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MA ASSIM MO UB BERT TINI

IL PC MUL LTIM MED DIAL LE

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PC MULTIMEDIALE INTRODUZIONE Per creare applicazioni multimediali sono necessari tre elementi. 1. Sorgenti multimediali, sono i file media WAV (WAVEform audio file format), AVI (Audio Video Interleave) o le periferiche media CD audio, DVD, videoregistratori. 2. Hardware. 3. Driver delle periferiche conformi allo standard MCI (Media Control Interface).

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MONITOR INTRODUZIONE Costruttore Hitachi, Mitsubishi, Nec, Sony, Philips. Modello Tipo. 1. CRT (Cathode Ray Tube), lo spazio occupato dal tubo catodico è parecchio soprattutto in profondità; l’immagine nasce nella memoria grafica, framebuffer, come una matrice di punti; questa è convertita in un segnale analogico dal RAMDAC (Random Access Memory Digital-to-Analog Converter) a bordo della scheda grafica. 2. Plasma, la struttura si presenta spessa 6 mm, di cui 100 micro sono occupati da una matrice suddivisa in celle chiuse tra due lastre di vetro nella quale sono presenti gas neon ed argon. Una scarica elettrica generata dagli elettrodi posti sui due lati, portano i gas allo stato “plasmatico”, determinando l’emissione di luce ultravioletta. I raggi ultravioletti colpiscono dei fosfori RGB (Red Green Blue) posti sulla superficie dello schermo i quali, illuminandosi, vanno a comporre l’immagine. Usato in schermi di grandi dimensioni, fino a 50”. 3. LCD (Liquid Crystal Display), usa i cristalli liquidi, sostanze che hanno le proprietà tipiche dei solidi e dei liquidi, e la capacità di rifrangere i fasci di luce che li attraversano e di modificare la propria disposizione molecolare sotto la sollecitazione di un campo magnetico. C’è uno strato centrale che contiene i cristalli liquidi, poi dall’interno verso l’esterno ci sono due sottili lastre di vetro, due matrici trasparenti contenenti gli elettrodi, due filtri polarizzatori e sul retro un sistema d’illuminazione. La struttura fa passare tre raggi di luce RGB in un punto (pixel) del monitor. Risparmio spazio, basso consumo di energia elettrica, produzione di calore, bassa emissione di campi elettromagnetici, definizione perfetta dell’immagine, non esistono problemi di messa a fuoco, di distorsione geometrica, di disallineamento dei fasci elettronici, trasmissione digitale tra PC e schermo, 15” è equivalente ad un 17” CRT, costo molto elevato. Due tipi di tecnologia. 3.1. DSTN (Dual Super Twisted Nematic) matrice passiva, obsoleta. 3.2. TFT (Thin Film Transistor) matrice attiva, usa un cristallo liquido più fluido e con l’aggiunta di un transistor di memoria per ogni cella si hanno immagini più nitide, brillanti, prive di sfarfallio e con contrasto elevato. Dimensione diagonale dello schermo in pollici 1” = 2.54 cm: 15, 16, 17, 19, 21. Per esempio, in un monitor da 17” la diagonale misura: 17” X 2.54 = 43.18 cm. Risoluzione massima dello schermo in pixel 1280 X 1024. Norme CE, MPR II Low Radiation, TCO ‘99, ISO 13406-2. Dot pitch: 0.25 è la distanza in mm tra i colori RGB che formano il punto immagine, più sono vicini e più è definita l’immagine; il dot pitch aumenta al diminuire della definizione, nei modelli Sony Trinitron la misurazione, invece, è diversa. Il PC multimediale

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Multimed diale Casse inte egrate, con ntrolli volum me, presa cuffie. Tipi di co onnettore 1. tipo DB B15 analog gico; 2. BNC scinde s i se egnali che creano un n’immagine e in cavi separati s pe er RGB e segnali dii freque enza orizzo ontale e verticale, usa ato per sco opi professsionali. 3. DVI-I (Digital ( Vid deo Interfacce) connetttore che può p trattare e segnali analogici e digitali. Frequenzza verticalle Hz (refre esh rate) Quante vo olte lo sche ermo è ridiisegnato in n un secon ndo. Ad esemp pio a 50Hz è ridisegn nato 50 volte al secon ndo. Un valore e basso di refresh co omporta lo screen flic cker, lo sta andard imp pone un re efresh rate e di 85Hz per la SVGA A (Super Video V Grap phics Array y), da 50 a 120 KHz. Frequenzza orizzon ntale (KHz)) È il tempo o che il monitor impie ega per dissegnare un na sola line ea: da 30 a 70 KHz. Banda pa assante (M MHz) Alcuni mo onitor sono o definiti a multifreque m enza multis sync o mu ultiscan poiché sono in i grado dii sincronizzzarsi autom maticamen nte in basse alle div verse frequ uenze di visualizzaz zione, perr esempio con 80 MHz si ha la compattibilità con numerose e risoluzio oni grafiche e attuali e future. er l’immagine è legge ermente sp postata rispetto alla precedente p e. Effetto jitte Interlacciiato - Non Interlacciiato diale Multimed Casse audio e micro ofono integ grati.

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TECNOLOGIA LCD Nei monitor LCD si applicano le proprietà di trasmissione della luce dei cristalli liquidi scoperte nel 1888 dall’austriaco Frederich Reinitzer. Se portati allo stato nematico, ovvero filiforme, i cristalli tendono ad allinearsi spontaneamente tra loro e a collocarsi seguendo le scanalature di una superficie. L’elemento primo di un pannello LCD è un insieme di sette strati fondamentali. Al centro vi sono due superfici scanalate, disposte a 90 gradi tra loro, contenenti al loro interno lo strato di cristalli liquidi. Questi ultimi finiscono per assumere una disposizione elicoidale, variando graduatamente l’allineamento da una scanalatura all’altra. In queste condizioni, la luce che entra da una parte tende ad attraversare i cristalli seguendone il loro orientamento ed esce così dalla parte opposta ruotata di 90 gradi. Applicando degli elettrodi su entrambi le superfici scanalate, si può applicare un campo elettrico per forzare l’orientamento dei cristalli. Rendendoli tutti allineati in modo perpendicolare alle due superfici, si otterrà che la luce entra ed esce da un lato senza subire alcuna variazione. Per riuscire a far cogliere tali differenze di comportamento all’occhio umano è necessario aggiungere due filtri polarizzatori, che vanno a comporre altri due strati del pannello LCD. La sorgente di luce è costituita da una lampada, detta di retroilluminazione, posizionata su uno dei lati posteriori del pannello. I colori si ottengono utilizzando un insieme di tre sub-pixel, uno per ogni colore primario verde, rosso e blu, con un transistor per il loro controllo. In un monitor da 17 pollici con risoluzione di 1280X1024 pixel, si trovano al suo interno quasi quattro milioni di transistor. Tale tecnologia è quella alla base della maggior parte dei prodotti attuali con il nome di Twisted Nematic. Una sua importante evoluzione consiste nello sviluppo della tecnologia MVA (Multi-domain Vertical Alignment) progettata da Fujitsu. Ogni singola cella del pannello LCD è suddivisa in più parti, dette domini, entro le quali i cristalli sono forzati ad allinearsi in modo differente tra loro. Il risultato finale è che l’immagine resta sempre visibile da angoli molto elevati, addirittura in prossimità dei 180 gradi dove emerge più che altro un problema di uniformità. Con questa tecnologia ne guadagna anche il contrasto. Samsung ha poi sviluppato una nuova versione che risponde al nome di PVA (Patterned Il PC multimediale

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Vertical Alignment). mbe c’è un na partico olarità importante: i cristalli so ono obblig gati ad allinearsi in n In entram verticale quando sono spentti e in oriizzontale quando q so ono accessi, dunque e in modo o opposto a quanto prrevede la classica c mo odalità. Questo approccio offre o un co ontrasto nettamente superiore e e causa meno fuo oriuscita dii luce quan ndo le celle e sono spente. Il più impo ortante pro oblema dei pannelli MVA M o PVA A resta perr ora il costto elevato.

Resta da citare infin ne la tecnologia I-PS (In-Plane Switching)). Le norma ali celle utiilizzano elettrodi trassparenti nella loro parte p inferiiore e sup periore perr applicare tensione, che impon ne un camb biamento di d stato alle molecole e allineand dole in varii modi. no una cop ppia di ele ettrodi posiizionati, invece, ai la ati di ogni cella, e la a I pannelli I-PS usan corrente elettrica e via aggia in oriizzontale. Questo tip po di appro occio manttiene i cristtalli paralle eli rispetto alla parte frontale de el pannello o LCD, aum mentando l’’angolo di visione. v Anche la riproduzio one dei colori c trae beneficio, il che ne n fa un’o ottima sce elta per le e applicazio oni grafiche e professio onali. Il problem ma di quessta archite ettura conssiste nel fa atto che le e celle son no di dime ensioni più ù piccole, riducendo ill rapporto di d apertura a. Ciò signifiica che l’area traspa arente della a cella è in nferiore, pe erciò è trassmessa un na quantità à inferiore di d luce. Di conseg guenza è necessario o adottare e una lamp pada di grrande pote enza per ottenere o la a stessa lum minosità di un pannello tradizionale. Il rapporto o di contrasto invece non ottien ne significa ativi migliorramenti risspetto alla tecnologia a Twisted Nematic. N Il problem ma del tem mpo di risp posta I cristalli liiquidi impie egano un certo c temp po a modific care il loro o stato. La velocittà con cui passano dallo d stato di spento a quello di d acceso è chiamato o tempo dii risposta. Il PC multimed diale

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La normativa ISO 13406-2 (International Standard Organization) stabilisce come deve essere misurato questo valore, ovvero come la durata di un ciclo completo off-on-off, bianco-nero-bianco, da parte di una cella. Il primo passaggio è definito rising time, il secondo fall time. Più basso è il tempo di risposta dei cristalli liquidi, maggiore sarà la fluidità delle immagini in movimento. Di conseguenza, minori saranno gli artefatti e l’effetto fantasma, ghosting, visibili dall’utente durante la riproduzione di un filmato o un videogame. Premesso che non è possibile confrontare i tempi di risposta tra le varie tecnologie TN, MVA o I-PS, i produttori di monitor a volte preferiscono fornire un valore più nebuloso possibile, magari specificando solo il rising time. In realtà, la stessa procedura di misurazione ISO non è del tutto affidabile e non tiene conto delle variazione intermedie di colore. Il passare da bianco a grigio o da un tono di grigio all’altro implica dei tempi di risposta differenti ed è proprio il tipo di evento che capita più di frequente. Diversi produttori specificano dunque il tempo di risposta come misurato tra due grigi, G-tg, Gray to gray e non più da bianco a nero e viceversa. Per diminuire il tempo di risposta dei cristalli è stata introdotta la tecnologia Overdrive, originariamente sviluppata da NEC (Nippon Electric Company) col nome di FFD (Feed Forward Display). L’idea di base è la seguente: per visualizzare i vari colori si applicano tensioni differenti ai cristalli. Per le tinte più scure è necessaria una tensione più alta rispetto al caso delle tinte chiare. Con l’Overdrive è diverso: invece di applicare una tensione costante per un tempo definito per far cambiare di stato i cristalli, si applica una tensione più elevata per un breve periodo di tempo iniziale, per poi tornare al valore normale. In pratica, si applica un piccolo overvolt. Nel caso di passaggio da un colore scuro ad uno più chiaro, invece, si applica una tensione più bassa del normale. Con questo sistema diventa obbligatorio misurare il tempo di risposta tra due grigi: la tecnologia Overdrive infatti non ha alcun impatto nella variazione netta tra nero e bianco. Utilizzare la metodologia ISO ha poco senso dato che due display con o senza overdrive hanno lo stesso tempo di risposta se misurato tra bianco-nero-bianco. Un monitor tradizionale con tempo di risposta ISO di 8 millisecondi è un valido prodotto, cosi come lo è un modello con Overdrive e tempo di risposta Gray-to-gray da 4 millisecondi.

TOUCH SCREEN Usati in applicazioni industriali: controlli di processo, info-point e cataloghi multimediali. Le due principali tecnologie sono le seguenti. 1. Resistiva: materiale conduttore attraverso il quale è fatta passare elettricità. 2. Acustica: trasduttori piezoelettrici che ricevono scariche elettriche e le convertono in onde acustiche trasmesse al trasduttore sul lato opposto. Tecnologia Precisione Pressione Interfaccia Trasmissione Punti di contatto Tempo di risposta

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Resistiva circa mezzo cm di scarto 100 gr RS232 9600 baud 200 dpi (dots per inch) 13 msec

Acustica meno di mezzo cm di scarto 50 gr RS232 9600 baud 15 dpi 59 msec

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PROBLEMI Gli utilizzatori dei monitor sono soggetti a VODS (Video Operator’s Distress Syndrome) se sono presenti le seguenti condizioni. 1. Uso quotidiano frequente. 2. Poca ventilazione incrociata. 3. Viso a meno di 50 cm dal video. 4. Diminuzione e alterazione degli ioni positivi e negativi nell’aria respirata, una carica positiva sviluppata da un monitor attrae gli ioni negativi dell’aria e spinge verso l’operatore quelli positivi con particelle di polvere, sporco, germi e fumo. 5. Nessun schermo conduttivo, collegato a terra, sulla superficie del monitor per controllare riflessi, abbagliamento, radiazioni e cariche elettrostatiche.

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ST TAMPAN NTI INTRODU UZIONE La scelta deve esse ere compiuta in base ad una se erie di conssiderazioni. 1. Numerro delle co opie che bissogna prod durre e in quanti q dive ersi formatii. 2. Livello o di qualità del caratte ere stampa ato. 3. Tipi di caratteri desiderati. d 4. Tipi di carta e mo oduli utilizzzati. 5. Utilizzo o: stampan nte, fax, fotocopiatricce. Costrutto ore Epson, Ca anon, Hew wlett Packa ard, Lexma ark. Modello.

Stampanti ad aghi Standard:: IBM, EPS SON, PROPRINTER.. Testina dii stampa: 24 2 aghi. Tipo di sta ampa: DRA AFT, NLQ,, GRAFICA A. Modo di stampa: s bid direzionale e. Velocità di d stampa: numero di caratteri/ssecondo. Tipi di carrta: singolo o, risma (pa acco di fog gli singoli), rotolo, fan n-fold (mod dulo continuo). Memoria a bordo. Stampanti LASER (Light Am mplification n by Stimu ulated Em mission of Radiation n) Stampanti a getto d’inchiosttro Ambiente: GDI (Gra aphical Devvice Interfa ace) funzio ona solo co on Window ws. Risoluzion ne: massim ma in biancco/nero e a colori, dip pende dal tipo di cartta utilizzata a. Risoluzion ne massim ma con ottim mizzazione e. Velocità di d stampa: numero di pagine al minuto. Cartuccia: Bianco/N Nero – Colo ore (tricomia), unica quattro q colori (quadricomia), es sacromia. Coprocesssore di sta ampa: RISC C (Reduce ed Instructiion Set Computer), W WEITEK XL L8236. Linguaggiio: PostScrript, Printer Control Language L 5, 5 Page De escription L Language.. Dimensione delle ca arta: A3, A4 4, A5, B5, A6, Letterra, Legale, Lucidi, Bu uste Etichette. Memoria a bordo, ba ase/installa ata/massim ma.

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Periferich he multifu unzione Stampantte. Fotocopia atrice: copie e al minuto o. Scanner: risoluzione e. Fax.

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FUNZIONI GREEN - ENERGY STAR INTRODUZIONE Sistema fissato dall’EPA (Environment Protection Agency) che permette di rallentare il clock della CPU (Central Processing Unit), senza che ciò implichi alcuna perdita di controllo del sistema, è la tecnologia SL. Richiede un controllore esterno per la regolazione del consumo di potenza della CPU, che prende il nome di PMU (Power Management Unit): controlla tutte le attività del sistema, ad esempio la tastiera, il video, gli accessi al disco ed, in base allo stato del sistema, determina quale sia il modo operativo più adatto per ottimizzare il consumo di potenza; supporta cinque diversi modi operativi. Le nuove specifiche TCO 1995 coinvolgono la sicurezza, l’efficienza e l’ergonomia dell’intero PC. 1. Max speed, tutti i clock sono alla massima velocità e tutte le periferiche sono attivate. 2. Bassa velocità, il clock della CPU è ridotto, tutti gli altri clock operano alla massima velocità, questo è il primo livello per ottimizzare il consumo di potenza. 3. Doze, il secondo livello di ottimizzazione, la CPU e il DMA (Direct Memory Access) sono bloccati. 4. Sleep, ulteriori clock e periferiche sono bloccate. 5. Suspend, è attivata una routine BIOS (Basic Input Output System) che permette di memorizzare lo stato del sistema, che potrà in seguito essere ripristinato. BIOS: in Power Management Setup ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) function = Enabled. Windows: in Pannello di Controllo Opzioni risparmio energia. Esempio, i consumi per un monitor sono i seguenti. Normale = 90 watt. Standby = 30 watt. Suspend = 15 watt. Spento = 5 watt. La Sospensione ACPI su hard disk fondamentalmente è controllata dal sistema operativo, salva il vostro lavoro corrente, stato del sistema, memoria e schermata, sull’hard disk, dopo di che il sistema può essere spento completamente. La prossima volta, quando lo si accende, è possibile riprendere il lavoro direttamente dall’hard disk in pochi secondi, senza dover attendere l’avvio del sistema operativo e dover lanciare di nuovo l’applicativo. Se la memoria è di 1 GB, normalmente, si deve riservare almeno 1 GB di spazio sull’hard disk per salvare “l’immagine” della memoria. La sospensione ACPI in RAM (Random Access Memory) permette di riprendere il lavoro direttamente dalla RAM senza dover attendere l’avvio del sistema operativo e dover lanciare di nuovo l’applicativo. La sospensione in RAM salva il lavoro corrente nella memoria di sistema, è più veloce della sospensione su hard disk ma richiede l’alimentazione della RAM, mentre la sospensione su hard disk non richiede alimentazione. ACPI ACPI è la specifica per la gestione del risparmio energia PC97 (1997). Tale specifica si propone di risparmiare più energia assegnando il controllo totale della gestione energia al sistema operativo, aggirando il BIOS. Il chipset o il chip gestore dell’I/O debbono fornire un’interfaccia di registro standard al Il PC multimediale

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sistema operativo. ACPI definisce il commutatore temporaneo di alimentazione ATX per il controllo del cambiamento dello stato di alimentazione.

APM (Advanced Power Management) Diversamente dall’ACPI, il BIOS controlla la maggior parte delle funzioni di risparmio energia APM.

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PROBLEMI DI UTILIZZO INTRODUZIONE Fenomeni perturbanti della tensione riducono l’affidabilità e l’efficienza del PC. Variazioni di tensione Scostamenti rapidi o lenti della tensione dal valore nominale, ciclici durante il giorno. ENEL (Ente Nazionale Energia eLettrica) contrattualmente prevede scostamenti del 10%. Inadeguato l’impianto. Avviamento di motori elettrici, ascensori, macchine utensili, elettrodomestici. Carichi di gran potenza nelle vicinanze. Carichi sulla stessa linea del computer, fotocopiatrici, condizionatori d’aria. Picchi di tensione Fenomeni impulsivi di brevissima durata, mille secondi, ma con valori di tensione molto elevati, mille Volt. Scariche atmosferiche. Apertura e chiusura di contatti. Cortocircuiti con intervento di sistemi di protezione. Avviamento di ascensori, fotocopiatrici. Commutazione nelle linee di distribuzione. Black out Interruzioni di alimentazione elettrica. Guasti. Interruzioni programmate e non. Disturbi ad alta frequenza Fenomeni impulsivi a durata variabile di limitata ampiezza 0.1 V, ma con elevata frequenza 30 MHz. Regolatori d’intensità luminosa. Regolatori di velocità dei motori. Accensione di bruciatori per caldaie. Difetti d’isolamento nei trasformatori ad alta tensione. Rimedi. 1. Trasformatori d’isolamento: attenuano i disturbi ad alta frequenza. 2. Stabilizzatori di tensione: correggono le variazioni di tensione. 3. Condizionatori di rete: proteggono dai picchi di tensione e dai disturbi ad alta frequenza, correggono le variazioni di tensione. Gruppi di continuità: proteggono dai black out, si dividono in tre categorie. 1. A funzionamento passivo di riserva: entra in funzione solo in caso d’interruzione dell’alimentazione, non applica alcuna correzione all’elettricità in entrata. 2. A funzionamento attivo di riserva: tiene costantemente sotto controllo la qualità dell’elettricità. 3. A doppio invertitore: garantiscono una piena protezione da qualsiasi tipo d’impurità. La corrente di rete è utilizzata per caricare la batteria tramite il primo invertitore che converte la corrente da alternata a continua, mentre il PC è connesso al gruppo ed alimentato mediante il secondo invertitore che converte da corrente continua ad alternata. Per questi problemi esistono i gruppi di continuità. Il PC multimediale

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Gruppi di continuittà a funzio onamento o passivo di d riserva Agiscono in caso di d mancan nza di alim mentazione e o di forrti alterazio oni di tensione che e persistono o per un lungo intervallo di tempo. Gruppi di continuittà a funzio onamento o attivo di riserva Eseguono o controlli più sofisticati sulla qualità de ell’energia elettrica e sono in n grado dii applicare filtri partico olari per elliminare dissturbi di lin nea. Gruppi di continuittà a doppiia convers sione Sono gli unici u a gara antire costa antemente e una qualità dell’alim mentazione e ottimale.

Costo com mponentisttica elettronica = Costo sofftware = Costo casse e cavettti = Costo di struttura s de ell’azienda = Costo della manodo opera =

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77% 11% 6% 4% 2%

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SOU UND CA ARD INTRODU UZIONE Quattro po orte: mic-in n, line-in, spk-out, s ga ame port. IRQ DMA Ch hannel I/O Portt Address

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Costrutto ore Creative X-Fi X (eXtre eme Fidelitty), Microso oft Window ws Sound System. S Processo ore DSP (Digiital Signal Processorr) Frequenzza o produttiv vo. Processo Convertittori D/A sttereo A 24 bit, 192 1 KHz, range dinam mico da 12 20 dB per l’output l su .7.1 canalli analogici. Convertittori A/D sttereo A 16-32 bit, b 192 KHz, rapporto o S/R 123 dB. RAM Accessorri forniti Casse, microfono, software. s Il PC multimed diale

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Installazione Individuare uno slot PCI (Peripheral Component Interconnect) libero, allineare il bordo del connettore della scheda audio con quello PCI. Inserire con cura la scheda e bloccare la staffa con una vite. Collegare i cavi audio CD (Compact Disk) e S/PDIF (Sony/Philips Digital Interface Format) alla scheda audio. Fino all’avvento di X-Fi l’approccio progettuale dei sistemi audio è stato sequenziale: i componenti, in altre parole, venivano collocati in modo seriale e il flusso di dati audio li attraversava tutti. Questo significa, per esempio, che il segnale attraversava il processore dedicato all’elaborazione degli effetti sonori anche se non doveva essere applicato alcun effetto. Ciò si traduce in un notevole allungamento del percorso e in un suo degrado e nel rallentamento della velocità di elaborazione. La tecnologia X-Fi stravolge questo concetto introducendo un’architettura ad anello. In pratica, i componenti sono idealmente disposti attorno a un bus circolare sul quale scorre il flusso audio, che può essere pescato ed elaborato da ciascuno di essi e poi reimmesso in circolo con le modifiche apportate. In questo modo sono di fatto eliminate le problematiche del classico schema lineare e le performance aumentano considerevolmente. Scendendo nei dettagli, i componenti inseriti nel bus ciclico sono essenzialmente cinque. 1. SRC (Sample Rate Converter). 2. Filter. 3. Mixer. 4. Tank. 5. DSP. Di questi il più importante è SRC, che si occupa della conversione del segnale digitale. Benché il settore audio sia avverso ai processi di conversione e ne limiti l’uso al minimo per via del degrado del segnale che comportano, Creative percorre la strada opposta rendendo SRC il cardine dell’intera architettura. Il perché va ricercato nelle prestazioni della conversione con la tecnologia X-Fi: un campione sonoro a 44.1 kHz convertito a 48 kHz genera un THD (Total Harmonic Distorsion) di circa -135 dB. Prestazioni di questo tipo sono ottenute grazie a una sotto architettura che presiede al funzionamento del SRC e che è divisa in tre fasi. 1. Nella prima la frequenza di campionamento del campione audio è raddoppiata senza degrado. 2. Quindi si procede a un’ulteriore conversione che quadruplica la frequenza di campionamento rispetto a quella finale da ottenere. Questa seconda fase sfrutta un filtro FIR polifasico. 3. Nel terzo e ultimo processo, la frequenza di campionamento è scalata di quattro volte a dare la frequenza finale. In questo modo il processo offre un degrado infinitamente minore del segnale. Tornando all’architettura ad anello, tra gli altri componenti vi è Filter, ovvero l’insieme dei 13 filtri che si occupano principalmente della sintesi sonora, della spazializzazione e del surround. Al Filter segue il Mixer, che si occupa invece del routing dei segnali gestiti da X-Fi. Questi non includono solo i flussi audio poi ascoltati dall’utente, ma anche quelli utilizzati internamente, per un totale massimo di 4096 canali contemporanei. Infine, l’architettura ad anello propone il Tank, vale a dire l’engine per il calcolo degli effetti basati su delay eco, riverbero, chorus, riflessioni e il DSP. Quest’ultimo è scisso in ben quattro unità di elaborazione, da cui il nome Quartet e lo rendono ideale per i calcoli in virgola mobile. Infine, si aggiunge un’unità d’I/O per la gestione dei canali e il Transport, vale a dire Il PC multimediale

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l’interfaccia tra l’architettura X-Fi e il bus PCI, con relativo coordinamento dei canali DMA e della memoria. Quest’ultima, nei modelli top delle schede che sfruttano X-Fi, è di tipo X-RAM. Si tratta di memoria proprietaria della scheda audio che offre maggior velocità e risparmia preziosa RAM di sistema per il caricamento. Risponde a due obiettivi fondamentali. 1. Ricevere segnali audio: raccolti da un microfono, da un CD, da un registratore a nastro o da una radio e convertirli in bit in modo che possano essere memorizzati in un file. 2. Prendere il file e riprodurlo attraverso altoparlanti, cuffie o l’amplificatore dello stereo.

La scheda audio può creare o riprodurre diversi tipi di file di suoni. 1. WAV: contiene suoni registrati con un microfono e memorizzati in formato digitale. La periferica digitalizza, campiona, esegue un sampling, le onde sonore in entrata e crea una rappresentazione digitale del suono. Poiché rappresentano una vera e propria registrazione, possono contenere qualsiasi tipo di suono: voci, musica, effetti speciali. Tuttavia, possono assumere dimensioni molto grandi, quando si eseguono questi file, si sente lo stesso suono indipendentemente dal tipo di apparecchiatura usata. 2. MIDI (Musical Instrument Digital Interface): memorizzano istruzioni per l’esecuzione di note, compresa l’altezza, la loro successione nel tempo e la loro durata, musica solamente e non i suoni stessi. Sono file compatti e facilmente manipolabili; un file MID può generare suoni solo se è inviato ad un sintetizzatore. 3. CDA: detto anche CD-DA (Digital Audio) è il formato dei CD musicali. È il suono della migliore qualità perché è registrato a 44.1 KHz con risoluzione 16 bit, ma non può essere modificato. La riproduzione del suono è eseguita principalmente dal CD e non dalla CPU. Quindi l’impatto del suono sulle altre operazioni eseguite dal PC è minimo. Con editor musicali, Wave Studio, CoolEdit, Audio Capture mentre si sente la canzone è possibile registrala come wave, 50 MB. 4. MP3: formato audio digitale ottenuto con l’algoritmo MPEG1 (Motion Photographic Il PC multimediale

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Expert Group) Layer-3 (compressione dati), occupa 610 KB per una canzone, esistono software che convertono da CD a MP3 e da WAV a MP3. 5. AIFF (Audio Interchange File Format): sviluppato da Apple. 6. ASF (Advanced Streaming Format): sviluppato da Microsoft per Internet, sostituirà WAV e AVI. 7. AU (AUdio): standard di Java, usato in Unix. 8. Real audio/video: sviluppato da Real Network per Internet .RA, .RM, .RAM, .RMM. Start/Tutti i programmi/Accessori/Svago/Lettore multimediale per ascoltare CD musicali. La dimensione di un WAV dipende dalla qualità del suono registrato, che è determinata da tre fattori. 1. Sampling frequency (frequenza di campionamento): una frequenza più elevata produce una gamma e qualità del suono più ampia. Il suono è campionato con tre frequenze standard: 44.1 KHz per musica a gamma completa e parlato di alta qualità; 22.05 KHz per parlato di media qualità; 11.025 KHz per effetti sonori. 2. Quantizzazione: il numero di bit usati per rappresentare il suono determina il grado di approssimazione del suono registrato rispetto a quello originale. Una registrazione a 8 bit crea una rappresentazione adeguata di un parlato o di effetti sonori, mentre per la musica è necessaria una registrazione a 16 bit. 3. Modalità di registrazione: mono o stereo. Più è alta la qualità, maggiore sarà lo spazio su disco necessario per memorizzare il file. Esempio, una registrazione a 8 bit con frequenza di campionamento di 11 KHz richiede 11 KByteps; a 16 bit alla frequenza di 22 KHz, richiede 44 KByteps. Se si registra in stereo, si deve moltiplicare per due questi valori.

MICROFONO Esistono due tipi principali. 1. Direzionale per ambienti rumorosi. 2. Onnidirezionale. Per le schede audio serve uno spinotto mini-jack da 1/8 di pollice.

ALTOPARLANTI Avere una sezione audio in grado di restituire un suono puro e pieno non serve a molto se il sistema di diffusori non si dimostra all’altezza. Costruttore Modello Architettura acustica Sub-woofer a doppia camera 42 watt RMS (Root Mean Square) e due satelliti schermati per toni alti 13 watt RMS, per ciascun canale. RMS è il valore quadratico medio della potenza usato nell’industria dell’alta fedeltà, invece del valore della potenza massima PMPO (Peak Music Power Output) della durata di 0.5 secondi. Gli altoparlanti utilizzano un crossover per filtrare il segnale audio e inviare i toni bassi al sub-woofer che tratta le frequenze da 10 a 150 Hz e quelli alti ai due satelliti la cui risposta in frequenza va da 150 Hz a 20 KHz. Autoamplificati con tasto di accensione Potenziometro per la regolazione del volume, dei toni bassi (Bass) e alti (Treble). Il PC multimediale

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Alimentatore intern no Non mette ere i dischetti troppo vicini ad un u altoparla ante in fun nzione percché negli altoparlanti a i si trovano o dei magneti. Il cavo de ella correntte elettrica e quello degli d altopa arlanti devono essere e separati,, altrimentii si ha rumo ore di sotto ofondo, cro osstalk. Diffusore e centrale Riproduce e il parlato, quindi va a posto fron ntalmente all’ascoltatore; sistem mato sopra a o sotto ill televisore e, ma non sul s pavimento. Sub-woofer e le basse e frequenzze, non è importate dove lo si s posizion na perché l’orecchio o Riproduce umano no on è in grad do di perce epire la dirrezione da cui proven ngono i suo oni bassi. Diffusori posteriorri Permetton no di ricrea are l’effetto o del suono o spaziale, vanno po osizionati le eggermentte arretratii rispetto alll’ascoltato ore ad un’altezza simile a quella a dei diffussori laterali. Diffusori laterali Sono sisttemati ai la ati del tele evisore in posizione p equidistan nte e rivolti verso l’as scoltatore, l’altezza da d terra de eve essere e più o me eno pari a quella della testa e devono fo ormare un n angolo ide eale di 45°°. Distanze e il sistema a, la stanz za deve esssere vista a come un cerchio, ill Per posizionare corrrettamente o è pari a circa tre volte la diagonale d del d televisore, un po ollice è ug guale 2.54 4 cui raggio centimetrii, con al ce entro l’asco oltatore. I diffusori vanno possizionati ag gli angoli del d quadra ato inscritto o nel cerch hio ad ecce ezione dell er. sub-woofe

MIDI Descrive un sistem ma di nota azione dig gitale per la musica a da ripro odurre su strumentii elettronici, quali i sin ntetizzatorii. Il PC multimed diale

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Lo standard consente la registrazione su un unico file di un massimo di 16 piste (track), che rappresentano 16 diversi tipi di strumenti musicali. La scheda audio ha un connettore, chiamato porta MIDI, che le consente di comunicare con molti strumenti musicali elettronici, dispositivi MIDI: sintetizzatori, batterie, chitarre e poi si può usare il PC per registrare le note eseguite da tali strumenti. Il sintetizzatore può essere di due tipi. 1. Su scheda, consente 3 timbri e un massimo di 6 note eseguite contemporaneamente. 2. Esterno, consente 9 timbri e un massimo di 16 note eseguite contemporaneamente. Inoltre, i sintetizzatori presenti sulle schede audio si differenziano per la tecnica di generazione dei suoni. Quelli di fascia bassa usano generatori basati su formule matematiche, sintesi FM (Frequency Modulation): i suoni sono approssimazioni poco precise degli strumenti reali ed hanno un “colore” digitale caratteristico. Gli altri usano suoni campionati, in pratica brevi registrazioni digitali di strumenti musicali: forniscono timbri più realistici, ma le schede hanno costo elevato. Per creare musica MIDI su un PC, si deve installare un particolare tipo di software, un sequencer MIDI, che consente di registrare, modificare ed eseguire i file MIDI. Start/Tutti i programmi/Accessori/Svago/Registratore di suoni per ascoltare o registrare dei suoni.

SOUND CARD ESTERNA Interfaccia USB (Universal Serial Bus), IEEE 1394 (Institute of Electrical and Electronic Engineers). Convertitori A/D e D/A Numero di connessioni ingresso/uscita Problema: ampiezza di banda, architettura master-slave e latenza del bus USB.

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VIDEO CARD INTRODUZIONE Una scheda video deve catturare ogni fotogramma in 1/25 di secondo prima dell’arrivo del fotogramma successivo. Come sorgente è possibile utilizzare un videoregistratore VCR (Video Cassette Recording), un lettore di videodischi, una videocamera o qualche altro dispositivo standard. PAL (Phase Alternation Line, lo standard europeo): 720X576 pixel e 25 fotogrammi al secondo. NTSC (National Television Standards Committee, lo standard americano): 720X480 pixel e 30 fotogrammi al secondo: è la stessa delle trasmissioni televisive digitali standard. Su questa trasmissione analogica si è agito sui metodi di aggiornamento dei quadri. Interlacciato, l’immagine è disegnata in due passate, prima le linee dispari e poi le pari con una frequenza di 50Hz (PAL) o 60 HZ (NTSC), i dots devono avere una persistenza in modo che una volta eccitati dai cannoni lo rimangano fintantoché l’immagine non sia completamente disegnata. Effetto ghosting: la vecchia immagine continua ad essere visibile anche dopo la nuova. Lo sfarfallio, flickering e le vibrazioni dell’immagine affaticano la vista. Non interlacciato: disegna ad ogni passaggio tutte le linee, dando così un’immagine più stabile; sono costosi, ma garantiscono una migliore qualità dell’immagine.

CATTURA DI SINGOLI FOTOGRAMMI L’immagine catturata è salvata su disco come bitmap e non è diversa da quelle che si creano con un pacchetto di disegno o con uno scanner. Le immagini rientrano sempre in due categorie principali. 1. Bitmap (a punti) sono formate da singoli pixel; il file memorizza per ciascun pixel la sua posizione ed il suo colore, tutti i pixel hanno le stesse dimensioni e il numero dei pixel di un’immagine ne determina la qualità. È eccellente per dare un’illusione di transizione graduale fra i colori: è la scelta migliore per fotografie ed immagini realistiche. Lo svantaggio è che, quando si devono fare ingrandimenti, sono ingranditi i singoli pixel, perciò l’immagine perde di qualità e si formano i tipici bordi a zigzag. 2. Vettoriali il file contiene le descrizioni matematiche delle forme e dei colori che costituiscono l’immagine. Un quadrato, per esempio, sarebbe descritto in termini dell’area che copre, della lunghezza e dello spessore delle sue linee, e così via. Possono essere ingrandite o deformate senza problemi; il loro svantaggio è però nella riproduzione di transizioni di colore graduali. Applicazioni diverse usano formati diversi per la memorizzazione dei file di grafica e i diversi formati possono essere identificati mediante l’estensione. 1. BMP (Windows BitMaP) e DIB (Device Indipendent Bitmap) memorizzano immagini in bianco e nero o a colori, ma non a scala di grigi. 2. TIFF (Tagged Image File Format) hanno estensione TIF, memorizzano immagini ad alta risoluzione a scala di grigi e a colori, ma occupano molto spazio. 3. PCX memorizzano immagini a scala di grigi e a colori, occupano meno spazio dei TIF. 4. GIF (Graphics Interchange Format) usato sulla rete Compuserve. 5. WMF (Windows MetaFile), CGM (Computer Graphics Metafile). 6. PCD (Photo CD). Nelle immagini a scala di grigi, ogni pixel può avere una sfumatura di grigio, tratta da un numero ben definito di sfumature possibili, a differenza delle immagini in bianco e nero, o monocromatiche, in cui ogni pixel può essere solo bianco o solo nero. Il PC multimediale

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Il software per la realizzazione o la modifica d’immagine si può suddividere in diversi tipi. 1. paint applicazione di disegno pittorico, crea immagini bitmap. 2. draw applicazione di disegno in senso stretto, crea immagini vettoriali. 3. Applicazioni di elaborazione delle immagini. La compressione usa lo standard JPEG (Joint Photographic Expert Group).

CATTURA DI UNA SEQUENZA VIDEO IN TEMPO REALE Il problema più grave che si presenta con la cattura e la visualizzazione di sequenze video sul PC, è la quantità di dati in causa. Esempio, un normale filmato a colori televisivo in formato PAL occupa. 768X576 X3 = 1327104 byte Con il formato CINEMASCOPE si usa 432 anziché 576, poiché si hanno venticinque quadri al secondo, la velocità di trasferimento deve essere di: 33177600 Byteps. Per l’esecuzione di file di video digitali non sono richiesti elementi hardware speciali, ma solo i driver appropriati; è in ogni modo possibile usare una scheda di accelerazione per ottenere una riproduzione della migliore qualità. Questi file sono modificabili con un video editor. Il video è eseguito dalla CPU, per ridurre l’impatto dell’esecuzione sulle altre operazioni, questi file hanno le seguenti caratterisitiche. 1. Una dimensione d’immagine che di solito è più piccola di circa un quarto rispetto alla dimensione dello schermo. L’immagine video può essere allargata, ma la risoluzione si riduce. 2. Un numero di fotogrammi, quadri, che è circa la metà di quelli dei film, 12 anziché 25; il video è quindi meno accurato. 3. Solo 256 colori, quindi il video appare con una grana meno precisa. Un altro metodo consiste nel comprimere i dati di una sequenza catturata, quando si salva su disco: in questo caso, però, se la decompressione è lenta, si ottengono immagini al rallentatore con movimenti a scatti. Per risolvere questo problema sono stati messi a punto due sistemi. Compressione e decompressione hardware, molto costosa e non compatibile. Un insieme di programmi per la cattura di sequenze video, per la memorizzazione digitale con la colonna sonora associata su disco, per l’elaborazione e la compressione dei dati.

VIDEOCONFERENZA Esistono tre modalità. 1. Desktop (amatoriale). 2. Professionale. 3. Telefoni cellulari con tecnologia UMTS (Universal Mobile Telecommunications System). Dal modem dipende la qualità della videoconferenza perché importante è la velocità di connessione. Su linea telefonica, in pratica, si viaggia a 4-5 Kbps allora bisogna ridurre l’area video a 352X288 pixel con 8/12 fotogrammi al secondo, le immagini vanno a scatti e la voce non è chiara. Su linea ISDN (Integrated Services Digital Network), ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) o fibra ottica si lavora a tutto schermo e con 24/30 fotogrammi al secondo. I software più usati sono Netmeeting e CU-seeME fino a dodici utenti contemporaneamente. L’algoritmo di compressione dati standard è H323. Il PC multimediale

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ANIMAZIONE Sono immagini in movimento ottenute mediante un software di animazione, per esempio Autodesk Animator o Macromedia Director. Una sequenza animata è formata da una serie di disegni chiamati fotogrammi o frame che scorrono rapidamente sullo schermo. Le animazioni in genere contengono uno sfondo fisso con un attore chiamato cel che sembra muoversi sulla scena. L’illusione di movimento si crea disegnando l’attore in posizioni diverse in ogni fotogramma, in modo che quando i fotogrammi sono eseguiti insieme con alta velocità l’attore appaia in movimento. Per ottenere animazioni di qualità professionale, sono necessari circa 30 fotogrammi al secondo; per animazioni più semplici, sono sufficienti circa 10 fotogrammi al secondo. Tra i formati più comuni vi sono i seguenti. 1. FLC Autodesk Animator alta risoluzione. 2. FLI Autodesk Animator bassa risoluzione. 3. MMM Microsoft Multimedia Movie Player. Start/Tutti i programmi/Accessori/Svago/Lettore multimediale per eseguire filmati e animazioni. Si possono modificare molte delle impostazioni che controllano le periferiche multimediali nella finestra di dialogo: Start/Pannello di controllo/ Suoni, voce e periferiche audio.

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CODEC VIDEO INTRODUZIONE Un CODEC (COdificare DECodificare) è un software, ma può essere anche un componente elettronico. La parte che opera da codificatore riduce la quantità di dati al momento di salvare il file, mentre il decodificatore serve per riprodurre i dati così “compressi”. Quanto deve essere compresso un video Un film che deve essere incluso in un DVD è digitalizzato il più delle volte con una risoluzione di 720X576 pixel. Senza compressione, con 25 immagini al secondo questo significa circa 10 milioni di pixel al secondo. Un video avrebbe un bitrate di 30 MB al secondo. Un film di durata media, 90 minuti, richiederebbe così circa 160 GB di spazio di memoria, e un DVD scrivibile, con i suoi 4.3 GB di capacità, avrebbe spazio per appena tre minuti di video. La quantità di dati deve perciò essere ridotta di circa un fattore 40. Come funzionano i CODEC I CODEC usano una combinazione di diverse tecniche. Per ridurre i dati si sfruttano le debolezze della vista: le variazioni di colore non sono percepite con altrettanta precisione delle variazioni di luminosità. Per questo motivo è possibile non memorizzare una diversa informazione di colore per ogni punto, ma attribuire la stessa ad ogni gruppo di quattro punti. Ingegnose tecniche matematiche consentono di ridurre i dati in modo considerevole, ma senza ulteriori perdite. Passando da un’immagine video alla successiva, il contenuto cambia relativamente poco. I CODEC si limitano a salvare le zone dell’immagine che effettivamente cambiano. In un film sono compressi non solo i dati video, ma anche quelli audio. Quali codec esistono MPEG MPEG-1, detto anche ISO/IEC 11172 (International Electrotechnical Commission) incluso in Windows, è usato nei video CD 70 minuti di video, la risoluzione video è di 352X288 è solo un quarto rispetto all’immagine televisiva che è di 720X576 pixel. MPEG-2 modifica il bit rate a seconda della ricchezza dei dettagli e di movimento all’interno delle immagini. Il decodificatore è soggetto a licenza quindi non è incluso in Windows. Usato nei super video CD, la risoluzione è di 480X576, 720X576, 1920X1080. DV-AVI HDV (High Definition Video) alta definizione, risoluzione 1280X720, 1920X1080. Motion JPEG Risoluzione 720X576. Il PC multimediale

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MPEG-4 MPEG-4 è riproducibile solo da lettori DVD. QuickTime, risoluzione 640X480, 1920X1080. DivX, XviD, 3ivX, Nero Digital Video, Real Video. VSS (Vanguard Software Solution) H.264, chiamato anche MPEG-1 part 10 i lettori DVD non sono in grado di riprodurlo. DV-AVI utilizzato dalle video camere digitali, un’ora di filmato occupa 11 GB. WMV 9 (Windows Media Video) e WMV-HD di Microsoft, il formato dei file è AVI. Quale formato è meglio usare Se il filmato è acquisito dalla TV, la scelta è limitata in partenza: il formato dipende dal software di acquisizione incluso con la scheda TV. Non sempre si hanno informazioni sul CODEC necessario, per esempio il sonoro è udibile, ma l’immagine non appare; in questo caso si usa l’applicazione Gspot.

COMPRESSIONE VIDEO 1. Conversione RGB/YUV Senza compressione sono salvati tre bit per ogni singolo punto di un’immagine, corrispondenti alle intensità dei tre colori primari. Si tratta di una quantità d’informazioni maggiore del necessario perché l’occhio umano percepisce le differenze di colore in modo impreciso rispetto alla luminosità. Per questo i dati RGB sono convertiti nel formato YUV, in cui i segnali di luminosità sono separati da quelli relativi al colore. I dati di luminosità sono tenuti internamente, mentre quelli cromatici sono dimezzati. Questo riduce di un terzo la quantità di dati.

2. Creazione di blocchi Le parti dell’immagine Y, U e V sono divise prima di un’ulteriore elaborazione, in blocchi di 8X8 punti, in questo modo si riduce la quantità di calcoli da compiere. Ciascun blocco sarà poi elaborato separatamente. In figura l’esempio di luminosità dell’immagine del pendolo.

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DCT (Discrete Cosine Transform) e trasformazione

Con la DCT i 64 bit che compongono ciascun blocco, sono convertiti in altri numeri attraverso formule matematiche senza che ci sia perdita d’informazione. Nelle zone dell’immagine che contengono pochi dettagli si ottengono così numerosi numeri piccoli o addirittura degli zeri. Questo si può sfruttare per diminuire la quantità di dati a spese, però della qualità. Per farlo si sostituiscono i valori molto piccoli, che influenzano poco il segnale, con degli zeri. Le combinazioni che ne derivano potranno poi essere compresse molto facilmente. Codifica Leggendo i dati in senso diagonale, linea rossa, s’incontrano molti valori uguali uno dietro l’altro. Situazione ideale per la codifica Run Length, in cui si memorizza solo il valore e il numero delle ripetizioni. Esempio, 14 byte contenenti uno zero sono memorizzati come 255 14 0.

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Compressione per riconoscimento del movimento Nella maggior parte dei casi nel passaggio da un’immagine all’altra non si modifica tutto il contenuto dell’immagine stessa, perciò sono individuati solo quei blocchi che sono stati modificati a causa del movimento. Nell’MPEG-2 solo un’immagine ogni 15 è memorizzata con tutti suoi blocchi, mentre delle altre sono salvate solo quelle che sono state modificate.

FILM SU DVD Formato visivo 1.33:1 il lato orizzontale della scena è 1.33 volte più grande di quello verticale. 1.78:1; 1.85:1; 2.21:1; 2.35:1 Rapporto tra larghezza e altezza del tubo catodico: 4:3 uguale a 1.33:1; 16:9 wide screen uguale a 1.78:1. Otto colonne sonore, 32 sotto titoli. Multi angolo Si segue la stessa scena da punti di vista diversi, massimo nove. Dolby Digital 1.0 un solo canale audio. 2.0 due canali audio, anteriore destro e sinistro. 5.1 sei canali audio, cinque con frequenza da 20 Hz a 20 KHz, il sesto da 20 Hz a 120 Hz per le basse frequenze riprodotte con sub-woofer, la disposizione descrive un quadrato con il lato frontale con tre canali, due agli angoli e uno al centro, gli altri due sono posti nel lato posteriore, il sub-woofer è posto in un punto qualsiasi dato che l’udito umano non percepisce la provenienza delle basse frequenze. SurroundEX: 6.1 sette canali audio. Dolby Surround, DTS (Digital Theatre System), DTSES. Zona 1 Stati Uniti, Canada. 2 Europa, Giappone, Sudafrica, Medio Oriente, Egitto. 3 Sud Est Asiatico, Estremo Oriente, Hong Kong. 4 Australia, Nuova Zelanda, America Centrale e Meridionale, isole dell’Oceano Pacifico. 5 Europa Est, Russia, India, Africa, Mongolia, Corea del Nord). 6 Cina. 7 riservato. 8 aerei e navi in viaggi internazionali.

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LA STRUTTURA DEL DVD VTS (Video Title Set) I titoli in cui è diviso il disco; la divisione in titoli permette di gestire diversi filmati nello stesso DVD. VOB (Video OBjects) Video, audio, sottotitoli e dati per la navigazione nei menu. PGC (ProGram Chains) Linguaggio di programmazione. Cartella AUDIO_TS: vuota. Cartella VIDEO_TS: contiene file che iniziano con VIDEO oppure VTS. VTS_0x_y.IFO, VIDEO_TS.IFO Informazioni del Video Manager, l’uso di questo file permette di leggere in modo corretto i VOB, le applicazioni di ripping accedono alle informazioni per elaborare la lettura del DVD. VTS_0x_y.BUP, VIDEO_TS.BUP File di backup del Video Manager, utile in caso di errori. VTS_0x_y.VOB Non può essere più grande di 1 GB.

RIPRODURRE FILM DAL PC ALLA TV Se si vuole riprodurre un film salvato su PC alla TV o al videoproiettore, è possibile, basta disporre delle uscite sul PC e degli ingressi sulla TV. Operazioni preliminari. 1. Trovare le uscite audio e video su entrambi gli apparecchi e verificare che si possono collegare tra loro. 2. Procurarsi cavi e adattatori nel caso che PC e TV utilizzino porte diverse. 3. Impostare il software per recuperare audio e video dal PC. 4. Ottimizzare la qualità video.

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GLI STANDARD DI CONNESSIONE AUDIO/VIDEO Quello di generazione più antica è il collegamento basato sui connettori RC, impiegati da anni negli impianti stereofonici attraverso coppie di jack bianchi e rossi per la trasmissione dei due canali audio e di un terzo cavo giallo per quella del segnale video composito. Si tratta di connessioni di tipo coassiale, che trasmettono su ciascun connettore un singolo segnale elettrico. Nel caso dei due jack audio i canali corrispondono alla coppia di tracce stereofoniche, mentre in quello del video composito sono racchiuse in un unico segnale le informazioni di colore, luminanza e sincronia. La qualità finale risulta penalizzata proprio dai processi di aggregazione e divisione delle componenti, oltre che dal maggior rumore di fondo che comporta l’utilizzo di un’unica onda di trasmissione. Crominanza (componente C) Comprende le due componenti di colore necessarie a ottenere un’immagine a colori quando associate all’informazione sincronizzata di luminanza. È definita come la differenza tra un colore e un colore di riferimento dotato della stessa intensità luminosa. Luminanza (componente Y) È il segnale che trasporta l’informazione relativa alle immagini in bianco e nero. Per le immagini a colori al segnale di luminanza è affiancata la crominanza che veicola l’informazione aggiuntiva del colore. VGA Un sistema di visualizzazione grafica per i PC sviluppato in origine da IBM (International Business Machines) per i propri sistemi PS/2 (Personal System), che prevede la trasmissione analogica dei segnali dal PC al monitor. In modalità grafica è prevista una risoluzione di 640X480 punti a 16 colori. Le schede grafiche supportano modalità superiori, ma conservano la compatibilità VGA e il formato dei cavi e dei connettori. Esistono numerose altre soluzioni che scompongono le informazioni video in più componenti; con il termine comune di component s’identificano ben cinque standard che hanno in comune l’utilizzo di tre componenti per comporre lo spazio colore dell’immagine. Un esempio è quello basato sui canali R-Y, B-Y and Y. Queste specifiche prevedono sul canale Y il trasporto delle informazioni di luminanza, su quello R-Y detto anche V la componente rossa meno quella di luminanza e su quello B-Y o U quella blu meno la luminanza. Per quanto riguarda le connessioni audio, le principali alternative alla classica coppia stereofonica RC sono costituite dalle connessioni basate sullo standard S/Pdif. Consentono di veicolare le informazioni audio fra dispositivi digitali senza alcuna conversione in analogico durante la trasmissione, possono basarsi su connettori coassiali o sui più evoluti collegamenti ottici in fibra. La connessione sul PC Surround analogico, di solito come porta mini jack. La connessione sul PC Mini jack stereo, la qualità è paragonabile al surround analogico.

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Composito Trasporta le informazioni video accorpando le componenti di luminanza e crominanza in un unico segnale analogico su cavo coassiale. Non supporta né la scansione progressiva dell’immagine né i formati ad alta definizione. Sfrutta generalmente connettori RCA gialli o, raramente, BNC. La resa video è nel complesso scarsa e comunque inferiore alle alternative qui proposte. S-Video A differenza del composito, l’S-Video (Separate Video) trasporta su segnali analogici distinti i segnali di luminanza (luma, Y) e crominanza modulata (chroma, C) che rimangono sempre separati qualunque sia la fase di trattamento del segnale. La qualità finale è superiore a quella del formato Videocomposito, con il quale i due segnali sono inviati su un unico cavo. Utilizza connettori Mini-DIN a 4 pin. Pur fornendo una buona qualità video, è limitato alle risoluzioni standard interlacciate 480i e 576i. Per ottenere una buona qualità di trasmissione del segnale è necessario usare cavi con lunghezza inferiore ai 5 metri; oltre questa misura il segnale subisce un degrado. Component In ambito home theater, rappresenta lo standard analogico con la migliore resa video fatta eccezione per i meno diffusi RGBHW e VGA, nonché l’unico a supportare i formati progressivi e l’alta definizione. I 3 connettori RCA (Radio Corporation of America) o raramente BNC (Bayonet Neill Concelman) identificano le componenti cromatiche YPbPr; sul cavo coassiale verde viaggia il segnale di luminanza (Y), su quello blu le informazioni cromatiche della gamma blu meno quelle già contenute nella luminanza (B-Y o Pb), e su quello rosso, in modo analogo, la differenza tra segnale red e Y (R-Y o Pr). La qualità dell’immagine prodotta è ottima, le risoluzioni scalano fino alla 1080p FULL HD. RGBHW/VGA Diffuso soprattutto in ambito informatico, l’RGBHW utilizza 5 canali analogici separati per trasportare le 3 componenti RGB e le informazioni di sincronia orizzontale e verticale dei quadri, gli standard finora esaminati incorporano la sincronia nelle componenti d’immagine. È utilizzato dalle connessioni VGA con plug D-Sub a 15 pin, ma può essere veicolato anche attraverso 5 cavi separati terminati con agganci BNC o, raramente, RCA. Gestisce formati progressivi e HD e offre un’ottima resa, virtualmente identica al component.

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Stereofonico Il più diffuso sistema di connessione audio prevede un singolo cablaggio coassiale per ogni canale da trasmettere; per un impianto stereofonico, si sfrutta quindi una coppia di cavi con connettori RCA bianco e rosso rispettivamente per i canali sinistro e destro. In alcuni casi sono impiegati connettori di tipo BNC o un singolo cavo con jack stereo da 2,5/3,5/6,3 mm. È importante sottolineare come, data la natura analogica del segnale, la resa complessiva dipende fortemente dalla qualità di cavi e connettori. Lo schema di collegamento con doppio RCA è spesso abbinato al canale video composito formando la classica connessione A/V con tre connettori giallo/bianco/rosso.

Canali surround In un impianto surround il collegamento tra decoder centrale e diffusori posizionali è implementato con normali cablaggi coassiali e connettori RCA o BNC; come nel caso dell’audio stereofonico la resa dipende dalla qualità di cavi e connettori, e in modo analogo esiste un preciso schema cromatico, definito dalla CEA (Consumer Electronic Association) per abbinare cablaggi e canali. L’esempio riportato in figura sotto si riferisce a un impianto 5.1 che sfrutta 6 RCA per i diffusori frontale, sinistro e destro anteriori, sinistro e destro posteriori e subwoofer RCA verde, blu, grigio, marrone, beige e viola, rispettivamente.

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Digitale - RCA Le connessioni audio digitali sono impiegate tipicamente per la trasmissione dalla sorgente lettore DVD, PC all’amplificatore o decoder surround. Il segnale viaggia in formato S/Pdif, in grado di trasportare due canali non compressi o audio surround compresso. Fisicamente può utilizzare una cavo coassiale con connettore RCA arancione secondo lo schema CEA.

Digitale - ottico In alternativa al cavo coassiale, il segnale S/Pdif può essere veicolato su una connessione in fibra ottica, conosciuta anche come Toslink. Le funzioni del collegamento e le caratteristiche del segnale sono identiche al caso già esaminato.

SCART (Syndicat francais des Constructeurs d’Appareils Radio et Television) La connessione SCART chiamata anche Euro-AV può trasportare diversi tipi di segnali analogici: video composito, SVideo e RGB, oltre a un canale audio stereofonico. La resa video è di conseguenza variabile e, in base allo standard utilizzato, sono sfruttati solo alcuni dei 20 pin presenti sul connettore. Esistono adattatori puramente meccanici da e per video composito e S-Video. HDMI (High Definition Multimedia Interface) Trasporta video ad alta definizione con segnalazione DVI con la quale è retro-compatibile, insieme ad un flusso audio massimo 8 canali. La resa video è eccellente ed è supportata la protezione HDCP.

DVI L’introduzione dello standard DVI ha segnato in ambito informatico il passaggio dalla trasmissione dei segnali video analogici ai formati digitali. Il protocollo DVI prevede infatti la codifica delle informazioni relative ad ogni pixel dell’immagine in un set di 24 bit; per ridurre la quantità d’informazioni trasmesse sul canale senza alcuna perdita di qualità, è utilizzata la tecnica TMDS. Un singolo canale DVI è fisicamente composto da 4 coppie di fili che trasportano rispettivamente le informazioni sulle 3 componenti colore RGB e il segnale di clock. La risoluzione massima a 60 Hz è in questo caso pari a 1920X1200 oltre il FULL HD. Il PC multimediale

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Per incrementare ulteriormente la banda passante, un cavo DVI può trasportare un secondo canale dati; nella modalità dual link, la massima risoluzione a 60 Hz sale a 2560X1600. Per favorire la retrocompatibilità con le connessioni analogiche, il connettore è disponibile nella versione DVI-I, in grado di trasportare anche un segnale RGBHW/VGA. Le connessioni digitali DVI supportano la protezione HDCP (High Bandwidth Digital Content Protection) e offrono un’eccellente qualità video. Sono disponibili diverse tipologie di connettore: DVI-D solo digitale a singolo link; DVI-I digitale e analogico a singolo link; DVI-DDL solo digitale a doppio link; DVI-IDL digitale e analogico a doppio link.

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ATTIVAR RE L’USC CITA TV DEL D PC Affinché il PC possa a inviare im mmagini trramite l’usc cita, la porrta TV out del PC de eve essere e attivata tra amite la fin nestra Pro oprietà/Sch hermo, sc cheda Impostazioni Avanzate e, compare e la finestra a Proprietà à/Monitor Plug and Play, sche eda Visuallizzazione e.

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ATTIVAR RE L’USC CITA AUD DIO DIGITA ALE SUL L PC Se si collega il PC via S/Pdiff con l’imp pianto sterreo, nell’ap pplicazione e di riprodu uzione dell film si devve selezion nare l’uscita S/Pdif.

Per esem mpio, in Windows W Media Playe er, nel me enu Strum menti/Opziioni…, sch heda DVD D selezionare Avanza ate…

DTT (DIG GITAL TE ERRESTR RIAL TELE LEVISION) Sia con il sintonizzatore digittale, sia co on l’analog gico il seg gnale televvisivo si ric ceve sotto o forma di onde o radio.. Questo se egnale viag ggia nella banda b radio UHF (Ulltra High Frequency) F . La TV ana alogica 4:3 3 ha un can nale UHF per p ogni sttazione. La TV dig gitale 16:9, 720X576 pixel, ha un u multiple ex: un solo canale pe er trasmette ere diversii programm mi contemp poraneame ente. Ogni multtiplex può trasmette ere 19.4 Mbps; M per esempio, la RAI può trasmetttere RAI1, RAI2, RAI3, oltre ad d un insiem me di stazio oni radiofon niche in un n unico mu ultiplex.

DISPLAY Y MULTIM MEDIALE PORTAT TILE Nasce dalla tecnologia HMD (Head ( Mou unted Displlay) usata nella realtà à virtuale. Dimensio oni immag gine virtua ale Schermo da 52” a 2 m di dista anza. Display Due monitor LCD TF FT. Risoluzio one in pixe el per mon nitor 180000. Il PC multimed diale

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Angolo di d visione 30° orizzo ontali, 22.7 7° verticali. Dimensio oni 132 (L), 50 5 (A), 30 (P). Peso 85 gramm mi. Consumo o 3 watt.

VIDEOPR ROIETTOR RI Si dividon no in due ca ategorie. 1. CRT: ottimi, o ma costi eleva ati. 2. LCD: usati u colleg gati ai PC.

WIN TV Scheda TV T con ingrresso video o per telecamere, vid deo registra atori o altre e fonti vide eo. Radio FM M (Frequency Modula ation) stereo e teletex xt.

FOTOCA AMERE E WEB W CAM M Costrutto ore Modello Interfaccia USB. ensore CC CD Tipo di se Pixel effetttivi, dimen nsione, matrice colore e del filtro. Memoria interna Formato e qualità di d archivia azione JPEG. Risoluzio one Numero di d pixel; colori a 24 bitt; memoria a base. Il PC multimed diale

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Velocità frame Autoscatto, zoom ottico e digitale. Peso Incluse le batterie. Dimensioni

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SCANNER INTRODUZIONE È un dispositivo d’input che converte immagini stampate, per esempio fotografie, in immagini bitmap. La scansione ottica è basata sull’illuminazione della pagina mediante una sorgente luminosa. La luce riflessa dalla pagina è inviata ad una serie di sensori CCD (Charge Coupled Device). Si tratta di elementi elettronici sensibili alla luce, molto simili ai sensori delle telecamere e delle macchine fotografiche digitali.

Ogni CCD misura l’intensità luminosa incidente e la trasforma in segnale elettrico, che poi è trasformato da un ADC (Analog To Digital Converter) in dati binari. Quanti più punti legge lo scanner per unità di misura lineare, tanto maggiore è la risoluzione dell’immagine digitalizzata. Le risoluzioni tipiche vanno dai 300 ai 1200 DPI (Dots Per Inch). Le immagini destinate alla stampa sono migliori alle risoluzioni più alte, mentre per le immagini che devono apparire sullo schermo una risoluzione di 150 DPI è più che adeguata perché i monitor visualizzano immagini con una risoluzione compresa tra i 60 e i 75 DPI. Un’immagine digitalizzata a 150 DPI richiede 300 KB di spazio su disco, le dimensioni salgono a 1.2 MB se la risoluzione è raddoppiata a 300 DPI. Gli scanner possono digitalizzare immagini come disegni al tratto, bianco e nero netti e come mezzetinte, punti neri e bianchi che danno la sensazione del grigio. È anche possibile scegliere il numero delle tonalità di grigio che lo scanner è in grado di riconoscere. Se si volesse digitalizzare testo, serve un software di riconoscimento ottico dei caratteri, chiamato OCR (Optical Character Recognition). L’OCR analizza ogni lettera fotografata dallo scanner e la confronta con il suo archivio di caratteri tipografici. In questo modo riesce a riconoscerla e scriverne il codice ASCII (American Standard Code for Information Interchange) in un file, che contiene il vero testo digitale. Il successo di questo processo dipende da diversi fattori. 9 La qualità del testo stampato originale. 9 I caratteri usati nel testo originale. 9 La risoluzione dello scanner.

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Costruttore Modello Tipo Manuale, piano, a tamburo. Risoluzione ottica Orizzontale 300 DPI, verticale 600 DPI grazie alla precisione del motore passo-passo. Risoluzione interpolata Aumenta la risoluzione ottica usando la tecnica dell’interpolazione, interpola valori intermedi tra i punti e li inserisce tra quelli reali: 2400 DPI. Numero massimo di colori 48 bit. Interfaccia SCSI (Small Computer System Interface), parallela EPP, USB. Dimensione del piano o superficie massima di scansione A4. Velocità 85 secondi foglio A4 300 DPI. Software in dotazione Scansione, foto ritocco, OCR. Driver TWAIN (Technology Without An Important Name), è uno standard per l’acquisizione d’immagini.

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LETTORE CD-ROM (COMPACT DISK ROM) INTRODUZIONE Unità di memoria ottica si basa sulla luce, progettata dalla Philips e chiamata LASERVision, nel 1980 Philips con Sony sviluppò i CD per la musica: diametro 120 mm, spessore 1.2 mm, foro di 15 mm. Sul disco metallico è creata una traccia a spirale unica e continua che inizia al centro e continua per una distanza di 32 mm verso l’esterno, compie 22188 giri ed è lunga 5.6 Km. Un’area bruciata, avvallamento nel metallo è chiamata pit, l’area non bruciata, piana è chiamata land. Costruttore Philips, Pioneer, Hitachi, Nec, Sony. Modello Interno o esterno. Tempo medio di accesso Da 250 a 450 msec, burst rate PIO MODE3 (Programmed Input/Output) DTR 150 normale, 600 (4X), 900 (6X), 1200 (8X), 7.800 (52X) KBps. Tipo d’interfaccia SCSI o IDE/ATAPI (Integrated Drive Electronics/Advanced Technology Attachment Packed Interface). Memoria cache a bordo Capacità 650 - 700 MByte, si possono memorizzare. 1. Testo: 170000 pagine, circa 300 libri. 2. Grafica: 1000 immagini bitmap di 600 KB di dimensione. 3. Audio: 74 – 80 minuti di musica in stereofonia di alta qualità. 4. Video: 30 minuti di spezzoni video di media qualità. Installazione cavi. Alimentazione: pin 1 = 12 V DC, pin 2, 3 = GND, pin 4 = +5 V DC. Cavo audio: collegato alla scheda audio. Flat cable per la connessione IDE/ATAPI 40 pin. Jumper: set per master o slave.

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ard sono i seguenti. s Gli standa 1. Yellow w Book sta andard pe er i CD-RO OM e perr i CD-RO OM XA: 65 50 MB, usato nella a creazio one di dive ersi tipi di file system m. ISO 966 60 (High Sierra Stand dard) 1987 7, struttura a di file con c nomi lunghi dodiici caratterri (8+3). Jo oliet, 1995 struttura s di file con nomi lunghii 64 ca aratteri. HF FS (Hiera archical Fiile System m), struttura di file di Macin ntosh. XA A (eXten nded Archiitecture) 19 988, si bassa sul form mato logico o ISO 9660 0, aggiung ge funzionii per i contenuti c multimedia ali, consen nte la registrazione di dati e segnali audio a nello o stesso o settore de el disco. 2. Red BooK, B stan ndard per i CD-DA, 44.1 KHz z, 16 bit per p campio one, due canali, 74 4 minuti, 99 tracce e. 3. Kodakk PhotoCD: *.PCD, è uno stand dard per memorizzare e fotografie e, la multis sessione è stata sviluppata s dalla Kod dak, per il suo sistem ma Photo CD, è in grado di le eggere un n disco che c è regisstrato in più sessioni, operazio one che ricchiede ogn ni volta lo “spreco” “ dii 13 MB B anziché in i una sola a. Un CD è suddiviso o in singolle tracce, p per esemp pio le varie e canzoni di un CD audio. Quando Q i dati d sono scritti s su un u CD, form mano una sessione. Una se essione è contrasse egnata all’in nizio e alla a fine. È possibile sccrivere e riempire un n CD co on una sing gola sessio one. Se è scritta s più di d una sessione su u un CD, si parla p di CD D multi-ssessione. 4. Blue Book B standard per i CD C Extra: multisessio m one. 5. Green Book, standard per i CD-I (Inte eractive). White Book stan ndard per i Video CD:: formato Karaoke K CD D, Video C CD (MPEG1), Super Video CD (MPEG G2). 6. Orange Book sta andard perr i CD-R (R Recordable e) e per i CD-RW C (Re eWritable): 1989 perr la registrazione in modo permanent p te su CD vergine, RW R è un C CD che può essere e scritto e riscritto o mille vollte. UDF (Universal ( Disk Form mat) preve ede l’aggio ornamento o della struttura s de el disco og gni volta che c un file e è aggiuntto o cance ellato. Il prrocesso dii scrittura dei CD--RW si bassa sulla te ecnologia a cambiam mento di fase (Phase e Change), lo stra ato registra abile è cosstituito da una lega speciale di argento o, indio, an ntimonio e tellurio o. Questo ultimo ha a la prop prietà di mutare m il proprio sttato crista allino e dii conseg guenza il proprio p ind dice di riflesssione, in questo mo odo l’altern nanza di arree ad alta a e basssa riflessione emula ili tracciato di pit (avvallamenti) e land (pia ano). Usato perr l’installazione di sofftware applicativo e la a distribuziione di sha areware. Ha lo stessso aspettto dei CD audio e uttilizza la stessa tecn nologia perr la memo orizzazione e delle inforrmazioni. In effetti, ili lettore di CD-ROM può riprod durre CD audio, anch he se non vvale il vicev versa. Dischi ottiici: WORM M (Write On nce Read Many) M non è uno stan ndard. Il PC multimed diale

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MASTERIZZATORE DI CD-R E CD-R/W INTRODUZIONE Dischi CD-R 120 mm con un solco largo 0.6 mm che guida il LASER dispositivo capace di produrre ed emettere luce coerente, dove per “coerente” s’intende radiazioni luminose costituite da fotoni che sono quanti elementari di luce per la scrittura. La riflettività di pit e land è simulata aggiungendo uno strato di colore o ciano (verde) o giallo arancione. Per scrivere, il LASER è a 8, 16 mW, scalda la superficie e rompe il legame chimico creando una macchia scura (pit). Per leggere, il LASER a 0.5 mW vede la differenza fra le macchie scure e le zone trasparenti (land). Dischi CD-RW usano una lega di argento, indio, antimonio e tellurio per lo strato di registrazione: questa lega ha due stati, lo stato cristallino elevata capacità di riflessione e lo stato amorfo limitata capacità di riflessione. Usano LASER con tre potenze diverse, ad alta potenza scioglie la lega e la trasforma dallo stato cristallino a quello amorfo (pit), a potenza media riforma lo stato cristallino (land), a bassa potenza legge. Costruttore Modello Interno o esterno. Velocità di scrittura CD-R 1X, 2X, .., 40X scrive una sola volta. Velocità di riscrittura CD-RW 2X, …, 24X cancella e scrive più volte. Velocità di lettura CD-ROM 52X. DTR (Data Transfer Rate) Burst Transfer Rate 13.3 MBps. Data Buffer Size 8 MB. Metodologia di scrittura CLV (Constant Linear Velocity): la velocità di rotazione diminuisce man mano che ci si allontana dalle tracce più interne, mentre è costante la velocità di lettura e scrittura. CAV (Constant Angular Velocity): la velocità di rotazione è costante, mentre aumenta la velocità di scrittura man mano che ci si avvicina alle tracce più esterne. P-CAV (Partial CAV): la velocità di scrittura aumenta fino a quella massima supportata dal disco, quella di rotazione si mantiene costante fino a questo punto, per poi diminuire fino al termine della masterizzazione. Z-CLV (Zone CLV, velocità lineare costante a zone): il disco è scritto dal masterizzatore per settori in cui i dati sono masterizzati a velocità costante, man mano che si passa dal Il PC multimediale

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primo all’ultimo. In ciascun settore la velocità di rotazione è massima all’inizio e minima alla fine. Tecnologia di prevenzione del buffer underrun Random Access Time 140 ms. Capacità 700 MB (79 m), 650 MB (74 m), 550 M (63 m). Interfaccia SCSI, EIDE/ATAPI, USB. Consumo 11 watt. Registrazione 700 MB a 48X = 2 minuti e 59 secondi. Registrazione 700 MB a 24X = 4 minuti e 8 secondi.

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LET TTORE DVD-R ROM (DIIGITAL L VERSA ATILE D DISK RO OM) INTRODU UZIONE È uguale e compatib bile al CD--ROM per formato, f le e innovazio oni sono le seguenti. Pit più picccoli 0. 4 micron m conttro 0.8 micron dei CD D.

Una spira ale più serrata 0.74 micron m fra trracce conttro 1.6 micrron dei CD D. Raggio LA ASER rossso 650 nm contro 780 0 nm dei CD. C 4.7 Capacità. 7 GB uno strato una facccia (DVD--5) 8.5 5 GB due strati una facccia (DVD--9) 9.4 4 GB uno strato due faccce (DVD-1 10) 17 GB due strati due faccce (DVD-1 18) I dischi a due faccce sono costruiti pre endendo due d dischi a faccia unica di 0.6 0 mm e incollando oli insieme e sul dorso o, per uniiformare gli g spessorri un disco o a faccia unica ha a incollato una u faccia vuota. La tecnolo ogia dei du ue strati co onsiste in uno u strato riflettente su s fondo ccoperto da uno strato o semi rifletttente. A seconda a di dove è indirizzatto il LASER R, il raggio è riflesso da uno strrato all’altro o, lo strato o inferiore richiede r pitt e land leg ggermente più grandii. Evoluzion ne del CD da d 48 KHz a 96-192 KHz. Velocità di d lettura CD-ROM:: 52X. Velocità di d lettura DVD-ROM M: 1X (135 50 KBps), 16X 1 (21.60 00 KBps). Random Access Time 90 ms in modalità m C CD-ROM, 100 ms DV VD. Interfaccia interna Ultra ATA A-33, Ultra SCSI. a Interfaccia esterna IEEE 1394/FireWire e, USB Hi-S Speed. Desktop DVD + ma asterizzato ore. Notebook k Unità com mbo, in grad do sia di le eggere CD D e DVD sia a di masterrizzare CD D-R e CD-R RW. Il PC multimed diale

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MASTERIZZATORE DI DVD R E RW INTRODUZIONE 1) DVD-RAM Sviluppata da Matsushita, primo formato registrabile, tecnologia di registrazione a cambio di fase, riscrivibili 100000 volte, non compatibile dalla maggioranza dei lettori. 2) DVD-R e DVD-RW (DVD-Forum) Due diverse tipologie di supporti DVD-R. 1. Authoring: da 3.95 GB a 4.7 GB, LASER con lunghezza d’onda di 635 nanometri. 2. General: 4.7 GB, LASER con lunghezza d’onda di 650 nanometri, protetto con cifratura CSS (Content Scrambling System). DVD-RW 4.7 GB, tecnologia di registrazione a cambio di fase, riscrivibili 1000 volte. Velocità di scrittura/riscrittura/lettura su CD-R e CD-RW: (1X = 150 KBps). Velocità di lettura su DVD. Velocità di scrittura su DVD-R SL. Velocità di riscrittura su DVD-RW SL: (1X = 1380 KBps). 3) DVD+R e DVD+RW (DVD-Alliance) Velocità di scrittura su DVD+R SL. Velocità di scrittura su DVD+RW SL. 4) DVD+R DL (Double Layer): 8.5 GB Velocità di scrittura su DVD+R DL: 4X. Costruttore Modello Velocità di scrittura Velocità di lettura Burst Transfer Rate Data Buffer Size 8 MB. Metodologia di scrittura Tecnologia di prevenzione del buffer underrunn Random Access Time Capacità Interfaccia EIDE/ATAPI, Ultra ATA (33), USB 2.0, IEEE 1394. Il PC multimediale

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Consumo o 16X limite e tecnologicco. Primo, il transfer ratte è di 2208 80 KBps corrisponde e per un CD D a 147X. Secondo, la velocittà di rotazzione di 10000 1 RPM (Revolu utions Perr Minute) è il limite e tollerato dalle d mecca aniche, corrisponde per un CD a 48X. Blu-Ray Adottato da d Hitachi,, LG, Matssushita, Miitsubishi, Pioneer, P Ph hilips, Sam msung, Sha arp, Sony; raggio LA ASER blu 405 4 nm, memorizza m a 25 GB pe er lato e per p strato, ma i disc chi devono o essere pro otetti da ca artucce non removibiili. Tre tipi di dischi: BD D-ROM reg gistrato, BD D-R scrivibile, BD-RE E riscrivibile e. HD-DVD Adottato da d Toshiba a, Nec.

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LightScriibe Direct Disk Labe eling Hewlett Packard. P

Tecnologiia che usa il pickup la aser per sccrivere sui dischi, i re equisiti son no i seguen nti. 9 Masterizzatore DVD D LightS Scribe. 9 Suppo orti LightSccribe. 9 Softwa are LightSccribe. Una volta a masterizzzato un disco, d il sistema verifica se è adatto p per la stampa della a superficie e leggendo il codice a barre del disco. Poi l’utente estrae il disco da al drive, lo capovolge e e lo rein ntroduce con il lato dati d rivolto o verso l’alto. Il PC invia a al drive i comandi per p l’etichettatura. Il LASER R incide a impulsi di d 32 mW W sullo stra ato LightS Scribe, ci vuole mez zz’ora perr stampare un’immagine.

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CD - DVD D dannegg giati I danni po ossono esssere di due e tipi. 1. Fisici: graffi, corrrosione. 2. Logici:: errori di masterizzaz m zione: Lea ad Out man ncante, mu ultisessione e. Graffi mpo, anche e se non è danneggia ato lo stratto dei dati, il segnale e Inevitabili con l’utilizzzo nel tem pagliato” da al graffio e non riesce e a distingu uere tra pitt e land. del LASER è “sparp Con graffi superiori a 2.4 mm di profond dità corrisp pondente a 3500 bit si raggiunge il limite e di lettura. Struttura fisica f di CD D e DVD: rispetto r al DVD, D il CD D è più delicato in sup perficie.

Corrosione I dischi di bassa qua alità hanno o una verniiciatura che si assottiglia sui bo ordi. In questo modo l’aria arriva fin no allo stra ato metallic co, di solito o fatto di arrgento. Questo sttrato è lenttamente co orroso dall’esterno ve erso l’intern no. Il PC multimed diale

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Lead Out mancante Il software di masterizzazione ha scritto tutti i file sul supporto e ha tralasciato di “sigillarli”. In questo caso manca il Lead Out e Windows non riesce a leggere il supporto, ma i file sono tutti disponibili sul disco. Multisessione Capita quando al lancio di una seconda registrazione non s’importa la sessione precedente. In questo caso risulta mancante, la prima sessione, nell’indice dei dati e Windows riconosce solo la seconda sessione. La prima sessione è comunque presente sul disco. La correzione di errori su CD e DVD Un CD è suddiviso in settori. 1 settore = 98 Frame di 33 Byte = 3234 byte. 24 Frame per i dati. 1 byte per il sub codice con la descrizione del contenuto. 8 byte per la correzione degli errori. Per scoprire quali sono i byte per la correzione degli errori si utilizzano due metodi. Parity Byte Consentono di ricostruire i dati in uso danneggiati a livello di bit. Esempio. 00001111 dato 1 11110000 dato 2 11111111 Parity Byte Se due cifre non uguali si trovano una sotto l’altra, il Parity Byte corrispondente è uguale a 1, se le cifre sono uguali allora è 0. Interleaving I byte di un frame si estendono per una lunghezza di 108 frame, che rappresenta una lunghezza di 17.3 mm.

CD Audio La parità è suddivisa in due fasi. I Parity Byte Q sono calcolati in modo che i frame comprendano 24 byte di dati utilizzabili e 4 byte per la correzione degli errori. Il PC multimediale

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La nuova sequenza di bit si ricostruisce, poi, in blocchi da 28 byte. Soltanto a questo punto si calcolano i Parity Byte P per i nuovi blocchi, così da ottenere frame da 32 byte. DVD La correzione degli errori usa 16 settori con i dati utili riassunti in un blocco ECC (Error Correction Code) che misura 82 mm. Un blocco ECC consiste in 192 righe lunghe rispettivamente 172 byte. Sono per prima cosa determinati i Parity Byte esterni a 16 byte per colonna. Poi si calcolano i Parity Byte interni, 19 Parity Byte per ogni riga.

Pulire il masterizzatore I modelli con cassettino attraggono la polvere e la portano verso la lente in vetro. Non usare gli speciali CD perché provocano problemi, in quanto le piccole spazzole del CD di pulizia spesso graffiano la lente. Cosa serve: cacciavite a croce, cotton fioc, alcool. 1. Svitare le quattro viti alla base dell’unità con il cacciavite a croce. 2. Rimuovere la piastra base per accedere ai componenti elettronici del drive e sbloccare il coperchio. 3. Girare il drive e rimuovere il coperchio, sarà visibile la lente in vetro sotto il cassettino. 4. Inumidire il cotton fioc con l’alcool. 5. Pulire la lente con delicatezza.

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GLOSSARIO DI TERMINOLOGIA CD Buffer underrun Errore causato dallo svuotamento completo del buffer di scrittura del masterizzatore, in cui i file sono memorizzati prima dell’incisione su disco per garantire un flusso di dati continuo e costante. In presenza di un errore di buffer underrun il processo di masterizzazione è interrotto e i dati già scritti su disco ottico risultano illeggibili. Burn-Proof (Buffer UnderRuN-Proof) È il nome della prima tecnologia sviluppata da Sanyo per la prevenzione dell’errore di svuotamento del buffer del masterizzatore, che permette d’incidere CD senza paura di rovinare uno o più supporti. A volte con l’espressione “tecnologie BURN-Proof” s’indicano tutti i meccanismi analoghi sviluppati dai diversi produttori, come JustLink, Seamless Link, SafeBurn e ExacLink. CD Audio Un CD audio di solito comprende parecchie tracce, brani. I CD in questo formato contengono soltanto dati audio. Possono essere ascoltati da tutti i lettori CD audio disponibili in commercio e con un’applicazione adeguata, anche sui PC. Nella creazione di un CD audio, soltanto pochi lettori CD presenti sul mercato supportano la lettura di CD riscrivibili, per questo motivo, utilizzare soltanto CD-R. CD bootable Un CD che consente l’avvio del sistema perché contiene l’immagine di un disco di avvio. Un CD bootable è realizzato in base allo standard El Torito. CD Extra o CD Plus Un CD contenente una sessione di tracce audio scritte in modalità Disc-at-once, seguita da una seconda e conclusiva sessione contenente dati. CD Mixed Mode Un disco che contiene una traccia dati seguita da una o più tracce audio. Poiché i CD player Hi-Fi leggono solo la prima sessione contenuta nel supporto, l’inserimento di un supporto Mixed Mode potrebbe danneggiare il lettore: per questo motivo, è stato introdotto il formato CD-Extra o CD Plus. CD HFS HFS è il file system utilizzato dai PC Macintosh. CD Ibrido Un CD ibrido contiene dati nei formati HFS e ISO 9660. Se il CD è inserito in un Macintosh, saranno visualizzati solo i dati ad esso relativi, mentre in un PC saranno mostrati soltanto i dati ISO. CD UDF/ISO Il file system UDF è stato ottimizzato in particolare per gestire grandi quantità di dati, e anche per consentire facili modifiche al file system esistente. È possibile creare CD UDF e UDF Brighe, che contengono sia dati ISO 9660 sia UDF.

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CD Text Un tipo particolare di CD-Audio nella cui TOC (Table Of Contents, tabella dei contenuti) sono memorizzate anche informazioni testuali su titolo dell’album, nome dell’artista, titolo dei brani e altre informazioni addizionali fino a un massimo di 5.000 caratteri. Le informazioni CD-Text sono visualizzabili solo sui CD player compatibili. Copia Possono essere selezionati due differenti metodi di copia. 1. Copia Immagine: legge i file da scrivere sul CD e li salva in un file immagine sul disco rigido. In questo modo gli errori di copia possono essere eliminati. Questi errori possono avvenire quando si utilizza un disco rigido o un lettore CD/DVD lenti, per cui il masterizzatore non potrebbe ricevere abbastanza velocemente il flusso di dati. Comunque, si consideri che sono necessari fino a 800 MB di spazio sul disco rigido e il tempo di copia è sensibilmente maggiore. 2. Copia Veloce: legge i dati direttamente dal lettore CD/DVD e li scrive sul CD inserito nel masterizzatore. Questo metodo è più veloce della copia immagine e non richiede centinaia di MB di spazio sul disco rigido. Lo svantaggio è che con questo metodo può avvenire l’errore di buffer vuoto. Questo errore avviene quando al masterizzatore non è inviato un flusso di dati costante. Le cause di questo errore sono una sorgente troppo lenta disco rigido o lettore CD/DVD, oppure il disco rigido è troppo frammentato, per cui la velocità di trasferimento dati è ridotta dalle troppe operazioni di accesso al disco. DAO (Disc-At-Once) Modalità di registrazione di CD e DVD che prevede la scrittura dell’intero disco in un unico passaggio, senza interruzioni e senza mai spegnere il laser. Un CD creato in modalità DAO è a singola sessione e contiene un unico lead-in, una sola area dati e un unico lead-out. ISO 9660 File system standard per i CD-ROM, definito nel 1987 e compatibile con i sistemi operativi DOS/Windows, Macintosh e Unix. Le specifiche definiscono il formato della directory per un CD-ROM e un CD-R e prevedono tre livelli, che differiscono tra loro per la lunghezza massima dei nomi di file, i set di caratteri ammessi e la modalità di scrittura dei settori del supporto registrabile. Joliet File system sviluppato da Microsoft per superare le limitazioni dell’ISO 9660 Livello 1 con i sistemi operativi Windows 95 e successivi. La compatibilità con il mondo DOS/Windows 3.x è mantenuta grazie alla presenza di un descrittore primario del volume conforme alle specifiche ISO 9660 Livello 1. Lead-in In un CD-R/RW, è l’area che precede la Program Area e che contiene la TOC della sessione. Il lead-in occupa 4500 settori circa 9 MB di spazio, è scritto in chiusura di sessione con il lead-out. Lead-out Un’area di silenzio digitale scritta in coda all’area dati del CD, al termine di ogni sessione. Il primo lead-out ha una durata di 90 secondi, pari a 6750 settori, circa 13 MB; eventuali lead-out successivi occupano ciascuno 2.250 settori 30 secondi, pari a circa 4 MB.

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Multisessione Tecnica di masterizzazione che consiste nell’accodare una o più sessioni a un CD contenente già una prima sessione. Le diverse sessioni sono collegate tra loro in modo che il disco appaia come un volume unico. Ciascuna sessione ha i propri lead-in, area di memorizzazione dati e lead-out. Overburning Tecnica di masterizzazione che permette di incidere su un CD una quantità di dati che supera di pochi MB la capacità del supporto dichiarata dal produttore. Molte applicazioni permettono di praticare l’overburning in modo abbastanza semplice: i risultati dipendono comunque dalla qualità del disco da incidere e dal masterizzatore, che deve supportare tale tecnica. Packet Writing Tecnica di masterizzazione che consiste nell’aggiungere piccole quantità di dati (pacchetti) ad una sessione già esistente, senza doverne aprire una nuova. Le informazioni possono essere trasferite interamente nel buffer del masterizzatore prima della scrittura su disco, evitando l’errore di buffer underrun. La scrittura a pacchetti è utilizzata per la scrittura su CD-RW che devono essere formattati con file system UDF in quanto consente di utilizzare il supporto come un disco rimovibile di grandi dimensioni. RAW Usata per duplicare CD protetti, è una copia fisica byte per byte. SAO (Session-At-Once) Modalità di registrazione utilizzata nel formato CD-Extra. Una prima sessione contiene tracce audio scritte in modalità DAO, seguita da una seconda e conclusiva sessione contenente dati. Tra le due sessioni, il LASER è spento e il CD mantenuto aperto. Super Video CD (SVCD) Supporto video che impiega un comune CD per registrare le informazioni video e audio codificate secondo lo standard MPEG-2. La durata del video va da 35 a 45 minuti, a seconda del livello di compressione impostato. TAO (Track-At-Once) Modalità di scrittura che prevede lo spegnimento del LASER alla fine di ogni traccia e l’introduzione di un silenzio digitale di 2 secondi prima della traccia successiva. Se la combinazione di hardware e software lo consente, è possibile ridurre quasi a zero la pausa tra le tracce. VideoCD Supporto fisicamente identico al CD musicale ma che può contenere fino a due ore di video digitale con una risoluzione di 352X288 pixel in formato PAL. Il filmato è compresso in MPEG-1, che fornisce una qualità d’immagine simile a quella dei nastri VHS.

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UBERTINI MASSIMO http://www.ubertini.it [email protected] Dip. Informatica Industriale I.T.I.S. "Giacomo Fauser" Via Ricci, 14 28100 Novara Italy tel. +39 0321482411 fax +39 0321482444 http://www.fauser.edu [email protected]