Organizzazione dell'agricoltura nel 300 L'agricoltura era frutto del lavoro di gran parte della popolazione. Il terreno era suddiviso in arativo pascolo e boschivo. La crescente domanda di cibo nel 300 non può essere soddisfatta perché vi è un delicato equilibrio tra le tre tipologie di territorio. RAPPORTO UOMO-AMBIENTE ARATIVO I terreni adibiti alle attività agricole e quindi alla produzione alimentere. Poteva es pandersi solo disboscando o convertendo pascoli in campi da coltivare.
PASCOLO Le terre adibite all'alle vamento, quindi lasciate inselvatichire. L'alleva mento garantiva prodotti derivati dagli animali come carne e concime per i campi.
BOSCHIVO Le foreste erano fonte di legname, un importantissima risorsa all'epoca, inquanto unica fonte di energia e principale materiale da costruzione per navi e abitazioni.
La produttività di un terreno: era data dal rapporto prodotto-semente, ovvero il rapporto che vi era tra le sementi gettate e il prodotto raccolto. Se un contadino gettava diecimila semi e ne raccoglieva poi sessantamila, il rapporto di produttività era di 6 a 1. L'allevamento brado: è stata una risposta alla crisi di sottosviluppo del 300. Consisteva per lo più nell'allevamento ovino, nelle terre ormai disabitate a causa della peste, ove prima sorgevano villaggi di agricoltori. Fu adottato principalmente in: – Inghilterra – Spagna – Alcune regioni italiane come le Puglie La risposta lombarda: fu diversa da quella del resto dell'Europa. Infatti nella valle Padana si effettuarono numerosi lavori di bonifico e dissodamento per migliorare l'agricoltura e aumentare la produzione, con massicci investimenti.