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Sezione staccata di Rodi Garganico (FG) a.a. 2016-2017

Corso di Musica da camera III

FERNANDO SOR “ L’ENCOURAGEMENT “

Insegnante M. Francesco Mastromatteo

Allievo Vincenzo Bellotti

FERNANDO SOR Josep Ferran Macari Sor i Muntades (Barcellona, 13 febbraio 1778 – Parigi, 10 luglio 1839) è stato un chitarrista e compositore spagnolo, nato in una famiglia piuttosto agiata e discendente di una lunga stirpe di soldati. Per questo motivo Sor intendeva continuare la tradizione, ma fu distolto da questo proposito dal padre che lo indirizzò alla musica facendoli abbandonare per sempre la carriera militare. All'età di dodici anni fu indirizzato dal padre allo studio dell'armonia presso il famoso Monastero di Montserrat (è qui che inizia a scrivere brani per chitarra), dove il direttore Anselmo Viola lo ebbe come allievo prediletto; quando suo padre morì, la madre lo fece tornare a casa poiché non poteva sostenere più il mantenimento del figlio al monastero. Dopo la sconfitta dell'esercito spagnolo, Sor accettò un lavoro nell'amministrazione del governo occupante. Quando gli spagnoli cacciarono i francesi nel 1813, Sor e molti altri artisti e aristocratici che avevano sostenuto i francesi lasciarono la Spagna, temendo di essere puniti. Andò a Parigi, e non tornò più nel suo paese. Cominciò a guadagnare notorietà a Parigi per le sue capacità di compositore e per l'abilità nel suonare la chitarra, finendo per suonare in tutta Europa. Nel 1827 decise di stabilirsi a Parigi e di viverci per il resto della vita, periodo in cui compose molti dei suoi migliori lavori. Fece parte dei grandi concertisti preromantici giunti a Parigi, tra cui Dionisio Aguado, Ferdinando Carulli e Francesco Molino. Il suo ultimo lavoro fu una messa in onore della figlia la cui morte, avvenuta nel 1837, aveva lasciato Sor, che già aveva una salute cagionevole, in uno stato di profonda depressione: morì due anni dopo, nel 1839.

Fernando Sor riveste un ruolo di massima importanza nello sviluppo della tecnica chitarristica del XIX secolo, e il suo Méthode de Guitare ha costituito a lungo un punto di riferimento per i maestri dello strumento, insieme ai metodi di illustri contemporanei come Mauro Giuliani e Dionisio Aguado. Le sue composizioni variano da quelle per chitarra sola (fantasie, sonate, opere didattiche, temi con variazioni, divertimenti) ad opere per due chitarre, per canto e chitarra, musica da camera, musica sinfonica, balletti e opera. I

CLASSICISMO

Nella storia della musica il classicismo è il periodo che succede al barocco e precede l’avvento del romanticismo, dominando la musica europea tra il 1770 e il 1830 con “capitale” Vienna, città nella quale vissero ed operarono i suoi rappresentanti più illustri: Haydn, Mozart e Beethoven. Il classicismo musicale fu preparato dal lavoro dei musicisti dell’ultima fase del barocco e del periodo rococò (1750-1770 ca.). Elementi differenzianti rispetto al barocco sono la mancanza di forme nuove (tutte o quasi tutte le forme utilizzate in questo periodo hanno matrice e origine dal barocco) e il carattere internazionale della produzione artistica, risultante dal superamento degli stili nazionali e dalla fusione di esperienze nuove. Non è senza ragione il fatto che il classicismo abbia trovato la propria “capitale” in Vienna, città in cui si incontrano geograficamente le culture del nord, del sud e dell’est europeo in cui confluirono musicalmente la logica costruttiva dei musicisti tedeschi e la propensione melodica latina. I L’ENCOURAGEMENT

Oggetto di studio del sottoscritto come prima chitarra e del mio collega Roberto Di Tullio come seconda chitarra è l’Encouragement opera originale per due chitarre di Fernando Sor. Quest’opera è divisa i tre parti: sonata, tema e variazioni e valzer. La sonata, (forma musicale che raggiunge la sua forma definitiva con Mozart, Haydn e Beethoven e rappresenta il modello architettonico più importante delle composizioni strumentali del periodo che, iniziando dopo la seconda metà del ‘700, si conclude verso la fine dell’800) è in tempo 6/8 “Cantabile” e si presenta nella sua struttura classica:

- esposizione tonalità Mi maggiore batt. 1–34; - sviluppo tonalità Mi minore batt. 35–66; - ripresa tonalità Mi maggiore batt. 67–99. Il Tema e variazioni, (composizione musicale, il cui periodo di maggiore fioritura è compreso tra il ‘700 e l’800, caratterizzata dalla presenza di organismi musicali, variazioni appunto, derivanti da un tema spesso disposto a modo di canzone. Le variazioni mantengono sempre il tono base stabilito dal tema ma talvolta è possibile trovare solo il cambiamento del modo ossia, per esempio, da DO maggiore a DO minore. Gli artefici che possono generare le variazioni sono innumerevoli ma molto praticate sono ad esempio le fioritura della linea melodica, la trasposizione del tema dal registro acuto a quello medio o grave e viceversa, il mutamento ritmico da binario a ternario e viceversa. Talvolta dopo una serie di variazioni, il tema originale torna, quasi a chiusa e cornice di tutto il lavoro) si presenta con il tempo di 2/4 e con la seguente struttura: -

tema (batt.1-33) tonalità Mi maggiore; prima variazioni (batt. 33-50) tonalità Mi maggiore; seconda variazione (batt. 50-84) tonalità Mi minore; terza variazione (batt. 84-141) tonalità Mi maggiore; ripetizione del tema (batt.142-157) Mi maggiore.

Il valzer (danza popolare in ritmo ternario e in movimento variabile dall'allegro al moderato, diffuso inizialmente in Austria e nel sud della Germania, conquistò ben presto gran parte dell'Europa diventando una danza internazionale. Il valzer si affermò a Vienna all'inizio del secolo XIX con Johann Strauss ed il suo amico, collega e rivale Joseph Lanner. Presente nelle opere dei grandi compositori del classicismo viennese quali Joseph Haydn e Ludwig van Beethoven, quest’ultimo, oltre a scrivere alcuni minuetti a tempo di valzer, diede il titolo di valzer ad alcuni brani per pianoforte. Si impose in ambito colto all'inizio del XIX secolo, grazie a Johann Nepomuk Hummel (che ne definisce il canone formale) e a Carl Maria von Weber. In Francia diventò una forma classica, pianistica e sinfonica, grazie a Hector Berlioz e Fryderyk Chopin. In Italia si sviluppò soprattutto in ambito operistico, mentre in Russia fu impiegato correntemente da Čajkovskij, in particolare nei balletti ma anche nelle suite e nelle composizioni per pianoforte) si presenta con il tempo di 3/8, nella tonalità di Mi maggiore ed è caratterizzato da una struttura in cui vi è un’evidente tema esposto più volte e intervallato da una nuova linea melodica nuova ogni volta diverse dalla precedente e dal tema principale. Durante lo studio ho potuto constatare la difficoltà tecnica e ritmiche della suddetta composizione, caratteristiche che accomunano un po’ tutte le composizione di

Fernando Sor, ma come al solito aiutati dal maestro Mastromatteo il sottoscritto e il mio collega Roberto di Tullio ne usciremo vincenti.

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