Program Ma Bologna 20141

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IMPEGNI PROGRAMMATICI DELLA LISTA BOLOGNA 2014

PREMESSA: IL METODO DEL DIALOGO E DELLA PARTECIPAZIONE Sosteniamo con convinzione il programma di coalizione presentato da Flavio Delbono, ritenendo che sia il progetto più realistico e condivisibile per il rilancio di Bologna nella prossima sindacatura. Siamo consapevoli del fatto che Bologna ha bisogno di un salto di qualità rispetto ad un decennio e più in cui lʼamministrazione si è progressivamente allontanata dai cittadini, e intendiamo dare il nostro contributo per la vittoria di Delbono in quanto riteniamo che sia il candidato con le maggiori capacità per realizzare il nostro programma in netta discontinuità con il passato. A lui va il nostro supporto diretto e convinto. Intendiamo dare il nostro contributo nellʼambito di unʼampia coalizione di centrosinistra, valorizzando quella tradizione di dialogo tra sensibilità e posizioni diverse che è stata una risorsa importante per Bologna nel dopoguerra e che ha portato la città ad essere un laboratorio per la nascita dellʼUlivo. Nellʼambito del programma del centrosinistra, intendiamo quindi valorizzare quelle misure che rendano Bologna più vivibile, più ambiziosa, più innovativa. Da un lato, proponiamo alcuni specifici progetti in tal senso, e in particolare quelli mirati ad un maggior coinvolgimento dei cittadini nella cosa pubblica; dallʼaltro, vogliamo portare nelle istituzioni cittadine il nostro specifico metodo di attuazione, caratteristico di una lista civica, teso sia a mobilitare le energie e le competenze della società civile tagliata fuori dai giochi di partito, sia ad avvicinare lʼamministrazione ai cittadini, promuovendo partecipazione e dialogo aperto a contributi e critiche. Ascoltare, studiare, proporre, spiegare, scegliere, fare, è il metodo che intende riassumere il nostro agire politico. Intendiamo a tal fine raccogliere da singoli e gruppi, sin dallʼinizio della campagna elettorale, segnalazioni di situazioni particolari di degrado o di emergenza (dalla manutenzione delle strade e dei portici a piccoli ritocchi al piano traffico laddove si rilevasse controproducente in alcuni dettagli, dalla lotta allo spaccio della droga e alla prostituzione allʼinquinamento acustico o estetico), di sprechi ed inefficienze, ma anche di eccellenze nascoste o poco conosciute, in modo da promuovere sistematici microinterventi che nel loro insieme sono però importanti quanto le grandi opere e che consentano di siglare una nuova alleanza tra le istituzioni e i cittadini, che ultimamente sentono di essere meno ascoltati che in passato. Dopo le elezioni, prendiamo lʼimpegno a mantenere un rapporto diretto con i nostri elettori. Intendiamo a tal fine monitorare la realizzazione del programma della coalizione, fornendo informazioni periodiche sul suo stato di avanzamento, promuovendo lʼopinione dei cittadini sulla concreta implementazione dei progetti (anche con appositi punti di ascolto distribuiti sul territorio, soprattutto nei luoghi investiti da progetti di cambiamento) e impegnando il governo della città alla sua realizzazione entro il mandato che scade nel 2014. Le proposte sono raggruppate per argomento e mirano a mettere in pratica i valori ispiratori della lista Bologna 2014: la vivibilità (lʼintegrazione, la sicurezza, la mobilità), lʼambizione (lʼurbanistica, la cultura e i giovani), lʼinnovazione (lʼeconomia e le imprese, la città metropolitana). Una città più

vivibile, più ambiziosa, più innovativa, per il rilancio di Bologna nei prossimi cinque anni. Vai Bologna!

1. VIVIBILITAʼ: INTEGRAZIONE PER UNA MAGGIOR COESIONE SOCIALE Bologna ha ancora uno sforzo da fare per ridurre le disuguaglianze di cittadinanza, di genere e di generazione, come dimostra una distribuzione del reddito a favore dei maschi (27.109 euro medi di imponibile nel 2005 a fronte di 16.860 per le donne) e degli over 40 (il reddito medio della classe 25-29 è di 12.486 euro mentre è di 30.796 per la classe 50-54). Il grande afflusso di stranieri, che ormai rappresentano il 15% della popolazione residente pone una forte domanda di integrazione (solo 3.000 su 40.000 residenti hanno preso la cittadinanza), anche a fronte del calo demografico in città, che ha visto la popolazione calare di 100.000 unità a 375.000 residenti. Questi problemi sono aggravati dalla crisi economica, fortemente sottovalutata dal governo nazionale. Siamo favorevoli alle proposte per un fondo di emergenza per i disoccupati e per tenere bloccate le tariffe di alcuni servizi fondamentali. Crediamo sia anche importante continuare lʼesenzione dallʼaddizionale comunale Irpef per i redditi inferiori a 12.000 euro (un terzo dei contribuenti). Promuoveremo anche unʼazione per ridurre il fenomeno del precariato, sia a partire da progetti di stabilizzazione dei contrattisti a termine nel comune e nelle aziende pubbliche e municipalizzate e di nuovi progetti con finalità sociale che favoriscano il coinvolgimento della categorie deboli, sia con una intensa attività di orientamento allʼinterno dei vari livelli scolastici per permettere una realistica pianificazione delle scelte individuali formative e lavorative. Per quanto riguarda il problema della casa, siamo favorevoli ad un piano di abitazioni con affitti a canone calmierato e con possibilità di riscatto da parte dellʼinquilino (a partire dalle zone dellʼex mercato ortofrutticolo e del Lazzaretto, ma da estendere anche ad altri comparti urbani, inclusi alcuni di quelli exdemaniali). Lʼedilizia sociale può anche essere rafforzata da un tempestivo progetto che consenta la istituzione di un fondo immobiliare finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti. Sosteniamo la cooperazione edilizia a proprietà indivisa. Siamo pertanto favorevoli alle politiche di supporto alla famiglia e ai genitori che lavorano, ad azioni mirate allʼaiuto alla non autosufficienza e alle categorie deboli, sia con lʼassistenza domiciliare, sociale e sanitaria, sia con il riconoscimento del ruolo informale svolto dalle badanti, promuovendo azioni tese a superare situazioni di irregolarità. Per quanto riguarda gli assetti istituzionali, siamo favorevoli ad una razionalizzazione delle Aziende Pubbliche per i Servizi alla Persona (Asp). Unʼattenzione speciale va poi data alla lotta alla tossicodipendenza, per la quale lʼUe assegna un ruolo di primo piano alle istituzioni comunali, sulla base dei quattro pilastri: la prevenzione, atta ad evitare per quanto possibile che

nuove persone inizino a consumare; la terapia, per aiutare il maggior numero di persone dipendenti a liberarsi dallʼuso di sostanza per il raggiungimento di unʼautonomia; la riduzione del danno, al fine di migliorare la salute e la situazione sociale dei consumatori di stupefacenti e non da ultimo la repressione, per proteggere la società dalle ripercussioni dei problemi legati alla tossicodipendenza e dalla criminalità legata alla droga. Per quanto concerne la scuola, sosteniamo con convinzione le proposte per un ulteriore rafforzamento dei nidi e delle attività scolastiche pomeridiane. Promuoveremo anche lʼistituzione di un organismo cittadino che monitori i vari istituti scolastici, pubblici e privati, in base ad indicatori europei ed emetta delle valutazioni che siano rese pubbliche, in modo da riconoscere, premiare ed incentivare le eccellenze ed aiutare lʼorientamento delle famiglie. Intendiamo anche attivarci per maggiori aiuti economici a tutte le strutture a sostegno delle donne e dei minori che hanno subito violenza (Vedi Casa delle Donne per non subire violenza, case rifugio...), sia per quanto riguarda la gestione delle emergenze sia per quanto riguarda lo sviluppo di programmi volti a favorire la prevenzione, promuovendo anche corsi sui diritti dei minori e delle donne nelle comunità di immigrati. Apprezziamo lʼidea di autorizzare luoghi di culto per tutte le religioni in varie zone della città (piuttosto che concentrandole in pochi grandi progetti). Proporremo che i ministri degli altri culti siano autorizzati ad esercitare le loro funzioni solo dopo aver seguito percorsi di formazione sulla lingua e la legislazione italiana, così come i preti cattolici devono essere laureati in seminari riconosciuti, al fine di diffondere la conoscenza dei costumi e della cultura locale a chi viene da fuori e di coinvolgere le varie comunità nel buon governo della città. A questo fine promuoveremo anche lʼistituzione di corsi di supporto per lʼapprendimento dellʼitaliano, sia per i bambini, le donne e gli anziani.

2. VIVIBILITAʼ: SICUREZZE PER TUTTI I RESIDENTI Per quanto riguarda le sicurezze, comprendiamo il senso di smarrimento di molti bolognesi di fronte ad un disordine crescente, legato in gran parte a trend di lungo periodo quali lʼimmigrazione clandestina, lo svuotamento del centro storico, lʼinvecchiamento della popolazione e, negli ultimi anni, le difficoltà economiche, che contribuiscono ad acuire la insicurezza percepita. Riteniamo a questo fine che siano pericolose le iniziative demagogiche come le ronde, e che sia inutile un apposito assessorato, in quanto è responsabilità diretta del sindaco (coadiuvato da un apposito staff tecnico) il coordinamento e lʼintegrazione dellʼazione delle forze dellʼordine e dei servizi sociali impegnati sul versante della sicurezza. Sottolineiamo infatti la necessità di superare l'idea sbagliata di focalizzare l'attenzione sulle politiche della sicurezza come semplici misure repressive slegate dal più ampio tema delle politiche sociali e dell'integrazione. Su questi aspetti proponiamo l'inizio di una nuova stagione politica incentrata sulla prevenzione e sullo sviluppo di occasioni di

coinvolgimento e partecipazione, di riduzione delle diseguaglianze e di vera integrazione delle minoranze, di creazione di opportunità di sviluppo capaci di abbattere le differenze legate ai privilegi. La valorizzazione del senso civico e lʼintenzione di promuovere attività anche durante la sera sono senza dubbio le migliori risposte nel lungo periodo, ma queste risposte si affermeranno più velocemente se sono sostenute da una sollecita e preventiva risposta delle istituzioni. Riteniamo pertanto decisivo lʼipotizzato utilizzo della polizia municipale a fini di controllo e monitoraggio, anche nelle ore notturne, e promuoveremo la loro permanenza in un quartiere in modo da sviluppare una conoscenza approfondita del territorio, in qualità di «vigile di quartiere». Immaginiamo vigili a passeggio a piedi, in collegamento radio con i loro colleghi, per le strade di una zona dove conoscono tutti e sanno quindi prevenire le situazioni di crisi prima che si verifichino. Particolare attenzione dovrà esser riferita a pratiche tese a favorire il riposo dei residenti, in particolare durante le ore notturne, e la vivibilità della città, eliminando la possibilità di bivaccare, schiamazzare, imbrattare e riempire di sudiciume strade, muri e arredi urbani. A tal scopo sarà necessario attivare appositi presidi nelle zone più colpite da queste problematiche, come ad esempio Piazza Verdi, Piazza Santo Stefano, Via Indipendenza, Via Del Pratello e tutte le zone periferiche degradate. Stimoleremo infine iniziative mirate a contenere il degrado urbano quali lʼilluminazione pubblica, favorendo anche sperimentazioni con la videosorveglianza nelle zone più a rischio e sul trasporto pubblico (autobus e aree di attesa) e sfruttando le potenzialità del progetto regionale Rilfedeur, anche dotando i vigili di palmari per la segnalazione di zone o episodi sospetti.

3. VIVIBILITAʼ: UNA MOBILITAʼ MODERNA Riteniamo che la mobilità, delle persone e delle merci, vada strutturata secondo un piano organico, innovativo e basato su criteri di razionalità, attento al problema dell’inquinamento, dando il giusto ruolo al mezzo privato e configurando il trasporto pubblico come reale alternativa. Concordiamo con la volontà di portare a termine i progetti infrastrutturali previsti, giudicandoli urgenti per un rilancio della città: la Grande Stazione e il Servizio Ferroviario Metropolitano (per i quali il completamento è prioritario) e il Passante Nord; a livello comunale, la Metrotramvia (compatibilmente alle disponibilità finanziarie), il People Mover (che consente in sinergia con lʼAlta Velocità un rilancio dellʼaeroporto, e immaginando un allungamento del percorso verso la zona nord-orientale della città) e il Civis (ormai ad uno stadio avanzato dei lavori), ritenendo però indispensabile per questʼultimo una sostanziale variazione del tracciato (Irnerio-Marconi-Mille) più compatibile con lʼampiezza delle carreggiate e il valore monumentale delle strade. Chiediamo pertanto a Delbono di prendere in considerazione questa variazione rispetto alla realizzazione del filobus a linea guidata. Riteniamo anche importante il potenziamento previsto del trasporto pubblico, con lʼimpegno a introdurre su

larga scala mezzi sostenibili dal punto di vista ambientale, incentivando anche sistemi e mezzi di dimensione compatibile con la città e in particolare con un centro storico medioevale (più pollicini e mono mostri snodabili), sperimentando anche nella differenziazione dei servizi tra centro e periferia. Per questo vogliamo impegnare l’Amministrazione a sostenere la diffusione di veicoli ecologici, a partire da tutti i mezzi pubblici, in accordo anche con altre realtà regionali per ottimizzare gli acquisti, le risorse e la promozione. Riteniamo importante anche la razionalizzazione del traffico privato, necessariamente complementare a quello pubblico, promuovendo la pianificazione della mobilità bolognese in senso realistico e concreto e secondo un modello complessivo. In primo luogo, consideriamo urgente la realizzazione di nuovi parcheggi, sia per lʼinterscambio tra periferia e centro, sia per i residenti sprovvisti di posto macchina. Sosteniamo pertanto l’idea di nuovi parcheggi interrati, ma anche di parking buidings, a partire da quelli individuati in Piazza dei Martiri, a Porta Saragozza, e soprattutto alla Staveco, per dare una adeguata offerta alla zona Sud della città, attualmente sprovvista, con l’obiettivo di almeno raddoppiare i posti auto in prossimità di tutto il centro storico. Pensiamo che i progetti di telerilevamento quali Sirio e Rita, necessari a regolamentare un numero crescente di autovetture, possano essere migliorati, spostando lʼenfasi dai divieti e dalle multe punitive a misure più flessibili, quale la tariffazione graduata in base allʼeffettivo utilizzo e necessità (con tariffe diverse a seconda dei tempi e delle finalità dellʼuso, al fine di incentivare il traffico nelle ora meno congestionate), sulla base di esperienze come quella di Londra (dove si è registrata una diminuzione del traffico, degli incidenti e dellʼinquinamento a fronte di un forte incremento delle entrate). Il telerilevamento può anche sostituire il sistema di fittoni mobili nelle zone pedonali. Un sistema veramente integrato deve anche valorizzare e difendere l’utilizzo di modalità integrative, quali le bici e i motorini con le dovute regolamentazioni, e promuovere la sperimentazione di nuove modalità di trasporto, quali il bike e il car sharing e le navette frequenti e capillari in centro storico, culminando nella possibilità del biglietto unico integrato, per tutti i mezzi pubblici e per tutti gli utenti. Per quanto riguarda la ciclabilità, intendiamo promuovere, di concerto con gli altri comuni interessati, un progetto per percorsi incentrati sui fiumi di Bologna.

4. AMBIZIONE: URBANISTICA PER LA BELLEZZA DELLA CITTAʼ Crediamo che Bologna meriti una politica urbanistica coraggiosa, tesa a ridare qualità della vita alla città dopo lustri di scarsa attenzione al tema, e a rendere confrontabile la nostra città con gli standard europei. Apprezziamo quindi la concretezza di molte proposte nel programma della coalizione, come la determinazione a tenere puliti i muri della città (anche con il diretto coinvolgimento dei responsabili), a realizzare il grande parco cittadino «Giovanni Spadolini» ai Prati di Caprara, a risparmiare con lʼilluminazione e il

riscaldamento degli edifici pubblici, anche introducendo impianti fotovoltaici nel rispetto dellʼambiente. Intendiamo inoltre eliminare zone di persistente degrado, evitando la ghettizzazioni, accompagnando le azioni di promozione della vivibilità e della sicurezza con incisivi e condivisi progetti di riqualificazione urbana. Apprezziamo quindi il progetto di riqualificazione di Piazza Verdi e di altre zone a rischio tramite un «bando di idee», promuovendo la collaborazione del Comune con altre istituzioni, quali lʼUniversità, le imprese private e i cittadini. Via Zamboni (con il recupero dei giardini del Guasto e delle strade limitrofe) deve tornare ad essere goduta come uno dei gioielli della città, così come si dovrà operare in altre parti della città a partire da una intelligente riqualificazione del carcere minorile in via del Pratello e da un progetto urbanistico di recupero e riqualificazione di via Riva di Reno e la realizzazione del Parco del Cavaticcio, teso a connettere il polo culturale attorno alla ex-Manifattura con il Mambo e la prima periferia. Fondamentali saranno anche il progetto della nuova stazione, centro nevralgico della logistica e del collegamento e in cui si riconoscono tutti i bolognesi (con il relativo nuovo insediamento al Ravone) e, nella zona fiera, il Tecnopolo nella della ex-Manifattura e la riqualificazione del Parco Nord. Una enorme occasione viene anche dalla riqualificazione delle zone ex demaniali recentemente cedute, in molte zone di Bologna, che rappresentano la maggiore risorsa urbanistica per la città da molto tempo e per il futuro prevedibile e con la quali è possibile trasformare la città. Intendiamo promuovere il coinvolgimento della cittadinanza e dei quartieri nelle destinazioni dʼuso, stimolando ove possibile un utilizzo a beneficio dellʼintera città (servizi, parcheggi, studentati, strutture sportive, verde) piuttosto che per unʼutenza privata.Bisogna inoltre prevedere, nellʼambito di una complessiva pianificazione urbanistica, spazi per il divertimento e la creatività che forniscano un luogo per attività nuove o tradizionali, collocandole in aree che non rechino disturbo alla popolazione residente e pianificandole in collaborazione con le diverse realtà culturali operative associative, cooperativistiche ed imprenditoriali interessate. Le due «città» potrebbero integrarsi utilmente, dal momento che le attività di creatività (diurne) sarebbero compatibili con le attività ricreative (prevalentemente notturne). Tutte queste operazioni dovranno essere pianificate in modo integrato e non parcellizzato e poi messe a sistema con le politiche dei trasporti, della cultura, del turismo e del commercio in un nuovo progetto per la città, valido siaper il centro storico che per le periferie. Riguardo a quest’ultima, sosteniamo anche che bisogna recuperare una forma vivibile, urbana e civile, potenziando e valorizzando lo spazio pubblico e promuovere progetti innovativi, sostenibili e di qualità, attraverso un disegno generale che verifichi e eventualmente sfrutti le possibili nuove opportunità in materia edilizia. Intendiamo anche valorizzare la bellezza di Bologna, promuovendo una serie di iniziative finalizzate a recuperare lʼestetica e il decoro della città, tramite la manutenzione di strade, portici e palazzi, un ripensamento della dimensione, posizionamento ed estetica dei cassonetti e una rinnovata attenzione alle zone di accesso alla città (oggi abbandonate) e al loro arredo urbano. Il Comune

dovrà fare propria e diffondere una nuova cultura della manutenzione, in primo luogo per quanto concerne le strutture di sua diretta responsabilità, in secondo luogo, indirettamente per le strutture dei privati, attraverso sistemi di incentivi (come ad esempio la sostituzione delle saracinesche con porte in legno, o delle recinzioni metalliche con aiuole). Lʼobiettivo è alzare il livello dellʼattenzione alla manutenzione con lʼobiettivo di avere una città più bella sia per le strutture esistenti, sia per i nuovi progetti, che dovrebbero essere passati al vaglio di unʼapposita commissione. A Bologna convivono persone con sensibilità diverse: studenti e residenti, uomini e donne, giovani e anziani, autoctoni e stranieri, punkabestia e lavoratori. A volte queste differenze creano incomprensioni, che la città stenta a lenire, nonostante la sua grandi tradizione di dialogo. Quello che è necessario è il recupero del rispetto delle regole (che spesso esistono ma non vengono rispettate) e del senso civico, che richiede informazione, educazione e un sistema di incentivi e sanzioni. A questo fine è anche auspicabile una campagna di comunicazione “città educata”, tesa a recuperare la sua tradizione di città ospitale, accogliente, gioviale, progressivamente appannata dalla degenerazione delle abitudini, e a incentivare quei comportamenti (raccolta dei rifiuti, comportamento civile) compatibili con una migliore convivenza. Una Bologna più bella sarà anche una Bologna più attiva, e in grado di sviluppare ricchezza e contrastare il degrado. Vogliamo promuovere iniziative allʼaperto durante lʼestate, per tornare a vivere «fuori» e riconquistando strade e piazze per i cittadini, sia di carattere pubblico (teatri, concerti, cinema, tornei sportivi), sia di natura privata (incentivando i dehor temporanei, sciaguratamente vietati dallʼamministrazione Cofferati).

5. AMBIZIONE: CULTURA E APERTURA AI GIOVANI Registriamo con soddisfazione un atteggiamento nuovo verso la cultura, in termini di produzione e di distribuzione, di eventi affermati e di nuove interessanti iniziative, con lʼintenzione di attrarre finalmente operatori nazionali del settore e rilanciare un turismo culturale nella nostra meravigliosa città, che richiede forti sinergie con il settore alberghiero e dei servizi. Auspichiamo per questo un potenziamento dei progetti in essere e un rinnovato supporto alle strutture esistenti. Sosteniamo a tal fine la valorizzazione delle eccellenze quali la Cineteca (che potrebbe essere trasformata in fondazione), la rinata Sala Borsa, il nuovo MAMBO-Museo dʼArte Moderna, il Museo Morandi, il prestigioso riconoscimento «Bologna Città della musica» dellʼUnesco, non ancora del tutto utilizzato nelle sue reali possibilità locali ed internazionali. Riteniamo anche importante il rilancio e il sostegno di teatri e festival, con maggiori sinergie e razionalizzazioni nella promozione, nella destinazione di spazi, nellʼaccesso a finanziamenti pubblici,comunitari e di sponsor privati. Apprezziamo lʼattenzione data nel programma della coalizione allo sport e alle sue infrastrutture, utili anche per eventi della cultura popolare.

Bisogna anche saper mettere a frutto la grande tradizione e reputazione enogastronomica di Bologna, con il fine di avere una città pervasa dalla cultura del cibo che sia in grado di offrire qualità elevata, indipendentemente dal livello e dal posizionamento di mercato dellʼofferta: dallʼOsteria al Ristorante di lusso, per i bolognesi e per i turisti. Promuoveremo quindi il progetto «Cento osterie per Bologna», composto da un codice di autodisciplina per i locali aderenti, iniziative di promozione della cucina bolognese (ed emiliana, in unʼottica di capoluogo) e di formazione sui prodotti (possibilmente locali o cosiddetti a km zero) e le preparazioni tradizionali e sulla salute alimentare, un punto di ascolto e di lavoro tra il Comune e gli operatori. Bisogna anche prestare particolare attenzione alle iniziative locali e decentrate, laboratori di sperimentazione, incubatori di talenti e iniziative a cavallo con il sociale. Eʼ per questo necessario valorizzare i progetti di natura interculturale per favorire e promuovere il dialogo fra culture, nazionalità e religioni diverse, giungendo anche al rafforzamento e lo sviluppo di programmi nel campo dello scambio e della residenza di artisti, grazie ad una cooperazione strutturata tra gallerie e associazioni, musei pubblici e fondazioni. Supportiamo un nuovo concetto di mobilità culturale, con lʼinterconnessione tra sistema trasporti ed offerta culturale, promuovendo sinergie tra mezzi pubblici e lʼaccesso (scontato) a mostre, musei, concerti ed eventi sportivi. Eʼ quindi opportuno mettere a sistema le tante iniziative delle associazioni e delle imprese culturali per delineare e rendere visibile una proposta culturale organica e articolata per Bologna e da Bologna, verso lʼesterno regionale, nazionale e oltre confine/continente. Faremo così in modo di utilizzare la cultura come lʼelemento più prezioso con cui riportare a livelli consoni lʼattenzione e lʼattrattiva perse dalla città dal 2000, della Bologna Capitale Europea della Cultura, ad oggi. Per la diffusione dei contenuti derivanti da tali misure si devono poi rivedere le piattaforme di comunicazione già esistenti; Informagiovani –Flashgiovani – IAT e altre di settore. Pensando allʼ eventuale apertura di un portale web che le contenga tutte, in modo da rendere più chiaro ed immediato il reperimento di indicazioni su luoghi ed eventi. Riteniamo ugualmente utile la messa in strada e piazza di cartelloni multimediali interattivi, dei “culture-box” per comunicare "Cosa succede in città?" nei punti strategici attraversati dalla cittadinanza e dai turisti. Anche riguardo al rapporto con i giovani è utile favorire un maggior coinvolgimento nella vita di Bologna, tramite la promozione dellʼeducazione civica. Riteniamo che in una città come Bologna il tema dellʼaggregazione giovanile questo non debba essere visto principalmente come un problema di ordine pubblico, bensì come una risorsa importante in termini di creatività, energia, vitalità. A Bologna, città Universitaria di forte richiamo regionale, vogliamo chiedere la partecipazione diretta dei giovani, principali produttori e consumatori di cultura e vita sociale collegata. Una condivisione di obiettivi e responsabilità che li riconduca al centro di Bologna, per renderli protagonisti della loro città e delle sue trasformazioni sociali ed economiche. Presupposto principale del percorso è facilitare la condivisione dei giovani nelle decisioni che li riguardano, svolgendo azioni e riflessioni con i giovani e non solo per i

giovani. Per fare questo bisogna favorire la vita associativa, incoraggiando le associazioni e gli spazi organizzati dai giovani stessi, senza abbandonarli (come in passato) davanti a problemi burocratici e trappole di mercato insormontabili, ma sostenendoli nella formazione di associazioni e di organizzazioni giovanili. Giovani operatori, animatori e responsabili, indispensabili allo sviluppo della vita sociale ed associativa oggi, della società civile ed imprenditoriale domani. Un percorso formativo a lungo termine nel quale creare le condizioni ed i mezzi adeguati allʼespressione culturale favorendo le possibilità di produzione e di formazione nelle attività musicali, artistiche e plurimediatiche e stimolando la condivisione e la partecipazione dei giovani alle decisioni e ai dibattiti che li riguardano.

6. INNOVAZIONE: ECONOMIE E IMPRESE PER LO SVILUPPO Sosteniamo la creazione di nuove imprese essendo la imprenditorialità una caratteristica dei nostro territorio ed un modo concreto per uscire dalla crisi. La competizione internazionale e di altri centri nazionali come Milano rischiano di indebolire il nostro sistema produttivo, che fatica a riposizionarsi su nuovi settori (terziario, media, nuove tecnologie) e a mantenere le «best practices» e i centri dʼeccellenza nei settori tradizionali. Bisogna innanzitutto rilanciare il marketing territoriale, puntando alle competenze delle persone come elemento fondamentale dello sviluppo economico, e contrastando lʼimpoverimento della conoscenza tecnica diffusa. Eʼ poi necessario individuare e sostenere quei settori che possono rilanciare lo sviluppo economico bolognese nel prossimo futuro, identificando i fattori critici di successo e i vantaggi competitivi di Bologna e puntando su un motore economico composto da imprese ad elevato contenuto innovativo, ad alta tecnologia o nei servizi avanzati, con particolare attenzione alla produzione ed utilizzazione di fonti di energia rinnovabili. Il tutto nel rispetto dell'ambiente, con apertura al mercato internazionale e sulla base di una strategia coordinata con tutte le istituzioni competenti a livello territoriale. Eʼ necessario avviare nuove sinergie con lʼAlma Mater, autentico volano dellʼarea metropolitana. Lʼuniversità produce idee, conoscenze e capitale umano sia nellʼarea tecnico-scientifica, sia in quella delle scienze umane e sociali che devono trovare maggiori opportunità in loco. Dobbiamo attrarre i migliori studenti, dobbiamo trattenere i migliori neolaureati. Lʼambizione dellʼAteneo è quella di recuperare posizioni nelle graduatorie europee e mondiali, attrarre ancora di più e migliori studenti da fuori Bologna e dallʼestero. Il comune deve quindi partecipare a rendere più vivibile la città per gli studenti, in primo luogo i “cosiddetti” fuorisede, anche partecipando a programmi di edilizia per studenti, favorendo la nascita di luoghi di aggregazione giovanile e di sviluppo di creatività di alto livello. Bisogna impegnarsi (anche con progetti sperimentali quali quello di un fondo pubblico-privato, basato sul meccanismo del matching grant) per il lancio di nuove imprese (start-up) ad elevato contenuto tecnologico, favorendone

oltre che la nascita lo sviluppo in collegamento con lʼUniversità, la regione, le imprese dʼeccellenza del territorio. A queste azioni di sviluppo locale bisogna poi affiancare meccanismi di incentivazione (di concerto con altri livelli di governo) e la creazione di condizioni per attirare a se realtà imprenditoriali di livello internazionale, che potrebbero giovarsi del capitale umano ivi disponibile e la collocazione logistico-strategica della città. La possibilità di attrarre sedi o filiali di imprese multinazionali sinora concentrate in realtà economiche quali Roma e Milano determinerebbe nuove opportunità lavorative per i giovani migliori e fungerebbe da stimolo e volano per le piccole e medie imprese locali. Fondamentale è a questo fine il completamento delle infrastrutture e del middleware necessari allo sviluppo delle nuove tecnologie, a partire dallʼestensione dellʼaccesso gratuito via wi-fi alla rete su tutto il territorio comunale, integrandole con la rete Lepida (e rinunciando a ipotesi autonomiste basate esclusivamente su Iperbole e Cup2000) e sviluppando sinergie con più enti e istituzioni. Un ruolo importante potrà anche essere svolto da un rapporto sinergico con istituzioni tradizionali (quali la fiera) e nuove (come il tecnopolo alla ex Manifattura). Il sostegno allʼimpresa va attuato anche attraverso lo sviluppo di unʼeconomia di mercato attenta al sociale, nella quale le istituzioni proteggono i più deboli, soprattutto in un momento di crisi che si aggiunge ad anni di stagnazione. Ci convincono le idee di sostegno alle imprese e di aiuto a chi è in difficoltà, e in particolare le proposte per un sistema di microcredito e di credito agevolato, e per forme di investimento trasparente sul territorio per i bolognesi (ben visibili e “controllabili” nellʼavanzamento e nei risultati da parte del cittadino/risparmiatore/finanziatore) che aiutino a superare vincoli finanziari e ad aumentare la responsabilità degli amministratori. A questo fine auspichiamo una ridefinizione del ruolo del Comune nelle aziende municipalizzate e nelle realtà economiche e produttive nelle quali è coinvolto, con lʼobiettivo di chiarire ambiti e vocazione della partecipazione comunale, che a nostro avviso deve agire come motore per gli investimenti per il territorio. Da questo punto di vista risultano particolarmente importante interventi tecnici sulle modalità di determinazione delle tariffe che incentivino la riduzione e degli sprechi e migliorino lʼefficienza nellʼerogazione di servizi, con particolare attenzione alla gestione delle risorse idriche. Un ulteriore intervento concreto e necessario date le difficoltà congiunturali è rappresentato da unʼazione per l'accelerazione dei pagamenti dei fornitori delle società partecipate e delle aziende pubbliche in cui il comune è coinvolto come misura immediata di sostegno alla crisi di liquidità delle imprese.

7. INNOVAZIONE: DELLʼEUROPA

BOLOGNA

CITTAʼ

METROPOLITIANA

Riteniamo indispensabile una rapida attuazione delle riforme istituzionali necessarie per la realizzazione della Città Metropolitana Bolognese, un progetto che purtroppo si è arenato negli ultimi anni. Eʼ infatti necessaria una

razionalizzazione delle funzioni di Provincia e Comune, eliminando sprechi burocratici e duplicazioni delle cariche pubbliche, al fine di dotare il territorio sia di capacità di sviluppo strategico più ampie di quelle oggi in dotazione al Comune, sia di istituzioni più vicine ai cittadini, con lo sviluppo di una rete di Municipi in città e nei comuni limitrofi. Lʼurgenza è dovuta al fatto che la Città Metropolitana rappresenta la cornice naturale per poter realizzare le ambizioni dei bolognesi di una città più governabile. Oltre ad essere il riconoscimento di una realtà urbana e sociale già di fatto assai più estesa dei confini amministrativi attuali. Il metodo non deve essere quello della teoria e degli accordi sulla carta, ma quello concreto dellʼattuazione di una razionalizzazione partendo dalle funzioni amministrative e dai singoli servizi, attraverso un percorso bottom up che rilevi dal cittadino le sue effettive necessità, secondo il principio del buon senso che colloca al livello più adeguato le varie politiche pubbliche. Per esemplificare, la Città Metropolitana che abbiamo in mente può offrire risposte più razionali e con un minor spreco di risorse per esigenze quali: sicurezza e qualità della viabilità; individuazione delle imprese, in avvio o consolidate, che necessitano di specifici interventi a loro supporto: contributo degli sportelli unici per le attività produttive ed edilizia allʼapertura di esercizi e piccole imprese; gestione del territorio e assetti urbanistici; integrazione tra progetti di adeguamento/ampliamento delle infrastrutture. Per quanto riguarda lʼefficienza dellʼamministrazione, si potrebbe immaginare un sistema trasparente e partecipato di valutazione delle politiche del comune che si rifletta poi anche in un sistema serio di valutazione delle performance dei dipendenti comunali, dirigenti e impiegati. Sosteniamo inoltre la realizzazione di un Piano Strategico che veda coinvolte attivamente e responsabilmente tutte le rappresentanze del mondo sociale, economico e di tutte le istituzioni della provincia di Bologna per definire un progetto condiviso di futuro per la città e il suo territorio che sia in grado di andare anche oltre il mandato amministrativo. Vanno poi promossi rapporti di collaborazione tra il Comune e alcune istituzioni fondamentali per la città e la vita dei bolognesi (nonostante queste siano di competenza di altri livelli di governo). Per quanto riguarda Questura e Prefettura, in particolare al loro ruolo amministrativo nei confronti degli stranieri, proporremo di fornire spazi e mediatori culturali (con le adeguate conoscenze linguistiche) che possano fornire agli interessati assistenza per le pratiche e minori disagi. Per quanto riguarda il Tribunale, va riconosciuta l'importanza del servizio giustizia per il territorio bolognese, per le conseguenze che esso ha sia sull'efficacia delle politiche sulla sicurezza dei cittadini, sia sulla tutela dei rapporti commerciali e industriali. Il Comune dovrà quindi attivarsi per migliorare l'efficienza di questo servizio, ad esempio facilitando gli sforzi di colmare le carenze d'organico (offrendo personale per mansioni tecniche e organizzative permettendo di liberare risorse per scopi più direttamente inerenti alle difficoltà

della giustizia), razionalizzando la ristrutturazione della nuova sede di Palazzo Pizzardi e facilitando l'accesso ad essa, ora bloccato in via Farini. Per quanto riguarda la Sanità, si dovrà cercare di ridurre ulteriormente i tempi delle liste d'attesa, in alcuni casi ancora molto lunghi.

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