I Vaccini 09.04.08.amedei

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I Vaccini

Tecniche Immunologiche Firenze, 09 aprile 2008

Vaccino Preparato contenente materiale costituito da microrganismi o parti di essi, opportunamente trattato, in modo da perdere le proprietà infettive ma non quelle antigene, per essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui viene somministrato. L'immunità deriva dalla stimolazione, nel soggetto ricevente, alla produzione di anticorpi neutralizzanti il microrganismo stesso. I requisiti essenziali sono: innocuità, efficacia, facilità di somministrazione, basso costo di produzione. I vaccini si distinguono in tre tipi, legati alle modalità di creazione: vaccini da germi vivi / attenuati vaccini da germi uccisi vaccini da prodotti microbici.

Immunità Adottiva gli anticorpi immunità umorale

Vaiolo Il vaiolo è una malattia contagiosa di origine virale che nel 30 per cento dei casi risulta fatale. L'ultimo caso conosciuto di vaiolo nel mondo è stato diagnosticato nel 1977 in Somalia e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente eradicata questa malattia nel 1980. Non esiste un trattamento specifico per il vaiolo e l'unico modo di prevenirlo è la vaccinazione. Data l’eliminazione della malattia, la vaccinazione obbligatoria è stata sospesa a partire dagli anni ’70 e ‘80 in tutti i paesi. Riserve del virus sono mantenute ufficialmente solo in due laboratori in condizioni di stretta sicurezza: uno negli Stati Uniti e uno in Russia. Ci sono due forme cliniche di vaiolo. Le più comune è quella causata dal virus Variola major che si manifesta con febbri elevate e con la comparsa di pustole ulceranti su tutto il corpo. Esistono quattro tipi di vaiolo di questo genere: quello ordinario (più del 90 per cento dei casi), una forma lieve che a volte si sviluppa su persone preventivamente vaccinate, quello piatto (detto anche maligno) e quello emorragico, raro ma molto grave. Meno grave, con una mortalità sotto l’1 per cento, è la forma di vaiolo causata dal virus Variola minor

Il Vaiolo, un terrore antico Le prime notizie della malattia si hanno  all’epoca di Ramsete  V. Nel 1157 a.C. ci sarebbe stata  un’epidemia in Egitto  

 

 

 

Cenni storici  Edward Jenner (1749 ­ 1823) 14 maggio 1796 ­  Edward Jenner  innesta nel braccio di un bambino di 8 anni, James Phipps, un po’ di  pus prelevato da una lattaia, Sarah  Nelmes, malata di vaiolo vaccino. 1889 ­ La vaccinazione è resa  obbligatoria in Italia 16 ottobre 1977 ­ Ultimo caso di vaiolo  umano  nel mondo (Somalia). 1978 ­ Sospensione dell’obbligatorietà  della vaccinazione in Italia   

1980 ­ Dichiarazione ufficiale dell’OMS 

 

Tentativo di genocidio con armi biologiche dei nativi americani

 

 

Dal Bioterrorismo, angosciosi  “revivals”

 

 

Ci dobbiamo vaccinare contro il vaiolo?

 

 

Efficacia e Controindicazioni  alla vaccinazione anti­vaiolosa • Il vaccino conferisce una protezione completa per 3  anni e relativa per un periodo di 10­20 anni.  Il certificato internazionale aveva una validità di 3  anni. • La vaccinazione è assolutamente controindicata in  caso d’eczema costituzionale (anche se presente nei  famigliari). • Altre controindicazioni sono le seguenti: altre  dermatosi aperte (eczema acquisto o impetigine),  neoplasie maligne, terapie immunosoppressive,  precedenti encefalopatie, convulsioni, malattie  infettive evolutive, diabete, cardiopatie  scompensate, nefropatie e gravidanza.    

Vaccino Antivaioloso Tuttora composto da un virus simile a quello del vaiolo, il virus Vaccinia di origine bovina. Il vaccino contiene il virus vivo e per questo la vaccinazione dev'essere effettuata con molta cautela per evitare una diffusione del virus a zone del corpo lontane dal punto di inoculo. La vaccinazione antivaiolosa garantisce una elevata immunità contro il vaiolo per tre-cinque anni, dopodiché il livello di protezione decresce. Se una persona è nuovamente vaccinata, l'immunità dura più a lungo. Storicamente, il vaccino si è provato efficace nel prevenire l'infezione da vaiolo nel 95 per cento delle persone vaccinate. E si è dimostrato efficiente anche a contatto già avvenuto.

 

 

Eventi avversi gravi dopo  vaccinazione anti­vaiolosa • Eczema vaccinatum • Vaccino progressivo • Encefalite demielinizzante post­vaccinica.  L’incidenza dopo la prima dose di quest’ultima,  spesso mortale complicanza, dipendeva da  molte variabili come: età, ceppo vaccinale, ecc.  E’ stata variamente dimensionata (1 caso ogni  2,9 milioni di vaccinati [età tra 1­4 anni], 3  casi/milione di vaccinazioni, ecc….)   

 

Nuovi vaccini antivaiolosi • Vaccini da colture cellulari • Virus del vaiolo vaccino da usarsi come  carrier anche per altri antigeni E’ probabile che il virus sia sensibile ad  antibiotici, chemioterapici e antivirali di  nuova generazione. Già in passato si  praticava la chemioprofilassi dei contatti  con metisazone    

PESTE La peste è una malattia infettiva di origine batterica tuttora diffusa in molte parti del mondo, anche in alcune regioni dei paesi industrializzati. E’ causata dal batterio Yersinia pestis, che normalmente ha come ospite le pulci parassite dei roditori, ratti, alcune specie di scoiattoli, cani della prateria. In qualche caso le pulci possono infettare anche gli animali domestici come i gatti. Normalmente, Yersinia circola tra queste specie senza causare alti tassi di mortalità, e quindi questi animali sono sostanzialmente delle riserve infettive di lungo termine. Occasionalmente, un’epidemia può uccidere anche grandi quantità di roditori e le pulci, si trasmettono anche agli esseri umani (nuovi ospiti), diffondendo la malattia.

 

 

PESTE Cenni storici La storia della grande peste nell’Europa del 1350, che ha causato la morte di quasi un terzo della popolazione europea e ha letteralmente contagiato tutti i paesi dal Mediterraneo alla Scandinavia e la Russia nel giro di cinque anni, è particolarmente sinistra perché è stata la conseguenza di un atto deliberato di bioterrorismo. Nel 1347, infatti, l’esercito dei tartari stava assediando Caffa, scalo commerciale della città di Genova in Crimea. Le fila dell’esercito orientale erano sconvolte da un’epidemia di peste, diffusa da qualche anno in Asia e così il khan Ganibek decise di utilizzare i corpi dei soldati morti per espugnare la città, catapultandoli oltre le mura. I marinai genovesi scappando da Caffa portarono la peste nei porti del Mediterraneo e da lì la malattia si diffuse in tutta Europa.

 

 

Epidemiologia La peste è diffusa in tutte le realtà dove le abitazioni sono infestate da pulci e da ratti, e quindi in condizioni di scarso livello di igiene.

 

 

PESTE Manifestazioni Cliniche Peste polmonare: il batterio infetta i polmoni. Questa forma della malattia può trasmettersi da persona a persona attraverso l’aria o gli aerosol di persone infette e quindi costituisce una delle forme più pericolose per il potenziale epidemico che la caratterizza. La forma polmonare può derivare anche dalla degenerazione delle altre forme se non sono curate prontamente. Peste bubbonica : è la forma di peste più comune e si manifesta in seguito alla puntura di pulci infette o per contatto diretto tra materiale infetto e lesioni della pelle di una persona. Manifestazione tipica di questa forma è lo sviluppo di bubboni, ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche, seguiti da febbre, mal di testa, brividi e debolezza. In questa forma la peste non si trasmette da persona a persona. Peste setticemica: deriva dalla moltiplicazione della Y. Pestis nel sangue, e può essere una conseguenza di complicazioni delle due forme precedenti. Viene contratta per le stesse cause di quella bubbonica, e non si trasmette da persona a persona. Causa febbre, brividi, dolori addominali, shock e prostrazione, sanguinamenti della pelle e di altri organi, ma non si manifesta con bubboni.  

 

I Vaccini contro la peste • Vaccino inattivato con formaldeide, contenente il ceppo  195/P di Y. Pestis; si somministra per via  intramuscolare (preferibilmente nel deltoide). • Attualmente viene prodotto anche un vaccino inattivato  al calore (ceppo 195/P di Y. Pestis) da somministrare  per via sottocutanea . • Il vaccino attenuato, sperimentato in Russia già dal  1908, non è attualmente disponibile. • Gli attuali vaccini, efficaci contro la peste bubbonica,  non sono funzionanti contro la forma polmonare, come  già dimostrato dall’epidemia di peste polmonare che  ebbe diffusione in Manciuria nel 1911, allorchè si  ebbero 60.000 casi, tutti mortali, che coinvolsero anche  medici e personale d’assistenza che erano stati      vaccinati.

RABBIA E’ una malattia acuta virale che colpisce il Sistema Nervoso Centrale. Dopo un periodo di incubazione mediamente di 4-6 settimane insorgono febbre, cefalea, vomito, stato di agitazione, disfagia e convulsioni; la malattia evolve rapidamente verso la morte per paralisi respiratoria. Quando si manifestano i primi sintomi clinici il soggetto non è più recuperabile e la morte sopravviene in genere in 3-5 giorni. L’unico serbatoio naturale dell’infezione è rappresentata dall’animale. La malattia è generalmente trasmessa da un animale all’altro oppure da questo all’uomo tramite morso, graffio o, semplicemente, leccatura di cute non integra da parte di animali infetti che eliminano il virus con la saliva (a partire da 10 giorni prima della manifestazione sintomatica). Non è mai stata documentata la trasmissione interumana anche se l’uomo ammalato elimina il virus con la saliva e le urine.

 

 

Cenni Storici  Louis Pasteur (1822 ­1895) 1862­1877 ­ Pasteur dimostra  che la generazione spontanea  è una chimera 1877 ­ Pasteur scopre la causa  della febbre puerperale 1880 ­ Lo scienziato francese mette a punto metodi per l’attenuazione dei microbi 1885 ­ Pasteur esegue la prima vaccinazione contro la rabbia  

 

Vaccino Anti­Rabbia  Costituito da un virus rabbico inattivato (ucciso), coltivato su cellule diploidi umane (HDCV) o su cellule diploidi adsorbito (RVA) oppure in embrione di pollo (vaccinazione meno praticata) e va somministrato per via sottocutanea profonda o intramuscolare. La vaccinazione pre-esposizione La profilassi post-esposizione è eseguita possibilmente entro 24 ore in caso di morso di animale sospetto. Se infine si viene morsicati da un animale sospetto e si è vaccinati è consigliabile effettuare due dosi di richiamo in tre giorni per aumentare la velocità di incremento del titolo anticorpale.

 

 

TETANO Il tetano è una grave malattia infettiva causata dall’azione della tossina tetanica prodotta da batteri (clostridi del tetano) che vivono nel suolo o nell'intestino degli animali. La malattia può essere mortale nel 20-30% circa dei casi. A differenza delle altre malattie infettive prevenibili con la vaccinazione, il tetano non si trasmette da persona a persona. L'infezione deriva spesso da una ferita, anche banale, occorsa ad una persona non adeguatamente vaccinata. Perciò il rischio tetano può essere considerata quotidiano in una persona non vaccinata. Nei paesi in via di sviluppo il tetano può colpire le donne non vaccinate infettatesi durante il parto oppure i loro neonati per infezione del cordone ombelicale (tetano neonatale, oggi del tutto scomparso in Occidente). Raramente, e sempre in persone non vaccinate, il tetano si può contrarre anche attraverso l'uso di siringhe infette, morsi di animali, ustioni, abrasioni. L'infezione tetanica produce violente contrazioni muscolari, chiamate spasmi. Altri sintomi possono essere febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa e tachicardia. Gli spasmi possono interessare le corde vocali e i muscoli respiratori. Le contrazioni possono essere così violente da produrre anche fratture ossee.  

 

Cenni Storici­ Gustave Ramon Gustave Ramon era un veterinario che lavorava in un Istituto Provinciale francese. Egli aveva approfondito i suoi studi sulla formalina per la conservazione del latte. Nel 1911, Ramon venne convocato all’Istituto Pasteur e assegnato al reparto dove erano prodotti sieri antitossici Grazie alle sue conoscenze sull’attività della formalina a varie concentrazioni e temperature, Ramon trovò l’esatta combinazione delle due variabili per inattivare la tossina tetanica mantenendone nel contempo l’attività antigenica. Le basi per un vaccino antitetanico e antidifterico erano ormai saldamente individuate.  

 

Vaccino Tetano Il vaccino antitetanico, disponibile in Italia dai primi anni quaranta, è costituito da anatossina tetanica, cioè dalla tossina originaria resa innocua mediante procedimenti chimici che conservano però la sua capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi. Il vaccino antitetanico è solitamente combinato con il vaccino antidifterico, al quale si accomuna per modo e calendario di somministrazione, e con il vaccino antipertossico. Per l'immunizzazione dei nuovi nati, di solito oggi, viene utilizzato il vaccino esavalente che oltre a proteggere contro il tetano previene anche la difterite, la poliomielite, l’epatite virale B, la pertosse e le infezioni invasive da HIB.

 

 

Giosué Carducci Pianto Antico L’albero a cui tendevi La pargoletta mano Il verde melograno Da’ bei vermigli fior

Tu fior de la mia pianta Percossa e inaridita, Tu de l’inutil vita Estremo unico fior

Nel muto orto solingo Rinverdì tutto or ora E giugno lo ristora Di luce e di calor

Sei nella terra fredda, Sei nella terra negra; Né il sol più ti rallegra Né ti risveglia amor

 

 

DIFTERITE La difterite è una grave malattia infettiva causata dall’azione della tossina difterica prodotta da batteri che si trasmettono per via aerea. Solitamente la difterite inizia con mal di gola, febbre moderata, tumefazione del collo. Molto spesso i batteri della difterite si moltiplicano nella gola (faringe) dove si viene a formare una membrana di colore grigiastro che può soffocare la persona colpita dalla malattia. La tossina difterica, diffondendosi tramite la circolazione sanguigna, può causare paralisi muscolari, lesioni a carico del muscolo cardiaco con insufficienza cardiaca, lesioni renali, fino a provocare la morte della persona colpita. La letalità è di circa il 5-10% ma in molti casi, nei sopravvissuti, permangono danni permanenti a carico di cuore, reni, sistema nervoso.  

 

Epidemia di difterite nella  Federazione Russa nel 1995

 

 

Nel 1994 sono stati notificati nella  Federazione Russa  47.628 casi di Difterite  e nel 1995 50.412. Nel  Complesso, dall’inizio  dell’epidemia al 16  Agosto 1996 si sono  registrati più di  125.000 casi con 4.000 decessi.

Vaccino Difterite Il vaccino è costituito da anatossina difterica purificata, preparata a partire dalla tossina difterica neutralizzata con formolo. E' di solito associato al vaccino antitetanico.

Effetti collaterali: dolore, arrossamento, tumefazione nella zona di inoculazione sono inconvenienti possibili. Raro è un rialzo febbrile nelle 24-48 ore successive all'iniezione. In generale la vaccinazione non va fatta a soggetti con malattie febbrili in corso. Controindicazione assoluta è invece l'allergia accertata al vaccino.

 

 

PERTOSSE La pertosse (o tosse canina) è una malattia causata da un batterio la Bordetella pertussis. E' una delle malattie infettive più contagiose che si conoscano tanto che un bambino con pertosse può contagiare fino al 90% di bambini non immuni con cui viene a contatto. Si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o gli starnuti. La mortalità della pertosse è alta: di 2 decessi ogni 1000 casi, pressoché completamente a carico dei bambini nel primo anno di vita. La causa principale di morte è la polmonite.

 

 

Pertosse ▼ 1906 ­ Bordet e Gengou  isolano la Bordetella pertussis ▼ 1939 ­ Kendrick ottimizza il  vaccino inattivato ▼ 1974 Sato mette a punto un  vaccino acellulare ▼ 1983 Rappuoli ottiene un  mutante non tossico di  Bordetella  

 

PT9k/129G

Vaccino Pertosse Il vaccino, (DTP) a cellule intere è disponibile fin dal 1940. Negli ultimi anni è disponibile il nuovo vaccino "acellulare" (DTaP), contenente cioè soltanto alcuni componenti del batterio. Questo nuovo vaccino, rispetto al vecchio preparato ottenuto con cellule batteriche intere, provoca un minor numero di reazioni nei vaccinati, pur conservando una elevata efficacia protettiva. Il vaccino antipertossico è solitamente combinato con il vaccino antitetanico e antidifterico (DTaP) al quale si accomuna per modo e calendario di somministrazione. Per l'immunizzazione dei nuovi nati, di solito oggi, viene utilizzato il vaccino esavalente che oltre a proteggere contro la pertosse previene anche il tetano, la difterite, la poliomielite, l’epatite virale B, e le infezioni invasive da HIB.

 

 

Poliomenite La poliomielite è una malattia, causata da 3 tipi di virus intestinali, che si trasmette da uomo a uomo per via alimentare attraverso feci e saliva. In circa il 95% delle persone infettate dai virus della polio non si manifesta alcun disturbo. Sintomi minori possono comprendere mal di gola, febbre moderata, nausea e vomito. In alcuni casi (1-2%) si può manifestare rigidità di collo, della schiena o delle gambe, ma senza paralisi. Invece, in meno dell'1% dei casi (all'incirca in uno ogni 1000 infezioni) si verifica la paralisi. In talune circostanze i virus poliomielitici possono causare anche paralisi respiratorie rendendo così impossibile la respirazione autonoma.

 

 

Albert Sabin (1906­1993) 1906 ­ Nasce a Bialystok, in Polonia,  Albert Sabin, dalla sua terra  lo scienziato dovrà emigrare per  sfuggire alla persecuzione dei nazisti 1943­46 ­ Durante la guerra, Sabin si  dedicherà a studi sui vaccini contro la  dengue e l’encefalite giapponese 1947­50 ­ Tornato in Usa svilupperà  i suoi studi per ottimizzare un vaccino  contro la polio.  

 

Vaccino Anti­Polio Esistono due tipi di vaccino, entrambi efficaci nel prevenire la malattia: il vaccino IPV (vaccino antipolio inattivato o ucciso, di Salk) e il vaccino OPV (cioè vaccino antipolio orale vivo attenuato, il vaccino di Sabin). In Italia attualmente si utilizza il vaccino inattivato di tipo Salk. Il vaccino orale attenuato tipo Sabin è stato utilizzato fino a quando era importante ridurre la circolazione dei virus selvaggi. Per l'immunizzazione dei nuovi nati, di solito oggi, viene utilizzato il vaccino esavalente che oltre a proteggere contro la polio (componente inattivata tipo Salk) previene anche la difterite, il tetano, l’epatite virale B, la pertosse e le infezioni invasive da HIB.

 

 

MORBILLO Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). E’ una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite. Si trasmette solo nell’uomo. I malati vengono isolati nel periodo di contagio. Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita.

 

 

Morbillo: cenni storici

• Rhazes, medico persiano, X Secolo d.C.:  “…. La ’eruzione’ è più temibile del vaiolo….” • Il termine ‘Morbillus’ è utilizzato per la prima volta nel  Medioevo per differenziare una malattia considerata meno  grave rispetto al ‘Morbus’, termine riservato alla peste  bubbonica • Nel 1629 i ‘Bills of Mortality’ di Londra distinguono per la  prima volta le morti da morbillo da quelle da vaiolo • Nel 1758 Francis Home introduce ad Edimburgo la pratica  della ‘morbillizzazione’ • Nel 1846 Peter Panum studia l’epidemia delle isole Far Öer e  definisce l’intervallo di 14 giorni tra esposizione e comparsa  dell’esantema • Nel 1911 Goldberger trasmette l’infezione alla scimmia • Nel 1954 Enders e Peebles isolano il virus  

 

Vaccino anti­morbillo 1954 ­ Enders e Peebles isolano il virus 1957 ­ Enders, Muts e Milovanovic  ottengono il ceppo attenuato Edmoston A  (71 passaggi in cellule di uccelli, scimmia,  ecc.) 1963 ­ E’ preparato il ceppo  ulteriormente attenuato Edmoston B 1965 ­ E’ ottenuto il ceppo superattenuato  Schwarz (da Edmoston A ­­> 85 passaggi   in cellule d’embrione di pollo) 1968 ­ E’preparato il ceppo  superattenuato Moraten (da Edmoston A  ­­> 40 passaggi in cellule d’embrione di  pollo) Edmoston­ Zagreb (da Edmoston B ­­>  passaggi in cellule diploidi)  

 

Vaccino Morbillo Il vaccino del morbillo appartiene ai vaccini vivi attenuati. In Italia non è obbligatorio, tranne per le reclute all’atto dell’arruolamento, ma viene raccomandato dalle autorità sanitarie. Il vaccino esiste sotto forma di un complesso vaccinale contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MPR).

 

 

PRINCIPALI COMPLICANZE DEL  MORBILLO Otite 

3 – 9% 

Polmonite

3 – 7%

Encefalite

~ 1‰

PESS 

5 – 10 casi / milione

(panencefalite subacuta sclerosante)  

 

EPATITE B 1964 ­ Blumberg individua  l’antigene Australia 1981 ­ i vaccini plasmaderivati  vengono autorizzati in Francia e  in USA 1988 ­ Sono ottimizzati i  vaccini ottenuti con la tecnica  DNA ricombinante 1992 ­ In Italia è introdotto  l’obbligo della vaccinazione  

 

Vaccino Epatite B L'attuale vaccino è costituito da una proteina della superficie del virus (HBsAg) sintetizzata utilizzando la tecnica del DNA ricombinante.

 

 

 

 

INCIDENZA DI EPATITE VIRALE B ACUTA IN ITALIA  PER FASCIA DI ETA’(Dati SEIEVA) 35

0­14 ANNI 15­24 ANNI

Incidenza / 100,000

30

Introduzione della Vaccinazione Universale

25

> 25 ANNI TOTALE

20 15 10 5 2000

1999

1998

1997

1996

1995

 

ANNO

1994

1993

1992

1991

1990

1989

1988

 

1987

0

BCG contro TBC

 

 

­ Ci sono stati molti  tentativi, soprattutto con Microrganismi  vivi  e  attenuati  (vaccino  di  Friedman, di Shiga, di Ferran) fino ad arrivare al Vaccino di Calmette e Guérin, ottenuto da un  Ceppo di origine bovina modificato nella sua Patogenicità  mediante  231  passaggi  su  patata  biliata. Il vaccino era somministrato ai neonati  Per via orale ed ebbe ottime riprove d’efficacia. L’utilizzo del vaccino ebbe un tragico stop dopo Il disastro di Lubecca, dovuto ad un malugurato Errore in una fase della preparazione.  Scoperta la causa dell’incidente il vaccino fu di Nuovo usato, anche grazie ai miglioramenti Introdotti da Walgren che ne permettevano la Somministrazione  per  via  intradermica.  Il  vaccino  è  tutt’ora  usato  e  se  ne  ammette  un’efficacia  dell’80%  ad  un  anno  di  distanza  dalla somministrazione.

TBC Ogni anno, nel mondo: •

si infettano 54 milioni di persone con M.tuberculosis (MT)



1/3 popolazione mondiale è infettata



si ammalano 6.8 milioni di TB



muoiono 2.4 milioni per TB

Responsabile nel mondo: •

del 5% di tutti i decessi



del 9,6% dei decessi in soggetti tra 15 e 59 anni



del maggior numero dei morti per m.infettiva



di oltre il 25% dei decessi evitabili, nei paesi in via di sviluppo



La letalità nei casi non trattati è di circa il 50%

AIDS e Vaccini

 

 

AIDS e VACCINI I vaccini contro gli antigeni dell’envelope hanno mostrato 2 notevoli limiti: l’impossibilità di cross reagire contro la grande variabilità di epitopi e la difficoltà di reagire contro questi, probabilmente invaginati sulla superficie in tasche. Vaccini viventi e attenuati DNA nudo Vettori vivi e attenuati capaci di esprimere l’intero Envelope da solo  o associati ad altri geni virali (MVA, canarypox, adenovirus,  alfavirus [Sindbis, encefalite equina venezuelana, ecc]) Minigene multiepitopo Geni regolatori : Tat, Rev e Nef, si tratta delle prime proteine regolatorie che sono espresse dopo l’infezione del virus e che sono molto importanti per la replicazione del virus, l’infettività e la patogenesi.  

 

Virus dell’influenza

NEURAMINIDASI (NA)

MATRICE (M)

EMAGGLUTININA (HA)

 

NUCLEOPROTEINA (NP) E  POLIMERASI (P)

 

RNA

PROTEINA M2 (M2)

15 sottotipi di HA

H 7 H 9

 

 

Animal species that harbour influenza A viruses

 

 

Man as a mixing vessel ? VACCINATION TO AVOID GENETIC REASSORTMENTS

reassortant virus

human virus

 

avian virus

 

Vaccini Contro­Allergie Immunoterapia Specifica (ITS) Principi nati dall’empirismo e validati negli ultimi venti anni Somministrare estratti dei composti allergici, iniziando da dosi bassissime per arrivare alle dosi massime sopportate. Scopo: indurre una tolleranza immunologica, correggere le reazioni abnormi ITS: si svolge a cicli e sotto sorveglianza sui rischi di effetti avversi Soggetto assunto in cura diretta ITS per principali allergopatie respiratorie (da pollini, polveri, gatto, muffa,insetti) Scelta ITS e vaccino adeguato = competenza medico Tipi di vaccini: iniettivi, sottolinguali e inalatori  

Durata ITS: 3-6 anni

Risultati: riduzione disturbi nasali e oculari (70%), blocco dell’evol. asma allerg. Attenuazione radicale dello stato di  sensibilizzazione allergica personale

Da: Brian Ward: “Vaccine events in the new millennium: is there reason for concern?” Bull. Wld. Health Org., 78: 205-215, 2000

Probabilmente i vaccini sono il più efficace degli interventi in campo medico mai inventati Dall’uomo  

 

ï I risultati positivi forniti dallo strumento vaccinale derivano, sia dal valido principio concettuale su cui si basa il meccanismo di azione dei vaccini, sia dalla ricerca scientifica che ha accompagnato e promosso in modo continuo lo sviluppo della vaccinologia in tutti i suoi aspetti, microbiologici, biotecnologici, immunologici, epidemiologici. ï Nel 1960, 15 infezioni umane erano prevenibili con la vaccinazione; nel 1998 sono diventate 37.

 

 

Prospettive della fase “post-moderna” della vaccinologia ➢ Vaccini finalizzati a proteggere contro la patologia infettiva di apparato (immunizzazione contro le malattie respiratorie, gastrointestinali, etc.) ➢ Vaccini indirizzati alla prevenzione di condizioni non infettive, in particolare neoplastiche ➢ Vaccini somministrati dopo che l’infezione si è instaurata per impedire l’evoluzione verso la malattia  

 

Linee di sviluppo più promettenti della vaccinologia nel primo decennio del XXI secolo (I)

➢ Tecnologie innovative per la preparazione dei vaccini ◆ Tecnica del DNA ricombinante ◆ Attenuazione di microrganismi mediante manipolazione genetica ◆ Inserimento di geni di interesse vaccinale nel genoma di microrganismi “vettori” ◆ Vaccinazione con acidi nucleici ◆ “Reverse vaccinology”  

 

Linee di sviluppo più promettenti della vaccinologia nel primo decennio del XXI secolo (II) ➢ Adiuvanti ◆

Emulsioni oleose metabolizzabili, Liposomi, ISCOM, etc.

➢ Tecnologie di rilascio degli antigeni ➢ Nuove vie di somministrazione

 



Vaccini mucosali



Vaccini edibili  

 

 

Vaccino intranasale

 

 

Vaccini indirizzati alla prevenzione di condizioni “para-infettive” Helicobacter pylori -> Ulcera gastrica -> Cancro dello stomaco Virus del papilloma (Papova) -> Cancro della cervice uterina (2007) EBV (Herpes) -> Linfoma di Burkitt Clamydia pneumoniae -> Placca ateromatosa Streptococcus mutans -> Carie dentaria Vaccino anti-nicotina Vaccino anti-cocaina Vaccini contraccettivi Vaccini contro emopatie maligne  

 

Vaccino Anti­Nicotina Il vaccino TA-NIC è un coniugato proteico composto da un derivato della nicotina associato alla tossina beta ricombinante del colera ( rCTB ), che stimola la produzione di anticorpi anti-nicotina. Gli anticorpi legano la nicotina presente nel sangue. I complessi anticorpi-nicotina hanno dimensioni tali da impedire il passaggio attraverso la barriera emato-encefalica. La mancata azione della nicotina a livello del sistema nervoso centrale riduce il desiderio di fumare. Lo studio di fase I ha dimostrato che TA-NIC è risultato ben tollerato in 60 soggetti fumatori e non. Dopo la somministrazione del vaccino, sia sistemica che locale, si è osservata la produzione di anticorpi. TA-NIC è un prodotto della società di biotecnologie inglese Xenova.  

 

Vaccino Anti­Cocaina Nel corso del 66° Annual Scientific Meeting del College on Problems of Drug Dependence a Puerto Rico, sono stati presentati due studi di fase II riguardanti TA-CD, un vaccino per il trattamento della dipendenza da cocaina. I due studi clinici hanno valutato la sicurezza, l’immunogenicità e l’efficacia clinica di TA-CD su 22 soggetti che facevano uso abitudinario di cocaina. Nel primo studio, che ha coinvolto 9 soggetti dipendenti dalla cocaina, è stato somministrato il vaccino TA-CD , ed è stato valutato il tempo alla prima recidiva. A questi pazienti era richiesto di non aver fatto uso di cocaina nelle due settimane prima dell’inizio dello studio.

 

 

Vaccino Anti­Cocaina Hanno partecipato al secondo studio 13 soggetti con dipendenza dalla cocaina , ed è stato valutato l’inizio dell’astinenza. A questi pazienti non era richiesta la negatività al test delle urine per la cocaina all’ingresso nello studio. Venti pazienti hanno terminato lo studio. I risultati di entrambi gli studi hanno dimostrato che la risposta anticorpale massima, in media, si è presentata tra i 70 ed i 90 giorni dopo la vaccinazione , con la presenza di anticorpi specifici per la cocaina per almeno 6 mesi.

 

 

Vaccino Anti­Cocaina Il 75% dei soggetti del primo studio ha mantenuto l’astinenza dalla cocaina durante le 12 settimane dello studio. Tutti i pazienti hanno recidivato dopo 12 mesi , dopo la caduta dei livelli anticorpali. Nel secondo studio il 58% dei soggetti ha raggiunto e mantenuto l’astinenza durante le 12 settimane dello studio. Il 42% ha continuato a non assumere la cocaina dopo 6 mesi. In un altro numero di pazienti vaccinati, che hanno recidivato entro 6 mesi, è stata osservata una riduzione dell’effetto euforizzante della cocaina

 

 

Vaccino Contraccettivo Michel O'Rand dell'Università del North Carolina di Chapel Hill ha sviluppato il vaccino dopo aver scoperto nel 2001 una proteina che è presente soltanto negli individui di sesso maschile. La proteina, chiamata Eppina, è stata finora trovata sulla superficie degli spermatozoi e ovunque nei testicoli e nell'epididimo. La sua funzione non è chiara, ma O'Rand ha ipotizzato che se un maschio possedesse anticorpi per questa proteina, i suoi spermatozoi potrebbero non funzionare in modo appropriato. Lavorando con colleghi dell'Indian Institute of Science di Bangalore, che ospita un grande centro di ricerca sui primati, il biologo ha messo alla prova la sua teoria. I ricercatori hanno iniettato la proteina Eppina umana in nove scimmie, mentre ad altre sei hanno somministrato un falso vaccino. Per verificarne gli effetti, i maschi sono stati fatti accoppiare con tre differenti femmine durante il picco fertile del loro ciclo mestruale. I risultati parlano chiaro: nessuna delle scimmie vaccinate è riuscita a fecondare una femmina, mentre quattro delle sei scimmie di controllo ci sono riuscite. Ovviamente, per poter trovare un'applicazione, gli effetti contraccettivi del vaccino dovrebbero rivelarsi temporanei o reversibili. Tuttavia, soltanto cinque delle scimmie vaccinate (alcune delle quali hanno ricevuto il vaccino per quasi due anni) hanno recuperato la loro fertilità durante lo studio. Science 12 novembre 2004.

 

 

La Storia della medicina è ricca di scoperte che sono state fatte  quasi per caso. E’ la famosa ‘serendipità’ (serendipity), che  prende il nome dall’antica favola Persiana dei tre cavalieri di  Serendip (l’attuale Sri Lanka), che scoprivano cose  meravigliose e inaspettate.  Come furono esempi, tra i tanti, la scoperta dei raggi X o della  penicillina. E, tanto per non smentire la tradizione, anche la storia delle  ricerche sui vaccini è costellata da esempi di serendìpità e,  presumibilmente, molte nuove meravigliose scoperte sono alle  porte, anche alla luce degli enormi progressi della genetica      microbica e virale.

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