Iv. Il Medioevo

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  • Pages: 21
IV. IL MEDIOEVO • Inquadramento storico • Monaci Basiliani e Benedettini (gli itinerari monanstici) • Architettura medievale (la chiesa di S. Antonio Abate) • Divisione del territorio tra Francesi e Spagnoli • Verso l’età moderna Giustino Fortunato

Inquadramento storico La decadenza dell’impero romano travolse anche il Vulture. Con la fine dell’impero si assiste alle sanguinose contese per il possesso del territorio.

Inquadramento storico In questo periodo Acerenza diviene caput Lucaniae, la città faceva capo a numerosi presidi fortificati che assistono alle devastazioni delle guerre tra Greci e Ostrogoti prima e tra bizantini e longobardi dopo, e con esse allo scontro tra chiesa latina e greca, monaci Benedettini e Basiliani.

Inquadramento storico Con l’invasione dei longobardi la storia ecclesiastica e civile della regione tace, i barbari sopprimono tutti i vescovi e chiudono tutti i conventi

Inquadramento storico Quando l’ 8 maggio del 663 i Saraceni vinsero nei pressi di Siponto, fu attribuito il merito a S. Michele, fu restaurata la diocesi di S. Michele di Benevento e il nuovo culto si diffuse in tutto il territorio.

Anche il Vulture era possedimento dei longobardi di Benevento. Tra le numerose grotte naturali scavate nella roccia ve ne era una posta a picco sul lago piccolo di Monticchio.

L’arrivo dei monaci La badia di S. Michele, non fu utilizzata dai longobardi come luogo di culto, bensì furono i monaci Basiliani che per sfuggire alle lotte iconoclastiche del 726, si erano rifugiati nell’Italia meridionale penetrando anche nel Vulture.

L’arrivo dei monaci Oltre alla vita contemplativa i monaci Basiliani esercitavano le loro virtù straordinarie, dotati di poteri quasi divini ad essi si attribuivano guarigioni miracolose e prodigiose che avevano del soprannaturale.

Monaci e chiese La presenza dei monaci Basiliani è attestata dai resti di cenobi, eremi e chiese rupestri, dentro la grotta di San Michele, un affresco bizantino raffigura Cristo benedicente tra Maria e S. Giovanni sullo sfondo e figure di Apostoli sulle pareti laterali.

Monaci e chiese L’azione dei monaci di S. Basilio favorì anche la penetrazione della civiltà e della dominazione bizantina. Secondo Giustino Fortunato, l’elemento etnografico del Vulture è in maggioranza bizantino: l’aglianico fu di loro importazione

Monaci e chiese Accanto ai Basiliani, si diffuse nella zona del Vulture anche la presenza dei Benedettini, che non si sa precisamente come o quando, fondarono in Monticchio il convento e la chiesa di S. Ippolito.

Le dominazioni straniere L’alto medioevo fu un periodo caratterizzato da guerre e contese feroci, fino alle vittorie Bizantine che fecero risorgere dappertutto chiese e vescovadi.

Le dominazioni straniere: I Normanni Nell’ aprile del 1041 un altro popolo, I Normanni, si impossessaron o della zona occupando Melfi.

Le dominazioni straniere: gli Svevi Con il matrimonio tra Costanza, ultima erede, e Enrico di Germania, figlio di Federico Barbarossa, viene alla luce Federico II, incoronato nel 1220 amò il Vulture dove compì tante delle sue numerose opere.

La chiesa di San Antonio

Chiesa di S.Antonio Abate Le sue origini sono ignote, si ipotizza che sia stata edificata dai Benedettini di Monticchio. Accanto alla chiesetta i Cappuccini di Monticchio vi costruiscono un loro ospizio, che serve anche come stazione di sosta per il lunghi spostamenti verso Venosa, Acquatetta, Spinazzola etc.

Chiesa di S.Antonio Abate Con un decreto del 1779 l’Ospizio e la chiesa passarono al maggiore degli ordini cavallereschi, Il Real Ordine Costantiniano, il quale nomina un rettore. Di pertinenza dell’Ordine è anche l’altare di San Antonio.

Chiesa di S.Antonio Abate La famiglia Faraone provvede all’altare e alla cappella di San Francesco da Paola. L’altare centrale è dedicato alla Beata Vergine del Carmelo. Rovinata da l terremoto del 1851 venne restaurata quarantatrè anni dopo dal sacerdote Giuseppe Rigillo Faraone.

La divisione del territorio Una lapide fatta apporre da Giustino Fortunato sulla facciata della chiesa ricorda un evento: IN QUESTA CHIESA UN CAPITANO FRANCESE E UNO SPAGNUOLO CONVENUTI NEL 1° APRILE 1502 IN COSPETTO DI UN SACERDOTE ITALIANO CLEBRANTE IL RITO DELLA REDENZIONE PATTEGGIARONO LO SPARTIMENTO DI UN POPOLO PRIMA DI TRACCIARE CON LE PROPRIE LANCE I LIMITI DELLE TERRE ITALICHE O ITALIANI L’UNITA’ PATRIA SALVERA’ I NIPOTI E VOI DAL RINNOVAMENTO DI TANTA VERGOGNA 1° APRILE 1902

Giustino Fortunato

GIUSTINO FORTUNATO Nacque a Rionero nel 1848, verrà definito “l’apostolo del Mezzogiorno”. Laureatosi a Napoli in giurisprudenza, impegnato subito politicamente nel 1880 presenta la sua candidatura nel Collegio Elettorale di Melfi

GIUSTINO FORTUNATO Il suo grande merito fu di aver sollevato la famosa”questione meridionale”, denunciando le arretratezze economiche, le tristi condizioni sociali e infrastrutturali. Nel 1909 lascia volontariamente il Collegio di Melfi e viene nominato Senatore. Muore a Napoli nel 1932

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