Il podcast, strumento didattico polimorfo Romolo Pranzetti
[email protected] I lettori mp3 portatili costano sempre meno e anche gli alunni delle medie o della scuola secondaria se li possono procurare, senza dover aspettare le feste per avere un iPod, che resta comunque l’oggetto per antonomasia: anche il nome per moda o per pigrizia si è soliti farlo risalire a questo piccolo gadget che segna la fortuna della Apple. Gli sforzi di chiamarlo in modi più universali, (audiocast, radiocast o netcast), restano dei buoni tentativi, ma per ora è il podcast a presentarsi come nuova proposta quale strumento innovativo, anche per la didattica. Che cos’è? Il podcast è un sito che ospita episodi audio, quasi una radio con trasmissioni settimanali o anche più ravvicinate, che è possibile registrare direttamente con il microfono collegato ad un computer con e caricabile tramite ftp o con il browser stesso. Molto spesso, accanto all’audio, l’episodio può avere anche un video o incorporare un commento musicale. Come si realizza? La tecnica dietro il podcast non è complicata. Pur essendo io stesso un utente della Mela (Non starò a ricordare iTunes, perfettamente integrato con QuickTime, e con iLife, e i suoi programmi, pensati proprio per facilitare l’uso del podcast, e la sua produzione. Apple fa del podcast un uso massiccio, e conLeopard è già annunciato il Podcast producer, http://www.apple.com/server/macosx/leopard/podcastproducer.html che dovrebbe ancora facilitare le varie operazioni. Anche i siti mac con le icone iPod che ospitano i video abbondano. ) , ho sperimentato strumenti Microsoft. Per far un podcast in Windows, si può usare: a) il Registratore Suoni, negli Accessori, che esporta anche in formato mp3. Consente di tagliare, modificare, migliorare una registrazione audio. Niente di professionale, ma per partire va bene. b) Audacity, un programma gratuito, molto ben fatto, stabile e potente, che andrebbe usato nella scuola, a prescindere dal podcast. Oltre ad esportare in mp3, consente effetti e controlli sul suono, quasi professinali. c) Per fare videopodcast, è possibile usare PhotoStory 3, oppure Windows Movie Maker. I due strumenti sono facili da usare, ma soprattutto sono completamente gratuiti e sono compatibili con i browser e con i codec disponibili nel sistema operativo più diffuso. d) Piattaforme: un podcast una volta realizzato, lo si può facilmente pubblicare su una piattaforma gratuita (come per esempio www.podomatic.com) , oppure il file rss (un file in xml che consente la consegna automatica degli aggiornamenti) lo si può postare nel sito della propria scuola, e poi riproporre a molteplici directory di podcast, che hanno anche categorie educative: FeedBurner, Podcastingnews, ecc. e) Il Ministero della pubblica istruzione ha una piattaforma podcast e blog, che si chiama Edidablog.it e ospita decine e decine di podcast e blog.
f) Creare un contenitore nel sito della propria scuola. I singoli episodi sono registrabili con microfoni a costo contenuto, i video possono essere fatti con una webcam, o per i più ambiziosi, con una videocamera dal costo inferiore a quello dell’iPod. Come si usa? Non starò a specificare gli usi possibili del podcast, si sa come vengono usati i siti personali, e i blog in particolare, tutti conoscono MySpace, o Flickr o ancora YouTube… quindi il podcast può essere usato come diario, come commento personale, come strumento di critica, ecc. Gli episodi audio o video possono essere utilizzati, da parte del professore: 1) come stimolo per i temi da affrontare nella prossima lezione; 2) come integrazione alla lezione in aula, con documenti sonori o video, da fruire in un secondo momento (approfondimenti); 3) Come sussidio utilizzabile da parte degli studenti, per collegamenti, per feedback, per ricerche personali; 4) Per impostare percorsi originali di ricerca sia per il docente sia per gli studenti della scuola superiore. 5) Per lo studio delle lingue, come indispensabile esercitazione soprattutto audio, ma anche per proporre situazioni… Perché può essere utile? - Il mondo della comunicazione audio appare molto immediato, e il poter personalizzare i messaggi tramite queste trasmissioni mirate, appare un terreno fertile per la didattica. Gli episodi possono essere fruiti come accennavo all’inizio nel proprio lettore mp3 ma anche direttamente dal pc della scuola o del laboratorio: come si distribuiscono file per la lezione, possono essere distribuiti audio o video da fruire, con la voce stessa del professore. Ma anche nella scuola superiore, le possibilità sono molteplici: dal ripasso, all’integrazione, al rinforzo. Un uso più creativo è auspicabile nella scuola primaria e nella scuola media, dove può prevalere l’uso creativo, o critico, teso alla padronanza dello strumento espressivo. Podcast possono ad ogni modo essere realizzati, se l’insegnante se la sente, già nella scuola dell’infanzia. Sviluppi prevedibili - Nel web 2.0 il podcast trova la sua collocazione ideale: episodi audio, video, filmati, gallerie fotografiche, presentazioni, oggetti di apprendimento: tutto può essere distribuito con le procedure ormai consolidate e familiari agli adolescenti. Sempre più docenti si avvicinano a queste tecnologie, ne rimangono ammaliati e contagiati, anche grazie alla semplicità di realizzazione.
Preferenze di collocazione del contributo: 1° preferenza: e-learning 2° preferenza: web 2.0 3° preferenza: podcast
Parole chiave:
1° key word: video 2° key word: audio 3° key word: radio 4° key word: didattica 5° key word: internet