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L’incredibile vicenda sul patrocinio da parte del Comune di Pistoia alla manifestazione di consegna della documentazione personale di Licio Gelli all’archivio di stato di Pistoia, dimostra, ancora una volta, il tasso di approssimazione e di mancanza di sensibilità politica che caratterizza il procedere amministrativo del Sindaco Berti. Non sono tra quelli che pensa che l’aver dato il patrocinio sia una cosa sbagliata di per sé, anche perché ritengo che questa donazione arricchisca il patrimonio culturale della città di Pistoia; tuttavia ritengo assolutamente ridicolo e carico di ipocrisia il tentativo del Sindaco di scaricare la responsabilità di un atto che ha suscitato tante proteste sulla Giunta e particolarmente sull’Assessore alla cultura, quasi che gli assessori, non eletti da nessuno ed in carica solo perché scelti dal Sindaco, portassero responsabilità personali nella loro azione amministrativa quotidiana. Tutti sanno che la concessione di patrocinio è responsabilità esclusiva del Sindaco che la esercita attraverso proprio decreto. La giunta non ha assolutamente voce in capitolo sui patrocini. Qualora, poi, per nascondere le proprie responsabilità, nel perfetto stile del nostro Sindaco, ci fosse stata una apposita delibera di giunta, questa non solo non depotenzia la responsabilità tutta sindacale di patrocinare la manifestazione, ma dimostra quanto questo organo di governo cittadino sia formato da gente capace di dissociarsi, votando le delibere in giunta e contestandone il giorno dopo i contenuti sulla stampa. Evidentemente i membri della giunta preferiscono passare da sciocchi che non sanno quello che votano piuttosto che dichiarare apertamente che hanno sbagliato. Ma forse anche questo fa parte dello stile di Berti di governare la città: uno stile molto personale che si sostanzia nella scelta di difendere il patrocinio, ma di disertare la manifestazione patrocinata, inviando una lettera di chiarimento letta fra i risolini compiaciuti e un po’ di imbarazzo del Direttore dell’Archivio di Stato, della signora D’Alema e di tutti i presenti. Contento lui! Alessio Bartolomei