Soccer Performance Nr. 04

  • June 2020
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NUMERO 4 - novembre 2009

INDICE

• ARTICOLO NUMERO 1 CAPACITA’ TAMPONE: “ LA MIGLIORO CON L’ALLENAMENTO ANAEROBICO” Autore Jonathan Proietto • ARTICOLO NUMERO 2 La trasmissione di palla Autore angelo Iervolino •

Articolo numero 3 Le capacità coordinative Autore Jonathan Proietto

• Articolo numero 4 esempio di seduta sul passaggio Autore angelo iervolino

CAPACITA’ TAMPONE: “ LA MIGLIORO CON L’ALLENAMENTO ANAEROBICO”

Autore Jonathan Proietto

L’adattamento e il continuo allenamento anaerobico, migliora la capacità dei muscoli di tollerare e resistere all’acido che si accumula nei muscoli nell’attività fisica, durante la glicolisi anaerobica. Come già noto, l’accumulo di acido lattico è considerato una delle cause principali della fatica durante esercizi di tipo sprint; si ritiene infatti che gli H dissociati dall’acido lattico interferiscano sia con il metabolismo si con il processo contrattile in se.

Tamponi (quali bicarbonato e fosfati muscolari) si combinano con idrogeno e riducono l’acidità delle fibre, possono, così, ritardare l’affaticamento durante un esercizio anaerobico. Dati alla mano effettuati, in società di elìte del calcio, mostrano un aumento compreso tra il 12% e il 50% della capacità tampone della muscolatura. L’allenamento aerobico, non influenza questa capacità. Come per altri adattamenti indotti dall’allenamento, le modificazioni della capacità tampone della muscolatura sono specificatamente legate all’intensità dell’esercizio svolto durante l’allenamento. Grazie alla maggiore capacità tampone, i soggetti allenati per la velocità possono accumulare più lattato nel sangue e nei muscoli, durante e dopo un esercizio di sprint debilitante, rispetto ai soggetti meno allenati o non allenati. E questo perché l’affaticamento dipende non già dal lattato accumulato, bensì dagli H* che si dissociano dall’acido lattico. La maggiore capacità tampone permette ai muscoli di trasformare energia per più tempo, prima che la concentrazione di H* diventi tanto alta da inibire il processo contrattile.

La trasmissione di palla

Autore Angelo Iervolino

Premessa In una partita di medio alto livello si effettuato tra i 300 e i 400 passaggi. Il passaggio però non deve solo coinvolgere chi esegue il gesto ma anche coloro che muovendosi senza palla lasciano spazi per il nostro fine, un gioco collettivo al fine di siglare una rete o impedire agli avversari di siglarne una. Il passaggio più veloce lo si riesce a fare più è efficace. La squadra in possesso sarà soggetta a pressing avversario e per questo dovrà passare il pallone nel minor tempo possibile. Basti pensare che nel numero di passaggi totali di una squadra professionistica circa il 30% è effettuato di prima. Prima di tutto il passaggio è il gesto che ci porta alla costruzione del gioco per un’azione offensiva, in media il 55% delle reti segnate sono ottenute su passaggi. In fine si può tranquillamente affermare che la trama di passaggi può essere uno dei metodi efficaci al fine di siglare una rete e vincere una partita, ma certamente il solo passaggio come gesto tecnico non è una condizione sufficiente per vincere una partita Per definizione il passaggio è il gesto tecnico che prevede la trasmissione della palla ad un compagno di squadra. Questo è efficace solo tramite un contatto visivo tra giocatore che trasmette e giocatore che riceve. L’esecuzione del

passaggio è più efficace quanto maggiore è il dialogo senza parole tra i due giocatori. Maggiore è l’intesa tra i due maggiori saranno le possibilità che il passaggio vada a buon fine. Questo gesto tecnico, forse il più importante, può avere diverse finalità come mantenere il possesso della palla, avanzare per occupare uno spazio,portare palla dietro il blocco difensivo. Per far si che un passaggio vada a buon fine c’è bisogno di una corretta azione simultanea di diversi fattori, sia di chi effettua il passaggio sia di chi deve riceverlo. Innanzitutto non vi può essere passaggio senza smarcamento dei compagni: giocatori marcati o in ombra non possono ricevere il passaggio, o almeno non facilmente. Il calciatore in possesso deve avere chiara l’azione, chiara la posizione dei compagni chiara la posizione degli avversari (lo stesso vale per chi riceve) quindi raccogliere il maggior numero di informazioni visive nel minor tempo possibile. Infine, ma non per ordine di importanza, il giocatore che trasmette deve anche curare la propria postura e il proprio equilibrio al fine di non commettere errori grossolani. Il passaggio può essere effettuato con diverse parti anatomiche del corpo, oltre che del piede: interno piede, collo piede, esterno piede, testa, petto,ecc.

In base a dove vogliamo trasmettere palla e in che situazione ci troviamo sceglieremo la parte anatomica migliore e più efficace in quel momento. La domanda che più frequentemente ci si fa quando bisogna trasmettere palla è: dove la passo? Possiamo effettuare il passaggio: •

In avanti: sostanzialmente è la prima idea che ci viene in mente, al fine di avvicinarci alla porta avversaria nel tempo più rapido possibile per cercare il gol



In orizzontale: è usato per mantenere il possesso palla vista l’impossibilità di avanzare. Sicuramente è uno dei passaggi più rischiosi specie se eseguito dalle fasce al centro



In diagonale: Per dare profondità e peso ad una verticalizzazione.



Indietro: è usato in situazioni di pericolo, in caso di pressing avversario ci si rifugia all’indietro per poi ricominciare l’azione .

le capacità coordinative

Autore Jonathan Proietto

Dai molti studi effettuati in questi ultimi venti anni, fisiologi e preparatori atletici hanno definito che in questa fase troviamo una stabilizzazione generale delle capacità di esecuzione del movimento, un milgioramento delle capacità di controllo, adattamento, trasformazione e combinazione dei movimenti. Nel complesso l’adolescenza rappresenta un altro periodo di elevata capacità di apprendimento motorio, piu accentuata nei maschi, che permette di addestrare, senza limiti, le capacità coordinative in tutte le discipline sportive. QUANDOINIZIARE? Non è mai troppo presto iniziare l’addestramento delle capacità coordinative, in quanto esse rappresentano i presupposti per una maggiore capacità di apprendimento nelle età successive. Le capacità coordinative possono essere sviluppate solo se si tiene conto della loro complessità, variabilità e continuità. Si deve dare valore ad un addestramento adeguato all’età, soprattutto utilizzando piccoli giochi. LA FORMAZIONE DELLA CAPACITA’ COORDINATIVE La formazione differenziata delle singole capacità coordinative nelle diverse fasce d’età richiede che

vengano sfruttate le fasi di sviluppo intensivo; le richieste devono essere adattate al profilo dello sviluppo. Un esperienza motoria multilaterale abbrevia i tempi di apprendimento o rende più efficace il processo di allenamento con la formazione di abilità motorie o tecniche sportive nuove. Per questa ragione si deve attribuire un grande valore allo sviluppo di un patrimonio ampio di movimenti. I PRINCIPI METODOLOGICI A differenza delle altre forme principali di sollecitazione motoria, le capacità coordinative vanno migliorate in modo complesso. Un grado elevato di sviluppo della destrezza si può raggiungere solo attraverso il principio della variazione e della combinazione continua dei metodi e dei contenuti di allenamento. Attraverso l’acquisizione e l’utilizzazione delle abilità motorie, si perfezionano parallelamente le funzioni psicofisiche (analizzatori) e coordinative; cioè l’acquisizione di nuove abilità sportive. Le capacità coordinative vanno addestrate tempestivamente, in quanto i processi di ricezione ed elaborazione delle informazioni, peggiorano a causa dell’involuzione fisiologica dovuta all’età, diminuendo l’efficacia dell’allenamento.

Scheda operativa : Passaggio Settore giovanile

Proposta allenamento Tempo 90’-100’

Obiettivi:

Precisione passaggio

Velocità di esecuzione Psicocinetica Coordinazione mono-bipodalica Coordinazione spazio-temporale

Fase Iniziale: Messa in moto. A coppie: un giocatore con la palla in mano posto sulla linea laterale esegue la rimessa laterale passando il pallone al compagno di fronte che esegue uno stop e ripassa al compagno Tempo 15’-20’

Fase centrale: 2 giocatori posti come in figura, partono senza palla, al’’altezza dei 2 coni effettuano una capriola. Il giocatore interno scatta verso il centro del campo dove riceverà un passaggio dal compagno partito all’ esterno e tenterà la conclusione. Tempo 20’

Fase centrale: Si esegue lo slalom tra i paletti , si effettua un doppio scambio con l’allenatore e si prova la conclusione a rete Tempo 20’

Fase centrale: Partita a tema. Partita con il campo delimitato in due fasce e la parte centrale. Sulle fasce sono consentiti max 3 tocchi , al centro max 2 tocchi. Il gol è valido se seguente ad uno scambio 1-2. Tempo 20’

Partita mista . Tempo 15’-20’

Partita mista . Tempo 15’-20’

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