E' ormai chiaro che il compito formativo di cui la scuola si fa portavoce, non ha potuto far almeno di tener conto del contributo fornito dalle nuove tecnologie.Importanti sono stati gli sviluppi raggiunti in questi ultimi anni dai mezzi comunicativi dando l'avvio a numerosi e rapidi cambiamenti all'interno dei processi di acquisizione, produzione e trasmissione del sapere. La scuola, a tal proposito si è continuamente rinnovata e l'insegnante non ha mai smesso di dar fondo alle sue iniziative e alla sua creatività nel tentativo di fornire ai suoi allievi ogni mezzo, o qualsiasi strumento che potesse sollecitare l'attenzione, le capacità di appendere, la curiosità. E' da sempre che si fa uso dei sussidi didattici nella scuola, anche se non sempre si è proceduto ad una puntuale verifica dei risultati, conseguenti al loro uso. Da una prima generazione di sussidi,
rappresentati dalla vecchia lavagna di ardesia, dai cartelloni murali, dal pallottoliere, dalle carte giografiche murali, si è passati, nel tempo ad una seconda generazione che comprende tutti i sussidi stampati. Il libro diventa un importantissimo punto di riferimento, sia per chi deve insegnare, sia per chi deve apprendere. Ma verso gli anni sessanta, in Europa e, qualche tempo prima in America, si delinea una vera rivoluzione dell'insegnamento, sulla base del quadro generale in cui viene a trovarsi il mondo dell'istituzione:la tecnologia esercita una fortissima pressione esterna sull'intero sistema scolastico. E'questa invasione della tecnologia che, comporta i numerosi mutamenti nel campo didattico avvalendosi di nuovi mezzi, di nuovi materiali, di nuovi sussidi, oltre che di nuove strategie operative. Per cui si passa alla terza generazione rappresentata dai sussidi
audiovisivi come la lavagna luminosa, il proiettore il registratore la televisione,ecc..a quei sussidi, che, oggi, rappresentano la quarta generazione che comprendono i laboratori linguistici, i laboratori elettronici, i sistemi multimediali, il computer... Il computer, già, il nostro migliore amico, la cosiddetta scatola magica di cui tutti bene o male fanno uso. Il computer è alla base dello sviluppo di ogni nuova tecnologia, visto che è ingrado di registrarne tutti i dati necessari e di rielaborarli nella maniera più consona possibile. Oggi il computer è indubbiamente il mezzo di comunicazione più usato, è raro non trovarlo nelle abitazioni di ciascuno di noi. L'introduzione di queste innovative apparecchiature insieme all'introduzione di metodologie di avanguardia, sono diventate una realtà dell'educazione contemporanea nella quale, ormai, il
processo di apprendimento ha preso il definitivamente il posto del processo di insegnamento.Le nuove tecnologie vengono utilizzate dall'uomo al fine di accrescere e qualificare la sua capacità di relazionarsi nel miglior modo possibile con la realtà che lo circonda. Esse, infatti debbono considerarsi degli ultimissimi strumenti di mediazione in grado di facilitare i processi di apprendimento e di comunicazione, in particolar modo di tutte quelle persone che si trovano in una situazione di disabilità. Tuttavia occorre stare attenti al cattivo uso o all'abuso della tecnologia al fine di evitare che la presenza e l'uso del computer non tendi ad isolare il bambino e collocarlo in un mondo prefabbricato, di immagini e di suoni programmati, di situazioni artificiali. Di qui l'importanza che viene ad assumere il termine" didattico", da affiancare sia al termine "sussidio", sia
al termine "tecnologia, per indicare che tali mezzi, mentre assumono e svolgono una valenza e un'azione educativa, richiedono anche l'intervento puntuale dell'insegnante, quale mediatore che faciliti lo scambio tra strumento e bambino, tra tecnica e bambino e, quindi, tra ambiente tecnologico e bambino. E come afferma Papert S. il ruolo dell'insegnante non è quello di fornire tutte le parti della conoscenza ma di fare da guida, di gestire le situazioni molto difficili, di stimolare... E, in accordo con lui penso che il miglior modo per far crescere genuinamente la società odierna è, quello di creare all'interno delle scuole degli spazi e delle situazioni che portino i ragazzi a seguire con passione le attività e così portare avanti progetti a cui sono veramente interessati.