La tecnologia Nel libro scritto da Gallino intitolato “la tecnologia, la società contemporanea” si discute del problema della tecnologia. In una società altamente tecnologica si corre il rischio di un’atrofizzazione dei sentimenti, di conseguenza l’impoverimento di sentimenti, della fantasia, del senso morale. Tutto ciò derivanti dal continuo rapporto con le macchine, quindi un distacco tra l’individuo e il suo prossimo, tra l’individuo e la natura. Il rischio è un altro: l’uso nella quotidianità di comportamenti razionali fa si che non si controllano più le emozioni per paura di scatenare comportamenti privati e irrazionali( esempio il pianto). Le relazioni sociali e l’irrazionalità non vengono più alimentate e il regresso del pensare e del sentire può diventare l’altra faccia della razionalità tecnologica. Personalmente sono d’accordo con l’autore perché è vero che nella società contemporanea tutto quello che ci circonda è governato dalla tecnologia. L’individuo non sa che la tecnologia sul 10% solo il 3% può migliorare la vita sociale ma l’altra percentuale porta alla distruzione. Rispetto alla società antiche possiamo notare una discesa del lavoro per l’uomo, questo perché la tecnologia giorno dopo giorno inventa macchine sempre più avanzate che possono sostituire l’uomo. Con la costruzione di telefonini e computer si è perso nella maggior parte delle persone quel senso di piacere nel comunicare con l’altro faccia a faccia, nell’esprimere emozioni, sentimenti; e invece di scendere con un amico per fare shopping o andare a prendere un caffè, si preferisce restare a casa davanti al computer. Ancora la televisione, la quale mette a disposizione sempre più programmi, telefilm, telenovele, soppopere, spettacoli e così facendo l’uomo oggi per tutto questo preferisce restare chiuso in casa e nutrirsi di solidarietà.