Teramo- Evoluzione Web 20

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EVOLUZIONE DEL WEB 2.0 ________ COS’E’ IL WEB 2.0 E COSA OFFRE DI NUOVO traccia della lezione tenuta il 4 maggio 2009 per l’università di Teramo per il corso: Sistemi ed Elaborazione delle informazioni

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Studio Imparafacile Sviluppo Servizi Formativi Via Mazzini, 355 24040 Pagazzano (BG) Tel. +39 339 7521547 Fax +39 035 321697 http://imparafacile.ning.com/ [email protected]

Sommario EVOLUZIONE DEL WEB 2.0 .......................................................................... 1 Sommario..................................................................................................... 2 1) COS’E’ IL WEB 2.0 ..................................................................................... 3 1.1) Alcune definizioni.................................................................................. 3 1.2) La nascita del termine web 2.0 Tim O’Reilly ......................................... 3 1.3) Cosa rivela l’articolo… termine controverso e difficile da definire ......... 4 1.4) Un immagine riassuntiva da: http://blog.aysoon.com/........................... 4 2) PRIMA NO, ADESSO SI’ (COS’È CAMBIATO DAVVERO?) ...................... 5 2.1) la difficoltà di mettere ordine ................................................................. 5 3) I CONTENUTI E LA FORMA....................................................................... 5 3.1) cosa sta succedendo? Tutti inseriscono contenuti: blog e social network ........................................................................................................ 5 3.2) Embeddare contenuti............................................................................ 6 3.3) Widgets ed Applets ............................................................................... 6 3.4) I FEED RSS (Really Simple Syndacation) ............................................ 7 4) LA PARTECIPAZIONE GLOBALE (ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI…)............................................................................................... 7 4.1) Il mash up ............................................................................................. 7 4.2) La folksonomia...................................................................................... 8 4.3) Software as a service (SaaS) ............................................................... 9 5) PERCHÉ CI AGGREGHIAMO? LE SPINTE EMOTIVE .............................. 9

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1) COS’E’ IL WEB 2.0 1.1) Alcune definizioni Wikipedia “Il Web 2.0 è una locuzione utilizzata per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente” (http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0) Dario De Judicibus “il web 2.0 è un fenomeno sociale, non tecnologico” (ma io specificherei… è un fenomeno sociale reso possibile dalla tecnologia) (http://lindipendente.splinder.com/post/19558253#more-19558253) Nota: è una questione tecnologica? Sociale? O le due cose son connesse? Rischiamo di perderci qualcosa se non sottolineiamo che i due aspetti sono fortemente correlati. Per ogni modifica del comportamento degli internauti possiamo trovare un nuovo elemento tecnologico che ha fatto da “facilitatore”. D’altra parte, per ogni innovazione tecnologica, possiamo verificare che ci sono stati degli usi sociali nuovi. Essere un/una community builder non mi serve se non ho la tecnologia che mi permetta di farlo. Se ho la tecnologia non me ne faccio nulla se non ho qualche modello, qualche indirizzo su come utilizzarla per fare comunità

1.2) La nascita del termine web 2.0 Tim O’Reilly (http://www.awaredesign.eu/articles/14-Cos-Web-2-0) In un articolo del 30/09/2005 Tim O’Reilly spiega com’è nato il termine web 2.0: sostanzialmente durante un brainstorming in cui si faceva notare che nonostante si sgonfiasse la bolla speculativa, internet era vivo e vegeto e vi nascevano nuove siti e nuovi servizi. Era il segno di una svolta? Si partì da questo per organizzare la “CONFERENZA WEB 2.0” che si tenne fra il 5 e il 7 ottobre 2004 a San Francisco. d’insieme su quel che succede. La condivisione c’è sempre stata… cos’è cambiato? I CMS c’erano anche prima, cos’è cambiato?

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1.3) Cosa rivela l’articolo… termine controverso e difficile da definire Dall’articolo però si ricavano un altro paio di considerazioni: 1) che il termine è controverso (“C’è ancora un grande disaccordo circa il significato di Web 2.0: alcuni lo denigrano, considerandolo un termine di marketing, alla moda ma insignificante, mentre altri lo accettano come il nuovo standard convenzionale”) 2) che lui stesso, almeno nel 2004, aveva delle difficoltà nel dare una definizione chiara (“Questo articolo è un tentativo di fare chiarezza”, ed anche “il significato che per noi ha il concetto di Web 2.0 attraverso degli esempi”) Nota: se anche noi abbiamo difficoltà.. non dobbiamo sentirci a disagio. Come ogni fenomeno complesso le letture possono essere molte e quindi tutte trovano spazio

1.4) Un immagine riassuntiva da: http://blog.aysoon.com/

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2) PRIMA NO, ADESSO SI’ (COS’È CAMBIATO DAVVERO?) 2.1) la difficoltà di mettere ordine La difficoltà di mettere ordine quando si parla di web 2.0 è dovuta a: > quantità di nuovi strumenti messi a disposizione (feed RSS, tagging dei contenuti, piattaforme CMS, Social network, google map, SAAS) > i diversi utilizzi che possono essere fatti per ognuno di questi strumenti e dal loro mash-up > i punti di vista da cui tutto questo fenomeno può essere guardato: tecnologico, sociologico, comunicativo ecc. I tentativi di mettere ordine sono molti, eccone uno (che mostro anche se illegibile in così poco spazio, ma di cui vi fornisco il link) es. THE CONVERSATION PRISM: http://theconversationprism.com/

3) I CONTENUTI E LA FORMA 3.1) cosa sta succedendo? Tutti inseriscono contenuti: blog e social network Ora tutti possono facilmente essere IN internet e partecipare alla sua costruzione, sia inserendo contenuti che partecipando ai progetti di sviluppo tecnologico.

> blogger, wordpress: contenuti testuali > flickr, koinup (foto e machinima dai mondi virtuali) > youtube, vimeo, mogulus: video > facebook, NING: creazione di comunità > sourceforge: sviluppo di software opensource

Centinaia di altri esempi, che hanno come caratteristica (che prima non c’era): > l’accesso globale (nel senso che tutti possono usarli per inserire, taggare, modificare contenuti) > l’accesso in gran parte gratuito (almeno ai servizi di base…) > non sono necessarie competenze tecnologiche

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3.2) Embeddare contenuti Quante volte vi è capitato di leggere un blog e vederci un video con l’icona di youtube? To embed = incassare, incastrare. In pratica consiste nell’inserire nel proprio sito (blog, ning o altro) contenuti creati da altri, ad esempio un video di youtube, un album fotografico di Flickr. Questo si può fare in maniera molto semplice, perché i contenuti sono provvisti di un codice, che basta copiare e poi incollare in qualunque sito, per far sì che qualunque sito mostri quel codice. Provate: > aprite un video di youtube e sulla destra vedrete la scritta “Codice da incorporare” > aprite una presentazione che sia su slideshare (www.slideshare.net) e sotto troverete i pulsanti per fare l’embed diretto nei siti più famosi (se avete un account…), come blogger, myspace, facebook, oppure il codice generico da copiare e incollare nel vostro sito se non è fra quelli presenti Il meccanismo dell’embed è così semplice, che posso creare un blog tematico mettendo dentro solo contenuti di altri. Un raccoglitore…

3.3) Widgets ed Applets Si chiamano Widgets gli elementi grafici che permettono l’interazione con i siti web e ne facilitano la navigazione e l’utilizzo. Con lo sviluppo del web il loro nome è stato abbinato a quello delle Applets (combinazione di “application” e “gadget”), che sono vere e proprie applicazioni, che possono essere facilmente aggiunte al propri siti, tramite il copia/incolla (to embed=incastrare) di un codice.

Raccolte di widgets/Applets : > http://www.widgetbox.com/ > http://www.clearspring.com/ > http://www.springwidgets.com/

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3.4) I FEED RSS (Really Simple Syndacation) RSS (Really Simple Syndacation = pubblicazione su più “giornali” davvero semplice) Feed= nutrimento Se osservate nei siti, c’è (quasi) sempre il pulsante arancione dei FEED RSS. Se ci cliccate (vi invito a provare) vi si presenta una pagina che riporta gli stessi post del sito, ma in maniera più scarna, senza la formattazione. Anche questo è un modo per condividere in modo semplice i contenuti. Esistono infatti i lettori di feed rss (RSS reader), che più o meno come succede con la posta, “scaricano” i contenuti dei siti di cui avete inserito il link ai feed rss. Vantaggi 1) non è necessario che faccia il giro dei siti, per verificare se sono state inserite novità 2) posso raccogliere i feed nel mio computer, con rss reader come FeedDamon (vedi la diapositiva e spiega velocemente), 3) Posso raccogliere i feed on line con strumenti come Frienfeed (http://friendfeed.com/) 4) posso fare l’embed di un rss reader nel mio blog (esempio: http://uqbarblogroll.blogspot.com/)

4) LA PARTECIPAZIONE GLOBALE (ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI…) 4.1) Il mash up Tutto questo favorisce il mash-up, cioè il missaggio, mescolamento, la condivisione e la diffusione dei contenuti Quando il mash up riguarda delle applicazioni si possono avere dei risultati interessanti ed anche utili Google Map Uno degli strumenti più usati per il mash-up è google map. Il blog “Google Map Mania” (http://googlemapsmania.blogspot.com/)è dedicato ai tanti usi che sono fatti di google map: - mappa per segnalare la diffusione dell’influenza suina (http://uchalas.com/influenza/)

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4.2) La folksonomia > I contenuti disponibili si son moltiplicati a dismisura > la qualità spesso è scarsa Come trovare le cose giuste?

Per quanto inizialmente potessse sembrare una cosa poco probabile da realizzare, attualmente sono proprio gli utilizzatori di internet sia a organizzare i contenuti che a determinarne il valore.

Fase 1: tassonomia: esperti scelgono e organizzano i contenuti in categorie gerarchiche Fase 2: folksonomia: link, tagging e bookmarking permettono a tutti di scegliere i contenuti e dare loro un’etichetta che li renderà riconoscibili e “trovabili” su web.

> LINK: ci sono sempre stati i link ipertestuali, ma solo con google hanno acquisito importanza come strumento per determinare per determinare (assieme ad altri parametri) il valore di un sito. Più un sito è linkato, più ha valore > TAG: Sono parole o frasi che permettono di descrivere un contenuto. Nelle pagine web tradizionali i tag sono inseriti direttamente nel codice, quindi non sono visibili, ma nei nuovi strumenti di inserimento dei contenuti (post, video, foto ecc), sono esplicitamente richiesti e saranno poi utilizzati per ritrovare quegli stessi contenuti. Così la foto di un tramonto a Rimini può essere “taggata” con le parole: tramonto, rimini, ma anche “vacanza estate 2005”, “serenità”, “tramonto rosso” ecc. > social bookmarking: i bookmark sono i “preferiti” o “segnalibri” in italiano, cioè l’elenco dei siti e delle pagine web che per noi hanno particolare importanza. Sono anche uno dei contenuti che per primi sono stati condivisi su web, grazie a siti come Delicious (era il 2003). In questo caso si combinano elenchi di link, a cui viene dato dai proprietari un tag. I contenuti di valore divengono così parte di una rete di interessi e non calcolati in modo automatico come fanno i motori di ricerca. Acquistano importanza le scelte delle persone.

Link utile: http://www.masternewmedia.org/it/2006/12/02/social_bookmarking_servizi_e_ strumenti.htm

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4.3) Software as a service (SaaS) I software non sono più da istallare nel nostro computer > il corrispettivo di office lo trovo in google document > per modificare foto posso usare picnik (http://www.picnik.com/) > faccio mappe mentali con spinscape (http://www.spinscape.com/) Per il Project Management > gestisco un porgetto (tempi, risorse, ecc) con basecamp: http://www.basecamphq.com/

5) PERCHÉ CI AGGREGHIAMO? LE SPINTE EMOTIVE Il web è fatto di persone. Le persone agiscono fondamentalmente spinte dalle emozioni. Se vogliamo che un nostro social network funzioni dobbiamo tenere conto di queste emozioni e in particolare (riprendendo un articolo di Dario De Judicibus: http://lindipendente.splinder.com/post/19558253#more-19558253): > il desiderio di essere protagonista (protagonismo, per DDJ), di poter esprimere la propria personalità attraverso parole, foto, video oppure attraverso la propria professionalità (partecipando a progetti open source, ad esempio) Il desiderio di essere protagonista si soddisfa permettendo agli altri di esprimersi, fornendo A) la tecnologia adatta, che - sia semplice ed usabile - permetta diversi modi di espressione (scrittura, video, foto o qualsiasi altro contenuto possibile, come i libri, i bookmarks ecc) B) un contesto adatto, con - libertà di espressione (scegliere se moderare o meno, ad esempio) - stimoli alla partecipazione (

> il desiderio di riconoscimento (reputazione, per DDJ), cioè sapere che per gli altri esistiamo, abbiamo un valore, siamo qualcuno, rappresentiamo qualcosa. Anche in questo caso serve: A) una tecnologia adatta, che - permetta i tag, i permalink, la votazione del gradimento ecc esempi: * i voti dei video su you tube * i voti alle notizie su wikio (http://www.wikio.it/) * il page ranking utilizzato da google sui clik e sui link B) un contesto adatto in cui - siano gli utenti a determinare cosa vale e cosa no

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