Parallelismo Tra I David

  • June 2020
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David di Donatello

Autore: Donato di Niccolò di Betto Bardi, Donatello Titolo : David Datazione: 1440, circa Collocazione: Museo Nazionale del Bargello, Firenze Materiale: bronzo

Donatello realizzò il David per Cosimo de’ Medici. La scultura presenta tratti singolari tanto che viene identificata con il giovane Ermes della mitologia greca. Il dio è colto nell’atto di osservare con pacato distacco la testa recisa di Argo, da lui ucciso per ordine di Zeus. Donatello conferisce al suo personaggio un’espressione di naturale pensosità, in vivace contrasto con l’innaturale positura del corpo, attinta con ogni probabilità della statuaria di Policleto. La luce è impiegata come strumento di modellazione delle masse e, scivolando dolcemente sulle membra adolescenti del David-Ermes, finisce per addensarsi ai suoi piedi dove crea ombre profonde sulla testa mozza di Golia-Argo. L’opera è tanto naturale nella vivacità e nella morbidezza, che impossibile pare agli artefici che ella non sia formata sopra il vivo, dice il Vasari, vale a dire che non sia stata realizzata con un modello vivente, e non solo riprendendo forme desunte dalla tradizione scultorea e figurativa di bottega, come era avvenuto fino ad allora. Donatello non vede il suo David né come un cavaliere né come un simbolo del suo tempo, così come nel bassorilievo di San Giorgio e la principessa, la razionalità dell’intelletto trionfa sulla forza bruta del gigante, allo stesso modo in cui la virtù e l’intelligenza devono sempre trionfare sulla violenza e sull’irrazionalità.

David di Michelangelo

Autore: Michelangelo Buonarroti Titolo: David Datazione: 1501 - 1504 Collocazione: Galleria dell’Accademia, Firenze Materiale: Marmo Committenza: l‘opera del Duomo

Michelangelo operò una sorte di miracolo poiché fu come se fosse riuscito a far risuscitare uno che era morto e, il David era ritenuto superiore a ogni scultura moderna e antica e anche oggi le polemiche sorte in occasione del restauro in corso confermano in grande ruolo simbolico che questa scultura riveste per la cultura occidentale. Il giovane pastore, futuro re d’Israele, è colto nel momento che precede l’azione: la sua fronte è leggermente aggrottata in un atteggiamento che indica allo stesso tempo concentrazione e valutazione delle proprie forze rispetto a quelle dell’avversario. I suoi muscoli sono in tensione e le mani nervose e scattanti, con le vene in superficie, sono pronte a far roteare la fionda per dar luogo all’azione. Il rapporto chiastico delle membra è di ascendenza classica ovvero il rapporto incrociato fra parti del corpo che compiono un’azione e parti che, invece, sono in riposo. La superficie della scultura è perfettamente levigata. Per le qualità morali che questo nudo virile incarnava fu deciso che la statua fosse collocata non più in Duomo, ma dinanzi a Palazzo Vecchio, diventandone il simbolo. Composizione: Diversamente dalla descrizione biblica, il giovane israelita è qui rappresentato nudo, più simile a un atleta classico che a un combattente. La sua posa, del resto, rimanda in modo esplicito al Doriforo statua greca del quinto secolo a.C. di Policleto il Vecchio, famosa per le calcolate proporzioni e l’equilibrio chiastico. Come il modello antico, anche il David di Michelangelo è concepito per essere visto di fronte. E come nel modello antico, anche qui si palesa una contrapposizione tra arti sottoposti a uno sforzo (gamba destra che regge il peso del corpo, braccio sinistro piegato che porta la fionda) e arti in posizione rilassata. Il Volume:

Completando un blocco lungo e stretto, già abbozzato vari anni prima da Agostino di Duccio, Michelangelo trova nel marmo le forme perfette del giovane eroe. Le masse muscolari diventano volumi sodi e compatti, percorsi da una grande energia latente anche se ancora lontani dall’enfasi che caratterizzerà le opere più tarde. La modellazione rivela una conoscenza profonda dell’anatomia umana, attentamente studiata dall’artista. Superficie: La superficie della statua è asciutta e nitida, ottenuta tramite un lungo e meticoloso lavoro di levigatura. Scorrendovi sopra, la luce mette in risalto i precisissimi dettagli anatomici: si notano così i nervi sotto la pelle e le vene pulsanti che corrono sul braccio e la mano destra, il fine modellato nel busto, i muscoli tesi e contratti del collo. Particolarmente efficace l’effetto del trapano ad archetto usato dell’artista per definire parti della statua come i capelli e le pupille degli occhi. Tema: Oltre al significato religioso dell’episodio biblico, la figura di David incarna l’idea della difesa della libertà contro l’oppressione. E in questa chiave venne anche interpretato dai Fiorentini, i quali vedono nel giovane eroe l’esaltazione della Repubblica, pronta a combattere strenuamente pur di salvaguardare la propria libertà e indipendenza, condizioni prime per realizzare gli alti ideale umanistici di cui essa si faceva portatrice Personaggio: Se Donatello aveva immaginato il David già vittorioso con la testa del gigante ai suoi piedi, Michelangelo sceglie invece di rappresentare l’eroe nell’istante che precede il gesto cruciale. Lo sguardo penetrante e la fronte corrugata esprimono tutto lo sforzo mentale e la concentrazione necessaria per calcolare la traiettoria del sasso. Un volto, che diventa l’espressione di una profonda forza morale e psicologica, ma sul quale si legge anche il tremendo peso che grava sul giovane, conscio del drammatico gesto che sta per compiere e per questo trasformato, suo malgrado, in uomo maturo.

David del Bernini

Autore: Bernini Titolo: David Datazione: 1623 circa Collocazione: Galleria Borghese, Roma Materiale: Marmo Committenza: Cardinal Borghese

Composizione: Il grande dinamismo della statua è stato dato dalla potente torsione del busto che si avvita su se stesso sbilanciandosi in avanti. Sulla gamba destra poggia quasi interamente il peso del corpo, mentre la sinistra arretra mostrando il piede già in parte sollevato da terra. Il movimento a spirale, che riprende e dilata nello spazio lo schema manieristico della linea serprentinata, è sottolineato anche dal drappeggio del manto e dalla tracolla della bisaccia che cingono il corpo muscoloso dell’eroe. Il Volume: La forma “aperta” della statua mette in risalto il gioco vivace e continuo che intercorre tra volumi pieni e vuoti, tra concavità e convessità, tra sporgenze e rientranze. Si notano, per esempio, la massa compatta della corazza e delle armi (date dal giovane dal re Saul, ma abbandonate perché inutili contro il gigante) cui si contrappongono le braccia come segmenti aperti e inseriti nello spazio circostante. Superficie: Il modellato della statua rivela quel prodigioso e virtuosistico controllo della tecnica che si manifesterà anche nelle altre opere del Bernini, come per esempio nell’Estasi di Santa Teresa. Qui la superficie appare animata e vibrante alla luce, evidenziando una resa anatomica perfetta, tale da rendere il tepore e la morbidezza della carne o la tensione dei muscoli sotto la pelle. Con la luce risaltano anche i contrasti tra superfici lisce e cesellate (corazza, bisaccia, armi). Così il personaggio sembra palpitante e vivo, rendendoci partecipi e coinvolti nell’azione che sta per compiere. Tema: La statua, commissionata dall’artista dal Cardinal Borghese, archeologo e raffinato collezionista d’arte, rappresenta l’eroe biblico nel momento che precede il lancio del sasso con la fionda. Diversamente da Michelangelo, quindi, Bernini non rappresenta una fase di concentrazione intensa dell’eroe, ma l’atto stesso, giunto ormai al suo apice dinamico. Come allegoria, la figura di David allude alla virtù eroica in senso religioso, cioè alla spinta a compiere un’azione ben superiore alla proprie forze, ma nella certezza del sostegno divino. Personaggio: Come nell’opera di Michelangelo, anche qui il volto dell’eroe (che secondo alcuni rappresenta lo stesso Bernini) svela pensieri e sentimenti nascosti. SI notano il marcato realismo della fronte

aggrottata, degli occhi fissi sul nemico, delle labbra chiuse e contratte per la tensione. Sono l’espressione di un’energia intensa, fatta di coraggio e determinazione, un’energia che scorre lungo le vene e i muscoli per poi esplodere in un gesto fulmineo e fatale.

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