Il Mercato Arte_ L'analisi Della Crisi

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IL MERCATO DELL’ARTE: L’ANALISI DELLA CRISI

a cura di

ELENA LANZANOVA & SILVIA BOSI

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IL MERCATO DELL’ARTE 2009| Art Magazine Arcadja http://www.arcadja.com/artmagazine/

Giorgio De Chirico “Composition mètaphysique” Stimato $6.000.000,00 –$ 8.000.000,00 Aggiudicato a 4.781.981,28 € Christie's New York 5 Novembre 2008

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n questo report cercheremo di illustrare le tendenze del mercato dell'arte nell'ultimo periodo. In particolare, ci concentreremo sul primo trimestre del 2009. Grazie ad un'analisi dei trend di lungo periodo e dei risultati degli ultimi tre mesi, vi permetteremo di avere una visione di quanto sta accadendo e di capire come si evolverà il mercato nei prossimi mesi.

L'ARTE NELLA GRANDE CRISI COME NEL 1929?

Jean Michel Basquiat “Untitled (Boxer)” Aggiudicato a 10.608.378,44 € Christie's New York 12 Novembre 2008

Negli ultimi anni si è vociferato spesso dell'arrivo di una crisi finanziaria che avrebbe portato conseguenze negative anche nel mercato dell'arte. Questa cattiva premonizione iniziò a concretizzarsi nell'estate 2007. La crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti e le brutte sorprese che molti colossi finanziari avevano rivelato (vedi i casi Citygroup o Société Générale) avevano condotto alcuni osservatori a temere il peggio per il mercato dell'arte. Con toni apocalittici si prospettava un semiparalisi del settore. Di fatto, non si è verificato nulla di tutto ciò: le vendite autunnali prima, e quelle invernali e primaverili poi, si dimostratono al di sopra delle più rosee aspettative. Il mercato risultò sanissimo, i prezzi continuarono a salire e aggiudicazioni clamorose godettero di una grande risonanza mediatica. Purtroppo questo periodo positivo per l'economia dell'arte durò veramente poco. Il mese di settembre dello scorso anno portò con sé il tracollo finanziario dello zio Sam, la Lehman Brothers Holding Inc. andò a fondo sotto il peso di un'esposizione di 46 miliardi di dollari su strumenti derivati legati ai subprime. La storica società attiva nei servizi finanziari annunciò l'intenzione di avvalersi del Chapter 11, la procedura di “fallimento pilotato” previsto dalla legge americana, e Wall Street iniziò a porre seri interrogativi sul futuro dell'industria del lusso. Ci furono ripercussioni per tutti.

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Alberto Burri “Combustione Plastica” Stimato $ 1.186.400,00 - $ 1.779.600,00 Aggiudicato a € 940.884,92 Christie's Londra 11 Febbraio 2009

IL MERCATO DELL’ARTE 2009| Art Magazine Arcadja http://www.arcadja.com/artmagazine/

John Currin “Nice 'N easy” Stimato $ 3.500.000,00 - $ 4.500.000,00 Aggiudicato a 4.234.349,55 € Sotheby's New York 11 Novembre 2008

Mentre dagli uffici della Lehman Brothers uscivano ex dipendenti con i loro scatoloni, gli operatori del mercato dell'arte ponevano domande sul loro futuro con molta preoccupazione, cosa che non accadeva dai primi anni novanta. A quei tempi la caduta verticale del mercato immobiliare e azionario giapponese aveva causato una pesantissima flessione delle quotazioni dell'arte.

1929: la grande depressione Indice Dow Jones

Indice Mei Moses - All Art

200 150 100 50 0 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 1936 Edgar Degas “Danseuse au repos” Aggiudicato a 29.036.999,29 € Sotheby's Londra 3 Novembre 2008

GRAFICO 1: la grande depressione non ebbe ricadute sul mercato dell’arte. A quei tempi pero’ l’arte era per pochi. (FONTE ARTE - MONDADORI)

Dopo un periodo in cui si registravano record a catena, il vento cambiò improvvisamente. Gli speculatori giapponesi che avevamo giocato al continuo rialzo nelle aste persero il sostegno del sistema bancario e di conseguenza il mercato dell'arte andò a rotoli. Dalla crisi del 1989 si uscì solamente negli anni novanta, quando i prezzi ripresero a crescere. Il trend positivo ebbe una frenata nel settembre 2001 con il crollo delle Torri Gemelle che bloccò per giorni il sistema finanziario degli Stati Uniti. Sotheby's decise di rinviare a data da destinarsi le sue aste newyorkesi e il magnate Arnault dovette sostenere la Phillips dopo il flop dell’asta del 14 settembre. Altrove, però, i collezionisti acquistavano come se nulla fosse e già a novembre la Grande Mela rialzò la testa.

Kees Van Dongen “La cuirasse d'or” Stimato $ 2.194.500,00 - $ 3.657.500,00 Aggiudicato 3.208.826,70 € Christie's Londra 4 Febbraio 2009

Gli anni 70 e lo shock petrolifero Indice Dow Jones

Indice Mei Moses - All Art

300 200 100 0 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 GRAFICO 2: dalla seconda metà degli anni 70 lo shock petrolifero impone all’economia di cercare altre fonti di reddito, l’arte è presa d’assalto. (FONTE ARTE - MONDADORI)

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IL MERCATO DELL’ARTE 2009| Art Magazine Arcadja http://www.arcadja.com/artmagazine/

LA STORIA SI RIPETE: IL 1989 Bisogna che ci rendiamo conto che la situazione economica internazionale è paragonabile solo a quella del 1989. La crisi globale non ha colpito solamente gli americani e gli europei, ma anche i magnati di Paesi Arabi, Cina e India paesi con un’economia in forte crescita e tendenzialmente immuni alle crisi. I grandi investitori finanziari internazionali sono infatti anche i maggiori compratori di opere d’arte e secondo alcuni studi, i manager di hedge fund investono un'elevata percentuale dei loro guadagni in acquisti di arte contemporanea. Una moda quindi, non solo un investimento.

Edgar Degas “Petite danseuse de quatorze ans” Stimato: 9.000.000,00 GBP – 12.000.000,00 GBP Aggiudicato a 14.675.651,07 € Sotheby's Londra 3 Febbraio 2009

1980 - 1990 Indice Dow Jones

Indice Artinvestments

150 130 110 90 70 50 1988

1989

1990

1991

1992

1993

GRAFICO 3: la crisi di liquidità degli speculatori soprattutto orientali creò una caduta verticale del mercato, ma le case d’asta non furono abbastanza rapide da creare un’alternativa. (FONTE ARTE - MONDADORI)

Proprio questa intrinseca connessione tra il mondo dell'alta finanza e quello dell'arte ha fatto temere che la crisi di ripercuotesse su quest'ultimo. Analisi confermata visto che i primi segnali di crisi giungono proprio dalle vendite di contemporaneo. Sta iniziando un nuovo ciclo economico ed è difficile immaginare andamenti positivi nella crisi. I segnali più evidenti sinora riguardano quindi quella parte del mercato che è stata maggiormente colpita dalla crisi e che ritiene ormai troppo costoso l'acquisto di opere d'arte. La classe media appare sempre più preoccupata dall’incertezza della propria condizione economica e questo comporta un allontanamento da quelli che vengono considerati beni secondari, come gli oggetti di lusso e gli acquisti di opere d'arte. Ma non solo, anche il mercato d'arte di fascia alta è stato colpito portando ad una caduta sulla quotazione degli artisti più affermati. Una minore disponibilità monetaria del pubblico, infatti, non può che ripercuotersi sulla capacità di acquisto, portando ad un abbassamento dei prezzi anche per opere di risonosciuto valore artistico ed economico. Tutti gli analisti si aspettavamo un crollo del solo mercato medio ed invece il crollo ha avuto inzio proprio da quello alto. A questo punto cosa ci dobbiamo aspettare dal 2009?

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Lucio Fontana “Concetto Spaziale” Stimato: $ 5.000.000,00 – $ 7.000.000,00 Aggiudicato a 4.953.657,19 € Sotheby's Londra 5 Febbraio 2009

Juan Gris “Livre, pipe et verres” Stimato: $ 12.500.000,00 - $ 18.500.000,00 Aggiudicato a 16.163.558,66 € Christie's New York 6 Novembre 2008

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SETTEBRE 2001? NIENTE A CONFRONTO I maggiori economisti internazionali sono ormai d’accordo nel dichiarare che la crisi dei mercati finanziari nziari e immobiliari comincia a influenzare pesamente anche il sistema Arte.. L'economia sta cambiando. Nessuno può dire in quale direzione. Secondo gli analisti l'anno nuovo può essere paragonato ai primi anni Novanta quando i prezzi scesero del 44% in due anni.

Settembre 2001 Indice Dow Jones

Philip Guston “Beggar's Joys” Aggiudicato a 7.883.407,03 € Sotheby's New York 11 novembre 2008

Indice Artinvestments

120 90 60 30 2000

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GRAFICO 4: nonostante lo shock delle borse dopo l’11 l settembre il mercato dell’arte non ha mai accusato una vera crisi. (FONTE ARTE - MONDADORI)

Il mercato dell'arte non subirà una sconfitta, ma piuttosto una correzione dovuta a due semplici ragioni. La prima è che il logico propagarsi dell'onda di choc generata dalla crisi per un po' di tempo limiterà il potere d'acquisto dei collezionisti. La seconda ragione è che in questo ultimo periodo abbiamo assistito ad una scarsa selezione tra artisti validi e non. Questo porterà ad un lavoro di ricerca e di conoscenza molto più approfondito rispetto a quello richiesto fino a ieri,, la critica troverà il suo peso nel mercato. mercato Inoltre in questo periodo di difficoltà economica le case se d'asta non potranno più sovrastimare i lavori in vendita per far gioco ai mercanti; le gallerie non potranno più promuovere opere di autori deboli sul piano artistico a prezzi esorbitanti, nemmeno i collezionisti riusciranno a sostenerli. In questo sistema sist economico, dopo un basso ciclo di scambi dovuto all'impoverimento generale, usciranno a testa alta solo coloro che avranno investito in opere di qualità, indipendentemente dal prezzo. Il movimento delle opere sul mercato si restringerà, ma la qualità, e soprattutto l’Arte, non potranno che giovarne.

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Damien Hirst “The Golden Calf” Stimato: 8.000.000,00 GBP - 12.000.000,00 GBP Aggiudicato a 12.993.283,91 € Sotheby's Londra 16 settembre 2008

Wassily Kandinsky “Studie zu Improvisation 3” Stimato: $15.000.000,00 - $20.000.000,00 Aggiudicato a 13.117.715,62 € Christie's New York 06 Novembre 2008

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INTERNATIONAL AUCTIONS: CHRISTIE'S E SOTHEBY'S

I

n questa sezione potrete scoprire ciò che sta accadendo accaden nel mercato internazionale esplorando le vendite delle due maggiori case d'asta del mondo: Christie's e Sotheby's. Analizzando Analizzando i loro risultati potremo potrem indicare la direzione del mercato più tradizionale, definire ciò che sta accadendo nei vari settori d'arte e ipotizzare un futuro per il mercato dell'arte.

IL SETTORE DEL CONTEMPORANEO: NON POTEVA DURARE



Quella mattina mi sono svegliato e ho visto che i giornali l'avevano chiamato lunedì nero. Me la sono fatta sotto. Pensavo che forse non avrebbero venduto nulla. La gente mi guardava, e pensavo che stessero per scannarmi. Non sapevo che cosa stava per accadere con le banche che collassavano. collassavano (Damien amien Hirst)

Così Hirst ricorda la sua sensazione sul mercato dell'arte alla vigilia dell'arcinota asta “Beautiful Beautiful inside my head forever”” organizzata presso la Sotheby's di Londra il 15 e 16 settembre. In effetti il clima prepre vendita non era dei migliori. Alcune indiscrezioni indiscrezi davano il fallimento ormai certo,, a causa della perdita del giorno precedente del 8% del titolo di Sotheby's a Wall Street. Ma il Bad Boy dell'arte inglese uscì dall’asta a testa alta, ben resistendo a tutto quel trambusto economico. Solo nella prima sessione, infatti, il protagonista strabiliò il mercato dell'arte con un incasso stratosferico di 70.545.100 sterline (circa 90 milioni di euro), con 54 opere aggiudicate su 56 e con un record straordinario: “The Golden Calf”, un vitello in formaldeide, stimato tra gli 8 e i 12 milioni mi di sterline, fu battuto a ben 12.993.283,91 euro. euro Mentre nella seconda tornata ottenne un incasso pari a 40.919.700 sterline. “Beautiful inside my head forever” di Damien Hirst può essere considerata l'ultima apoteosi nel mercato del contemporaneo. Da quel momento in poi il miraggio di un'economia solida iniziò a svanire portando con sé i primi venti di crisi. Ne è dimostrazione l'asta di arte contemporanea cinese del 5 ottobre alla Sotheby's di Hong Kong. Kong La vendita si 6

concluse se con 2/3 dei lotti invenduti e un fatturato pari ri alla metà della stima minima: soltanto 90.519.250 HKD. Questo risultato fu uno dei primi segnali di incertezza per il mercato dell'arte: dell'arte l’arte contemporanea stava “soffrendo”, “soffrendo la stessa che aveva moltiplicato icato esponenzialmente i prezzi nel 2007 e che aveva aperto il mercato all’Asia. all’Asia Per questo gli esperti sostengono che laa Cina sarà un mercato molto colpito dalla crisi. Laa base del collezionismo è ridotta e si muove soprattutto per investimento, investimento il 95% delle opere cinesi contemporanee si vende in Occidente, e proprio i cinesi che hanno sostenuto più volte il mercato occidentale soffriranno di più. Segnali contrastanti giungono gono anche dalle “Italian Sales”, ”, le aste di arte italiana del dopoguerra organizzate a Londra ogni ottobre da Christie's e da Sotheby's. Anche se quest’ultima parla di trionfo per il risultato del 20 ottobre 2008 in linea a quello degli anni scorsi (totale totale dell'asta: 13.583.725 sterline), e qualche notevole aggiudicazione come una scultura scultu di Lucio Fontana( 1.35 milioni di euro) e solo s 7 invenduti su 52 opere battute all’asta. all’asta Un risultato sorprendente visto che nei giorni precedenti la media degli invenduti era stata pericolosamente vicina al 50%. A soffrire di più, invece, Christie's che ha visto un’importante importante contrazione del fatturato. Con un totale d'asta di 11.010.400 pounds e 15 invenduti su 48 opere.. Alla radice di tutto ciò sicuramente il rapporto troppo basso tra stima sti e qualità delle opere all’incanto.

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11 E 12 NOVEMBRE 2008: LA PRIMA EVIDENTE CONTRAZIONE DEL MERCATO Il lungo capitolo della storia delle aste di arte contemporanea si conclude l'11 novembre da Sotheby's e il 12 da Christie's con l'offerta di due cataloghi serali i cui lotti erano stati valutati e consegnati la scorsa estate, con una situazione dei mercati molto diversa.

Francis Bacon 'Study For Self Portrait No 1 1964' INVENDUTO Christie's New York 12 Novembre 2008

DA CHRISTIE'S NEW YORK “STUDY FOR SELF-PORTRAIT” DI FRANCIS BACON NON RICEVETTE NEANCHE UN'OFFERTA. TRA IL NOVEMBRE DEL 2007 E L’OTTOBRE DEL 2008 BACON AVEVA VENDUTO 14 OPERE CON UN FATTURATO RECORD DI QUASI

400 MILIONI DI DOLLARI.

Su entrambi i cataloghi gravava una gran quantità di consegne protette da garanzie, che rischiavano di essere un fardello molto pesante per i bilanci delle case d'asta. Sotheby's affrontò la questione abbassando il valore registrato delle opere in oggetto e così facendo veicolò una flessione del valore delle proprie azioni. Quanto a Christie's, il proprietario François Pinault, non accettò di assicurare con il suo patrimonio i lotti garantiti, rispedendo la palla alle banche d'appoggio della società. I risultati non si sono fatti attendere, con una perdita di 40 milioni di dollari per ciascuno dei due cataloghi. L'11 novembre 2008 la Sotheby's di New York ottenne un totale di 125.131.500 dollari (99.995.000 euro) e un venduto per lotto del 68.2%, mentre il top lot dell'asta andò a “Archisponge (RE11)” di Yves Klein acquistata da un anonimo offerente telefonico per 21.3 milioni di dollari (17 milioni di euro). Molti altri lotti furono al centro di accese competizioni e alla fine dell'asta le serie di aggiudicazioni confermarono che andarono battuti lotti alla stima minima o al di sotto di essa; tali valori divennero inevitabilmente la nuova quotazione massima delle aste successive, segnando la prima contrazione evidente del mercato. Anche da Christie's New York non si riuscì ad aver la meglio sulla crisi. La bravura del banditore Christopher Burge nel coordinare le offerte tra sala e telefono, avevano fatto pensare che la vendita potesse sfidare la tendenza del mercato. Poi è stato il turno di “Study for Self-Portrait” di Francis Bacon: consegnata dal collezionista newyorchese George Weiss, non ricevette neanche un'offerta. L'unsold del capolavoro di Bacon gettò scompiglio nel mercato dell'artista irlandese, in genere molto solido, che tra il novembre del 2007 e l’ottobre del 2008 aveva venduto 14 opere con un fatturato complessivo di quasi 400 milioni di dollari. Le ripercussioni non si fecero attendere: 9 dei 13 lotti successivi rimasero invenduti. La “Post War and Contemporary Art – Evening Sale” si concluse con un incasso di “soli” 113.627.500 dollari (90.756.000 euro).

LA PAUSA NATALIZIA Passiamo ora alle aste di arte contemporanea del mese di Febbraio. Tutti gli economisti aspettavano con trepidazione la Contemporary Art Evening di Sotheby's a Londra per vedere se il mercato avesse ancora qualche speranza di “sconfiggere” la grande crisi. Purtroppo il miracolo non è avvenuto. Nonostante ciò non si può affermare che l'asta londinese del 5 febbraio sia stata un totale fallimento. Con un risultato complessivo di 17.879.250 di 7

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sterline e 25 lotti venduti su 27, l’epilogo non è stato tragico. Solo tanta amarezza nel vedere un catalogo composto da pochi pezzi e per di più proposti al pubblico in sala a stime molto basse e il grande protagonista di quest’asta che non impressiona. Una bellissima opera intitolata “Concetto Spaziale” di Lucio Fontana, presentata al pubblico in sala con una stima di 57 milioni di sterline, è stata venduta per soli 4.953.657,19 pounds. Anche da Christie's, lo scorso 11 febbraio, non è andata meglio. Un bellissimo dipinto di Francis Bacon (“Man in Blue VI” stima 4-6 milioni di sterline) ed una straordinaria tela di Mark Rothko (“Green, Blue, Green on Blue” stima 2.53.5 milioni di sterline) sono rimasti invenduti gettando scompiglio nel mondo dell'arte e confermando così la discesa verticale del mercato all’inizio di quest’anno. Il settore dell'arte contemporanea sta affrontando una grave crisi e l'asta londinese ne è stata l'ennesima testimonianza. Su un catalogo con moltissime opere di raffinata qualità artistica sono rimasti invenduti ben 8 pezzi su 31 e la vendita ha totalizzato solo 8.392.750 sterline.

Franz Kline “Mars Black and White” Stimato: $4.000.000,00 - $6.000.000,00 Aggiudicato a 4.018.592,61 € Christie's New York 12 Novembre 2008

IMPRESSIONISMO E MODERNO: IL MERCATO TIENE ANCORA Il pessimismo dovuto ai crolli finanziari verificatosi nel settembre 2008 con il crollo della Lehman Brothers, hanno portato tutti gli operatori del mercato dell'arte a una discreta dose di cautela nell'approcciarsi alle vendite. Non sappiamo bene cosa ci riservi il 2009. Dopo un periodo in cui le case d’asta registravano record a catena con l’arte contemporanea il vento è improvvisamente cambiato. A questo punto gli investitori si sono posti la domanda di quali strategie bisogni attuare con il nuovo anno. La risposta è che sicuramente non conviene allontanarsi dal sistema economico dell’arte, visto che con la previsione di tempi difficili, in cui i valori reali di mercato saranno risistemati, sarà possibile concludere ottimi affari nell’arte moderna. Chi potrà spendere godrà delle disgrazie altrui, saranno molti ad avere bisogno di trarre liquidità le proprie collezioni per far fronte alle difficoltà economiche. Per un certo lasso di tempo, sarà facile vedere in vendita lavori selezionati e di alta qualità prorio di arte moderna.In virtù di questo principio sarà più facile affacciarsi al mercato dell'arte impressionista. Investire su opere di un certo rilievo storico e di quan grande qualità estetica, significherà anche mettersi al riparo da improvvise svalutazioni economiche. Chiarmente non dobbiamo aspettarci di aver trovato la Panacea perchè i venti di crisi colpiranno anche questo settore. Le prime avvisaglie le abbiamo avute il 3 novembre 2008, quando la Sotheby's di New York decise di ritirare dall'asta la sua star, un “Arlecchino” di Picasso stimato 24 milioni di euro, per timore che andasse invenduto. Eppure, quella stessa sera, “Composizione Suprematista” di Malevic passò di mano per quasi 47 milioni di euro, cifra record per l'artista e fra le più elevate mai pagate per un dipinto russo, a riprova di una tendenza focalizzata sulla qualità molto raffinata. Nelle tre sessioni autunnali del 2008 con Impressionist and Modern, Sotheby's ha venduto un totale di 250.630.000 dollari, contro i 331.500.000 dollari dello stesso periodo del 2007.

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Jeff Koons “Stacked” Stimato: 2.200.000,00 GBP - 3.200.000,00 GBP Aggiudicato a 3.192.057,26 € Sotheby's Londra 5 Febbraio 2009

Casimir Malevic “Suprematist Composition” Aggiudicato a 47.034.961,20 € Sotheby's New York 03 Novembre 2008

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Anche da Christie's la situazione non è stata delle migliori. La prima sessione degli “Impressionist & Modern” del 6 novembre ha subito fornito l'impressione d'essere in linea con le tendenze evidenziate dalla Sotheby's con una media del 46% di unsold. Nella serata con la Evening Sale si è osservato un inizio forte grazie all'aggiudicazione record di un Juan Gris del 1915 venduto per 16.163.558,66 euro, contro una stima di 12.5-18.5 milioni di dollari. Anche il Kandinsky di copertina è stato venduto per 16.882.500€. Purtroppo dopo un'apertura positiva, nel corso dell'asta sono arrivati numerosi invenduti. A migliorare sensibilmente la media ha concorso l’asta “Work on Paper”: il mercato delle opere su carta di medio-basso prezzo ha mostrato di tener meglio rispetto a quello dei grandi capolavori. La media degli invenduti nelle tre aste di Christie's (Evening, Day e Work on Paper) è stata pari al 37.3% e l’incasso totale delle tre giornate è stato di 171.250.725 dollari rispetto ai 472.981.100 dollari ottenuti con le analoghe aste nel 2007. Dopo la conclusione degli Impressionist and Modern di New York, Sotheby's il 3 febbraio 2009 ha allestito un catalogo ridotto a solo 30 opere, con delle stime che se paragonate al novembre 2008 apparivano inferiori in media del 40/60%. Il totale raggiunto è stato di 30.513.800 pounds, un totale fallimento. Gli unsold (ben 10 su 30), annoverano un Modigliani, un Macke, un Dèrain e soprattutto uno straordinario Pissarro (stima 2-3 milioni di sterline) e uno meraviglioso Degas (stima 2.5 - 4.5 milioni di sterline). Venduta invece per 14.675.651,07 euro( superando i 9-12 milioni di stima), la scultura di Degas. Anche la “Impressionist and Modern Art Evening Sale” da Christie’s, il 4 febbraio 2009, non ha avuto risultati strepitosi, ma sicuramente un andamento brillante e che nessuno osava sperare. Con un totale di 63.428.750 sterline e 39 lotti venduti (solo 8 unsold), la casa d’aste londinese ha dimostrato una grande professionalità capace di far fronte alla crisi. Già dai primi lotti i quattro Van Dongen hanno ottenuto indiscutibile successo. "Femme aux deux colliers" stimato 300-600 mila sterline è arrivato a 1.472.200,50 euro. Un magnifico Modigliani, valutato 3.5-5.5 milioni, è arrivato a 6.537.250 sterline. Protagonista dell'asta un Monet del 1876 intitolato “Dans la prairie “ , che è stato aggiudicato a 12.450.158,99 euro. Due semplici ingredienti per questo inaspettato successo: opere di raffinatezza estetica e basi d’asta molto basse. Un buon risultato considerando il periodo di bufera economica, ma piuttosto deludente se paragonato anche solo alle aste newyorkesi di 6 mesi fa. Con valori certo lontani dalle equivalenti vendite del febbraio 2008, quando Sotheby's aveva totalizzato 117 milioni di sterline e Cristhie's 105.4 milioni, queste aste, anche aiutate dalla sterlina debole, hanno comunque portato risultati rassicuranti per il mercato dell’arte Moderna.

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Amedeo Modigliani “Femme aux cheveux rouges” Stimato: $1.500.000,00 - $2.000.000,00 Aggiudicato a 1.469.389,35 € Sotheby's New York 03 novembre 2008

Claude Monet “Dans la prairie” Aggiudicato a 12.450.158,99 € Christie's Londra 04 Febbraio 2009

Richard Serra “12-4-8” Stimato: $2.000.000,00 - $3.000.000,00 Aggiudicato a 1.280.350,63 € Sotheby's New York 03 Novembre 2008

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OLD MASTER: IL MERCATO REGGE

Tra settembre 2008 e febbraio 2009 le aste dedicate agli Old Master, anche in un periodo di grande crisi, hanno lanciato segnali positivi. Naturalmente, come da tempo illustrano gli esperti, le quotazioni sono fortemente sostenute dall'alta qualità delle tele poste all'incanto. Un capolavoro infatti rimane sempre tale ed è in grado di affrontare i momenti critici del mercato passandovi pressochè indenne. Un ottimo investimento quindi, ma non alla portata di tutte le tasche. I grandi collezionisti possono permettersi opere di grande impatto economico, avanzando la paura delle perdite finanziarie. Il mercato degli Old Master segue infatti logiche del tutto diverse da quelle del mercato contemporaneo. Qui i collezionisti investono, non speculano, e gap di prezzo tra i due mercati sono una prova rassicurante di questo assioma. Dopo questa breve premessa passiamo in rassegna gli Old Master dei due grandi leader: Sotheby's e Christie's. L'asta “Old Master Paintings”, del 17 novembre 2008 presso la sede milanese di Sotheby's, si è dimostrata una vendita in linea con le tendenze generali, con un risultato complessivo di 1.676.425 euro e con 78 lotti venduti. Il catalogo dell'asta milanese ha in realtà mostrato pochi capolavori, anche se molti dipinti sono andati oltre le stime, come ad esempio “Madonna col Bambino e Santi; Cristo Benedicente” che da una stima di 25-25 mila euro, ha ottenuto 65.550 euro. Oppure “La Trinità” di Salomone De' Grassi aggiudicato a 108.750 euro (stima 50-70 mila euro) o “Sacra Famiglia” di un seguace di Bernardino Luini, che da una valutazione di partenza compresa tra i 10 e i 15 mila, è stata venduta per 63.150 euro. Stesso risultato per “Old Master Paintings” alla Christie's di Milano che ha goduto di un ottimo andamento. La vendita di Dipinti Antichi ha realizzato

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un totale di 1.869.810 euro, con una percentuale di venduto per valore pari al 74%. In questa occasione Marco Riccomini, Direttore del Dipartimento, ha affermato: “Il dipartimento di Dipinti Antichi di Christie’s Italia ha potuto constatare che una gran quantità di collezionisti privati ha partecipato attivamente all’asta, così come ha gremito le sale dell’esposizione nei giorni precedenti. La nostra vendita ha dimostrato una buona tenuta del mercato dei dipinti antichi e, a dispetto delle incertezze finanziarie del momento, ha consolidato la fiducia dei compratori, riaffermando con un ampio margine il market share italiano di Christie’s. In particolare siamo soddisfatti per il risultato dello straordinario “Ritratto di Alessandro VII Chigi” di Pier Francesco Mola (aggiudicazione: 706.000 euro), un artista non ancora conosciuto al grande pubblico che ha ottenuto il record per il mercato italiano”. Dopo le aste milanese, gli appuntamenti degli Old Master sono passati per Londra nel mese di dicembre. Alla Christie’s la Evening di Old Master ha ottenuto un buon successo, con un risultato totale di vendita di 14.665.750 sterline e con 12 invenduti su 34, la Christie’s ha proposto un’asta straordinaria, che non ha raggiunto, però, il dicembre 2007 con i suoi 18.8 milioni di sterline. La delusione maggiore è arrivata dai due Canaletto tanto pubblicizzati nei mesi scorsi. La stima complessiva per i due dipinti era compresa tra i 7 e gli 11 milioni di sterline. Gli specialisti del settore avevano addirittura ipotizzato una cifra finale più che doppia, visto che il Canaletto è sempre stato in grado di raccogliere plausi e successi nel mercato. Purtroppo non è andata come si sperava e delle due bellissime tele presentate è stata aggiudicata solo quella con la stima minore (lot 46). Intitolata “Il Canal Grande”, un’eccezionale veduta di Ca’ Corner e Ca’ Contarini degli Scrigni con il campanile di Santa Maria

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della Carità, da una valutazione compresa tra i 3 e i 5 milioni di sterline, è stata battuta solamente per 4.574.000,70 euro. Mentre l’altro dipinto (lot 45) intitolato “La Piazzetta di San Marco con la Libreria” (stimato 4-6 milioni di sterline) è entrato nella lista degli unsold. Anche da Sotheby’s gli affari non sono andati male. Con la prima sessione fermata a 13.334.000 sterline e con una percentuale di vendita pari al 61%, la casa d’aste londinese ha dimostrato che il mercato dell’arte antica è rimasto molto più solido rispetto a quello dell’arte moderna e contemporanea. Tra i Top Price dell’asta: Frans Van Mieris il Vecchio intitolato “A Young Woman in a Red Jacket feedin a parrot” che da una stima compresa tra i 500 e le 700 mila sterline, è stato aggiudicato per 4.280.358,97 euro. “Portrait of Bindo Altoviti”, un olio su tavola di Girolamo da Carpi che da una valutazione di 200-300 mila sterline, è stato battuto a 3.619.162,91 euro. Un notevole risultato è stato raggiunto anche da un olio su tavola di Juan Correa de Vivar. Si tratta di “Cristo sulla strada per il Calvario”, che da una stima di 60-80 mila sterline, è stato venduto da Sotheby’s per 193.250 sterline. Dopo Londra è stata la volta di New York. La “Old Master Painting”, tenutasi il 28 gennaio, nella sede di Christie’s ha presentato al pubblico in sala un prestigioso catalogo ricco di opere di qualità, garantendosi un immediato riscontro da parte dei collezionisti sempre alla ricerca di investimenti sicuri. Con un total sold pari a 14.665.750 dollari, l’arte antica si propone ancora come un bene rifugio. Protagonista della vendita sicuramente “Heas of Saint John the Evangelist” di Federico Barocci, che da una stima di 400-600 mila dollari, viene venduto per 1.337.862,46 euro. Il giorno dopo Sotheby's con la “Important Old Master” ha incassato, in tre tornate, 63.888.875 dollari. Il top lot: Hendrick Ter Brugghen con “ BagPipe Player in Profile” che da una stima di 4-6 milioni di dollari, è stato venduto per 7.750.938,75 euro.

Antonio Canal Canaletto “The Grand Canal, Venice, looking north-west from the Ca'Corner”, Stimato: Hendrick Ter Brugghen $4.410.000,00 - $7.350.000,00 “BagPipe Player in profile” Aggiudicato a 4.574.000,70 € Stimato: Christie's Londra $4.000.000,00 - $6.000.000,00 02 dicembre 2008 Aggiudicato a 7.750.938,75 € Sotheby's New York 29 Gennaio 2009

Frans I Van Mieris “Young Woman in a red jacket feeding a Parrot” Federico Stimato: Barocci “Head of Saint John Evangelist”GBP 500.000,00 GBP - 700.000,00 Stimato: Aggiudicato a 4.280.358,97 € $400.000,00 - $600.000,00 Sotheby's Londra Aggiudicato a 1.337.862,46 € 03 dicembre 2008 Christie's New York 28 Gennaio 2009

Girolamo Da Carpi “Portrait of Bindo Altoviti” Pier Francesco Mola Stimato: “Ritratto di GBP Alessandro VII Chigi” 200.000,00 - 300.000,00 GBP Aggiudicato aa 3.619.162,91 706.400,00 €€ Aggiudicato Christie's Milano Sotheby's Londra 25 Dicembre Novembre2008 2008 03

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LA CLASSIFICA DEGLI HIGHLIGHTS PIÙ IMPORTANTI ALL'ESTERO (Settembre - Dicembre 2008) 47.034.961,20 EUR – Casimir Malevic, “Suprematist Composition” - Sotheby's New York, 3 novembre 2008 29.036.999,29 EUR – Edgar Degas, “Danseuse au repos” - Sotheby's Londra, 3 novembre 2008 16.163.558,66 EUR – Juan Gris, “Livre, pipe et verres” - Christie's New York, 6 novembre 2008 13.117.715,62 EUR – Wassily Kandinsky, “Studie zu Improvisation 3” - Christie's New York, 6 novembre 2008 12.993.283,91 EUR – Damien Hirst, “The Golden Calf” - Sotheby's Londra, 16 settembre 2008 10.608.378,44 EUR – Jean Michel Basquiat, “Untitled (Boxer)” - Christie's New York, 12 novembre 2008 8.940.559,44 EUR – Alberto Giacometti, “Trois hommes qui marchent I”, Christie's New York, 6 novembre 2008 7.883.407,03 EUR – Philip Guston, “Beggar's Joys” - Sotheby's New York, 11 novembre 2008 4.781.981,28 EUR – Giorgio De Chirico, “Composition mètaphysique” - Christie's New York, 5 novembre 2008 4.574.000,70 EUR – Antonio Canal Canaletto, “The Grand Canal, Venice, looking north-west from the Ca'Corner”, Christie's Londra, 2 dicembre 2008 4.545.775,48 EUR – Yayoi Kusama, “No.2” - Christie's New York, 12 novembre 2008 4.280.358,97 EUR – Frans I Van Mieris, “Young Woman in a red jacket feeding a Parrot” - Sotheby's Londra, 3 dicembre 2008 4.234.349,55 EUR – John Currin, “Nice 'N easy” - Sotheby's New York, 11 novembre 2008 4.018.592,61 EUR – Franz Kline, “Mars Black and White” - Christie's New York, 12 novembre 2008 3.619.162,91 EUR – Girolamo da Carpi, “Portrait of Bindo Altoviti” - Sotheby's Londra, 3 dicembre 2008 3.539.290,98 EUR – Willem De Kooning, “Untitled VI” - Sotheby's New York, 11 novembre 2008 2.964.226,88 EUR – Joseph Cornell, “Pharmacy” - Christie's New York, 12 novembre 2008 2.859.984,40 EUR – Jean Dubuffet, “Vue de Paris, quartiers rèsidentiels” - Christie's. New York, 5 novembre 2008 2.670.467,77 EUR – Louise Bourgeois, “Clamart”- Sotheby's New York, 11 novembre 2008 2.261.250,10 EUR – Robert Motherwell, “Elegy to the Spanish Republic No.71” - Christie's New York, 10 novembre 2008 1.888.526,88 EUR – Ed Ruscha, “Desire” - Sotheby's New York, 11 novembre 2008 1.469.389,35 EUR – Amedeo Modigliani, “Femme aux cheveux rouges”, Sotheby's New York, 3 novembre 2008 1.280.350,63 EUR – Richard Serra, “12-4-8”, Sotheby's New York, 3 novembre 2008 706.400,00 EUR- Pier Francesco Mola, “Ritratto di Alessandro VII Chigi”, Christie's Milano, 25 novembre 2008

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LA CLASSIFICA DEGLI HIGHLIGHTS PIÙ IMPORTANTI ALL'ESTERO (Gennaio - Febbraio 2009) 14.675.651,07 EUR – Edgar Degas, “Petite danseuse de quatorze ans”, Sotheby's Londra, 3 febbraio 2009 12.450.158,99 EUR – Claude Monet, “Dans la prairie”, Christie's Londra, 4 febbraio 2009 7.750.938,75 EUR – Hendrick Ter Brugghen, “BagPipe Player in profile”, Sotheby's New York, 29 gennaio 2009 4.953.657,19 EUR – Lucio Fontana, “Concetto Spaziale”, Sotheby's Londra, 5 febbraio 2009 3.208.826,70 EUR – Kees Van Dongen, “La cuirasse d'or”, Christie's Londra, 4 febbraio 2009 3.192.057,26 EUR – Jeff Koons, “Stacked”, Sotheby's Londra, 5 febbraio 2009 2.278.491,23 EUR – Paul Gauguin, “Les dindons, Pont-Aven”, Christie's Londra, 4 febbraio 2009 1.579.352,72 EUR – Jeff Koons, “Monkeys (Ladder)”, Christie's Londra, 11 febbraio 2009 1.472.200,50 EUR – Kees van Dongen, “Femme aux duex colliers”, Christie's Londra, 4 febbraio 2009 1.337.862,46 EUR – Federico Barocci, “Head of Saint John Evangelist”, Christie's New York, 28 gennaio 2009 940.884,92 EUR – Alberto Burri, “Combustione Plastica”, Christie's Londra, 11 febbraio 2009 813.191,36 EUR – Jean Dubuffet, “Miss Araignèe”, Christie's Londra, 11 febbraio 2009 567.632,88 EUR – Piero Manzoni, “Achrome”, Sotheby's Londra, 5 febbraio 2009 405.853,30 EUR – Damien Hirst, “Dark Days”, Sotheby's Londra, 5 febbraio 2009

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LE CASE D'ASTA ITALIANE La crisi che ha investito i mercati finanziari ha finito per toccare inevitabilmente anche il mercato dell'arte, come pronosticato già nel 2007, anno in cui le vendite sono andate meravigliosamente, con prezzi aumentati di circa il 45% e lotti aggiudicati sopra 1milione di dollari. La crisi preannuciata è arrivata tra luglio e settembre del 2008 , colpendo soprattutto il mercato estero e l'arte contemporanea, e viene da chiedersi chi se, in virtù di una variopinta situazione finianziaria mondiale, gli effetti si siano fatti sentire ovunque e in egual misura. Al calo della domanda sul contemporaneo è corrisposta una flessione del mercato americano, decisamente più incline alla modernità, odernità, mentre il mercato europeo sembra aver reagito meglio, forse anche grazie ad una maggiore offerta di arte antica, probabilmente dovuta anche al retaggio culturale del vecchio continente. Ma nello specifico, come si sta comportando il mercato italiano? iano? Contrariamente a quanto paventato dai disfattisti- convinti che l'Italia sarebbe stata più colpita di altri paesi(tenendo conto dell'incasso medio dell'offerta italiana, delle case d'asta, della legislazione e del sistema di tassazione penalizzante)-ilil nostro Paese sembra stare dignitosamente a galla, pur senza clamorosi record a cadenza settimanale. Viene da pensare allora che un mercato più contenuto e più variegato, gestito da case d'asta che godono della fiducia di una clientela clientel fissa ed affezionata ata e che, in molti casi, hanno scelto di non speculare sui prezzi anche in momento di crisi, abbia salvato, almeno per ora, il mercato italiano. Non solo le case d'asta italiane, in generale, non hanno subito pesanti flessioni nel fatturato 2008, ma affrontano affro grintosamente e con discreti risultati anche il 2009.

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L'adeguamento dell'IVA ai parametri internazionali libererebbe energie? 3% NO

SI

97%

Buono il bilancio per Finarte(Milano, Finarte Roma, Venezia) superato solo dal fatturato annuale di Sotheby's Italia con 35.787.962€ - per cui è risultata vincente la strategia di non far pagare al mandante alcuna commissione su lotti aggiudicati per oltre 39mila euro. euro L'anno si è chiuso con un incasso totale di 32.701.904 euro, cui ha contribuito moltissimo la sezione di arte moderna, che da sola ha garantito un introito di 16 milioni di euro. Nell'asta asta milanese del 14 ottobre si sono registrate le aggiudicazioni più alte grazie ad una tela di De Chirico, “Le Le vestali:la statua si muove”, muove battuta a 150.000€, €, seguita da un duetto Campigli e Dorazio, ciascuno venduto per 60.000€. 60.000 Pari successo anche per la sede romana della casa d'aste che, in dicembre, ha visto i suoi tre top lot aggiudicati ad un valore superiore rispetto alla stima proposta(Forbici proposta( di Manzoni a 63.000€ € contro una stima di 55.000-60.000; 55.000 Vietnam di Plattner a 56.000 contro i 30-35.000€ 30 di stima; Notte nell'oasi di Schifano a 43.000·€ 43.000· contro i 25.000€ € di stima massima). Un lieve calo di vendite sembra si sia registrato in gennaio ed ha colpito ancora una volta l'arte moderna e contemporanea: su 813 3 lotti messi all'incanto è rimasto invenduto circa il 55% e alla cifra totale di 739.126,800 €(comprensivi di diritti d'asta)sembra non abbiano contribuito clamorose aggiudicazioni, a partire dal top lot “Fiori” “ di De Pisis del 1944, stimato per 30-40.000€ 30 e aggiudicato per 39.680.000€. €.

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47,7

54,7

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10

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47,7

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35,2

Massimo Campigli Teatrino Stimato 180.000-200.000€ Aggiudicato a 100.000€ Meeting Art, Vercelli 28 Febbraio 2008

57,4

80

47

68,2

PREZZI

0 2004

2005

2006

Aumento

Stabilità

2007

2008

Diminuzione

GRAFICO 5: ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Andamento Del Numero Di Scambi Negli Ultimi 12 Mesi (Fonte: Nomisma 2008)

Marc Chagall Crucifixion sur fond rouge Stimato 150.000-180.000€ Aggiudicato a 198.400€ Pandolfini, Firenze 25 Novembre 2008

Gaetano Chierici Patatrac Stimato 150.000-180.000€ Aggiudicato a 159.550€ Finarte, Milano 18 Novembre 2008

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Meeting Art di Vercelli è un'altra delle case d'asta italiane ad aver risposto positivamente alla crisi generale, chiudendo il 2008 con un fatturato annuale di 23.723.250, di cui 15,1 realizzati in aste di arte contemporanea. L'incasso risulta in ribasso dell'8,18% rispetto all'anno precedente, tuttavia rimane un fatturato di tutto rispetto così come la percentuale di lotti venduti. Per tutto il mese di settembre Meeting Art ha tenuto banco con un'asta di arte moderna e contemporanea con oltre 1.000 lotti proposti in ben 10 sessioni che, nonostante il concomitante crollo dei mercati finanziari, ha fruttato quasi l'80% di venduto. A ottobre la casa d'aste è stata una delle poche a proporre una sessione interamente dedicata alla grafica -fetta del mercato dell'arte generalmente considerata poco remunerativa- in cui sono mancate aggiudicazioni eclatanti, tuttavia l'asta ha avuto un discreto successo e ancora un'alta percentuale di venduto, pari all'84,76% dei lotti messi all'incanto. Nei giorni successivi anche l'asta di dipinti del XIX e XX secolo ha portato dei risultati: su 600 lotti proposti l'81% ha avuto gli onori dell'aggiudicazione. Anche il mese di Novembre si è rivelato per Meeting Art in linea coi risultati appena citati e l'asta di arte moderna e contemporanea, ancora una volta, ha portato ad una vendita dell'85,50% dei lotti. Sempre l'arte moderna e contemporanea, così in depressione oltreoceano, è stata protagonista dell'asta decembrina della casa d'aste Vercellese, proprio nel periodo natalizio, in cui è stata venduta una percentuale di lotti pari al 76,87% per un incasso di venduto di 2.081.450€.

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Le aste di gennaio e febbraio sono rimaste coerenti con i risultati dei mesi precedenti. La ricca asta di arte moderna e contemporanea di gennaio, che con 6 sessioni si è conclusa il 1 febbraio, ha venduto l'81,49% dei 750 lotti all'incanto con un guadagno netto(senza diritti d'asta)di 2.420.950€, mentre i dipinti del XIX e XX secolo a febbraio hanno totalizzato al netto 599.600€, con una percentuale di 83,17% di venduto su 600 lotti. Il fatturato totale di Farsetti nel 2008 ammonta a 18.500.000€, cui ha contribuito maggiormente il settore contemporaneo.

Giorgio De Chirico Piazza D'Italia Stimato 450.000-600.000€ Aggiudicato a 470.000€ Farsetti, Prato 29 Novembre 2008

Per la casa d'aste Toscana l'ultimo semestre ha registrato un breve calo rispetto al medesimo lasso temporale nel 2007, ma dicembre è stato senz'altro un mese fruttuoso. Risultato decembrino eccelente per un olio di Picasso, “Nu assis” del 1964, che partendo da una base d'asta a richiesta è stato aggiudicato per 1.050.000 euro, conquistandosi il secondo posto nella gerarchia delle maggiori aggiudicazioni in Italia dell'anno 2008- appena preceduto da “Concetto Spaziale” di Lucio Fontana del 1955, battuto a maggio presso Sotheby's Milano per 1.320.250,00€ contro una stima di 500.000-700.000€. Degna di nota è anche la casa d'aste milanese Porro Art Consulting, il cui fatturato per l'anno 2008 è di 7 milioni di euro. Si tratta di una case d'aste che organizza vendite con pezzi importanti, perciò anche su una percentuale di lotti venduti più bassa rispetto a quella di altre case d'asta, ci sono comunque aggiudicazioni di rilievo, spesso per un valore più alto rispetto alla stima. Nel corso del 2008 la casa d'aste si è distinta per le aggiudicazioni della “Sibilla Samia” del Guercino a 805 mila euro(maggio 2008), una “Natura morta” di Morandi a 616.200€, poi negli ultimi mesi dell'anno per “I giocatori di dadi” del Maestro dei giocatori a 207.000€. Tra un gruppo di artisti più recenti Ippolito Caffi e Piero Manzoni sono stati ceduti per il doppio della stima: “Effetto di nebbia sul campanile di S.Marco a Venezia” di Caffi, con stima di 22.00025.000€, è stato battuto per 40.100€ mentre “Genus”, un olio e catrame su tela del 1955 di Manzoni, è stato aggiudicato a 97.900€ contro un valore di stima di 30.000-40.000€.

Lucio Fontana Concetto Spazialeattesa Stimato 300.000-480.000€ Aggiudicato a 380.000€ Pananti, Firenze 12 Dicembre 2008

Maestro dei Giocatori Giocatori di dadi Stimato 200.000-250.000€ Aggiudicato a 207.700€ Porro & C. Art Consulting, Milano 14 Novembre 2008

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Renato Guttuso Natura morta con attrezzi Stimato 125.000-140.000€ Aggiudicato a 70.000€ Meeting Art, Vercelli 17 Gennaio 2009

Piero Manzoni Achrome Stimato 150.000-180.000€ Aggiudicato a 158.900€ Porro & C. Art Consulting, Milano 20 Novembre 2008

Le vendite presso la casa d'aste Babuino di Roma, sia di arte antica che moderna, non hanno subito flessioni nel 2008, conservando un target di vendita del 70% sul totale all'incanto. Anzi la casa d'aste ha venduto diversi pezzi- e continua nel 2009 su questa rotta- per un valore anche parecchio superiore alla stima: in ottobre un “Cristo Risorto” di Cristofano Roncalli, Il Pomarancio, è stato venduto per 31.500€ a fronte di una stima di 15.00022.00€, e a novembre un quadro di Guccione, “L'ombra e le linee del mare”, valutato per una stima di 8.000-12.000€ è stato invece battuto per 47.580(cifra compresa di diritti d'asta). Se in genarale in Europa, e un po' ovunque, l'arte antica (il Seicento, il primo Settecento e l'Ottocento di elevata qualità) ha dato maggiori frutti, probailmente dovuti ad una maggior fiducia da parte degli investitori nei beni di consolidata esperienza, in Italia dunque il settore moderno e contemporaneo non solo è stato meno aggredito dalla crisi, ma in alcuni casi è risultato anche in crescita. È il caso di Blindarte a Napoli che, con i suoi 3,7 milioni di fatturato, rispetto al 2007 ha visto un incremento del 15%, anche grazie ad un gradimento sempre crescente delle sue proposte moderne e contemporanee. Molto apprezzato a maggio un assemblaggio di Rauschenberg venduto per 536.750€ e, più recentemente, un olio su tavola di De Chirico, “Cavalli in riva al mare”, aggiudicato per 91.500€. Anche tra i lotti- spesso di arte antica- proposti da Pandolfini è emerso un piccolo Chagall, battuto a fine novembre per 198.400€, in linea con la stima. La galleria Pananti, che ha compiuto nel 2008 i 40 anni di attività, in qualità di casa d'aste dice di non aver notato nelle proprie aste flessioni a carico dei pezzi più rilevanti sotto il profilo economico-commerciale, ma è stato percepito un calo di circa il 20% per opere in fascia media di mercato (soprattutto per le opere di pittori appartenenti a piccole realtà locali), fenomeno comunque già avvertito all'inizio del 2008. Tuttavia la casa d'aste ha adottato una sana politica di coerenza commerciale, evitando di aumentare i prezzi di base d'asta e di penalizzare la propria clientela, sia venditori delle opere che compratori, incentivando all'investimento in arte, in quanto bene rifugio. A conferma di quanto dichiarato dalla casa d'aste in merito ai pezzi di maggior prestigio, osservando i lotti venduti, spicca un'opera venduta a dicembre di Lucio Fontana, “Concetto Spazialeattesa”, presentata con valore di stima indicato tra i 300.000 e i 400.000€ e venduta per 380.000€.

Pablo Picasso Nu Assis Aggiudicato a 1.050.000€ Farsetti, Prato 29 novembre2008

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LA CLASSIFICA DEGLI HIGHLIGHTS PIÙ IMPORTANTI DELLE CASE D'ASTA ITALIANE

(Settembre-Dicembre 2008) 1.050.000 EUR- Pablo Picasso, “Nu Assis”, Farsetti Prato, 29 novembre2008 470.000 EUR- Giorgio De Chirico, “Piazza D'italia”, Farsetti Prato, 29 novembre 2008 380.000 EUR- Lucio Fontana, “Concetto Spazialeattesa”, Pananti Firenze, 12 dicembre 2008 207.700 EUR- Maestro dei Giocatori, “Giocatori di dadi” Porro & C. Art Consulting (Milano), 14 novembre 2008 198.400 EUR-Marc Chagall, “Crucifixion sur fond rouge”, Pandolfini Firenze, 25 novembre 2008 159.550 EUR- Gaetano Chierici, “Patatrac”, Finarte Milano, 18 novembre 2008 158.900 EUR- Piero Manzoni, “Achrome”, Porro & C. Art Consulting Milano, 20 novembre 2008 100.000 EUR- Massimo Campigli, “Teatrino”, Meeting Art Vercelli, 6 settembre 2008 100.000EUR- Georges Mathieu, “Seuil Ultime”, Meeting Art Vercelli, 6 settembre 2008

(Gennaio-Febbraio 2009) 93.000 EUR- Pietro Domenico I Oliviero, “La raccolta del mostro e altre scene”, Finarte Milano, 25 FEBBARIO 2009 70.000 EUR- Renato Guttuso, “Natura Morta con attrezzi”, Meeting Art Vercelli, 17 gennaio 2009 45.000 EUR- Carlo Carra', “Paesaggio A Forte Dei Marmi”, Pananti Firenze, 14 febbraio 2009

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L'ARTE È ANCORA UN BENE DI RIFUGIO?

di fattori, primo fra tutti la qualità, che contribuiscono a fare dell'acquisto di un'opera d'arte anche un buon investimento.

Mercati incerti, borse stagnanti o addirittura che crollano a picco. Per ovviare a questa situazione molti risparmiatori stanno riscoprendo i cosiddetti beni di rifugio.

Potenzialmente l'arte rappresenta, da sempre, uno dei migliori investimenti. Innanzitutto i ritmi di valutazione delle opere di pregio non temono il confronto con quelli di nessun altro settore, almeno nel mediolungo termine. In più, l'arte gode di una tassazione “dolce” e poco invadente.

Oggi una delle possibilità più interessanti per i risparmiatori è sicuramente l'arte e c'è anche chi arriva a consigliare una diversificazione in opere d'arte che arrivi fino a un decimo del patrimonio. Questa indicazione può sembrare eccessiva, ma la scelta oculata di un bene artistico può essere ancora considerata un investimento sicuro. Secondo molti osservatori i cicli del mercato d’arte sono strettamente correlati ai cicli del mercato borsistico, ma con qualche anno di ritardo. Una parte degli utili realizzati sui mercati dei titoli azionari verrebbe in altri termini stornata e investita in mercati paralleli, quali appunto l’arte e il mattone. Il mercato dell'arte procede accusando segni di stanchezza, ma allungando le distanze dai mercati finanziari e immobiliari che arrancano in un clima di crisi e incertezza. E' normale che in momenti come questi l'arte di qualità goda della crescita di attenzione di collezionisti e investitori che vedono nell'acquisto di un'opera o di un oggetto d'arte il modo migliore per mettersi al riparo dalle tempeste finanziarie. Arte quindi sempre più come bene rifugio. Se questa regola è più facilmente applicabile quando si lavora ad alto livello assicurandosi grandi capolavori, essa può, con le dovute accortezze, essere applicata anche ad un livello più accessibile per l’investitore medio. L'importante è non perdere mai di vista quell'insieme

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Dopo lo tsunami finanziario che ha colpito l'economia mondiale negli scorsi mesi, anche nel settore artistico si nota una maggiore prudenza. Il modo con il quale la gente compra è cambiato, ora è meno impulsivo. Prima si rincorreva l'artista giovane, quello alla moda. Questa è un'ottima indicazione per i collezionisti, visto che è proprio il settore dell'arte contemporanea, ad essere maggiormente colpito. Rimane ben consolidato il mercato dell'arte antica e dei grandi maestri grazie al loro valore intramontabile, ma è come sempre l'arte contemporanea a segnare il termometro del mercato. La crisi c'è e si sentirà sempre di più e, anche se le vendite non crolleranno, i prezzi scenderanno, soprattutto per alcuni artisti contemporanei. Ma quali sono, allora, gli autori su cui è opportuno investire? Chi tra gli artisti odierni ha la possibilità di sopravvivere alla crisi economica? Sotto il nome di ArtTactic Survival Rating è stata redatta un'analisi per misurare la probabilità per ciascun artista di mantenere il proprio successo e livelli di prezzo sostenibili nel tempo. Ecco i primi dieci nomi secondo la classifica stilata: Gerhard Richter, Jeff Koons, Cindy Sherman, Robert Gober, Takashi Murakami, John Baldessari, Bill Viola, Maurizio Cattelan, Richard Prince e Andreas Gursky.

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FIGURA 1:L'ARTTACTIC SURVIVAL RATING ESPRIME LA CONVINZIONE CHE UN ARTISTA NEL LUNGO TERMINE (PROSSIMI DIECI ANNI) POSSA ESSERE RITENUTO DI SCARSA (LOW), MEDIA (MEDIUM) O ELEVATA (HIGH) IMPORTANZA.

L’ANALISI DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Per capire meglio la situazione odierna del mercato dell'arte ci sembra doveroso concludere citando l'analisi effettuata dalla Banca Monte dei Paschi di Siena, tesa a stabilire se l'arte possa nel 2009 essere ancora considerata un “bene di rifugio”, che riportiamo:



La crisi che ha investito, a partire dalla metà del 2007, i mercati finanziari non ha risparmiato il mercato dell’arte, sia nelle aste delle maggiori case internazionali sia nelle fiere dedicate. Il mercato dell’arte ha sperimentato nel primo trimestre 2008 e dopo 7 anni di continua crescita, il picco delle sue valutazioni sia in Europa che in America. 20

Il giro d’affari annuale complessivo (casa d’asta più dealers) del mercato dell’arte è stimato 45 miliardi di euro, la metà di esso avviene in case d‟asta. La crescita del settore negli ultimi anni è stata trainata da due fenomeni: 1- Gli investimenti dai mercati emergenti (Cina,Russia,Emirati Arabi e India) 2- L’ascesa dell’arte contemporanea che è il segmento più volatile e che ha raggiunto valutazioni impensabili fino a pochi anni fa. Due sono le case d’asta che coprono, di fatto, il 75% degli incanti internazionali. Il mercato U.S. rappresenta ancora la metà del mercato dell’arte, il 75% delle

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vendite si focalizza sul settore della pittura e a prescindere dalla categoria d’arte, esiste un duopolio detenuto da Sotheby’s e Christie’s, che coprono circa il 75% del turnover totale. Nel 2008 il rallentamento è evidente. Se il 2007 è stato un anno eccezionale con prezzi aumentati in media del 45% e trainati dai lotti sopra 1milione di dollari, la crisi si è manifestata a partire da luglio-settembre 2008. I tassi di invenduto sono più che raddoppiati, le “major” hanno abbassato i contratti di garanzia e i prezzi si sono contratti a New York come a Parigi, Londra o nei nuovi e ricchi mercati di Hong Kong e Dubai. Da alcune prime analisi la media dei prezzi da ottobre 2008 a gennaio 2009 si è abbassata del 14,5%. Le prime indicazioni dalle aste di gennaio 2009 rilevano un mercato in contrazione del 30% -40%. Se il trend sarà confermato, le valutazioni torneranno ai livelli del 2003. Al calo della domanda sul contemporaneo, si è subito palesata la flessione del mercato americano. Il trend ribassista (iniziato in Europa a causa della sua minore offerta di arte contemporanea), si è già palesato nei cataloghi delle 3 aste di febbraio 2009 a Londra dove si stima il -25% sul turnover ovvero 40 milioni di euro in meno. Una correzione di tale entità è del resto ammissibile considerando la performance avuta dal mercato dell’arte contro le performance dei mercati finanziari nel periodo Gennaio 2005-Gennaio 2008. Anche l’Italia testimonia una marcata contrazione dei prezzi registrati dalle case d’asta a partire dal secondo semestre 2008. Il mercato italiano dell’arte risente della crisi per tre ragioni: 1- Le case d’asta italiane battono soprattutto opere di medio valore (circa l’80% delle transazioni è per importi minori di 25.000 euro), difficile registrare “record”. 2- Una legislazione più rigida di altri paesi che limita l’esportazione e un numero ristretto di case d‟asta determina una limitazione nella offerta, scarsità della domanda e quindi quotazioni più basse degli altri paesi 3- Il mercato è molto concentrato su quattro player (Finarte, Sotheby’s, Christie’s, Farsetti). Inoltre bisogna tenere conto del fatto che in Italia non esiste un regime di tassazione agevolato per il mercato dell'arte. Al contrario le disposizioni fiscali vigenti sono 21

penalizzanti sia per quanto riguarda le imposte dirette che per quelle indirette.

L'ARTE RAPPRESENTA DUNQUE UN BENE RIFUGIO? Dall'analisi condotta dal dipartimento della Banca Monte dei Paschi di Siena emerge che il mercato dell’arte è più difensivo del mercato finanziario, ma offre minori rendimenti rispetto ad altri beni rifugio quali oro e immobiliare. L’arte sembra solo ritardare di 3-6 mesi i trend espressi dal mercato finanziario, ma non riesce ad evitarli. La forte flessione dell'arte contemporanea, in considerazione del suo peso relativo, sta trascinando l'intero indice al ribasso.

QUALI CONCLUSIONI ? Il mercato dell’arte genera investimenti annui pari a circa 45 miliardi di euro, tra case d'asta, gallerie e fiere dedicate (di cui solo il 50% avviene in case d’asta). I mercati principali sono il mercato U.S. e il mercato U.K. (più del 70% del turnover mondiale). In netta crescita i nuovi mercati emergenti di Cina, Russia e Emirati Arabi. La pittura rappresenta la tecnica artistica più battuta nelle aste, due operatori si contendono il 75% del giro d'affari internazionale. Il mercato dell’arte nel suo complesso ha raggiunto il picco delle sue valutazioni nei primi mesi del 2008, favorito dal boom dell'arte contemporanea (+70% giugno 2008 vs gen 2007). Il ribasso stimato nel 2009 è nell'ordine del 3040%sull'anno precedente. La media dei prezzi a gennaio è calata del 14,5% sui prezzi di ottobre 2008. L'arte contemporanea sarà il segmento più colpito. Prevediamo il mercato europeo più difensivo rispetto a quello americano per la sua maggiore offerta di dipinti antichi e per la sua minore dipendenza dall'arte contemporanea. Il mercato dell’arte italiano è più protezionista, concentrato e focalizzato su opere di piccolo taglio rispetto agli altri mercati e dalla nostra analisi dovrebbe risentire parzialmente della crisi di liquidità. La normativa fiscale italiana ha sicuramente un peso sul limitato sviluppo del mercato delle compravendite di opere d'arte. Nel suo complesso l’arte rappresenta un bene rifugio, ma con rendimenti inferiori all’oro e all’immobiliare. Il mercato dell'arte subisce ripercussioni minori e ritardate di 3-6 mesi rispetto al mercato finanziario.”

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