Citazione scelta : Antinucci F. “Internet allora sostituirà i maestri? “
[…] No, i «maestri umani» non possono venire meno; saranno, anzi, infinitamente più utili di ora, se sapranno capire e adattarsi al nuovo ruolo — importantissimo — che l’esistenza di questi strumenti richiede. Il cambiamento più grosso avviene infatti nel ruolo dell’allievo: l’apprendimento esperienziale e i procedimenti ipertestuali lo rendono protagonista attivo del suo percorso di apprendimento, che viene da lui stesso costruito e determinato. Questo comporta inevitabilmente una differenziazione: studenti diversi, anche se partissero dallo stesso punto, proseguirebbero rapidamente per strade diverse. Le associazioni, i passaggi che ciascuno fa dipendono dalle sue motivazioni, dalle conoscenze che già ha, da ciò che succede mentre agisce facendo esperienza, e così via; quindi i percorsi non saranno uguali ma fortemente individualizzati. Questo è l’esatto contrario — come ben sai — di quello che avviene oggi, dove vige l’uniformità a tutti i livelli: quella della «classe» e quella del «programma». D’altra parte, i nuovi strumenti scaricano l’insegnante dal ruolo di illustratore e ripetitore dei singoli contenuti — quello della tipica lezione in classe, per intenderci. I contenuti vengono assimilati facendo, e questo fare può essere guidato e supportato direttamente
dallo
strumento,
come
abbiamo
visto.
Il ruolo dell’insegnante dovrebbe allora diventare quello di un tutor individuale, simile, se vuoi, all’antico «precettore»: stare dietro al percorso individuale di ciascun allievo, allargarne gli orizzonti, fornirgli lo sfondo, sorreggerlo e aiutarlo laddove si manifestano difficoltà. In una parola, incoraggiare e accompagnare la costruzione autonoma che l’allievo compie seguendola e indirizzandola verso le direzioni più promettenti e ricche."
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Le scuole sono gravate, nella loro capacità di influire sull’apprendimento naturale dello studente, dalla quantità di attenzione che ogni individuo richiederebbe. Le soluzioni apparenti che le scuole adottano sono in parte dovute alla mancanza di conoscenza circa gli strumenti tecnologici oggi a disposizione per l’apprendimento, ed in parte sono legate alle necessità economiche. Risulta molto costoso coinvolgere adeguatamente gli studenti in obiettivi di apprendimento che riescano ad interessarli ed istruirli nella misura individualmente necessaria. Le tecnologie informatiche possono convertire in realtà le potenzialità di partecipazione individuale degli studenti. I computer hanno la capacità di presentare allo studente dei compiti, la cui esecuzione può risultare interessante’, offrono allo studente la possibilità di diventare “ Investigatori della conoscenza”, la possibilità di esplorare, e la possibilità di recuperare gli errori senza imbarazzi. I computer possono liberare le scuole dal dover seguire passo passo il processo naturale dell’apprendimento di ogni studente. Quando emerge la volontà di beneficiare dei computer nelle scuole, spesso si afferma anche l’intenzione di utilizzarli come risorse di analisi per il pensiero e il ragionamento’ per la sperimentazione e per l’apprendimento. Un dettaglio molto interessante è che, adottando opportuni strumenti d’apprendimento, è possibile anche cambiare il modo in cui avviene l’apprendimento, perché tali strumenti sono in grado di incorporare il modo naturale in cui le persone pensano ed immaginano. Gli insegnanti sono di norma, considerati membri rappresentativi, onorevoli e volenterosi della nostra società, ben preparati professionalmente; a loro è stata affidata la responsabilità di sviluppare il modo in cui gli studenti pensano e apprendono. Il bisogno più o meno latente nella categoria , di migliori strumenti didattici per realizzare una 2
migliore pratica pedagogica, trova la sua risposta nei software che articolano, amplificano e consolidano gli aspetti cognitivi principali dell’apprendimento degli studenti. A conferma della validità ed efficienza di tali strumenti d’apprendimento, crescono i risultati delle sperimentazioni di questa nuova razionalità nella progettazione dei piani di studio, e nella pratica in aula. Il ruolo dell’insegnante che utilizza le nuove tecnologie evolve: diventa capo progetto,” tutore “, conferenziere….. è un membro della squadra, e non il centro dell’aula. Offre assistenza tecnica e consiglio creativo, più che dirigere i bambini nello svolgimento di compiti strettamente definiti. E’necessario, quindi, potenziare il rapporto positivo con gli studenti lasciando loro utilizzare, nelle attività d’apprendimento, gli strumenti tecnologici e culturali più aggiornati che sono alla loro portata, quali i computer, solo così i bambini potranno costruire attivamente la conoscenza, non assorbendo semplicemente le idee presentate dagli insegnanti, interiorizzandole o memorizzandole per ripetizione. La vera formazione risiede, quindi, nel creare piani di studio adeguati nei contenuti, ma che stimolino anche la comprensione, provocando ulteriore crescita e sviluppo mentale. Gli strumenti di studio debbono necessariamente permettere l’attività individuale e di gruppo e la ricerca nei contenuti, insieme alla manipolazione dei concetti, stimolano le capacità del pensiero critico: anche il bambino crea, riflette e risolve la sua personale comprensione degli argomenti. Oltre alla sperimentazione ed al gioco, la manipolazione dei concetti e delle idee offre agli studenti un feedback concreto e diretto sulla precisione delle loro idee. L’esplorazione e la ricerca , anche nell’informazione sono processi d’apprendimento auto strutturati e automotivanti. Essi inducono anche gli studenti più giovani a riflettere sulle proprie idee. 3