L'ANIMA E LA CONOSCENZA L'ANIMA COME FORMA SUSSISTENTE DEL CORPO La psicologia tomista vuole conciliare l'anima aristocratica con la dottrina cristiana dell'immortalità dell' anima. Secondo Tommaso, a differenza dell'anima sensitiva e vegetativa, l'anima razionale è indipendente dal corpo perché non corrisponde ad organi corporei. Essa svolge anche le funzioni inferiori dell'anima vegetativa e sensitiva, per questo l'anima intellettiva è forma sussistente del corpo, operante anche dopo la morte.
UN' IMMAGINE DELLA SUSSISTENZA DELL'ANIMA L'affresco "Il giudizio universale", di Bonamico Buffalmacco, rappresenta il tentativo dei pittori di dipingere l'anima sussistente, presentata come "piccoli uomini". Per Tommaso, la sussistenza dell'anima dopo la morte e la condizione per ricevere il premio o il castigo per la vita condotta sulla terra.
LA DIMOSTRAZIONE DELL'IMMORTALITA' DELL'ANIMA INDIVIDUALE Tommaso per dimostrare l'immortalità dell'anima ad Averroè, riprende la tesi di Avicenna, per cui una cosa è corruttibile per sua natura (ad esempio il corpo, composto di materia e forma, perché dopo la morte diventa cenere) o perché dipende da un'altra cosa corruttibile, come la forma non sussistente o l'accidente(ad esempio quando l'albero brucia si distruggono la forma, non sussistente, dell'albero e il suo colore). L'anima umana siccome è forma non può corrompersi per sua natura (PERSE) e siccome è forma sussistente non può corrompersi per accidenti perché, essendo stata creata da Dio, solo lui può distruggerla.
LA DOTTRINA DELLA CONOSCENZA Per Tommaso l'oggetto definisce l'ambito in cui una facoltà può operare. La conoscenza intellettiva si distingue da quella sensibile perche il suo oggetto è l'intellegibile. Nonostante ciò, Tommaso non separa le due conoscenze, in quanto solo ciò che sia stato oggetto di conoscenza sensibile può essere conosciuto intellettualmente.
L'INTELLETTO POSSIBILE E L'INTELLETTO ATTIVO Come per Aristotele, anche Tommaso prevede un intelletto possibile,in potenza,e un intelletto attivo. L'intelletto possibile è una facoltà intellettiva individuale e non come sosteneva Averroè unico a tutti gli uomini. L'intelletto in potenza è come una tabula rasa:si attua grazie al desiderio che esso ha di conoscere l'intelligibile.
L'ETICA E LA POLITICA IL FINE O BENE COME PERFETTA ATTUAZIONE Secondo Tommaso, ogni ente ha un proprio fine o bene proprio che coincide con la sua perfetta attuazione (ad es: melo-fruttificare). Il bene proprio dell'uomo è identificato nella piena attuazione della facoltà razionale,realizzabile solo essendo virtuosi, giusti e dedicandosi alla contemplazione di Dio.
IL FINE ULTIMO DELL'UOMO Il fine ultimo o bene supremo dell'uomo è la beatitudo, cioè la visione beatifica di Dio,raggiunta solo per mezzo della Grazia divina:se si vuole essere uomo in modo conforme alla natura si deve raggiungere la beatitudine.
LA GERARCHIA DEI FINI MORALI Secondo Tommaso l'uomo sa distinguere le azioni virtuose e giuste(fini superiori) da quelle sbagliate (fini inferiori) perché è consapevole della gerarchia delle finalità.
Un'azione è moralmente buona se mira a conseguire uno dei fini propri della natura umana(es.ragione) e se non ostacola il conseguimento della beatitudo: un'azione è moralmente buona se non avviene a discapito della religione cristiana.