà ulteriormente ● La prassi delle sovvenzioni all'economia fieristica varia. Ai Länder e ai comuni viene vietata la partecipazione come soci nel business dei padiglioni Come conseguenza dei processi di internazionalizzazione che si rafforzano e del divieto ai Länder e ai comuni di partecipare come soci nel business dei padiglioni, ci si aspetta uno sviluppo leggermente regressivo dell'economia fieristica. Il divieto di partecipazione politica al business dei padiglioni porta le finora usuali pratiche di sovvenzione trasversale delle società di gestione e proprietarie saranno impedite. Secondo i risultati dello studio Delphi si arriva perciò all'aumento degli affitti degli stand e altri aumenti generali. Questo porta alla riduzione della rendita indiretta dell'economia regionale per le singole posizioni fieristiche, come pure per la posizione fieristica della Germania in generale. In futuro molte società fieristiche dovranno combattere co n ancora più forza per lo sfruttamento dei loro padiglioni. Alcune fiere potrebbero però uscire rinforzate da questa situazione, se di fronte alle opportunità che si offrono utilizzano per esempio una maggior flessibilità e una indipendenza di ubicazione. Scenario C Come premessa per il verificarsi dello scenario negativo estremo descritto di seguito sono valide due ipotesi: ● L'economia fieristica si internazionalizzerà ulteriormente ● La prassi delle sovvenzioni all'economia fieristica varia. Vengono in generale vietate sovvenzioni all'economia fieristica Come conseguenza del processo di internazionalizzazione e del divieti generale di sovvenzioni gli esperti prevedono uno sviluppo in regresso. Il divieto generale di sovvenzioni porta l'economia fieristica a dover tener testa alle condizioni reali di concorrenza. Con l'eliminazione del sostegno delle fiere all'estero le fiere vengono toccate ulteriormente in maniera indiretta. Con l'eliminazione delle sovvenzioni si arriva a un aumento degli affitti degli stand e ad altri aumenti generali. Questo porta tanto alla diminuzione della rendita indiretta dell'economia regionale per le singole posizioni fieristiche, come pure per la posizione fieristica della Germania in generale. Molte società fieristiche non dovranno in futuro combattere solo con per lo sfruttamento delle loro aree espositive, ma anche per la loro esistenza. Alcune fiere potrebbero però uscire rinforzate da questa situazione, se di fronte alle opportunità che si offrono utilizzano per esempio una maggior flessibilità e una indipendenza di ubicazione. 6.4 implicazioni per la fiera come strumento di promozione economica Le fiere sono state considerate da circa il 98% degli intervistati come un significativo

strumento della promozione economica regionale. In conformità alle variazioni nel mercato fieristico si deve adeguare lo sviluppo economico ad una variazione dell'effetto dello strumento fiera. Gli scenari dell'economia fieristica presentati implicano che a seguito di una concorrenza nazione e internazionale in aumento, anche l'importanza della fiera per l'economia fieristica sarà ridotta per molte posizioni fieristiche. In caso si verifichi lo scenario B o C, nei quali le sovvenzioni vengono ridotte parzialmente o totalmente, alcune posizioni fieristiche potrebbero approfittarne, mentre altre posizioni fieristiche perderebbero di importanza. Ma anche per lo scenario A, che si basa sul mantenimento delle attuali condizioni di sovvenzionamento, è verosimile che data l'aumentata concorrenza e l'aumentata influenza della politica regionale, i programmi fieristici perdano stabilità ed estensione, perché le fiere, in un mercato saturo, possono crescere solo a spese di altre posizioni fieristiche. Di conseguenza si deve calcolare una più forte riduzione della rendita indiretta dell'economia regionale come pure di un regresso dell'effetto economico regionale per le singole posizioni fieristiche. Per l'incremento dell'economia vale questo e cioè che deve sistemare le fiere nel portfolio degli strumenti in maniera diversa rispetto a prima. L'attuale sviluppo economico è di regola basato sulle sovvenzioni. Così si utilizzano anche le sovvenzioni trasversali dell'azienda fieristica sotto forma di organizzazione delle società fieristiche come società di gestione e proprietarie con proprietà di diritto pubblico, l'incremento di espositori sotto forma di incremento delle fiere all'estero, gli aiuti finanziari per la costruzione o la modernizzazione

delle

aree

fieristiche,

l'incremento

finalizzato

delle

singole

organizzazioni fieristiche come pure gli aiuti finanziari per le necessità correnti (cfr. cap. 3.5.2). Proprio queste forme di sviluppo economico basato sulle sovvenzioni devono essere riconsiderate sullo sfondo dei scenari pronosticati. Uno sviluppo economico orientato al futuro dovrebbe da una parte riflettere sulle forme di sostegno dell'economia fieristiche e dall'altra si dovrebbero elaborare delle alternative a compensazione delle possibili perdite. In primo luogo si potrebbero prendere in considerazione le forme poco efficienti di sviluppo economico, come per esempio le sovvenzioni per certe manifestazioni o aiuti finanziari per la costruzione o l'ampliamento di nuove aree fieristiche, che vengono considerate dagli esperti fieristici come neutrali. In un secondo momento appare necessario sviluppare programmi, che sostengano l'economia fieristica regionale con aiuti finanziari diretti o indiretti. I programmi potrebbero in una prima fase essere resi operativi come integrazione alle forme tradizionali dello sviluppo delle fiere, in modo che le posizioni delle fiere sarebbero pronte all'attuazione del divieto di sovvenzioni. Simili potenziali ci sono per esempio in una armonizzazione dello sviluppo economico delle fiere con altri importanti strumenti economici fieristici. Accanto allo sviluppo delle infrastrutture tecniche, interne ed esterne a sostegno della funzione economica regionale da parte delle fiere, gli esperti fieristici hanno valutato come

importante un miglioramento delle attività gestionali. Accanto a ciò viene attribuito un ruolo importante anche allo sviluppo dei fattori di debolezza locali e a una opportuna politica finalizzata. Il resto viene rivendicato da “Sostegno delle cooperazioni nelle regioni” e “Utilizzazione delle sinergie, per es. in forma di centri competenza”. Proprio queste forme di sostegno dello strumento di incentivo economico fiera che “...si basano su reti di cooperazione e regionali, ci sono delle possibilità che non sono ancora state sfruttate in maniera sufficiente” (cfr. sondaggio proprio Delphi 2004). Così risulta dal sondaggio Delphi che le società fieristiche cercano certamente una armonizzazione intensiva con gli attori regionali, tuttavia gli attori regionali armonizzano meno intensivamente le loro attività importanti per l'economia fieristica con le società fieristiche.

Si può supporre così che le società fieristiche hanno da parte loro un

interesse maggiore ad una armonizzazione con gli attori regionali, tuttavia questo risultato può essere inteso come indicatore che le fiere ricevono in primo luogo sostegni finanziari da parte delle città fieristiche, dei promotori economici e camere, in qualità di strumento di promozione economica. I potenziali di cooperazione che si estendono ai vari settori si trovano per esempio nei cosiddetti concetti di vendita incrociata (cfr.Rättich 2003, p. 617). Con la premessa di elaborazioni di temi uguali esiste in particolare tra le fiere e le case editrici un grande potenziale di cooperazione. Per formare un quadro concreto del mercato con il ricongiungimento dell'offerta e della domanda, si perseguono scopi simili. Dalla parte dell'offerta gli espositori sono gli inserzionisti, dalla parte dell'offerta sono visitatori e lettori. Simili potenziali sinergici ci sono per esempio nello scambio di dati dei visitatori e dei lettori, un sistema comune di ricerche di mercato o di informazioni sui clienti (cfr. Hestermann/Morawietz 2003, p. 592). Inoltre gli attori regionali, in vista delle variazioni nel settore fieristico, dovrebbero prendere in considerazione delle alternative all'economia fieristica. Così potrebbero trovare delle opportunità nei settori vicini a quello fieristico come l'economia dei congressi o il business degli eventi. Accanto a questi però si dovrebbero elaborare anche altre alternative. 7. Conclusione La Germania non solo ha una lunga tradizione fieristica, ma è anche il paese fieristico leader in campo mondiale. Le attuali variazioni nell'economia fieristica tedesca sono dominate in primo luogo dalla crescita dell'internazionalizzazione. Inoltre lo sviluppo dell'economia fieristica in Germania verrà determinato per una gran parte delle condizioni delle sovvenzioni. Come impianto centrale di primaria importanza le fiere hanno una importante funzione economica regionale e operano come fattore di posizionamento caratterizzante della loro regione. Perciò si adattano in misura rilevante ad essere strumento di sviluppo dell'economia regionale. Generalmente domina uno sviluppo dell'economia fieristica

basato sulle sovvenzioni. Con delle forme organizzative di società di gestione e proprietarie e la struttura tipica del capitale di diritto pubblico, le società fieristiche possono sovvenzionare trasversalmente fiere non redditizie oppure offrire aree fieristiche a prezzi estremamente vantaggiosi, cosa che si può considerare un speciale vantaggio di posizione dell'economia fieristica tedesca. Accanto a ciò l'economia fieristica tedesca è stata sostenuta con aiuti finanziari per la costruzione e l'ampliamento delle aree fieristiche o per l'attività corrente come pure per la promozione degli espositori. Circa il 53% degli intervistati prevede entro i prossimi sei – dieci anni un divieto per i Länder e i comuni di partecipare al business dei padiglioni, circa il 47% hanno perfino pronosticato un divieto generale delle sovvenzioni. Questo avrebbe come conseguenza un drastico consolidamento del mercato fieristico tedesco, come pure un regresso della rendita indiretta dell'economia regionale. Ma anche con una continuità futura delle condizioni attuali di sovvenzioni l'economia fieristica tedesca si trova a un punto decisivo del ciclo vitale del suo settore. Le piazze fieristiche hanno il potenziale di giocare un ruolo importante a livello internazionale anche nel futuro, se si estendono ulteriormente il ciclo vitale del loro settore con prodotti e innovazioni adeguati. Tuttavia da questo sviluppo si avrebbe un processo di concentrazione, dal quale alcune delle società fieristiche uscirebbero rinforzate, mentre altre svanirebbero a causa della dura concorrenza. Per la posizione fieristica in Germania si prevede perciò, anche con il permanere delle attuali condizioni di sovvenzioni, un regresso dell'importanza economica regionale dell'economia fieristica. Per quanto riguarda le singole piazze fieristiche la posizione economica regionale dipenderà in larga misura dalla flessibilità e dalla capacità di innovazione delle rispettive società fieristiche. Quanto più le società fieristiche tedesche fanno le necessarie innovazioni, tanto maggiori saranno le loro chance di avere ancora successo nel mercato fieristico. Premessa per la realizzazione dei tagli necessari è che gli attori responsabili riconoscano l'urgenza dei cambiamenti. Il risultato del sondaggio Delphi mostra tuttavia che certi esperti sottovalutano le conseguenze degli attuali e futuri possibili sviluppi o le ignorano sulla base del gradimento sociale o politico – per lo meno all'apparenza. Per il futuro dell'economia fieristica tedesca è perciò irrinunciabile che i potenziali finora inutilizzati vengano sfruttati e che vengano prese di conseguenza misure preventive per ridurre i rischi futuri. In particolare si possono utilizzare maggiormente i potenziali di cooperazione e internazionalizzazione. Accanto a ciò una separazione tra società di gestione e proprietaria accelererebbe una privatizzazione che sta diventando necesaria. Anche in futuro le fiere saranno uno strumento importante di sviluppo economico. Il tipo di sviluppo dipenderà in grande misura dai cambiamenti delle condizioni generali. Mentre al momento domina uno sviluppo basato sulle sovvenzioni, in futuro ci potrebbero esserci in primo piano forme più deboli di sostegno all'economia fieristica.

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