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Prestazioni delle traverse ferroviarie: confronto tra dispositivi tradizionali e innovativi MARCO GUERRIERI – Dipartimento d’Ingegneria delle infrastrutture viarie della facoltà d’Ingegneria dell’Università degli studi di Palermo
1. Premessa
degli interventi manutentivi necessari a mantenere la sovrastruttura in efficienza.
La traversa ferroviaria è l’elemento strutturale
Di seguito sono confrontate le prestazioni
che collega trasversalmente le due rotaie a
offerte da tre diverse tipologie di manufatti:
essa connesse mediante gli attacchi assicu-
rispettivamente le traverse monoblocco,
randone lo scartamento e costituendo con le
biblocco ed EGA (quest’ultima è stata bre-
stesse il telaio del binario. Oltre a garantire lo
vettata con domanda n. PA 2004 U 000005,
scartamento, la traversa ha la funzione preci-
depositata il 20/09/2004), in differenti condi-
pua di fornire un efficace ancoraggio del binario
zioni d’efficienza della massicciata, valutando
al ballast e di ripartire sulla massicciata i
la resistenza del singolo elemento trave pen-
carichi trasmessi dai rotabili.
sato indipendente dagli altri elementi costi-
Già in sede di progettazione di nuove linee o
tuenti il binario.
ammodernamento di linee esistenti risulta opportuno scegliere con oculatezza la tipologia
2. La traversa monoblocco
di traverse da utilizzare (legno, ca o cap), le dimensioni (larghezza, lunghezza, altezza
La traversa in ca monoblocco è costituita da
ecc.) e l’interasse; tali parametri possono
un unico elemento in calcestruzzo, precom-
infatti incidere significativamente sui costi di
presso longitudinalmente.
costruzione e di manutenzione.
A secondo della tecnica di precompressione
Uno degli elementi di maggior interesse nella
utilizzata si può distinguere in traversa postesa,
caratterizzazione delle performance offerte
traversa pretesa e traversa pretesa a trefoli
dalle traverse ferroviarie è costituito dalla resi-
aderenti.
stenza laterale allo scorrimento (S): al crescere
Per la rete tradizionale con velocità inferiori
del suo valore aumenta la stabilità del binario
a 200 Km/h, RFI adotta generalmente una
e, conseguentemente, si riduce la frequenza
traversa in cemento armato precompresso,
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della lunghezza di 2,30 m, a sezione trapezia
alla base 30 cm e altezza 19 cm) e minori al
con dimensioni variabili sia in altezza sia in
centro (20 cm e 15 cm); il peso può variare
larghezza: massime all’estremità (larghezza
dai 250 ai 280 Kg.
Prestazioni delle traverse ferroviarie: confronto tra dispositivi tradizionali e innovativi
fig. 1 – Traversa monoblocco
3. La traversa biblocco
mento del binario e mantenere il giusto distanziamento tra gli inglobati presenti nel
La traversa biblocco è costituita da due ele-
getto.
menti in calcestruzzo debolmente armati,
Rispetto alle traverse monoblocco, le biblocco
collegati da un tirante in acciaio, la cui fun-
presentano maggiore resistenza alle azioni
zione è quella di garantire il corretto scarta-
laterali e minor peso.
fig. 2 – Traversa biblocco
4. La traversa EGA
stoppers laterali ad azione ammorsante. La traversa, le cui dimensioni sono riportate
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La traversa ferroviaria EGA (traversa a ele-
in figura 3, fornisce elevati valori di resisten-
vato grado d’ammorsamento) è una traversa
za alle azioni laterali sia in condizione di mas-
monoblocco in ca del tutto simile a quella
sicciata ben compattata sia in condizioni di
attualmente adottata da RFI a meno di due
massicciata degradata.
fig. 3 – Geometria della traversa EGA (prospetto, pianta, sezione A-B e vista laterale)
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5. Confronto prestazionale
trasversale. Tale resistenza aumenta al cre-
La determinazione della resistenza laterale
Resistenza offerta dalla traversa EGA
scere della resistenza specifica allo scorri-
può essere condotta con due differenti
Per determinare il comportamento della
Le traverse ferroviarie, proprio per la loro
mento τ.
criteri: il primo prevede delle prove in situ
traversa in studio s’adotta una trattazione
principale funzione di stabilizzatrici del telaio
Ciò può essere evidenziato adottando l’ap-
a binario scarico (il cui esito è un dia-
analitica semplificata, senza che ciò
del binario, devono essere efficacemente
proccio energetico per la determinazione del
gramma resistenza-spostamento del tutto
peraltro comprometta la bontà dei risul-
ammorsate nel corpo della massicciata in
carico assiale critico Pcrit, cioè del valore teo-
simile a quello di figura 4); il secondo si
tati, ipotizzando nel ballast una distribu-
modo da fornire elevati valori di resistenza
rico minimo di carico assiale che produce lo
basa sulla valutazione teorica della resi-
zione tensionale di tipo litostatico.
allo scorrimento in direzione longitudinale e
svergolamento della rotaia.
stenza del singolo elemento trave pensa-
Indicando con P e Y rispettivamente l’a-
to indipendente dagli altri elementi costi-
zione verticale e quella laterale tra-
tuenti il telaio del binario.
smessa dal rotabile sulla traversa in
Per adottare quest’ultimo approccio è
esame, P1, Y1 e P2, Y2 le azioni verticali
necessario:
e laterali cui sono sottoposte le singole
• assegnare l’angolo di resistenza a
rotaie, in condizioni di moto incipiente
taglio del ballast che nella condizione
devono essere verificate le condizioni
d’aggregati ottenuti da roccia lapi-
d’equilibrio illustrate in figura 6, in cui θ
dea frantumata con elementi compatti
è l’inclinazione rispetto all’orizzontale
a bassa porosità e con spigoli vivi
della zona d’incipiente rottura, W il
può assumersi pari a φ = 45°;
peso della massicciata compresa all’in-
fig. 4 – Legge di variazione della resistenza laterale
fig. 5 – Legge di variazione dello spostamento laterale
• assegnare il peso specifico della
terno del cuneo di rottura, N e T le azio-
Sotto l’ipotesi di rotaia inizialmente defor-
vati valori di τ0 è in grado di resistere ade-
massicciata, che in condizioni ordi-
ni che agiscono sulla superficie di rot-
mata secondo una sinusoide di ampiezza
guatamente sia alle azioni termiche sia
narie può essere stimato in 15
tura 2.
f o e lunghezza d’onda L (figura 5), un
alle azioni laterali e longitudinali generate
KN/m ,
Indicando inoltre con τ m e τ p le tensioni
“telaio” di binario caratterizzato da una
dai rotabili ferroviari.
La valutazione comparativa delle pre-
tangenziali che si destano rispettiva-
rigidezza flessionale, valutata sul piano
La resistenza laterale allo scorrimento
stazioni offerte dalle traverse in pre-
mente in corrispondenza dell’interfaccia
orizzontale, pari a EI 1, è in grado di resi-
offerta da una singola traversa facente
cedenza descritte viene qui condotta
manufatto -ballast e ballast-ballast , con
stere a un carico assiale P crit dato dall’e-
parte d’una generica sovrastruttura valu-
riferendosi a due condizioni limite:
σ v la tensione verticale e con L la lar-
quazione
tata in condizioni di binario scarico (cari-
• condizione A: massicciata in buono stato
co verticale nullo) presenta la legge di
(φ = 45°). In tal caso l’angolo di attrito φw
figura 4. La curva sperimentale può esse-
tra ballast e traversa assume valori sti-
re approssimata da una funzione bilineare
mabili con la relazione φw = 2/3 φ;
(a)
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Prestazioni delle traverse ferroviarie: confronto tra dispositivi tradizionali e innovativi
3
che in corrispondenza del tratto di curva
• condizione B: massicciata degradata
La relazione funzionale [a], evidenzia la
a tangente orizzontale assume valori
(φ = 35°). In questo caso, cautelati-
proporzionalità tra il carico critico P crit e la
rispettivamente pari a τ0 = 11 KN per le
vamente
resistenza laterale allo scorrimento τ 0,
traverse monoblocco e τ 0 = 14 KN per
all’angolo d’attrito φ w il valore φ w =
quindi un binario contraddistinto da ele-
quelle biblocco.
1/3 φ.
è
possibile
ghezza della traversa, dev’essere: τ p = σ v. tg φ τ m = σ v. tg φ w
assegnare
σ v=
P (B+2 . b) . L
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Prestazioni delle traverse ferroviarie: confronto tra dispositivi tradizionali e innovativi
correggere: [KN] Per ottenere la resistenza laterale S della sin-
Resistenza offerta dalla traversa mono-
gola traversa sottoposta al carico verticale P
blocco
è necessario moltiplicare il valore di Y per la
A differenza di quanto avviene per la traversa
larghezza L della traversa:
EGA e per la traversa biblocco, sull’intera superficie d’incipiente scorrimento si destano esclusivamente azioni tangenziali del tipo τm (cioè derivanti dal contatto manufatto-massicciata). [RN] (1)
P = P1 + P2 Y = Y1+ Y2 θ = 45° + φ’ / 2 T= N. tg φ’
Nella relazione [1] sono presenti tre addendi:
Tv = T.senθ Th = T.cosθ
massicciata; il secondo al carico verticale,
In questo caso valgono le seguenti relazioni:
il primo è legato alla geometria della traversa e alle caratteristiche fisico-meccaniche della
τp = 0;
Nv = N.cosθ Nh = N.senıθ
alla geometria e all’angolo d’attrito manufat-
τm = σv.tg.ϕw
to-massicciata; l’ultimo al carico verticale,
Y = Y1+ Y2 = Y’ + Y’’
Nv = N.cosıθ Y' = Th - Nv
alla geometria e all’angolo d’attrito interno della massicciata.
GIUSTEZZA
Da cui:
correggere: Resistenza offerta dalla traversa biblocco fig. 6 – Azioni agenti sulle traverse (EGA, monoblocco e biblocco) in condizioni di moto incipiente. La linea rossa identifica le superfici di scorrimento
[KN]
Per la traversa biblocco valgono le stesse considerazioni descritte per la traversa EGA;
La resistenza complessiva allo scorrimento
occorre soltanto precisare che con “b” ci si
(per unità di profondità) in condizioni di moto
riferisce alla lunghezza dei due elementi in
incipiente può essere ottenuta come somma
calcestruzzo (figura 5):
[KN] (3)
delle resistenze elementari offerte dalle sin-
In tabella 1 sono riportate le dimensioni
gole componenti della traversa. In particolare, si è indicato con:
[RN] (2)
• Y’ la reazione che il cuneo in rottura esercita sul paramento verticale; Y = Y1+ Y2 = Y’ + 2 Y’’ + Y’’’ sostituendo otteniamo:
MODELLO
lungo la superficie di lunghezza B. Risolvendo, si ottiene:
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Caratteristiche geometriche e performances H [mm]
B [mm]
b [mm]
L [mm]
Legge di resistenza
EGA
325
2000
150
300
[1]
biblocco
229
750
750
309
[2]
monoblocco
190
2.300
-
300
[3]
sicciata; • Y’’’ la forza che si manifesta tra gli inerti
corrispondenti leggi di resistenza.
Tabella 1 – Dimensioni caratteristiche delle traverse monoblocco, biblocco ed EGA
• Y’’ la risultante delle azioni d’attrito che si destano nell’interfaccia stopper mas-
caratteristiche delle traverse esaminate e le
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Prestazioni delle traverse ferroviarie: confronto tra dispositivi tradizionali e innovativi
stenza laterale al diminuire dell’angolo
I valori peculiari di resistenza laterale
Si verifica analiticamente che, nel
offerta da ciascuna tipologia di tra-
caso di massicciata in buono stato, la
ra più marcate le performances della
d’attrito interno del ballast .
versa, ottenuti al variare del carico
traversa biblocco offre rispetto a
traversa EGA: la sua resistenza è mag-
Per la traversa monoblocco una ridu-
verticale P, sono riportati nel grafico
quelle monoblocco un incremento
giore mediamente del 71% rispetto alla
zione dell’angolo d’attrito interno di
1, in cui vengono distinti a seconda
medio di resistenza del 23%.
traversa biblocco e del 230% (quasi
10° (da 45° a 35°) porta a una ridu-
che l’analisi sia stata condotta nella
La traversa EGA offre invece un
due volte e mezzo) rispetto alla mono-
zione media della resistenza laterale
condizione di massicciata in buono
incremento medio di resistenza del
blocco; ciò è dovuto a un brusco deca-
∆S = 68%; eguali variazioni di Y'
stato (A) o di massicciata degradata
32% rispetto a quella biblocco, e del
dimento delle prestazioni della traversa
comportano ∆S = 48% per la traver-
(B).
64% rispetto alla monoblocco.
monoblocco, e in minore misura della
sa biblocco e ∆S = 34% per la tra-
biblocco, mentre la traversa EGA è
versa EGA.
caratterizzata da un comportamento
Quest’ultima
più stabile, essendo meno sensibile
avere un comportamento piuttosto sta-
alla diminuzione dell’angolo d’attrito
bile, e resistenze laterali superiori a
massicciata-manufatto.
quella delle altre traverse, con scarti
angoli d’attrito Y' e Y' w, risultano anco-
sembrerebbe
INSERIRE UNA FOTOGRAFIA E FAR SCORRERE IL TESTO SU PAG. 152
dunque
sempre più marcati a mano a mano che
6. Conclusioni
il ballast tende a invecchiarsi. Con riferimento alle possibilità d’utiliz-
Grafico 1 – Leggi teoriche di variazione della resistenza laterale allo scorrimento in condizioni di massicciata in buono stato (A) e massicciata degradata (B)
150
Sono stati valutati i contributi offerti
zo, si precisa che la maggiore rigidez-
dalla traversa ferroviaria alla resistenza
za conferita all’armamento rende la tra-
laterale del binario ponendo a confron-
versa EGA adatta a essere usata in
to tre tipologie differenti di manufatti:
situazioni
traversa monoblocco, traversa bibloc-
come le curve planimetriche di mode-
co e traversa EGA.
sto raggio (ove frequentemente si veri-
La resistenza allo scorrimento laterale
ficano alterazioni alla geometria del
è stata ottenuta estrapolando il singolo
binario) in linee ordinarie, o laddove si
elemento trave, reso indipendente
vuole assicurare elevata durabilità d’un
dagli altri elementi costituenti il telaio
prefissato livello di qualità del binario.
del binario, e facendo variare il carico
A causa della maggiore accortezza
verticale P.
necessaria per le fasi di posa in opera,
Le analisi sviluppate mostrano come la
di costipamento e rincalzatura della
resistenza laterale (S) sia strettamente
massicciata, è da escluderne l’uso su
collegata alle caratteristiche meccani-
linee secondarie, per le quali, come
che della massicciata.
ampiamente documentato in letteratu-
particolarmente
critiche
Nel caso di massicciata degradata,
diminuisca per tutte le traverse in
Per tutte le traverse esaminate è stato
ra, la traversa monoblocco è la soluzio-
sebbene la resistenza allo scorrimento
esame a causa del decremento degli
riscontrato un decremento della resi-
ne più adeguata.
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BIBLIOGRAFIA [1] M. Guerrieri, La sovrastruttura ferroviaria:
dalla gestione all’innovazione, dicembre 2005 (Tesi di dottorato). [2] C. Esveld, Modern Railway Track – second edition, MRT Production, 2001. [3] G. Bono, C. Focacci, S. Lanni, La sovra-
struttura ferroviaria, CIFI, 1997.
[4] T. W. Lambe, R. V. Whitman, Meccanica dei
terreni, Dario Flaccovio Editore. [5] G. Maffei, S. Gizzi, “Diagnostica mobile e manutenzione armamento”, La tecnica pro-
fessionale, 3/2004. [6] Procedure operative subdirezionali, Rilievi
della geometria del binario e relative disposizioni manutentive, RFI.
NOTE 1
La rigidezza flessionale EI, dipendente dalla rigidezza delle rotaie, delle traverse e dalla rigidezza alla rotazione degli attacchi.
2
152
I pedici “h” e “v” identificano rispettivamente le componenti orizzontali e ver ticali delle forze.