Eda In Finlandia

  • Uploaded by: Centro Studi Villa Montesca
  • 0
  • 0
  • November 2019
  • PDF

This document was uploaded by user and they confirmed that they have the permission to share it. If you are author or own the copyright of this book, please report to us by using this DMCA report form. Report DMCA


Overview

Download & View Eda In Finlandia as PDF for free.

More details

  • Words: 6,441
  • Pages: 24
ANALISI

DELLE PRASSI EUROPEE E DELLE APPLICAZIONI TRA TRADIZIONE ED ESPERIMENTO IN

FINLANDIA

E IN

SPAGNA

Il sistema dell’EDA e le Buone Pratiche in Finlandia

CLAN – Continuous Learning for Adults with Needs 134649-LLP-1-2007-1-IT-GRUNDTVIG-GMP Grant Agreement 2007-3569/001-001 This project has been funded with support from the European Commission. This publication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein

1

ANALISI

DELLE PRASSI EUROPEE E DELLE APPLICAZIONI TRA TRADIZIONE ED ESPERIMENTO IN

FINLANDIA

E IN

SPAGNA

Il sistema dell’EDA in Finlandia In Finlandia, l’educazione degli adulti si è sviluppata e diversificata durante gli ultimi venti anni, sebbene i bisogni educativi della popolazione adulta siano stati riconosciuti da tempo e la realizzazione di forme di educazione per gli adulti abbia preso avvio dopo la proclamazione di indipendenza del paese dalla Russia, avvenuta nel 1917. Dagli 11 istituti del 1918, si è passati a 51 al termine della seconda guerra mondiale e negli anni seguenti la crescita del numero ha visto un lento, ma costante aumento per poi arrivare, nel 1962-63, ad una nuova e forte espansione legata alla emanazione di un atto che prevedeva il finanziamento statale degli istituti per i lavoratori. In quegli anni il numero di enti ed istituzioni deputate alla formazione ed educazione degli adulti ha raggiunto i 133 elementi e l’aumento è continuato fino al 1976, raggiungendo il tetto dei 270. Tuttavia l’istruzione e la formazione degli adulti non è divenuta un obiettivo delle politiche educative prima degli anni ’70. Solo nel 1978, il Governo ha deciso di organizzare e sviluppare un sistema di educazione degli adulti, basandosi sul principio dell’educazione permanente. L’istruzione e la formazione degli adulti finlandese è tradizionalmente divisa in due aree principali: l’istruzione degli adulti di tipo “generale”, ciò scuola secondaria superiore per adulti (aikuislukio/vuxengymnasium) e l’istruzione e la formazione degli adulti di tipo liberale (vapaa sivistystyo/fritt bildningsarbete). L’educazione per adulti di tipo generale comprende le scuole secondarie superiori “generali” per adulti e l’educazione professionale per adulti. Le scuole secondarie superiori “generali” per adulti sono istituti previsti principalmente per adulti che desiderano completare le scuole precedentemente interrotte, oppure conseguire un diploma di secondo livello di qualsivoglia genere. Accedono a queste scuole, inoltre e generalmente, adulti che hanno un lavoro

retribuito.

Queste

offrono

anche

l’opportunità

di

completare

l’esame

di

immatricolazione e di seguire programmi su singole materie; è inoltre possibile aumentare i voti delle materie completate in precedenza. Nelle scuole secondarie gli studenti possono studiare le lingue, sia la lingua materna che quelle straniere, la letteratura, religione, etica, storia, scienze sociali, matematica, fisica, chimica, biologia e geografia, musica, arte visiva, educazione fisica ed educazione alla salute. Questo genere di curriculum può essere integrato con altri tipi di materie o con moduli di attività specifiche (quali corsi per l’imprenditoria, relazioni internazionali e, in avanti nel corso di studi, anche comunicazione internazionale, gestione della diversità, ect.). Le scuole secondarie superiori per adulti, presenti in circa 40 municipalità, possono costituirsi come istituti separati oppure come unità di educazione per adulti che operano in collaborazione con istituiti che offrono istruzione per i giovani.

2

L’istruzione di base e l’istruzione superiore sono organizzate anche dalle “scuole superiori popolari”. Sul territorio finlandese ne sono presenti circa 86, e si costituiscono in istituti indipendenti (istituti cristiani , istituti di partiti politici o di sindacati), che operano come convitti.

L’educazione liberale per adulti (detta anche educazione non-formale per gli

adulti) offre studi non-formali (questo percorso di istruzione, infatti non è orientato al conseguimento di una certificazione) e fornisce agli adulti l’opportunità di seguire questa formazione senza avere obiettivi specifici legati al conseguimento di una qualifica o di un’occupazione. Ci sono numerosi corsi di studio relativi all’educazione “liberale” degli adulti ed includono discipline

quali la lingua

materna,

le

lingue

straniere,

arte,

educazione

fisica

e

potenziamento delle capacità sociali ed etiche. Nell’educazione sociale per adulti, l’attenzione si incentra sull’apprendimento dei principi legati ad attività democratiche. Vengono inoltre organizzati corsi che riguardano la qualità della vita lavorativa, la sicurezza sul luogo di lavoro e corsi sui rapporti fra impiegati e datori

di lavoro. I curricula dell’educazione liberale vengono effettuati in diversi tipi di

istituti: centri di educazione per gli adulti (kansalaisopisto/medborgarinstitut), scuole secondarie

popolari

(kansanopisto/folkhogskola),

circoli

di

studio

(opintokeskus/studiecentral), università estive (kesayliopisto/sommarhogskola) e scuole di educazione fisica (liikunnan koulutuskeskus/idrottsutbildningscenter). Nelle scuole secondarie popolari i programmi sono generalmente organizzati in più anni di studio, mentre, nei centri di educazione per gli adulti, i circoli/centri di studio e le università estive, generalmente offrono programmi di breve durata. Di notevole interesse la storia di istituzione delle scuole secondarie popolari. Questa cominciò ad operare nel 1844 e in Finlandia nel 1889. Le prime scuole, sia danesi che finlandesi, erano basate sulla filosofia educativa di Grundtvig, a sua volta basata su principi illuministici. In un centinaio di anni (dal 1889 al 1989) il numero delle scuole popolari residenziali si portò a 90. Con il trascorrere del tempo e con i cambiamenti della società finlandese, le idee ed i principi educativi di Grundtvig furono ripensati e re-interpretati, così che vennero a crearsi tre distinti gruppi di scuole secondarie popolari:

1. circa un terzo delle scuole secondarie popolari si autodefiniscono “Grundtvigiane” e persistono nel tentativo di preservare la visione umanistica, tipicamente Grundtvigiana, dell’insegnamento. 2. altre

scuole

hanno

sviluppato

norme

e

valori

educativi

indipendenti

e

costruiscono i loro corsi e programmi sulla base di tali idee specifiche. (Occorre sottolineare che tutte le forme di educazione liberale degli adulti in Finlandia sono legalmente libere di diffondere valori differenti senza che il finanziatore, ciò, lo Stato, possa interferire nelle modalità di insegnamento). 3. un terzo gruppo di scuole che funziona parallelamente agli altri due, senza tuttavia abbracciare l’una o l’altra filosofia di insegnamento. Scopo delle scuole

3

che fanno parte di questo gruppo, è quello di mantenere una linea di azione neutrale al fine di lasciare l’individuo al libero sviluppo del proprio pensiero, senza influenze da parte delle istituzioni. Queste scuole cercano di avvicinare al mercato del lavoro e di reagire in modo flessibile ai cambiamenti che in esso si presentano seppure, a volte, a spese dei principi. Particolare tipologia di scuole secondarie popolari, sono le scuole secondarie residenziali popolari. Come dice il nome stesso, questi istituti, sono sia casa che scuola per studenti. Questi offrono un tipo di educazione a “lungo termine”, che può risultare particolarmente onerosa sia per impegno che per costi. La Finlandia possiede una lunga storia in materia di educazione non-formale degli adulti e risulta che nel 2003 il 54% della popolazione adulta ha usufruito di tale servizio. La tabella di seguito, riporta i diversi tipi di istituzioni che forniscono Educazione di tipo liberale, il loro numero e il numero medio di studenti nell’anno 2003: Fornitore dei

Numero di

servizi

istituti

Numero di studenti

Ore di insegnamento annuali

Centri di educazione per gli adulti Circoli di studio Scuole popolari

276

620.000

2.000.000

11 91

650.000 90.000

650.000 635.000

Gli elementi che caratterizzano l’Educazione di tipo liberale sono la varietà dei curricula, la partecipazione volontaria degli studenti e l’attenzione rivolta alle esigenze dello studente. Ciascun studente è, infatti libero di decidere individualmente cosa studiare, a quale livello ed a quali condizioni (es: a tempo pieno o parziale, in sede o fuori sede, corsi singoli o un programma di tempo più esteso). L’istruzione e la formazione professionale per adulti si costituisce come istruzione e formazione professionale secondaria superiore e può essere divisa in istruzione iniziale o supplementare e può essere certificata o liberale. La formazione iniziale è sempre certificata, quella addizionale, invece può essere di entrambi i tipi. Questo tipo di istruzione e formazione, in Finlandia viene erogata, da Istituti professionali forniti di apposita licenza. Ne esistono 40 in tutto il territorio nazionale e tradizionalmente offrono formazione al lavoro per adulti o istruzione secondaria superiore che porta al conseguimento di qualifiche, formazione supplementare e formazione in servizio, oltre ad organizzare studi teorici nell’ambito della formazione in apprendistato. La formazione iniziale per gli adulti prevede un esame volto alla individuazione delle competenze specifiche di ciascun individuo ed alla conoscenza delle metodologie attraverso le quali tali specifiche competenze sono state

4

acquisite. Si possono ottenere tre differenti livelli di idoneità: idoneità professionale generica, idoneità professionale di secondo livello ed idoneità professionale specifica. BUONE

PRATICHE IN

FINLANDIA

L’Educazione liberale degli adulti e l’apprendimento auto-gestito: il caso della scuola di Karvia

L’Educazione liberale degli adulti comprende tutte le attività formative di indirizzo generale. Gli elementi che caratterizzano l’Educazione di tipo liberale sono la varietà dei curricula, la partecipazione volontaria degli studenti e l’attenzione rivolta alle esigenze dello studente. Ciascun studente-adulto è, infatti libero di decidere individualmente cosa studiare, a quale livello ed a quali condizioni (es: a tempo pieno o parziale, in sede o fuori sede, corsi singoli o un programma di tempo più esteso). Questo tipo di istruzione e formazione, in Finlandia viene erogata, da Istituti professionali forniti di apposita licenza. Ne esistono 40 in tutto il territorio nazionale e tradizionalmente offrono formazione al lavoro per adulti o istruzione secondaria superiore che porta al conseguimento di qualifiche, formazione supplementare e formazione in servizio, oltre ad organizzare percorsi volti all’apprendimento auto-gestito. L“apprendimento auto-gestito” è di origine statunitense e corrisponde a quella utilizzata nelle risoluzioni dei Ministeri dell’Istruzione dei Paesi dell’OCDE del gennaio 1996, della Conferenza dei Ministri dell’Istruzione del Consiglio Nordico dell’ottobre 1996 e del rapporto della Commissione Delors sull’Istruzione del XXI secolo. Il dibattito in Finlandia è caratterizzato da una certa confusione sui termini usati sia per la forte tradizione nel settore, sia per un sistema educativo ben sviluppato dal punto di vista istituzionale. In Finlandia infatti, i termini “apprendimento auto-organizzato”, “auto-apprendimento” e “apprendimento autonomo” sono diventati in qualche modo sinonimi di “apprendimento autogestito”. In ogni caso, tutte queste espressioni sono utilizzate per indicare processi di insegnamento gestiti dagli stessi discenti lungo tutto l’arco della vita. Questo approccio è estremamente coerente con le istanze politiche ed economiche, in virtù di una forte tendenza a promuovere processi di responsabilizzazione ed a limitare le spese. Il concetto è criticato e rimesso in discussione soprattutto da parte di coloro che hanno un retroterra di educazione degli adulti di tipo istituzionale. L’articolazione dei concetti, dei discorsi, delle critiche e delle questioni aperte riguarda essenzialmente i seguenti punti:

5

- Imparare ad imparare: se i soggetti devono in prima persona gestire il proprio processo di apprendimento durante tutta la loro esistenza, devono essere capaci di studiare da soli - ed è anche questa materia di apprendimento -. È necessario pertanto definire norme generali di didattica individualizzata. - Imparare da solo o in gruppo: apprendimento auto-gestito infatti non significa unicamente imparare da solo; bisogna sviluppare concetti e procedure per far interagire l’apprendimento individuale con le forme sociali di apprendimento. - Imparare con i media: i nuovi media permettono ai discenti di orientare i processi di apprendimento in svariati modi, in maniera del tutto autonoma. In questo contesto, è importante notare che occorre imparare ad usare i media e definire in modo preciso le possibilità ed i limiti dei media nel processo di formazione. Per questo esistono interessanti pratiche volte a promuovere sistematicamente l’integrazione dell’apprendimento assistito dai media con l’apprendimento di tipo sociale.

6

La pratica della scuola di Karvia di educazione degli adulti Particolarmente interessante nell’ambito della metodologia di EDA basata sugli apprendimenti autogestiti volti ad insegnare ad adulti a gestire il proprio processo di apprendimento durante tutta la loro esistenza, è il caso della Scuola di Karvia. Il metodo è basato su una sorta di “laboratorio di strategie autogestito dagli studenti” che diventano una sorta di “management staff dell’apprendimento” e tende a valorizzare obiettivi trasversali, tipicamente “di padronanza”, da intrecciare agli obiettivi curricolari, tipicamente di “prestazione”; in particolare: a) focalizzare le strategie come mezzo di riuscita b) evidenziare con differenti “profili manageriali” come ciascuno sviluppa diversamente i vari aspetti di una competenza (il ruolo che ciascun individuo adulto riveste all’interno dello staff management viene individuato dagli stessi adulti in formazione in relazione alle specifiche competenze, caratteristiche e abilità) c) usare la complementarità dei “profili” e l’interdipendenza positiva per sviluppare nuove competenze e per creare procedure per far interagire l’apprendimento individuale con le forme sociali di apprendimento. Gli insegnanti svolgono, in tale contesto, attività tipiche di facilitatore integrate da attività di indagine/intervento. In particolare essi: a) coordinano alcune attività complementari (brainstorming iniziale e tavolo preparatorio del confronto/scambio) b) insegnano, attuando il metodo laboratoriale, competenze trasversali per “imparare ad imparare” quali - saper comunicare con gli altri - saper pensare in modo produttivo - saper imparare dall’esperienza per orientarsi. Un’esperienza completa del “laboratorio” è costituita da tre fasi:

1) il lavoro individuale è volto a far scoprire agli adulti il grado, già in loro posssesso, del “saper apprendere”

7

2) l’attività di gruppo, liberamente formato, è volta a sviluppare il probabile possesso di senso di autoefficacia attraverso il confronto tra pari 3) l’attività in classe è infine volta a creare il sostegno emotivo del gruppo che permette di guidare l’autoregolazione individuale nell’ambito dello sviluppo di competenze sociali. In particolare le interazioni interpersonali di confronto e di scambio creano dinamiche utili allo sviluppo delle competenze, favorendo l’autoconoscenza, la voglia di imparare ad apprendere e la valorizzazione delle differenze personali (comprese quelle culturali). La pratica censita risulta particolarmente interessante in quanto entrare nella logica dell’apprendimento permanente implica mettere a disposizione degli adulti, che per varie ragioni non gestiscono ancora in maniera completamente autonoma lo sviluppo delle proprie capacità professionali e personali, dei servizi di assistenza all’apprendimento. In tale contesto il laboratorio mira a insegnare ad apprendere in età adulta attraverso un processo di orientamento ed autosviluppo che stimola i partecipanti a svolgere: 1 - una riflessione sul carattere sociale dei processi d’apprendimento; 2 - l’analisi delle modalità individuali con cui ogni adulto specificatamente apprende; 3 - una sperimentazione delle competenze richieste dallo svolgimento di alcuni ruoli centrali per alcune figure professionali tipo (ad esempio, il professionista autonomo, il manager, l’imprenditore ma anche il negoziatore, il comunicatore); 4 - una focalizzazione sui propri valori essenziali ed obiettivi d’apprendimento 5 - un’analisi delle proprie esperienze di vita e professionali; 6 - la progettazione e l’avvio di azioni concrete inerenti le tappe di sviluppo di un percorso di apprendimento long life

Le scuole popolari per adulti: il caso del Sastamala Community College (SCC) Oggi la Finlandia conta circa 100 scuole popolari, con lo scopo di dispensare agli adulti un insegnamento di tipo generale con implicazioni di carattere sociale. Sono scuole di vita e di democrazia: una funzione importante dell’attività delle Scuole Popolari è infatti quella di ancorare, rafforzare e sviluppare i valori democratici: le attività giornaliere si svolgono in una atmosfera di rispetto, tolleranza e eguaglianza. La pedagogia delle Scuole Popolari è basata sulla convinzione che l’essere umano è un essere attivo, creativo e capace di ricercare una conoscenza rilevante ed autentica. La base di questa visione della conoscenza non-formale è flessibile ed indipendente, focalizzata sulla metodologia del “piccolo gruppo” e di un dialogo creativo.

8

Il metodo pedagogico non comprende quindi apprendimenti frammentati e misurabili, ma prevede, per contro, una visione olistica ed una valutazione complessiva. Contrariamente all’educazione formale la Scuola Popolare considera gli studenti come adulti responsabili del loro agire, in grado di supposizioni critiche e responsabili del loro processo di apprendimento. Secondo la valutazione, sopra menzionata, la Scuola Popolare adempie al proprio compito in quanto intende: - offrire una seconda possibilità agli “studenti adulti” - focalizzare gli obiettivi dell’apprendimento “giorno per giorno” - fornire un’educazione “compensatoria” volta a rafforzare i valori democratici - considerare lo studente adulto come un individuo creativo - lavorare con metodi pedagogici flessibili che incoraggino sia la creatività sia l’apprendimento olistico (visione olistica della conoscenza) Parte del ragionamento sull’apprendimento flessibile verte sul cambiamento del concetto classico di “aula” e sull’integrazione di metodi basati sulle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione, in alcuni casi anche sullo sviluppo di classi virtuali.

9

La pratica del Sastamala Community College (SCC) “Vita e apprendimento camminano insieme”: è questo il motto del Sastamala Community College (SCC) che opera in un contesto di sviluppo integrato della persona adulta. Sviluppo integrato significa, da un lato, la costruzione di saperi funzionali al sistema sociale e dall’altro la “ristrutturazione della personalità” dell’individuo secondo il circolo sotto illustrato

In particolare il College per adulti opera in un’area rurale; ha più di 6.000 studenti adulti sviluppa numerosi percorsi formativi in maniera flessibile e con implicazioni di carattere sociale. Particolarmente interessante è il progetto EdUbuntu, un sistema basato su GNU/Linux, che serve per sviluppare percorsi formativi on-line tramite una piattaforma open e senza costi per gli utilizzatori. Il progetto è nato dall’esigenza di raggiungere i diversi villaggi dell’area, visto che la configurazione geografica della zona di Vammala comprende numerosi piccoli villaggi abbastanza distanti tra di loro. “Ubuntu” è una parola Zulu che può essere tradotta come “umanità” e che descrive la filosofia ubuntu e cioè che “una persona è una persona solo attraverso il contatto con gli altri”. I primi corsi sperimentati in due villaggi (Palliala e Lantula) hanno riguardato a) corso volto a diffondere l’utilizzo delle ICT come forma di comunicazione: utilizzo di Internet per pagare le bollette, per cercare informazioni, per comunicare (es. Skype) b) corso di psicologia dell’età adulta. La soddisfazione dei learners adulti ed i risultati raggiunti in questo primo step di sperimentazione hanno determinato l’ampliamento del sistema EdUbuntu agli altri villaggi.

10

La portata innovativa del progetto, dice la responsabile Tuija Hyvonen, sta non solo negli obiettivi, ma anche nel fatto che si offre uno strumento ed un metodo nuovo per modernizzare il sistema delle scuole popolari e per offrire agli adulti obiettivi dell’apprendimento “giorno per giorno” attraverso una metodologia flessibile che incoraggia gli “studenti adulti” ad essere responsabili del loro processo di apprendimento in un sistema democratico (tutti possono partecipare e formarsi senza costi alcuni).

11

L’Educazione Aperta nei Centri di educazione degli adulti: la pratica del KTOL L’Educazione Aperta ha come principale obiettivo quello di consentire il rientro in formazione a chiunque ne avverta la necessità e in qualsiasi momento della propria esistenza, al fine di aggiornare le proprie conoscenze od acquisirne di nuove: lavoratori che di propria iniziativa provvedono alla propria formazione nel tempo libero o durante le ore di lavoro, dipendenti che beneficiano di un permesso a fini formativi, disoccupati. L’Educazione Aperta può quindi riguardare qualunque argomento o gruppi di argomenti. Consiste in percorsi formativi che devono rispondere alle esigenze dei frequentanti: corsi a tempo parziale per chi svolge un’attività lavorativa o possa intraprenderla verificandosi l’opportunità e corsi a tempo pieno per i lavoratori che possono sostenerne la frequenza godendo di specifici benefici, o per i disoccupati privi di una qualunque opportunità di un’occupazione. Tale tipo di formazione contempla perciò una grande varietà di programmi (brevi ed intensivi, a tempo parziale o tempo pieno, finalizzati alla preparazione/formazione individuale anche per garantire l’accesso all’istruzione superiore) dalla cui natura dipende necessariamente il metodo adottato. Sui Centri di educazione degli adulti grava la responsabilità di accertarsi dei reali bisogni del territorio, all’interno del quale devono promuovere forme di cooperazione. Tralasciando le implicazioni di ordine culturale, i Centri di Educazione degli adulti in Finlandia presentano una stretta correlazione con la società (con i valori, la cultura e il significato da essa attribuiti ai diversi saperi e alle diverse abilità), configurandosi, pertanto, come un aspetto educativo fondamentale. È forse anche per questo che la popolazione adulta sembra avvertire, con sempre maggiore interesse, l’esigenza di accrescere le proprie competenze “in senso funzionale”, con l’obiettivo di padroneggiarle meglio e di saperle concretamente utilizzare nella vita di tutti i giorni, sia in ambito professionale che privato, sia contesti lavorativi, che familiari e sociali. In tale contesto, l’educazione aperta si pone come: a) educazione e formazione volta a fornire nuove competenze b) educazione integrale, per la necessità di cogliere l’unità dell’essenza umana; c) educazione alla critica ed al dialogo, per educare al progresso commisurato sul valore della persona, in un’ottica pluralistica

12

La pratica del KTOL – Finish Association of Adult Education Centre

Il KTOL costituisce un’organizzazione che raggruppa circa 230 centri di Educazione degli Adulti operanti in Finlandia. Il Centro, date le caratteristiche ed in considerazione del volume di attività, ha importanti capacità di negoziazione con il Ministero dell’Educazione finlandese All’interno del Centro sono gestiti diversi progetti significativi. In questa sede segnalano in particolare il Centro di Educazione per le Donne ed il Centro di Educazione per i soggetti svantaggiati. Il Centro di Educazione delle donne nasce all’inizio degli anni ’90 in concomitanza con un incremento significativo della disoccupazione femminile. Dall’autunno del 1994, ogni anno sono stati tenuti due corsi della durata di sedici settimane ciascuno, uno nella sessione primaverile ed uno in autunno. Tre differenti componenti formano la struttura del corso, ovvero: - Self-empowerment e comunicazione - Creatività, espressione e cultura femminile - Materie pratiche, sia accademiche che professionali, come l’informatica e la lingua inglese. Le tre componenti sono integrate ed insieme formano un “plaid” di apprendimento che si focalizza sul supporto alle donne per gestire meglio la propria esistenza ed avere, quindi, successo nella realizzazione dei propri sogni. I corsi non hanno un curriculum di studio prefissato, né compiti a casa, né esami di alcun genere. Questo approccio motiva la persona a prendere l’iniziativa e stimola la sua autodeterminazione nella rete sociale. L’obiettivo è quello di fornire competenze e motivazioni per affrontare un nuovo lavoro e/o per ulteriori corsi di studio. Le partecipanti prendono parte attivamente nel formulare e sviluppare l’organizzazione del corso e nella partecipazione responsabile allo sviluppo della didattica. Il 60 – 70% delle allieve del Centro è stato assunto nei primi sei mesi ed il 20–30% ha proseguito gli studi. Sembra chiaro, dall’esperienza dimostrata, che gli studi non formali producono individui più forti, con un’autostima più accentuata, capaci di affrontare meglio i problemi della vita odierna. Nel Gennaio del 2000 è nato un nuovo progetto nel Centro, chiamato Centro Educativo per i soggetti svantaggiati. Il centro si basa sulla stessa ideologia del Centro di Educazione per le Donne.

13

Le azioni mirano a sperimentare nuove prassi e modalità per avviare innovativi modelli formativi volti a favorire l’inserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati, in particolare attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (democrazia elettronica) Consapevoli che paradossalmente proprio le tecnologie possono alimentare altre sacche di svantaggio, sia per l'incapacità tecnica di utilizzarle che per la mancanza di programmi pensati per un accesso multimodale (e non monomodale, come spesso accade), i corsi sono soprattutto di tipo laboratoriale e pratico, quali per esempio: - percorsi di apprendimento delle ICT e del web 2.0 attraverso la costituzione di gruppi d'interesse attorno a temi particolari (il giardinaggio, la salute, la Borsa...) - laboratori di e-inclusion quali, per esempio, il laboratorio di narrazione multimediale (Digital storytelling); il laboratorio di fotografia digitale; i laboratori di wiki session; - corsi per superare le barriere psicologiche all’utilizzo delle ICT, visto che sono principalmente tali barriere ed il senso di inadeguatezza a frenare le persone con disabilità nell’intraprendere i percorsi formativi. I due progetti risultano molto interessanti in quanto favoriscono il potenziamento di alcune fasce “deboli” della capacità di fare e di essere sviluppando tre aree di apprendimento: - socio-organizzativa, intesa come capacità di gestire la propria ricerca di apprendimento, in relazione ai bisogni “speciali” dei diversi utenti adulti - pedagogica, intesa come definizione orientata alle speciali categorie di studenti di un insieme di variabili “personalizzate” quali tempi di apprendimento, supporti, canali di comunicazione, dimensioni dei gruppi. - psicologica, intesa come far sviluppare negli studenti la motivazione all’apprendimento e l’autoregolazione in relazione agli “special needs” (come imparo, capacità cognitive, presa di coscienza del proprio unico modo di apprendere). Per questo il riconoscimento delle caratteristiche uniche, dell’unicità delle persone è un fattore di successo delle metodologie formative dei due Centri del KTOL.

14

Circoli di studio: la pratica di EUNEOS La storia e lo sviluppo dei circoli di studio in Finlandia ricalca a grandi linee la storia dello sviluppo del sistema degli adulti nel suo complesso. In Finlandia, come in Svezia, le associazioni educative per i lavoratori furono le prime ad includere nei loro programmi i circoli di studio. Data la loro utilità, tuttavia, ben presto questa forma di studio per adulti prese piede anche all’interno di altri movimenti popolari, religiosi e di organizzazioni di natura privata e/o non governativa. Oggi sono molti i circoli di studio (ogni anno si calcolano circa 320.000 circoli di studio) e differenti sono gli ambiti educativi. Il circolo di studio è oggi considerato una struttura pedagogica caratterizzata dalla presenza di un gruppo eterogeneo di persone, per età, percorsi formativi pregressi, provenienze socioculturali, motivazioni… che si riuniscono volontariamente per un certo periodo di tempo al fine di partecipare ad attività organizzate di carattere culturale o pedagogico. Partecipare al circolo significa condividere un interesse o un argomento, costruire nuove conoscenze partendo dall’utilizzo di quelle già in possesso. E’ opportuno ricordare che il concetto di partecipazione costituisce la condizione indispensabile per la costruzione e la creazione di nuovi saperi: l’attenzione dell’intervento educativo è posta infatti non solo sulla parte logico-indagativa ma anche su quella empatica-partecipativa, che motiva e sostiene l’esperienza formativa. Il sentire che passa attraverso la dimensione partecipativa porta al riconoscimento della valorizzazione delle risorse individuali, al raggiungimento di situazioni di soddisfazione e di benessere che favoriscono l’adattamento al gruppo ed al percorso di studio autoproposto. Ogni partecipante è un mondo in sé, non solo per l’età e per l’appartenenza di genere, ma anche per ciò che già sa, ciò che vuole conoscere, ciò che sente di non conoscere e ciò che desidera conoscere. Le conoscenze e le competenze dei partecipanti vanno fatte emergere nella prospettiva di poter mettere sempre più in chiaro, attraverso un percorso autovalutativo, le scelte e le attese fatte all’interno dei personali percorsi formativi. Attraverso il carattere partecipativo ed il coinvolgimento emozionale del soggetto, il partecipante entra in una situazione di empatia all’interno della quale si riformulano le conoscenze e si costruiscono nuovi schemi dei “saperi”, vecchi e nuovi. Per tale ragione il circolo di Studio risulta essere un modello di formazione innovativo a disposizione di tutti i cittadini adulti, in cui gli argomenti sono decisi dai partecipanti al Circolo (possono essere di diverso tipo: da quelli pratici a interessi teorici culturali e scientifici) e gli incontri sono un'occasione di scambio di conoscenze, di approfondimento e di sviluppo di competenze.

15

All'interno di un Circolo di Studio, non ci sono insegnanti, ma dei facilitatori che, oltre a promuovere il Circolo e a coordinare il lavoro con gli organizzatori, guidano i partecipanti durante il percorso di autoformazione. Un circolo di studio può quindi assicurare i seguenti risultati: 1. sviluppo delle capacità dei partecipanti di autogestione e di autodirezione dei processi formativi personali; 2. sviluppo delle capacità di apprendere in rete. Alcuni degli argomenti più diffusi nei circoli di studio finlandesi nell’ultimo anno riguardano i seguenti aspetti: -

il web 2.0 e le metodologie di comunicazione in Internet

-

scrittura creativa

-

le donne si raccontano

-

comunicazione in e per il gruppo

-

lettura ad alta voce

-

viaggio nella lingua e nella cultura araba

-

rapporto genitori-figli

-

la fotografia

-

vesti la casa: il design nord-europeo

16

La pratica di EUNEOS

Particolarmente interessante risultano essere i circoli di studio di insegnanti che, attraverso la metodologia dell’autoformazione in rete, sviluppano competenze sia di tipo didattico che metodologico. "Minä olen opettaja" significa in finlandese "sono un insegnante", ed è l’incipit del circolo on-line di EUNEOS, associazione di docenti che partecipano a circoli on-line attraverso la piattaforma ejournal. E-journal è stato creato dal gruppo degli insegnanti promotori della rete attraverso un finanziamento comunitario ottenuto nell’ambito del Programma Comenius. L’E-Journal è uno strumento interattivo utilizzabile in modo flessibile per progettare singole lezioni o cicli di lezioni, stabilire e coltivare contatti con altri insegnanti, reperire e condividere materiale didattico, scambiarsi conoscenze ed acquisire nuove competenze. La struttura di E-Journal è costituita da un “contenitore” in forma di quaderno o giornale, accessibile secondo modalità diverse (come lettore a scopo consultativo o come editore che può partecipare, collaborare o creare materiali e/o attività). Il principale vantaggio di E-Journal è costituito, a nostro avviso, dalla sua struttura flessibile. È possibile lavorarci sia in modo aperto, spaziando su tutto il materiale a disposizione, che restringendo il campo ad un numero selezionato di persone (una comunità di insegnanti, il gruppo classe, ecc.). È uno strumento particolarmente adatto allo scambio di opinioni e al lavoro cooperativo sia da parte degli insegnanti che da parte degli studenti, prospettiva solitamente poco presa in considerazione quando si parla di didattica con le nuove tecnologie. Il suo uso permette all’insegnante di ritagliarsi un ruolo diverso rispetto alla didattica tradizionale diventando effettivamente un “organizzatore di ambienti di apprendimento”, con funzione di facilitatore dell’apprendimento. Allo stesso tempo però la possibilità di condividere i materiali permette agli insegnanti di aggiornare le metodologie didattiche e di catturare pratiche positive di insegnamento che possono così essere replicate e trasferite. La posizione occupata dai partecipanti nel processo di apprendimento è allo stesso tempo “democratica” (tutti i membri di questa comunità virtuale interagiscono ad un livello di parità gerarchica) e “aperta” (nel senso che i prodotti quali lezioni, materiali didattici, articoli di giornale, scambio di bibliografie e sitografie sui diversi argomenti…, escono fuori dai singoli ambienti scolastici e affrontano il giudizio del “mondo”, almeno potenzialmente, consentendo la condivisione allargata dei materiali).

17

Il motto di EUNEOS è: - condividere - comunicare - collaborare Per gli insegnanti questo ha significato l’apertura di parecchie “porte” sia per la didattica che per l’aggiornamento personale, basti pensare alle potenzialità formative dei contatti e delle collaborazioni fra insegnanti (anche di paesi diversi), alle attività di aggiornamento a distanza, anche tramite video-conferenze, alla facilità che la piattaforma consente nella creazione di ambienti di discussione più o meno aperti. Un altro interessante elemento è costituito dalla possibilità di sfruttare le potenzialità di una didattica basata non solo sulla parola ma anche sulle immagini e sui suoni: in e-journal è infatti possibile lavorare anche con files audio, MP3, files multimediali, video, immagini…. il tutto il modalità streaming, processo che permette di visualizzare i dati (audio/video/ecc..) contenuti nel file sul client man mano che lo stesso viene ricevuto, senza dover attendere il completo download.

18

Le università aperte: la pratica di formazione degli adulti del Centro Palmenia dell’Università di Helsinki All’interno delle università la formazione degli adulti è gestita da centri di istruzione universitari per adulti, presenti in molte delle università finlandesi. I centri offrono molti corsi in settori diversi (lingue, creatività, letteratura, nuove tecnologieecc) e sono “aperti” nel senso di svincolati dai limiti di tempo, spazio e percorso didattico. L’obiettivo è quello di offrire agli studenti adulti/anziani occasioni di cultura su questioni attuali da scoprire, per sviluppare le loro conoscenze, la capacità, le attitudini; per partecipare in un modo attivo nella società, per essere attenti allo sviluppo socio-culturale, per trovare punti di orientamento e nuove frontiere, favorendo anche il dialogo tra studenti giovani, studenti adulti e studenti anziani. Una volta si parlava in Finlandia di "studenti anziani" pensando alle persone che si ritirano, dopo la fase di lavoro produttivo, oppure donne che hanno concluso la vicenda familiare. Oggi il raggio d’azione è divenuto molto più grande: all’Università vengono anche persone più giovani, disoccupate o pre-pensionate o disoccupate. Le Università aperte si propongono di presentare le varie discipline non nella sola prospettiva dell'utilità individuale, né solo di quella sociale, ma nel significato globale, nel "valore della totalità", non per negare i precedenti valori, ma per integrarli ed allargarli. In questo senso le Università aperte perseguono l'ideale “medievale” dell'armonia del sapere, aprendo i corsisti alla ricerca di una sintonia con se stessi, con il mondo circostante e con la storia/cultura/società. Il programma di studio è generalmente diviso in studi di base e studi superiori. Gli studi di base possono essere scelti e durano quattro semestri per la maggior parte. Gli studi superiori durano fino a quattro semestri.

19

La pratica del Pamenia Centre for Continuing Education PCCE (Università di Helsinki) Il Centro opera all’interno dell’Università di Helsinki e offre percorsi formativi in numerose aree, tra le quali si segnalano: - Arte e cultura - Cibo e agricoltura - Immigrazione e multiculturalità - Comunicazione - Economia e amministrazione - ICT e network-based learning - Lingue e internazionalizzazione - Diritto - Scienze naturali - Scienze biologiche e ambientali - Personnel development - Sistemi sociali ed educativi Alcuni numeri possono fornire la dimensione del centro: 15.000 studenti 570 corsi 100 progetti di ricerca e sviluppo 30 progetti internazionali 223 impiegati a tempo pieno. Il Centro è aperto a tutte le persone adulte/anziane che hanno voglia di imparare a conoscere meglio la realtà che le circonda, mantenere viva la curiosità, acquisire conoscenze nuove, impadronirsi di capacità, di atteggiamenti, di strumenti utili nella vita di oggi. È uno strumento di incontro, di dibattito, di formazione e di informazione che si realizza attraverso lezioni in aula e a distanza, discussioni e approfondimenti e che coinvolge l'iscritto per ricercare e per vivere attivamente e consapevolmente il tempo presente. I percorsi hanno tutto l’obiettivo di a) educare al senso della vita umana; b) offrire la possibilità di un aggiornamento culturale, scientificamente corretto; c) favorire l’inserimento sociale; d) promuovere la conoscenza scientifica mediante la ricerca.

20

Proprio quest’ultimo punto risulta particolarmente interessante in quanto in Centro Palmenia promuove la partecipazione degli studenti adulti/anziani alla ricerca, partecipazione che si realizza a tre livelli: - a livello personale: partecipare ad un gruppo di lavoro (ci si occupa di un tema e si presentano approfonditamente i risultati al gruppo); - a livello di "discovery learning": in piccoli gruppi, gli studenti adulti/anziani scelgono il tema e l’obiettivo della ricerca; fanno un piano di come procedere; applicano i metodi e seguono l’evoluzione. Alla fine i risultati sono pubblicati. Sono sempre accompagnati da un docente universitario che dà consigli. Gli iscritti fanno ricerca su diversi campi: per esempio problemi di energia e uso dell’energia solare; problemi dell’acqua, l’uso ed i vantaggi delle nuove tecnologie per persone anziane, ecc. - a livello “scientifico”, attraverso la collaborazione diretta con un dipartimento dell’Università. Altra caratteristica interessante, sia per l’attività di studio che per quella di ricerca, è l’utilizzo da parte

degli

studenti

adulti/anziani

della

nuove

tecnologie

dell’informazione

e

della

comunicazione: internet, blogs, forum, chat, videoconferenze, lezioni virtuali….. La relazione tra studio, ricerca e nuove tecnologie non è puramente formale: i vari ambiti trovano infatti un momento di riflessione comune che permette di sviluppare percorsi con caratteristiche di interdisciplinarità e di aggiornamento. Alcune innovazioni in tal senso riguardano la realizzazione di: a) comunità di pratica di studio (learning community) b) comunità di pratica di ricerca ( researching community) c) attività di studio collaborativo tramite il web (joint development activities) d) attività di socializzazione on-line attraverso l’utilizzo di forum, blog, chat, skype….(outdoor and communication laboratory)

21

La formazione dei formatori e degli insegnanti: il caso di OPEKO La Finlandia è uno dei paesi europei (si veda figura sotto) in cui il perfezionamento e l’aggiornamento professionale degli insegnanti di ogni ordine e grado è obbligatorio.

Insegnanti di ottimo livello sono un requisito essenziale per un'istruzione e una formazione di qualità elevata e per questo sono chiamati a trasmettere ventagli di competenze, che spesso richiedono nuovi metodi di approccio e di insegnamento, soprattutto nelle nuove classi finlandesi, formate da allievi molto diversi tra loro per cultura, lingua materna, livelli di competenze ed esigenze specifiche. Per tali ragioni in Finlandia esistono alcuni importanti centri specializzati nella formazione continua degli insegnanti volti a dare coerenza e di continuità “al mestiere dell’insegnante”, in particolare garantendo competenze di raccordo tra la formazione professionale iniziale e le fasi successive di orientamento, perfezionamento e aggiornamento. I centri sviluppano attività formative volte a garantire che tutti gli insegnanti posseggano le conoscenze, gli strumenti e le competenze necessari per svolgere il proprio lavoro in modo efficace •

assicurare il coordinamento, la coerenza e l’adeguato finanziamento di tutti i provvedimenti riguardanti la formazione e lo sviluppo professionale degli insegnanti



promuovere la diffusione tra gli insegnanti di una cultura della ricerca e della riflessione



valorizzare lo status professionale degli insegnanti



migliorare la professionalità dell’insegnamento

22

La pratica di OPEKO (Tampere) Opeko- National Centre for Professional Development in Education è una organizzazione del Ministero dell’Educazione con sede principale in Tampere. Il compito primario di Opeko sta nella definizione, produzione e sviluppo di attività di: - formazione dei formatori - formazione continua degli insegnanti - formazione specializzante per gli insegnanti - servizi a supporto dello sviluppo dei contenuti e delle metodologie didattiche - progetti di ricerca nel settore della formazione continua dei formatori e degli insegnanti Le attività di formazione partono della considerazione che gli insegnanti/formatori possiedono una identità professionale dinamica. E’ una professione che si sviluppa in luoghi diversi: a) nella classe, a contatto con gli allievi, maturando idee sull’apprendere, sulla qualità del contesto, sull’attenzione agli interlocutori. b) nella scuola, utilizzando nuovi spazi progettuali, di ricerca e sviluppo che si sostanzia nel saper progettare l’azione formativa, gestire la flessibilità, valutare i risultati e che implica un processo continuo di ricerca e progettazione c) nella comunità, perché si amplia l’ambiente di apprendimento, per i ragazzi ma anche per gli insegnanti; nascono progetti collaborativi esterni, che si intrecciano con le nuove tecnologie, i nuovi legami, gli spazi virtuali. La vita professionale si configura quindi come un ciclo dinamico che viene descritto come di seguito

23

In virtù di tali considerazioni le attività di OPEKO, che vengono sviluppate in tutto il paese, investono sia i nuclei fondamentali delle discipline oggetto di insegnamento, cioè delle conoscenze essenziali, dei quadri concettuali, della connessione di informazioni e nozioni riferibili a specifici contenuti disciplinari, sia conoscenze di tipo pedagogico (facendo incontrare le prospettive fornite dalla pedagogia con quelle della materia specifica insegnata) attraverso la ricerca, sia infine aggiornamento continuo sulle nuove tecnologie applicate alla didattica. In particolare in questa fase storica i percorsi mirano a formare gli insegnanti sulle potenzialità didattiche del web 2.0. Particolarmente innovativo risulta essere l’attività di formazione riferita al gioco didattico on-line, volta a coniugare la spontaneità e il diletto del gioco con una sua finalizzazione didattica. In particolare le sessioni formative sono divise in tre parti: La prima, introduttiva, mira a far scoprire agli insegnanti le specifiche dei giochi on-line e a fornire competenze di natura informatica La seconda affronta il tema del gioco inserito nei percorsi didattici, esaminando: - le condizioni di contesto per l’utilizzo dei giochi didattici - gli elementi di forza e le debolezze dell’uso dei giochi didattici - le opportunità e le minacce - le tipologie dei giochi d’aula e le modalità per scegliere i più opportuni in relazione a obiettivi e contesto. La terza parte prevede delle esercitazioni in cui: - fare esperienza di ideazione condivisa di giochi didattici - elaborare il loro debriefing - sperimentare il loro utilizzo

24

Related Documents

Eda In Finlandia
November 2019 33
Finlandia
August 2019 23
Finlandia
May 2020 23
Eda In Spagna
November 2019 10
Finlandia Albert
May 2020 31
1-eda
May 2020 8

More Documents from ""

Romania
November 2019 24
Finland Research
November 2019 39
Spagna02
November 2019 24
Eda In Finlandia
November 2019 33