P_peyron 17-12-06

  • October 2019
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  • Words: 1,665
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DOMANDE PER LA RUMINATIO 1. 2. 3.

Gesù-Luce illumina la tua vita, le tue scelte, i tuoi comportamenti, le tue risposte? Come coppia e Famiglia, vi lasciate illuminare dal Signore e dalla Sua Parola? Come cristiano/a percepisci la gioia nel tuo cuore? Dai spazio a pensieri di tristezza, di pessimismo, di paura, di non senso della vita? Nella vostra Famiglia c’è gioia? Annunci il Vangelo agli Altri, anche attraverso l’attenzione, il rispetto, la benevolenza? Ti senti missionario? La vostra Famiglia annuncia il Vangelo?

PER LA PREGHIERA Terzo millennio: tempo di paura o primavera d’amore? Atomo: trionfo dell’uomo o patibolo dell’umanità? Signore, aiutaci! Detentori ormai di una particella della Tua potenza, eccoci davanti a Te, deboli, fragili, più poveri che mai, vergognosi delle nostre coscienze rattoppate e dei nostri cuori a brandelli. Signore, abbi pietà di noi! Noi abbiamo costruito chiese come luoghi di condivisione e di concordia, ma la nostra storia è una guerra senza fine; abbiamo costruito ospedali, per curare gli uomini, ma per i nostri fratelli permettiamo la fame. Signore, perdona la natura calpestata, le foreste assassinate, i fiumi inquinati! Noi sappiamo che Tu ci ami e che a questo amore dobbiamo la vita. Come l’alba diventa aurora e poi giorno, voglia il Tuo amore che i figli del millennio 2000 nascano dalla speranza, crescano nella pace, si estinguano infine nella luce, per ritrovarTi, Signore, Tu che sei la Vita. (RAOUL FOLLEREAU)

PER LA LODE E IL GRAZIE Suor Leonella era prontissima nelle sue risposte alle varie situazioni, poteva anche essere ritenuta temeraria o imprudente. Ricordo bene la sera in cui rincasò tardi portando con sé due malandrini dall’aspetto poco rassicurante, raccolti per strada sulle montagne. Alle rimostranze di qualche sorella, osservò semplicemente: “Non avevano da mangiare, né dove dormire. L’unica loro possibilità era quella di rubare”. Pregò molto quella sera sistemandoli alla meglio e tutto finì bene. L’indomani mattina i suoi occhi vivacissimi brillavano della più bella soddisfazione e di gratitudine a Dio. (da un articolo su Suor Leonella Sgorbati, morta martire a Mogadiscio il 17.09.2006)

SCELTE CONCRETE DI VITA

A) B)

Come Maria, apri il cuore alla Preghiera e alla ruminatio della Parola. Trova il tempo. Come coppia cercate di pregare insieme. Impegnati con coraggio ad annunciare, credibilmente, Gesù. Parlate ai figli di Gesù e del Vangelo.

La grande Gioia PAROLA DI DIO (Luca 2, 6-20)

Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato, nella città di Davide, un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria

a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano tra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. E, dopo averlo visto,riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. SPUNTI PER L’APPROFONDIMENTO PERSONALE 





“Lo depose in una mangiatoia”. E’ subito evidente chi è Colui che si dona: “Corpo dato per voi”, “Sangue versato per voi”. Dal primo momento della comparsa umana di Gesù sulla terra traspare la raffigurazione dell’Eucarestia, il dono della Passione e della Croce. Nell’Annunciazione era stato indicato il nome di Gesù = Colui che Salva (Dio – Salva). Alla nascita, viene posto nella mangiatoia, simbolo che l’obiettivo della sua venuta è quello di farsi cibo per l’umanità. Gesù è Colui che si dona, dunque Ama, è un Dio che si dona per Amore. Mi apro allo splendore di questa verità? Capisco quanto sono importante io per Lui? Colgo l’Amore di Dio, visibile in pienezza sulla Croce? “C’erano anche alcuni pastori”. Il primo annuncio del Dio che si fa uomo è per i pastori, la categoria che, all’epoca di Gesù, rappresentava la sezione più infima e più povera della società, disprezzata ed emarginata. Gesù si rivela ai piccoli, a chi non ha voce. Quanti presumono di essere già salvi e di non avere bisogno di Dio non incontrano Gesù: “Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno” (Mt 18,1). Dove stiamo noi? Il nostro cuore è aperto a Dio, si affida a Lui? C’è posto per Gesù in noi? “Nella notte … la gloria del Signore li avvolse di luce”.



Nella notte della vita viene Gesù, a illuminare, consolare, sanare. Egli porta risposte concrete ai nostri interrogativi (Chi sono? Dove vado? Perché esisto? Che senso ha la mia vita? Cosa c’è dopo la morte?). “Io sono la Luce del mondo” (Gv 9,5): la Luce – Gesù penetra nel nostro cuore e lo pervade di Speranza, di Pace, fa la Verità, smaschera la menzogna, libera dalla paura, dall’angoscia, dal non senso, dalla disperazione. Gesù è Luce viva che dona Luce viva. Oggi siamo immersi nel relativismo, nell’incertezza, nel disorientamento. Gesù ci propone delle risposte, significative, profonde. Oggi c’è una diffusa realtà di tenebra, di notte, di peccato che avvolge e genera corazze nel nostro cuore. C’è un’intensa lotta fra tenebre e Luce, anche dentro di noi. Spesso sperimentiamo la seduzione del male e giustifichiamo con grande facilità la nostra sequela nei suoi confronti, per poi verificarne le conseguenze di amarezza, di delusione, di inquietudine. Il nostro cuore è sovente chiuso alla Luce da una serie di ostacoli: - la dissipazione, la patologia del fare – fare – fare, il continuo affanno, l’agitazione per qualsiasi cosa, la mancanza di tempo, sempre troppo ben motivata, per la riflessione, la preghiera, l’adorazione; - le paranoie interiori: credersi poco amato/a, non volersi bene, non darsi fiducia, vivere nel costante pessimismo, non sentirsi perdonati da Dio, pensarLo lontano, indifferente; - coltivare e non combattere il peccato assecondando le invidie, le gelosie, le impurità, la sensualità, l’odio, il rancore, il risentimento. “Vi porto una bella notizia che vi darà una grande gioia”. La bella notizia è il Vangelo di Salvezza stabilito da Gesù. Non può che conseguirne la Gioia di un Dio che si fa uomo per riempire l’uomo stesso della Sua Vita, della Sua Luce, della Sua Grazia, della Sua Pace, per farci trovare il senso della vita, la bellezza di essere figli amati e incoraggiati mediante lo Spirito Santo. Nell’ottica di questa visita che Dio ci concede in Gesù, approfondiamo il significato della nostra esistenza, comprendiamo chi siamo veramente, scopriamo la nostra chiamata alla vita: “Dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia” (Gv 1,16). “Nel Signore – troviamo – la nostra gioia” (Filippesi 3,1) e stando in Lui, prendendo consapevolezza del Suo dono di Vita espresso nella Risurrezione, raggiungiamo una gioia che nessuno ci può rapire (Gv 16,20). Molte volte siamo tentati di lasciare che la tristezza uccida questa gioia. Dice Evagrio (monaco del deserto): “La tristezza è come un verme nel cuore, chi si lascia vincere dalla tristezza non conosce la gioia spirituale”, mentre dalla gioia nel Signore nascono la carità, la bontà, la mitezza, la serenità, la tranquillità, la pazienza, … (Galati 5,22). Nella storia del pensiero filosofico – culturale ci sono









troppe teorie che rifiutano la gioia: - Schopenauer: “veleggiare verso il naufragio”; - Nietzsche: “la vita è un precipitone in un tempospazio vuoti di riferimenti”; - Sartre: “non c’è alcun essere necessario che può spiegare l’esistenza” (da “La nausea”); Heiddegger: “l’abisso si spalanca di fronte all’uomo”. Altri pensatori (Epicuro, Marx, …) ravvisano un senso minimo, finito, nei limiti del controllabile. E’ diffusa la mentalità che emargina Dio, che descrive l’uomo senza gioia, smarrito, confuso, angosciato. Nessuno di noi è immune da questi germi negativi. “Pace in terra agli uomini che Dio ama”. La Pace è Dono. Gesù, il dono di Dio per noi, è la nostra pace. Noi, abbiamo la pace nel cuore? Siamo capaci di abbandonarci in Dio, di fidarci di Lui? Cos’è che ci ruba la pace? Spesso non ci rendiamo conto di questo dono, neppure di fronte alle prove più disarmanti: “Pace a voi …” (Lc 24,36). Dio ci ama a tal punto, da esprimere visibilmente questo Amore nell’Incarnazione e, poi, nella Passione e nella Croce, che Gesù ha vissuto con estrema sofferenza. Scrive David Maria Turoldo: “Prima di noi, lo sa Cristo quanto sia difficile amare: un’impresa che è solo da Dio”. “Dopo averlo visto, dissero ciò che avevano sentito di questo bambino”. I Pastori sono i primi missionari: vanno, raccontano, annunciano. E noi? Com’è il nostro annuncio? Il nostro modo di vivere e di relazionarci con gli Altri annuncia Gesù? “I Pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e Lo ringraziavano”. Incontrato Gesù, è automatica la scoperta della Lode e del Grazie. Verifichiamo se la nostra Fede in Lui ci porta veramente alla Lode e al Grazie. “Maria, da parte sua, custodiva il ricordo di questi fatti e li meditava nel suo cuore”. La Madonna è la vera credente che accoglie nel cuore la Parola, medita, crede. ChiediamoLe il dono della Preghiera vera e della Fede viva.

InvochiamoLa sottolineando il suo straordinario esempio e il nostro bisogno di imitarLa: “Beata Tu che hai creduto”.