Confronto Dm 86 E Rtv.pdf

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ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

CORSO DI AGGIORNAMENTO ANTINCENDIO

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE AUTORIMESSE. DAL D.M. 01/02/1986 ALLA NUOVA RTV D.M. 21/02/2017 INSERITA NEL CODICE: CONFRONTI ED ESEMPI APPLICATIVI

Mantova, 04.05.2018 Responsabile del Corso: Relatore:

Ing. Aurelio Menoni – ORDINE INGEGNERI MANTOVA Ing. Matteo Mometti – SISTHEMA ENGINEERING S.R.L.

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Ing. Matteo Mometti

ARGOMENTI TRATTATI LA PROGETTAZIONE ANTINCENDIO NELLE AUTORIMESSE LA STRUTTURA DEL D.M. 01/02/1986 LE PRINCIPALI CRITICITA’ IL NUOVO UO O APPROCCIO OCC O INTRODOTTO O O O DAL CO CODICE C DI PREVENZIONE O INCENDI C (D.M. 03/08/2015) LE NOVITÀ DEL D.M. 21/02/2017, NUOVA RTV PER AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE (SEZIONE V – CAP. CAP V V.6) 6) ESEMPIO PROGETTUALE DI AUTORIMESSA DI CATEGORIA C, DI GRANDI DIMENSIONI SU PIÙ LIVELLI CLASSIFICAZIONE; VALUTAZIONE SPEDITIVA DEL RISCHIO INCENDIO E PROFILI DI RISCHIO; STRATEGIA ANTINCENDIO; SOLUZIONI CONFORMI E SOLUZIONI ALTERNATIVE STRATEGIA ANTINCENDIO – MISURE ANTINCENDIO CONFRONTO TRA LE DUE RTV ALTRI ESEMPI APPLICATIVI – CONCLUSIONI FINALI

2

Ing. Matteo Mometti

3

PROGETTAZIONE ANTINCENDIO: APPROCCI E METODI DUE LIVELLI DA TENERE BEN PRESENTI LIVELLO PROCEDURALE

PRATICA ANTINCENDIO DA CONSEGNARE AL COMANDO VV.F.  RICHIESTA DI VALUTAZIONE PROGETTO, SCIA ANTINCENDIO, ARPCA ECC…

ATTIVITA’ SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI DI CUI ALL’ALLEGATO I DEL D.P.R. 151/2011

LIVELLO TECNICO – NORMATIVO PROGETTAZIONE ANTINCENDIO SULLA BASE DI REGOLE TECNICHE VERTICALI, REGOLE TECNICHE ORIZZONTALI E / O CRITERI GENERALI DI PREVENZIONE INCENDI ECC…

TUTTE LE ATTIVITA’, SOGGETTE E NON SOGGETTE VV.F.!!!

Ing. Matteo Mometti

PROGETTAZIONE ANTINCENDIO: APPROCCI E METODI “REGIME DI DOPPIO BINARIO NORMATIVO” RTV PRESCRITTIVE CLASSICHE (D.M. MINISTERIALI) REGOLE TECNICHE ORIZZONTALI (D.M. MINISTERIALI) CRITERI GENERALI DI PREVENZIONE INCENDI

APPROCCIO PRESCRITTIVO CLASSICO TUTTORA IN VIGORE!!!

NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI (D.M. 3 AGOSTO 2015) – RTO RTV VERSIONE CODICE PER ALCUNE ATTIVITA’ SOGGETTE NORMATE

METODO “SEMI“SEMI-PRESCRITTIVO” O “SEMI “SEMIS -PRESTAZIONALE” S O

4

Ing. Matteo Mometti

5

PROGETTAZIONE ANTINCENDIO: APPROCCI E METODI ATTIVITA’ SOGGETTE NORMATE

ATTIVITA’ SOGGETTE NON NORMATE

REGOLE TECNICHE VERTICALI PRESCRITTIVE CLASSICHE

CRITERI GENERALI DI PREVENZIONE INCENDI, RICORSO ANALOGICO RTV ATTIVITA’ SIMILARI,, REGOLE TECNICHE ORIZZONTALI (REAZIONE AL FUOCO, RESISTENZA AL FUOCO, …), D.M. 10/03/1998 ECC…

(D.M. MINISTERIALI) FSE: UTILIZZABILE SOLO IN CASO DI RICORSO ALL’ ALL’ISTITUTO ISTITUTO DELLA DEROGA,, DEROGA in presenza di insediamenti di tipo complesso o a tecnologia avanzata avanzata, di edifici di particolare rilevanza architettonica e/o costruttiva, ivi compresi quelli pregevoli per arte o storia

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI (RTO – D.M. 03/08/2015) + RTV Attività in progetto versione Codice (SE EMANATA!!!) FSE: UTILIZZABILE SEMPRE COME SOLUZIONE ALTERNATIVA

FSE: UTILIZZABILE in presenza di insediamenti di tipo complesso o a tecnologia avanzata, di edifici di particolare rilevanza architettonica e/o costruttiva, ivi compresi quelli pregevoli per arte o storia sto a

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI (RTO – D.M. 03/08/2015) FSE: UTILIZZABILE SEMPRE COME FSE SOLUZIONE ALTERNATIVA

Ing. Matteo Mometti

6

AUTORIMESSE – ATTIVITA’ SOGGETTA VV.F. D.M. 16/02/82 ATTIVITA’ N. 92

ASSOGGETTABILITA’ VV.F. IN FUNZIONE DEL N. DI VEICOLI PARCATI (> 9 AUTOVEICOLI)

D.P.R. 151/2011 ATTIVITA’ N. 75

ASSOGGETTABILITA VV.F. ASSOGGETTABILITA’ VV F IN FUNZIONE DELLA SUPERFICIE (> 300 m2)

Ing. Matteo Mometti

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AUTORIMESSE – ATTIVITTA’ SOGGETTA VV.F. D.P.R. 151/2011

ATTIVITÀ 75.1.A: AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE, PARCHEGGI PLURIPLANO E MECCANIZZATI, CON SUPERFICIE COMPLESSIVA COPERTA COMPRESA TRA 300 m2 E 1.000 m2. ATTIVITÀ 75 75.2.B: 2B AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE, PARCHEGGI PLURIPLANO E MECCANIZZATI, CON SUPERFICIE COMPLESSIVA COPERTA COMPRESA TRA 1.000 m2 E 3.000 m2. ATTIVITÀ 75.3.B: Ricovero di natanti ed aeromobili, con superficie compresa tra 500 m2 e 1.000 m2 ATTIVITÀ 75.4.C: AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE, PARCHEGGI PLURIPLANO E MECCANIZZATI, CON SUPERFICIE COMPLESSIVA COPERTA SUPERIORE A 3.000 m2 ATTIVITÀ 75.5.C: Ricovero di natanti ed aeromobili aeromobili, con superficie superiore a 1 1.000 000 m2 ATTIVITÀ 75.6.C: Depositi di mezzi rotabili al chiuso, con superficie coperta superiore a 1.000 m2

Ing. Matteo Mometti

8

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 PARTE GENERALE DEFINIZIONI CLASSIFICAZIONE

AUTORIMESSE AVENTI CAPACITÀ DI PARCAMENTO NON SUPERIORE A NOVE AUTOVEICOLI AUTORIMESSE AVENTI CAPACITÀ DI PARCAMENTO SUPERIORE A NOVE AUTOVEICOLI

ISOLAMENTO

COMUNICAZIONI COMPARTIMENTAZIONI ACCESSI

VENTILAZIONE

Ing. Matteo Mometti

9

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 AUTORIMESSE AVENTI CAPACITÀ DI PARCAMENTO SUPERIORE A NOVE AUTOVEICOLI MISURE PER L’ESODO IN CASO DI EMERGENZA  Densità di affollamento  Capacità di deflusso  Vie di uscita  Dimensionamento delle vie di uscita  Caratteristiche delle vie di uscita  Larghezza delle vie di uscita  Ubicazione delle vie di uscita  Numero delle uscite

SCALE E ASCENSORI

IMPIANTI TECNOLOGICI

IMPIANTI ELETTRICI

MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI: ESTINTORI, IDRANTI, SPRINKLER

Ing. Matteo Mometti

10

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 AUTORIMESSE AVENTI CAPACITÀ DI PARCAMENTO SUPERIORE A NOVE AUTOVEICOLI

AUTORIMESSE SULLE TERRAZZE E ALL’APERTO

SERVIZI ANNESSI

AUTOSALONI

NORME DI ESERCIZIO NORME TRANSITORIE

DEROGHE

Ing. Matteo Mometti

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RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 RESISTENZA AL FUOCO R / REI 90 SCALE: REI 120 SEPARAZIONE CON PARTICOLARI ATTIVITA’ SOGGETTE (ES.: CENTRI COMMERCIALI, OSPEDALI, ALBERGHI, UFFICI, C T …): C.T., ) REI 180

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 COMUNICAZIONI

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Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 COMPARTIMENTAZIONI

13

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 COMPARTIMENTAZIONI NEL CASO DI COMPARTIMENTI PLURIPIANO

14

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 COMPARTIMENTAZIONI NEL CASO DI COMPARTIMENTI PLURIPIANO

15

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 AERAZIONE NATURALE

16

Ing. Matteo Mometti

17

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 AERAZIONE NATURALE CANALIZZAZIONI DI TIPO SHUNT

Dmax APERTURE DI AERAZIONE = 40 m

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 VENTILAZIONE MECCANICA

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Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 ESODO

19

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 ESODO

20

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 ESTINTORI

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Ing. Matteo Mometti

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RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 IMPIANTI IDRICI ANTINCENDIO IDRANTI SPRINKLER ALIMENTAZIONE: - ACQUEDOTTO - RISERVA IDRICA ANTINCENDIO

Ing. Matteo Mometti

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RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 D.M. 20.12.2012  AUTORIMESSE IDRANTI

ALIMENTAZIONE: TIPOLOGIA / AFFIDABILITA’

Ing. Matteo Mometti

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RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 D.M. 20.12.2012  AUTORIMESSE SPRINKLER ALIMENTAZIONE: TIPOLOGIA / AFFIDABILITA’

Ing. Matteo Mometti

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RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 INDICAZIONI DIMENSIONALI DI NATURA EDILE / Architettura tecnica LARGHEZZA CORSIE DI MANOVRA RAMPA: LARGHEZZA, PENDENZA, RAGGIO DI CURVATURA PAVIMENTI

Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 CORSIE DI MANOVRA

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Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 INGRESSI E RAMPE

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Ing. Matteo Mometti

RTV AUTORIMESSE – D.M. 01/02/1986 INGRESSI E RAMPE

PENDENZA RAMPA ≤ 20% RAGGIO DI CURVATURA MINIMO ≥ 8,25 m per rampe a doppio senso di marcia RAGGIO DI CURVATURA MINIMO ≥ 7 m per rampe a senso unico di marcia

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Ing. Matteo Mometti

IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI: D.M. 03/08/2015

UN NUOVO METODO DI PROGETTAZIONE ANTINCENDIO GRANDE REGOLA TECNICA ORIZZONTALE (RTO) CAMPO DI APPLICAZIONE COMPLETATO DALLE REGOLE TECNICHE VERTICALI (RTV)

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Ing. Matteo Mometti

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IMPOSTAZIONE GENERALE E PRINCIPI DI BASE GENERALITA’

Metodo applicabile in tutte le attività

SEMPLICITA’

Si prediligono soluzioni semplici, realizzabili, comprensibili

MODULARITA’

L’intera materia è strutturata in moduli di agevole accessibilità

FLESSIBILITA’

Per i livelli di sicurezza richiesti, sono indicate più soluzioni anche con metodi che valorizzano l’Ingegneria Antincendio

STANDARDIZZAZIONE ED INTEGRAZIONE

Linguaggio in materia di Prevenzione Incendi in linea con le vigenti norme nazionali ed europee

CONTENUTI BASATI SULL’EVIDENZA

INCLUSIONE

AGGIORNABILITA’

I contenuti sono basati su standard riconosciuti a livello internazionale e/o su studi e ricerche

p ( Non c’è discriminazione p per le persone con diverse abilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ecc.), temporanee o permanenti

Il documento p può essere facilmente aggiornato, gg , in caso di nuove tecnologie o nuove conoscenze

Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. Sezione G: GENERALITA’ CAPITOLI: G.1, G.2, G.3

Sezione S: STRATEGIA ANTINCENDIO CAPITOLI: S.1,, S.2,, S.3,, S.4,, S.5,, S.6,, S.7,, S.8,, S.9,, S.10

Sezione V: REGOLE TECNICHE VERTICALI CAPITOLI: V.1, V.2, V3 – V.4, V.5, V.6, V7 …

Sezione M: METODI CAPITOLI: M.1, M.2, M.3

Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. SEZIONE G – GENERALITA’ CAPITOLO G.1 TEMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI CAPITOLO G.2 PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO CAPITOLO G.3 G3 DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELLE ATTIVITA’

SEZIONE S STRATEGIA ANTINCENDIO

MISURE ANTINCENDIO [RTO]

CAPITOLO S.1 REAZIONE AL FUOCO CAPITOLO S.2 RESISTENZA AL FUOCO

Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. SEZIONE S STRATEGIA ANTINCENDIO

MISURE ANTINCENDIO [RTO]

CAPITOLO S.3 COMPARTIMENTAZIONE CAPITOLO S.4 ESODO CAPITOLO S.5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO CAPITOLO S.6 CONTROLLO DELL’INCENDIO CAPITOLO S.7 RIVELAZIONE ED ALLARME CAPITOLO S.8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE CAPITOLO S.9 OPERATIVITA’ ANTINCENDIO CAPITOLO S.10 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO

Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. SEZIONE V REGOLE TECNICHE VERTICALI

RTV

CAPITOLO V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO CAPITOLO V.2 V2 AREE A RISCHIO PER ATMOSFERE ESPLOSIVE CAPITOLO V.3 VANI DEGLI ASCENSORI NEL TEMPO PROGRESSIVAMENTE… CAPITOLO V.4 EDIFICI ADIBITI AD UFFICI

D.M. 08/06/2016

CAPITOLO V.5 ATTIVITA’ RICETTIVE TURISTICO-ALBERGHIERE

D.M. 09/08/2016

CAPITOLO V.6 V6 AUTORIMESSE

D M 21/02/2017 D.M.

CAPITOLO V.7 SCUOLE

D.M. 07/08/2017



Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. SEZIONE M – METODI CAPITOLO M.1 METODI PER L’INGEGNERIA DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO

CAPITOLO M.2 SCENARI DI INCENDIO PER LA PROGETTAZIONE PRESTAZIONALE

CAPITOLO M.3 SALVAGUARDIA DELLA VITA CON LA PROGETTAZIONE PRESTAZIONALE

NOTA: RTV RELATIVA AI CENTRI COMMERCIALI  PROBABILMENTE LA PROSSIMA NOTA CHE VERRA’ INSERITA NEL CODICE.

Ing. Matteo Mometti

STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. NOTE: 1)

LA SEZIONE S  “STRATEGIA ANTINCENDIO” FORNISCE MISURE ANTINCENDIO DI PREVENZIONE, PROTEZIONE E GESTIONALI APPLICABILI A TUTTE LE ATTIVITA’, PER COMPORRE LA STRATEGIA ANTINCENDIO AL FINE DI RIDURRE IL RISCHIO DI INCENDIO.

2)

LA SEZIONE V  “REGOLE REGOLE TECNICHE VERTICALI” VERTICALI FORNISCE INDICAZIONI AD HOC PER ALCUNE TIPOLOGIE DI ATTIVITA’, IN AGGIUNTA, AD INTEGRAZIONE O IN SOSTITUZIONE DI QUELLE RIPORTATE NELLA SEZIONE S STRATEGIA ANTINCENDIO. LE REGOLE TECNICHE VERTICALI POSSONO INOLTRE FORNIRE PRESCRIZIONI COMPLEMENTARI SPECIFICHE PER CIASCUNA ATTIVITA’ COMPLEMENTARI, ATTIVITA .

3)

L’INSIEME DELLE PRIME DUE SEZIONI COSTITUISCE LA REGOLA TECNICA ORIZZONTALE (RTO) (RTO) IN AMBITO DI PREVENZIONE INCENDI INCENDI: L’ABBINAMENTO DELLA RTO A CIASCUNA RTV CONSENTE DI PROGETTARE LA SICUREZZA ANTINCENDIO DI CIASCUNA ATTIVITA’ NORMATA.

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Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. NOTA SUL LINGUAGGIO IMPIEGATO NEL DOCUMENTO

PRESCRIZIONI COGENTI

INDICAZIONI NON OBBLIGATORIE

SUGGERIMENTI DI OPPORTUNE VALUTAZIONI CONGIUNZIONE “E” – AND CONGIUNZIONE “O” – OR OPERATORE LOGICO “XOR”

Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. CAMPO DI APPLICAZIONE

IL CODICE DI P.I.  SI APPLICA ALLA PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO DELLE ATTIVITA’ SOGGETTE INDIVIDUATE CON IL D.M. 03/08/2015. 03/08/2015 IL CODICE PUO’ PUO COSTITUIRE CRITERIO DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’ INDIVIDUATE CON IL D.M. 03/08/2015 CHE NON RIENTRANO NEI LIMITI DI ASSOGGETTABILITA’ PREVISTI PER I CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI DEI VV.F.

IL DOCUMENTO E’ APPLICABILE AD ATTIVITA’ NUOVE ED ESISTENTI ESISTENTI.

Ing. Matteo Mometti

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STRUTTURA DEL CODICE DI P.I. IPOTESI FONDAMENTALI

1) IN CONDIZIONI ORDINARIE, L'INCENDIO DI UN'ATTIVITA’ SI AVVIA DA UN SOLO PUNTO DI INNESCO.

2) IL RISCHIO DI INCENDIO DI UN'ATTIVITA’ NON PUO’ ESSERE RIDOTTO A ZERO LE MISURE ANTINCENDIO DI PREVENZIONE,, DI PROTEZIONE E GESTIONALI PREVISTE NEL DOCUMENTO SONO PERTANTO SELEZIONATE AL FINE DI MINIMIZZARE IL RISCHIO DI INCENDIO, IN TERMINI DI PROBABILITA’ E DI CONSEGUENZE, ENTRO LIMITI CONSIDERATI ACCETTABILI.

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI PREVENZIONE INCENDI •Regola tecnica di Prevenzione Incendi (o Regola Tecnica) •Regola tecnica orizzontale (RTO) •Regola tecnica verticale (RTV) •Profilo di rischio •Strategia antincendio •Misura antincendio •Livello Li ll di prestazione t i •Soluzione conforme •Soluzione alternativa

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Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI NORMAZIONE VOLONTARIA • • • •

Norma D Documento t di normazione i europea Progetto di norma Specifica p tecnica

ATTIVITA’ • • • •

Attività soggetta Attività non normata Attività normata Attività esistente

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Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI SOGGETTI • • • • • • •

Responsabile dell’attività P Progettista tti t Tecnico abilitato Professionista antincendio Persona con disabilità Occupante Soccorritore

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Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI GEOMETRIA • • • • • • • • • • • •

Piano di riferimento del compartimento Q t di piano Quota i Altezza antincendio Quota del compartimento Q p Compartimento (o piano) fuori terra Compartimento (o piano) interrato Superficie lorda di un ambito Altezza media di un locale Distanza di sicurezza esterna Distanza di sicurezza interna Distanza di protezione Distanza di separazione

43

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI GEOMETRIA - ESEMPI

44

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI GEOMETRIA - ESEMPI

45

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI GEOMETRIA - ESEMPI

46

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI COMPARTIMENTAZIONE • • • • • • •

Spazio scoperto C Compartimento ti t antincendio ti di Filtro Di tipo p protetto p Di tipo a prova di fumo Scala esterna Intercapedine antincendio

47

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI ESODO •Sistema d’esodo •Luogo L sicuro i •Luogo sicuro temporaneo •Spazio p calmo •Affollamento – Densità di affollamento •Via d’esodo – Via d’esodo orizzontale •Corridoio cieco •Via d’esodo verticale •Scala d’esodo •Uscita finale •Lunghezza d’esodo •Larghezza della via di esodo

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Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI ESODO • • • •

Esodo simultaneo Esodo E d per fasi f i Esodo progressivo Protezione sul posto p

49

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI OPERE E PRODOTTI DA COSTRUZIONE RESISTENZA AL FUOCO •Resistenza al fuoco •Capacità portante in caso d’incendio •Carico d’incendio – Carico d’incendio specifico •Carico d’incendio specifico di progetto •Classe di resistenza al fuoco •Incendio convenzionale di progetto •Fascicolo tecnico •Elementi non portanti di opere da costruzione

50

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI REAZIONE AL FUOCO • • •

Reazione al fuoco Classe di reazione al fuoco M t i l incombustibile Materiale i b tibil

PROTEZIONE ATTIVA •Impianto o sistema di protezione attiva contro l’incendio •Impianto di rivelazione incendio e segnalazione allarme incendio (IRAI) •Impianto di estinzione o controllo dell’incendio (automatico o manuale) •Rete di idranti (RI) •Sistema per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC) •Sistema di allarme vocale per scopi di emergenza (EVAC)

51

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI ASCENSORI • • •

Ascensore antincendio Ascensore di soccorso At i protetto Atrio t tt

INGEGNERIA DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO • • • • •

Fire Safety Engineering – FSE – Metodo prestazionale ASET (available (available safe escape time time)) RSET (required (required safe escape time time)) PTAT ((Pre Pre--travel activity time time)) Scenario di incendio

52

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI TOLLERANZE • • •

Tolleranza Tolleranza ammissibile Valori delle tolleranze ammissibili

53

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’

CAPITOLO G.1: TERMINI, DEFINIZIONI E SIMBOLI GRAFICI SIMBOLI GRAFICI

54

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO METODOLOGIA GENERALE

55

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO METODOLOGIA GENERALE

56

Ing. Matteo Mometti

57

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO ATTIVITA’ VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO PROFILI DI RISCHIO: Rvita; Rbeni; Rambiente DIRETTAM DA RTV oppure ALLEGATO G DIRETTAM. G.3 3

MISURE ANTINCENDIO

REAZIONE AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO

PER CIASCUNA MISURA ANTINCENDIO DEVO SELEZIONARE IL CORRETTO LIVELLO DI PRESTAZIONE

COMPARTIMENTAZIONE ESODO GESTIONE DELLA SICUREZZA CONTROLLO DELL’INCENDIO

LIVELLI DI PRESTAZIONE ecc I,, II,, III,, IV … ecc. CON UN AUMENTO DELLA COMPLESSITA’ DELLE PRESTAZIONI PREVISTE

RIVELAZIONE E ALLARME CONTROLLO FUMO E CALORE ECC. ECC…

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO PER CIASCUNA MISURA ANTINCENDIO DEVO SELEZIONARE IL CORRETTO LIVELLO DI PRESTAZIONE

COSì FACENDO SI OTTIENE UNA RIDUZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DELL’ATTIVITA’ AD UNA SOGLIA CONSIDERATA ACCETTABILE

TALE OPERAZIONE DIPENDE DA DA: • •

OBIETTIVI DI SICUREZZA DA RAGGIUNGERE; VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO DELL’ATTIVITA’

58

Ing. Matteo Mometti

59

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO PER ATTRIBUIRE AD UNA MISURA ANTINCENDIO UN ADEGUATO LIVELLO DI PRESTAZIONE

REGOLA TECNICA VERTICALE (RTV)

OPPURE SE NON VIENE SPECIFICATO NELLE RTV E COMUNQUE PER ATTIVITA’ NON NORMATE

ALLEGATI SEZIONE 2 “STRATEGIA ANTINCENDIO”

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE

Ing. Matteo Mometti

60

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO TRASFORMAZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE  SOLUZIONI PROGETTUALI

PER OGNI LIVELLO DI PRESTAZIONE VENGONO PROPOSTE:

SOLUZIONI CONFORMI

Soluzioni progettuali di immediata applicazione nei casi specificati dalla norma

Es.: “La distanza di protezione è pari a 5 metri”.

SOLUZIONI ALTERNATIVE

Soluzioni progettuali nelle quali il p progettista g è tenuto a dimostrare il raggiungimento del medesimo livello di prestazione impiegando uno dei metodi di progettazione della sicurezza antincendio

Es.: “La distanza di protezione deve essere calcolata imponendo irraggiamento max dal focolare verso l’obiettivo pari a 10 kW/m2

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO PROGETTAZIONE ANTINCENDIO DELLE ATTIVITA’ NORMATE

61

Ing. Matteo Mometti

62

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO PROGETTAZIONE ANTINCENDIO DELLE ATTIVITA’ NORMATE

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LE ATTIVITA’ NORMATE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO E’ IMPLICITAMENTE EFFETTUATA DAL NORMATORE

Attraverso la definizione dei PROFILI DI RISCHIO e dei LIVELLI DI PRESTAZIONE

I LIVELLI DI PRESTAZIONE DA GARANTIRE PER CIASCUNA MISURA ANTINCENDIO SONO GO TECNICHE C C DETERMINATI NELLE REGOLE PER CIASCUNATIPOLOGIA DI ATTIVITA’ IN FUNZIONE DI PARAMETRI OGGETTIVI (Es.: n. occupanti, quota dei piani, Quantità di sostanze e/o miscele pericolose…)

IN MANCANZA, I LIVELLI DI PRESTAZIONE DEVONO ESSERE ATTRIBUITI SECONDO I CRITERI INDICATI NELLA STRATEGIA ANTINCENDIO

NELLE REGOLE TECNICHE VERTICALI  POSSONO ESSERE DESCRITTE EVENTUALI SOLUZIONI CONFORMI E SOLUZIONI ALTERNATIVE aggiuntive o sostitutive di quelle presenti nel documento generale OPPURE SEMPLICI PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE, SPECIFICHE PER LA TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ SOLUZIONI IN DEROGA  NELLE ATTIVITA’ NORMATE, QUALORA NON POSSANO ESSERE EFFICACIEMENTE APPLICATE NE’ LE SOLUZIONI CONFORMI, NE’ LE SOLUZIONI ALTERNATIVE  SI PUO’ RICORRERE AL PROCEDIMENTO DI DEROGA AL FINE DI DIMOSTRARE IL SODDISFACIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SICUREZZA (coi metodi di progettaz. sicurezza antinc.)

Ing. Matteo Mometti

63

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO PROGETTAZIONE ANTINCENDIO DELLE ATTIVITA’ NON NORMATE

Ing. Matteo Mometti

64

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO PROGETTAZIONE ANTINCENDIO DELLE ATTIVITA’ NON NORMATE

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO E PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO SECONDO LA SEGUENTE METODOLOGIA:

RISCHIO

MISURE ANTINCENDIO

IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL RISCHIO INCENDIO CARATTERISTICO DELLA SPECIFICA ATTIVITA’ TRAMITE 

I PROFILI DI RISCHIO: Rvita ; Rbeni ; Rambiente

ADOZIONE DI TUTTE LE MISURE ANTINCENDIO CHE COMPONGONO LA STRATEGIA ANTINCENDIO PER CONTRASTARE TALE RISCHIO INCENDIO

LIVELLI DI PRESTAZIONE

ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE PER CIASCUNA MISURA ANTINCENDIO

SOLUZIONI

SELEZIONE DELLE SOLUZIONI CONFORMI O DELLE SOLUZIONI ALTERNATIVE PIU’ ADATTE

CRITERI DETTATI NEGLI ALLEGATI RELATIVI ALLA STRATEGIA ANTINCENDIO O IN ANALOGIA AD ESSI

Ing. Matteo Mometti

SEZIONE G: GENERALITA’ – CAPITOLO G.2

PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO METODI DI PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO

METODI PRESTAZIONALI PER LA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO IMPIEGABILI PER: • • •

VERIFICA DELLE SOLUZIONI ALTERNATIVE; VERIFICA DI SOLUZIONI IN DEROGA; VERIFICA DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE ATTRIBUITO AD UNA MISURA ANTINCENDIO.

1) INGEGNERIA DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO 2) PROVE SPERIMENTALI 3) ANALISI E PROGETTAZIONE SECONDO GIUDIZIO ESPERTO

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Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) NUOVO D.M. 21/02/2017 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attivita' di autorimessa”. ART. 1 - NUOVE NORME TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI PER LE ATTIVITA' ATTIVITA DI AUTORIMESSA 1. SONO APPROVATE LE NORME TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI PER LE ATTIVITA' DI AUTORIMESSA DI CUI ALL'ALLEGATO ALL' ALL ALLEGATO 1, 1, CHE COSTITUISCE PARTE INTEGRANTE DEL PRESENTE DECRETO.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) NUOVO D.M. 21/02/2017 ART. 2 – CAMPO DI APPLICAZIONE 1. LE NORME TECNICHE DI CUI ALL'ART. 1 SI POSSONO APPLICARE ALLE ATTIVITA' DI AUTORIMESSA DI SUPERFICIE COMPLESSIVA COPERTA SUPERIORE A 300 m² DI CUI ALL'ALLEGATO ALL ALLEGATO I DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° 1° AGOSTO 2011, 2011 N. 151, IVI INDIVIDUATE CON IL NUMERO 75, ESISTENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEL PRESENTE DECRETO OVVERO PER QUELLE DI NUOVA REALIZZAZIONE. REALIZZAZIONE. 2 LE NORME TECNICHE DI CUI ALL'ART 2. ALL ART. 1 SI POSSONO APPLICARE ALLE ATTIVITA ATTIVITA' DI CUI AL COMMA 1 IN ALTERNATIVA ALLE SPECIFICHE NORME TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI DI CUI AL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO DEL 1 1°° FEBBRAIO 1986 E AL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO DEL 22 NOVEMBRE 2002.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) NUOVO D.M. 21/02/2017 ART. 3 – MODIFICHE AL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO 3 AGOSTO 2015 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI 1.

2.

3.

ALL'ALLEGATO 1 DEL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO 3 AGOSTO 2015, NELLA SEZIONE V «REGOLE TECNICHE VERTICALI», VERTICALI», E' AGGIUNTO IL SEGUENTE CAPITOLO «V.6 - ATTIVITA' DI AUTORIMESSA» AUTORIMESSA»,, CONTENENTE LE NORME TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI PER LE ATTIVITA' DI AUTORIMESSA DI CUI ALL'ART. 1. ALL'ART. 1, COMMA 2, DEL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO 3 AGOSTO 2015, DOPO LA LETTERA N), SONO AGGIUNTE LE SEGUENTI LETTERE: LETTERE: «O) DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO 1° 1° FEBBRAIO 1986 RECANTE "NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DELLE AUTORIMESSE E SIMILI"; P) DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO 22 NOVEMBRE 2002 RECANTE "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PARCAMENTO DI AUTOVEICOLI ALIMENTATI A GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO ALL'INTERNO DI AUTORIMESSE IN RELAZIONE AL SISTEMA DI SICUREZZA DELL'IMPIANTO"». ALL'ART. 2, COMMA 1, DEL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO 3 AGOSTO 2015, DOPO IL NUMERO «75» SONO ELIMINATE LE PAROLE «LIMITATAMENTE AI DEPOSITI DI MEZZI ROTABILI E AI LOCALI ADIBITI AL RICOVERO DI NATANTI E AEROMOBILI».

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) NUOVO D.M. 21/02/2017 ART. 4 – NORME FINALI 1. IL PRESENTE DECRETO ENTRA IN VIGORE IL TRENTESIMO GIORNO SUCCESSIVO ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE NELLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA.

G.U. n. 52 del 03.03.2017

ENTRA IN VIGORE IL 2 APRILE 2017

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) STRUTTURA D.M. 21/02/2017 ALLEGATO – CAPITOLO V.6: V 6: AUTORIMESSE

APPLICAZIONE VOLONTARIA: ALTERNATIVO AL D.M. 01/02/1986

PARAGRAFO V.6.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE PARAGRAFO V.6.2 DEFINIZIONI PARAGRAFO V.6.3 CLASSIFICAZIONI PARAGRAFO V.6.4 PROFILI DI RISCHIO PARAGRAFO V.6.5 STRATEGIA ANTINCENDIO PARAGRAFO V.6.6 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPLOSIONE PARAGRAFO V.6.7 METODI

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P I. I (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) V 6.1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P I. I (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) V 6.2 – DEFINIZIONI

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P I. I (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) V 6.2 – DEFINIZIONI

Ing. Matteo Mometti

D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE (Codice: SEZ SEZ.. V – CAPITOLO V.6) V 6.3 6 3 – CLASSIFICAZIONI

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Ing. Matteo Mometti

D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE (Codice: SEZ. V – CAPITOLO V.6) V 6.3 6 3 – CLASSIFICAZIONI

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Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) V.6.4 – PROFILI DI RISCHIO

1. I profili di RISCHIO sono determinati secondo la metodologia di cui al CAPITOLO G.3

V.6.5 – STRATEGIA ANTINCENDIO

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) V.6.5.1 – REAZIONE AL FUOCO NELLE AREE “TA”  NON E’ AMMESSO IL LIVELLO DI PRESTAZIONE I (CAPITOLO S.1) LE STRUTTURE PORTANTI E SEPARANTI DELLE ATTIVITA’ “SC” DEVONO ESSERE REALIZZATE CON MATERIALI DEL GRUPPO GM0 DI REAZIONE AL FUOCO (CAPITOLO S.1)

LIVELLI DI PRESTAZIONE (CODICE – CAPITOLO S.1) S 1)

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) V.6.5.2 – RESISTENZA AL FUOCO RTV (D.M. 21/02/2017) Indicazioni complementari rispetto a quelle presenti nella RTO: CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO

NOTA: TALI VALORI DI CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO VALGONO SOLO NEL CASO DI AUTORIMESSE MISTE. >>> NON VALGONO NEL CASO DI AUTORIMESSE ISOLATE!!! <<< L’OPERA DA COSTRUZIONE CONTENENTE L’AUTOSILO  DEVE AVERE INDIPENDENZA STRUTTURALE RISPETTO ALLE ALTRE OPERE DA COSTRUZIONE E DEVE ESSERE SEPARATA CON ELEMENTI DI RESISTENZA CO SS AL FUOCO UOCO ALMENO O DI CLASSE C SS 120 0.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) VANTAGGI APPLICAZIONE RTV CODICE – D.M. 21/02/2017 REAZIONE AL FUOCO La NUOVA RTV AUTORIMESSE ci consente di utilizzare materiali che non sono esclusivamente incombustibili, quindi materiali del gruppo GM2 (spesso anche GM3 GM3), con la p possibilità di impiegare p g materiali di classe 1 e 2 di reazione al fuoco, consentendo di superare più facilmente eventuali problematiche di isolamento termico e acustico con l’impiego di pannelli più performanti.

RESISTENZA AL FUOCO Generalmente, la NUOVA RTV AUTORIMESSE Generalmente richiede una resistenza al fuoco inferiore a quella del Decreto dell’86, dell’86 che a volte può determinare l’idoneità delle strutture già esistenti nei fabbricati, quindi con costi di adeguamento notevolmente più bassi.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) VANTAGGI APPLICAZIONE RTV CODICE – D.M. 21/02/2017 COMPARTIMENTAZIONE Con la NUOVA RTV AUTORIMESSE la compartimentazione generalmente è superiore ai limiti imposti dalle norme prescrittive e prevede, per le PICCOLE AUTORIMESSE delle agevolazioni per quanto riguarda per esempio p la compartimentazione p con le cantine o con i locali tecnici. SCOMPARE IL VINCOLO DELLA SUPERFICIE SPECIFICA DI PARCAMENTO Questo significa che mentre prima i Vigili del fuoco imponevano un numero massimo di autoveicoli da ricoverare in una data superficie, adesso questo limite non c’è più.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) VANTAGGI APPLICAZIONE RTV CODICE – D.M. 21/02/2017 SCOMPARE L’OBBLIGO DELLA RAMPA DI ACCESSO E DEI CONSEGUENTI REQUISITI GEOMETRICI OBBLIGATORI Possibilità di realizzare rampe di accesso, in particolare nei centri storici, seppure meno performanti di quelle con le caratteristiche geometriche previste dal decreto del’86 del 86, ma compatibili con gli spazi disponibili; disponibili sarà anche possibile prevedere l’impiego del monta monta--auto  conforme alle direttive CE applicabili e dotato di alimentazione elettrica di riserva: non viene vietato il trasporto di persone, ma generalmente la sicurezza dell’autista a bordo dovrà essere garantita e verificata sulla base di accurate e specifiche valutazioni del rischio incendio.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) VANTAGGI APPLICAZIONE RTV CODICE – D.M. 21/02/2017 MISURE PER IL CONTROLLO DI FUMI E CALORE In genere la RTV richiede un controllo di fumi e calore molto più flessibile e razionale rispetto a quanto previsto dal Decreto del 1986: ordinariamente la superficie di ventilazione naturale, naturale in particolare PER LE AUTORIMESSE PIÙ SEMPLICI, SEMPLICI può essere ridotta fino a valori anche inferiori ad 1/30 della superficie dell’autorimessa.

AUMENTA LA POSSIBILITÀ À DI RICOVERO DEI VEICOLI ALIMENTATI A GPL Viene consentito il ricovero di autoveicoli, con impianto dotato di sistema di sicurezza conforme al regolamento g ECE/ONU 67-01,, fino a una q quota di -6,00 , m e quindi indicativamente fino al secondo piano interrato, interrato mentre il D.M. 1/2/1986 lo consente fino al primo piano interrato.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) CRITICITA’ APPLICAZIONE RTV CODICE – D.M. 21/02/2017 CARATTERISTICHE DELLE VIE DI ESODO VERTICALI La RTO prevede una larghezza delle vie di esodo verticali non inferiore a 1,20 m, m che generalmente potrebbe non essere soddisfatta per una scala condominiale, richiedendo di ricorrere alla procedura di deroga. Inoltre per le AUTORIMESSE AVENTI QUOTA INFERIORE A - 5,00 5 00 M M, tutti i piani devono essere serviti da almeno 2 vie di esodo verticali. verticali CARATTERISTICHE DELLE PORTE INSTALLATE LUNGO LE VIE DI ESODO Il senso di apertura e i dispositivi di apertura richiesti dalla RTO anche per affollamenti non elevati, non sempre sono compatibili con le situazioni delle autorimesse condominiali.

Ing. Matteo Mometti

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D.M. 21/02/2017 – RTV AUTORIMESSE INSERITA NEL CODICE DI P. P II. (SEZIONE V – CAPITOLO V.6) V 6) CRITICITA’ APPLICAZIONE RTV CODICE – D.M. 21/02/2017 PENDENZA RAMPE UTILIZZATE COME VIE DI ESODO NON superiore a … 8 % !!!

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE AUTORIMESSA – PARCHEGGIO MULTIPIANO ATT. N. 75.5.C – DPR 151/2011 Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluripiano e meccanizzati, con superficie complessiva coperta superiore a 3.000 m2. SUPERFICIE COMPLESSIVA: Stot = 9.585 9 585 m2 CAPACITA’ TOTALE: N. 230 AUTOVEICOLI N. 6 PIANI: N. 3 PIANI FUORI TERRA; N. 3 PIANI INTERRATI AUTORIMESSA MISTA (cantine, civile abitazione / residenze, negozi) AUTORIMESSA PUBBLICA RAMPA CARRAIA INTERNA A DOPPIO SENSO DI MARCIA

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Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PLANIMETRIA GENERALE

Att. n. 75.4.C – DPR 151/2011

AUTORIMESSA ATT. N. 75.4.C DPR 151/2011 SPAZI COMMERCIALI – LOCALI ADIBITI ALLA VENDITA ATT. N. 69.3.C DPR 151/2011

Att. n. 69.3.C – DPR 151/2011 CIVILE ABITAZIONE / APPARTEMENTI  ATTIVITA’ NON SOGGETTA AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P+2 [PIANO DI RIF. – PIANO PRINCIPALE DI ACCESSO]

AUTORIMESSA SUP. = 1.505 m2

N. Box singoli = 34 N. Box doppi = 6 N. AUTOVEICOLI = 46

AUTORIMESSA

ACCESSO NEGOZIO NEGOZIO

NEGOZIO NEGOZIO

NEGOZIO

Ing. Matteo Mometti

88

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO SEZIONE A-A

CIVILE ABITAZIONE

P+3 CIVILE ABITAZIONE P+2 SPAZI COMMERCIALI P+1 SPAZI COMMERCIALI P-1 SPAZI COMMERCIALI

P-2 AUTORIMESSA

P+2 SPAZI COMMERCIALI

SOLAIO REI 180

Ing. Matteo Mometti

89

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO SEZIONE R-R

P+3 P+2 P+1 AUTORIMESSA

P-1 P-2 P-3

Ing. Matteo Mometti

90

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO SEZIONE L-L

P+2 SPAZI COMMERCIALI P+1 SPAZI COMMERCIALI P-1 SPAZI COMMERCIALI P-2

AUTORIMESSA

PAR RETE REI 180 0

P+3

LOCALI TECNICI

P+2 P+1 P-1

P-2 P-3

AUTORIMESSA LOCALI TECNICI

Ing. Matteo Mometti

91

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO SEZIONE F-F

P+3 P+2

FILTRO

P+2 SPAZI COMMERCIALI

P+1

FILTRO

P-1

FILTRO

CANTINE

P-1

P-2

FILTRO

CANTINE

P-2

AUTORIMESSA P-3

FILTRO

Ing. Matteo Mometti

92

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO SEZIONE N-N

CIVILE ABITAZIONE CIVILE ABITAZIONE CIVILE ABITAZIONE

+ 14,25 + 10,85

+ 7,40

P+3 CIVILE ABITAZIONE P+3 P+2

P+2 SPAZI COMMERCIALI

P+1 P-1 P-2 AUTORIMESSA

P3 P-3

+ 2,90 + 0,00 - 3,30

- 6,60 - 9,40 - 12,20

Ing. Matteo Mometti

93

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO SEZIONE T-T

CIVILE ABITAZIONE CIVILE ABITAZIONE CIVILE ABITAZIONE P+3 CIVILE ABITAZIONE

P+3 P+2

P+2 SPAZI COMMERCIALI

P+1 P-1 P-2 AUTORIMESSA

P-3

+ 14,25 + 10,85 + 7,40

+ 2,90 + 0,00 0 00 - 3,30 - 6,60 6 60 - 9,40 - 12,20

Ing. Matteo Mometti

94

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P+3

AUTORIMESSA SUP. = 950 m2

N. Box singoli = 16 N. Box doppi = 0 N. AUTOVEICOLI = 16

C.T. < 116 kW

LOCALI TECNICI

UFFICI

AUTORIMESSA

Ing. Matteo Mometti

95

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P+2 [PIANO DI RIF. – PIANO PRINCIPALE DI ACCESSO]

AUTORIMESSA SUP. = 1.505 m2

N. Box singoli = 34 N. Box doppi = 6 N. AUTOVEICOLI = 46

AUTORIMESSA

INGRESSO NEGOZIO NEGOZIO

NEGOZIO NEGOZIO

NEGOZIO

Ing. Matteo Mometti

96

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P+1

AUTORIMESSA SUP. = 1.980 m2

N. B N Box singoli i li = 42 N. Box doppi = 2 N. AUTOVEICOLI = 46

AUTORIMESSA

NEGOZI NEGOZI

Ing. Matteo Mometti

97

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P-1

AUTORIMESSA SUP. = 1.800 m2

N. Box singoli = 42 N. Box doppi = 2 N. AUTOVEICOLI = 46

AUTORIMESSA

SPAZI COMMERCIALI

SPAZI COMMERCIALI

CANTINE

Ing. Matteo Mometti

98

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P-2

AUTORIMESSA SUP. = 2.225 m2

N. B N Box singoli i li = 51 N. Box doppi = 1 N. AUTOVEICOLI = 53

AUTORIMESSA

AUTORIMESSA

CANTINE

Ing. Matteo Mometti

99

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA – PARK MULTIPIANO PIANO P-3

AUTORIMESSA SUP. = 1.125 m2

N. B N Box singoli i li = 21 N. Box doppi = 3 N. AUTOVEICOLI = 27

VASCA ANTINC. AUTORIMESSA LOCALI TECNICI

Ing. Matteo Mometti

100

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO AUTORIMESSA – Caratteristiche geometriche [PROGETTO RTV prescrittiva D.M. 01/02/1986, approvato VV.F.]

Ing. Matteo Mometti

101

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CLASSIFICAZIONE

Ing. Matteo Mometti

102

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CLASSIFICAZIONE

Ing. Matteo Mometti

103

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ ATTRIBUZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO

Si procede alla definizione dei profili di rischio secondo la metodologia descritta al Paragrafo G G.3.2 3 2 del Codice, quindi con l’attribuzione l attribuzione dei Profili di RISCHIO Rvita per i singoli compartimenti dell’attività da cui deriveranno i Livelli di Prestazione delle varie misure della

strategia antincendio

Ing. Matteo Mometti

104

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ DEFINIZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO AL FINE DI VALUTARE IL RISCHIO DI INCENDIO DELL’ATTIVITA’, SI DEFINISCONO LE SEGUENTI TIPOLOGIE DI PROFILO DI RISCHIO:

1) Rvita : profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana 2) Rbeni : profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici 3) Rambiente : profilo di rischio relativo alla tutela dell’ambiente

NOTE: 1) IL PROFILO DI RISCHIO Rvita E’ DETERMINATO PER CIASCUN COMPARTIMENTO DELL'ATTIVITA’. 2) I PROFILI DI RISCHIO Rbeni L INTERA ATTIVITA ATTIVITA’. b i E Rambiente bi t SONO DETERMINATI PER L'INTERA

Ing. Matteo Mometti

105

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ PROFILO DI RISCHIO Rvita E’ IDENTIFICATO PER COMPARTIMENTO IN RELAZIONE AI SEGUENTI FATTORI:

1) δocc: caratteristiche prevalenti degli occupanti che si trovano nel compartimento antincendio; 2) δα: velocità caratteristica di crescita dell'incendio riferita al tempo tα in secondi impiegato dalla potenza termica per raggiungere il valore di 1000 kW.

NOTA: PER LA DETERMINAZIONE DEI DUE PARAMETRI δocc E δα VEDI TABELLE

Ing. Matteo Mometti

106

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ CARATTERISTICHE PREVELENTI DEGLI OCCUPANTI [δocc]

Ing. Matteo Mometti

107

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ VELOCITA’ CARATTERISTICA DI CRESCITA DELL’INCENDIO [δα]

Ing. Matteo Mometti

108

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ VELOCITA’ CARATTERISTICA DI CRESCITA DELL’INCENDIO OBBLIGATORIA

NOTA 1: DEVONO ESSERE OBBLIGATORIAMENTE IMPIEGATI ALMENO I VALORI DI δα RIPORTATI IN QUESTA TABELLA NEL CASO DI ATTIVITA’ SOGGETTE PER LE QUALI NON SIA PREVISTA LA VALUTAZIONE DEL PROGETTO, PROGETTO ANCHE IN DEROGA, DA PARTE DEI VIGILI DEL FUOCO (ES. ATTIVITA’ SOGGETTE DI CATEGORIA A).

NOTA 2: IL VALORE DI δα PUO’ ESSERE RIDOTTO DI UN LIVELLO SE L'ATTIVITA’ E’ SERVITA DA SISTEMA AUTOMATICO DI CONTROLLO E SPEGNIMENTO DELL'INCENDIO DI LIVELLO DI PRESTAZIONE V.

Ing. Matteo Mometti

109

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ DETERMINAZIONE DI Rvita

Ing. Matteo Mometti

110

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ PROFILI DI RISCHIO Rvita PER ALCUNE TIPOLOGIE DI ATTIVITA’

Ing. Matteo Mometti

111

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ PROFILO DI RISCHIO Rbeni

LA DETERMINAZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO Rbeni E’ EFFETTUATA PER L'INTERA ATTIVITA’ IN FUNZIONE DEL CARATTERE STRATEGICO DELL’OPERA DA COSTRUZIONE E DELL’EVENTUALE VALORE STORICO, CULTURALE, ARCHITETTONICO O ARTISTICO DELLA STESSA E DEI BENI IN ESSA CONTENUTI.

AI FINI DELL'APPLICAZIONE DEL CO CODICE C P.I.: A) UN'OPERA DA COSTRUZIONE SI CONSIDERA VINCOLATA PER ARTE O STORIA SE ESSA STESSA O I BENI IN ESSA CONTENUTI SONO TALI A NORMA DI LEGGE;

B) UN'OPERA DA COSTRUZIONE RISULTA STRATEGICA SE E’ TALE A NORMA DI LEGGE O IN CONSIDERAZIONE DI PIANIFICAZIONI DI SOCCORSO PUBBLICO E DIFESA CIVILE O SU INDICAZIONE DEL RESPONSABILE DELL'ATTIVITA’.

Ing. Matteo Mometti

112

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’

DETERMINAZIONE DI Rbeni

Ing. Matteo Mometti

113

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ PROFILO DI RISCHIO Rambiente

NELLE ATTIVITA’ RICOMPRESE NELL'AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PRESENTE DOCUMENTO DOCUMENTO, SI VALUTA IL RISCHIO DI DANNO AMBIENTALE A SEGUITO DI INCENDIO ED EVENTI AD ESSO CONNESSI, ANCHE IN RELAZIONE ALLA GESTIONE DELL'EMERGENZA. LE OPERAZIONI DI SOCCORSO CONDOTTE DAL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO SONO ESCLUSE DALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI DANNO AMBIENTALE.

NELLA PROGETTAZIONE DI TALI ATTIVITA’ SI DEVONO PREVEDERE MISURE ANTINCENDIO EFFICACI PER: A) PREVENIRE IL DANNO AMBIENTALE; B) LIMITARE LA COMPROMISSIONE DELL'AMBIENTE.

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO DETERMINAZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ PROFILO DI RISCHIO Rambiente

IL RISCHIO AMBIENTALE PUO’ RITENERSI MITIGATO DALL'APPLICAZIONE DI TUTTE LE MISURE ANTINCENDIO CONNESSE AI PROFILI DI RISCHIO Rvita ED Rbeni CHE CONSENTONO IN GENERE DI CONSIDERARE NON SIGNIFICATIVO TALE RISCHIO RISCHIO.

A) SEPARAZIONE DELLE AREE A RISCHIO SPECIFICO DALLE QUALI ORIGINA IL RISCHIO AMBIENTALE DAL RESTO DELL'ATTIVITA’ E MAGGIORE COMPARTIMENTAZIONE, AL FINE DI PREVENIRE LA PROPAGAZIONE DELL'INCENDIO E RIDURNE GLI EFFETTI;

B) PREVENZIONE E CONTROLLO DELLO SVERSAMENTO IN AMBIENTE DEGLI EFFLUENTI LIQUIDI E SOLIDI GENERATI DALL'INCENDIO E DALLA GESTIONE DELL'EMERGENZA RELATIVAMENTE ALLE AREE A RISCHIO SPECIFICO DALLE QUALI ORIGINA IL RISCHIO AMBIENTALE (ES. IMPIANTO DI RACCOLTA, BACINI DI CONTENIMENTO, ...).

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LA MISURA S.1 S 1 (REAZIONE AL FUOCO) ATTRIBUITI AI DIVERSI COMPARTIMENTI

Ing. Matteo Mometti

118

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO SOLUZIONI PROGETTUALI: SOLUZIONI CONFORMI PER LA MISURA S.1 ((REAZIONE AL FUOCO)) PER I DIVERSI COMPARTIMENTI

GM3

Ing. Matteo Mometti

119

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI IN GRUPPI CODICE RTO – Tabella S.1-4 Classificazione in gruppi per arredamento, scenografie, tendoni per copertura

Ing. Matteo Mometti

120

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI IN GRUPPI CODICE RTO – Tabella S.1-5 Classificazione in gruppi di materiali per rivestimento e completamento

Ing. Matteo Mometti

121

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI IN GRUPPI CODICE RTO – Tabella S.1-6 Classificazione in gruppi di materiali per l’isolamento

Ing. Matteo Mometti

122

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI IN GRUPPI CODICE RTO – Tabella S.1-7 Classificazione in gruppi di materiali per impianti

Ing. Matteo Mometti

123

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.1 S 1 REAZIONE AL FUOCO SOLUZIONI PROGETTUALI: SOLUZIONE CONFORME PER LA MISURA S.1 (REAZIONE AL FUOCO): INDICAZIONE MATERIALI UTILIZZABILI

Ing. Matteo Mometti

124

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO RTV (D.M. 21/02/2017) Indicazioni complementari rispetto a quelle presenti nella RTO: CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO

NOTA: TALI VALORI DI CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO VALGONO SOLO NEL CASO DI AUTORIMESSE MISTE (CHE E’ IL NOSTRO CASO!). >>> NON VALGONO NEL CASO DI AUTORIMESSE ISOLATE!!! <<<

Ing. Matteo Mometti

125

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO TABELLA ANALOGA A QUELLA DEL D.M. 09/03/2007 – PUNTO 3 LIVELLO I: “Assenza di conseguenze esterne per collasso strutturale” LIVELLO III: III “… “ per un periodo i d congruo con la durata dell’incendio”

LIVELLI DI PRESTAZIONE – cfr. D.M. 09/03/2007 (Punto 3: Richieste di Prestazione) LIVELLO I: “Nessun requisito specifico di resistenza al fuoco…”

LIVELLO III: “… per un periodo congruo con la gestione dell’emergenza”

Ing. Matteo Mometti

126

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO CRITERI ANALOGHI A QUELLI DEL D.M. 09/03/2007 (PUNTI 3.1, 3.2, 3.3, 3.4), MA QUI MEGLIO DETTAGLIATI E “AGGIORNATI” CONSIDERANDO L’INTRODUZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO Rvita, Rbeni, Rambiente.

Ing. Matteo Mometti

127

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE Rvita = B2

Caratteristiche del fabbricato

LIVELLO DI PRESTAZIONE III PER LA MISURA “RESISTENZA AL FUOCO” PER OGNI SINGOLO COMPARTIMENTO

Per ogni compartimento è necessario effettuare la valutazione del Carico d’incendio d incendio specifico di progetto qf,d par. f d secondo le modalità indicate nel par S.2.9. del CODICE

Ing. Matteo Mometti

128

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI PROGETTUALI SOLUZIONI CONFORMI AI LIVELLI MINIMI DI RESISTENZA AL FUOCO CLASSE MINIMA DI RESISTENZA AL FUOCO (TAB. S.2-3)

TABELLA ANALOGA A QUELLA DEL D.M. 09/03/2007 – TABELLA 4 (qui innalzato il C.I. soglia: da 100 a 200 MJ/m2)

NOTA: SONO CONSENTITE CLASSI INFERIORI A QUELLE INDICATE PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SE COMPATIBILI CON IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III.

Ing. Matteo Mometti

129

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

qf,d f d = δq1 x δq2 x δn x qf

qf  CARICO DI INCENDIO SPECIFICO NOMINALE

Ing. Matteo Mometti

130

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

Tabella S.2-4: Parametri per la definizione del fattore δq1

Tabella S.2-5: Parametri per la definizione del fattore δq2

Ing. Matteo Mometti

131

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

Tabella S.2-6: Parametri per la definizione dei fattori δni

Ing. Matteo Mometti

132

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d PARAMETRI PER LA DEFINIZIONE DEI FATTORI δni

Cfr. D.M. 09/03/2007 (Par. 2 – Tab.3)

Ing. Matteo Mometti

133

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

Ing. Matteo Mometti

134

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

qf  CARICO DI INCENDIO SPECIFICO NOMINALE qf,d f d  CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO

Ing. Matteo Mometti

135

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III CLASSI MINIME RICHIESTE PER I DIVERSI COMPARTIMENTI IN FUNZIONE DEL CARICO D’INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.2 S 2 RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d

OSSERVAZIONI:

Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE II e III DETERMINAZIONE STATISTICA DEL CARICO DI INCENDIO: TABELLA RELATIVA ALLE DENSITA’ DI CARICO DI INCENDIO PER DIVERSE DESTINAZIONI D’USO  cfr. CODICE e D.M. 09/03/2007 (Lett. Circ. del 28/03/2008)

CODICE Tabella S.2.7 Densità di C.I. da UNI EN 1991-1-2

Cfr.

LETT. CIRC. PROT. N. P414/4122 DEL 28/03/2008

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Ing. Matteo Mometti

139

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE II e III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO AL CARICO DI INCENDIO DI STRUTTURE IN LEGNO: TABELLA RELATIVA ALLA VELOCITA’ DI CARBONIZZAZIONE DEL LEGNO  cfr. CODICE e D.M. 09/03/2007 ((Lett. Circ. del 28/03/2008))

CODICE Tabella S.2.8 Norma UNI EN 1995-1-2

Cfr.

LETT. CIRC. PROT. N. P414/4122 DEL 28/03/2008

TABELLA IDENTICA!

Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE II e III PROCEDURA PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO AL CARICO DI INCENDIO DI STRUTTURE IN LEGNO – NOTA

NEL CODICE VENGONO RISOLTE DUE PRESENTI NELLA LETT. CIRC. 1)) IL METODO PROPOSTO NELLA CIRC. NON TIENE CONTO DELLA POSSIBILITA’ DI PROTEZIONE DEGLI ELEMENTI IN LEGNO AD OPERA DI PROTETTIVI TESTATI IN BASE ALLA NORMA EN 13381-7  IL CODICE NE TIENE CONTO!!! “In caso di elementi strutturali di legno dotati di rivestimenti protettivi antincendio si p può procedere p al calcolo dello spessore p di carbonizzazione tenendo conto delle specifiche indicazioni fornite dalla norma UNI EN 1995-1-2.” 2) LETT. CIRC.: DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI RESISTENZA AL FUOCO DEL COMPARTIMENTO DI PRIMO TENTATIVO  C.I. iniziale p potrebbe essere “sottosoglia” g (C.I. < 200 MJ/m2)  Nessun requisito!!! “Classe di resistenza al fuoco = 0”  Contributo strutture in legno nullo!!! Per risolvere il problema: IL CODICE IMPONE L’ATTRIBUZIONE DI UNA CLASSE MINIMA DI PRIMO TENTATIVO NON INFERIORE A 15 MINUTI.

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Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

VIENE RICALCATO IL D.M. 16.02.2007 CON TUTTI GLI ALLEGATI, E LE CIRCOLARI CONTENENTI CHIARIMENTI E SPECIFICAZIONI E CON AGGIORNAMENTO DEI RIFERIMENTI NORMATIVI PRODOTTI PER I QUALI E’ PRESCRITTA LA CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO ELEMENTI COSTRUTTIVI PER I QUALI E’ PRESCRITTA LA CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO SIMBOLI E CLASSI DI RESISTENZA AL FUOCO PER I VARI ELEMENTI/PRODOTTI MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE AI RISULTATI DI PROVE MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE AI RISULTATI DI CALCOLI MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE

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Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE – SIMBOLI E CLASSI

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Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE – SIMBOLI E CLASSI

143

Ing. Matteo Mometti

144

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE – SIMBOLI E CLASSI CLASSI NOTE CHE PRECEDONO LE TABELLE RELATIVE ALLA CLASSIFICAZIONE

Ing. Matteo Mometti

145

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE – TABELLE TABELLA IDENTICA A QUELLA DEL D.M. 16/02/2007 (ALLEGATO A – TAB. A1)

TABELLA IDENTICA A QUELLA DEL D.M. 16/02/2007 (ALLEGATO A – TAB. A2)

ECC ECC ECC… TUTTE LE TABELLE SONO UGUALI A QUELLE DEL D.M. 16/02/2007 – ALLEGATO A; PER ALCUNI ELEMENTI VENGONO AGGIORNATI I RIFERIMENTI NORMATIVI

Ing. Matteo Mometti

146

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE AI RISULTATI DI PROVE

TRATTAZIONE UGUALE A QUELLA DEL D.M. 16/02/2007 – ALL. B: AGGIUNTO AL PUNTO 5 IL “RAPPORTO DI CLASSIFICAZIONE” – EN 13381; TOLTO IL PUNTO B.7.4 (qui sarebbe stato il 7.d) RELATIVO ALLA “DICHIARAZIONE DELLA DURABILITA’ DELLE PRESTAZIONI CHE SI VANNO A VALUTARE”, CHE IL RICHIEDENTE LA PROVA FORNIRE AL LABORATORIO

Ing. Matteo Mometti

147

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE AI RISULTATI DI CALCOLI

TRATTAZIONE UGUALE A QUELLA DEL D.M. 16/02/2007 – ALLEGATO C NATURALMENTE VIENE “AGGIORNATA” LA PARTE RELATIVA AGLI EUROCODICI …

Ing. Matteo Mometti

148

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE CONSIDERAZIONI PRELIMINARI UGUALI A QUELLE DEL D.M. 16/02/2007 (ALLEGATO D – PUNTI D.1, D.2, D3)

LE TABELLE PRESENTI NEL CODICE SONO DEL TUTTO ANALOGHE A QUELLE PRESENTI NELL’ALLEGATO D DEL D M 16/02/2007 D.M. 16/02/2007. LE UNICHE DIFFERENZE SONO: 1) AGGIUNTA DEI REQUISITI EI EI--M PER LE CLASSI INDICATE (ES. EI 120-M, EI 180-M, EI 240-M …) 2) VENGONO PRESE IN CONSIDERAZIONE LE PARETI IN BLOCCHI DI CALCESTRUZZO AERATO AUTOCLAVATO

Ing. Matteo Mometti

149

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE MURATURE NON PORTANTI IN BLOCCHI DI LATERIZIO

AGGIUNTA LA NOTA SUL REQUISITO EI-M ANALOGA ALLA TABELLA DEL D.M. 16/02/2007: ALLEGATO D – TABELLA D.4.1

Ing. Matteo Mometti

150

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE MURATURE NON PORTANTI IN BLOCCHI DI CLS NORMALE

AGGIUNTA LA NOTA SUL REQUISITO EI-M ANALOGA ALLA TABELLA DEL D.M. DM 16/02/2007: ALLEGATO D – TABELLA D.4.2

Ing. Matteo Mometti

151

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE MURATURE NON PORTANTI IN BLOCCHI DI CLS LEGGERO O CLS AERATO AUTOCLAVATO

VENGONO CONSIDERATE ANCHE LE MURATURE IN BLOCCHI DI CALCESTRUZZO AERATO AUTOCLAVATO ANALOGA ALLA TABELLA DEL D.M. 16/02/2007: ALLEGATO D – TABELLA D.4.3

Ing. Matteo Mometti

152

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE MURATURE NON PORTANTI IN BLOCCHI DI PIETRA SQUADRATA

AGGIUNTA LA NOTA SUL REQUISITO EI-M ANALOGA ALLA TABELLA DEL D.M. 16/02/2007: ALLEGATO D – TABELLA D.4.4

Ing. Matteo Mometti

153

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE

MODALITA’ PER LA CLASSIFICAZIONE IN BASE A CONFRONTI CON TABELLE MURATURE PORTANTI DI BLOCCHI

AGGIUNTA LA NOTA SUL REQUISITO REI-M

ANALOGA ALLA TABELLA DELLA LETTERA-CIRCOLARE PROT. N. 1968 DEL 15/02/2008 “PARETI DI MURATURA PORTANTI RESISTENTI AL FUOCO”

VENGONO CONSIDERATE ANCHE LE MURATURE IN BLOCCHI DI CALCESTRUZZO AERATO AUTOCLAVATO ECC ECC… ANCHE TUTTE LE ALTRE TABELLE PRESENTI NEL CODICE SONO ANALOGHE A QUELLE DEL D.M. 16/02/2007 – ALLEGATO D

Ing. Matteo Mometti

154

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

155

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE LIVELLI DI PRESTAZIONE CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE Rvita it = B2

Caratteristiche geometriche del fabbricato / Affollamento / Carico di incendio / sostanze o miscele pericolose / lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio o dell’esplosione …

LIVELLO DI PRESTAZIONE II PER LA MISURA “COMPARTIMENTAZIONE” A TUTTI I COMPARTIMENTI

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE

RTV (D.M. 21/02/2017) INDICAZIONI COMPLEMENTARI RISPETTO A QUELLE PRESENTI NELLA RTO – CODICE PREVENZIONE INCENDI

• L’autorimessa L autorimessa deve costituire COMPARTIMENTO AUTONOMO; AUTONOMO • E’ ammessa la presenza di aree TM1 (cantine) nello stesso compartimento di autorimesse classificate SA+AA+HA (cioè autorimesse private con Sup. < 1.000 m2 e altezza antincendio compresa tra - 6 m ≤ h ≤ 12 m); nel caso in esame le aree TM1 andranno inserite in un compartimento a sè stante; stante • Le aree TT ((cioè ad es. C.E.,, C.T. e G.E.)) devono essere inserite in compartimenti distinti dall’autorimessa; • La comunicazione dell’autorimessa con altre attività deve avvenire tramite FILTRO FILTRO.

Ing. Matteo Mometti

157

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II

Ing. Matteo Mometti

158

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

Ing. Matteo Mometti

159

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

Ing. Matteo Mometti

160

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

COMPARTIMENTAZIONE INIZIALMENTE IPOTIZZATA  n. 2 Compartimenti

Ing. Matteo Mometti

161

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE Codice TAB. S.3-4: MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI IN m2

Ing. Matteo Mometti

162

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE Codice TAB. S.3-5: COMPARTIMENTAZIONE MULTIPIANO

Ing. Matteo Mometti

163

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE Codice FIG. S.3-1: ESEMPI DI COMPARTIMENTAZIONE MULTIPIANO

Ing. Matteo Mometti

164

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

La suddivisione in compartimenti deve tener conto dei VALORI MASSIMI imposti dalla TAB. S.3 S.3--4 del Codice Codice. Nel caso in esame esame, considerando il valore di Rvita ita = B2 e le quote dei compartimenti, si ottengono i seguenti valori massimi della superficie dei compartimenti compartimenti stessi:

Ing. Matteo Mometti

165

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

>

>

Ing. Matteo Mometti

166

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

>

3

Ing. Matteo Mometti

167

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

>

Ing. Matteo Mometti

168

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

>

Ora, per semplicità, assumiamo: COMPARTIMENTO 5  PIANO PP -3

Sup. P-3 = 1.000 m2.

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

Compartimentazione ipotizzata in seconda battuta: n. 5 Compartimenti

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 COMPARTIMENTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II Calcolo del Carico d’incendio specifico di progetto qf,d [n. 5 Compartimenti]

Ing. Matteo Mometti

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STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE CARATTERISTICHE GENERALI DELLA COMPARTIMENTAZIONE

SPAZIO SCOPERTO

1. Lo spazio scoperto è uno spazio a cielo libero o superiormente grigliato, anche delimitato su tutti i lati, avente: a. superficie lorda minima espressa in m2 non inferiore a quella calcolata moltiplicando per 3 l'altezza in metri della parete più bassa che lo delimita; b. distanza fra le strutture verticali che delimitano lo spazio scoperto non inferiore a 3,50 m. 2. Se le pareti delimitanti lo spazio a cielo libero o grigliato hanno strutture che aggettano o rientrano, detto spazio e considerato scoperto se sono rispettate le condizioni del punto 1 e se il rapporto fra la sporgenza (o rientranza) e la relativa altezza di impostazione e non superiore ad 1/2. 1/2 3. La superficie minima libera deve risultare al netto delle superfici aggettanti. 4. La minima distanza di 3,50 m deve essere computata fra le pareti più vicine in caso di rientranze, fra parete e limite esterno della proiezione dell'aggetto in caso di sporgenza, fra i limiti esterni delle proiezioni di aggetti prospicienti.

Ing. Matteo Mometti

172

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE CARATTERISTICHE GENERALI DELLA COMPARTIMENTAZIONE

FILTRO Il filtro è un compartimento antincendio avente: a. classe di resistenza al fuoco non inferiore a 30 minuti; b. due o più porte almeno E 30 30--Sa munite di congegni di autochiusura. c. carico di incendio specifico qf NON superiore a 50 MJ/m2.

FILTRO A PROVA DI FUMO Il filtro a prova di fumo è un filtro con una delle seguenti caratteristiche aggiuntive: a. dotato di camino di ventilazione ai fini dello smaltimento dei fumi d’incendio adeguatamente progettato e di sezione comunque non inferiore a 0,10 m2 sfociante al di sopra della copertura dell'opera da costruzione; b. mantenuto in sovrappressione ad almeno 30 Pa in condizioni di emergenza, da specifico sistema progettato, progettato realizzato e gestito secondo la R.A.; c. aerato direttamente verso l'esterno con aperture di superficie utile complessiva non inferiore a 1 m2 . Tali aperture devo essere permanentemente aperte o dotate di chiusura facilmente apribile in caso d’incendio in modo automatico o manuale. E’ escluso l’impiego di condotti.

Ing. Matteo Mometti

173

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE CARATTERISTICHE GENERALI DELLA COMPARTIMENTAZIONE

COMPARTIMENTO A PROVA DI FUMO Per essere considerato a prova di fumo in caso di incendio che si sviluppi in compartimenti comunicanti, il compartimento deve essere realizzato in modo da garantire una delle seguenti g g misure antincendio aggiuntive gg verso i compartimenti p comunicanti dai quali si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo: a. il compartimento è dotato di un sistema di pressione differenziale progettato, installato e gestito secondo la regola dell’arte; b. i compartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo sono dotati di SEFC che mantengono i fumi al di sopra dei varchi di comunicazione (Capitolo S.8); c. il compartimento è dotato di SEFC, i compartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo sono dotati di SEFC (Capitolo S.8); S 8); d. il compartimento è separato con spazio scoperto dai compartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo; e. il compartimento è separato con filtro a prova di fumo dai compartimenti comunicanti da cui si intende g garantire la protezione dall'ingresso g di fumo; f. il compartimento è separato con altri compartimenti a prova di fumo dai compartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo.

Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE ESEMPI DI COMPARTIMENTI A PROVA DI FUMO (viste in pianta)

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Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE ESEMPI DI COMPARTIMENTI A PROVA DI FUMO (viste in pianta)

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176 176

Ing. Matteo Mometti

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE REALIZZAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI RESISTENZA AL FUOCO MINIMA DI OGNI COMPARTIMENTO

SI APPLICA IL CAPITOLO S.2  “RESISTENZA AL FUOCO”

SELEZIONE DELLE PRESTAZIONI DEGLI ELEMENTI

1. Le prestazioni degli elementi di compartimentazione sono selezionate secondo i criteri di impiego riportati nella TABELLA S.3S.3-6 DEL CODICE CODICE. 2. Tutte le chiusure dei varchi di comunicazione tra compartimenti devono possedere analoga classe di resistenza al fuoco ed essere munite di dispositivo di autochiusura (es porte) o essere mantenute permanentemente chiuse (es. (es. (es sportelli di cavedi impiantistici). impiantistici) 3. Tutte le chiusure dei varchi tra compartimenti e vie di esodo di una stessa attività dovrebbero essere almeno a tenuta di fumi caldi (E) e freddi (Sa). (Sa) Non è normalmente richiesto il requisito di isolamento (I) e di irraggiamento (W). 4. Le porte tagliafuoco installate lungo le principali vie di passaggio degli occupanti d dovrebbero bb essere preferibilmente f ibil t munite it di fermo f elettromagnetico l tt ti in i apertura, t asservito it ad IRAI.

Ing. Matteo Mometti

177

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE REALIZZAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

CRITERI DI SCELTA DELLE PRINCIPALI PRESTAZIONI DEGLI ELEMENTI DI COMPARTIMENTAZIONE

Ing. Matteo Mometti

178

STRATEGIA ANTINCENDIO – CAPITOLO S.3

COMPARTIMENTAZIONE REALIZZAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE

CONTINUITA’ DELLA COMPARTIMENTAZIONE

Le compartimentazioni orizzontali e verticali devono formare una barriera continua ed uniforme contro la propagazione degli effetti dell'incendio. Particolare cura nella realizzazione deve essere garantita: a. nelle giunzioni tra gli elementi di compartimentazione, grazie alla corretta posa in opera; b. in corrispondenza dell’attraversamento degli impianti tecnologici o di processo con l’adozione di sistemi sigillanti resistenti al fuoco quando gli effetti dell’incendio dell incendio possono attaccare l’integrità l integrità e la forma dell’impianto dell impianto (es. tubazioni di PVC con collare, sacchetti penetranti nelle canaline portacavi, ...) ovvero con l’adozione di isolanti non combustibili su un tratto di tubazione oltre l’elemento di separazione quando gli effetti dell’incendio possono causare solo il riscaldamento dell’impianto (es. tubazioni metalliche rivestite sul lato non esposto all all’incendio incendio dell dell’elemento elemento di compartimentazione compartimentazione, con idonei materiali isolanti); c. in corrispondenza di canalizzazioni aerauliche, per mezzo dell'installazione di serrande tagliafuoco o impiegando canalizzazioni resistenti al fuoco per l'attraversamento dei compartimenti; d. in corrispondenza dei camini di esaustione o di estrazione fumi impiegando canalizzazioni resistenti al fuoco per l’attraversamento dei compartimenti; e. in caso di facciate continue.

Ing. Matteo Mometti

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ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

180

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE I

Ing. Matteo Mometti

181

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 ESODO Codice – Tabella S.4-6: Affollamento specifico o criteri per tipologia di attività

Ing. Matteo Mometti

182

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO AFFOLLAMENTO DI OGNI COMPARTIMENTO / PIANO

Ing. Matteo Mometti

183

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO PROGETTAZIONE DELL’ESODO Codice – Tabella S.4-8: Numero minimo di uscite da compartimento / piano

Nel caso in esame, ogni piano avrà almeno n. 2 vie di esodo indipendenti. indipendenti NOTA Il piano P-3 e il Piano P+3 potrebbero avere anche solo n. 1 via di NOTA: esodo, ma tenuto conto della loro conformazione e della lunghezza dei percorsii di esodo, d avranno anch’essi h’ i almeno l n. 2 vie i di esodo d indipendenti.

Ing. Matteo Mometti

184

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO LUNGHEZZE D’ESODO E DEI CORRIDOI CIECHI Codice – Tabella S.4-10: Massime lunghezze di esodo e di Corridoio cieco

Alla luce di quanto previsto dal CODICE al PAR. S.4.8.2 comma 1, il numero di uscite previsto dovrà comunque garantire che da ogni punto dell’attività sia disponibile almeno una via con lunghezza d’esodo non superiore ai valori massimi indicati in TAB TAB.. S.4 S.4--10 10. Rvita = B2  Lesodo max = 50 m; Lcc max = 20 m Tali valori vengono rispettati in tutti i piani dell’autorimessa, anche tramite verifica con la “regola del filo teso”.

Ing. Matteo Mometti

185

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO LUNGHEZZE D’ESODO E DEI CORRIDOI CIECHI

OSSERVAZIONE: Solo a titolo di esempio, p si segnala g che l’adozione di misure antincendio aggiuntive permetterebbe di incrementare tali valori, valori secondo quanto precisato dal CODICE al PAR. S.4.10: - rivelazione ed allarme con livello di prestazione IV; - controllo di fumi e calore con livello di prestazione III.

Ing. Matteo Mometti

186

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO ORIZZONTALI Calcolo della larghezza minima delle vie di esodo orizzontali Codice – Tabella S.4-11: Larghezze unitarie per vie di esodo orizzontali

Ing. Matteo Mometti

187

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO ORIZZONTALI Calcolo della larghezza minima delle vie di esodo orizzontali Larghezza minima LO delle vie di esodo orizzontali per i singoli piani

Talili valori T l i costituiscono tit i un riferimento if i t minimo i i per le l di dimensioni i i complessive l i delle uscite da ciascun piano.

Ing. Matteo Mometti

188

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 ESODO VIE DI ESODO ORIZZONTALI Calcolo della larghezza minima delle vie di esodo orizzontali

435 / 3

Ing. Matteo Mometti

189

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO ORIZZONTALI VERIFICA DI RIDONDANZA delle vie di esodo orizzontali

VIE DI ESODO VERTICALI

Ing. Matteo Mometti

190

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI NUMERO MINIMO DI VIE DI ESODO VERTICALI INDIPENDENTI

PROCEDURA DI ESODO SIMULTANEO

Ing. Matteo Mometti

191

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA delle vie di esodo verticali

Codice – Tabella S.4-12: Larghezza unitaria per vie di esodo verticali in mm/pers.

Ing. Matteo Mometti

192

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA delle vie di esodo verticali

Ing. Matteo Mometti

193

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA delle vie di esodo verticali

Ing. Matteo Mometti

194

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 ESODO VERIFICA DI RIDONDANZA delle vie di esodo VERTICALI

OSSERVAZIONI

Ing. Matteo Mometti

195

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA DELLE USCITE FINALI

Ing. Matteo Mometti

196

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA DELLE USCITE FINALI

Ing. Matteo Mometti

197

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA DELLE USCITE FINALI

Ing. Matteo Mometti

198

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO VIE DI ESODO VERTICALI CALCOLO DELLA LARGHEZZA MINIMA DELLE USCITE FINALI

L = 1200 mm

Ing. Matteo Mometti

199

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.4 S 4 ESODO PIANO P+2 [PIANO DI RIF. – PIANO PRINCIPALE DI ACCESSO]

AUTORIMESSA SUP. = 1.505 m2

N. Box singoli = 34 N. Box doppi = 6 N. AUTOVEICOLI = 46

AUTORIMESSA

ACCESSO NEGOZIO NEGOZIO

NEGOZIO NEGOZIO

NEGOZIO

Ing. Matteo Mometti

200

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO

LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

201

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

202

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO

Ing. Matteo Mometti

203

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II

Ing. Matteo Mometti

204

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Codice – Tabella S.5-5: Soluzioni CONFORMI per il Livello di prestazione II (*)

(**)

( ) (***)

Ing. Matteo Mometti

205

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Codice – Tabella S.5-5: Soluzioni CONFORMI per il Livello di prestazione II (*)

Ing. Matteo Mometti

206

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.5 S 5 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Codice – Tabella S.5-5: Soluzioni CONFORMI per il Livello di prestazione II (**)

( ) (***)

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

207

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

208

Ing. Matteo Mometti

209

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO LIVELLI DI PRESTAZIONE CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE Le indicazioni complementari introdotte dalla RTV per le autorimesse, autorimesse specificano i diversi LIVELLI DI PRESTAZIONE da garantire per la misura antincendio S.6 – CONTROLLO DELL’INCENDIO in funzione della tipologia dell’attività, dell’attività come indicato dalla TABELLA V.6 V.6--2 della RTV – D.M. 21/02/2017. 21/02/2017

Ing. Matteo Mometti

210

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LA MISURA ANTINCENDIO S.6 – CONTROLLO DELL’INCENDIO DELL INCENDIO NEL CASO IN ESAME [con n. n 5 Compartimenti]

Ing. Matteo Mometti

211

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO Codice – Tabella S.6-3: Classi di incendio secondo la Norma Europea EN2

Ing. Matteo Mometti

212

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO CODICE – Tabella S.6-4: Estinguenti

Ing. Matteo Mometti

213

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE DI BASE

E’ prevista una protezione di base ESTESA A TUTTA L’ATTIVITA’, L’ATTIVITA’ mediante ll’installazione installazione di ESTINTORI DI CLASSE A: A numero, capacità estinguente e posizione saranno conformi al punto S.6.6.1.1. del CODICE; tali dati sono sintetizzati nella TABELLA seguente.

Si adotteranno estintori a polvere da 6 kg per classi di incendio A, B, C. C

Ing. Matteo Mometti

214

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S S.6 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO DELL INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE DI BASE

Ing. Matteo Mometti

215

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S S.6 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO DELL INCENDIO CALCOLO ESTINTORI DI CLASSE “A” DA INSTALLARE NEI PIANI DELL’AUTORIMESSA

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE MANUALE

RTV D.M. 21/02/2017 – TABELLA V.6-3: PARAMETRI PROGETTUALI PER RETE IDRANTI SECONDO UNI 10779

216

Ing. Matteo Mometti

217

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE MANUALE

E’ p prevista l’installazione della RETE DI IDRANTI IDRANTI,, a p protezione di tutti i piani dell’attività, progettata, installata e gestita in conformità alla UNI 10779; 10779 in particolare, ai fini dell’applicazione della norma UNI 10779, saranno adottati i parametri di p p progettazione g minimi indicati nella Tabella V.6V.6-3 della RTV del CODICE e riportata nella slide precedente e cioè: - Livello di pericolosità: 2; - Protezione interna: idranti a parete UNI 45; - Protezione esterna: idranti soprassuolo UNI 70 (presidio antincendio NON richiesto nel progetto svolto col D.M. 01.02.1986 e approvato VV.F.) VV.F.) [*] [**]; - Alimentazione idrica: singola.

Ing. Matteo Mometti

218

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE MANUALE

Tuttavia, per la progettazione dell'impianto automatico di controllo o estinzione dell’incendio di tipo SPRINKLER secondo norma UNI EN 12845, 12845 viene richiesto sempre dalla RTV richiesto, RTV, che ll'alimentazione alimentazione idrica sia almeno di tipo singola superiore. superiore

Ing. Matteo Mometti

219

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE MANUALE

[*] Osservazione: Al Paragrafo S.6.6.2 punto 6 del CODICE viene specificato che la PROTEZIONE ESTERNA, ESTERNA previa valutazione del Comando Provinciale dei VV.F. competente per territorio, può essere SOSTITUITA DALLA RETE PUBBLICA se utilizzabile anche per il servizio antincendio, antincendio a condizione p alle seguenti g indicazioni: che la stessa sia rispondente • gli idranti devono essere posti nelle immediate vicinanze dell’attività stessa; stessa si considera accettabile un percorso sempre fruibile di 100 metri fra un idrante della rete p pubblica ed il confine dell’attività; • la rete deve essere in grado di erogare la portata totale prevista per la protezione esterna specificata; specificata tale prestazione deve essere attestata dal progettista tramite dati forniti dall’ente erogatore o da prove pratiche di erogazione.

Ing. Matteo Mometti

220

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE MANUALE

[**] Osservazione N.2: Livello di Pericolosità UNI 10779  LIVELLO 2: n. 3 idranti interni UNI 45 per 120 l/min per 60 minuti; oppure n. 4 naspi per 60 l/min per 60 minuti PROTEZIONE ESTERNA  richiesta: n. 4 idranti esterni UNI 70 per 300 l/min per 60 minuti; ALTERNATIVA PER EVITARE LA PROTEZIONE ESTERNA: ESTERNA Rete idranti di LIVELLO 3: 3 n. 4 idranti interni UNI 45 per 120 l/min per 120 minuti; oppure n. 6 naspi per 60 l/min per 120 minuti

Ing. Matteo Mometti

221

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE AUTOMATICA ESTESA A PORZIONI DELL’ATTIVITÀ À

I Piani interrati P+1, PP -1 e P P--2 saranno protetti con un sistema automatico di estinzione o controllo dell’incendio (IMPIANTO IMPIANTO SPRINKLER AD ACQUA), ACQUA progettato, installato e gestito in conformità alla UNI EN 12845. 12845 OSSERVAZIONE: Si fa notare che la protezione con Impianto Sprinkler NON si rende necessaria per il Piano P-3, a differenza del caso approvato VV.F. con il metodo tradizionale RTV prescrittiva classica (D tradizionale, (D.M. M 01/02/1986) 01/02/1986).

Ing. Matteo Mometti

222

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE AUTOMATICA ESTESA A PORZIONI DELL’ATTIVITÀ À

CLASSIFICAZIONE DEL PERICOLO E DATI MINIMI DI PROGETTO

IIn base b alla ll Norma N UNI EN 12845 e alla ll Norma N UNI 10779 10779, i parametri ti considerati per la determinazione della CLASSE DI PERICOLO e i conseguenti DATI CARATTERISTICI MINIMI DI PROGETTO possono essere riassunti nelle tabelle seguenti seguenti.

Ing. Matteo Mometti

223

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE AUTOMATICA ESTESA A PORZIONI DELL’ATTIVITÀ À

CLASSIFICAZIONE DEL PERICOLO E DATI MINIMI DI PROGETTO

Ing. Matteo Mometti

224

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.6 S 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE AUTOMATICA ESTESA A PORZIONI DELL’ATTIVITÀ À

CLASSIFICAZIONE DEL PERICOLO E DATI MINIMI DI PROGETTO

Ing. Matteo Mometti

225

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S S.6 6 CONTROLLO DELL’INCENDIO DELL INCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV PROTEZIONE AUTOMATICA ESTESA A PORZIONI DELL DELL’ATTIVITÀ ATTIVITÀ

CLASSIFICAZIONE DEL PERICOLO E DATI MINIMI DI PROGETTO

Ing. Matteo Mometti

226

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.7 S 7 RIVELAZIONE E ALLARME Per la presente misura antincendio (S.7) la RTV non fornisce indicazioni complementari. complementari E’ necessario riferirsi ai LIVELLI DI PRESTAZIONE e relativi CRITERI DI ATTRIBUZIONE contenuti nella RTO generale del CODICE. CODICE

LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

227

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.7 S 7 RIVELAZIONE E ALLARME CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

228

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.7 S 7 RIVELAZIONE E ALLARME CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE Dall’applicazione dei Criteri di attribuzione di cui alla TABELLA 5.7-2 del CODICE, deriva un LIVELLO DI PRESTAZIONE III (che prevede Rivelazione automatica i estesa a porzioni i i dell’attività, d ll’ i i à sistema i d’allarme, d’ ll eventuale l avvio automatico di sistemi di protezione attiva), attiva in quanto NON risultano soddisfatte tutte le condizioni indicate per il Livello di prestazione II, II in particolare ti l sii h ha che: h • Rvita = B2; • Densità affollamento P+2 = 84 persone / 1.505 1 505 m2 = 0,051 persone / m2 < 0,7 persone / m2 • Carico di incendio specifico qf = 243 MJ / m2 < 600 MJ / m2 • P+3: QP+3 = + 2 2,90 90 m < 54 m • P-3: QP-3 = - 12,20 m (rispetto al piano di riferimento, Piano P+2) < - 10 m

Ing. Matteo Mometti

229

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.7 S 7 RIVELAZIONE E ALLARME SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III IMPIANTO DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO (IRAI)

La SOLUZIONE CONFORME, CONFORME così come previsto dal CODICE (PAR. S.7.4.1), sarà costituita da un IMPIANTO DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO (IRAI) progettato, installato e gestito in conformità alla vigente regolamentazione e alle norme e ai documenti tecnici adottati dall’ente di normazione nazionale; le aree sorvegliate da tale impianto saranno rappresentate almeno dagli spazi comuni, vie di esodo e spazi limitrofi, aree dei beni da proteggere e aree a rischio specifico. specifico principali Le FUNZIONI MINIME previste per IRAI sono le seguenti Funzioni principali: • A: Rivelazione automatica dell’incendio; • B: Funzione di controllo e segnalazione; • D: Funzione di segnalazione manuale; • L: L Funzione F i di alimentazione; li t i • C: Funzione di allarme incendio.

Ing. Matteo Mometti

230

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.7 S 7 RIVELAZIONE E ALLARME SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III IMPIANTO DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO (IRAI)

Vanno previste inoltre le seguenti FUNZIONI SECONDARIE (non previste ove l’avvio l avvio dei sistemi di protezione attiva ed arresto altri impianti sia demandato a procedure operative nella pianificazione d’emergenza): • E: Funzione di trasmissione dell’allarme dell allarme incendio; • F: Funzione di ricezione dell’allarme incendio; • G: Funzione di comando del sistema o attrezzatura di protezione contro ll’incendio; incendio; • H: Sistema o impianto automatico di protezione contro l’incendio.

Ing. Matteo Mometti

231

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.7 S 7 RIVELAZIONE E ALLARME SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III IMPIANTO DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO (IRAI)

Sono richieste inoltre le seguenti FUNZIONI FUNZIONI: 1 FUNZIONE DI EVACUAZIONE E ALLARME con dispositivi di diffusione 1. visuale e sonora o altri dispositivi adeguati alle capacità percettive degli occupanti ed alle condizioni ambientali (es. segnalazione di allarme ottica, a vibrazione ecc ecc.); ); 2. Funzioni di avvio protezione attiva ed arresto altri impianti impianti: • demandate a procedure operative nella pianificazione d’emergenza; automatiche su comando della centrale o mediante centrali autonome • di azionamento (asservite alla centrale master), richiede le ulteriori funzioni E, F, G, H sopraindicate.

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

232

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

233

Ing. Matteo Mometti

234

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE LIVELLI DI PRESTAZIONE CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE Le indicazioni complementari introdotte dalla RTV per le autorimesse, autorimesse specificano i diversi LIVELLI DI PRESTAZIONE da garantire per la misura antincendio S.8 – CONTROLLO DI FUMI E CALORE in funzione della tipologia dell’attività, dell’attività come indicato dalla TABELLA V.6 V.6--4 della RTV – D.M. 21/02/2017. 21/02/2017

Ing. Matteo Mometti

235

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE LIVELLI DI PRESTAZIONE LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LA MISURA ANTINCENDIO S.8 – CONTROLLO DI FUMI E CALORE nel caso in esame [con n. 5 Compartimenti]

Ing. Matteo Mometti

236

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE LIVELLI DI PRESTAZIONE

NEL CASO IN ESAME, ESAME QUINDI, QUINDI SI ADOTTERÀ: - IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II  PER I PIANI: P+3, P+2 e P+1; - IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III  PER I PIANI: PP-1, P P--2 e P P--3.

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA

CODICE – Tabella S.8-3: Tipologie di realizzazione delle aperture di smaltimento

237

Ing. Matteo Mometti

238

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA

CODICE – Tabella S.8-3: Tipologie di dimensionamento per le aperture di smaltimento

SEa

Ing. Matteo Mometti

239

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA

È considerata SOLUZIONE CONFORME per il LIVELLO DI PRESTAZIONE II della misura Controllo di fumi e calore ((Misura S.8)) lo SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA dimensionato in accordo con le indicazioni aggiuntive dei punti 5, 6, 7 e 8 del PAR. V.6.5.7 della RTV versione CODICE (D.M. 21/02/2017), di seguito specificate. Per le APERTURE DI SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA deve essere impiegato il tipo di dimensionamento SE3 SE3, a prescindere dal valore del carico di incendio specifico qf (vedi FIGURA seguente) e cioè: Ssm = 1/25 x A ove Ssm A

 Superficie S fi i utile til minima i i d delle ll aperture t di smaltimento lti t [[m2]  Superficie lorda del piano del compartimento [m2].

Ing. Matteo Mometti

240

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA

Il 10% della superficie totale Ssm sarà di tipo SEa o SEb o SEc. (vedi FIGURA seguente). Ciascuna apertura di smaltimento avrà superficie minima pari a 0,2 m2. L' if L'uniforme distribuzione di t ib i in i pianta i t delle d ll aperture t di smaltimento lti t è stata t t verificata impiegando il METODO DELLE AREE DI INFLUENZA (Capitolo S.8) ed imponendo contemporaneamente: • raggio di influenza roffset pari a 20 m per tutte le tipologie di aperture di smaltimento; • raggio di influenza roffset pari a 30 m per le sole aperture di smaltimento SEa, SEa SEb, SEb SEc. SEc

Ing. Matteo Mometti

241

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D D'EMERGENZA EMERGENZA

VERIFICA DELL’UNIFORME DELL UNIFORME DISTRIBUZIONE IN PIANTA DELLE APERTURE DI SMALTIMENTO

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA

SUPERFICI DELLE APERTURE DI SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE D'EMERGENZA D EMERGENZA PER IL VARI PIANI DELL DELL’AUTORIMESSA AUTORIMESSA

242

Ing. Matteo Mometti

243

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III SISTEMA DI EVACUAZIONE DI FUMI E CALORE (SEFC)

Il LIVELLO DI PRESTAZIONE III della MISURA CONTROLLO DI FUMI E CALORE ((Misura S.8)) p per l’autorimessa p prevederà un SISTEMA DI EVACUAZIONE DI FUMI E CALORE (SEFC) progettato, realizzato ed esercito in accordo con la Regola dell’Arte e con le indicazioni del PAR. 9 della RTV versione CODICE, di seguito specificate. Sarà previsto un QUADRO DI COMANDO E CONTROLLO in posizione protetta e segnalata presso il piano d'accesso per soccorritori (Piano P+2), in grado di realizzare e segnalare il ciclo di apertura/chiusura del sistema naturale di controllo del fumo e calore o marcia/arresto del sistema forzato di controllo del fumo e calore.

Ing. Matteo Mometti

244

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.8 S 8 CONTROLLO DI FUMI E CALORE SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III SISTEMA DI EVACUAZIONE DI FUMI E CALORE (SEFC)

Nota 1: 1: Le squadre di soccorso devono avere la possibilità di comandare il funzionamento dei Sistemi di controllo del fumo e calore durante l'incendio. Nota 2: 2: La funzione di controllo del fumo e calore e di aerazione ordinaria può essere svolta dallo stesso impianto p p a doppio pp impiego p g (dual (dual--p purpose). purpose p )). Quindi i piani interrati PP-1, P P--2, P P--3 saranno protetti con SEFFC (Sistema di evacuazione forzata fumo e calore), progettato, installato e gestito in conformità alla Regola dell’arte (UNI 9494 ???). OSSERVAZIONE: UNI 9494 NON applicabile nel caso in esame, in quanto tale Norma richiede una altezza h > 3 m  Qui NON verificato!!!

Ing. Matteo Mometti

245

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.9 S 9 OPERATIVITA’ ANTINCENDIO Per la presente misura antincendio (S.9) la RTV non fornisce indicazioni complementari. complementari E’ necessario riferirsi ai LIVELLI DI PRESTAZIONE e relativi CRITERI DI ATTRIBUZIONE contenuti nella RTO generale del CODICE. CODICE

LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

246

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.9 S 9 OPERATIVITA’ ANTINCENDIO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

247

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.9 S 9 OPERATIVITA’ ANTINCENDIO CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE

In particolare, tenuto conto dei seguenti due fattori: • attività aperta al pubblico; • affollamento complessivo superiore a 300 persone (Affollamento complessivo = 454) si attribuisce il LIVELLO DI PRESTAZIONE IV.

Ing. Matteo Mometti

248

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.9 S 9 OPERATIVITA’ ANTINCENDIO SOLUZIONE CONFORME PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV

Si applicano quindi le SOLUZIONI PROGETTUALI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE IV indicate nel PAR. S.9.4 del CODICE, sintetizzabili nel caso in studio nei seguenti punti: • Possibilità di avvicinamento al fabbricato da parte dei MEZZI DI SOCCORSO ANTINCENDIO; ANTINCENDIO; • Disponibilità di IDRANTE PER L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO DEI MEZZI DI SOCCORSO ANTINCENDIO ANTINCENDIO, vista l’assenza di protezione esterna dell’attività per la misura controllo dell’incendio; • Presenza di PERCORSI VERTICALI PROTETTI: PROTETTI scala di esodo protetta.

Ing. Matteo Mometti

249

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.10 S 10 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO LIVELLI DI PRESTAZIONE – Codice RTO

Per questa misura antincendio, il CODICE prevede un solo Livello di prestazione. Sarà pertanto attribuito il LIVELLO DI PRESTAZIONE I a tutti i compartimenti con le relative soluzioni progettuali progettuali. In particolare vengono ritenute SOLUZIONI CONFORMI quelle soluzioni che prevedono impianti tecnologici e di servizio progettati, installati, verificati, eserciti e manutenuti a regola d’arte d arte, arte in conformità alla regolamentazione vigente, secondo le norme di buona tecnica applicabili. Tali impianti garantiranno gli OBIETTIVI DI SICUREZZA ANTINCENDIO riportati al PAR. PAR S S.10.5 10 5 del CODICE e saranno conformi alle PRESTAZIONI TECNICHE riportate al PAR. S.10.6 per la specifica tipologia di impianto.

Ing. Matteo Mometti

250

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO S 10 – SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO S.10 OBIETTIVI DI SICUREZZA ANTINCENDIO – Codice RTO

Ing. Matteo Mometti

251

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – S.10 S 10 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO INDICAZIONI COMPLEMENTARI FORNITE DALLA RTV

COMANDO DI EMERGENZA Al fine di non costituire pericolo durante le operazioni di estinzione dell’incendio, deve essere previsto in zona segnalata e di facile accesso, un DISPOSITIVO DI SEZIONAMENTO DI EMERGENZA che, con una sola manovra, tolga tensione a tutto l'impianto elettrico dell'autorimessa, compreso quello di eventuali box, alimentati li t ti d da un iimpianto i t elettrico l tt i separato. t La protezione dai sovraccarichi e dai guasti a terra dell'impianto elettrico ed il dispositivo di sezionamento di emergenza devono essere installati all'esterno del compartimento antincendio.

Ing. Matteo Mometti

252

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPLOSIONE

La probabilità di formazione di ATMOSFERE ESPLOSIVE PERICOLOSE ALL’INTERNO DI UN’AUTORIMESSA dovute a perdite strutturali e/o a disfunzioni prevedibili e/o rare del circuito carburante dei veicoli è da ritenersi REMOTA, REMOTA nel rispetto di tutte le seguenti CONDIZIONI (che (che h risultano i lt verificate ifi t nell caso in i oggetto), oggetto tt ) che determinano la possibilità di OMETTERE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPLOSIONE prevista dal CAPITOLO V.2 del CODICE

Ing. Matteo Mometti

253

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPLOSIONE CONDIZIONI

A) al fine di far fronte alle PERDITE STRUTTURALI e a quelle di entità equiparabile, le SUPERFICI DI SMALTIMENTO IN EMERGENZA dell’autorimessa sono rispondenti alle seguenti ulteriori specifiche: • almeno il 30% delle aperture previste è di tipo SEa SEa; • Roffset tra due SEa consecutive è non superiore a 30 m (e comunque sono presenti almeno due aperture SEa in posizioni ragionevolmente contrapposte); • nel caso in cui il box auto non sia dotato di aperture permanenti verso l’esterno, la percentuale di foratura delle eventuali basculanti dei box auto è non inferiore al 30% della superficie della basculante e le aperture sono dislocate per metà nella parte alta e per l’altra metà nella parte bassa della basculante stessa. stessa B) al fine di ridurre la probabilità di disfunzioni prevedibili e/o rare sui circuiti di carburante devono essere adottate le ulteriori prescrizioni riportate nel PAR. V.6.5.5 “Gestione della sicurezza antincendio” della RTV relativa alle Autorimesse e riassunte in una delle slide precedenti.

Ing. Matteo Mometti

254

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO VANI DEGLI ASCENSORI PROGETTAZIONE DEI VANI ASCENSORI

Ai TRE VANI ASCENSORI presenti nell’attività in esame viene applicata la REGOLA TECNICA VERTICALE presente nel CODICE (CAP. V3). In particolare, in assenza di specifiche indicazioni, visti i layout dei vani ascensori e la strategia dell’attività per la compartimentazione, è prevista una soluzione con VANI DI TIPO SB – VANI PROTETTI. Pertanto, secondo quanto specificato nella citata RTV, i vani ascensori saranno realizzati in ottemperanza alle prescrizioni dei PAR. PAR V V.3.3.1 331eV V.3.3.2. 332

Ing. Matteo Mometti

255

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO VANI DEGLI ASCENSORI PROGETTAZIONE DEI VANI ASCENSORI – CARATTERISTICHE

Saranno costituiti da MATERIALE NON COMBUSTIBILE: COMBUSTIBILE • Le pareti pareti, le porte e i portelli di accesso; • I setti di separazione tra vano di corsa, locale del macchinario, locale delle pulegge di rinvio; • L’intelaiatura di sostegno g della cabina. I fori di comunicazione attraverso i setti di separazione per passaggio di funi, cavi o tubazioni, avranno le dimensioni minime indispensabili. Per i vani degli ascensori deve essere soddisfatto il Livello di prestazione II della Misura Controllo di fumi e calore (CAP. S.8). In prossimità dell’accesso degli spazi e/o locale del macchinario sarà posizionato un ESTINTORE secondo i criteri previsti al CAP CAP. 6 6. Il vano degli ascensori di tipo SB sarà di tipo PROTETTO e la classe di resistenza al fuoco sarà corrispondente a quella dei compartimenti serviti. serviti Le pareti, il pavimento e il tetto della cabina devono essere costituiti da materiali appartenenti al gruppo GM2 di REAZIONE AL FUOCO (come definito nel CAP. S.1).

Ing. Matteo Mometti

256

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CALCOLO FINALE CARICO DI INCENDIO E CLASSE DEI LOCALI CALCOLO FINALE DEL CARICO D’INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d [n. 4 Compartimenti]

Ing. Matteo Mometti

257

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CALCOLO FINALE CARICO DI INCENDIO E CLASSE DEI LOCALI CALCOLO FINALE DEL CARICO D’INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d [n 5 Compartimenti] - NOTE [n.

Ing. Matteo Mometti

258

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CALCOLO FINALE CARICO DI INCENDIO E CLASSE DEI LOCALI CLASSE DEI LOCALI

Le classi indicate nella tabella precedente scaturiscono dal calcolo del carico di incendio specifico di progetto. progetto Tuttavia, T tt i trattandosi t tt d i di AUTORIMESSA MISTA si è visto che la RTV contiene indicazioni indica ioni complementari a quelle presenti nella RTO. In particolare, particolare per le autorimesse autorimesse, con esclusione di quelle isolate isolate, vengono fissati VALORI MINIMI DI RESISTENZA AL FUOCO, FUOCO in funzione della tipologia di autorimessa (vedi classificazione) classificazione).

Ing. Matteo Mometti

259

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CALCOLO FINALE CARICO DI INCENDIO E CLASSE DEI LOCALI CLASSE DEI LOCALI

CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO (con esclusione delle autorimesse isolate) – RTV Tabella V.6-1

Ing. Matteo Mometti

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO CALCOLO FINALE CARICO DI INCENDIO E CLASSE DEI LOCALI CLASSE DEI LOCALI Classi di resistenza al fuoco dei singoli compartimenti nel caso in esame [con n. 5 Compartimenti]

260

Ing. Matteo Mometti

261

ESEMPIO PROGETTUALE: AUTORIMESSA / PARCHEGGIO MULTIPIANO STRATEGIA ANTINCENDIO – CONSIDERAZIONI FINALI COMPARAZIONE APPLICAZIONE D.M. 01/02/86 e CODICE: PRINCIPALI DIFFERENZE

Ing. Matteo Mometti

262

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 1 AUTORIMESSA: S = 850 m2 ATT. N. 75.1.A – DPR 151/2011 Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con superficie complessiva coperta da 300 m2 a 1.000 m2 SUPERFICIE COMPLESSIVA: Stot = 850 m2 CAPACITA’ TOTALE: N. 22 AUTOVEICOLI N. 1 PIANO INTERRATO AUTORIMESSA MISTA (civile abitazione, residenze); AUTORIMESSA PRIVATA ACCESSO DA SPAZIO SCOPERTO TRAMITE RAMPA CARRAIA A DOPPIO SENSO DI MARCIA QUOTA DELL’ATTIVITA’ = - 3 m ( ≡ Altezza Antincendio dell’autorimessa)) ALTEZZA ANTINCENDIO FABBRICATO = + 3 m

Ing. Matteo Mometti

263

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 1

CLASSIFICAZIONE TIPOLOGIA DI SERVIZIO: SUPERFICIE SUPERFICIE: QUOTA DEI PIANI:

SA AA HA

Ing. Matteo Mometti

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 1 PROFILO DI RISCHIO Rvita = A2

RESISTENZA AL FUOCO MINIMO: CLASSE R 60 – REI 60

CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO (con esclusione delle autorimesse isolate) – RTV Tabella V.6-1

264

Ing. Matteo Mometti

265

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 1

COMUNICAZIONI Comunicazione diretta con le CANTINE (aree TM1). Comunicazioni con aree TM2 (depositi) e TT (cabine elettriche) tramite varchi muniti di chiusure con caratteristiche di resistenza al fuoco determinate secondo il Capitolo S.2 e comunque NON inferiori a classe 30.

COMPARTIMENTAZIONE Suddivisione in compartimenti antincendio (Capitolo S.3). Superficie massima del compartimento a quota H = -3 m: Smax = 8.000 m2  compartimento unico (sono comprese le aree TM1, ovvero PICCOLI DEPOSITI / CANTINE), CANTINE) separato t dalle d ll attività tti ità adiacenti di ti come sopra descritto. d itt

CODICE  RTO Codice TAB TAB. S S.3-4: 3-4: MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI IN m2

Ing. Matteo Mometti

D.M. 03/08/2015 – CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE Codice TAB. S.3-4: MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI IN m2

266

Ing. Matteo Mometti

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 1

CONTROLLO DELL’INCENDIO Livello di prestazione richiesto: LIVELLO II  Solo ESTINTORI [Capitolo S.6.6.1] NO Rete idranti.

TABELLA V.6-2 della RTV – D.M. 21/02/2017.

267

Ing. Matteo Mometti

268

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 1 CONTROLLO DI FUMO E CALORE Livello di prestazione richiesto: LIVELLO II  Smaltimento di fumo e calore [C it l S [Capitolo S.8]. 8] Superficie aperture di smaltimento: tipo SE3  1/25 della Sup. autorimessa: Ssm = 1/25 x 850 m2 = 34 m2, di cui il 10% di tipo SEa, SEb o SEc. OPPURE Essendo l’autorimessa di tipo AA e HA (e l’altezza media dei locali ≥ 2,20 m) può essere impiegata la formula seguente: SE = [(A x qf) / 20.000 + A / 100], di cui il 10% di tipo SEa, SEb o SEc. N.B.: Ciascuna apertura di smaltimento deve avere superficie minima pari a 0,2 m2

TABELLA V.6-4 della RTV – D.M. 21/02/2017

Ing. Matteo Mometti

269

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2 AUTORIMESSA: S = 1.900 m2 ATT. N. 75.2.B – DPR 151/2011 Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con superficie complessiva coperta da 1.000 m2 a 3.000 m2 SUPERFICIE COMPLESSIVA: Stot = 1.900 1 900 m2 CAPACITA’ TOTALE: N. 49 AUTOVEICOLI N. 1 PIANO INTERRATO AUTORIMESSA MISTA (civile abitazione, residenze); AUTORIMESSA PRIVATA ACCESSO DA SPAZIO SCOPERTO TRAMITE RAMPA CARRAIA A DOPPIO SENSO DI MARCIA QUOTA DELL’ATTIVITA’ = - 3 m ( ≡ Altezza Antincendio dell’autorimessa)) ALTEZZA ANTINCENDIO FABBRICATO = + 3 m

Ing. Matteo Mometti

270

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2

CLASSIFICAZIONE TIPOLOGIA DI SERVIZIO: SUPERFICIE: QUOTA DEI PIANI:

SA AB HA

Ing. Matteo Mometti

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2 PROFILO DI RISCHIO Rvita = A2

RESISTENZA AL FUOCO MINIMO: CLASSE R 60 – REI 60

CLASSI MINIME DI RESISTENZA AL FUOCO (con esclusione delle autorimesse isolate) – RTV Tabella V.6-1

271

Ing. Matteo Mometti

272

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2 COMUNICAZIONI Comunicazioni con le altre attività C à non aperte al pubblico (C (CANTINE)) sempre tramite “FILTRO”. “FILTRO”

COMPARTIMENTAZIONE Suddivisione in compartimenti p antincendio (Capitolo ( p S.3). ) Superficie massima del compartimento a quota H = -3 m: Smax = 8.000 m2  compartimento unico, separato dalle attività adiacenti (comprese aree TM1, cioè PICCOLI DEPOSITI / CANTINE) tramite “FILTRO” “FILTRO”.

CODICE  RTO Codice TAB. S.3-4: MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI IN m2

Ing. Matteo Mometti

D.M. 03/08/2015 – CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE Codice TAB. S.3-4: MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI IN m2

273

Ing. Matteo Mometti

274

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2 CONTROLLO DELL’INCENDIO Livello di prestazione richiesto: LIVELLO III  RETE IDRANTI (O NASPI) [Cap. S.6.6.2]

TABELLA V.6-2 della RTV – D.M. 21/02/2017.

Ing. Matteo Mometti

275

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2 CONTROLLO DELL’INCENDIO Livello di Pericolosità UNI 10779  Livello 1: n. 2 idranti interni UNI 45 per 120 l/min per 30 minuti; oppure - n. 4 naspi per 35 l/min per 30 minuti. Protezione esterna  NON richiesta -

Alimentazione idrica a Norma UNI EN 12845  di tipo singola, ad uso esclusivo (non promiscua).

TABELLA V.6-3 RTV – Parametri p progettuali g per p la Rete Idranti secondo UNI 10779

Ing. Matteo Mometti

276

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 2 CONTROLLO DI FUMO E CALORE Livello di prestazione richiesto: LIVELLO II  Smaltimento di fumo e calore [Cap S.8]. [Cap. S 8] Superficie aperture di smaltimento: tipo SE3  1/25 della Superficie autorimessa: Ssm = 1/25 x 1.900 m2 = 76 m2, di cui il 10% di tipo SEa, SEb o SEc. OPPURE Essendo l’autorimessa di tipo AB e HA (e l’altezza media dei locali ≥ 2,40 m) può essere impiegata la formula seguente: SE = [(A x qf) / 20.000 + A / 100], di cui il 10% di tipo SEa, SEb o SEc. N B : Ciascuna apertura di smaltimento deve avere superficie minima pari a 0,2 N.B.: 0 2 m2

TABELLA V.6-4 della RTV – D.M. 21/02/2017

Ing. Matteo Mometti

277

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3 AUTORIMESSA: S = 8.500 m2 ATT. N. 75.2.C – DPR 151/2011 Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con superficie complessiva coperta superiore a 3.000 m2 SUPERFICIE COMPLESSIVA: Stot = 8.500 8 500 m2 CAPACITA’ TOTALE: N. 170 AUTOVEICOLI N. 3 PIANI INTERRATI  P-1 e P-2 ciascuno con Sup. = 3.000 m2 ; P-3 Sup. = 2.500 m2 AUTORIMESSA ISOLATA; AUTORIMESSA PUBBLICA ACCESSO DA SPAZIO SCOPERTO TRAMITE RAMPA CARRAIA A DOPPIO SENSO DI MARCIA QUOTA DELL’ATTIVITA’ = - 9 m (q (quota del piano p più p basso dell’autorimessa)) ALTEZZA ANTINCENDIO = - 9 m

Ing. Matteo Mometti

278

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3

CLASSIFICAZIONE TIPOLOGIA DI SERVIZIO: SUPERFICIE: QUOTA DEI PIANI:

SB AC HC

Ing. Matteo Mometti

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3 PROFILO DI RISCHIO Rvita = B2

RESISTENZA AL FUOCO CLASSE DEL LOCALE  C.I. SPECIFICO DI PROGETTO (NON CI SONO VALORI MINIMI DA RISPETTARE!!!)

COMPARTIMENTAZIONE Autorimessa isolata. Suddivisione in compartimenti antincendio (Capitolo S.3). Superficie massima del compartimento a quota H = -9 9 m: S max = 4.000 m2  ogni piano costituisce compartimento antincendio antincendio, separato dagli altri piani. NON è possibile comprendere i piani P-2 e P-1 in un compartimento multipiano, in quanto la quota del piano P-2 è inferiore a – 5 m (vedi TABELLA S.3.5 S 3 5 del Codice). Codice) La suddivisione in COMPARTIMENTI  porta alla NUOVA CLASSIFICAZ. AB (anziché AC) AC).

279

Ing. Matteo Mometti

D.M. 03/08/2015 – CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIA ANTINCENDIO – S.3 S 3 COMPARTIMENTAZIONE Codice TAB. S.3-4: MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI IN m2

280

Ing. Matteo Mometti

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3 CONTROLLO DELL’INCENDIO Li ll di prestazione Livello t i richiesto: i hi t LIVELLO IV  RETE IDRANTI (O NASPI) + IMPIANTO AUTOMATICO DI ESTINZIONE [Capitolo S.6.6.3] In particolare nei vari compartimenti: P-1 (SB, AB, HA)  Livello di Prestazione III  RETE IDRANTI P-2 (SB, AB, HA)  Livello di Prestazione III  RETE IDRANTI P-3 (SB, AB, HC)  Livello di Prestazione IV  IMPIANTO AUTOMATICO DI ESTINZIONE (SPRINKLER)

TABELLA V.6-2 della RTV – D.M. 21/02/2017.

281

Ing. Matteo Mometti

282

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3 CONTROLLO DELL’INCENDIO Livello di Pericolosità UNI 10779  Livello 2: n. 3 idranti interni UNI 45 per 120 l/min per 60 minuti; oppure - n. 4 naspi per 60 l/min per 60 minuti Protezione esterna  richiesta: n. 4 idranti esterni UNI 70 per 300 l/min per 60 minuti; ALTERNATIVA per evitare la protezione esterna: esterna Rete idranti di LIVELLO O 3: n. 4 idranti interni UNI 45 per 120 l/min per 120 minuti; oppure n. 6 naspi per 60 l/min per 120 minuti -

Alimentazione idrica a Norma UNI EN 12845  di tipo singola superiore, superiore ad uso esclusivo.

TABELLA V.6-3 RTV – Parametri progettuali per la Rete Idranti secondo UNI 10779

Ing. Matteo Mometti

283

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3 CONTROLLO DELL’INCENDIO TABELLA V.6-3 RTV – Parametri progettuali per la Rete Idranti secondo UNI 10779

NOTA: ALIMENTAZIONE IDRICA Quando è richiesto l’impianto SPRINKLER (come nel caso in esame)  La RTV precisa che l’alimentazione deve essere almeno di tipo SINGOLA SUPERIORE!!! SUPERIORE

Ing. Matteo Mometti

284

ESEMPI APPLICATIVI – ESEMPIO N. 3 CONTROLLO DI FUMO E CALORE P-1 (SB (SB, AB, AB HA)  Livello Li ll di Prestazione P t i II  SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE DI EMERGENZA P-2 (SB, AB, HA)  Livello di Prestazione II  SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE DI EMERGENZA P-3 (SB (SB, AB, AB HC)  Livello Li ll di Prestazione P t i III SEFC SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMO E CALORE [progettato come da Cap. S.8 CODICE] di tipo naturale o forzato, con quadro di comando e controllo in posizione protetta e segnalata. l t

TABELLA V.6-4 della RTV – D.M. 21/02/2017

Ing. Matteo Mometti

285

GRAZIE PER L L’ATTENZIONE ATTENZIONE “Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce le scambiamo,, allora abbiamo entrambi due idee ” (George Bernard Shaw)

Per qualsiasi chiarimento o approfondimento: Ing. Matteo Mometti SISTHEMA ENGINEERING S.R.L. - Società di Ingegneria Integrata Via San Giovanni Bosco, 15/b 25125 Brescia Tel.: +39 030 2420815 Cel : 349.0846718 Cel.: 349 0846718 Email: [email protected] Web: www.sisthemaengineering.it

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