Iii. Il Romano

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III. Età romana      

Il Vulture in epoca romana Rionero “Pagus” di Venosa Scavi di contrada S.Francesco, contrada Cappella del Priore ed in contrada Padulo Le ville e le terme romane Torre degli Embrici La decadenza dell’ Impero romano e le invasioni barbariche

Il Vulture in epoca romana Intorno al 291 a.C. le popolazioni del Vulture furono assoggettate ai Romani che fondarono una delle loro floride colonie a Venosa. La città si trovava in una posizione di considerevole importanza strategica in quanto centro di comunicazione delle Puglie con la Lucania e dei Sanniti con Taranto

Il Vulture in epoca romana Il territorio di Venosa chiuso ad Oriente dall’agro di Banzi e a settentrione dall’agro di Canosa, si estendeva ad occidente per tutto il Vulture e per l’alta e media Valle di Vitalba, ove confinava con il territorio di Conza.

Il Vulture in epoca romana Il territorio del Vulture è attraversato da diversi itinerari sia della transumanza che commerciali: 

Via Herculeia, collegava Venusia con Potentia e la Val d’ Agri.



La strada verso il marmo Platano per il passo delle Crocelle di Bella, strada che servi ad Annibale per abbandonare il console Marcello nel corso della battaglia di Numistrum

Il Vulture in epoca romana Dunque Rionero era un “pagus” Venosino Pagus: villaggio, borgo, da qui “pagano”cioè abitante del villaggio

Molto probabilmente divenne uno dei centri strategici di raccolta per le truppe romane, che si cibavano dei prodotti della nostra terra, carni di maiale tritate e conservate nelle budella dell’animale, dette dai romani le “lucanine”, le odierne salsicce.

Il Vulture in epoca romana Le evidenze archeologiche confermano queste tesi, infatti, in contrada Serra S.Francesco, Cappella Priore e Padulo sono state riportate alla luce monete, sigilli in bronzo, mottoni con bolli etc. Inoltre nelle sepolture scoperte negli anni 80 sono stati rinvenuti molti altri oggetti, ceramica a figure rossa, spiedi e candelabri in piombo. Queste evidenze archeologiche appartengono al V° secolo a.C.

Ville e Terme romane L’architettura romana ci ha lasciato numerosi segni del suo passaggio: Ponti, acquedotti, strade, anfiteatri, templi.

Anche nella zona di Rionero sono stati individuati alcuni resti di strutture tipiche dell’architettura romana

Ville e Terme romane Le terme

Ville e Terme romane Le ville

LE VILLE ROMANE

La Villa romana La villa era originariamente una casa di campagna romana costruita per le classi più elevate. Secondo Plinio il Vecchio, vi erano due tipi di villa: 

la vi ll a urba na , che era una residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiunta da Roma (o da un'altra città) per una notte o due



e la vi ll a ru st ica , la residenza con funzioni di fattoria, occupata in modo permanente dai servi, i quali generalmente si occupavano della proprietà, che ruotava attorno alla villa, che poteva essere abitata stagionalmente.

La Villa romana C'era una certa concentrazione di ville imperiali nei pressi della baia di Napoli, in particolare modo sull'isola di Capri e sul Monte Circeo sulla costa di Anzio.

La Villa romana 

I ricchi romani fuggivano dalle calure estive nelle colline vicino Roma, specie a Frascati (Villa Adriana). Cicerone si dice possedesse non meno di sette ville, la più antica delle quali era presso Arpinum, che aveva ereditato. Plinio il Giovane ne possedeva tre o quattro, delle quali la più conosciuta in base alle sue descrizioni è presso Laurentium.

Villa Adriana

Villa dei Misteri Questo grandioso edificio è tra i più interessanti, per l'armoniosa e singolare disposizione degli ambienti e per la superba decorazione pittorica. Sorto nella prima metà del II secolo d. C., fu più volte modificato ed ampliato; ora si presenta come una costruzione quadrilatera circondata da terrazze panoramiche, da un giardino pensile e loggiati.

Villa dei Misteri

La via verso la villa dei misteri

Gli affreschi della villa

Villa dei Misteri L'ingresso attuale è dalla parte opposta a quello principale che, secondo la caratteristica propria delle ville pseudourbane messa in rilievo anche da Vitruvio, immetteva direttamente nel peristilio.

Villa dei Misteri Attraverso un cubicolo che s'apre sul tablino, o direttamente da un'ala del portico, s'accede alla Sala del Grande Dipinto.

Villa dei Misteri Sulla pareti si svolge il grande fregio dionisiaco che costituisce uno degli avanzi più cospicui della pittura antica. Databile intorno alla metà del I secolo a. C., è una megalografia composta da ventinove grandi figure raggruppate in alcune scene, l'interpretazione delle quali è ancora discussa.

Villa dei Misteri Si tende comunque a pensare che il fregio rappresenti l'Iniziazione delle spose ai Misteri Dionisiaci.

LE TERME

Le Terme Le terme r oman e erano degli edifici pubblici con degli impianti che oggi chiameremmo igienico-sanitari. Sono i precursori degli impianti odierni e rappresentavano uno dei principali luoghi di ritrovo durante l'antica Roma.

Le Terme Esistevano due classi di terme, una più povera destinata alla popolazione minuta e una destinata ai ricchi, che erano dei veri e propri monumenti, piccole città all'interno della città.

Le Terme Le prime terme nacquero in luoghi dove era possibile sfruttare le sorgenti naturali di acque calde o dotate di particolari doti curative. Col tempo, soprattutto in età imperiale, si diffusero anche dentro le città, grazie allo sviluppo di tecniche di riscaldamento delle acque sempre più evolute.

Le Terme

Le Terme La sviluppo interno tipico era quello di una successione di stanze, con all'interno una vasca di acqua fredda (il frigidarium), tiepida (tepidarium) e calda (calidarium).

Le Terme Il Frigidarium era la prima camera, l’acqua fredda serviva a tonificare la pelle e stirare muscoli e nervi

Le Terme Il Tepidaruim era la camera di passaggio tra il caldo e il freddo, serviva a preparare il corpo alle temperature più elevate

Le Terme Il Calidarium era l’ultima camera, caldo e vapore accarezzavano la pelle e portavano a tutto il corpo una profonda sensazione di rilassatezza.

Le Terme Attorno a questi spazi principali, si sviluppavano gli spazi accessori: l'apoditerio (spogliatoio), il sudatorio e il laconico (simili ad una sauna), il destrictorio (sala di pulizia), il ginnasio (una sorta di palestra). All'interno delle terme più sontuose (come le Terme di Caracalla) potevano trovare spazio anche piccoli teatri, biblioteche.

Torre degli embrici Torre degli Embrici è un insediamento agricolo termale, risalente al periodo romano, tra fine dell’età republicana e l’inizio dell’età imperiale (dal I al IV secolo d.C.)

Torre degli embrici Tra fontane zampillanti e impianti termali, la villa patrizia era fornita di calidarium e tepidarium, composta da una pars urbana e una rustica, sono state rinvenute diverse strutture appartenenti a vari ambienti, con fontana nicchie e vasche.

Torre degli embrici In tutta l’area sono emersi abbondanti frammenti di intonaco dipinto, le ceramiche rinvenute includono frammenti di sigillata africana e italica, due lucerne intatte indicano la data del I secolo d.C., la presenza di piccole tessere suggeriscono la presenza di mosaici.

Torre degli embrici Le indagini archeologiche non sono state ancora accompagnata da pubblicazioni, pertanto ancora tanti altri particolari potrebbero essere svelati dagli studiosi, molto interessante è una statua acefala in marmo di Afrodite, copia di originali ellenistici risalenti alla scuola di Prassitele.

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