ESAME SVIZZERO DI MATURITA ESTATE 2005 Opzione specifica: economia e diritto
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OPZIONE SPECIFICA ECONOMIA E DIRITTO
Il candidato può disporre di edizioni non commentate e non annotate del Codice civile svizzero e del Codice delle obbligazioni. Non è permesso l'uso in comune della calcolatrice e degli altri sussidi autorizzati. Se il tema lo richiede devono essere presentati i calcoli. La mancata presentazione implica una riduzione del voto. Il lavoro deve essere scritto con la penna stilografica o con la biro e presentato in modo decoroso e corretto dal profilo linguistico. La scrittura deve essere leggibile. La valutazione terrà conto anche della presentazione. Non è lecito utilizzare materiale privato: si useranno, anche per la brutta copia, i fogli ufficiali. L'uso di mezzi illeciti o altri comportamenti scorretti saranno segnalati per i provvedimenti del caso. Tutti i fogli usati devono essere riconsegnati con il tema e la soluzione, la quale deve figurare negli spazi previsti. BUON LAVORO
Temi I II III IV V VI VII VIIII
Conoscenze generali Lavoro ed occupazione Mercato e concorrenza La moneta L’impresa da un punto di vista giuridico Strumenti finanziari e borsa Economia nazionale/bilancio nazionale Economia aziendale Totale
I CONOSCENZE GENERALI
1. Chiarire il concetto di recessione.
Punti massimi 10 10 10 12 16 12 10 20 100
Punti ottenuti
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2. Chiarire la differenza tra deficit e debito pubblico.
3. E’ possibile che la crescita nominale del PIL sia inferiore alla crescita reale del PIL?
4.Chiarire il concetto di dumping salariale.
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pagina 5. Presentare brevemente il concetto di rendita.
6. Chiarire il concetto di esternalizzazione.
7. Presentare brevemente il concetto di responsabilità solidale tra i proprietari di una società.
8. Presentare brevemente il concetto di diseconomia esterna.
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pagina 9. Chiarire il significato del conto delcredere.
10. Definire che cos’è il cash flow.
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II IL LAVORO E L’OCCUPAZIONE Il sociologo italiano Luciano Gallino è da anni un acuto ricercatore e osservatore delle trasformazioni del mondo del lavoro. In una recente pubblicazione (L. Gallino, Il costo umano della flessibilità, Laterza, 2001) ha rivolto la sua attenzione alla questione della flessibilità. Da quel testo è stato estratto il brano che segue. Leggere con attenzione il brano di Gallino e rispondere alle domande che seguono. … 2. ONERI DELLA FLESSIBILITÀ IN DIFFERENTI SISTEMI LAVORATIVI Gli oneri personali prodotti dai lavori flessibili sono riconducibili fondamentalmente a tre tipi di precarietà. Il primo va visto nella limitata o nulla possibilità di formulare previsioni e progetti sia di lunga sia di breve portata riguardo al futuro quello professionale, ma spesso anche quello esistenziale e familiare. Per chiunque abbia un'occupazione flessibile, simile limitazione della possibilità di progettarsi l'esistenza può arrivare per due vie: a) quando il soggetto sa che la sua occupazione è a termine, in forza di dispositivi contrattuali o di una pendente liceità dell'impresa, non importa che codesta occupazione sia lunga alcuni giorni o qualche anno; oppure b) quando il lavoro è esposto a variazioni temporali contingenti, ossia imprevedibili per il soggetto (1). Capita inoltre, in casi non infrequenti, che le due vie arrivino a combinarsi, di modo che la possibilità di costruirsi e perseguire progetti di vita viene pressoché vanificata. Un secondo tipo di onere va visto nel fatto che, al di fuori delle professioni comportanti qualifiche molto elevate, che sono sempre spendibili agevolmente sul mercato del lavoro, la maggior parte dei lavori flessibili non consentono di accumulare alcuna significativa esperienza professionale, trasferibile con successo da un datore di lavoro all'altro. Detto altrimenti, essi non permettono all'individuo di costruirsi una carriera. In terzo luogo vanno considerate un onere, tendenzialmente assai più sottovalutato degli altri due, la destrutturazione, e sovente la rimozione, operate da vari tipi di lavoro flessibile, di aspetti spaziali e relazionali del lavoro che sono alla base dell'identità e dell'integrazione sociale della persona. Aspetti, poniamo, quali avere uno spazio fisico identificabile in cui lavorare; degli strumenti di lavoro che sono sotto il proprio esclusivo controllo; delle relazioni stabili con altri membri dell'organizzazione. (1). È il caso descritto con pittoresca efficacia da espressioni quali «cassiera-squillo», «commesso-squillo», «operaio-squillo» ecc.: il soggetto, ad esempio, sa che la settimana seguente sarà chiamato dall'azienda a lavorare tre giorni, ma fino a 24 ore prima non sa qual è il giorno o i giorni in cui dovrà presentarsi in azienda. Donde l'impossibilità di programmare qualsiasi impegno personale o familiare non effimero.
…
1) Presentare gli argomenti economici che generalmente vengono formulati, da parte imprenditoriale, a sostegno della necessità per le imprese di una maggiore flessibilità nella gestione dei lavoratori. 2) Confrontare tali argomenti con le osservazioni critiche di Luciano Gallino. 3) Anche alla luce degli argomenti discussi in precedenza esprimere una valutazione personale sulle recenti tendenze alla flessibilizzazione del mercato del lavoro nei paesi occidentali.
pagina III MERCATO E CONCORRENZA A. Mercati concorrenziali Numerare le seguenti proposizioni in modo da ottenere una sequenza logica che descriva il processo di aggiustamento in un mercato concorrenziale: ( ) quando il prezzo cala la domanda aumenta, mentre può darsi che l'offerta si contragga ( ) si verifica in questo modo un eccesso di offerta, che provoca ai produttori mancati incassi ( ) la discesa dei prezzi continua fino a quando non vi sono più eccessi di offerta ( ) i produttori pongono inizialmente in vendita una certa quantità di merce a un certo prezzo ( ) alcuni produttori, presto imitati da altri, cominciano ad abbassare i prezzi, per liberarsi delle scorte ( ) se il prezzo stabilito è troppo alto, i consumatori acquistano una quantità limitata del prodotto
B. Mercati non concorrenziali Tra il 1920 e il 1935 alcuni giovani economisti (soprattutto italiani ed inglesi) hanno elaborato il concetto di concorrenza monopolistica (o concorrenza imperfetta) che consente di inquadrare teoricamente alcuni dei fenomeni tipici del settore di imprese produttrici di beni di consumo. Il nome stesso dato a questi mercati evoca la contemporanea presenza di meccanismi di diversa natura. Dopo aver introdotto brevemente questa forma di mercato, presentare a) l’aspetto monopolistico b) l’aspetto concorrenziale di questo mercato.
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IV LA MONETA A. Teorie monetarie a confronto. Un problema fondamentale della teoria monetaria, che divide ancora oggi gli economisti delle varie scuole, consiste nella questione dei collegamenti esistenti tra settore reale e settore monetario nell’economia. Il problema di fondo è quello di chiarire se la moneta possa o no influenzare l’andamento reale dell’economia, ovvero se possa o no influenzare il livello finale della produzione e del reddito reale.
1. Presentare brevemente la teoria quantitativa della moneta. 2. Chiarire in seguito se (e in che modo) i sostenitori della teoria quantitativa condividono l’ipotesi che una variazione dell’offerta di moneta possa comportare variazioni reali del reddito complessivo. 3. Presentare brevemente la teoria monetaria elaborata da J.M. Keynes . 4. Chiarire in seguito se (e in che modo) i sostenitori della teoria keynesiana della moneta condividono l’ipotesi che una variazione dell’offerta di moneta possa comportare variazioni reali del reddito complessivo.
B. La Banca centrale e l’offerta di moneta. Rispondere alle domande che seguono.
VERO FALSO 1. 2. 3. 4.
Un aumento del saggio ufficiale di sconto provoca un aumento dell’offerta complessiva di moneta Un acquisto di titoli da parte della BC provoca una diminuzione dell’offerta complessiva di moneta Una riduzione delle riserve obbligatorie produrrà una nuova situazione nella quale il tasso di interesse sarà maggiore. Un aumento del tasso d’interesse può essere l’effetto di un aumento della domanda di moneta.
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V L’IMPRESA DA UN PUNTO DI VISTA GIURIDICO
1. Presentare i fattori da prendere in considerazione (ed i relativi vantaggi e svantaggi) per la costituzione di una società privata con scopi commerciali, dovendo decidere, per la forma giuridica, tra una società di persone ed una società di capitali.
2. Presentare la posizione gerarchica, le modalità di designazione e la funzione dell’Ufficio di revisione nella società anonima.
3. Quali sono le principali differenze tra la società anonima e la società cooperativa a livello a) di scopo sociale b) di diritti e obblighi dei soci ?
4. Elencare brevemente i motivi che possono indurre un soggetto ad acquistare un titolo azionario in borsa, ovvero diventare proprietario di una parte del capitale sociale di una società. Evidenziare le conseguenze di queste diverse aspettative a livello di partecipazione all’assemblea generale degli azionisti. Molti autori sostengono che “lo spostamento di potere dall’assemblea generale al consiglio di amministrazione è ormai un fatto storicamente acquisito” (De Biasio, Foglia, Introduzione ai codici di diritto privato svizzero, Giappichelli, 1999). Chiarire a che tipo di problema si riferiscono gli autori. Non si sostiene in sede teorica che l’assemblea generale è “l’organo supremo” della società?
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VI STRUMENTI FINANZIARI E BORSA Federico Rampini, noto editorialista di “Repubblica”, ha dedicato un interessante saggio alla cosiddetta alla New economy (F. Rampini, Dall’euforia al crollo, Laterza, 2001). Leggere con attenzione il brano di Rampini e rispondere alle domande che seguono.
Il patto sociale tradito con gli azionisti Con i lavoratori e i consumatori, l'altro «popolo» danneggiato dalla crisi della New Economy è naturalmente quello degli azionisti. Ma non si tratta di un ceto distinguibile dai primi due. Gli anni Novanta hanno visto infatti una straordinaria popolarizzazione dell'investimento azionario tra gli americani: più di una famiglia su due ha una quota di risparmi investiti in Borsa, sia attraverso l'acquisto diretto di titoli che per il tramite di fondi comuni o fondi pensione. Gli stessi anni Novanta sono stati il teatro di un' altra trasformazione importante: la diffusione senza precedenti delle stock-options (1)come integrazione degli stipendi, non solo per il top management ma per tutti i dipendenti. Queste due tendenze hanno avuto conseguenze sociali, politiche e ideologiche molto rilevanti. Per capirlo bisogna ricordare che il capitalismo americano fino agli anni Settanta era stato molto diverso da come lo conosciamo oggi. Contrariamente all'immagine attuale, molto condizionata dalla svolta economica e politica degli anni Ottanta, gli Stati Uniti hanno conosciuto nel passato alti livelli di conflittualità sociale e sindacati forti; il capitalismo americano delle grandi imprese ha, inoltre, sempre avuto bisogno di affermare la propria «legittimità» presso fasce consistenti dell' opinione pubblica e della classe politica. (…) Esattamente come in Giappone o in Germania - i due modelli di capitalismo alternativi a quello americano -, anche la cultura del management Usa premiava generosamente la fedeltà aziendale e l'obbedienza gerarchica, non la creatività o l'innovazione. Il paternalismo delle grandi imprese era rassicurante: in cambio della disciplina e della pace sociale, ai dipendenti garantivano la pensione, l'assicurazione sanitaria, l'asilo nido aziendale e le borse di studio universitarie per i figli. Quel patto sociale è stato rotto negli anni Settanta e Ottanta sotto il peso di due shock economici ed uno politico: la crisi petrolifera del 1973-77; la sfida competitiva dell'industria giapponese che negli anni Ottanta mise in ginocchio settori portanti dell' economia americana (siderurgia, automobile, elettronica); la rivoluzione conservatrice del reaganismo e lo smantellamento legislativo di molte conquiste sindacali. Cominciarono così le grandi ondate di licenziamenti e le ristrutturazioni feroci, in cui le maggiori imprese Usa tagliavano gli organici in proporzioni massicce. Anche se in assenza di fenomeni forti di resistenza sociale organizzata, quella fase ha segnato comunque un declino di identificazione e di consenso collettivo dei lavoratori verso la grande impresa. Negli anni Novanta il capitalismo americano ha reagito. Ha ricostruito le basi della sua legittimità sociale su una piramide di stock-options. La diffusione del risparmio azionario ha creato un popolo di piccoli capitalisti interessati personalmente al livello dei profitti delle società quotate in Borsa. L'esplosione della New Economy, il prolungato rialzo del Nasdaq, il modello delle piccole imprese start-up fiorito nella Silicon Valley hanno diffuso ai lavoratori di ogni ordine e grado quella partecipazione azionaria che in passato era riservata solo al top management. Un ceto di lavoratori-imprenditori ha trasformato la fisionomia sociale di interi pezzi dell'economia americana, a cominciare dall'industria tecnologica californiana. L'identificazione tra lavoro e capitale ha prefigurato il superamento di ogni possibile antagonismo, di ogni tensione rivendicativa. Il grado di identificazione popolare con le imprese americane è risalito a livelli molto alti. La caduta delle Borse dal marzo 2000 in poi segna una grave battuta d'arresto per questo nuovo modello di pace sociale. Per la classe dirigente del capitalismo americano si apre una nuova fase delicata, in cui la sua legittimità è di nuovo in questione, e va riconquistata sul campo. Tuttavia, la «bolla» non è stata solo speculazione e irrazionalità. Perfino gli eccessi della finanza hanno avuto un ruolo positivo, fecondo, probabilmente insostituibile. Nella storia delle rivoluzioni industriali è già accaduto più volte: col boom delle ferrovie alla fine dell'Ottocento, o
pagina 10 con l'industria automobilistica negli anni Venti. A ognuno di questi grandi balzi della tecnologia e dello sviluppo economico si è accompagnata una febbre speculativa di Borsa (poi regolarmente conclusasi in un crack). La psicosi collettiva dell' arricchimento facile è una «manifestazione secondaria» della malattia della crescita. È in qualche modo indispensabile per fare affluire capitali in abbondanza verso quelle imprese che si avventurano sui sentieri rischiosi dell'innovazione. Senza la bolla del Nasdaq il venture capital non avrebbe ingigantito i suoi sforzi per finanziare le nuove tecnologie della Silicon Valley. I venture capitalisti hanno rischiato più del solito, perché sapevano che dietro di loro c'era una Borsa eccezionalmente ricettiva, che avrebbe inghiottito a prezzi esorbitanti tutti i collocamenti di nuove matricole. È stata una follia, ma una di quelle follie che la storia rende perfettamente razionali e necessarie. Se l'allocazione di capitali fosse sempre logica, saggia e prudente, ci saremmo perse parecchie rivoluzioni tecnologiche, le cui scintille originarie si sarebbero spente senza trovare finanziatori. Oggi c'è chi pensa - in Europa più che in America, in Italia più che nel resto d'Europa - che la New Economy è stata «solo» la bolla. Cioè un miraggio. Nel 1929, mentre le azioni della Ford crollavano rovinosamente insieme a tutta la Borsa di Wall Street, probabilmente qualche costruttore di carrozze di cavalli si fregava le mani, sollevato e riconfortato sul suo futuro. (1) Stock option: opzione concessa ai dipendenti della società che permette loro di acquistare a condizioni favorevoli un determinato numero di titoli della società stessa.
1. Quali fattori hanno portato molte famiglie dei paesi occidentali ad investire sempre di più, direttamente o indirettamente, i propri risparmi in borsa? 2. Come si può spiegare il titolo del brano? 3. Secondo l’autore quali sono gli effetti positivi relativi alla diffusione delle stock options tra i lavoratori? 4. Verso la fine del brano l’autore sembra voler dire che, malgrado l’esplosione delle bolla speculative, la borsa assolve una funzione decisamente positiva. Per farlo accenna alle “rivoluzioni tecnologiche, le cui scintille originarie si sarebbero spente senza trovare finanziatori”. Che cosa significa esattamente? Chiarire il pensiero dell’autore e riassumere i principali argomenti relativi all’utilità macroeconomica della borsa.
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VII ECONOMIA NAZIONALE
La questione ambientale. Nelle rappresentazioni grafiche del circuito economico tradizionalmente utilizzate a fini didattici, le variabili ambientali non vengono generalmente incluse tra le grandezze utilizzate che sono invece di tipo puramente economico. Al problema dell’impatto ambientale delle attività economiche viene dedicato normalmente un capitolo a parte del programma.
A. Partendo dal modello di circuito economico qui rappresentato cercare di chiarire e di evidenziare, graficamente e/o a parole, da dove nasce, a livello macroeconomico, la questione ambientale.
NB: Nei 4 rettangoli scuri collegati con le frecce si legga Resto del mondo (in alto), Famiglie (a sinistra), Stato (al centro) e Imprese (a destra)
pagina VIII ECONOMIA AZIENDALE L’emissione di obbligazioni. Esaminare con attenzione il seguente documento della City Carburoil SA destinato ai risparmiatori e rispondere alle domande che seguono. 1) Per quali motivi un’impresa ricorre all’emissione di obbligazioni? 2) L’impresa avrebbe potuto raggiungere gli stessi obiettivi con l’emissione di azioni? Quali sarebbero state le differenze? 3) Con l’acquisto di obbligazioni l’investitore corre dei rischi? Se sì, quali? 4) Non sarebbe stato più conveniente investire i risparmi in borsa? 5) Che cosa significa “prezzo di emissione:101,5%”?
Il documento figura nella pagina seguente
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Prestito obbligazionario 6% Prestito 6% 2000/2010 di Fr. 3'500'000.- con diritto di aumento fino a fr. 5'000'000.Interesse: 6%; Prezzo di emissione: 101.5%; Durata: 10 anni; Termine di sottoscrizione: entro il 18 maggio 2000, ore 12.00 Punto vendita della City Carburoil SA con marchio AGIP a Küssnacht a R. aperto nel mese di dicembre 1999. Vantaggi speciali ai possessori di obbligazioni nominative o uno sconto del 3% su acquisti di olio per riscaldamento o uno sconto del 120% su acquisti di gas propano in bombole e accessori presso il negozio OMNIA GAS di Rivera o facilitazioni nell’emissione della nostra carta di credito CITY CARD o uno sconto del 10% su acquisti di impianti solari o un buono di fr. 7.- valido un anno per l’uso degli impianti di risalita della MONTE TAMARO o uno sconto del 10% sull’assicurazione della vostra auto presso la ZURIGO Tra i loghi City e Agip indirizzo, tel e fax della sede di Rivera, indirizzo e-mail e indirizzo del sito internet
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Gli ammortamenti. 1) Nel linguaggio economico si usa distinguere tra ammortamenti economici ed ammortamenti finanziari. Qual è la differenza? 2) Presentare i motivi economici e contabili che inducono le imprese ad ammortizzare gli elementi della sostanza fissa. 3) Si sostiene che l’ammortamento economico è anche uno strumento di “autofinanziamento aziendale”. Che cosa significa? Presentare un breve esempio. 4) Quali sono i vantaggi del metodo di ammortamento indiretto a livello di trasparenza contabile? La gestione aziendale. Lo schema riprodotto rappresenta l’insieme dei fenomeni finanziari ed economici della gestione aziendale. Sotto vi è un elenco di otto voci che rappresentano i principali momenti del circuito. Vi si chiede di inserire correttamente gli otto termini negli spazi vuoti, rispettando i rapporti causali tra i vari momenti della gestione aziendale.
Freccia che scende in alto a sinistra: Conferimenti e finanziamenti; freccia che sale in alto a destra: Imposte e tasse; freccia che scende in alto a destra: Contributi da enti pubblici e fondi di dotazione; freccia che sale in alto a sinistra: Interessi, dividendi e rimborsi; al centro, da sinistra: Acquisti – Costo del lavoro Le Vendite sono suddivise in In contanti ( a sinistra) e A credito (a destra): le due ultime frecce (al centro, a destra) confluiscono in Incasso.
1. crediti 2. processo produttivo 3. impianti e macchinari 4. materiali e scorte
5. amministrazione finanziaria 6. cassa 7. mercato finanziario 8. prodotti finiti o servizi