Dichiarazione Su Mozione Crocifisso - Lega

  • June 2020
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OGGETTO:

INTERVENTO

RELATIVO SU

TEMA

ALLA MOZIONE-PUNTO 15 ALL’ODG CROCIFISSI NELLE AULE SCOLASTICHE

25 novembre 2009

i sottoscritti consiglieri comunali, con riferimento al Punto 15 dell’Ordine del giorno del Consiglio comunale del 25 novembre 2009 - Mozione presentata dal Gruppo Lega Nord, dichiarano: -

il crocifisso ricorda, essendone simbolo, la crocifissione di Gesù Cristo e richiama, anche per i non credenti, il sacrificio di un uomo condannato ingiustamente e che ha offerto la propria vita per il prossimo; ha ribaltato ciò che era simbolo di dura condanna, la croce come oggetto obbrobrioso, in un richiamo di fede che invita il credente a ricordare il messaggio evangelico, compiendone memoria nell’Eucaristia; ovvero come atto attraverso cui si è compiuta la Redenzione del mondo, con la Resurrezione di Cristo, quindi strumento di salvezza per l’Umanità;

-

per Ebrei e Musulmani Gesù è personaggio riconosciuto come nato e vissuto nel contesto ebraico del tempo, ottimo osservante, ma non come Figlio di Dio; e dai Musulmani anche come profeta (sebbene con significato diverso dal termine che culturalmente conosciamo);

-

non è riconosciuto come Figlio di Dio da altre religioni o sette di vario riferimento, ovviamente non dall’ateo, dall’agnostico, ecc… soggetti che quindi dovrebbero esservi indifferenti, non riconoscendo alcun messaggio né valore; chi non crede o crede in altra fede, non dovrebbe aver interesse a opporsi a un simbolo né sentirvisi costretto;

-

il simbolo ovunque esposto, di per sé, non obbliga a nessun atto di fede;

-

il Cristianesimo, sull’insegnamento

di Gesù Cristo, predica

la

conversione ma propone sopra ogni cosa l’amore per il prossimo, potremmo dire laicamente l’altruismo generoso fino al sacrificio di sé, da cui concetti come fratellanza, condivisione, pace e nonviolenza sono

messaggi

che

acquistano

grande

forza

proprio

dalla

testimonianza cristiana; tali concetti sono valori universali e possono essere riconosciuti da chiunque, anche non credente, e sono fondamentali per una laica e civile convivenza sociale;

-

anche all’interno del Cristianesimo vi sono differenti tradizioni religiose, talvolta molto differenti tra loro, particolarmente a seconda del periodo di evangelizzazione e dell’area geografica; nello stesso territorio italiano si tramandano usi e costumi diversi, un esempio può essere dato pure dalle Confraternite, un altro dagli Ordini religiosi; per cui si può dire che la tradizione religiosa ha una connessione molto stretta con la tradizione culturale locale; a livello popolare questo come altri simboli hanno una importanza a livello affettivo, da rispettare in primo luogo perché il fedele sincero prima del simbolo rispetta la persona. Per Cattolici e Ortodossi vi è un uso dell’immagine che non si trova negli Evangelici, lo stesso crocifisso può essere nuda croce oppure solo dipinta oppure molto ricca artisticamente;

-

la croce allora è un simbolo con valenza culturale estesa, anche con significato storico-culturale, caratterizza una tradizione religiosa locale, richiama e tramanda la vita quotidiana delle generazioni passate alle attuali, in una pacifica convivenza;

-

pacifica convivenza alla quale appunto può portare contributo la reciproca conoscenza e, partendo dalla propria caratterizzazione, quindi può essere strumento d’integrazione nel reciproco rispetto;

-

il reciproco rispetto è già dimostrazione di pacifica convivenza;

-

può esservi reciproco rispetto e diventare strumento d’integrazione se non se ne fa uso di opposizione come arma tra diversi schieramenti; ciò che sta avvenendo da una parte e dall’altra con reciproche accuse e prese di posizione opportunistiche, dimenticando proprio l’insegnamento e la testimonianza cristiana;

-

testimonianza della carità cristiana che è alla base dello sviluppo della società in cui viviamo, che quindi esprime anche attraverso elementi simbolici la propria base culturale, in scuole e ospedali ricordando che fino a metà Ottocento erano quasi eslusivamente di ambito religioso, nelle santelle che segnano le vie percorse, nell’arte e nella devozione popolare;

-

in ambito laico, sebbene il termine derivi proprio da una condizione interna alla religione, oggi anche con significato di non religioso-non credente, anche ammettendo una neutralità della condizione laica rispetto alle religioni, è opportuno ricordare che laicità non è assenza

di religione, tanto meno ne è negazione; può essere uno spazio comune ma non in sottrazione dei valori di riferimento, bensì come condizione per portarvi i propri valori; per queste ragioni si invita: -

a lasciare il crocefisso dove indicato e dove già presente;

-

a non usare toni eccessivi e argomentazioni fuori luogo, né a farne uno strumento di divisione e contrapposizione ideologica;

-

a favorire la conoscenza e il corretto significato del simbolo;

-

a promuovere, in coerenza col messaggio evangelico, una pacifica e rispettosamente civile convivenza;

-

a promuovere il dialogo perché sia sostenuto da chi si richiama a valori religiosi, nel caso cristiani, portandovi come contributo ragioni e modalità basate sul rispetto, l’accoglienza, il riconoscimento e la conoscenza dei valori culturali e di fede, affinché siano frutto per la società chiamata sempre più al confronto fra tradizioni e culture diverse, e più in generale per il futuro di un’umanità caratterizzata dalla multiculturalità e dalla pluralità religiosa. i sottoscritti consiglieri comunali Luca Valsecchi – Paolo Autelitano

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