SCHEDA ORGANIZZAZIONE AGRICOLTURA NEL 1300 EUROPEO Il delicato equilibrio tra popolazione da sfamare e capacità produttiva raggiunto nel territorio europeo, negli ultimi decenni del XIII secolo vide un rapido deterioramento. I terreni erano suddivisi in base al loro utilizzo: ARATIVO, trattato con tecnologie che rendevano poco produttive le coltivazioni; BOSCHIVO, di primaria importanza per l’estrazione del legname, sfruttato come combustibile e come materiale di costruzione; PASCOLO, lasciato incolto come nutrimento del bestiame;
La difficile situazione determinata dall’innescarsi di una crisi sottoproduttiva mise difronte alla necessità di espandere le coltivazioni al fine di incrementare la produzione, operazione realizzabile solo a danno delle altre due forme di sfruttamento delle risorse naturali ugualmente fondamentali. Con il disboscamento si arrivò al punto di dover importare le materie primarie da zone come le regioni baltiche, che ne erano ancora ricche. Allo stesso modo l’incombere dei terreni coltivati era sensibile sui pascoli naturali, non ancora sostituibili con coltivazioni di foraggio come mangime per il bestiame. Fatto direttamente correlato con il tasso produttivo dello stesso arativo, che aveva come unico fertilizzante quello naturale prodotto dal bestiame.