L'impatto Economico Del Carpino Folk Festival

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UNA FORMIDABILE LEVA PER IL BILANCIO DELL’ECONOMIA LOCALE

Gli effetti positivi del festival pugliese

L’impatto economico del Carpino Folk Festival

“L’Impatto Economico del Carpino Folk Festival” Pubblicazione Carpino Folk Festival, Luglio 2009

COMUNICAZIONE LUGLIO ’09

Pubblicazione Carpino Folk Festival

 Tutti i diritti sono riservati Associazione Culturale Carpino Folk Festival - Via Mazzini, 88 71010 Carpino (FG) tel. 0884.326145

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“L’Impatto Economico del Carpino Folk Festival” Pubblicazione Carpino Folk Festival, Luglio 2009

L’impatto economico del Carpino Folk Festival La Costituzione Italiana recita: all’art. 9 “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della nazione.” all’art. 33 “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è il loro insegnamento.” Il Gargano è una terra che ha una tradizione di pastori, contadini e pescatori. Oggi il Gargano è anche una meta di turismo grazie alle sue coste, allo splendido mare, all’entroterra boscoso e montuoso, all’artigianato locale e alla gastronomia tipica. Un’attrazione sempre più forte in questa terra è esercitata anche dal patrimonio culturale e musicale che oggi viene riscoperto e coltivato, dopo essere stato per decenni abbandonato a causa anche della migrazione degli anni ‘50 e ‘60 che ha svuotato queste terre di molta energia spostandola altrove. Si è assistito e si assiste, quindi, ad una riscoperta della tarantella del Gargano. Sono molti i gruppi di giovani musicisti e appassionati che riprendono in mano canti e testimonianze musicali del passato cercando di salvarle, diffonderle e rinnovarle. Tra i più vecchi suonatori del Gargano c’è un gruppo che è ormai una leggenda: i Cantori di Carpino. I Cantori di Carpino – Carpino è un paesino del Gargano - si sono ritrovati in un vortice di attenzione e notorietà da parte di appassionati ed anche studiosi di etnomusicologia (come Alan Lomax e Diego Carpitella che già negli anni cinquanta avevano effettuato approfondite indagini all’interno di un progetto di ricerca con cui hanno raccolto molti documenti sulla musica etnica italiana). Uno degli aspetti che contraddistingue la Tarantella del Gargano, anche se si dovrebbe parlare di tarantelle del Gargano perché ci sono tra i paesi e territori del Gargano diverse tradizioni musicali che si richiamano alla tarantella, è la presenza forte della “chitarra battente” che ritma i canti, le serenate e le ninne nanne.

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Gli antichi rituali delle tarantelle e della cultura popolare sono resi attuali nei ritmi vigorosi di chitarra, castagnole e tamburello che si possono ascoltare sempre più spesso per le piazze di Carpino e dei paesi del Gargano. Ogni anno nella prima decade di agosto, il Carpino Folk Festival diventa il fulcro palpitante di questa cultura musicale popolare.

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Premessa In una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando sono in molti a chiedersi se sono opportune le sovvenzioni pubbliche a teatri, musei, festival, rassegne, convegni, fondazioni e associazioni. Molto clamore in proposito ha suscitato l’intervento di ALESSANDRO BARICCO su Repubblica. Il quale si spinge fino al punto da addebitare all’intervento pubblico lo stato di stagnazione della cultura italiana. Nell’affrontare questa ricerca francamente neanche ci siamo posti il problema, perché altrimenti avremmo finito all’inizio e a nulla sarebbe servito questo lavoro. Diciamo cosi: ci siamo attenuti al testo della Costituzione Italiana e abbiamo considerato fondamentale la promozione pubblica della cultura per allargare sempre di più la platea di coloro che ne possano godere, per evitare le distorsioni del mercato e per soddisfare la necessità di ogni democrazia di mantenere la cultura e quindi se stessa. La ragione fondamentale che ci ha spinti ad intraprendere una ricerca sull’impatto economico del Carpino Folk Festival è essenzialmente per avere e fornire dei dati, concreti, confrontabili e convincenti per le istituzioni e gli imprenditori che debbono sovvenzionare o sponsorizzare l’evento. Sentivamo la necessità di contestualizzare il festival più longevo della Puglia, nel suo settore, per collocarlo correttamente all’interno del sistema economico locale, giustificandone le spese e mettendone in risalto i benefici effetti sulla bilancia commerciale del nostro territorio. Ma anche è soprattutto per avere dei dati che permettessero, con onestà intellettuale, valutazioni e confronti del nostro festival con le altre realtà simili che non fossero basati solo su numeri forniti a casaccio e su dichiarazioni soventemente campate per aria. Pur essendo consapevoli che il fine di un evento culturale come il nostro resta la promozione del patrimonio materiale e immateriale cosi tanto prezioso quanto delicato, in questa circostanza il nostro obiettivo non è stato quello di evidenziare i benefici goduti dagli spettatori, ma quello di analizzare e valutare il beneficio economico goduto da una area limitata che abbiamo fatto coincidere con il perimetro urbano della città ospitante, che poi è parte di un'area provinciale e quindi di un'area regionale – determinato dalle spese degli organizzatori e dei visitatori attratti dal nostro evento.

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Nel fare ciò abbiamo appositamente trovato e applicato un metodo scientifico largamente utilizzato dalla letteratura italiana, ma soprattutto estera, nella valutazione degli impatti degli eventi culturali.

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Il metodo Sono assai numerosi i modelli utilizzabili per calcolare gli impatti economici. Quelli più vetusti e applicati sono i cosiddetti Input-Output (IO), in grado di fornire utili indicazioni sull’andamento di più variabili: vendite, produzione, valore aggiunto, redditi, occupazione, gettiti fiscali. Su di essi esiste una letteratura a dir poco sterminata (Archer 1982, 1984 e 1996; Miller e Blair 1985; Seaman 1987; Fletcher 1989; Blaine 1993; Frechtling 1994a, 1994b e 1994c; Wanhill 1994; Henry e Jonhson 1995; Zhou et al. 1996; Fleischer e Freeman 1997;Miller 1998; Dwyer et al. 2000a e 2000b; Vogelsong,Graefe e Estes 2001; Jackson et al. 2005, che hanno predisposto Do-It-Yourself Kit; Thomo 2005; Wood 2005; Re 2006; Tyrrel e Johnson 2006). I modelli I-O si basano sulle interdipendenze settoriali, cioè sull’assunto che ogni sistema economico è composto da settori differenti, tra di loro interdipendenti, poiché la produzione di ciascuno di essi viene in parte acquistata da utilizzatori finali e in parte da operatori attivi in altri settori, che a loro volta la impiegano nei propri processi di produzione. Basare il nostro studio su questi modelli significa valutare l’impatto economico del Carpino Folk Festival considerando tre componenti denominate effetto diretto, effetto indiretto ed effetto indotto: - effetto diretto: è l’impatto derivante dalle spese sostenute per l’allestimento del festival ed effettuate dai visitatori accorsi a Carpino per parteciparvi (ristoranti, alberghi, negozi, fornitori, esercizi pubblici, ecc). Questi acquisti di beni e servizi portano “nuovi” flussi finanziari all’interno dell’area, flussi che non si sarebbero manifestati se non ci fosse stato il Carpino Folk Festival; - effetto indiretto: è l’impatto risultante dalle spese delle istituzioni e delle imprese che introitano direttamente le spese dei visitatori (es. alberghi, ristoranti, etc.). Per fronteggiare l'aumento della domanda, le istituzioni e le imprese acquistano maggiori quantità di beni e servizi da altre imprese, stimolando l’economia locale nella misura in cui i loro fornitori operano nella medesima area; l’effetto indiretto è quindi legato alla distribuzione degli effetti diretti nell’economia locale a seguito della domanda che istituzioni e imprese rivolgono ai loro fornitori; - effetto indotto: è l’impatto derivante dal cambiamento nei livelli di reddito e di spesa dei residenti. Poiché le istituzioni e le imprese lavorano di più esse necessitano di un maggior numero di lavoratori oppure che quelli già occupati facciano degli straordinari (ipotizzando che la produttività del lavoro, nel breve periodo, non possa crescere in termini significativi): i lavoratori vedranno aumentare il loro reddito e di conseguenza potranno spendere di più anche

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all’interno dell’economia locale. Cresce pertanto la capacità di spesa, che potrà comportare aumenti nei livelli di consumi, che si potranno riflettere in un aumento della produzione e delle vendite e, di conseguenza, di nuova occupazione, sino a che il ciclo di reazioni non si esaurisce. Operativamente questo significa che per valutare complessivamente l’impatto economico del Carpino Folk Festival è necessario effettuare le seguenti valutazioni: - determinare le spese degli organizzatori; - valutare le spese dei visitatori, ossia quanto ciascun “turista” spende mediamente al giorno; - applicare dei moltiplicatori alla spesa finale che misurano il grado di indipendenza economica dei vari settori in cui ricadono le spese iniziali. In pratica determinare le variabili della seguente formula economica: Impatto economico = effetto diretto + effetto indiretto + effetto indotto = (numero di visitatori x permanenza media x spesa media per visitatore + spesa sostenuta dai produttori degli eventi) x moltiplicatori economici. Il numero dei visitatori Il calcolo dell’iniezione di risorse economiche immesse nell'area in forma di spese grazie alla presenza di un evento culturale è uno dei passaggi più critici del procedimento, sebbene di solito venga minimizzato o affrontato senza il necessario rigore. A differenza di quanto accade per il turismo in generale, un’opportuna analisi dell’impatto economico di un evento culturale, come già detto, deve essere in grado di spiegare - le fonti delle spese; - i punti di partenza, geografici, delle spese; - le destinazioni o punti d’arrivo della spesa; - le cause di tali spese. Se i visitatori dell'iniziativa spendessero comunque le medesime somme in una determinata area anche se non ci fosse il festival, il flusso di risorse proveniente dall’esterno e diretto all’interno rimarrebbe immutato, a prescindere dalla presenza dell’evento. Pertanto, se il modello non tenesse in considerazione ciascuno dei precedenti punti, la stima dell'impatto confonderebbe, come minimo, l’impatto economico netto (cioè l'incremento netto delle spese sul territorio direttamente correlate all’evento) con l’impatto economico lordo (cioè il totale delle spese sostenute da tutti i visitatori e i partecipanti all’evento, che sono soliti

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dedicare, nel loro soggiorno, tempo e risorse ad altre attrazioni presenti nell'area). Ed è questo un errore commesso in molte analisi di impatto economico. Gli errori di valutazione in cui è possibile incorrere nei passaggi che concorrono alla definizione del valore dell’impatto sono numerosi e ciascuno di essi rischia di ripercuotersi sulla validità e precisione della stima finale. Esiste infatti un problema a monte, che riguarda l'individuazione di chi debba essere considerato esterno all'area. Esistono infatti tre diverse scuole di pensiero: 1. I puristi sostengono che le analisi di impatto devono considerare solo ed esclusivamente le spese dei visitatori provenienti dall'esterno dell'area di riferimento. La ragione è facilmente comprensibile: si ritiene che lo scopo di un’indagine di impatto economico sia la misurazione dei benefici economici goduti dai residenti, derivanti dall'azione del circuito virtuoso che li vede protagonisti dall'inizio alla fine. 2. Secondo gli analisti meno severi la decisione di limitare il computo alle spese dei soli visitatori è impropria e metodologicamente scorretta: pur preservando il principio della provenienza esterna delle spese considerate, diversi studiosi includono quelle sostenute da altri soggetti: i non residenti che producono gli eventi, i non residenti che li sponsorizzano, i media che li seguono, i venditori e gli espositori, il personale delle società di trasporto, etc. 3. Per pervenire a stime più corpose, alcuni studiosi includono anche le spese dei residenti che altrimenti se ne sarebbero andati altrove a vedere un mostra o a partecipare ad un altro festival e dei residenti che senza l’evento si sarebbero allontanati dall'area di residenza. Per ovviare a tutti questi inconvenienti e per ridurre al minimo la possibilità di errore abbiamo allora appositamente deciso di applicare un modello suggerito dal World Tourism Organisation per valutare la capacità di carico economica, sociale e ambientale di un sistema turistico. In particolare questo modello serve per determinare quali sono i valori che permettono ad un sistema turistico di essere sostenibile, ossia individuare un numero ottimale – più che un numero massimo – di visitatori ospitabili in una destinazione turistica calcolato sulla base di una serie di vincoli rappresentativi di ciascuna singola risorsa a servizio del settore turistico locale, dei loro parametri fisici di capacità di carico, dalle modalità d’uso e/o di gestione, ovvero dalle aspettative e preferenze degli utilizzatori.

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Lo stesso modello viene però regolarmente utilizzato per valutare anche l'andamento quotidiano del turismo e quindi per stilare le previsioni sull'andamento di una stagione in corso d'opera. Nel nostro caso non ci interessa sapere il livello ottimale del turismo nell’area circoscritta scelta (sarebbe molto interessante anche questo), ma in questa sede ci interessa quantificare semplicemente il numero degli spettatori/visitatori (cioè esterni all’area di riferimento) del Carpino Folk Festival. Per fare questo il WTO suggerisce di utilizzare contemporaneamente, in funzioni lineari, diversi parametri di cui i più significati sono: i posti di parcheggio per auto e bus, la disponibilità dei posti letto, la produzione dei rifiuti solidi urbani e la quantità delle acque reflue generate dalla presenza dei turisti oltre che dalla popolazione. Ci è sembrato palese che il parametro di riferimento fosse quello della produzione dei rifiuti solidi urbani e/o quello della quantità delle acque reflue, mentre gli altri li abbiamo ragionevolmente considerati delle variabili utilizzate per temperare i risultati dei primi. Con questo ragionamento siamo riusciti ad ovviare alla mancanza di dati relativi ai parcheggi per auto e bus pubblici, perché non ve ne sono a Carpino, e alla scarsa incidenza dei dati relativi ai posti letto, anch’essi non significativi per la realtà del nostro paese. Dal punto di vista metodologico ciò dovrebbe essere sufficiente per avere un valore affidabile dal momento che siamo in presenza di : - un evento di breve durata; - su un tema inconsueto rispetto ai classici eventi culturali temporanei; - orientato a un pubblico di nicchia e autoselezionato; - frequentato da una forte percentuale di visitatori ripetenti, che in buon parte ogni anno ritornano, rafforzando la base dei partecipanti, che cresce costantemente ogni anno in virtù di questa capacità di fidelizzazione del pubblico; - ospitato in una città di piccole dimensioni; - dotata di un celebre patrimonio culturale; - non percorsa dai flussi turistici tradizionali; Ci siamo quindi affidati alla produzione dei rifiuti solidi urbani i cui dati sono pubblici a partire dal 2007. Ed abbiamo utilizzato quelli riferiti al 2008 ritenuti più affidabili e meno soggetti alle normali distorsioni dovute alla fase di start-up. In particolare i dati sono quelli riferiti all'Ato della provincia di Foggia per il Comune di Carpino, pubblicati sul portale ambientale dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia: http://www.rifiutiebonifica.puglia.it.

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ATO FG1 - Provincia: FG - Codice ISTAT: 71012, anno 2008: Gen 136.063,00 Feb 124.374,00 Mar 144.243,00 Apr 138.920,00 Mag 154.433,00 Giu 140.707,00 Lug 169.871,00 Ago 212.095,00 Set 135.482,00 Ott 140.655,00 Nov 141.032,00 Dic 143.952,00 Tot 1.781.827,00 A questo punto abbiamo determinato il consumo per “abitante equivalente” nel resto del periodo dell'anno escludendo il mese di riferimento, ossia agosto: 1.569.732,00 (Totale senza Agosto) 142.702,91 (Media mensile) 4.642 (abitanti istat 2001) 1,02 (produzione pro capite, media nazionale 1,3 per abitanti equivalenti, quindi sufficientemente attendibile) Quindi abbiamo quantificato il corrispondente consumo pro-capite del mese di Agosto. 212.095,00 (Totale Agosto) 4.642 (abitanti istat 2001) 1,52 Con questi semplice calcoli si è potuto evincere che la produzione di rifiuti soldi urbani nel mese di agosto nella nostra area di riferimento aumenta del 50%. Si potrebbe essere portati a pensare che ciò che aumenta è la produzione procapite, in parte può anche essere, ma più onestamente si deve assumere che ciò che aumenta è il numero degli abitanti equivalenti, ossia aumentano le persone che producono i rifiuti. A Carpino come nel resto dell’Italia meridionale, agosto è il mese in cui tornano a casa i parenti per le ferie e arrivano i turisti per ragioni diverse, tra cui anche quelli che giungono per il CFF.

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In particolare se la produzione procapite sale del 50% significa che la popolazione che la produce aumenta del 50%. Con esattezza, visto i dati che abbiamo a disposizione, significa che la popolazione, oltre i residenti certificati dall'Istat nel 2001, aumenta di 2313 unità per tutti i giorni del mese di Agosto. Secondo una ripartizione lineare ciò significherebbe che per il CFF 2008, durato 9 giorni, la presenza complessiva è stata di 20817 (i biglietti al cinema si contano ad uno ad uno a prescindere da chi sia il possessore, 10 biglietti li hanno comprati 10 persone in un giorno oppure 5 persone in due giorni). A questo punto però dobbiamo contestualizzare il modello ad una realtà non percorsa dai flussi turistici tradizionali. Operativamente significa che dobbiamo considerare che a Carpino, cosi come in tutti i paesi dell'entroterra garganico, le presenze oltre i residenti, se il tempo è buono e se il calendario ha giorni incastrati bene, cioè nella migliore delle ipotesi, i “turisti” nel mese di agosto al massimo si avvistano per 15 giorni. Già questo considerazione ci dice, allora, che la produzione dei rifiuti oltre il livello ordinario si dovrebbe registrare in quei 15 giorni di agosto e non anche negli altri giorni. Pertanto le unita di turisti rispetto ai calcoli effettuati si raddoppiano. Infatti per produrre lo stesso volume di rifiuti solidi in un periodo dimezzato ci vogliono il doppio degli abitanti equivalenti. In altre parole si può ragionevolmente presumere che la popolazione nei soli 15 giorni in cui si registra l'aumento dei rifiuti, aumenti di 4626 unità ogni giorno. Quindi adesso dobbiamo moltiplicare il numero dei visitatori per i 9 giorni della rassegna di modo da ottenere che il Carpino Folk Festival 2008 ha registrato 41.635 presenze esterne. Questo valore è in linea con le stime fornite dall’Associazione calcolate con riferimento alla superficie quadrata degli spazi (Piazza e vie adiacenti) per l’anno 2008, ossia 82000 presenze complessive (visitatori e locali) con un picco di 25.000 spettatori nella serata della performance di Vinicio Capossela.

La spesa media per visitatore Per quantificare la spesa complessiva occorre quantificare il quantum spende mediamente al giorno ciascun “turista”. Senza stravolgere la nostra analisi e visto che i confronti debbono essere fatti per eventi similari, possiamo prendere a prestito uno dei valori più bassi di quelli normalmente applicati per studi analoghi, ossia una spesa giornaliera media di €.50.00 (comprensiva di viaggio, vitto + alloggio +

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altri consumi) che aumentano in rapporto alla distanza dalle località di provenienza. Per il Festival della Letteratura di Mantova i calcoli mostrano una spesa che va da 50,02 Euro sostenuta dai locali a 209,62 Euro per i turisti provenienti da fuori provincia che si avvalgono di alberghi a 4 e 5 stelle. Per Puglia Night Parade la sola spesa media dichiarata di pernottamento è stata di 54 € circa, mentre il 36% ha dichiarato di aver speso oltre all’alloggio da 1 a 10€; il 38% tra 11 e 30€, il 17% tra 31 e 50€; il 9% più di 60€.

Ne deriva che la spesa complessiva dei visitatori del Carpino Folk Festival è pari a 41635*50,00= €. 2.081.762,73 L’Effetto diretto dell’impatto economico Sommando il prodotto della sommatoria della spesa media pro capite per la permanenza media del pubblico con le spese dell’organizzazione si ottiene la spesa totale. Il Rendiconto dell’Associazione Culturale Carpino Folk Festival dell’anno 2008 riporta una spesa di €.152.948,00 CARPINO FOLK FESTIVAL 2008 - RENDICONTO riclassificato USCITE SEZIONE DIDATTICA



2.880,00

SEZIONE TEATRALE



1.650,00

CONVEGNO "TUTELA BENI IMMATERIALI"



1.492,30

C. F. Premio "ROCCO DRAICCHIO"



800,00

LA NOTTE DI CHI RUBA DONNE



8.928,00

SEZIONE MUSICALE (CONCERTI)



65.339,00

COSTI PROMOZIONE



15.850,97

COSTI SERVICE E ALLESTIMENTI



30.456,00

COSTI TRASPORTO, VITTI E ALLOGGI



9.811,00

COSTI DI FUNZIONAMENTO



15.740,72

TOTALE USCITE



152.947,99

Quindi l’impatto economico diretto è pari a = €. 2.081.762,73 + €. 152.948,00 = €. 2.234.710,73 A questo punto sarebbe necessario applicare i moltiplicatori per valutare l’impatto economico complessivo, ossia l’impatto che include anche gli effetti indiretti e indotti. Ma qui la nostra analisi per il momento si arresta per la mancanza nostra di moltiplicatori relativi alla nostra area economica e per l’oggettiva difficoltà della nostra organizzazione di reperire dati riferiti ai singoli segmenti della domanda. Del resto, come detto all’inizio, questo studio non mira a determinare tutti gli effetti del Carpino Folk Festival ma solo a valutare quelli

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economici e quindi ci possiamo accontentare al momento anche solo degli effetti diretti.

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Conclusioni Esserci fermati al solo effetto diretto non ci impedisce però di trarre le dovute conclusioni. Il Carpino Folk Festival, occasione per la comunità locale di misurarsi con il proprio patrimonio, rafforzando il senso di identità e il tessuto delle relazioni umane, è, anche e soprattutto, una grande risorsa economica che va difesa e tutelata, con tutte le iniziative per l’accrescimento delle forme di cooperazione e della cultura dell'ospitalità e dell'accoglienza; Detta in altri termini non si può certamente reputare la spesa per il Carpino Folk Festival e quindi le sovvenzioni necessari per la sua realizzazione come un intervento di spesa a fondo perduto o – addirittura – un lusso o uno spreco non giustificabile, anzi tutto il contrario l'aumento della visibilità del territorio sviluppato dal Carpino Folk Festival si traduce in attrattività e genera l'aumento della domanda di beni e servizi. Quindi il festival della musica popolare deve essere considerato per le istituzioni pubbliche ma anche per il mondo imprenditoriale locale a tutti gli effetti un investimento per il territorio tra i più remunerativi. Tenuto conto che il totale delle sovvenzioni per il 2008 ammonta a €.117.736,53 ne consegue che ogni euro investito dalle amministrazioni pubbliche nell'evento concorre a generare 19 euro di giro d'affari per il sistema imprenditoriale locale; Ma gli effetti positivi non sono solo immediati sul sistema del commercio e dei servizi, con un occhio di riguardo per il settore agro-alimentare e per quello bancario, ma sono effetti permanenti sull'immaginario collettivo e sulla qualità percepita dell’evento e del territorio, elementi fondamentali per ogni azione di marketing in quanto lasciano una traccia positiva ed indelebile nella memoria dei visitatori/spettatori. Un effetto a cui teniamo in modo particolare e che però dai numeri citati poco si evince, ma che è indubbiamente percepibile, è quello di un evento che genera comportamenti virtuosi da parte delle comunità locali, che si sentono spinte a confrontarsi, a misurarsi e a migliorarsi, facendo leva, come il Carpino Folk Festival, su logiche di appartenenza. I risultati della ricerca indurrebbero ad aumentare ancora di più il numero degli spettatori contestualmente all’aumento della qualità delle performance artistiche, ma solo se ciò crea un circuito virtuoso che produce sviluppo e crescita condivisa e comunque non oltre il livello sostenibile per l’area che attualmente ospita il festival.

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Infine tornando agli aspetti sociali, volutamente esclusi da questo lavoro, la considerazione economica che ci viene immediata è che sarebbe giusto pensare a come allargare la platea di coloro che beneficiano degli effetti positivi del festival. Al momento ci consola una percepita maggiore consapevolezza del valore del territorio e la maggiore attenzione alla tutela e conservazione dei beni culturali e ambientali, con conseguente miglioramento della qualità della vita delle nostre comunità. A cura di Antonio Basile

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Ringraziamenti Devo ringraziare per il prezioso contributo tutti quanti si sono prodigati nel reperire i dati e le fonti bibliografiche utilizzate, gli autori dei lavoro che ho volutamente saccheggiato, i membri del comitato direttivo del Carpino Folk Festival, in primis il Presidente Avv. Michele Ortore, il Direttore Artistico Luciano Castelluccia e l’altro Avv. Alessandro Sinigagliese. Infine un ringraziamento doveroso a chi senza volerlo mi ha fornito lo spunto di questo lavoro: Lazzaro Santoro e Michele Eugenio di Carlo. Bibliografia -Elvina Degiarde, Metodologie di valutazione di impatto degli interventi culturali. II fase, 2006 -Guido Guerzoni, Effettofestival - L’impatto economico dei festival di approfondimento culturale, 2008 -Canestrelli E. and Costa P., Tourist Carrying Capacity. A Fuzzy Approach, Annals of Tourism Research, 1991 -Di Paolo Costa, Mara Manente, Maria Carla Furlan, Politica economica del turismo -Pazienza P., Policies for Sustainable Tourism Development in the Gargano National Park, PhD Thesis carried out at the Environment Department., University of York (UK), 2001.

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